L'Avvenire del Lavoratore - anno XXX - n. 39 - 25 settembre 1926

I I.'.\ YVEt\lRE DEL LAVORATORE rwoluzio11ario è dimostrnta neccs~uria ed impellente chlla crisi della guerra e del dopo g11crra, clai falli e dalle circostan::e poliliche ed C'COnomich<'; 2) Riall'ermi la inf/essibt/e conllnuità ciel/a lolla contro il [ascismo e la re,1zione che i idenltfica con la classe borg. capitali:.ta, la quale loll? perciò clcue essere condotta con spirito classisl<t in nome delle wlu:ioni massimali del prol<'lririalo. lasciando a tal uopo alla Dire:ione del Partilo la decis10n(' di C'uenluali intese ? di azion 1 parallele coi partili cli<' lottano su un terreno di cla~•'<': 3) Confermi e munteng(t l'adesione al Comitato Anglo-Hu.%0 per l'unità sindacale, opponendosi (te/ ogni manovra che tenda u snal11J"urne la {11.nI :ione ù1 uccostamC'nto e di intese tra le clue inlema::ionali sindacali come avviamento alla necessaria uni(ìca- ;;ione delle forze sindacali inlerna- :::ìonalì; 11) Rati(ìclti e con{<'rmi l'aclesione data al Bureau di Parigi dei partili socwli,ti riuolu:10nari in quanlo tuie Bureau esplichi nel campo politico la slessa fun::ione eh<' il Comilulo 1-lnglo-Rus,o nel campo sind ccale. va. le u dire 1111a f un:ione cli accoslamenlo nel/'a::ione. lN chiur1(ica::ione socialista contro gli errbri e le de111a- ::inni d<'lle due 1nter11a:ionali esistenti. in modo da facili lare e prepurure l'illc'111lubile uni(ìca:i<>ne politica pro. l<'lariu nel campo i1tl<'rnc1:::ional<' s11l- /c ba~i dollrinarie e lrilliche del socìulism0 internazion,,l<'. Comitato perl'unitàsocialista vi sono alcuni pnnC!!Pi - classu,ni J, 1'h ternaz1onaJismo - att.orno ai quaL :i!- cun _disaccordo è possibile, ma rispello al metodo ed alla tattica nessuna ;ia- ~_,1a, nessuna formula può essere <.;onsi- <lerala, come deiJinil~va ed intangibile. Oggi il socialismo non è più i:l lon•.a:io scopo dell'evoluzione, ma il ::omtJ>ilo della chsse operaia nel noslro periùd•J slorico, quindi i melo<li traverso ou1 esso diviene, variano da paese a p>es-? e da peric,do a periodo nello sl(»:iO paese. Nessuna teorizzazione asso! uLa è pt<ss.i.bile nè da!} melodo democritic0 nè dii melc,d;) insurrezionale, 1è dalla transigenza tattica, nè dalla inlran;:- genz.a. Se il movimento socialista fosse es:,o solo, arbilro dei m2lod1 di iotl a, esso sarebbe sampre 1 per il me!•Jdo u.emocratico, ,per la Jegalli.tà, per ;[ s11Hragio universale. Maggioranza, il i)Op'.l1o lavoratore sarebbe sicuro di .were in istituzioni democraliche 'llll mezzo sicuro per trionfare. Ma esso non puo µ1.?- scir.dere dalla re1llà sedale .;h~ rartde 1 sempre aleatoria, e spesso annuUa, ti valore di quesle istituzioni democra..ichc. 111 p ,ssesso de: mezzi economici Ji :ilia rru- bc·rghesia una potenza che è in ra,A;}or1 lo indirello con la po lenza del n u111er0 · (suffragio universale). lnollre la bor~hes1a nel suo maleri:.lismo a.,solalo, non 11el Partito Socialista Italiano I. 11 XXI Congre;,.so dcl P. S. I. si rrnnisce in un momento eslrema,mente delicafo. Menlre lo apirulio socia lista 2 r - maslo Lntatlo ne11e masse e negii •ngan: ohe esse si erano foggiali e che h:inno ,pobuto sin qui .sopraVIViiver~. 1·az:one subisce uJi:a sosla. tLa plllssibLlità o meno ohe questa so;;ta abbia termin2 con una ripresa cli azione socia,liista nel nostro ,paese, d~penderà i.n am,pia misura ciaHe deliberomoni dhe vi sa.ranno p1·ese·. In modo as:;olulo dipenderà da queste deliberazioni se la r1presa deLla marcia delle masse laivoratrici iwvenrà attorno al P. S. I. od ablorno ad a I '.ri partili operai. Nelle p1·esenti oircosla.nze, d0ipo la cl.ara sconfitta del 921 e '22, un Co.1g-r~sso Sociali.sta non può_ li_mi:~rs1 _.1d alcune <Seneriche aHermaz1om d1 principio; e:So ha l"oil>bLigo di aiffro;i,lare i'esame delle caµse della presente situazione, di esaminare i risu.Jt,a,ti lella politica di scis&ione che è ,st.ala fatta d.a.l '21 1n IP:n, di a,~io.r.nare i suoi :>rog.-a1:n: mi di definire concreta.meni.e i compiti im:Uediali ai quali intende consa<.:rarsi e di adeguare a quesli compili 11 suo organismo. 11. L"esame delle cause d~lla crisi soc,ali.sla non rive.si.e una im:porla:iza purameute scol:i.slica e reLrospelliva. Esso è indispensabile per non riCélidere in antichi errori. « L'egperienz.a riivoLuzioùaTia e ,l"abil..iolà orgMl.izza,l:iva ~ ha scro~!o Ler.in - sono cose che si a.ppr,mdono pi:rchè lo si voglia, purchè si abbia Cv· scienza dei propri errori, co:;cie.!lZ'.l che eqUJivale ad una mezza ri,parazione tla.~Ll err:>ri . L'es;perien21 mostra che il ,>rinc1pale nemico del Partilo in quesli ullimi l.nni è sLalo dollrinari.smo da ou:i è Jerivato l'immobilismo rivoluzionario e !.a!~ico. Ciò è evidente se si considerano 1 tre periodi in cui possiamo suddividere il dopo guerra. Il primo pmodo è ,1 t>ieo: nio 1919 '20 nella,me.'lte domi:ulo dai socialis,ti. Mai un parlilo raggiLLa.se una uguale saLurazione dell'ambiente e quindi un'eguale graido di forza, sostanzia a in una rete di orgarusmi amministr:ilivi conquistati, di organismi economici creali ad uno ad uno ed insieme collega,li a formare la Lraima del less111loco:llleltivo della società soLidarislica in sostituzione deHa attuale società individualista. Ma quesla forza non fu polilicai~'l.le IJ)O· sla in valore rper la sprqporzione fra ciò che si voleva e ciò che si poteva. li Parl,ilo non riusci ad aide~are il c;uo organismo ai compili r~volllZionari e mentre lecrica,menle si poneva sul le.rreno più radicarle di 5i,nislra, pra~camcn!e trascurava i problemi essenziali. La man. canza di un buon lavoro 'PI'alico e di un f'rogramma in <ra.P'porlo alla reale Slluaz.ione, foce si ohe H Partito si trovasse assoLufamenle ililllj)feparato a,d aipprvfittare della disor,ganizz.azione dello Stato e fosse so,praivvanzialo dagli a vveii.:- menli, sia in occaisione dei moti per :I CM'◊ ~. sia m occasione del-la occupazione deLle fabbrioh'e. Il secondo periodo abbraccia iii bien.nn-0 1921 '22. Al1' inizio deJl 1921 il fascismo era enlrato in isoe.na come .moviimento nie,b 1 • .unente contro-r.ivo1uzionario. A:hla r.iivoluz1on.e di IJ)M01e dei due anni prece~n11 seg:!- va la g.uerra civn,Je. In molte CI,[tà - F 1c0nze, Torino, Venezia, Novara, Parma, MoLineHa, il l?olesioe, ile P1t1igLie,ecc. - gli operai soLto la guida dei . ~oc1alisti scni.ssero pagine mira\bi1i di ero.smo. Ma si trattò di azioni slegale e spontanee. La guida deg.li cniganismi cenlra!i mancò completamente. MenLre sul terreno delfazione la parola ,d'ondine fu qnella ,falla resistenui passiva: su1 lerre:10 politnco1parlaimenlare a Parliilo si 1mmc,biLizzò in una intra.ns~genza lattica che rese iimip01Ssib~Lela slessa valorizzaz,i•,ne delle eroiche elezioni del maggio 1921Co.si in tutto il forlunoso quadrienn;o del 1919 a1 1922, il doLLr.inarismo uccise razione ed impedì che si ,cogliessero nei primo periodo le occasioni rivoluz,wn~- ri.2 e si inJLe.nde!.Sea pieno; nel seco:ioo periodo, l' ii:nworla~za ed il ~ai-lo.re del\a democrazia come ,s1Stema pohltco e de.- I le pubbliche libertà ohe i.I fascismo nacci..lva ed ha poi abolii.e. Hl. Il 1921 inizia nel movimento sOC'dUsl-1 italiano un nuovo periodo di sc1SS1 1Jni con la formazione di un at.:lonomo pari.Ho comunisLa. La scissione di L1vt>rno imposta da Mosca, coinciden<l0 roll" inizio deHa o,f!ensi'Va fa5cisLa portò un coltPo morlale al mo,'Ìmenlo. Ess1. fu tanto nefasta che, come dimostraro;t0 '5li avvenimenti successi'V'i, fu in buona ~rle una scissione di concoixli cui faceva da conlraipposlo una unità di discordi. La conseiguenz.a fu una lotta domoralizza.trice fra due parlili divisi da questioni apparentemente se,;onchrie e l' acuinsi della para:hsi inlern.a del f>. S. I. aggrava,La dal {alto ohe la scissione dava la maiggior forza alla deslra ed ,nchiofava la sini.slra anohe per i fini d?!- la po1emica coi comunisti, su ;,osiL.Hl'ni negative. La seconda sci.s.sicne, queila di Roma nell'ottobre del 1922 prec2-de11te di poohi giorni la marcia su Roma, ebbe b sua causa neL!.a in.sofferenza dovuta iin grande pade a questa nioae negativa che trascinò la maig_~ioranza del gruJ)IPO parlamentare a quell'a.tlo di disperazione ohe fu la indiscipliM verso la Diremone, J'ooferla di co,lb.b.1razione del grlllp,po, l'andata di Turali al Qmrinale, atto di disperazione tanto più den,lorevole perch.è impolitico e <lella c:.1i inutilità tuLl.i avevaaio perfelLa ooscicnza, e Turati per il prtimo, seco:i.do le slesse dichiarazioni da lui h,tle al Consiglio Nazionale del gennaiio. La Le:·za scissione fu quella del febbraio 1924 che portò 1" intero gruppo terzint2rnazio nlista - col quale l'::iccordo non era durato che 24 ore, il lempo cioè _.')erespellere a Roma l'ala deslra ed il centro del Parli-lo - a ricongiungersi ai comuntSii. Ohe cosa si cerca,va attrave:-so alle scissiol':i ? Che co.:;a si è rag~u tlo ? Si cercava l'omogeneità del Partii.o, i'unilà di p:msiero e di azione. Al conlnno le ll?ndenze sono risorte io ognuno ,lei partili operai e qualsiasi lavoro pr.1lico so-cialista è ~talo reso lmpossib'la. Ld verilà è che per giustiJicaire quesLe scissioni si è dovuto sacrilicarc al puro p•)- li~icismo il concetto di classe profond:,.- men,le unifario. Noi possiamo considerare il partito socialista come lo slrumenlo della rivoiuzio~e proletaria solo in quanto esso real•izzi l'unità ;politica de.Jla cl.:i,9.3e. Senza di ciò la funz.ione del IPartiil:> dec:ide; esso si inar~disce nel'la ,sella. Que::s,t.o è in eHelLi ciò ohe è successo in Itab. Dopo Lirvorno, centomila Lessera~i s1 dis.persero e non rinnovarono la loro a.Jesio.ne nè a,l no,str-0 Partito nè a quello Comunista. DOipO la scissione di RJma il cinquanta per cento degli ,>r-ganizzati seguì la stessa sorle. L' inllu2nza dtil parrt-ilo è ain<laita via via deca,den.l.o, co, sì pure l'influenza dell'Avan'fi! La .sua diHusione si ricliu.ce, non per d solo eJ. ft-tlo dei sequestri e del boicotaggio, ma per il di,1ninuito suo potere di aL~:-azione su elementi nuovi. Ciò è dimoslraAo runche ,dal faolto che non esiste ohe un assai slremenzito movimento giovanile. In defi.n.iitiva si è pienaimente aivver3ito il ,presagio di G. M. Se.rrali, il quale nel Consig1lo Na.zionale di Roma nel marzo 1922, prima dhe nel suo sp111lo maturasse la decisione di rjparare al suo errore di Llvo:nno andaio1do all'unità comunist.a, disse: « La scissione no:i ia potele fare nè voi riiformisli, nè noi massimalisti, pe.rcliè c1 rovjnerebbe enirambi ». Del re~lo I noslri pairliili hanno inteso cosi bene che Ja causa del dis01 icntame11to c della 3ij)atia delle masse è nell\a scissione che tubti in una forma o nell'allra hanno falLo ll!J)peLlo al fro,,:e unico, Ma la esperienza insegna cl,e finchè dura il present,e staio di cose, nessun fronte unico è possibile. Il iro11le unico è /' unità nel Partilo Socialista l!aliano. rIV. E' possibile l'unità? E' es.sa conwatibile con l'esistenza delle tendenze? L~ -unjlà è stata possibile per un lun.ghis:.imo periodo che fo il più fecondo d1 opere e di risultati. Essa è di,ven•J.ta im- ?ossibile quando si sono teorizzali i problemi tattici ed meldd.i di folta. Ora no 1anco h:i fisimz per ness.un 1p-rincipio asirallo di !tberlà e di giustizia. Quando a?ll'us·J della legali là della sua sless:i !0(!:ilita - da parle del proletario, essa intravvede una rmnaccia ,per la sua s,qrcmnia, u~cide la legalità. Ma non per quoslo tocca 1prc1prio ai sociali.,ti rin,egare il metodo della democra.lia od esaltare la di!lalura e la violenL:a. La b"rghasia non formi' pdlilica:ne'l~e un blocco compaitlo. Essa va dal nulla~er.cnte inlellelluale al mil:ard:iri,>, perciò nel suo seno s0no frequ(}nlissim1 i conflitti sociali e politici. Ora, luLto il ,·afore della p:>sizione a.s.sunla ve~sJ b fine del secolo scorso dai marxisti c-1n Engels alla lesta, quando porfar•)n.J la lolla dal terreno insurrezionale .a quello legale e del suffragio univer.,ale e su questo vinsero la stessa reazione bismar. chiana, slava p-ecisamer.le in ciò· che su questo terreno il proletaria/o invece di favorire il blocco della borrJhes·a la d,videva. Ma il realisrr,o pralico 0 dei n~arxisN non è mai ca:luto nell'err?l"e di ba,:dire dalla società la violenza in nome di valori astrafli di umanità, Ira!<>[. lc:nza, ecc., nè si è mai precl11so /'11so d'altri mezzi, viofanza compresa. E' eslremam2nle probab•le che l' ipotesi di Marx, secondo cui il trapasso :lalla S•?- cielà borghese alla società socialista st screbbe compiuto in r-zgi:ne di d1ilalu• ra del proleforialo, sia destinala ad avverarsi quasi ovunque. (Marx stesso prevedeva delle eccnioni). Du c;ò alla teorizzazione della diHatura d.d ;iroh!- tarialo e del!a violenza, ti passe- e lungo e seg•w la dillerenza Ira il rea'ismo /'iarxista ed il neo utopismo d'!1 c?nmn:sli bolscev;chi. Da questo realismo, c~e ha appreso al profolcrriclo {entità i la &ravità dei pericolo che esso corre di essere soffocalo sollo una valanga r.•azronaria è sorto per lutti i partiti soczahsli, che vogliono essere in grado d1 d,1111inaregli ever,/i, la necessilà della urganizzaz,:one dr mllizie proletari:! per fo difesa delfo ccnquisle politiche <J delle organizzazioni economiche del prole/aria/o. Rcsla così chiarito il rappol'lo fra socialismo e metodo democratico, in quanto questo melo<lo, sperimenLato nei secoli in confronto a1 regime autonlario della forza bruta e al regime di invesiitura divina, è risu1Laito essere il .neoo im,perfetto por esu,rimere l'opinionz di tulli j c.:ltadini nella soluzione dP.i :n~- lilemi sociali politici e cullun!i e p~r la selezione dei più degni e dei ?iù preparaiti a procedere a quelle sol'UZ1oni. Quan!o al valore che noi ablribuiamo al la democrazia come sislema politico di governo, nessun equivoco dovrebbe essere possibile dopo la esu,erienza degli ulhmi anni. 11 problema era già stato risolto da Marx quando a prQPosito della emancipazione ,Politica a,yeva :;or1t'.o: « Essa non è il più alto _grado della emancipai.ione iumana in igener:tle, rrd,:i, nei limi,li dell'organizzazione sociale lr:i.- dizionale e a parl.e J'emanciJpaziooe 1eale economica, essa è la forma più elevala della emancwazione "· Sim•Lm:!n!e si può dire deL!a democrazia poliitica che è la forma che sviluppa nella più alla misura le forze spiril., individ, e collel. dehla classe operaia, rende la chs.se oparaia ca.pace di loLlare per la c::>n~u•• ~la della polen2a sbilale. e con$egue che deve essere considerato come uno degli mteressi ,primordiali della classe operaia difendere le istituzioni ;:>oltliche democratiche quando queste sono attaccale dalla reazione nazionalista e fasc11Sla. Ma giacchè noi sappiamo che in una forma o in un"aillra la cla.;se oparaia rica·drà sempre soblo il dominio della borghesia se non riesce a conquisla-:-e rper se mede.siima il potere, cosi ] problema fondamentale e cenlriale della lolla dei socialisti in questo periodo slor,· co è quello della conquista del jJolere, irrealizzabile senza avere uniilo organizz:ilo il JJrdlelarialo ed abt.orno .1d cs<;o quei celi del popolo lruvoralore i oui 1aleressi coincidono con queNi del proktario. La conquista def potere è un problema di forza molto più, cioè di un ep1sod10 d1 Violenza. E' problema di saturazione dell'ambiente, di salda e virile organizzazione della maggioranza dei lavoratori. Di agguerrimenl o spiri/ aule e fisico di questa maggioranza e sopratulio di preparazione in!ellellual:!, morale e !ecnica della nuova classe dirigente, condizione queste normalm2rite realizzabili solo in paesi di clima polt!ica lzbo?rale doue la stampa, la prop;;zganda e l'organizzazione siano libere. Chiariti in questi punti i limiti ùeda revisione che una qiù obbielliva interpretazione della dottrina marxista imp,1ne del programma che il Partito si i;ra dato a Bologna, non v1 possono esse.e a;. tre cau:,e sostanziali di di visio.1e fra : s cialisti. La intransigenza e !a lra.nsigenza, nel loro aspetto lattico, non sono teonizzabiU. Sostanz,ialmenfa il socialismo è intransigente nei mezzi come lo è nei lini; nz/ fine perchè !lSso tende ai: una rivoluzione integrale ,ne[[· inie. resse di tutta la società; nei m~z.zi perchè esso si ispira necessariamente alia do/1,,ina dell'economia de[ proletarta/o per poter realizzare una soci2tà, nella ~ r..ale il libero sviluppo di ciascuno :.arà !a condizione per il libero sviluppo d1 lutl1. Ma praticamente anche l'avvento al potere delia classe operaia av·,e,rà attraverso soluzioni e la,ppe inlermeJiJ. La slor.ia diventa .incolTl(J}rensibile se r.on si tiene pre3enle che essa è una succ<.;-ssione di coincidenze di contrari, da ognuna deHe quali è sorta una 11111),aesigenza di lolla. li caralle~e rivohtz1onario della classe operaia è in cio: che mentre tutte le classi che finora hanno conquistalo il potere si trovarono nella necessità di garantire la raggiunta posizione sociale assogellando /uffo quanta la società alle condizioni del /oro profitto, il proletariato non avendo prwilegi da conquistare per se medesim'J conduce la sua batlaglia con un line di emancipazione gener<»le, di conS2guem:o ogni conquiséa parziale gli è di sliniolo ad una conquista maggiore: esso si trova in isla/o di rivoluzione in perinan'!nza nel senso che nessuna conq,,;sla parziale sia nel campo pol;lico sia in quello economico elimina la lolla di class:?. Anzi la fortifica perchè la lotta rii classe non espr[me un puro e solo contra.sfo di interessi, ma un contrasto di rdecr/ilà e di civ."flà ed ha perciò un fine etico che supera quello materiali$tico. Questo processo :/J rivoluziorzarr.2nlo d·:!lle masse può essere promosso soltanto da una po!i!ica che non divida le mass.! in ,;raò zia d1 urw quesl:ane di !orma. ma che la ponga ir.uece dava7'i a scopi cor>cre11 e precisi e Je sp·1:;,a auan!i f'e!!a lolla per c,uesli obbietl:vi con la coscienza clte ogr.i lotta combattuta dal prole/aria- /o per un fine .zd 1..n in,'aress2 g:merafo <' 1.r:a lotta per i! po,lue. Ci11scu;-ia di q:.es/e lo/Te di potere porla le rr.ass,, o! lrmi!e enlro i! qua!e è possibile u11pro- [:resso dato il rapparto delle forze 1n cor.!ras~o. sofla·.-:o !p:ngen:Jo .'! prolewr,alo fino a questo lim ·:2. mostrandogli ro-i rh2 tale lin:·!/2 va superato s1 sviluppa la grar.dz ;o!la dzcisi,Ja pu /a conquista del poter2 politico, non già, /,allenendo :l proletariato nella lolla e rcppreser.tandogli come insu!licenti. come dar.-nosi, con:e inulili gli scopi pad:- colar-i che gii vengono proposti. L'azic,,2, ecco il terreno con::relo della u:rità sccia'!isla. Sul terreno dcll'az10ne lu'.li i d:3s~nsi la''.li:;-,;sono fa:::.?1mcnt<? superahili, osisi <liven,gono insuperabili soltanto quando lullo si riduce a fare delle frasi. Ecco quindi la necessità di dolare il 1i>artilo di un progr:i,mma ·particolareg!!iato che definis::a l'allegg,amenlo del Parlilo stesso sw si'lgoli probiomi co1icreti. Mano a mano ohe la classe c,peraia, nella lolla per la sua propria liberazione, diventa l'avan.g.aardia di !tulli i lavoratori contro :I gnnde ca,pilale dom;na.nte che sfrutta ~uLli i ceti dol pqpolo lavoratore, 'larghi ~lrati di contadini an.:he 1piccoli proprie~a.·i, di piccoli oorghzsi, di lavoratori inlellelun prpogramma organico deve affronrperaia. Quindi ·i cslonde .il còm;:>ito del Parlilo e si pongono nuovi prob4e;ni che con un 1pro,(!ram;11aor)1anico d~ve a.ilr,mtare e risohere. E" O'florno ai principi gen. qui illustrali, è a/torno al program. concreto, che non può essere improvvisalo ma di/a cui elaborazione deve dedicarsi subilo la nuoua Direzior1e, che il Partilo deve chiamare a raccolta i compagni isolali ed associati con l'animo sgombro da puntigliosi risentime11li, pronto a discutere le condizioni della riunificazione non avendo altra mir::, che l'interesse del proletaria/o. V. 11 terreno de!l'azione se può in ailri paesi offrire occasione a conlrais'.1 di mel do, unisce 10 Italia Lutti i soc1alisli. La stessa rigidità dcl r~iane fasc1sla annulla una infinità di dic;cac;si'Jni sulla transigenz:i o sulla intT.l:isi,genza, s,ulla l~galilà, sul regime parlamentare, ecc. Oggi l'opposizione socialista ponendo il problema della riconqitista delle pubbliche libertà, delle autonomie locali, -4.e/ regime rappresentativo, della libertà sindacale pone il problema del potere alle classi lavoratrici, cioè ae!Ja rP.- pubblica socialista. Nè la lolla può es- .sere in questo momento Ulljpostala d1· versamente. Quale è infa1.li la siit.uazione? A quallro aI1Jni da!La marcii .su Roma, dopo la crisi idhe IPal've morla]e a. I ~iugno 192.;, ti regime fascista aJ)"iJ.i· rez,.>ne del Partito, reputerebbe un lrare consdEdato. li cro'llo dell'Avenl:no d,mento dei suoi doveri verso il proleha delerminala un1 siluaL.ione tale per larialo se non approfillasse di un concui non c·e p1u !racoa di un.i op,;>CJsi- fl:tlo che .si man:Iesla nel seno stesso 1:ivne v.rile. I partiti slann.> generai- della borghesia e se non tenesse conto menle ritirali sotto la tenda, in una pCl· che allo sviluppo dei'la lolla poUica sizione di atle,a ohe e m contra.sto fon- verso le definiliv~ soluzioni sociali~,e è dame.'lla!c cvn le e6igenze ed i <lov,m indispensabJe la difesa ad ollran.la deldei momento. Ciò autorizza 11 {asc1~inJ le conquis.le già reahzzate e che costia considerare :!efinilivamenle vini.a la 1 tu.i.scono quel patrimonio di ci.villa e di battaglia inLrna. D'altro canto :l Go-: l.berlà e quelle garanzie di ordine moverno ha approfittato cL quesla s1tu1z10-: raie e giuri::lico già acquisite nei:le prene per fare ap,provare a Lamburo bat- · cedenti rfro!uzioni. lente e per applicare una .ser:e di leggi,' Oggi sono in molli a muovere l':=!1· che concentrando lutli i poleri •1ell'Ese- s.a all'Avenli.10 d'i avere isterdila l'a.spiculivo e facen.do tabula rasa Jel regime razione de1 Paese in una schermagiia ra,ppresentativo, lo rafforzano cons,de- giudiziaria. E' certo che l'Aven~ino non revolmenle. Le leggi sindacali - e quel- fu senza errori e senza co1pe dovute ;n le connesse .sui vari ordini soc:ali: ma- parte anche alla elereogeneità :!ella sua gistrali, giorna:lisli, a vvocali, ;:>rofesso•i, conformazione ed allo spirito quietista ecc. - hanno il còmpito di sopprimere di alcuni <lei ~rup',)i ohe .vi a<leriron,o. ogni lnccia di libero e .!lponlaneo sin- Ma a,pparlengono ad un genere di bassa dacalismo operaio e di impedir.?, a11.-::ne demagogia le accuse di aventinisti defra la borghesia intellel'uale, una qual- lusi o di -comunisE ohe l'a:!esio::i.e ...U'As,.isi aufonoma -attività politica Ness:m ventino togliesse al Partito la possibiiicampo è rpiù lascialo all'aulon0m1:.1 dei là di un intervento più r~_,oLulo nella cittadini, nepr,ure quello limitalo e ri- crisi sul terreno della azione di m.-\3.ia. stretto delle amministrazioni comuuL Codesta possibilità non apparve mai ai che furono nei secoli il nucle:> aLlornv dirigenti del Partilo e di ciò fa iede a: quale si fermarono i nuovi ce11 du 1• l'atteggiamento ienulo, nella piena indi- :;enlt. Sopprimendo la democrazia poli- pendenza delle ,proprie d~ioni, si.1 su /rea, abolendo fino le ultime vesli~ia del scala nazionale in OC<".asione Jell.a p-riregime rap-pres?ntativo (la sopravviuen- ma commemorazione di Mai!.eotli, sia za del Parlamento è fatto assolulamen- su scala locale in occasione dell'-assassi- !e formale) tutti i poteri ma anche tulle nio a Milano di Attilio Oldani. Nè o,ggi le responsabilità sono assunte dalla dii- esistono elementi Lai.i da far ritenere che lalura fascista. Cosciente dei pericoli ·tm'aziO'lle di mas.sa polesse essere suinerenti a questo sLato di cose il fase[- s::ettibile di sviluppi radicali. N-on bi, smo non ha alleggerito e nè potrà al- sogna fra l'alLro ,dimenticare un eleleggerire la JJressione legale ed extra- men.rto importantissimo e cioè che la cnlegale sulla opinione pubblica e de:i:ca si apertasi col delitto Matteotti trovò tl luite le sue oure alle forze armate e ,di no.stro Partilo com,pletamenle i~rcpapolizia, coo.ceulrale sollo la direzione del ralo a itrarre proSilto della situazione. ca.po del go,·erno. Ma non ostante ciò Ed ecco quello che a noi pare l'iP.seg!\.'.l- [a stabilizzazione del regime rimane iut- mento assenziale di quest.o episodio della apparente ed esteriore, e qut?slo per la nosLra \Storia: bisogna non la.sc'.arsi due ordini di faNi: ,i/ distacco sempre sorprendere dagli avvenimeni1, bisogna più evidente fra il regime ed i lau·,,a- non improvvisare aoco.rdi od alleanze lori, i'inadeguaJezza :le/la diitat11ra a ri- nella febbre dell'azion,e o sollo impulc;i soluere i problemi nazionali, sociali e senrlimenlah. Il Partito deve sapere fino politici. Gli interessi <lei proleta1-iito e da ora ciò che vuole e quali scopi 1mquello dei celi medi ed impiegai.i sono mediali si propone e secondo quesfi stati sacrificati alla pLutocraz1a; J 0.1- scopi deve regolare le intese coi mouire:;gio del bilancio è slalo raggiunto a menti che hanno al!inifà programmatiche prezzo dt>lla m:.ser-ia dei funzionari dei- e lattiche. Senza di ciò e560 sarà costanlo Stato; le bardature di guern sono temente dominat.o dalla inizia.tin Ji alri!:.labl!ite; nonoshnte questo !a crisi fi- tri gruppi polilici. nanziaria ed e::onom1ca non è r·~lta e sb anzi per enlrare in una fasz pi11 acula. Il deprezzamento -ddh lira dal 1922 ad oggi, i'ascensione inhterr..:>tl:i :iell'ird'.::e del coslo della vita, '.a ratc:- dia subita dai salari reali, il rincrudimento dei filli, l'aggra,·imenlo del fi:;c:i- :ismo statale, sor.o i segni esteriori di tma E:ituazivne che ,.i traduce _n ùn considerevole :ibbassame;;.to del ità 111:sercvole livello di csislenz.a del popo!o ilalian". In questo campo quindi la delusione è complela, n.è è ,mi,ore m quello della polilica interna. Ma :I l2;-r..::io 3Jl qua!e il [a.sc'smo ha tentato e tenta di l!alvarJzz.are il paese, è quello ~ell~ y;>}ilica estera. CM ::iuali ri·0 ,ulta.ti ? Una politica esLr:.. ba~ata sui szn'.im.?.!tti e sui ris,mli11e:1Li ~as.:-iali dalb tuura, gui·dala da t-.n esa::,per .. !o patriot~sm0 e da un an,gusto e rninacciaso ,piri~o di n:izi ,alismo, uc.a poLlica isp:ra~a al concello che I problemi italiani <lelh 1<0vrapoi;:;olazicne e della mancanza Ji ma!erie r,rime r"s.;ono essere risol!.i so1tan lo con l'espainsione militare c.:;iloniale, non ,potev1 •portare che a risultati negativi visibili e controllabili, n2l p1ogre:liente isolamento internazionale del- }'Italia con grande suo prngh.dizi.o anche nel campo economico emL~r.1lori->. Tullo ciò crea nell"o,pinione pub~lica - p,ure in quella che non è po!ilic-.1.mente irreggi.menlata - il dubbio e l'inso:!- di".faz.ione per la politica dominante e ,prepara un ma'lessere ed un fermento che rvia vfa vanno ge.neralizz:indosi. Perchè una Id/e situazione non trova il suo sbocco po/it:co nella agitaz'ione ? .O,,rchè il possente anelito ,Ji libertà del nostro popolo non si traduce i'l manifestazioni esteriori ? Tulio ciò :ion si spiega che lenendo conto delle !a1.--ei·azioni inlerne dei! .nostro moviimento, della mancanza di iniziativa nella !otld antifascista. VI. De<po !"Aventino non c"è più sla.l.¼ lùlta po\Hica anlifascisla. Ora imporla, ai fini del prossimo orienlamenlo tleHe noslre lolle, considerare anche l'inseg1umenLo che scalurisce dal'la espuienza ohe abbiarmo fa'lto con 11'Aven.lino. A~l'Aventino il nostro Par'l~to aderì con un doppio ordine di considerazioni. Esso tenne conlo inn,anz.i lullo dello sta.lo d'animo del paese delle ma.sse. Per queste ultime, abbaltule dalla raHiC.'.l cii violenza che si era rovesciala su di hro, er:i esLremamente imiportanle vedere ~cendere in lolla, su ,un ~rogrim.ma di inlransigenro assoluta verso il fascismo {,u come ,queLlo dell'Aventino, .mah.e partili e ceti isocialJi borghesi i quali avevano fino allora o colhborato col iascismo '°'d aissi,slito al duello fra fascisti e sociahsti .senza i.nt.em.dere ohe esso coinvolgeva anche le .sorli della democ~azia e del 'liberalismo. ,1nollre esso si ins1>rò al concetto che ne-lla situazione crnata da'l fascismo non si polesse sperare in una 1SOl'lltiionela quale iam.da.sse oltre Ja riconquista d~le tPubhliohe 1 libertà. Il P. S. l.. ,diceva la mozione votala, dalb DiVII. Il compilo del parlilo non è .;o!L.1.nlo quel'lo di vegliare sul patrimoni,) ,de.i.le àel Socialismo. Esso è un Partilo cii i.o-1ta non ooa sella filosofica. No:i. e s..;fficente spiegare agli <>jpe.rai la l•>ro o::>- pressione ed ilLumin1rli sulh -~use J1 quesla op!)'res-.sione, ccme non ~ su!f;. cenl.e spiegare l'opposizione d'?i l•)ro ::tteress: con quelli del padrone. Bisogr:a fare della agitazione su ogni ma111Jestazione concreta di questa oppos:zzone. Solo allraverso l'CJ.git:izi::-ne s· s,;luµp:i la coscienza politica e di cla..se ddle masse operaie e dei la vara.lori in &cnet'e. Ora da questo punlo di vi.sta non c"è stata una sola inizialiva noslT'J.. La nosìra stampa, isp· randc,si alla po ii tic.i ass ,}ulamenle negativa della maggi01· 1nz.1 -della direzione, non trova, dal ;;e~lcmbre dell'anno scorso, niente di più ·nleressanle che la critica ~la de:no::.r .1.2,a, bta'lmenle indifferente a•l fallo, clic ha pure il suo valore, che la democrazi.1 è ,spariLa nel no:;lro pae.se senza che, i,.1 nei confronti del passato, s'..a ·1ei confronti degli altri SLati, il nostro prolelarialo cd il noslro Parlio abbiano particolare mcLivo di raAUegrarsene. Ques•.o ;:roblema s.uipera le perrsonali res_!>onsabililà dei dirigenti ed involge queila complessiva del Partilo il quale si trova un'al:.t-a vo1ta nei!tla necessità. cli adeguare il suo or,ga.n.ismo abla situazione. Finora il Partito ha tentato di funzionare come se la siluazione fosse aiss,olulament.e nor,male ciò che è ::.vide:il<?- WP.nte asst111do. L' az,ione del Partii o deve valersi dei mezzi idonei a fronteggiare tale situazione e sarà comp.do d.dla nuova Direzione per mandato ,le/ Coneresso di avvisare a tali mezzi. Sarebbe (P'?rÒun errore se il Congr~- so ritenesse che le gra.vi defi.c~ze che si sono ri,sconlra'te nell'azione iel Parlito d~pendono da co!,pa, traso:iran.za o deficenza dei dirigenti atl,uali, di man :era che que.:;li rimossi si possa oonsi- ,:lerare superala ogni difficoùlà. La colpa di queslo slalo di cose è nella politica nega'tiva se,guila dal Parlnlo, dail ConsiJ!lio Nazionale del marzo 1925 fino ad oggi, politioa metgaliva ohe rende iffl/POS· .sibile 1'1superamento d-elle .scissioni e ci condanna a<l 'l1Il isola.mento Jdelerio. Tale politica negativa e con!e,mpia(iva deve essere superata. Perciò è nece:;c;:irio èhe iJ Panlito si ponga risolut.amen.te i:l ,pr-oblema della rjuni.ficazione nel suo seno di t>ulti coloro che nel 3ociahsmo credono e IPeT il socialismo hanao combatlulo e patiscono e ohe si libari dal pregiudizio della inlrans~g~nza ;:i,prior,- slica di IPanlilo. Uno dei problemi londamenlali per un iparlitr> che si propong:i di svolgere una azione poliiLica i? queJlo di rompe.re il suo iso'larrnenlo, di uliliz. zare tulle le manifestazioni di :Tlalconlenlo, di riunfre ,e S\'~lttPJPare lutti i ge.r· mi di prote.sla. « Possono temere le alleanze temporanee anche con .N~menti incerti solo quei partiti che m'lncano di fiducia in se medesimi. Nessun parNto pof/Nco potrebbe esisfere senza queste •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==