I \ Cv -e d~=ailo, un dilt.alore bambino! e ;i.!•,Lo è l'aV\'elli'.r-e che il cl.u.ce IPrruneU~ a~!' ltallia. La guerra Bibogna po,teJVJad un cerio momento n:obilttare c3inque milioni di uomini e b.wt;r.a polerJ,j armare. Bi.sogna rafforzare la rwsJra Mw<ina e b:aogr.a che la cviazian-e, n-z..lfoqual:z credo sempre dii p:i:. s;a così numerosa e pot<rnfo che l'urlio dei suo.i mofoni ca,.pra quctlunque altro rumore deNa Penis<>lae la superficie dei12 si.2 a.i oscwi il sole su!frl nostra terra. Noi potremo a!lora, domani, quando t,a il 1935 e il 1940 saremo a un punto eh? dir0i cn.:c-iale de!ia storia europea, potremo far ~eniire la nostra voce " vedere Tir.a-/mer.<J1e-iconosciuli i nostri dz.riHi "· Gt~glielmo Il paria.va a.1lo sle-3so moào. M:i.naccia•rn .i.l m:,.n,d0 con i suoi ar· mamen.Li e le sue ;parate ora.L::iric. Gdi altri Stati, sil~::lZ:o.;am~nte si aiccordarono, si armarono e ne1l'agos~o 1914 lo strinsero in un c~c-h:o di Lrro. L\ duce, ccn meno tatto, più _pa.cohi.anamen,Le,e sq:·ralutlo ba:;.an.:\c,si su un forz.a ed wia ricchezza che non esistono, ripercorre la stessa strada. Guglielmo II voleva oscurare il sede con l·c.mbra d-.:,lle sue b3j.:,n,:dte lwa~, Mussolini, nel,l'i!ip-Oc.~ di Lindb-er~h. c;n le aiJ.i :lei suoi aerclf,'la111. 1\1.a h soluzione è la sle,,sa. Una verità o Agti.ungefe a queste due cause d'ordir.e economico. la infinita uig!Jaccheria morale deUe c!a.ssi >c:aside-tlesu.pe11ior,i della società étd!iar.a,. Tra tante menzogne, assurdità -e scemenze, ecco alfine una verità. •La ~ i:.Finifo vig!iacchz,-.ia morale delle classi superioni italiane ,. ohe per ?a,ur.a e spir.ilo di ccmservazione hanno aJMestiere e Fdato il p:i..ese ad una han.da d-i malfait.- t n di cui .\'\.us5o-lini è ~1 caipo! Ed una costatazione li du02 afferma che non darà amnistia fino al 1932. Ma J'«aan:rustia» nc,n è un.a prero.gaLiva reale nehl.a cost-ituzionc, sio. pure riformala, ohe vige ancora in Italia? 'li duce afferuna che resterà al goverJJ.o altiri 10 o 15 anni. i\fa ~\ pol-2re cl.i nomJnare, revocare, mutare i governanti n:m spett.a ancora ali re? \Mui!'SC1 lini ha parla.Lo cO'.Ine se il re non esist~e. Ed in realtà non esiste. Tr~dic-i anni fa Mussolini dclinl il re come il «cittadino inutile per definizione». E' l'un~c::i arigomenlo sul quaile, panse, ohe non abbia llllULale opLruoni. Facciamo quindi, con piacere, lo. conslalazione ohe in Ilailia i.1 poi.ere regio è sccmparso. Ci sono ancora in giro per il m'JII\d:> dei mdan.conioi ohe Hpera.no nell'azione dalla mo,11a.rchia peir la salvezza dell'Italia dal hscismo. Dedichiamo loro questa evidente constaLazione che scaturisce d:i tutto il discorso i! duoe. Documentoantifascista oi i.rwitiamo luUi gli ltaha.1li a l~ggerc integralmente 11 discorso del cap-o del gCYVcr.noe d.iitta.tore cl.i fatto dc, noslro paese. E,so è DI più esaurienite documemo di pror,a.g:i.nda antifascista. ~ e·è ao..cora ".!l!a.lolw ilalian-0 onesto che abbia ci,'!- ciulo e ~arato nel:la rinascita <le'Ha p3li~a dall'Q!lp~imellllo fascista. questo doJ:O la lehiura dal di.s.corso del 26 ma.,ggto de\·e riarcidersi. E deve condh.1,dere amara.men.le ohe il suo, i1 no1 .;tro paese è nolle mani di un criminale, le di cui tare fisiche e mor,1 I i e-v0Lvo110con ritmo sempre più aooehralo verso forme di pazzia per..c.;fo:;.e a s2 e:l agli a.1tri. mi8sione? (Lellera apcrla al signor Francesco PaoLini, capinlcsta dcU'.\ssociazione Nazionale dei giornali Li). Egregio Signore, Dico • Signore • e forse é poco: perché m questi temJ'>idi romana semplicità le onorifi.cen::.e piovono come non mai sui petti dei buoni italiani, ed è tutt'altro che raro il caso di individui meno che mediocri - in tulli i sensi - che ostentano pomposamente il loro titolo dii Cornm., di Gr. Uff., ecc. ecc. Certo Lei deve essere qualche cosa; ma poichè io non ne sono informato, me la cavo con questo prosaico ~ Signore •· Ella mi scuserà ... e passiamo avanti. Leggo stù giornale italiano (i giornali sono ancora tanti; ma sono tutti uguali nella sostanza e nella forma e io li considero un gi,ornale solo,· cosi che quando ne ho letto uno, mi basta: so gia qual'è l'opinione della stampa italiana). .. Leggo dunque che Ella è stato messo alla tesla della associazione na::ionale dei giornalisti. E dico che cosi va bene. Francesco Paoloni era un giorno scrittore di foglietti socialisti in forma popolare, diceva lui, in forma piatta. pensavo io che ho forse un po' più di naso di tanti e so distinguere la sonorità del vuoto dall'armonica .~emplicità. di chi conosce la materia e la sa comporre in sintesi per chi ha bisogno di cibo inte/lelluale già elaboralo. Comunque, i f oglielli andavano e molti impararono su di essi 1 primi rudimenti di quel socialismo che ora Lei chiama sorpassato. w1tinazionale, criminoso, ecc. - J,fa come! - mi diceva giorni fa un povero vecchio lavoratore, pieno il cuore della sua fede socialista e vuoto lo stomaco di materiale pane. - Ma come! Questo Paoloni è quel tale che?... - - Si, compagno, e proprio quel tale. - . Il povero vecchio se ne andò avvilito. a capo basso, sofTrendo per questa sua delusione, per questa sua ennesima delusione. Quanti idoli - da Mussolini in poi - creati e portali in processione dall'ingenuo popolo, elle poi si sono rivelati ... quel che sono! Ma io ripeto cl1e invece tutto va bene. In fondo, Lei ha sempre fatto il mestiere dello scribaccino: socialista o non socialista, l'aggettivo con• ta poco, e dipende dalle circo~tanze. E poichè di regola il mestiere deve adattarsi alla evoluzione della industria, Ella ha seguito l'evoluzione. Si è tanto evoluto che è diventato il capo della organizza::.ione dei suo, simili. Guardi gli elenchi. non tanto lunghi oramai, degli associati e vedrà. quanta gente che ... ha fatto strada. Io ne ricordo qualcuno. Di Jlussolini non si pw·la. Non nominare il nome del duce i1wano. Tutti, del resto, conoscono le sue capriole. comprese quelle falte durante il p<'riodo fasci sta, dal mar::.o 1919 quando redasse quel po' po' di programma. dal settembre . 1922 quondo {('CC a [:dine l'ultimo cl,scorNilti ha perfino paura delle sue capriole future. • Questo uomo - ha l'aria di scrivere - prima di morire ci forà Pederc anche i sorci verdi . Mu solini [lL quel giornalisln che f 11, ed é ora quel giomalista che è. Si, perche certi articoli sul Popolo d"Tlalia si sente lontano un miglio che sono suoi: e sono i più violenti nella forma. i più i1tconcludenti nella soslan::a. In[atti Mussolini non è che w1 ambizioso violento e inconcludente; quando è ora di costruire, piglia quel che allri. bene o male. ha rallo; lo consacra CO/lun f rasone perché si dica che è s110 - e il monumento si irmal::.o. Sotto, però, c'è la sabbia. Parliamo di altri. C'i>, - sublime - Andrea Torre. Costui ha uno stomaco grande, fallo per i grossi boe.- coni. Saturale che per a,~sicu.rarseli faccia le capriole più grosse e più grottesche. Venne su. un tempo, dalla bassa povera Italia. fornito di una medio- ~re intelligen:a, di una formidabile ambizione e di un ancora più formidabile appetito. La sua allivilà si può definire cosi: paraf msare le idee di un padrone buon pagatore. Parafrasò. volta a volta. le idee di Salandra. d,' Boselli, di Orlando. di Bonomi. di Facta, di .Vitti (don Ciccio) sopratlulto. Fu corrispondente da Roma del vecchio Corriere della Sera: fu direttore dell'aborrito e abolito Mondo. Ma quando la mammella non fascisln non diede più latte, egli se ne scostò sen::a esitazioni e senza complimenti, e s·attaccò al mammellone fascisla. Ora dirige la Stampa e sulla Stampa consuma ogni tanto la parafrasi delle idee del duce. Idee non è proprio il termine che va: ma lasciamo correre. T,c [a. quelle parafrasi. in moào cosi pesante. cosi goflo. così volgare. che a chi é italiano sinceramente preoccupato del buon nome del proprio paese viene il rossore alla faccin. • E dev'essere lecito - penso ìo - a un buflone di questa fatta, a un girella cosi sfrontato, di farla da interprete del pensiero di una nazione, lui che non ha pensieri. che non ha che un pensiero: quello di assicurarsi un comodo posto e un lauto stipendio , ? Poi - giacché bisogna trovare w1 con[ orto a l1Ltlo - oggiungo: , Questo e il 11alorcmorale del fascismo •· Torre del resto se n'infìschia. Fesso ! , lo chiamava Giannini sul Berco Giallo. Fesso sei tu • - ha l'aria di rispondere Torre nel suo cinico posili11ismo. • lnfalli io ho prebende e stipendi lauti - e tu_ sei a Parigi a far della mi eria , . Poichè la fede, per i yiornalisli. non vale al giorno d'oggi neanche un pennino spu11lalo. ha ragione lui. ..... Ahimè, la lettera e lw1ga e la lista dei mestieranti n0n é che cominciala. Due o Ire nomi a vapore! Jfo chi. fra tanti? rrarzia Ca:::zola, BibliotecaGino Bianco I .'AVVENIRE DEJ, LAVùR.\TvRE -=----------------------------------- so repubblicano ... ad ora. u!1 dì socialista intransigente, valon::;;atosi all'ombra di Leonida Bisso- /ali che gli fu cognal o. e ora trascurabile sporca carta in redazioni fascisie? Oh. non vale la pena! Mario Missiroli, cel<'bre licen;;iatore di sè stesso da giornali anlif asc,sli per beccw·si la buona uscita e per andare al comodo filo[ascismo? Oh. proprio no ! Cesare Ales,cmclri ?... Ah. 110: basta! Nominerò (;iulio r:aprin. corrispondente del Corricrr della Sera di ,eri. co1T1spo11dentedel C:orric·r·(•della Sera di oggi. corrispondente' cl<'/ Corricrr della Sera ili dom(lni, qualunque sia l'11w'iri;;zo d<'l giornale. quali c:liesiano le id<'<e'h<'è,gfi del'<' esprimere. Bianche. o 11<1ro<1g.ialk. non importa. p11rdw lo stip<1nrlio corro. • lo so scrivere della pro.~a shroclolala; ma ,o rlar formo r, 1111 pens,<'rn li 1wnsicro dul<'mclo uoi: io In uestirn come ~i n1<•rilu . .llu .' - <lini lei. 1//11c;lrPf' cwlor,i: - /:" ,i me<;ti1•n· ! - E s,: e il meiilier<' Sollo11/o io /10 . < mprf' s<111t:ld0ir~ che q11el/n rl<''qir.,r;w!istf1 110n <'· 1111 11w,<·tiere: <' llflll 111is.\iO!lc -/1(' richiede cono- .,./'C'll:rtrli muierio ,, fedC' pro{ondu. S· ueri<1che ora 11011orcorrC' più ne; /"una ne /'altra co.,u.. l/(( alloro non ci '(i ilri f/tll'[/'(IJ ia du uomini supc- ,.;ori clic uo, c,nwle darvi .. 1/loru si dice dw si .\rfJmhicrlwrano articoli. parola .,u purulu, per /(1 fabbrica defJ'app<'lli<ic. osi come l'imbonitore tla fiera maqnifìrn a grrin IIOC(' le inesistenti mer,wiglie del s110 n 11011 s110 baracconi. (:on fanti OSSt'(]Ui O /,ei. (:omm. O Gr. U{T. Paolini. e a lui/a la Sua coorte di braua gente. l'.);" fT.\LI.\:\0. Il Comitato dallaConcantrazlana Antif scaisPtarigi rispondaal discorsdoi Mussolini Parigi, maggio. (.\.). - Il Co.milato Centrale della <.011ccntrazione ilnli{ascisla italiana si e 1·,un.ito i11 questi gwrni negli uffìci de La Libcl'là, sollo la presiden- ::adi Filippo Tw·aff. Assistevano alla riunione gli uomini più notevoli tra gli emigrati politici iwliani. Letto e commentato il lesto del discorso pronUI1cialo clal Capo clel Governo (ascista, il Comi- /alo approvo all'unanimità la motivazione seguente: Dopo aver preso conoscenza del lungo discorso pronuncialo dal Capo del Governo alla Camera {ascistµ amputata dell'opposi::.ione, la Concentrazione constata con soddisfazione infinita, che malgrado l'uso dei me::.zi più brutali e della corni- ::ione la più ipocrita, malgrado le più atroci persecu::.ioni, gl'imprigio11amenti e le deporta::.ioni. il regime non ila potuto procurarsi la sir 1patia o la 11culrnlilà del proletariato,. La motivazione riproduce la nella affermazione di Mussolini sul mancalo assenso delle grandi masse dei lavoratori industriali al regime fascista e melle in eviden:a la imporlan- ;;a somma di questa avversione degli operai al fascismo, quale indice sicuro di una non lontana libera::.ione del popolo italiano. E continua: • La Concentra.::ione denuncia al mondo civile la recente dichiara;;ione di guerra fatta dal • duce al sufl'ragio 11niversale, fandamento della sovranità delle nazioni; constala l'acquiescen;;a tacila del supremo depositario della Co.stilu:;ione nella dislru::ione delle ultime vestigia costituzionali con l'annunciata creazione di una Camera che non sara più eletta dal su[Tragio universale, ma saru l'emanazione delle cor-- pora::.,orn[Cl~cisle. La Concetltra::.ione prende allo della soppr<>ssionedi f alto dei poteri della monarchia con l' abroga;;ione del diritto regio di amnistio e la dichiarozio11e del dittatore. che rimone arbitro della propria volontà. pe:· • dieci o quindici anni ancora non essendo ancora • nato il suo successore•. In fìne la Concentra;;ion<' mette in evidenza nei dt'scorsi elci , duce, la sua rivoltante derisione alla politica di Locarno e l'annuncio che egli farà degli enormi ormamenti, funesti all'Italia e alla pace internazionale. La ditta/ara fascista, come lulli i regimi tirannici, tende alla guerra. la quale rispo1we al .~110 istinto cli brutalità: la dittatura fasci. la tende alla guerra per imporr(' al popolo urta disciplina di ser11ilì1C'per trovare un diversivo alla minrtcchlr, rii•olta delle rna.ss<'. La Conrentra:ionc, rappresentante della verri Ilolia d<'lpopolo. lroPa nel/(' dichiorn::ioni del duce /re piena giustifica::ion<1ddlo scopo per rui sors(', r,rga110necessario di Oppoc;izwnc al regime cli usurpazione e d' impl'ria/ismo fascislc,, contro il quale rcg mc leua imprescrittibile il diritto ddla '-OPraniià popolare e /ri volonlri d1 pare del popolo italiano . Lettere da Zagabria I fascisti italiani si sono sempre ,rriLali al sentirsi dire che essi non rappresentano che le parle italiana di un fenomeno a carattere internazionale dr reazione capitalistica. Figurarsi ! Con tullo qU.2ll'armJm~- Lario neo-romano-:mperiale, coi ~uo1 principii ed i suoi Lrlarii ed il suo Ou::e genialissimo, come può il fascismo ,t ,. liano lasciarsi ridurre alla sua e!Ie1.tiva funzione di questur~no e di boia della classe operaia? No: Lullo dev'essere geniale, orig111alissimo nel fascismo. nato come una nuova Minerva dal cervello del dur,e magnanimo e nessuno si deve pennc:- Lere di dire il contrario. (Quest'ultimo, di non soffrire contradditori e for:,e l'un,ca nota caratteri 0 lica, quasi ori,4inale, di quel mov;mento). Ora tanta ostinazione nell'affermare che la propria nascita è a,venuta come per miracolo allraverso un nuovissi 110 proce:l~menlo - Lalchè il frullo di questo eccezionale modus generandi ne è uscilo or:ginalissimo merita pure almeno un poco di medilazic~ne. La tenacia nell'affermare una proposiz:ione come vera impone se non .. d'.r.J che si mediti l'affermazione del co1,- Lrario. Così noi siamo giunti alla conclusion<: precisa che realmenle una piccola parte di r.:.gione l'hanno anche i nostri nemici quando tendono stabilire una iorQ inimitabile parLicolariti, non f,1cilmente confondibile. Il fascismo italiano è infatti l'unico che abbia avuto l'audacia di afferm.ire in teoria che lo scopo vero e fonda· mentale della propria costituzione (::he egli :.lesso confessa politicamente i!1definibile), è la preparazione della tuerra di conquista, dell'aggressione im;ic-- rialista, della guerra per la preda. Nè mi si venga a dire che le conlinu,? mina.ccie di guerra alla Germania, all1 Francia.alla Jugoslavfa fanno parte di quella sezione del bagaglio fascista, nell.a quale sono riposti i mezzi per distrarre l'allenzione degli italiani d:illa lamentabile situazione interna. Questo non è vero. Bisogna esst·re ciechi per non vedere che per il Norge, De Pinedo, la batLaglia de1 gr.ano e queste minaccie criminali e pericolosissin,C', passa un notevole divario. Anzitutto l'affermazione teorica rhe il fascismo, pur non rappresentando una corr~te ideale definita. rappresenta un popolo ad alta natalità che deve o slranipare od esplodere è stata più volte ripetuta e d'allra parte alle affermazioni dei grandi teoreti del fascismo hanno risposto degli alti di provocazione pratica. L'ultima conlro la Jugoslavia ha 1allo nascere l'indignazione p:ù viole:1\a in Lutte le nazioni interessate all'111dipendenza dei Balcani dalla politica dell'ILalia fascista. Come g:iò dicevamo 11.:lla nostra corrispondenza a.Ila .Libertà~ tutte le pensate di politica estera dei nostro grand-1? conna.7:ionale si sono ridotte, riguardo .ii Balcani, ad un col JSsale i.:nsuccesso ed al bel risultato di isolare completamente l'Ungheria fascista. Solo in lai modo noi ci possi:imo spiegare come il fascistissimo conte Bethlcn si sia lasciato trascinare, .1ell'ullima seduta di quella larva di parlamento che delizia i magiari, ad escan• descenze tanto poco d'uso lino da essere richiamato all'ordine dal pres·- denle. Egli, tornalo tanto tronfio ed onusl0 d1 glorie del viaggio romano, non credeva mai più che la diplomazia qzrb,'l !!li aves.;e •sccnbiccheralo la.nlo lo scacch.iere politico, d'a,·er invertito le parti i~olando in sua vece l'Ungheria fascist..1 che aveva tramalo a Roma per il ::orfocamenlo del Regno S. H. S. oi osiamo affermare che sarà il pericolo di guerra che esso rappresent,, che segneri, la fine del fascismo smantellando anche all'interno il regime della forca che ancora lo L:ene in piedi. l giornali di qui hanno riportalo naturalmente con vivo compiacimenlo il discorso civile, coraggioso, energico del depuLalo socialr.sta Varnay il quale, !,,, protestato contro il patto ilalo-mag;:i.ro. a .nome del prolearialo ckl suo p:i.ese. che, per quanto caricato di catene dall.l prepotenza reaz,fonaria è riuscilo, wn mirabile sforzo, ad avere una notevole rappresentanza parlamentare. I giornali italiani, tanto per agitare una volta di più il turibolo del loro bizantinismo davanti la sacra figura :h.:! duce, hanno detto che l'indignazione della camera magiara era nata dal hlLo che l'oratore :i.veva attaccalo M·Js• sol,ini. < In primis» diffidiamo i nostri fascisti dal pensare che la ammirazione, vera o supposta, per Mussolini dei rapp1esentanti •interessali della reazione nei Balcani, possa avere un qualsiasi valore. Il duce approva il patto per la Bessarabia? Ecco subito decretato dal ,1unislero rumeno un monumento a\ nostro bel Mussolini. Quindici gi.orni dopo pe• rò la Rumcnia dichiara apertamente ad Jachimovo che, ~e sente della amicizi:i per l'Italia, essa è però indissolulvl· mentC' legata alla Piccola Intesa, eh .. oggi rappTesenla un blocco contro 1:1 politica italiana. Sarà un peccalo ner l'arte ma abbiamo ragione di opin:ire che quel monumento nun si farà. No: la ragione delt',:nusitalo tum·dto della Camera dove si soffocano le volonlò del popolo ungherese è un'altra. Il compagno Varnay ha gndato ben forle il motivo vero dell'amicizia ita!i:.tna per J'Unghena. •L'ftalia vuol creare in Ungheria. punto d'appogg10 per la guerra contro la Jugoslavia!•, questa è la parte <;he ha suscitato tanto scalpore e provocalo le indignate proteste del signor conte Bethlen. Il n'y a que la vénlé qui pigue! cd il despota ungherese, tornalo in ;>a• tn;a, aveva ben ragione di arrabbiar si nel vedere svelato la trama del suo tioco pericoloso , Fino alla guerra non si andrà», c,cco una frase che troppi ripetono qui perchè essa non dia seriamente a pe.is&re, mentre al confine fiumano si arimassa )a miliz!a fascista ed i reggimenl! bosniaci sfilano in parate. fra gli applausi, per le vie di Zagabria. Orbene. se questa è la caratleristic.i che d:stingue .il fascismo italiano dagl: :iltri fascismi, quello cioè di essere il focolaio d'infezione bellica della polit ca europea, il noslro compilo di pros:ritio n:-,n diventa che più vasto e più ideale. Abbia.mo letto anche noi lo stupido lihello ahimè di parte nostra - eh-e ci accusa di essere degli emigrati di Coblenza in attesa di armi stra.;,iere vittoriose che ci rip()rlino in Italia! N ::in abbiamo neppur bisogno di'. respingere la ignobile accusa Resta il fatto vero, inoppugnabile che la nostra. causa è la causa della liberl'1 p~rchè è quella della pace. L'interesse del proletariato italiano è oggi, per eccellenza l'interesse del della pace fra i popoli. Noi abbiamo delle nostre ragioni no!l personali ma di. partito, che ci sono peculiari e che Ci spingono alla lotta <cnz.a quartiere. , on dimentichiamo i nostri morti, come le nostre anime portano incancellabili le traccie di. una lotta quinquennale di una fiera resislen1:..1 durata un lustro contro un nemico dieci volle più forte di noi in una situazione di pauroso silenzio generalo e marlenulo a mezzo del terrore. Abbiamo vive nel cuore le immagini dei noslri compagni di fede che oggi languono nelle isole tremende, senza difesa. a libito del bestiale oppres~ore. Noi non domanòiamo nè pace nè tregua. Tratteremmo noi stessi come i 1umerosi traditori che hanno infangato la loro anima vile se ci lasciassimo piegare clall'esilio. Ma la nostra mente sale a mirilre ancor più vasti orizzonti. Siamo dei socialisti e ,,i,•iamo alr11n;sono colla viLa mondiale del gran cuore proletario e sentiamo quindi vi· vamenle che r>er noi, come oer i fratelli nostri nei mondo non si· tratta ~~ lo, oggi, di vincere la babtglia contro il fascismo italiano, ma di piegare la reazione inler;iazionale che. apper.a ri,,..,1ta, già agiLa il fantasma pauroso della guerra. La nostra lotLa antifascista è lotta contro il conservalor ismo inglese rompitore di sciopcr: e fomentatore d: guerr~. ccm:: contro Lu-te h. re.a:doni eh; gli tengon::i bor:l.cne nei vari ~3:-.;1 e b incitano e to ,aklano nel vantalo tentativo d'accerchiamento della Russ:a soviettisla. S·a.no noi, gli cm'gra.ti di Coblenz.a come ci si chiama per vituperio, cne dobbiamo essere così come siamo, gettali per il mondo alla ventura, d:;i.lb sconf.tla - all'avanguardia di questo rr.cv-imenlo internazionale per la pace e b libertà nel mondo. Chi non vede infalli che il blocco contro la Russia non ha in pratica che uno scopo assai semplice, quello di girare le vili delle ritorte reaz;onarie in Inghilterra ed in Francia, le uniche du\? grandi nazioni Europee che. all 'infu Jri della Germania, non abbiano ancora adotta.Le le leggi d'ecceziori e di dittiLura? Oggi - mentre i reazionari di 0gni gradazione rimprovera.no a Lloyd George di non aver voluto soffocare. quando ciò era possibile ancora. la R-- voluzione Russa qmanu militari - tutti sono co_nvinli che non è più possibile di schiacciare la forza consapevole del proletariato russo e, bandendo la crociala antisovietica, non hanno di mira che la reazione in casa propria. Contro questo nuovo delillo gli :nlernazionalisti devono essere tutti proùti ad uno slancio unan:me, primi fra essi quelli che per primi e più duramen· le furono colpili: i sociali.s,E italiani. FRA CO. Per ~acco e Van1etti LA SEZIO E DEI LAVORATORI EDILI E DEL LEGNO DI LOCARNO :? dintorni, convinLa che i ciLL:i.di.niSacco e Vanzelti non hanno commesso 11 delitto di cui sono imputati, unisce la sua alla protesta di lutti gli spiriti liberi del mondo contro l'iniqua condanna a morte dei due innocenti. Chied~ a chi ne ha la possibilità di impeilire la esecuzione della sentenza che offende la giustizia e la coscienza mondiale. 1\ zonzo LA CARTA DEL LAVORO Sentile ccme è app!iC.'.lta, e <la chi: Ad Lntra (Lz,go Maggiore). fù sindaco socialista r,er alcuni mesi, Batth!.a Maglione, uno dei se~le sa.ivi da s-trapazzo che non s:r;,9ero nè sq>ezzarsi nè Lacere. Ora di' ins€diamznlo del podestà, cav. Lucini, un messer tentenna, vi furono come al solito, di1,corsi in abbon.danza. li barone Basile, segrel:trio prov;,ncia!e fasc.s' a, che nel <lc.;,o guerra per aiuta.re la cara pia.tria, che a parole ama t.aaito, aveva fallo costruire un galleggiante, che cc.slava la bellezza di circa 300 mila lire p~r r2carsi a Venezia a ,paSS(;ltgio! Ora, ques,lo leLlerato decad:mle, parla, e con che aè!:>cndanza çer<lio! Fa di~orsi a manca e .sinì;'.ra, fa corse alla frontiera per verificare se è ben guar.da1a, non si sa mai, se qi:e-i bolscevichi ritorJtassero!.. .Ebbene, il barone Basile disse ,a Inlra, eh::: nulla possono spzrare i convertiti a metà. i Lardivi come lui pa';si, 1'ess-ers.i inserito ,per ~irare :l fascismo al c()l)!Servaiorwne, anche, ma gli a.1tri, q~lli delle questioni cper>aie, alla larga! quelle sono tra~l.ale così, udite: è il -segreLario po!lit:cc della città che pa.~a. iJ cav. Ni.. colinj: « E• vero eh~ dall'aHo dei comignol.1 del.le fabbrich2 gli squadristi stanno controJ 1.ando l'aipplicazicnz e 'inquadramento d~i operai n-2i sindacali, ma è anche vero ohe nel bilancio comuna1e della citla, un quarlo delle en~rate è dedicalo ali' istruzione operaia,•. Eccoli ,sen;ti Mail,ione e soci; gh squadristi sorv-egljar.o ed applica.no la ]~e sui sindacali, r.a.iuralmenle è l'unica ,funzione fascisLa, ma riguardo alle spese in bilancio per I.a istruzione, que.lla è rcba 11oslra, dei cosideUi bclsce-vichi: scuole serali - ahe i fascis! i sc,ppress~o -, •do,po ,souo1e, souo]a di economia domeslica, ecc., è lulla roba ncslra. , I fascisti in· materia di sp2Se, hamio sr,,eso 50.000 e più lire in feste e gazzarre in cinque anni, e fra le a~lre, sp,-...sero 11.GOO bre ,per l'inaugura-z.iOJ1.2 di un fa. lò di inizio dei ]aivori del tram Jntra-Pallanza ...., ma da ! re anni il tram att=.de che si iniziano i lavori. J! faJò fo bene-- detto dal Vescovo con una grande ,prncessione, ed a per.sa.rei ancora della granide .ma::cherata inscenala allora, fa ridere an:::h2 i sassi. Ah, man.:gcJdi e buffoni! LA VITA M'E:--1O CARA I~ ITAiliIA 14 fascismo è un mar-emolo cosi - un arnico mi assicura - fu definito <l.a un banchiere svjzzero. Dove passa fa delle ·-.,..e; r:e fa in tutte le classi, in tutt1 i ceti. A l'i· :n1zio furono i bottegai che pe,- reazione a~li amministratori pubh1ici ohe dove-vane rSis.lema.re i bilanci a.umenta.n,. do le tasse, i bottegai si opposero, anche çer il ,gretto interesse di class-z. J bottegai nelle cit,tà ;pa,ga.rono le cana,glie e queste rovinarcno circoli e cc::>perath·e Ora sono oberati di I.asse e ba1zel1li, più o meno volonterosi, ~irano m::x:ccJ.i e stanno z:tti. Hanno avuto qu~llo che si anerilava.no. Gli induslria•li in Italia non avevano, e non ha'Dllo ma.Lene prime? .Ebbene, prendano l'uomo che Ja Francia aveva assoldato pe:r predicare sul.1e i:-iazze la necessità del!' intervento, e che a guerr.:i. ~erminafa quest'uomo era id.isoccupato, lo assolda.no, unitamentr. al suo gicrna~e il Popolo d'JtaliJ:z e Li fanno &truggere lutli i forlilizi della dass-e c•i:-eraia: Camera del Lavoro, uighe di rE-s.istenza, ecc., così la mercede dei saI.ar:aw è ridot:a; ed e::.c::i trav:i.La ]a materi:i. prima a buon .mzrcato e corr~- ta la ~esa falla col fascismc da,gli Industriali che seno reslij a posizione iliqui<laLa a cc-nlinuare a sbor'nre quallrini, al ptin'.o che J'Union.: Ind.ustria'le de-1 V~rbano, Cusio e As.;ola, ha r:c~v;ulo nel 1924 una letlua dei sindacali h.s~- sli in cui E invil:n·a a sborsarz c::m ma.ggior larghezza i quattrini, se calcolavano i beneifici a1VU.dtia,! fascismo, .chz scacciò e fe:::2 ,piazza pulita di tuLLi !tu organizza'.cri d~'lb regione. "" Que,la nclizia ce la diede la ... stessa presidenza dzll• Unione Industri.a.le. Eravamo .al ~odo del ,proce:;.so M:i.bteoltn e biscg,nava ingraziarsi quei fooru~iti ... non s:i sa mai. Ora sono compensati: pr~tili aitle aziend2 e1et'.riche, unica mabria prima disponibile in ILalia, che d·ora innanzi sarà c:>ntro~lafa ~fati -caipilal'.l.,mo ester , e 1'in.d!\ls,tria dovrà dare l' interesse prima a qu:!6le azioni privilegiale. Ora sono gli uom:ni d'a.Uari che stri~- ìano iper il ribasso del cu.mbio, non ci caipiscono più, il ribasso preci.pii.alo della valuta, cau;a uno sconquasso in hilte le aziende. l furbi che sono v:cino ai mestatori, si sbarazzarono a tempo sia della merce ohe delle va\-i;.te che poterono preoi,pilare e sono p~Lplessi ndla k-ro merntalilà sull'util-ilà deHe cli.'. L:iture in cuj possono d:;erbare delle sonprese s~~..a conlrol!o. Disporre di capila,'li pubL,hCJ, ~.pw<lere forse quanto costa una, guerra, senza 1poler dire nu1la e tirano moccoli all'iNuminalo ohe cosl -allegramente 1pJSsò da un programma -liber.i:sta per i padroni di case, ed ora vuol dìvc.n'.a.re vincolisLa per gli affitU. Stiamo bonini tulli; il falsoismo non si smentirà lanlo faciijmentz, e,:I ecco che
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