cende della Soc:elà delle SCL:ioni riunivano a Ginevra. trn senso di disagio doveva impossessarsi di Lei. Ella deve aver /elio negli occhi di quella gente giud;::i non benevoli. . Briancl, con quel suo sguardo iro_ nico, deve averle lascialo capire com'egli sappia molle cose Slllle fac_ cende del fasci mo_ • Ah! - deve aver dello quel filone -· voi macchinavate in Francia coi voslri Garibaldi. co: vostri Sala: C?i vostri La Polla. ecc., la prepara_ z10ne di allentali e cli spedizioni ! Cosi pensavate di- p"gliarc clue piccioni con ww [ava: avere un prete_ sto per terrorizzare l"Jtalia e sopprimere i noiosi a11versari, e nello stes_ so tempo inscenare compagne éonlro la Francia che, secondo voi, do_ vevo darvi una colonia e la lesta clei profughi. Ma la nostra po/òzia ha più naso della vostra, e ha messo le mani nelle valigie del poliziotto La PoL la, e ha scoperto il vostro Garibaldi. Sala. facendo il tonto. ç ora acl Atessanclr'a a cavar denti malati, vi_ sto che il mestiere del cavar denti sani richiede più abilità della sua. E adesso potete sirillare fin che volete: c'è, là. al Quai d'Orsay, un bel dossier che vi riguarda_ signori. Esso mi permette _il lusso di assistere alle vostre smanie con ironico sangue freddo. Ma. per6. siete. delle òelle canaglie,! E Slresemann, duro duro. deve averle fallo capire. anche lui i suoi non benevoli sentimenti. « Troppo comodo, signori, fw•ci ora delle carezze perchè avete bisogno del no_ stro appoggio per le vostre ambizioni. Ma quando credevate di poter fa- 're senza di noi, tutte le banalità che un ministro degli esteri pu6 dire contro un po.e.senemico [w·ono dette contro la Germania. E il Brenne_ ro lo presentavate come una punta minacciosa contro di noi. Ora, perche anche voi volete un n~a11~alo,perche con la Francia 1101! riuscile a mettervi d'accordo, volete' lL?Oprorcme per ingelosire i francesi proponendomi frallali di allean_ :a e uiaggi a Homa. Gra::ie, no. J nostri in/eressi li tralliamo con altri metodi, meglio f andati. più coerenti, più leali. E - se c'e un mandalo - 1ntenclo presentare anche il titolo della magg·or(' corre/lezzo per averlo io. Peggio per voi se non sapC'l<' .•i(l/"c a/mondo,! · E r:hamber/ain con quell'aria d(I r1cu addomesticata che a vederla consola: • Per procurare un incon_ tro fra il vostro presidente C' il mio am.ico Briand ho {atto del mio meglio. Ma bisognava assecondare f'o_ pera mia. Invece, non potevate proprio in quei giorni accumulare spro_ posili più gro•si. E la vostra s/ampu - che lulli sanno al servi::io dire/- lo di Mussolini - ha fallo qùanto era i,n suo potere per renclermi cli{ fi_ oile il compilo. Che siate della genie la quale s'infischia di ogni buona norma di governo. lo sapevo. Jla che siete una manica di malli di questa rlimensione, proprio non lo sapevo•. Vandervelde... Oh, Vanden1elrle deve, fra l'allro, ricordare il complimento che Mussolini gli fece ci il.fan_ tova. Non de11e C'.<,sersetaio molto P-spansiuo con Lei, rappresentante di M u.ssolini. Poi ... Ma voglio finire di rinnovw·- le i tristi ricordi di questi giorni d; passione e d; isolamento. Quanti ac_ cidenti Ella deve aver mandato. in cuor suo, al Duce! Senonchè. tulio passa quaggiù. Ella ritornerà ancora a Ginevra. a fare la stessa (ìgura di questa uolia, fino a che qualcuno più abile e più servo di Lei olterrà che il dLtCC dia anche a Lei la pedala che ha eta_ lo a tanti altri. Auguri. EcceT/enza ! UN ITALIANO. Notizie da.ll'lta.li a Il nostro • Uno dei lanli , ci fa pervenire queste note. Note affretta_ te, materiale - dice - per w1 articolo. Sono scrilte in matita. Preferiamo pubblicarle come sono. tanto esse sono espressive: Como, 10 dicembre 1926. Carissimo, Eccoti, buttate g;ù cbme Dio mole - non ho tempo e biisogn.a che approfitti di un'occasione - alcune no_ te. Servitene per un articolo, se credi. Qùi, reazione 1a più dw-a,. Si vive in istato di continua paura. Non si paa-la, si_può dire che non si respira: lo spionaggio imperversa. Ogni mattina: stasera dormirò nel mio lello, o in prigione? In prigione, de] resto, si sla ~ene. E' l'unico posto 1d:ovesi è liberi. A Milano, dove tutti stanno stipati nelle celle, si cantano gli h1ini rivoluzionari. I guardiani non possono arrivare dappertullo. Molli degli amici a domicilio coatto: Schiavello, Ghezzi, ScaJarini, F1orio sono i pr.;mi dcUa Jisla di Milano. Musi$0linj fa dire che, su 40 m.iJioni di abitanti, solo 522 vanno a idomi- · cilio. Questo prendere per baise la popolazione intera è magnifica: mettilo in evidenza. Ma del resto è gi11sta: Mussolini pensa al domicilio coatto per tullo il paese. E infatti tutta Italia è oramai un domicilio coatto. E i 522 non sono quelli che stanno peggio. Ma che cosa faranno di lutti gli altri che sono in prigione? Ce ne sono mollissimi. Milano, Torino, Bo~ logna, e via, hanno le carceri piene. Mi hanno detto che a Bologna hanno dovuto mandare i 'C'arcerali con treno speciale nelle carceri delle città vicine. Se non è vero, è verosimile. Dai giornali non si sa niente, o quasi. I giornali hanno ordine di alten1.tare la portala dei provvedimenti polizieschi di questi giorni. Pochj oramai li leggono. Io li leggo, e mi ci arrabbio. Ho lello che Muss,olin i da vanti al Consiglio dei minl.,jtri ha parlalo •dicL la 1Situaz;onc iialiana inten1a dopo l'attentato di Bologna. Ila ,•olulo far credere che molli e~ccssi soi10 dovuti a clementi torbidi. compdsti di numerosi espulsi dal partito fascista e •d'a altri agenti provc:::.alori. Ha agg:unto che gli inddent; ebbero luogo dal primo al -1 noYembrc. E poi ancora che in 60 prO\·incie non è su''- ces o niente e che in quelle a:tre non sono poi ISiuccesse grandi· cose. .\ leggere q11esla roba s,; resta a bocca aperta. Mcra,•igJia e scle,gno. .\ chi vuol dar da bere roba di questo genere? All'estero forse. Ma all'estero le cose si sanno meglio che in Ilalia - e i giornali pubblicheranno per dovere ,cli'ufftcio. Bisogna e3,sere propr:o sfronlati, c·n:ci. )l'ola quello che Mussolini ha dello a proposito dell'assalto ai consolati. • Sono vecchie ,callive ahil.udlni della vecchia piccola Italia. - e io le farò cessare,. Roba della nuova grande !Lata, qucsla sfrontatezza! Quando si pensa c.he i disordini in Ilalia - durali fino a melà dì no- ,·embrc - erano opera di camicie nere comandale da capi riconm,ic:uti e autorevoli - Balbo a Ferrara, per es.; Forti a Parma; Giampaoli a Milano -; quando si pensa che l'as_ salto a consolati esteri è roba di prella marca fascista, roba moderna, modernissima, della nuovissima Ita_ lia, non si può non resta.re sorpresi, per quanto si sia preparali a lutto, dalla faccia tosta di Mussolini. Un allro comunicalo del duce dice che la legge in 1d'ifesa dello Stato (quale Stato? Allarga la parentesi e ~egna la distinzione fra fascs;mo e paese) non colpirà la propagane/a di dottrine. i programmi. i metodi di azione giudicali tradizionalmente compatibr'li con la costituzione dello Slato Italiano. E' w1 rebus. Quale costituz;one? La vecchia? O la nuova? Ma quel tradizionalmente? La morale è però che il fasc1smo fa la lista delle dottrine che gli garbano (non cc n'è che una, la sua) e perseguita le altre. Conclusione: una ipocrisia di p;ù per far credere (all'c.slero?) che in Italia non. c'è reazione e per dire nello stesso tempo (ai cittadini italiani?) che la reazione c'è c che bi,sogna fare i conti con essa. Ilo parlalo di Balbo. )l'ola, in qualche luo fraft!C'llo, che costu; era repubblicano fervente. Questo del resto lo si sa. Ma non si sa in che modo piantò il parlito repubblicano. Voleva uno stipendio molto elevalo, in rapporto con i me7~ zi di cui q part:Lo cl"sponc,·a: 2000 lire al rnes,c. Com" ili si fece osscr- ,·arc che 2()()() lire non c'erano, che lo stipendio domandalo era enorme, egli r'!'posc che non in(endeva d; restare in un partito cli disperati. E pa ·-;ò al fascismo. Pu·o· aggiungere qualche commento sulla possione che divora la nuova generazione italiana •. Pa,.s;one del danaro, o figli di cani! Sai quel che è successo a F"1Tara? L' AV\'ENlHE DEL LAVOR.\TOHE. (Da qualche tcm po non ricevo J' Auvenire: fammelo pen·enirc col solito mezzo). A Fe1-rara hanno obbligalo - rcvolvcrs puntali sulla le.sta - alcunj socialislj a fì rmarc nn'.l abiura alle idee sodaliste. Cna cosa d'una tale mc,;chinilà di. form:1 e <li sostanza, da far pensare che se i fasc ·sti sono feroci non rnno però intclligenL·. Per provare ehc rnno st up:di, presero poi. una deliberazione curiosa: d:chiararono che prendentuo alto dell'abiura, ma d1e ,,i r:scrba, ano di vedere se essa era frullo d; i i111·c-racom<nzion<' o di Yillà. Qui non ho bisogno di suggnrirc i comlllCllli. F'.'.i lu. Confermo che Balbo C'bbc un JH:- gio con .\rpinali, il duce bolognese. Voleva rappresaglie anche a Bologna. Ma .\rpinali si è accontentato cli far riempire le prigion;_ Qualclw pezzo grosso però è riuscito a .-;r.appa.rg1 i. IYallro? Cc ne sarebbe tanlo ancora ... .\la ho frPlla. Se no, i'oc::a_ ;,:onr• sfugge e chi sa qunnclo potrò mandarli altre note. TiCJ1i d'occhio la pol:Lca c:lera. isolamen.lo completo. Il patto con l'.\lbania ha crealo una siluaz:onc gra,·c con la .Jugo- ~la,·ia. E la stampa se la p:glia anche con la Francia. Se puoi fammi a Yerc qualche ritaglio -di g:ornali csfcr:. Qui co1-rono Yo~i preoccupanti: soldali e milizia che si rad1u1ano al confìnc francese; soldati francesi che si radunano dall"allra parle. Ma è Yero? Siamo prop1<0 allo guerra? Speriamo di no; ~.per:amo di no. Qucslo nostro po,·ero paese ha g:._;_ sofferto troppo: non -~-è biJ.;ogn.odi altri guai. qao, ciao. Beato le che respiri aria libera. UNO DEI TAl~TL Mussolinle!,bombe e il "<iu~uss,, di Lu~aao L'affare della bomba spedila eia Mus olini all'arcivescovo cli Milano nel 1919, per mellere in cattiva luce i sociali,)li e nolo. I giornali francesi e tecfoschi lo hanno dalo nel più minimi parllcolari. I barbagianni del • Guguss • di Lugano devono quindi conoscerlo, anche se hanno uno spiegabilissimo orrore che venga a co_ noscenza dei lettori del giornale umoristico italo-luganese. Nel 1919, per mettere in calliva luce i socialisti, .llussolini spedì una bomba all'arcivescovo cli Milano. Fatto il pacco contenente la bomba. Musso/ivi si. rec6 alla redazione del • Popolo d'Italia• e al reclallore Arturo Rossato fece scrivere l'indirizzo dell'arcivescovo cli Milano, avendo cura cli asciugare l'indirizzo con una caria assorbente nuova. Quando, il giorno dopo, i giornali pubblicarono la sensazionale notizia della bomba ricevula dall'arcivescovo di Milano e Arturo Rossato impressionalo si rec6 cla Mussolini per chiedere sp:egazioni, si vide mostra_ re il faglio di carta assorbente che aveva riprodotto l'indirizzo dell'arcivescovo di Milano scdlo eia lui, Rossato, il quale dov'è scegl"ere fra il tacere o divenlare complice. Su questo edificante episodio - scrivono i < Quaderni del Nuovo Paese • - esi~lono i verbali dei probiviri dell'Associazione Lombarda dei giornalisti. Questa e. riassunla in brevi parole, la storia. della bomba spedii/a nel 1919 eia Jlussolini all'arcivescovo di Milano per mettere in cattiva luce i socialisti. Per averla io riproclolla su L' Avvenire del Lavoratore . quelli del • Gug11ss • perdeltero le staff e e, coL Unlelligr>n:a ben nota, cercarono di fare dello spirito ... sulla libertà di stampa. lo replico, ecl ecco comC' mi si risponde: Poichè l'.\ rciYcsco-,o di ::\I;[ano ha nel 1919 r·cevuLo una bomba. la colpa non può essere che di l\fu,-15•0lini; e se non è ,·ero, s· mclla quc-- rela. Cosi ragiona l'Avveni,re del Lavoratore ... :'llera, ·glioso ragionamcn_ lo! ... Se apparlencssimo alla :-Lcs~a f:11n·g1 a rlnJI'Auuenire potremmo fa_ re cinque o sci colonne di .;"mili r'lg;onamcnli. Per c-emp"o. Zamhoni ha tentalo cl'assass·nare il Prc<dcnlc; 1 man lalo Hn.:sa dai ruo·ru,cit;; poichè i fuoru~~iti sono proteilò eia ~erti Governi: ergo, \'an<len·clde, anl"fasc· sla, 11'' è rcspon ·1hilc; c se non è ycro mclla quPrcla . \'i p ace? . (.'on che è dimo,\lralo rhe .1/ussolini e il clegno capo di questi filibusiieri della penna. e chC' i lellori del , Gr1gw,.c:: • cli Lugano 80no ben seruifi. matita rns ,a. letterde-aila Francia Pericolo Ines stenta La stampa anli{ascista hancese e i giornali antifascisti italiani -pul--blicati in F1ancia sono allarmati oltre misura per le \ellcilà guerrie1e del livido ti1onno italico. « France de ice et de Sud Est•, ~Le Felil Nicois, da una parte; ~Corriere degli italiani• di Parigi, «li Mezzogiorno» di 10'01.a dall'altra battono su questo tasto con lanta insistenza ed app: ensione come se le orde dd wce pauroso e mcgolomane avessero già iniziala la marcia per la conqt:.isla di 1izza, della Savoia e dj altri sili ancora. Si esagera. Esagerano spe-=ialmenle quei del «Mezzogiorno» e delle «Pagina italiana» de ,,La France». lo non vedo, non c:-edo nel pericolo temuto di una guerra fra llalia e Francia. Mi proverò di confo.ta,-e lo mia asserzione categorica di r.essun pericolo dj gue. ra Ira l'Italia e la Fr:mcia, come con qua!sia.si :i.lira grande pote.12.a, con a1cune o~erva:zioni che ritengo valide. Certo, il folle luetico prcd3.ppi~e arr..erebbe cingere la calva lronle della corona d'alloi o del guerriero vincitore; è pac:lico che una guerra vitlorio-><1cont:o la Francia, con relativo conquista di Nizza, del1a Savoia, della Corsie.a e della Tunisia rinsalder€-hbe il !raballantt: rc~ime e galvanizerebbe en.lusiasmi sopiti o spenti; ,a da Sè che il duce dell"imi;ei o ciunnador desidera la guerra, ar:che per mantenere lede alla parola data a~li scherani, questa primavera, cli 1.::11 anno na,poleonico; ma la guerra - quella i:era - ~ la guerra con tutte le sue pericolose incognite e per combatterla, le camicie nere del generalissimo Italo Balbo, sanno che: occorre ben altro coraggio di quanto ne occorreva tempo dietro per !.a co:iquista di t:na Cooperativa o per la distruzione di una Camera del Lavoro indjfese e di correre ben altro pericolo. «Cosa è il parlar cli morte ollro è il morir~. L'adagio calza a pennello. Armali fino ai denti, radunali ed ammassati a decine di miglia.maper le parale ccreogra.tiche, le camicie nere possono esaltarsi, parlare di guerra e di morte 1)1:!rchèsanno di essere fra un popolo schiavo e disarmato; possono intervenirvi luttc, o quasi, perché sono pagate per qi.:esto e p<:rchè nessun perico~o le minacci.a; si provi, invece che allo stadio del littorio di Bologna per ricevere il tiranno, ad ammass"arle al conJine di Francia per urtarsi con un esercito arm.:tlo quanto loro e pronti a tutto e l'enh-da.smo dei I ibaldi scemerà di colço ddl 100 pe:r cento e le diserzioni non si conteranno più, come per la mobilitazione della milizia dopo il delitto Maileolli. Le camicie nere sono eroiche soltanto in Italia. a·mate contro &annali; i leoru n.cggenti celano come p~ore quando hanno di fronte chi, armalo come loro, è pronto a vender cara la pelle. Ammesso e non ammesso che tutte !e legioni della milizia fascista fossero composte di. elementi feddi cd assetali di gloria militare; che nessuna diserzione s'avveierebbe, i 300 mila militi non sono sufticienti, oemmeno per una g1.:-erra cont· o la piccola Svizzera. Una guerra contro la Francia rich'.ede il massimo sforzo. Il fascismo dovrà armare i milioni di schiavi che gemono sotto la sua incsorabi-e ferru.lo. I bastonati, gli ani;a-riati, i colpiti tutli dalla basliale violenza fascista dq-n,bbcro, in tal c.aso, co~ere al fronte per getlore la propria esistenza a maggior gloria e profitto dei martirizzatori. E"• possibile ciò? Non lo cre:io. Non lo crede il fascismo, che so di quanto odio è contonUto in I tali a e si baderà be.ne dall'armare le v;tli,-ne che si ribel:- 1ercbbro o diserterebbero in massa. Ammettiamo pu:-e che l'orgoglio sconfirato di quei venti o trenta avventurieri che fanno il buono o il e.attivo tempo in I!alia li 1enda ciechi tanto da non avvcrtirn il pericolo accennato: una gucr1"(1 è parimenti impos<.ibile perchè internazionalmente il fascismo è isolalo e più unan"mente che contro la Germania nell't:ltima guena, il mondo si s.-:hi',lrerebbe compatto contro l'It.:i.lia. Questo sanno gli avventurieri. Questo ~a Mussolini, che partito alla volla di Tripoli con un corteo di navi da guerra, ccme un co:-qt:,istatore, dovette tornarsene mog'o. in sordina a Roina, a far cessare gli inni ~uerrieri delle masnade l"briache. E' c-o~a n~~cnte. di questi 1;· orni: dopo l'allentalo di Bolcgn.a si el:lx-ro in::idenli con invacioni di conso 1oti francesi a Tripoli, Bcnn"a~i. Vcntimi~lia. e:;c., il Duce i.nv:tto cd im-incibile ha dovuto pie1are :ù capo terribile t· fo:;co davanti alfo fermezza c.-, ile e sorridente di I?riar,d csifenk. ccmprc ~CU"e in nome della Franc;a odiata. Qi;e<;tc cd nitre consider:izion;, che ometto per ovvie raitioni di spazio, stanno a ~:>r,nli t· che il fa<:cismo non farà niai la ~unrra alla Francia, nonostante il svo i:inico criminalifmo. SAULE.MO. Lavoratori, leggete e diffondete l' "Anenire daltivor(torn,, organo del Partito Socialista Italiano. Bibliot 0 ca Gino Bianco L'unità nellu lotta PARICJ, dicembre. - I partiti italiani di sinistra in F1ancia hanno volala la seguente risoluzione: li fus-::ismo è nato in Italia come un,> strumento della reazione capitalista e po!ilica contro le aspirazioni operaie E: dcmocral:che sollo il pretesto di salvare il paese dalle convulsioni rivn!uzionar:e al memento in c.i.:i le c:sa~eruzioni inòvila.bili e comp: ensib:li del dcpo i:•1crra comuni del r~sio a tutti i paesi - av~vano già trovato il loro correllivo nell"azione e rei controllo sponlanco dei partili estremi e ,:lelle organizzazioni sincali di classe. 11 fus::ismo non può dunque app~giare la sua ragione d'essere st: alcun prele:sto d'una 1eale dif<:sa della vila civile. Questo dimo:;lruno la sua origine e la sua ulle' iore evoluzione, che favorisce in modo barbaro le minoranze plutocratiche e che distrugge ferocemente ogni libertà, tanto quella sinda::ale quanto quella di riunione e di orga~izzazione. .A..nzinell'atmosfera di oppressione politica che il fascismo ho crealo, esso ha organi nato la depreclazicne dc.llo Sta lo e l'ar icch· rnenlo impudente e: rapido Ji quanti lo sostennero a danno della grande massa delle cl~si lavoratrici le quali svbi.Econo t:n.a atroce estorsione. fisca.le e le e=-p,erazioni della mis.?rn1 economica. Il fascismo, nato con qu~sli fini e q11esta impronto, trova in seguilo i comphc,;1 necessari e<l efiicad alla sua opera neila monarchia, nelle alte sfere ecclesiastiche, nei circoli militari j)tivilcgbli e u1 tutti coloro che trassero profitto d;i I regime eccezionale. La condanna del fascismo deve quindi essere identica a quei~la di Scherzando ...susl erio Lavittoridaeglai ustriaci Non è uno scherzo, nel vero senso della parola, affermare che il popolo ausrria:.:o dopo il massacro europeo è uscito vincitore. Beninteso che nan bisogna confondere il popolo con l'impero militarista degli Absburgo. Negli infausti tempi del~impero, il popolo era costrecto a lavorare molto, per sostenere il pesante fardello della crrsra imperiale con i suoi grunduchf, e granduchesse, fampolli.... ed ancelle, in una vita di fasti e nefasti, di orgie e corruzioni senza limiti, col co11tomo di un'immensa schir:ra .... di ga!.lonati, e di trascina- :,Ciabo!e imbelli ... che costiÌuivano la gioia .... delle prostitute di Vienna dì . , . marca mondiale. Dall'altro canto il Papa .... de Roma, molto amico del povero Cecco, (',nanava benedizioni... ed i suoi rappresentanti tafari nell'impero soste1zevanole caste ed e ortavano i beati sudditi al rispetto supino delle caste sosten!lte dalle armi ... e dalla forca! La fine dell'ultima guerra invece, fece crollare llf!l vuoto tutta questa fl ,tenza e prepotenza dominante, e l'avanzo dei cittadini non massacrati si sono trovati d'un tratto in miseria sì... ma a resr,frare le sante a,,re della liberto. Non più imperatori, principi, granduchi ed orgie, non 11iù potestrì e forrhe .... non più sudditi, ma liberi cittadini repubblicani, invidiati dai sudditi del vicino ... impero di .... Mussolini. L'antica ~randezza imoeriole ... de Ro,na ~-risorta, mentre la ricfJrrenza d<'ll'arn,f<;tizio dt>f .J nove,nbre può (S,<;t'/'t" festeg!(iato dazli (li/<:friuo, co;ne l' a/ha della loro !iberazione; ncf!(, ricorrenza in Q/JPSt'ai1r•o,Ti detta data, in Italia .... venivrc ft?ste!;.Wlta ron i falò di !(ioia ... dei tristi :wlù modemi, che ince1u[i{,v(11Wmol;ili. òJJC're d' crrte e di letteratura. (,li .;;gho n, il ba-;t0w•, il correre rmli!ico, i /''Jl--~l<i., i ·:zo,·c1·11otnri e la fnrca dC'll'ex ;,nprro di Ceccr., !>0110 ,·rnut: a ,;fab·l:rsi ,w/ :ciicf' ... imnr>,·u ifali1u.•o, r' S. .:;.,,,fità lf) [l('T1edirc .... (;/i a·1<;{rfori C·7•1l!an1 . . f' f{li italiani pian!!ono le lih~·rtà IJl'rllufe .... Ah.' se ritomaSYC G11!!liel111Oc,- berrlc<n .' lJ buonlempone Un lestofante Cn individuo che si spaccia per Carlo Cclii, sedicente cx tipografo cd cx ferrov ·ere italiano Yillima del fo ·ci!-:mo, è uno sc.rocconc e peggio. .\ Lucerna ha derubato un compagno che l'osp lò. Il messe.re è çli sta1L1ra un po' infrriore alla media, è r,a!Jiclo, ha orchi vivaci. irrequieti, Ycslc a;mr.-~an1<'nle; dimostra 27-28 anni; presenta raccomandazioni di compagni au'~Lr:aci. J compagni che l'incontrassero !-:app:ano regolarsi. contro il fascismo tutti i suci ausiliari, ed è impos~ibile prc,;edere alcuna reale po~sih:lila di redenzione politica, economicfl e morale dell'Italia senza il rovesciamento del regime fascislo. In conseguenza !'azione dei partiti sollosegnati non deve Jfotila"si a , ombalte1e, abilmente in apparenza, gli aspetti cd elemc.-nli isci'.ali della tirannide. Op· pure cercare le responsabilità ir,dividt:oli - che saranno tuttavia spietatamente dent:nciate p,erchè sutiscan'() le loro sanzioni storiche e giuridiche - m1 deve avere per iscopo: da un !alo il far comprendere agli jtalioni la necess:tà che essi lrasfo:mino completamente i loro costumi, le loro istituzioni senza di che l'Italia non potrà mai risorgere a vHa libera e civile; e d'altra parte si deve pt:re fare osservare la grave c pericoloso responsabilità che potrebbe-o assumersi i governi esteri qualora favoris- ~ero la dittatura fascista e le aocordassero tutto il loro credilo al momento in cui quella nella sua megalomani.a delirante cospira contro la pace europeaBis~ne· ebbe che i governi esteri considerassero che 1l'atti.:ale regime italiano non rappresenta la volontà del popolo italiano, il qu.a!e dovrà esaminare, le situazioni create e gli impegni assunti illegaJm.:mte S€\:izo il su.o conseilS'>, quando avrà conquistalo un regime d1 Jibertà». Ispirandosi a questi principi generali H .Partito Socialista !tarano, il Partilo Socialista dci Lavorato-i Italiani ed il Partito Re,pcèblic.ano Italiano yrendono la risoluzione di costituire un comitato di azione antifascista. -oMatteotti Fatti e documenti Qualche giudizio della stampa internazionale sulla prima edizione di «Matteotti •. ... Una raccolta storica di documenti che, nella sua esatta esposizione e nella acutezza del suo esame critico, costituisce una terribile occusa contro il Duce fascisla. Daily Herald, di Londra. * * * Il racconto dettaglialo del delitto, la ruec..,sa in luce completa dei motivi segreti di esso, e la raccolta dei documenti che dimostrano irrefutabilmente la colpevolezza di Mussolini e del suo sistema, sono in realtà elementi atti a il11..'minare ancora una volta e definitivamente gli onesti sullo «spirito» del fascismo. Noi speriamo che si trovi presto un editore per mettere alla portala anche dei lettm·i tedeschi questo commovente alto d'accusa. Volkstimme, di Francoforte s. M. * * * Il volumetto espone in forma riassuotiva e chiarissima i fatti e le prove documentarie atti a mettere in luce la significazione criminale dell'affare Matteotti. .... Come conclusione risulta evidente l'acci.:sa contro Mussolini, d'essere l'istigatore di.retto dell'assassinio comandato, assassinio che è un delitto comune. Volkszeifung, di Heidelberg. * * * ... Nulla di più preciso, cli più esalto, di più convincente, e, nello stesso tempo, di più commovente è stato scrito e stampato fino ad oggi, sul torbido dramma del 10 giugno 1924. La France de Nice el du Sud-Est. *** Le pubblicazioni falle intorno all'as6assinio di Giae-0mo Matteotti sono numerosissime ed amplissime; ma finora nessuno si era dato la cura di riunire e coordinare organicamente gli elementi alti a formula.re l'accusa contro il responsabile più vero e maggiore dell'orrendo delitto. La lacuna è colmata da questo libretto .... Corriere degii Italiani, di Parigi. * * * \ Noi crediam~ che nessun antifascista pOS$a rinunziare ad avere presso di sè questo libro che accumula, nel suo piccolo voltane, quanto basta per inchlodare definitivamente .M.m·solini e tutto il fascismo alla croce degli assassini con premeditazione. l I . L'Operaio Italiano, di Parigi. ---..... * * * Le cento pagine di questo volumet• te si leggono d'un fiato, con emozione crescente. Il quadro degli avvenimenti è di una evidenza sintetica e la dimostrazione delle responsabilità penali di Mussolini risulta suggestiva e inoppugnabile. Il Mezzogiorno, di Tolosa ... li volume!lo ~ Matteotti, faL'.i e doettmenti» è in vendita presso la Biblioteca dell'«Avvcnire del Lavoraore», Mititiirlrasse 36, Zurigo, al prezzo di franch: 1.30. Chi invier~ lr. 1.40 al Conto Cheque N. 3636 lungo, riceverà il volume franco di porto a domicilio Per 6 e più copie, sc~nto del JO per cento.
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