LAVORATORI! E' il 34.o anno che i lavoratori di tutte il mondo civile, al sorgere di qu2sta alba• augurale, celebrano il rito solenne della loro unione e delle loro speran=z. Le otto ore di lavoro, nel cui nome il primo PRlM.O MAGGIO si inaug~r~IY.1, non significavano solla.nlo la legittima pretesa degli uomini e delle donne del lavoro di porre un limite certo al disumano sfruttamento cui li assoggetta il regime capitalistico. Nel simbolo dell_e otto ore, il proletaria/o di ogni Paese v:- de la condi:ione e lo sfrumjlo deila sua asc,msione intellettuale e morafo. che lo inserisse nella vita e nella storia della nazione e facesse di ogm patria, non péu' la bandita di equivoci speculatori e il pretesto di scellerati macelli Ira i popoli, ma la custodia del comune ~- nessere, l'arena delle gare pacifiche e feconde, che, sulla naiurale divisione del lavoro mondiale, instaureranno la grande cooperarione della civiltà. Ogni anno, quanto piu' il rito. si uni~ versalirraoa, erano nuove conquiste der lavoratori, che non solo segnarono piu' umani confini ali' orario delle loro fatiche, mo - raiforzando le loro organizzazioni, ravvivando la loro solidarietà, 4!liminando il "krumiraggio ", guarenlendo la santità dei patti di lavoro. assicurando provvidi presidii alla infan=ia e alla lemminililà salariale, alla vecchiaia, aJl'inJermilà, alla disoccupazione, allargando i mezri di coltura dei figli ~ef popolo - avvicinavano sempre p1u, .senza scosse, l'avvento auspicalo di una .società piu· civile e piu' giusta. Il vento di Follia che si rovescio' :wlf Europa, culminalo nella guerra terril,ile e nella crisi economica che la segJi, arrestava anche altrove, per un istante, questa magnifica ascensione. Ma in Jfalia - la piu' proletario, forse, delle naziorri cl Europa - la reazione poteoa assumere quelle forme seloagge, di cui Julti siete testimoni e le uiltime. E si imagino', puerilmente, con lo spediznle 4ii un decreto di Governo, con un ritocco al calendario ufficiale, di soprimere un? dei /alfi piu' grandiosi della sloria; di ~rappare il PRIMO MAGGIO, e tuffo cio' che esso simboleggia e ricorda, -fai -oosfri cuori e dalle vostre speranze. LAVORATORI! Giammai - appunto pereto - giammai come dopo questi eventi, lo spiri/o del PRI.\10 _\\AGGIO piu' vivo e vibrante dfflfro i vostri cuori. Giammai e5- ~ fu piu' pieno di significato religioso ~ profondo. Giammai fu piu' augurale e piu' Mnlo. Se lo railica, che luHora imperversa, po/è di.struggere tante vostre conquiste; se le otto ore - non soltanlo in Italia - pur proclamate nei decreti, sono diDffll.lfe una irrisione nei latti; se tanti vostri lorlilizzi di difesa furono smante!- lati e il sole di questo PRIMO MAGGIO l'inizio; ma, ripresa che l'abbiate, TaHi esperti dalle °:'goscie presen'.i, vi sarà I breve 1!.Jieve gwngere al termine, e oltre :':uJla è reaJmente demolito, sinchè perduri la saldezza delle vostre coscienze. irradia un dmilero di ma«rie; non per L'inferno del mondo è piu' Iris/e de/- questo è in voi meno Fermo il pensiero, l'inferno di Dante. Perchè quaggiu· IJ· il sentimento, il proposito della unità es- gnuno è cosfreHo ad essere il demonio .unziale della vostra classe; del dovere, del proprio vicino; $Opra di tuffi poi sta della ~là, della assolata cerl~zra I rarcidiavolo: il conquista/ore. Egli al!idella vostra redenzione - che sara la· nea milioni di uomini gli uni di Ironie redenrione del mondo. agli altri e grida loro "il vostro destino TuHo do' che, di vostro, fu distrut!o è di morire. Suvvia! Fucilatevi! Canno- $QTÒ riedificalo da voi. Si, l'opera è do 'a/evi". Ed essi lo ricomindar,e da rico · ciare u dr1I. L'AVVENIRE DEL LAVORA1OR.E Da 'W'lnte•thu• SEZIO~E REDUCI. Dome'lica 5 corr. alle ore 2.30, nel locale solito della Cooperativa, s1 terrà la assemblea. :\'essuno manchi. Ordine,libertàe consensi otto (dico otto) figli. Fu garantito di restar quieto. La sera seguente un ca.mioit ando' a rilevarlo a casa, e lo porto' via; un camion, naturalmente, di fascisti agrari. Lo portarono a Conselve, dove lo bastonarono e poi lo gettarono ripetutamente in una pozza d'acqua e finalmente lo ribastonaror.o; lasciandolo tramortilo sul selcia lo.
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