L'Avvenire del Llavoratore - Anno XXXI - n. 10 - 5 marzo 1927

mente, alla cupi<liizia de:i compratori :ibbrutili. A giorno fatto «casi.nos» e «musichatll» v1.ota.no questo mondo cosmopolito di fortunati: sono marajah indiani, pr.incipi più o meno autentici d-i tutto il mon.do, avventurieri. d'ogni risma, banchieri, grossi industriali, che siperperano in una noti.e quanto un operaio non viene a guadagnare ri.n parecchi anni. Ve nè sono di bianchi, di gi.alli, di rossi, di neri; tulle le razze umane, tulla la gamma delle pelli colorate, un museo rrivcnte di tutti glti umani che p<>polano il globo. Nelle prime ore del pomeriggio, su.Ila celebre « Promena.de des Anglais » le foccie allungale per la, [ame della lunga Lcoria dei disoccupati si confondono - anzi si framrru:schiiano, che confondere è impossibile - colli le anno'.ate faccie dei redu<.i delle orgie notturne per godere del tiepido sole di fronlc al mare eiernarr.<..'Ile! azzurro, fra una vegetaiiione trop'.cale in fiore. E' qui che gli illusi di un'orn possono vooe:re l'abisso che s~- pa1 a la loro miseria da Ilo sfarzo degli a1tri. Polrnbl:,e essere una eloquente lezione <l,: p1opaganda socialista, per queste rr~~e affamale e disorp,a.nizzate: ma questi -p<>vcri cris~i senza pane e r.enza lavoro, se al pro~simo «corso» potranno parteciparci impegnando il letto per noleggiare uno sdrucito «domino» e per le aqi:,'..r.t-o di un sacco di «confelbi» si il 1uderanr.o, per qualche ora» nuovamen te [dici, ancora dimentichi. * * * Dis,perare, per qesto? No, è compito di chi ha un ct:ore ed una fede di scuo~ tere, illumina.rei i dormienti ed i ricchi. La via è lunga ed. irta di ostacoli ma la mèta è così radiosa! /E noi, mentre il folle sire tronegg,ia su un mondo di pa.zzli e di dimentlch:, lavoriamo senza. pooa per dare, nel so-- ci.alismo, una sana felicità che non ha niente a che vedere con le org,ie abbruttenti dii questo celebre carnevale n•z· zardo. SANLEMO. Per una denuncia Dal Gruppo libertario di Bel.1inz.ona i,iceviamo copia di una lettera di Federico Ustoni - con la quale lettera - risponde a tre. domande pubblicate nel n. 4 di «Falce e Màrlello». Facciamo rilevare agli ami.ci libertari che non avendo il nostro giornale pubhlicate le domande che provocarono le risposte, avremmo fwto il nostro compito, dando alto che !'Ustori protesta. la su.a innocenza confortato dalh dichia. raziona. di solidarietà dli un gran numero dei suoi correligionari. Ma come abbiamo inteso imprescin~" bile il dovere di diramare ,l'accusa contro !'Ustori, sentiamo altrel.lanto dovzroso di prestare lo spazio alla cliifesa e puhblichiamo integralmente la sua lettera. La nostra. perfetta buona fede è dimostrata dal fatto che le prime circolari furono inwate al «Risveg.'io-,, di Gmevra ed al Gruppo lib2rla.rio di Zurigo, cioè a.i c-orreligionari dell'accusato, i soli che potevano essere in condi21ione di conoscerlo e di. smentire l'accusa .quando questa fosse dimostrata info.ndab.. Non è pe:rm~.so ignorare a qua.li persecu21ioni sono esposti i nostri emigran• bi stazionali denunciati per il loro antifascismo da,gli agenti d1. Mu~olini, e ~ sti nell'alternativa. o di lasciare compiere impunemente J'opera nefasta di una spia - le wttime della quale non potranno poi in alcUn modo difendersi dal, la ferocia del fascismo - od accusare, forse, un'innocente che ha mille mocli a sua disposizione ~ dimostra-re la sua innocenza, la reelta non può essere dubbia. Ed è nella assoluta sicurezza dt -aver compiuto un dovere che non raccogliamo gli atta.ceni rabbiosi, gli insulti, le insinuazioni, le [a1se affermazioni del setti.manale anarchico di Parigi. L'Ustori conch::<ie la sua lettera dich:.arando di éSSer pronto .1. forni.re d~ cwnenti e testimonian.e e questa dichiarazione fà seguito ad un'altra riportat:i da «Il Rw,eglio» nel numero 7 d~ «L'Avvenire» con la qual<!. dichiarava di essersi messo a dispooizione dei Partiti sovversivi Haliani residenti a Parigi. All'U.stOT' sarà, adunqu~, facile dim06trare la sua •innocenza e noi non possiamo che rallesrrarcene, per lui, per noi, per lutti e ripetere quanto abbi.amo già s.critto una volta cioè che sar=o lieti di pubblicare che l'iignohi,le fun1,ai.a dei rinnegati e dei tradiiorj conta una. canaglia di meno. LA RISPOSTA DELL'USTORI 1. Io non ho mai avuto alcuna sorte di rapporto col brigadiere Cassano, addetto all'uffiic'o stampa della Stige. Quindi è lalso e balordo ch'io sia andato a bere con lui. in un Caffè. Se qualch~ volta w.no enlraio nel logo pubblico dai miei ddrattoni incriminato (?) è stato unicamente perchè invitato da Comunisll e Compagni di cu:i non pubblico il nome, per motivi faoili a comprendere; ma che citerò a richiesta segreta. Se il bri· gadiere Cassana qualche volta s'è avvicinato a me è stato solo per spiarmi. Egli entrava nel salone della composizione non solamente per le mansioni del suo uffici.o, ma. sopratutto, perchè inviato dai poliziiotti addetti alla mia sorveglrianza, la quale mi fu appioppatai direttamente dal M.tni.stero degli Interni sin dall'agosto o dal settembre 1926. Il brigadiere Cassano f,pesso con qualche scusa ve:ni'rta dove io lavoravo per asmcurarsi che ero là e che non ero uscito clartdestiname:nte da qualche altra porta. Bisogna sapere che alla porllineria degli operai, c'era sempre appostalo per ffiè un servizio di sorveglianza. Queste cose sono arclsapute daii colleg~i e dai compagni tutti dii Milano. 2. E' assolutamente falso ch'io non sia staio disturbato nello sc◊rso ottobre· anzi, la mattina del 27 ottobre 1926 verso le ore sei, quattro poliziothi vennero a casa mia per arrer.tarm.i, e se r~uscii. a r.cappare, fu grazie alla cooperazione della mia compagna e di altre persone di cui son pronto a fare i noma, ~empre in via segreta. Più tarcLi però fu arredala la mia compagna e tr.allenuta come ostaggio p(;r circi quattro ore nella sezione Garibaldi in corso Porla Nuova. 1':: anche questo, è araisaputo da tutti. 3. Che dire della terza domanda scioeca e stupida? Innanzii tutto smentisco MAUAO Ver.-erdì 25 Febbraio. nei/e ore pomeridiane, cessò di •vivere il compagno Mc.uro Luseft( Il delwilo S( ffriva da qu(.1/che anno di mC!/ cardi.eco e pertanto fa nolizia del suo decesso no.n sc-rprese gli arr.ici vicini. Destò tuttavia in tulti una ,penosa impressione e dolore proTo,~do. Il compagno Luse/ti nacque 49 annt or sono a Reg~ìo E~ilia, dove apprese iJ me'stiere del muratore. Verme qumdi in /svizzera, pl'ima a Zurigo, ,poi a San Gallo, ,poi nuovamente a limiti, ad esercitare la sua professione. Nella città natia aveva avuto occasione ,di asc<1/fare discorSi. e leggere sc,rtft1 di Pmmpolini e di altri socialisti della pnima ora, aveua accettato il loro programma, era divenuto socialista, ,rd.°lite CJ!( 1 wo ed appassion.aio del/'/dea. Dotalo di intelldgenza viva, di ingegno acuto, di !;pirito critico ed indagatore, 1:on si limitò ad cderire ad un programma e ad un partito per il semplice fatto che gli parvero i migliori, ma stua~iò ri dwersi problemi sociali, poJtici, sindacali; esam.ifzò le varie dottrine e riuscì a rendersi inte!leftuclrr..enle indipendente, a .forrr.arsi una coltura tale da poter sostenere e difendere vittoriosamente le concez.ioni socia<.lisiein c01rdradditorio con dotf.i avversari dalle diverse teni:enze. Non cred effe e r;on sperò nel miracolo; ,:omprese che ila J,rasforT1UIZionesociale, la l!levazione e la redenzione spirifua- /e, J.ntellefluale, morale e materiale delta clas.se lavoratrice non poteva compi.!rsi per effetto di un colpo di bacchetta magica, ma so1o ~n IJlirtù dell'evoluzione economica e d~Ho sforzo confinuo, tenace, perseverante degli interessali. A tali concetti ur,iformò la propria azione. A,derì ali' organizzazione sindacale d.el proprio mestiere e vi chiamò i p.rop-ri compagni di lavoro. I compagni eai/i dt2/Ja Svizzera orientale, di Zurigo e dt ~e!ltr.e locdlifà e regio11i ricO'T'da,no ogg<J con orgo[!lio e Nconoscenza la Sua aifJ. vità come operru.o organizzato ed orgarnzzafore. Nel periodo di tempo che Tu a San Ga:!Jo, il compagno Lu.setti fu sempre i.n prima fila, nel movimento sindcctl'le e in quello palifico. A Zurigo fece parte del Comi/alato del Sindacato murario, del Comi.lato della Sezione Socialista, deJTa Commissione esecutiva del Parf.ilo Socialista /fa/J.ano nella Svizzera, det Comitato centrale della Federazfone edile. Recò ovunque, disinferessatamenle, iJ tributo della su.a inf<!ligenza, della suo esperienza e della sua opera preziose:. L'bbe incarichi di fiducia dalla Federa. zio-ne e dal Partito, fu delegato a Congressi ed inviato a par/ere nei comizi in nurru.'rose località della Svizzera. El'a oratore chiaro, colorito, efficace, convincente; ripudìcwa i luoghi corr,uni, la retonica, le fra.si reboar..li: peroiò non era fl<'ercato dagli udilori abifl..-aN ai colpi d1 gran cassa, ma ,era G!pprezzatissimo da full: coloro che ctll'escr/tazione preferfonr:o il ragìooomento piano e sereno. N compagno Luset[li gioiua immensamente dri ogni successo e dì ogni pro- (rc.s.so operaio, vicino o lontano; non sr lcsc-iava tuttavia trasportare ad entusiasmi esag.erati ed inJtiusN!icati. Le sue co- ;!nirfomi ed rl .suo spi,,ito critico gli permettevano d'apprezzare e giudicare giustamente i fatti e gli auvenimenfi e lo preser:;avano dagli eccessivi entusiasmi che, di soliJo, sono forieni dJ delusion,i e scoraggiamenti. Ma come non delirava Biblioteca Gino Bianco L'AVVENIRE DEL LA VORAT:...:O:..:.RE=------------------------::----:-:-::::----- ch'io mi si-i licenziato dalla Stig-e; 10 mi cL:-ed:i ammalato cd abbandona.i il lavoro per non entrare nelle corporazioni fasciste, dove s'erano i6crilli lutti i miP.i cui· leghi, compr~IÌ quelii che oggi lc!Heno énvano di pugnalarmi. Confidai il mio proposito di scapou~ a pochi intimi, e la colpa non è mi.a se =i lo divulgarono; ciò che non crefo. Piuttosto pt-"llSO, che •i mit>i cull~ghi intuirono il mio divisamento puc.hè non avevo nar.costo a ne$tuno che acl ogni costo non sarei entralo nelle c.>rp<ra· zior.,i. E~si poi mi i:onosce\<1.no alilia;tanza energ,:.Co e corag1:cso i,e-r affrontare i pericoli del varco In quanto a fare la E;pola fra l'Italia e la Svii:,z~ra e la Franoia, affenno che ho pron:'.e note abbastanza pr:r <.ro:1,metrare ; miei ultirr,j tempi nascc,ti in llalia, ed !:o do::wnenli alh man,, per crono1retrare anche il mio pé!~sagr!iv dalla Svizzera. Ad una inchiesta che può P. dev esser~ fatta, io fomi,sco documenti e testimonianze. Fed<>ncoU ::tori. LUSE'TTI i11seguilo ai successi, non si scoraggiav::: dopo le sconfitte. U.r.o sciopero perduto, 11na folta po/iNca Jtinita nude lo amcregguwano, rr..anon scuoleuc.,no la sua ledo! e la sua convinz,ione. E però Egli s'incaricava di s,piegare Gl compa[:rJi scorc.ig,grati i vari " perchè » dell'insuccesso e di inci/Grli a r~rer..dere ed ,intensificare l'azione prer,arcrlr:-ce de,la riu'i,ncita. Nella vita ,prJvata il compagno Lusetti fu irre,preMibtle. Amò la donna che si era eletta a compaJ:IW della sua v;lta e ne fu nicarr.hiato; lavorò, agì sempre oneste-merde e /{!{ti/m;mfe.Nei ri!rovi, Ja sua compag•nla era sempre ricercata, il sua conve.rSG·re sempre gradéJto, fo sue facezie soérie ed eleganti, i suoi motti indovinali e briosi meffevano il buon umor-e nche nei più rndisposfii. M-GJ.:roLu.seFti •non pcr,ssònella vita come IN.'O. laroo, non 1.,,is.se invano: o.però, amò, ,lottò <1Td.errtementecontro tutte le .'ngiusllizie. Comnibui-a dirmdare le lene, ln-,eche avvolgevano nwn2rosi suoi comra.gn,i di lcworo ed a fendere la volonJ(J e le energie dii md/ti in uno sforzo cf.i elevaZJÌone e di em<mcipario.ne. Eg/ti mori ·n llll momento triste, mentre nt!l suo pae8e d' ol'igine imperversa la rearione più bieca, mentre mig!ÌiNa di suoi compagnii d,; lede e 1 di battaglia sono persegit.ifa/l, esiUcli, deportati nelle varie CajeJM.e d'Italia. Non è escluso che ,l/ dol<>rrseol/erto ~r iu trege<r-.d-dael proetariato italia,no, aobbia al/.refclafa •la sua fine. Con Maino Lu.setti scompare uno det nosf.ri mi,g}iori, dei più accorti, de-i più a/k!zionati, dei ,più sicuri; scompare uw beNa, a.rmomosa e completa figura di u~- mo e dii comhaifenie. AiNa Sua memoria si elevi il saluto e i'oma,ggìo aHeNuoso dei compagni ed alla vedova desolata giunga l'espressione della più rnua e più sentita solidarietà nel dolore. Memento Qu(JJT.do,lettrice mia, quando vedrai lm.pazzJ.r per I/e strade 'il ca.rnevdJe Oh, non scordar,;, non scordarti mai Che ci son Jei morentti a}l'ospedale ! Quando, beNa e genUI tu saUrcri Di rliete danze le sonartli sale, Volgitii ùu/ietro .e la miseria udrai, La miseri-a che pi-Onge ,in su/Je scale. Quando ti riderà n.ega occhi b.lli, Corr,e un raggio di sol giocondo, amore, Per.rsa che amor non ride ai poverelli. Quando ti specchierai, ti dica il core, Che unu perla r~pita ai tuoi capelli, SOilo una perla, può salvar chi muore. Lorenzo Stecchet'ti. Pro ''Avanti/,, Somma precedemite Fr. 385.30 ZUG. - Lista N. 7723 a mezzo Sezione: BruoosweiJer fr. 3; UlilliFraJ1Coni,2; Atti,lio A1dov.raindl 2; Fioroni 2; Soile.r.i G., 2; Capiit:.eiltlPi ieLro 2; Pc.duzzi Ca-l'Lo2; Zalllini. Piebro 2; ,Pinobto Pjetr.o, 1; r.:111rara E.rn.e-~!-0 2; Aldo Bertar..i l; Tu:!t!.io FaJlat 1; $,peri Jais 2; Gasperioi P., 2 .. 26.- ZURi1GO. - Ra,ecciliti .da Sj,gf.ried Bloch: q u<l!l"t.-ove;rsamento » 23.- T otaJ.e fr. 389,30 Pro vittime del fascismo So.ir.ma u;,recedente fo. 545,30 BAAR. - A!Jd.rovaaiidi Attiilio: Scdd:.:s.fa~to IJ)0I' ,iO, 11a.voroccmpiuto daJ.la Ccmm. Es~cU,Liva e conlen'.o di Lwvarsi iin ccmp~nia del compa,gno Lombardo ~ 2.- ZUG. - R•rucco.J,tjfra co.mp:igni deEa Sezione sccialJista: Lainfranconi fr. 2; Sctlari Andrr-ea I; Sc,lairi Piot.ro I; A. Fic.rcni 2 ; Aldrovam.di Alliilio, I; Bnu.nt11swea!Jer 2; Caipito~li Pietro 1; Pi- ·rotto P<ie,tro 1; Dfani Faustino I ; Ferraira Ernes.lo, 1. ,. 13.-' WJN11EiRTHUR. - Fra cc,mµa,gni, i-n memoria dd cc,rqpagr.o Lusetli ,, 10.- Totaile Fr. 590,30 CORRISPONDENZE Da Zage UN ,CASO P:IETOSO L'c,peraio Stabi·e!L1i Giusei:we, aannnogfa.to con 6 baanhini. - iil !Più •wande dei quaiLiiconta pO'CO tPiù di 8 -a.nni - è amma1la,to ,da 6 me&i. Non occouooo molte ,pairol.e pC1r descrivere ,lo 91.a.~overamente ip,recairio di quosib ·p-crve-ra famitli-a. NQi. c,;,erai lo -sa.11pj,amo per <lollorc1Sa ::,;periemza, ain.che quam,do nel.la pienezza c.,i1 .e nos,Lre fC!rze, lavorando tuil,a farlera ,la seLtiomeina, ohe i1 giOlllnO cli IPaiga, pC1rl..Lt.ao casa ili misero sl~pendio, è nece~.sa.rio o2Jhmanac~re 1i::-crsba.roaire .il ]un.ai.rio. S:;: :.i p:tdre di una [a,migba pcoo Thurr.erc~ che, ,più prudente o ,p.iù fortuna.la, ha ~apulo 1Iimi,bare la ,nascilta dei figli ad 1, o dne - l!le~la •miglicrre del!le i,polc•:.i - ,p,uò fare quail<ihe piccolo a·.iisparll"jo, oiò è assolutaimente iI1l'aigg!ll.ln,gibiJe per l' or,eraio c'he deve fF-eDSrae a sazi'alrc la bram.a [a melica di 6 ·pi::cc,1e boccucce. Qua1!2 deive ess€~·e lo stato di descila- :c.icllle di q~esfa hmi,g!.:.a Klopo 6 l1W11tghi mesi di m.ailatt.i:i dr.>,lsuo capo, dei.I solo essere che ccn suo la'Voro ne era 111 sos!egno. T1. cc,n:1pa1gno-Aldrovandi Atft'lio di Bcx:•r (Ct. Zug), s,~a raccoig,1ien,do tl'oJ;fer1.l di tutti coloro oeh animati da spirito so~wa.rieilà uim-ana vorrà con.corre.re a,d al,le-viare le so/ fc~enze ci.i questa famiglia tamto provat: do Lla sventura. Ccmpagn.i, amio1, uoilTUm di cuore, mam.da.'.e quar.lo potere, aiutate J,a nobiQe iniz,iativa del ncslro compa.g.no. Il corri,spondenJe. Da Sle••e BRA V A TIE FASOISTE Anche a Sien-e come nel beU'italo regno ~ste uq fascio composrlo del ftior fic re detl ,can,,g\:,um.e iiit.a:liano, e a,n.che q,Ji cred0n'J e s,: ~I!rudo,no di ipa.!-er inst.aware ?) regno de;1a paiu,ra. Moiti ::aìian: vengono con <leillc Je<l: krine :invjta,ti a ;-assare ail fascio e <.alà a.ecciti cc..1 :n.:ai-!.:e ~cie, -facendo lo. ro COIIlij>rendere oh:e ~e vc-iliono "'vitan· noie, w vogl.!0110 rie:nlraae in Uita.Ha ~nz,a. .falsbidi.. aev<>no inscriversi al faf>6o. S1-ccou·e -;crò . 1' i<rtdiffe,ren-za degli iJtalilalni in ,genere ~ 1-mmen1,<a, i,l maaig.amello •pe'l momen!o non 1o ,si fPUÒ .a,dqperare ,:i Sierre, IPOch.i si lLasciano menaa-ipe;r 11ll<l'SO, ana ~nbaaito il fatto sussi,s,te e ciò è V~• gqgnosa per chi Jo fa €4 an00tra, più per ohi lo ,sopporta. Ohe III.e ?entsa ~ ~gitOJ' Mosoni con lutbt .i suoi fagiudl1 ? E J'A,utoriià ùoca!le ohe ne dice di q,ue• sta seoonda autoriltà i 1 suolo ewe~o ! 1P,overj grull,'J.i, ino!l dimenticate che, qw non sia.mo in litat1ia e .arote:nt,ia:l ,;;is.li~') inevilaibille che vi aspP.Ha Vmtas. Da Zu•lgo SOCLETA' COOPERATdVA Sahailo sera, 5 corr., nel locaile sociaùe si ler.rà l'a.~l!tm.bllea. Si raccc,main,da di in-tervenrre pw1iuailmenl~. Il Com1,fofo Da Baden FllJLODRA:.'\\.ca " IDEA COMMJfliA,, Si fa caldq appello a tutit i compagni c oomp.-gne di ir.ierv.miire ai1l'asse.mblca che s.i itwrà dG«Denica 1pross.:lma.aùlle ore 14,30 nel! solito !l.ocaJe. ,{ ,cc,m,pa,~ (SODO pYega,li, di non maill- <..are ed es.sere ,pwtluah. La f,ilodramma·liro. Da Loea•no BARUiF.FE LN F.AiMrrGLIA I nuov1 cu1Ut-Ordi e'ltl.a ll!Uova ci•vi.ilà i,ta. :~a h.ammo dato un sai~gio di edv.cazionc ,sociiaJ.e e f.rait.elll!a,nza ll'eci;proc.a, Quest!i signori che baloJn-o:pa!'te defila congrega.- zio.ne deg(li :iita.Liamssimi, e:r-ainoiriuni-tli. sa.- b..,~o scorso a ba.nchett.o. P.aire che a. brinclisii fo,rcmo fr01P'P() ~pÌlll.lG. ed .maiffia-U,ipoi- ..hè un grlljppo di quest,i. Mlia,ni, fo:I1Se scordam.dosi .di ~e J !lluc<vifaUJto,ri detl. la ci'Viùtà 1aibirrta,verune aJ~e ,mami, daJvan. li ali aniaig~,c,re eseraizlio ,pubblico ,d:eJda c.i,ltà, con edificainrLe! :PI"OV,a( ,de.i, meto1I che sussi~ito.no 111ei:ll,a vicitJJa ipeni\o;:llb. Al,l'eipisodb pur si!gtWlica'.:i.vo,r,on d!iiamo irr.iporlalnza, ,scJo siiaJmo ,de1!:orc,sa,menle sorpreisi, ohe !1a. Co,lonia 1Jl/a,Garnaibbia •.\l morr.eruto dei roippr,esem.tanti pe:r l qua, li la d.~gniJlà,perscnatl.e è 'UIIlJ nuilla. Ce.rLo ( 1 a [,i_peLiti dà soddisfare .sono mo~Li e p: ù ain.cOTa i pl'e:lendenili ; persona bene ad :ienl,ra,:.a lllell1eoose ci rilferisce dhe iJ 1,ia:s.,:j'mo•accotdo non esist.e ;ieLle fi'Le de- [!li iit:!di.ami&séimi. Noi, III'.odeslii ilt.aJ)iaini ed aJD1bifasci,stiei -: 1!e stiamo ailLai T.iJba,l-laa gode.re c'.e:r.ti :;.pettacc,i, che ,pjù cLi depi1ciraz.ione sc,no p0r <rlCli de~ d-i •pietà .... OPEiRAl EDILI, ~RG.A.N1IZZA11EVI! il reoe-n:ti e:piiso.di che nil~aircmo I me- ,odi ncn <lr-0p,p.oonesti di .cttle 6.mprese di cct.Slruzìè.ne, ha'!lmo ,111.coraIJ)U'l"trc,p-po k:,soi.a,to ind!iffe:rente la oartiejgoria de~ cdis~i, Sailrvo q u-ei.(PC'Ohic. cmpa~-ti. che ,da anni trov,am.si sullila breccia del1le baitLaiglic s;.n~, •~1i atl.imi .l.aiv-Oir.aitorsio:10 1ir,op• po pa,ssi,vJ da'Vatnrli a!ll.3 t.acQltalllZa pa- .:l1 cmaJ1e. La 15!,a.gione ,per Ja ripresa dei la,vori de!J'~i:ll.wia è ailili'irnlirz:io e ~à 11. ~rolU famno s0111.iire ,p.esaire ii ,loro fi>OS1~L.lilatl1 so• pra ~ openili. Sipera v:imo che nei, mesi/ IÌ!IWennatLi sco-rc;i I.i -e-aLegoriia. deig11.iediil,ii aivesse com1-.e1:so la necessiità idi onganna.ziaais.i per teOHS4 -prcnli a d.ilfo.n.deire,la tll1llill>aieda JÌ lo1o d.ia-J;t:ti c:Li classe. Questo 111.onè aivve• n.uLo, e;d ciggi i pa.dironri,, aaibitltni ddli1a. sito.Nlizione, drurruinuiscooo aJ!tcora i ,già miSP.ri salari, .ed impca11gono ceITLi metdcU ·eazionairi ia ,tuibt.o,d.am.no degili oper~. Ccttne già ebbiauo a .nipete:re vaaùe vcJie, ~li aitt.nirui iinclividuail.i devono essere ìa~òa:bi da 1plalrte,. Perohè ,k1,r viivere e sfrU!ttare dei ipebliegalezzii di nessun valore mcr,a1J-e e,d. a tiutio sca1plto .de.!tla ol.a.sse .laivCl'ra Lrice, s.i fa .iii g.iuoco idei padrr-o- 'lli. Orga!Ilizzand.osi, .La alia,sse degli e:1:id1, 1-rova,n<losi a.1:I.ora omogenea, ipobrà ag,i.- ti1.11Si ed avanza,re ai !Padroni proposi.e fil m.itliori cclll!Clnzio,n,jdi Ja,voro e sa,latd. L';m,porlramza ,de!iLa corgam:izzazi~ deve essere seru!iit,a -profondàll1lenl.e da ogni onesto Lavoratore; fa 1Si•buaziom.edel proletariato 1ccu.nese è miserrima e Jo sairà a,ncora più ,per d'aivvenrre, finchè gh o-pe, rai cri:dono che 1' orgai!llitzzazione di o11a1S• 5e Stia roba d,a nuli1a. ' IL VEG!LIONIE DEGLI EDIILI J,l ve,gtliC1I1edei! Sindaca.lo d~ ediu ·e dei ,1a,voramiti i.n legno, i,n:detto per sabato so01,so .a,ll,a « Steilla d' llalllia », :.: riuscito be,ne so-~o ogni MlJ>eLlO. Numeroso pubblico, fra il quale abbondavano mdlte allegr-c maschere, è accorse, in massa a questa festa di caraitere schiettamente operaio. La gem.te era tanta che a stento poteva essere· COintenuta nelle due sale abbastanza vaste del Ristorante «Stella d'Italia» ed era necessario dividere i ballerini in due categCTie. L'ctrche,st,m, ~u.nannettl.lc ha IÌln.· terc:ada.,t,o a:i vari badlabilli .J'lrmo idei .Javom/ori e Bandiera r<>'SSC, che &uro.no a.ccdhi semipre da un subisso ,d.i a,ppt1a.us1 d,a,l pubblllileo. F UJllZJÌonarva nche. UD a ricca J,otteria.' L'o~zazione della fe.sta era tutta sulle spaUe del nostro carissimo compagno Gianoli che, coadiuvato da alcu• ni vdlon:tcrosi giovani sodal!sti, prestava un ottimo serVJ.zio, meritandosi un plauso dal Comitato. Bravi, sempre avanti cosi! Da Blasea CONSJDERAZILONl (Etna). Dolore e .sdegno ip.rov-ocò nel~ Ja ma&a. ilavoratriice locaile JI 1PaJss.aiggio, se ipllir rved,a,to, ·a11. fu.sci.s.mo .de'J. confeder.aiLi irtla9.iamii. N~s-suno .sa oapaciitairsi ccme degJii uom:iln_,tpro:vait.i 1q,uaili. ~ e tlùi. goil:a., ;per noo. citaxe gli .a,ltri, abbiamo potuto dlistruggere cosi iitgnobilmen!,e iill oro lllumi.ncso 1Passaito fatto di .studio, ,di lotte e di: saJaritfici. Qu,a,le ~o essi 1.e:rra.nno, quaile coolll'.iibuto e.ssi sapranno ipor~'aire ia/lù' i- ?l?Tibollica.i.isiwtumon.e ,di, Roissoati per o:ra noo si sa. iDii cento <vi è ~ò fin d'ora ehe .iilfa,soilsmo si è ivaBisoÙall'g.rume:nite di questo foro igesto di .soilomissione pet ruunc,st-rn.re aiSJi -avversairJ .del reigiime, che D 1 fia:oco ,di fut!ia. la c.ain,.,1t1!iacosiidetta «<it.i't!a :i.rJ!lla o-ra-,, son vem.urli anche 1aLi ucan:1nà,1più aulcrevctl:i ·'<k'l ,mo,yjinen,to operaio ila 1liano cosicchè può dire ad mon, do .imtie.ro-ohe U'imrliieropcq>olo è coo esso, che il fascismo è l'J,t,a,liia •~utta. ,Deve pe•rò come qui esilste ta11eorai unia rela' i'Va liiberit.à idi st.arrnpa e di dnoSOUSSi'or.e ~u~le co,se non a1JLa.<:cam.eo• matfigra. do tutte ile strombazzature detlle ga-zzelte fa1 scist'.e e fiilct.fa.sci$leno.ii sa.ppi,armo e sia• mo =i'oon'Viiruti .c,he O.a ,maJ~gioroamm. dei! 1x1Potlo ai'JaÙJi.alnèo am.itiafiscist:a, e 'C'he ~ am.che una iinfim.iltà da, dehoili ,d,i OoJJIPoclunisti e LraiditOJ1i isolllo ,p'a.ssa!Li aill 'aJillra opom.èa, TeS'l,ano ,però ~re un g.ram nu.mero ,dii ~ioi combaittenti che ipiuitto. sto . che pieigaTe, a1fifron!.'ll!llo,I' ~rta via ddl1'es:100, Cfl)pt!Te soiffrooo neù.1.e,paitrie ~2~ere c,d ~Il domi.'ciLio-ce1art.to. La villtà di ,allcuni se può aidcLolorairci no,n <lieve però 1fiairci ;perdere ,la fiducia, iin = IJ)(I'OSSQJITla 'I1Ìlsoossa,, hl mo,yj/mettl.to µroleta.rio 1deQnOOko ,pa.~e a.vevoa bisogno di una g.r>am!dee,purraz,km.e, iperchè nel suo o~I-OISSa!les'V'illup-po del do1pogu€J!'r,awc!PPi e!Leme.rutieiquivoci si erano i'11cuen.ruti n ~so e coane le tare .lo irod.e.- vamo. A questa 0pu.r.azione ha ,pensarto .hl fa~ct;,mo ~ i,:il!ienesiaun-0 igrai'.a. tLe mez.ze coscienze, igl.i ad,faa-istti, J -tiraclitLoinsi e ne valllino; glil uoimi:i.i cm.esU, le fe.dii fil acalaao restwo. I larvoTaitein son-0 cc.n questa LUTTO NOSTRO Il n ostro comp. Galbuseri Angelo ebbe la scorsa settimana la sciagura di perdere la sua consorte, spentasi tra atroe1 spasimi mentre i suoi cari figlioletrLi tanto a vreòbero a.nCO!ra bis-0~no di lei. Le funebri onoranze ebbero lu~o nel pomerigg.io di sabato con la p~teci.pazione di mcllti aamci e iparenti. Al oar,o compagno cosi duramente colpito n~1 s.1.1oio,affe:b~i fai~1Sli-ari viald.a i.4 nostro me.- sfo oordc,glio, ed .ailùla toanoa d01ùa igiovim madre il nostro reverente saluto. Sez. Scalpellini. FRA GILI SCALPELLINI ID,J CRESCJANO (Co:rrìspo.ndenle). - A quarn.Lo sembra la ditta Din:do Urbruno va irrilando l'ambiente. La stessa ha, infatti, diminuìlp la giornata ad alcuni operai, S0llZ3 alctm preavviso e senza ragiqne a'lcuoa. Anche il suo assitente, sig. Ditli sembra aver mutato :;i,ste;ma nèl 1l1·aitt.amento venso gili qpe,rai. Che si sta e.scogi-'..and.o 1 Cre<lo:no forse questi -si,gnor1 clie perob.è Vii è ori.si ,di !a;voro, debbiaaio .sollo gùii oipera.i s~bime tutte le con.seguenze materiali e mora:h? Attenti ai mali passi! Da Lugano LA FESTA DELLA OOLONiltA PROùETAiRIA ,ITALLANA Si è svctL-t,asaba,to, ail Riistorainte Veneu.a, in u,n ambienrt:e di ,ma,ssianla cor• di.ailità, ed è Tiuooii'..a o-bldimamen.te. Un numero iin~erafo di soci' e ~alizzatnrta a,vevaino a.der& ai! banchetto. Le dam.ze, frammeZ1Jate da d1verbimeIJli 1 diverisi, si sono svol11:<aenima.bissi.me sino a!l m.aittimo. La .ri1USoil:.a delllla fesba ,cbmastira, la cre:,oonle • s.iim1Pa•bi,ache -La Ccdcxniai tPiro. leba.nua llbaJli.am.ai ha saiputo conquisLaa--sl oeill'aimbi.enbe QperaJio itailia,no. DUE ,LUTTI OPERiA.l Neli..a .s!.aziane di Chlasso, .iit-tiana di un o.estim.errto •da -pairt.e di Ulllo locoanobiva ilaJ1i•alllla., moawa il mainova.le .Ga.'Lfettii i13e-tm.>aa1do, naio .ncl 1882, ticinese, llla,. s.oi.aatdo ,a ipila,nger 1 o l1a mo @lie e qua,tltlro f~g)li. due d~ qu.aJi m it.enera. età. - A Wgame11lo, ,presso Lugano, •<k'IJ)O breve malarb'.iia, cessava di ivivere Oairilo Giiilla.nLc:n.it,icfunese, <l'anni 29, operaio al-. La NlaJViiga.i.iio.ne. Liasoia ~'à 111og~e e ,due picco.le bambine. ,fil Gi·lardoni er,a un n.osiLro ,femdo silmjpaltizz,an1e. Ald ,ambedue ile faan.i,gJ.ie le nostre senLirt,e 00!0:-d~. NOTIZIIE ,DAIJL' 11ìALLA - iNell'aso.La. -di !Lampedusa '5000 oiroa 350 caat1ai d,ra oomuni e J),Olilt:ici. tlil lllOllltl dellili'-i.sol'a. p.rOVlÌlenJe d.all greco e isi1gnifu:a « ;l,so.lia, ~ dolore ». I .cle,poot:a:lli polattid sono circa 130: sociaùi'S'..1, '1.lllibari, repuhbli'Calllli, demoorartic:i,, comu.n.isti, a.niarobid e due fascisbii ps.e;udo ~ti: uno di A.!Lessa.nd.riata, l Gorgot!.ini,, ed :ii1 ifal!DosQ a,vv. .Aanbrosilni (,aJnche lui!), ex SJ<>Cila.6 . st.a, ex oom1.11111rSta, ex tutto. Di •dq,.u.taii ve m: S01110 due: M-cirea, ll'epuhblicano, P"soemi.,oomumsfaJ. V ari S0010 -shaJ',4 mailmena-ti e ifte:rit:t4 IU'lla vemina mes.si. :i1n ceD,a per ~em.il 1giio,mi. ,A,k;uni, sono sta-bi iav:i'-' per sei me.si• ,di .seigregazii1<me o llltàre a Cwifaivecchia. Tutlto questo senza un~ ~'VO q~L - Le condiaiioni di Gib:o:..ta figliio S-ODO mo,lt-o~. Si h:a. ·lla. ccmvmwone clJe la sua, -vista! ,n()fll T.i/porterà id,ann,o. 1La, aadre sua ha lalVIUto 111 J)lerlmesrsc,idi irecani a1d assist.enllo. - A ,Pia.a,ma, m OIOCialSlone idi un foeosla.. no in<lieitto dama uooe R'0&911q, u-anoo • o-rches'lr.:lna ha •attaoooroo, dalLlai foa!la. 9li . sono lieV'alte gridia. di: « Noi abbi.amo ifia. me! Non po,ssÌialmo .ciac <llai tna1Dgiue; aS nost.ri. figi«! v~. -ahbiaimo htme! ,., Ii 1/à è ,Paa'lfuto ·d.aihle !J)◊'Ve:re don.ne d,ed. !'OlLretc.rrente. ,Ad esse hanno fatto coro o.H-reperooaie. - tLl llllUimletr~ dei MLimenibi. e .dei! proL.-smi. oamhilaa'i CO!lltilnua ajd. essere iimpressi·corun.~. Sul Bolle.ttino slatJstico dei d• sesti ,deJlb. Caane:ra. idi Commercio dil Mi• 101110 si, lharuno al .dlaJtisollo fino a.l novembr-e OOIIIl)preso. La media memsi1e ,dei fall. i.memti, .-drohilanti in Italaia dai! geninamo al n~e,; 1926 è riisuinia.ta 651 in COQfrcl!llt;Qad una media mensiile di -602 per id 1925, 607 tper' i,! 1924, 474 fPe'l' i6 1923, 321 per ail 1922, 158 per til 1921. iPer i frc:.estii =biari ,si hain.no ii dati per otto ,pr,i,ncipaili c:i'ltà: MiillalDO, Gem.ova, Tirieste, BCJ!qg111a,iFirenze, Roma, Naa,oii), ,so(),o,!fino a. lwbt-o otl..obire. Già però il n,umero co mpless.itvo de!Il.e oaanbia09 .prolCS!La.1-neei p:nimi tcliecii mesi del 1926 è mC1lto sui;-ooore a.I numero dii tiu'.to ii 1925 1(197.723 un ooruftrocnto ,a 171.453) e i,l ,daito dell mese di ottobre è superiore a Lu-t1li iµ,eieeldenrt,i (23,810 6ai·COl!lfront.o a 19.873 di ldicembr~, 19.226 cli .noveanb:re. 0CC.J. :~-111 - Ccan.e è .nobo, A!lher,to Ci.anaa,, ex di1·cl~c1re dél MO'Tldo, è riiusc:ito ,a~• a .Pari1 g!i, ,per sottrarsi allla. ;pena 1deil coo.4.• fino per cinque ,a'Illlli,.iDopo due .mesi. cH laitiil!am.z.ain ilbaJiia,• d'accondo con tre a4 m.ici fidlaiti~ a;cquistò = ,J)!koc!Lab.airca, e sa~IJ)ò idi 111cdlteilempo daliLa costa Miguré, d:iniigenidc&iiveinso !1a. :Fmncia. Ma llii 100Jose la 1.eirr/pe;s,!a iin ail.,t,o maire, e ~ro spm,- ti ve:r.so alil-t:ai~a, doipo .cLi esser-senei allil.◊111tain.aitii Ull1 beU1 po'. ,Fi.n.allmente do,po quat• lro il~m.r ,g:i.omi idi tiinenaaira(»11isaf• fere.nze ed =go.scie, -Eu ,possibiile approdair.e s1JJ!lllcao,srl,a.de!li!Ja Corsiba, e, .di tl.à, ri1pairaire in F-ran.cia, 'tarn,a,nd-o cosi a godere ,1e ~oie ohe dà la libertà. UN .FURTO , .AL OONiSOMTO ITALIANO ... G.iomi 50'!10, DIIl. pieno m~o, è stJa,- to loOmmesiso wn furlo aJ ConsotaJl.o Jitalii.a,no. ll Laidro s.i è a.tppropriaa1to :di. aiwu.. ne -ce.ntinarioa di fa1anohi e di mairche da bc,~lo. I dulmbri. ill<llil l\'101'.Jlero ~ti. Su que.sto fumo iid Corriere della Sera ha ivcJuto trovMiai qua-lcosa di mi-sieriOSo. iP,er ql.lalllJto .si: 1Sa1 la po,Lizia ha ,arir,eistal'.o Wl Tizilo,, dei :dinforru di tL~no, di lruil 111.-oar h : idiaito ae genertaùità, e •semb-ra clh.e il forto lllOUesca daJffa 'Soijita cronaca i1aidresca.

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