e che ~ano ben madornali, perche la vostra crisi cominci sul ser,io. Poi si rimedierà. Oh, non f araruio pc,i un gran male quei mediocri profcs~'.Jl'I mess: dia Lei a insegnare una scienza nazionale! Ella può fare quello che vuole e il fascismo puo occumulare tulle le sue masse al confine per isolare l'Italia_ Ma l'influsso della scienza - quella vera, quella obbiettiva come due <' due quattro - che all' estero si svolge libera e [rnllif era, risanerà pres'1o l'arir: mefitica che Lei sla preparando nelle scuole italiane. Faccia pure, Eccellenza. r:on lutto l'ossequio. UN ITALIANO. Notizie dalIl'talia Milano, Natale 1926. Avrete letto nei giorni pass.a.l:iclic a Roma Pippo Cremonesi s'è d:imesi;o o è stato dimesso dal posto di governatore ,d'ella c.itlà e che a succedergli - dopo qualche i.ru:.ertezza su due o I.re nomi - banno ma.11rdato i1 Principe Potenziani. < Perchè? • Si domanda la stampa. Il perche è in rapporto con affari di mangianze_ ., Se lui mangia, voglio mangiare anch'io. E se lui 1~- gia per 10, io - <:±ie_sono_fasc1sta più di lui - voglio ~tare per venti •- Da ciò uno stato !dli gelosia, di ~tilità fra Pippo Cremonesi e il suo entourage, ohe portò alla crisi. Misero Potew:i.ani perchè, quello, lascierà fare. Ludovico Potènziani è uno di (fltegli eterni giovani (la {accia sempre rasa.la e la lesta pelala impediscono di. assegnar lo,ro un'età) che. nati da famiglia ricca, cres-cono serua slu... . diare, senza imparare, senza fare 1ùente di sodio: una educazione lutta a,rtificialc, che è poi un fonmùario ristreltiss.imo, e tutto cammina a meraviglia. Ricco, ma non senza guai, sposò w1a figlia del famos,o miliona"- rio Papadopoli che gli aggittslò molti pasticci. Tanto che a Roma è comune il dello: • Gino fa li debbili, e Papà-dopo-li paga •. l'n uomo da niente, insomma. · Ed è appunto perchè non vale niente che - poichè porta un gran nome - lo hanno nominalo governatore d,i Roma. DieLro di lui sapranno ben m~ltersi le, canaglie _c_he vogliono mangiare. A vro modo 1dti mformarmj e vi pas,;ierò, potendo, lr informa7J1on'i. Del resto quello che è succes-so a Roma era già successo a Milan,0. *** .\ Milano c·cra, a 1·eggere le sorti della città, il senatore Mangiagalli. Politicamente, un uomo che vale zero. Come carattere, meno di zero. Ma uno di quegli ambrosiani vec,chj? Li-po, un, po' gretli, un po' gro.,..solan1, ma galantuomini .\ltorno 3; lui lavorava tlll gruppo di uommi che più .reazion...'l.rinon si. può essere. Ba: sta dfrc che c' era quel po' po' <lit liberale del comanidanle J aral~. Ma. an!~h'essi, gaùan.luomini. Heazione s~; ma le mani pulite. Al giorno d'oggi. crcclele che è già molto. Figuriamoci se, con arie di questa falla, i fasòsE potevano essere contenti dell' amministrazione Mangiagalli. Non Si diYenta mica fascisti per la gloria. E solo che il cervello, un tantino agile, sia al servi.zio idi un temperamento senz~ scrupoli --:- come quello di Belloni, per esempio - si vuol far carriera e si vuol diventar ricchi. - Vogliamo la grande Milano! - inlonaro1to in coro i fasdsl; famelici. A furia di dai e dai qualche cosa fu progettalo: lo s,·~nl.ramen~o di quella parlc della citlà che ,d'a piazza del Duomo mena al Corso Venezia. Ah, fin.ahnente! Si mandò via Mangiagalli e vi si m~n.dò 1?elloni. ~ ora l'esecuzione del piano SL sta av-;1an~o verso la ~ua realizzazione previo ]'acquislo, la vendita e la r'.vendila delle case che dovranno essere dcmolile e che saranno poi pagate assai dal Comune i cui danari avran,.. no così sen·ilo ad impinguare chi sa quante tasche. Tasche fa~cisle. I vecchi aonsen'atori milanesi non sono contcnli. Tempo fa uno di questi si trovava insieme con un nostro amico. Qucsli Si dice,,a - non so s_e per i,ronia o sinceramente - ~m11:1ralo per il grand~ piano. • E' inut1k - diceva -; l\f•lano è una grande riltà. Fa,cismo o socialismo, es~a proore,disce sempre. Que,ta che si fa è Ja 0 grande Milano •. . - Ch'e/ disa no certi rob! - gli ossen ò tra scrio e ma1.igno il consen·atorc .. - Questa ch'in adree a fà l'e minga la gran Milan: l'è In gran magnada. - E se lo dice lui che la sa lunga. noi non: abh;arno n;rl'le dn r'dir~. _ _\ chi la 1rnova llaJia? I fa,r,1~l1: A noi!•- Proprio cosi; proprio c0'5ì. UNO DEI T,\NTL Dall' "Avanti! ,, Dall'Italia Roma, dicembre. H prestito del liHorio languisce. La borghesia itahana, mostra di essere poco convinta della solidità del regime lesinando come fa le sue ricchezze al govern• nazionale. Molti si domandano se questo prestito che s'intitola aJla ricostruzione del paese (ma quando si finirà di ricost.ruire?) no-n sia invece destinato alla de:f:i.niliva rovina dell'Italia: ailila guerra. Il governo fascista non si sgomenla però della avarizia delle classi ricche. La borghesia non paga? Ebbene, pagherà - il proletariato. La sottoscrizione al prestito è divenuta obbligatoria in tutte le officine, in tut-ti gli u{fi.ci. Chi non sottoscrive è minacciato di licenziamento e cli ra,ppresa,glie peggiori. E' una vera imposta sugli stipendi che il fasci- ~mo o-pera per il mantenimento del proprio regime di oppressione e di cl:i!lavida.zione. Milano, dicembre. La crisi econonùca di cui fino a qualche lem,po fa non era lecito parlare, oggi diviene l'oggetto delle discussioni e delle preoccupazioni di L1:1tti, tanto è gra. V'e-e minacciosa.. Le inà us tri e ISaCl1if:i.ca te ( e son o la ma,ggiora.ruza) dalla politica del Conte Volpi, a beneficio di talune altre privile~iate, diminuiscono quotidianamente la produzione. Per impedire che le statistiche ed i bollettini degli uUici del lavoro rechino cifre impressionanti di disoccupati, il governo fascista ha preteso ed ottenuto che invece di ridurre il pel"SO- •le, gli industriali procedano alla rid"t:.zione de1le ore cli .lavoro. In molte e°flicine di Mii.ano, di Torino e dehla Liguria si lavora quattro ore al giorno. In m-olte fa.nuglie operaie, al sabato sera, il ca,po di casa reca un salario set- 'limanale che non supera le 75 lire! Ed il caro.iv:iveri aumenta Lutti i g,o-rni, e il prezzo delle abitazioni ha subito dal giu2n.o scorso un balzo impressionante. Si vive di p0co pane (catt1vo ed antigienico) e di pochissimo COIDJJ)anatico. Ma con questo sistema de~li orari ridotti il governo fascista è riuscito al do,ppio scopo di far credere al mondo che la situazione economica dell'Italia è prospera poichè non c'è disoccupazione e di rispamùare sul bilancio i denari p?r i sussidi ai di.soccupali. * * * Da 1111 isolotto del Mediterraneo, dicembre. Dopo dieci giorni di detenzione al carcere di S. Vittore (eravamo in cinquanta dentro un.a stanza), siamo stati caricali, ammanettati come belve, su dei carri bestiame diretti verso ignota destin.a2lione. Finalmenete dopo cinque gior.- oi di viaggio (durante i quali. solo due volte ci è stato dato del pane con delle scatole di carne in conserva) siamo giwiti a Messina. Qui nuova sosta in carcere. I militi fascisti a cui eravamo affidati e che non ci hanno risparmiati gli insulti e le umiliazioni più oltraggianti, ci dicevano che saremmo stati inviati a Mass~ua sotto le paterne cure di De Vecchi. Eccoci invece in questo isolotlo (siamo in dieci) squallido e senza vegetazione, dove ~iamo giunti dopo un giorno di navigazione trascorso nel!la sliva del pir-oscafo, incatenati e digiuni. Il comandante dell'isola ha già riunita tutta la popolazione civile (composta di poveri pescatori) a cui ha fatto questo di6corso: « I coatti che vengono a risiedere nella vostra isola sono delinquenti della peggiore specie, capaci di ogni de,. Etto e di ogni infamia. Schivate!.: e guardetevi bene dal far loro dei f2.1,rori Sareste ricompensati con furti e violenze ed incorrereste nelle punizioni della legge». Non-ostante ciò ci si guarda con simpatia: è una povera donna che si è presa l'incar:i.co di farvi pervenire questa mia ... Per ora non ci è stato assegnato alcim lavoro. Si dice che saremo adibiti a costruire delle si.rade... Dal giorno del nostro arresto non abbiamo più notizie delle nostre famiglie~- Un ordine del giorno della Sezione di Londra Immediatamente dopo l'appello lanciato dalla nuova Direzione del Partito, I.a Sezione Socialista di Londra si è riunita. Su proposta del compagno Sinicco, ha votato un ,Ordine àel Giorno nel quale « Si fa invilo a tutti coloro che si dicono socialisti a dare prove della loro sincerilà, iscrivendosi al Partito Socialista ftaliano; • Dichiara che quanto più è viol~la la bufera della reazione tanto più incombe il dovere di aumentare i noslri sforzi, le nostre energie, e la nostra altività; Augu.a che lutti i compagnj residenti all'estero sappiano astenersi da qualsiasi recr:iminazione contro qualsiasi capo operaio appartenente ad altre organ,zzazioni proletari-e, e daranno quell'esempio di tolleranza e rispetto, per ìe idee e le convinzioni alturi, che oggi più che mai sono indispensabili per aifrett2re il giorno del t,ionfale ritorno alle nostre case; l'avere una convinzione, l'a,ppartenere ad un partito, non deve significare che si debba considerare in malafede tutti quelli che ha.nno altre convinzioni o che appartengono ad altri partiti proletari; •· Con questo i social.i.sli di Londra ·salutano la nuova Direzione del P. S. I.; ~•im~g,n.ano di dare ad essa tutto l'appoggio possibile, sia materiale che moJ·a.le e inchi.nan.dosi d.2oanti al m.a.rlirio d1 tanti fra i noslri migliori compagni, gri<lano: Evviva il Socia!lismo! ». Ai compagni londinesi il ringrazùunento sincero della nuova Direzione del Partito e dell'Avanti! al quale han voluto dimostrare subito il Loro attaccamento inviando la bella somma di 1000 franchi circa. Parla Yl!a dell' "Awantl !,, La notizia dell'uscita de!r Avanli! a Parigi ha suscitato un vero entusiasmo in n!ezzo alla massa italiana emigrata nei paesi d'Europa e d' A~n-ica. Un cumulo di lettere d'incitamento r: di plauso ci sono [:i1mte. Di queste lettere che dimostrano l'immenso atiaccan:,enlo dei lavoratori ilaliani a questo foglio vorr-?mo dare e non lo possiamo un sunto anche bre.vissimo. Sarebbe un bagno di fede che procuremmo ai nostri amici e compagni, nello stesso tempo che la piii atroce condanna per coloro che ci avrebbero voluti morti p2r sempre. I primi numeri di questo foglio ha~ certamente deluso molte aspettative dato il minuscolo formato. Ma noi avevamo frefla di far vedere la luce all'Avanti! Nella febbre di vedere nuovamente in circolazione il titolo che è carne della nostra carne, avremmo !atto anche un giornale grande come una cartolina posta/.?. Dovevamo e dobbiamo fare il passo che ci era consentito dalla lunghezza della nostra gamba, cioi a dire dalla disponibilità delle nostre lasche. Abbiamo fatto ciò e ];ingi dal rammaricarcene, ne siamo lieti e fieri. Si01r.,o in procinto di dare un assetto amministrativo a questo foglio. ( Stiamo preparando le rubriche degli indir:zzi. Stiamo organizzando il ser!.lizio di rivendita. Ailiviamo la sottoscrizione che, è la maggiore fonte di uila del nostra giorna/,?. Quando avremo tutto pronto, quando i mnzi raccolti ci sembraranno tali da garantirci vita sicura, allora riporteremo l'Avanti I al suo formato normaie. Abbiamo la ferma conyinzione di poter presto realizzare questo nostro grande desiderio. I compagni e gli amici, abbiano un po' di pazi2nza. E riflettendo a quanto abbiamo esposto ci diano tutto l'aiuto di cui abbisogniamo per rendere presto una realtà ciò ch-2 oggi è rm immenso ed anfenie desiderio nostro e 101·0. PartitSoocialiIsthaliano Soft. Pro-Auanti! - Tutti i detenlori di schede Pro-Avanti sono invi.tali a rimetterle al compagno Salvi Giorgio 10, rue de la Tour d'Auvergne à Paris (9.e) entro il giorno 31 dicembre 1926. I compagni e gli amici ai quali abbiamo rimesso delle sched~ cli sotloscrizione in questi giorni sono pregati di metterle subito in circolazione e rinviarle accompagnate dell';mporto rzlativo all'indirizzo soprasegnato. Tessere 1927. - Le tessere 1927 sono pronte. La distribuzione di esse sarà fatta attraverso le Federazioni. Il pr~zzo è di fr. 15 per ogni tessera. Ogni richiesta sarà pronlarnenk esaudita. Le richieste debbono esere indirizzate aI compagno Salui 16, ruz de la Tour di Auvergne à Paris (9.e) e debbono essere di preferenza, accompagnate dall'importo relativo. Di11usione Avanti!. - I compagni che hanno a cuore lo sviluppo e la diHusione di questo foglio ci mandino indirizzi di runici e di compagni possibili abbonati o rivenditori. Manderemo a questi compagni dei numeri di saggio e ci metteremo in contatto con loro !)<:T la nostra bisogna. La Segreteria. Sottoscrizione pr "Manti,!, •La sottoscrizione per l' A.-ranti! e per le vittime politiche continuano e debbono essere più nutrite e più tangibili; debbono costituire la misura di fede e la intensità della protesta degli emigranti italiani,. La disciolta direzione del Partito. Quesla eredità che ci è stata lasciata dai magnif;ci compagni ch2 facevano parte della Direzione e che oggi si trovano O in galera o in esilio, neve esr,er ~aera per noi. La sottoscrizione per l'Avanti!. che ha subito un lempo d'arresto, deve r;- prendere più attiva. Essa deve d~vver_o essere la « misura della fede» degli emi• granl:i. Tutti coloro che hanno schede le 1Pd· Biblioteca Gino Bianco tano in circolazione. Quelli che hann-, fon.di raccolti li man:1.ino subito. Questo foglio glorioso ve1so il qu,ile tante e tanlc speranze proletarie convergono, deve ritornare presto ad e«~ere quello che è da trenl'anni. La paro!~, :11 protesta, l'incitamento- alla hattaglia di tutti i giorni. Ja preparazione alla riscossa dalla reazione feroce che oi;prime il nostro paese. Avanti! Avanti compagni! La nostr:l vila, la nostra riscossa, la rc.d1uazion~ delle nostre a.spirazioni final'., d:r ende da noi, dal nostro facrificio, dalla nostra volontà. Vogliamo, dunque, vo!!liam'J ierma· mente! L'amministrazione cle!.'Avanti! PerI condannaal tcionfino 11' rii'inlcnto di stabilire una lista completa, esalta e controllala, di tu/ti i compagni e degli amici d'Italia che sono stati condannali al comino dal gouerno fascista, si pregano tulii voloro che hanno notizie sicure di de/li amici di volerle comunicare al Segretariato del Partito Avv. Ugo Coccia, 10, rue de la Tour d' Auvergne, Paris (9 ). · I dati che particolarmente ci occorrono sono: N orr,e e cognome, Partito al quale era iscritto e luogo di destinazione del con. dannalo. Unasorpredsai Natale a BI.Petawll V enerd i I7 dicembre vi fu a Biiretswi I W1a adu.nanza degi.i o;perai occupali presso la « Weberei Baretswils A. G.» (:essil'llra di cotone) . .La convoca.~1:me <leJ.la aid.unanza era stata chiesta da1la maestranza stessa per studi.are i me~zi onde poter uscire da condizioni divenute c.ol tempo insopporl.ahili. I salari ~he '4,i sono pagati per wi lavoro intenso, it"intcrollo di 12 giornale va.Iia lra 4U e 50 e ben .di ra.do qualcuno arriv'l a.i 60 ~r. Tali somme semb1ano cerl'lmen1c p1u delle elemosine e non mer:,an0 1a definizione «mercede•. Come c.odesti lessitc>Ti sostengano la viLa con wi salano ,:<>sl llllSero, è un m·ster 1 per lutli coloro che non sono pra·: .., dell'ambiente. Eppure vi è il diretlcr ~ che è persuaso che gli operai possan:> pas :i, ~e.Ja da signor:i. Cotesto messere piu-vuioci da un qualche angolo de!l'Als'l.r.ia Ieee ccme !anno tutti gli inesp~rti r:.:l ambiziosi: eg!i si mise a coprire 1e economi<' onde aumentare il rendimento della f'a.bbrica. Nella tessitura di cotone a "1ni operaio vanno asegnati tre t~la1. A Baretswil gli operai percepivano un'indennizzo d1 19 cenfosimi all'ou quando invece per i tre telai avevano lavoro pe~ due soli. lmma.ginatevi 19 cenl'!simi! Per il signor direttore però costituivano l'oggetto delle economie da realizzarsi ad o- &ni costo. A levar questo chiodo "dalla lesta del dire~\orc ci pensarono qu::sta volta gli operai. Essi salirono all'uHicio del direllore e sfogarono il !oro malumoie in ffiodo talmente eHi:acc che il direllore in:!Famito li pregò di toraar buoni che egli avrebbe pagato i 19 centesimi anche per l'avvenire. Questo lo dis~e soltanto per rabbon're i suoi tessitori. Appena che i i-ivoltosi erano tornati al l21roro col cuore alleggerito dalla grave p· eoccupazione, il coraggioso ~ignor direttore mandò molto cautamente una voce in giro che i 19 cenlesim1 non venivano a._.~olulamcnt<.: più pagali anche se gli operai facessero il diavolo. I poveri l<.:S~itori allora compresero che gli scatli irosi Fossono magari essere una lezione meritata ma che essi non risolvono mai nulla. Qui ci volle l'azione meditata, orj!'anizzatal Orbene, essi chiamarono Lri. a·uto la Federazione Operai T es:;i.li la quale, m:i.ndò 'lUL suo funzionario per un sopraluogo. Ciò che egli apprese conferma una esperienza acquistata da noi già da bmpo, cioè che gli stabiliment; ricorrenti oyii istante a riduzioni di salario e: peggioramenti delle condizioni di lavoro, sono spess~ lecnicamente mal d;retti e malamente amministrati al m<"desimo tempo. Infalti presso questa ditta non si sa mai precisamente chi abbia veramente le redini della di1ez:one in mano se de,so sia il si~nor René Antony, diretlore asso'uto fino poco kmpo fa, oppure il signor Mura al c:u,de f.' attribuì la qualità di direl!ore tccn:co quando si chiefe per lui il rermcsso di entrata e domicilio nel 'Cantone di Zurigo, mentre ,•de.•so nella fabbr>ica fa ... il collalore! Questo equivoco ha Ja ma ripercuss:one anche sul lavoro dei tessiloti 1 quali si la;nano aspramente dell'ordito collalo pes~imamente. Molto filo va guasta.lo e ro-i,malo causa la beata ignoranza in materia lt.::::nica de] diretlore tee.- nico o•sia colbtore come chiamarlo si voi,J'a. Non c'è da stupirsi se lo slabilimcnto non rende! Consigliar-uno agli operai l'adesione alla nostra Federazione :a quale misura sarebbe la rn'.a capace a prevenire gù operai dall'agi e arbitrario e dispotico dei padroni. Gl!.i operai allora compresero quale fosse la via da se<1uire e senz'allro dichiararono l'adesio:e alla fe, àcrazione! L'agitazione è in corso! Vedremo come se la caveranno i due direttori! Giacomino Wolf. ---- Bersaglio umoristico (Ire pa//_e per un soldo) 522. Se lo ricordino i lebtori queslo num{'ro. Mussolini w1 bel giorno vergo un comumcato uliiicia.le per fa.r sa,pere aJ colto pubblico s: aU' in.clita tuarmgio • ne, che in fin. dei conl,i i relegati a.i eonli<llo erano soltanto 522 - non uno di più, non uno <li meno - e che era ora la finissero i fuorusciti .di fare tan~o baccano per mezzo m.i~liaio <l.i persone. La stampa !:ascista, sempre inte.llig,:,r.1l.<:, pr~e al1ora qucl 522 e incomiodò a c::;ndirlo in luile le salse, rprima fra tutte la m.a.gnanim.i:à del ~d1..ce, invitto, c.hc ncn {a ven<lellr~. 522 di quà. 5,22 di là. 522 d1 sù. 522 di g.iù. E nel cero, :tli.a.- 1.aio, non potevano mancare i fessi del fa!:cismc, 1talo"svizzero. Questi men.:i degli ali,ri polevano capi.re, che e:ra ben stran'> eh:? ,il re~m.e fascista, così pO'le.n- ~. dimostrasse di temere un numero e?· sì es~~o di persone sparpa.~liatc per foiba JtaJ.ia. La cagnara sui 522 continuò per un bel pezzo, poi il «duce» - febbre a qu.,:. ranta, signori! - ebbe la del.ice [d.ea òi s::river~ un'allro comunicat0 su l'an1.o. men1o e di farlo diramare per l'un.ive;so dalla caJ>a,Ce Ste!ani. « Sotto la p;esidenza di S. E. S11ardo si è riunita al Viminale la commissione di a,ppello per le assegruni.oni al confino di polizia. Dei 942 assegnati al confino, 744 hanno prodotto ricorso a fulfo iJ 20 correrrfe ». Diavolo! di.avolo! diavolo! A 522 sono ci:ventati 942 Oh «duce,, anvitito, menlLvate prima, o mentite ora? Brubt.i scherzi, bru:Li scherzi g-ioca la kbhre a quaranta. Essa può amohe far dire a distanza di pochi giorni delle bu- ~ie grosse c::,me case, s...= che il Jd:- ran:2 si accor,ga che l'una sbugiarxia }'al lTa. Ma. Quando si vuole viaggiare co!'ltinuarnente a 100 chilom2tri all'ora si fi. n.:.sce per perdere la padronanza della maicchina. Ceisc che capilailo ... ,aj malti. Diven·.alo vice-consolo di S. M. il re d' !tali.a - da non confondersi coll':m- ,_;:erì..,ale.du:-e• - Orazio Làcrca non s:r:vi:' più f-e<-..seriec, ioo, non fuma più le f. sserie che scrive. Questo compito se !o è a~:mnt'J Cecco Maraja e lo assolve C' n loJe zeio che è un yiacer2 vederJo. S:.i.l Guguss dj ,Luga.nc, Cecco Ma.raja h:: rivolto un dfaccrso alla Francia per e r,·vir.cerla del pac ,fism.o fascista. • Chi parla di guerra è blasfemo in veste di tn1ce buffone». Co.~ non credere alb inlel1zioni cacifiche del fascismo do,,;io sì re(;isa ;ffe:-- n1azione ? Se non lil.! lrat~e..,es.se un po' di pi.e,à per questo ex spiant::to ri!atto~i alla greppia fasci.sta, citerei qui almeno venti d1s::-crsi di !.\ussolini, nei quali il ~•duce» parla di guer a. Maraja ci farebbe una bella figura, pcwerir.o. Pe:rchè ;J :lure ncn risulti insulta:c per ia p-enna Ò• un SJO s.._1 vit0r2, mi limit~rò a ci lare una frase prou;.mciaia re{:enteme:ite da !{os~r-n;, duce dei1e col"Foraz.ioni fasciste. , il fasc;smo ha m=rciato su Roma per npartirsi da Roma a riconquistare <J[i ,ic.!:ani: domani, con i gagliardetti c;n /a Tede, con le baionette conquist;rà i[ /JvSto che ali' Italia comp2te nel mondo». Res;oni - lui solo? - è dunque un bb.sfemo in vest.: <l.i lruc2 bu.ffone. Cec- .:1:nc .Maraja ha ragione. Ma se co'llin.ua a far lare di quùsle · figure ai suoi Sl!1j;eriori, finirà r,er farsi mettere aìla ;:;vr'a. Poverino! * * * 1\.lolli importante. lmpcrtanhssimo. Gli O?erai .italiani pagali, 18 l;re al giorna _ lire it..:i.lianc, s' inlen:de - e che guard&- :w cc.n precccui:,:i.zione J'a\ 1.r.zarsi del-- I' inverno, della discccupaz1one e della crisi industriale, d::,vono .:i.v...rc a,ppreso con gioia irr.mensa com2 qualme1:te il nostro grande re ha firma o - cosa non I r.mcrebbe il povero Cristo .....:..t.re decr-.ti di una importanza capitale JX?rJ'J.v- \e,,irc e la r,rcsi;crità del i:,ae.-sc. Coi primo dccreto, ii fascic) div 'l!a e.1;b!ema d1 Stato. Non c'è male, è. Col s~condo si stabilisce che ,utti ; d.Jc'1mcmli ufficiai.i devono ;iort.ar.: - oltre ;!Li anni, che pare s1 conlinu a conllrii rl:ilb nascila di 11,1cerio G.,sù Cristo _ ·nchc la «-dotazicne dell'Era fascisia. C ,l terzo decre:o - oh qu~to si è impr.r,ar:le! - si stal;,.h,cc quant0 scg.1c: N~ll'ordirie de1ia preccàenle a Corte e nelie funzioni pubbliche il Segretario gererale del P. N. F. è colloccrio nella categor:a IV del R. D. 17 aprile 1368 N. 4349 e pre-.derà il primo posto della c/ass2 IX. Al predella segretario genzrale del P. N. F. spellano le prerogative concesse dall'art. 6 comma 2 del R. D. 19 aprile 1868 numero 4349 . Se gli operai italiani che non hann0 rane abba.;tanza per sfumare la pro 1e e carbone st:fficlente p~r riscald,re la casa, non sanno cosa significhino tulti qucsli ar'.icoli. lutti quesli commi; tulti questi dccn.li, si metlano b2ne in tesla che grazie ad essi il grande segretario generale del grande parlilo fascisla porterà il titolo di eccellenza e nelle oorimonie pubbliche e a Corte, a,Tà la precedenza ,su~i inviati straordinari, i ministri. plenipolenziani e gli abi personaiggi coa crdenziali di ambasciatori. Quan,do avranno appr~o lutle q-ueste LelJe cose, pc-la-anno anche lira.re di un ~aio d'occhielli la cinitola ,cl.ci ,pa.nta.10°1 , ' L _,.;,•a non negheranno però che quella ~~- è stata una grrrrande rivvoluzzione. « ma/ila ro.sa '· Lette.re da Ila F•anela "Dopo l'allarme,, Continua su buona parte -della stampa democratica francese l'eco dell'allarme, ora sopito, suscitato dagli incidenti 3i Ventimiglia. dopo l'attentato di Bologna. Le bestiali truculenze del Lnguaggio fascista e relafoi incidenti a.i Con.so1.eti francesi in parecohie città d'Italia e-..!-~ colonie hanno svegliato i dormienti ed hanno messo il fascismo - internaiionalmente parlando - nella su.a vera luce. Passafo l'allarme. coperto i confini con 1'I t.alia di anni e di armati - che hanno benissimo smorzato il tonq delle insolenze forsennatie dei manigokli in veste di giornalisti - in Francia ci si è mesisi a studiare il fen=eno di delinquenza fascista nel modo più profondo e più serio. «Quotid.ien~, «France de Nice et de Su.d Est», Petit Niçois" - tanto per accenna.re tra i tanti alcuni fra i più battaglieri. - approfondiscono questo studio. Pierre Bermoud, direttore del grande quotidiano dcmo::ratico di Nizza, in uno studio sul fascismo dal titolo «Le fascisme est du bolschevisme blanch», pubblicato in una decina di pantate, lo definisce e documenta. «pericolo pennonente per la pace d'Europa»; Pierre Rocher sullo stesso giornale, in otto o dieci articoli, pubblica una d0---umentata inchiesta sulle mene e sulla orga.nizzaz.ion<:'fascista su tutta la .,Costa Azzurra»; Eduard Peguilhau, redattore capo le «La France» in sei articoli, serrati. __.dQ- L. cumentati, compie la funzione del· bi-~ stury nella. piaga can:::renosa e come il bistury enlra nel vivo del cancro fascista, spietatamente, efficacemente. Tutto questa campagna di stampa ha· commosso e scosso l'opinione pubblica non solo di Francia. In Francia - direttamente interessata e min.a.cciala - più che altmve. Ciò è naturale. Chi credesse che le mina.ccie idiote e nefande (parafrasiamo il Duce dei baldi barabba) della stampa italiana e di alc1.one personalità del r~·gime abbiano spaventato la Francia, si illude. C'è stato allarme, si: ma compostezza e fierezza e sopratutto fermezza. Senza il gran can-can che dist;ngue i «p.arvenus» la F 1anc.ia (che non è una Camera del Lavoro od una Cooperativa da conquistarsi e distruggere per le balde gloriose legioni dei saccomanni) ha fatto aHlu.:.re al confine ;taliano tanta forza armata da fa, pas.!:are la voglia dei co'.pi di tesla e degli sconfinam2nti, come era nel pensiero dei delinquenti. E Mu.s~olin', il Duce invincibile, ha ir,.c~sato il colpo senza fiatare; ha failo le st.e brav-~ scu<e verbali e s.critte ed oggi piagnucola i rnoi buoni e pacifici intendimenti; i baldi legionari, senljto l'odor di poln:rc preparato dalla parte opposta, hanno C3pito che «cosa è parlar di morte altro è il morire» ed ha,a:ino ringua:nato durl:ndana e propositi gue~- rc.,;chi. Oggi il cielo è passabilmenle rasserenato. Ma quando si ha che fare con dei criminali pazzi non si è mai cerl! i j ' t I l che cosa possa accadere domani e i~· Francia c.-i ~-i tiene preparati ad ogm evento. Di questa situazione - Le;:a nella realtà ~e non nella apparenza subiscono gli immancabili inèonvenienti il milione e mezzo di italiani qui emigrali che (;en:tono a trovarsi in un ambiente di diffidenza preparato e voluto dal fas.cismo e dai suoi Consolati, che hanno la sola funzione di portare fa discordia nelle colollie nuf!lcrose e di creare incidenti. Oggi non siamo che all'inizio, ma ~.e il fascismo in Italia con la sua stampa e con il suo Ducecriminale, pazzo e forsennato, in Francia coi suoi num~si agenti prezzolati che pullulano nei Con:--,-,.,_ solati, mant011uli gli uni e gli altri ;:ier provocare incidenti) non la smetterà questa diffidenza •.niziale aumenterà indubbiamente col risultato unico di rey,- derc impcssibilc la vita ai numeros1ss1mi italiani che qui trovano lavoro, pane e liè:e•là. Dove metterebb~, il fascismo, il nùlione e mezzo di italiani che qui vivono, se per dannala ipolcsi la Francia stanca di prepotenze e di insulti li mettesse alla porta? Ma il regime imperiale di questa eventualità se ne stropiccia: li metterebbe certamente assieme agli altri 39 milioni di italia.rij che vivono schiavi ed affamali in quella vasta !!aleia che è l'llali'.I. Sau.lemo. Lavoratori, Jeggetee diffondete l' "Anen!re del Lavoratre,,
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