L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXVII - n. 21 - 26 maggio 1923

' La predica di Savonarola In questi giorr.i assistiamo a una reviviscenza di "questioni morali"'; f. già c'è ~ f~scio. non disprege\•ole, di progetti mtcs1 a salvaguardare le esigenze di quelrimponderabile complesso di normP che pa.ssa sotto la comune denominazio ne di morale. che vola sul lago, senza di che non \·a a letto contento. L"arte è alquanto portinaia in Italia. ~on accade. del resto, lo stesso per il teatro? E' staio mai yOSsibile, i~ Italia, un tentativo di teatro di pensiero? Sono dieci anni che Ibseo è bandito dai reperlorii e che i 'Tessitori"· di Hauplmann, il capolavoro del teatro curopiw, non tro\"ano una compagnia che lo nporli alla rib31ta. Meravigliarsi? Di nulla. La genie non mo! pensare. In arte, in letteratura, in cinematografo, la morale è quella che è. Un conto da passare agli editor.. Sarà vero che non. riusciremo mai a far delb morale una scienza normativa, secondo una ben congegnala preceltistic1_simile a quella che disciplina\·a gli inchini degli abatini nei minu.?tli cinquecenteschi. ACQUEFORTI Cosi. in Francia è uscito ora un liòro in cui si vuol dimostrare che il maresciallo Foch non ha piu" ingegno d"un lorlunato boxeur. La iorluna del generalissimo, anzi. sarebbe consistila in cio", secondo quel libro francese: che Foch, grazie al giuoco naturale dell'ardente imaginazione, •· ignorc/ le reali condiDisciplinare le norme di quest"imponderabile è stata, in ogni tempo e sotto tutte le latitudini, un"impresa irta di difficoltà, anche perchè in fatto di morale ciascuI!o possiede i suoi pensamenti e ogni filosofo dispensa i suoi soecifici. Per uno - ad esempio - la m~rale consiste in una catena di requiem aeternam: per un altro nel non fornicare con la cameriera del parroco; per frate Macario nel non discutere e nel non ragionare ma nell'accettare a capo chino ogni presunta verità che viene dall'alto. Per ·conto nostro oseremmo affermare che è oltremodo arduo consegnare in un progetto di legge, che ufficiali giudiziari hanno l'obbligo di mettere in esecuzione, i presupposti etici, ~ quali hanno variato dall"una all"altra età; perchè nulla, nella complicata e irrequieta storia delle idee, è stato piu' mobile e variabile del cosi detto fondamento etico della società. Tanto che non riusci a scandalizzare, neanche le parrucche incipriate che circondavano il re di Francia. Voltaire, quando affermo' che la morale è cio' che piace. Puo', dunque - si chiederebbe un pedante austero, di quelli che popolano le nostre Università - essere materia codificabile? La morale. anche se il concetto puo' parere anarchico, è quella che ciascuno reca di sè ed è frutto dell'esperienza talvolta delle amarezze, sempre dell'educazione. Noi pero' non intendiamo gettare il facile scherno - cosi comune a tutti i dilettanti di umorismo - su coloro che, mossi da un apprezzabile sentimento, cercano di perlustrare i sentieri che conducono al vizio. La foglia di fico è ancora upa nobile istituzione, che puo' meri• tare rispetto. Del resto, oggi, il Dio Pudore è di facile contentatura. Ed è sotto ogni rispetto ammiranda la tenacia di coloro, i quali hanno obliato un esempio che sale dalla distanza dei secoli. Quello di frate Jeronino che, sulla mesta scorta. degli Evangeli, predico' a tutte le donne la severità dei costumi, in opposizione alle vesti succinte, e nusci con la sua immaginosa eloquenza a disertare le chiese, senza diminuire di un punto la statistica degli adulterii in Fiorenza e 8eDza recidere Wta sola penna. anco picciola, al Cupido libertino. E le fiamme, in un improvviso luccicore, sotto un cielo indifferente come sogliono essere i cieli, avvolsero lui, Savonarola. Ma infine l'errore nella valutazione del mondo morale sta qui: nel porre la realtà negli individui come separati da un concetto universale; quando, co• me accade, realtà e idea si concepiscono divise e opposte, è chiaro che la legge morale diventa un sillabario fonico, che parla e esclusivamente all'orecchio, come quell'organetto di Barberia che molesto· la giovinezza tribolata di Giaco• mo Leopardi, quando alla grandezza dell'arte greca cercava di attingere l'ispirazione per le strofe in cui doveva esaltan- l'alterna vicenda dell'amore e della morte. Ecco perchè, dopo tanti progressi di positivismo e tanto stolto dile~io di idealismo, non è possibile concepire ttna qualsiasi legge, anche quella che disciplina l'ordinamento deili Orti botanici, che non derivi dalle viscere stesse, del reale e in certo senso non rappresenti la essenza dei fatti. Non è forse il fatto la sola religione rivelata? Un esempio volgare: il piu' semplic1.. che capita tra le mani. Il cinematografo. Se esso è quello che è - se diletto di gusto , di nobiltà, di contenuto artisticc, - vuol dire che tale è il gusto del pubblico. Il quale ha assoluto bisogno di vedere con occhio cupo anche il gabbiano La medesima polemica. con i medesimi argomenti, divampo' in Italia venti anni fa e si ricordano gli argomenti squisiti portali io essa da Ferdinando f.lartil'li che la chiuse con le sue battute iro- !1iche. Sarà ben diHicile che, proprio ora che di quei magnifici polemisti si è perduta la traccia, la polemica, se taluno a\·esse la rr.alincom:. di ripigli.da. possa approdare a qualche risulta'lo positivo. Da qui deriva il realismo idealistico della leori;,i so:;hlista, la quaìc è morale; ed è appunto per questo antimoralislica. Tanto cio" è vero in auanlo ogni tempo è contrassegnato da una sua morale; ogni politica ha la sua linea etica e la grandezza di Machiavelli, che illumina il genio italiano e g~tta le prime lince del Rinascimento sia nell'aver spezzato e vinte tulle le regole gesuitiche, che formavano la condotta dP.i capitani e dei principi. La morale non si insegna e non si impara come le regole della gra:nmatica; essa sorge e nasce - come ammaestra il socialismo - in quel complesso di circostanze che forma il tessuto di una socie• là. La società capitalistica. sino a quando sarà tale. non iJOlrà che avere iatalmer.te quella determinala moralità. Guardate. SoI!o lrent"anni e piu· che i giuristi si industriano attorno al proge!- to per la ricerca della paternita. '.'{011 c"è uno che possa negarne il contenuto aliamente u:-nano è il fine nobile: ma allorchè i giuristi hanno cercato di trornre un congegno legale per !'a!tuazione di esso, non è stato possibile tradurrre il principio morale in una regola di diritto. Perchè nella nostra civiltà la morale e i! diritto sono com2 i due \"iandanti del deserto che, perduto !"appuntamento, c~mm:narono per due ,;e opposte senza inconirarsi mai. Cosi dal fondo della memoria emerJe la pallida figura di colui che fu veramente maestro di morale, Giuseppe Mazzini, ad ammonirci che fino a quando sopra,·- \ iverà la contraddizione Ira la morale e i! diritto, sarà vane, aspettarci leggi umane. Ecco perchè il nostro libro dei codici rz:sso:niglia al gufo morto appeso sul frontone di un vecchio castello. Corso Bovio. LO SPORT Domenica scorsa ebbe luogo all'Arena mare la "cronacà I!era ·· anzichè quella di Milano lo scol\fro cazzotti stico fra Er- " eroica ··. minio Spalla e Van der Veer. Ma per far cessare tanto obbrobrio, · Tutto il mondo sportivo era in freneti- c0me potrebbe intervenire la benemerita. ca attesa. quando le piu' alte autorità dello Stato Piu· di quarantamila persone assiste- ndla loro veste rappresentativa, non e- \3no al combattimento che decièeva a sclusa la legge, intervengono entusiaste chi dei due .. campionissimi·• spetti il p1ovando comuni sensa.zioni di contento? primato d'Europa. Ecco perchè ogni protesta sarebbe vaL' Arena era zeppa, malgrado .,; fos- r,a!.. ... sero dei posti da 400 lire e piu", un affa. Da parie nostra, pur non essendo conrone quindi... lrari a quello sport, che arricchisce. eFra quella fiumana di spettatori vi e- duca, fortifica lo spirito ed accresce la ra il Principe Ereditario, l'on. Mussolini, potenza fisica e morale dei corpi umani, l'on. De Stefani ed altre autorità, inter- al nostro proletariato, che di tanta col- ,·enute certamente non a nome di alcuna tura ha bisogno, non ci stancheremo mai scienza. dal consigliarlo, di seguire come noi facHa vinto l'Italiano Spalla, ma non è di questo che ci imporla, giacchè per noi l'uno o l'altro fa lo stesso. Sappiamo che il benessere del proletariato o di una nazione non si ottiene conquistando il primato europeo del pugno. E' della speculazione che ne fa la borghesia deUo sport, per devia.re il pubblico ed il proletariato giovane, in ispecie, dallo studio dei problemi se:ii, economici e politici. Purtroppo il pubblico abbocca, e cosi è venuta !"epoca dei campionissimi di Sua Maestà lo Sport. Toreadori, Schermidori, Pugilatori, Lottatori e Lottatrici, Calciatori, Balleri• ni e Corridori di ogni specie, uccidendo, ferendo-:i, cambiandosi i connotati, torcendosi il collo, rompendosi gli stinchi, esaurendosi, cazzotlandosi, ecc., formano, c'li loro spettacoli, la piu' interessante attrattive del momento e tutti gli app~ionati fanno ressa alle rappresenta- ;:ioni, non guardando alla spesa. Il filosofo del Corriere della Sera, giorni or sono, filosofando su di un av• venimento sportivo, nello svolgimento del quale, dopo cinquantasette ore di ballo, il ballerino veniva assalito da forte crisi, avrebbe preferito che quel tale eroe della danza. prima di cadere, fosse stato "assalito dai due carabinieri". Anche noi preferiamo, che là dove lo sport diventa parossismo, intervenisse la benemerita. E' \"ero. " Lo sforzo idiota non fortifica ma demolisce". Anche noi riteniamo, che certe notizie sportive, re• ~istrale dai quotidiani dovrebbero forciamo, ben altri e piu' illustri ed eroici Campioni Mondiali, quelli cioè che atll averso a diuturne lotte ad oltranza, sopportando irresistibili sforzi. si bal!erono e si battono, contro i fitti misteri della natura, riuscendo a scoprire inesauribili fonti di preziose ed indispensabili utilità; seguiremo e faremo seguire chi nella profondità di studi scientifici ltassero e gettarono in dono alla um;mi• èà spensierata d'ogni tempo, quel1e superbe invenzioni immortalatesi nella storia e che della loro benefica potenza ne godettero, ne godono e ne godranno le passate, le presenti e future generazioni: seguiremo e faremo seguire, in fine, chi in nome d"ogni scienza sacrifica se stesso, pur di creare, insegnare, educare. Oggi, mentre lo sport impera, quando uomini illustri gratuitamente si presentano al pubblico per insegnare, le platee sono quasi deserte. Grave errore, secondo noi! Ma non vogliamo disperarci pensiamo che la ragione sia del pensatore francese, Victor Hugo. perchè grande ·· L'avvenire è del libro•· egli disse. E noi modestamente aggiungiamo, che i destini e l'orgoglio delle Nazioni non poggiano sul primato ottenuto da un uomo sull"uomo. per avere il primo saputo piu' destramente maneggiare la spada del secondo; per aver saputo sferrare il piu" polente pugno; per aver roteato su se stesso piu' d'ogni altro, oppure l'avere vertiginosamente spaziato nel!' aria o riuscendo, con la [orza dei garretti o co;1 !"audacia di chi sta ad un volante, a battere il migliore dei record. Zeta. La rugiada della morte. Allegri, cilladini! Allegri o popoli di fotto il mol!do! La scien=a fa progressi enormi, sbalorditivi. Gas lagrimogeni? Gas asfissianti? Inezie, cose da Far ridere anche i polli. Un grande chimico lia la!!o altra scoperta. E" un gas ullra-asfissìa•ite, ur. gas che br..1ciatutéo, vite umcr.e e vile delle piante, che intossica l"aria e il suolo, che porla la morie dappertutto doue passa. Tar./o che l'hanno chiamato ·· !a rugiada della morie··. S!!.-ilife come ne parla un ,jer.erale ila1:ano: · " " Questo gas è il Levisite. a base di doro e di arsenio. scoperto nel laboreforio chimico delf"uniuersilà calto!ica americana di Broo1dand e perfezionato dal profrssore Levis delf"universilà di Norfh. u.:erstern. Questo gas ha u-ia polente az;one nello :.tesso tempo corrosiva e velenosa. ed un potere di propagazione 55 volle superiore a quello di ogni altro gm. lnvisiòi/e nemico di qualsiasi cellula animale o vegetale, penetra atlrauerso i veslifi ed anche allraverso la maschera fin qui in uso e. per /"arsenico che entra nella sua composi=ione. è assorbilo atlraVi!rso la pelle. La sola proiezione contro di esso è dafa da vestiti speciali, preparali con olio sp~ciale: ma questi vestili avvelencno dopo due o tre giorni. se sono toccali a rr.ar.i nude. La ~e//ula vegetale è uccisa dc questo gas, che ha anche la proprietà di isterilire: esso cioè, non solo uccide, ma impedisce anche la nascita Futura. Sulla· terra su cui passa questo arnese della morie - che il generale Fries, capo del servizio americano delle ricerche chimiche ha chiamalo la rugiada della morie - tulio sarà morfo e per un tempo che si stima di selfe anni nulla piu' nascerà". In aiuto di questi gas. poi, viene /"aviazione. L"aeroplar.o infatli lo puo' portare e gettare dove vuole. Cosi gas e aviazione si completano a vicenda: colpire sempre piu' lontano, sempre piu' forte. Cento tonneliate di Levisife, lanciata da cinquanta aeroplani portanti dascuno ur.a bomba di due tonnellate, Farebbero inabitabile fui/a Nuova York per circn una sellimana .. decimando la popola=ione, contaminando i viveri ed i medicinali, togliendo cosi la possibilità di soccorrere i superstiti solferenti e di seppellire i morti. Sulla gente nascosta per dilesa nelle cadine, le bombe ad alti esplosivi e gli incendi inestinguibili. Facendo crollare le case, meflereòbero la pietra sepolcrale. E già con la utilizzazione della radioaltività. !'atmosfera mortale permarrebbe sui luoghi devastali. non per giorni, ma per anni e per lustri ..:·. Civiltà! Civiltà! Ed è proprio possibile che gli uom111! vogliano distruggersi in tal modo? I milioni di Vorowsky. Sono in freno da Zurigo a Berlino. Con me viaggiano due sigpore e un signore, a cui esse danno il titolo di Console Generale. A ur. cerio punto il signor console generale comincia a parlare dei bolscevichi e dei lascisfi. Dice male di Lenin, di Trotzki, di Bucharin; è naturale. Poi continua: " Già! E quel signor Worowsky! Questo comunista possedeva nientemeno che 15 milioni di franchi svizzeri, da lui depositali a una banca di Zurigo, Ecco il comunismo di questi s,gnon. Prendere molto; non dare nulla!". 15 milioni• di franchi svizzeri. Quasi 130 miliardi di marchi. Quasi 60 milioni di lire italiane. Una bagatella. Ma io mi rammento di altre storielle simili. Quando le truppe di Noske assassinarono Liebknechl, era sfata dillusa dalla ç/ampa borghese una simile fiaba. Liebknecht aveva messo al sicuro presso una banca svizzera parecchi milioni di franchi. .. lanuggrnosi. le mani sporche di terra. - Prendi vecchio. ci comprerai qualt,llto questo sembra\"a quasi un giuoco che cosa. IL GOVERNATORE che un pittore ~enia,!c a,·esse ,·oiuto J egor spor-.: la n!ano. nel::i cui larga comporre. ri,·estendo la dura pietra di oa·n-u la moneta sembra,·a rotolare couna leggiera stofia di lana. mc da t;n teno. e ringraziò. di LBt)NIDJI JINDRBYEPP li ,·ecchio sorrise garbatamente aJraffabile sua interrogazione; se ne stava i.n libertà. cofle mani tutte sporche di terra. e le stropicciava leggermente l'una contro l'ah:ra. - Ho sentito che mi ,·ogliono uccidere. Per via degli operai. sai. allora ... foo-or contimrava a sorridere garbata- m~;e come prima. ma a.ve,·a cessato di str.opicciarsi le mani. nascondendole dierro il <!orso. - Dunque che ne pensi. ,·ecchio. mi ucc-lderanno sì o no? Sai leggere? :\la parla senza :-eucenze. siamo ,·ecchi tutti e due. J ej?'or scosse la testa. sir,trge'.ld~ ~o:i pCt" la fronte i suoi grigi capelli ncc1uh. guardò il governatore e rispose: E chi li conosce? Credo di sì. - ~Ia eh, mi ucciderà? - Certo il popolo. La società. come diciamo .noi altri contadini. - E che ne ilicc il giardiniere? _... l\òo litch. os h - Dunque. la mia situazione è d1sp~- rata. vecchio mio? ;\la siedi! Jegor non iece attenzione atrin,,to del go,·ernator.s e tacque. - E pure crede,·o che iosse mio dovere. quello di tirare. Scag-Jia,·ano sassi. gridavano. poco mancò che non mi colpissero. - A questo erano spinti dalla disperazione. Ieri al mercato un ubriaco. un artigiano mi pare. piange,·a. piange,·:. e poi preso un sasso lo scagliò. Cer.to era spinto dalla d~zione e nienfaltro. - :\li uccideranno. ma dopo se ne pentiranno. disse il go,·er.naoore pensierosi,. immaginandosi la facci1t del figlio c\les io Pe1ro,;rci1. :\la allora perchè uccidere? ~on è una sciocchezza? Lo sguardo de:ll'operafo par\"e inunergcrsi i.mprO\·vi.samente in qualche incommensurabile proionclità. si rabbuiò. ,:ome se fo-se indurito. E tutta la sua cmo sembrò - Chi può saperlo~ :<=.sposeJ egor sen- - Che gente curiosa! pensò il go\·erza guardare. Il popolo. cer.io. lo nwie. natore. a.nra.-:ersanòo le ombre dei \"'!a- :\ta noi. e1 pensa.te.. Eccellenza: si ,·an- le. frastagliato dal sole in zone chiare no dicendo tante sciocchezze. cd oscure. - Gente curiosa! non porDiranno .diranno e poi finiranno col tano neppure anelli matrimoniali. pe1 dimenticare. cui non i può mai sapere se sono amLa speranza si spense. \"elle parole di mo(?'liati o celibi. ..\nzi. no. portano a.nel. Jegor non c·era mùt.a di nuovo. nuWa di li d• ar!{ento e perfino di stagno. Com·è speciale: ma pure c'era una strana con- SLrano' anelli di tagno ! l:n uomo ~i \·inziocne. proprio come in quelle allu- ,posa e non può comprar.;;i un anello e-inazioni. cui an<la.,.·a soggetto il go'"er- d"oro da tre mb'i. \"on osserYai bene: natore. nelle s.,e lunghe solitarie pas- • quelli • nella scuderia. probabilmem s1.ggiare. ne,-zno a1che ·oro anelli di "-!agno. Si La ira.se: e il popcio ,·uole • esprime- di :<:tag-•ioccq1 una sottile stri..~:a ne! ,·a preci amente ciò che pensa\"a Pietro :11' zzo. adc~~o mi r;cordo Iljtch e questa irase era singolar.mente Girando. e rigirando- sempre più 111 pcrsua.sixa. ir.reiutabiJe: ma. forse. non 1-ias,o: come un an·oltoio che restringe tanto nelle parole di J eg-or era questa i suoi circoli sopra l'arbusto cui lende inesplicabile persuasione. qua.nio nello i.I suo pensiero scendeva nen'abisso. li s~uardo. nei ricc1 dei suoi capelli gri- S{Me s"est.inse. il \"iale span. una ioglia ~- nelle mani larghe come palette. co- fnoo.>..11-0<> passò ~ui:a sua te ta e tu~ oertc di fresca ,·erdura. to scompar\"e: perfino lui stesso scom11 soie brilla,·a. par\"e in ttno dei suoi incubi cupi e peDunque. addio. J egor. Ha.1 figlioli? - Dio consen·i \ ·ost ra Eccellenza. .. Il ~o,·erna1ore i abbottonò ermeticamente. raddrizzò la schiena e i~rò dalla ta~ca un rublo d'ar!!'ento. nosi. Gli si presenta aUa mente un operaio. La sua iaccia è bella e gio\·anile .ma sotto gli occh:.. in tuu.e le ca\-Ìti e le rug-he de.i. \0 1,ltl• nere(!'t!'ia la corrodente poh·ere E la realtà è, inuece. che Liebknecht {ascia la sua iamig/ia in una onorevole povertà. Qual!do i reazionari assassinarono Kr:rt Eisner. la stampa borghese racconto· che egli aveva messo parecchi milioni al sicuro in ur.a banca sui:=era. E la realfa è, invece, che anche Eisner mori povero. Mc cerlu genie noi: sa immaginarsi sccriii=i per un ideale. Non vedono che milioni. Falso, falso, falso. h lia/ia ci sono siate fiere discussioni in/omo a Cadorna, in Francia si discute il maresciallo Foch. Quegli, un '"vinto"; questi. un ·· vincitore •·. !Ja mentre per il primo sorgorio le voci che vogliono resta..irarne la reputazione di grande stratega. per Foch sorgono le voci che vogliono demolire la lama del '"grande maresciailo". =ioni della guerra moderna··. E per un generalissimo non è un ;;ran complimento. Ma in quel libro c"è qualcosa che per noi è molto piu· inleressante. L"autore pone infatti in risalto guenli due ordini di laHo: se1. I comunicali militari erano falsi, quasi sen=a ecce:ione. 2. I resoconti z:fliciali delle battaglie, se-riffi dal/"una e dall'altra parte della linea del Fuoco. erano deliberatamente monchi e tendenziosi··. Falso. la/so, tuffo Falso, adunque scrive quel critico militare? Ma non lo dissero sempre anche i giorr.a/i socialisti? GEJ\OSSE. .1 laoorafori e la democrazia L'Austr:a è senza alcun dubbio uno C:ei raesi più d::mocratici dell'EuroO¾ del dopo-guerra. Grazie alla loro esem;>"c:r~ o,g;;.,r.izzazione politica e sindacale ; 1a- \.vra,ori au~triaci hanno strappata alla "lilS<..itura Repubblica una leg:sJa-i:i"ne ::, c.iaì:: ed un assetto politico che confer;:::ce un caratte:e moderno ad un ,>ac:i-e che, un lust:-o fa. era medioevale n~lia sua costituz:ono, nel suo spirito. Alla c·a~ lavoratrice austriaca è perfi.-,., riuscita di dare una impronta di cksst: all'esercito e ài contrappOrre una fitta rete di scuole e di convitti socialiste ali.- deleteria influenza dello insegnarr.~nto c!er:cale. Hanno saputo conquistare ed alT';n'nistrare esempl:armente il C:>:nune di Vienna e sottrarre, colla concess:c~e di ri:evanti !avori pubblici, una parte dei proletari a! flagello della disoccupazione. Inoltre ha .conquistato narnerosi seggi parlamentari e comunaF. Più oltre ài que::.""t.onon S')nO andati, nè. p0ssono andare i lavoratori in UIU soc:età basata sul privi:egio economico e politico, cioè in un paese e borghese •. La detenzione dc: mezzi di produzione e dei potere politico da parte della bor. ghesia rende illusoria ogni fede nella • èe:--.ncrazh . &::o perchè ci sembra 2.lquanto :nesatto chiamar<. demOcratico un paese in cui la cl~se lavoratrice s·è ocnquistata colla forza della propria org::nizzaz:one di c:2sse. quello cile nessuna borghesia - sia pure :n]le volte illuminata - non le avrebbe mai conC-C!:rC. Nor. è lo spirito liberale o democratico o rept:bbiicano che ha rinnovato la v:to del paese, seb~ne b spirito e la iorza. la lotta della lotta di classe. Non pa~sa giorno senza che vi s;ano nuo•:e e se!l"lpre più chiare conferme di questo stato di cose. In Austria. come ovunque, la b:>rghesia, i pescecani, i borc..ai'.:>":i adottano alla classe produttrice le dis3Strose conseguenze della crisi de\ dopo guerra. Licenzié,nenti di oçerai ed impiegati, r:duzione del sussidio ai disoccupati n->- nostante il vertiginoso rincaro dei viveri, invasione èelfe scuole co:1 intento di c:ericalizzarle, miEtarizz:azione della stud~ntaglia universitaria. - onde difendere la patria ed il capitale contro le rivendicazioni proletarie - ed altre misu. re del genere, contro la quale i socialisti. cor..ducono nel parlamento e fuori uni letta energica sebbene impari. Nè ciò basta. Con sicuro ist:nto di auto cnnservazione i privilegiati dell'oggi e de!l'ieri non ancora tota:rnente sradicat vogliono fiancheggiare la loro offensiva economica con una offensiva i:olitica, organizzandosi fascisticamente attentan.. do alla vita stes;:a del nemico interno •· troncando esistenze oroletarie. Tutto ciò naturalrnente. ancora in proporzioni :-niinet.ffic:i.. come se da -prima a,·e..:;se scel- ~o ;· cranio: ia bocca è spavcntoS,3,{nente a·icna. E!!!i g-rid:.1. Grida qua.lche cosa. c'ie il :!O\·e:-i1atore non può afferra-e. La ~•:a c-an:'c'-3 è lacera sul petlto ed e~li ·?. !ace-a ancora d; più. leggermente. senZ;? ~umo~e dcn.idando così il seno. li sen<J è bianc.:> e u.na metà del collo è pure bianca. ma fa.;rra metà ,·erso la caccia è !)runa. come se nel corpo fosse s:miie a L,a:i i(: altri uo:nini. ma la testa fosse o-e•:> da chi ;1 io\·e e sovrappo-;ia a1 suo terso. - Perch.- iaceri la camic-;a? non è una heila ,·is.ta guardare il tuo corpo. ~h. il petto bianco denudato si -ianc::! verso d: lui. - Ecco prendi! eccola' ~la dammi la \·crità. dammi la ,·erità. - :\la do,·e ho da prenderia questa , erità? Come sci orig:~..a!e ! C na donna dice: Tutti i bambini sono morti. tutti i b2.mb:ni sono morti. i bambini. i hambini. i bambini. tutti sono morti - .\i)pttnto per questo la \"OStra strada è così deòerta? - T bambini i bambini. i bambini ,ono :-.E.ti morti. I bambini. nime, le quali però non sono det tutto ins:gnificanti Se i.i tien presente che il paese stesro è ridotto in proporzioni minime dalla catastrofe imperialista. Il 17 febbraio un openw.>socialista viene ucciso per istrada da \Dla schiera di fascisti, che in numero di 15, guidati da un comandante, occupano una vettura troJT1viaria, distribuiscono frustate a dei lavoratori che pur essi voglio:10 salire nel.la vettura, ~pure in· un alt:I;O scom-- p.·~.-t~ento e poi, sparano da 15 a 20 colpi di rivoltella uccidendo un lavorato-- re e ferendone due altri. All'operaio, al compagno trucidato il rroietariato viennese tributa i più alti onori. Il funerale è :mponente, solenne, maestoso. Ma viene il giorno della « giustizia democratica,. L'incolpato princina:e viene condannato a due anni di car- ~re duro. gli altri due a 2 mesi di arre- !'t.:>. E ciò, perchè nonostante sia dimostrato che tutti erano armati e testimoni affermano che dal comandante sia stato impartito l'ordine di sparare, non è stato oossibile stabilire materialmente quale delle nalle abb;a recato il colpo micidia:c... E per rEndere il verdett? ancora p·u democratico . se n'è fatto preceèe:-o la lettura dalla dichiarazione che non s; tratta di giustizia di classe ... Altrettanto istruttivo quanto il verdetto, sono le generalità degli imputati, tutti ~ovaru, disoccupati, S9()Stati. la maggior carte cregiudicati, condannati per delitti ~omuni. Sono questi gli elementi che sj tasc:kno reclutare dal oartito monarchico ... Ad essi si promette lavoro, e difat- :• r.:;m rimangono disoccupati. diventano sub:to sicari, li si conduce in un convento od in \Dla chiesa dove giurano fedeltà ali' ideale monarchico •· I condottieri - ne è apparso uno solo più o meno noto alle Assise del Tribunale - sono pur ~ degli spostati, ex uffici;:;li di carriera, ex diplomatici che colla restaurarlme dei loro privilegi di oziosi. decorati ootenti Sono essi che. coadiuvati dalla ~lasse privilegiata e dal fascismo internazionale, si organizzano, si :nuniscono d'armi modernissime, provvedendone i sicari alla cui organizzazione dànno il sintomatico nome di e Di- [c:1sori dell'ordine e della proprietà>. *** It giorno stess? in cui vengono ttat• tat: con mitezza gli uccisori di un lavo. ratorc socialista. il !)<>vero Svinettr, muore un altro operaio socialista, il ~- pa..,c,noCarlo Still perito il 4 maggio durante i'assalto dei fascisti ad una Casa cel Pcr;olo Socialista. .. Ecco cc.me la borghesia intende la, democrazia: distrugge chiunque OSa attent2rc a: suoi privilegi., alla sua infallibilità r. ehi unq ue prenda sul serio le conquiste della Rvoluzione. l'inviolabilità· delle istituz:oni Repubblicane. mio bambino a\·esse fame. gli darei da mangiare. Sì. ma YOi a,·ete solo anelli di stagno. - \" 01 portiamo anelli òi ierro. 11 corpo è incatenato. !"anima è incatenata ... Sulla scala di dietro. a'fombra, la cameriera ,·a sirazzolan<lo le \"e5ti di :\[aria Petrowna. ~ua moglie. Le finestre della cucina sono aperte. e dietro ad es- -;e. di tanto in tanto. appare il cuoco ,·e- "tito di bianco. Si sente un odore nauseante di risciacquatura. - Do\·e sono ?. si chiede perple..,--0 il :!Overnatore. ':\[ a que5ta è la cucii1a ! :\ che pen:;axo ? Ecco qua: bisogna guardai e r orologio per \"edere quanto ci ,1.anca ali" ora di col:azione. E" presto: rollo appena Je dieci. La mia presenza ii mette in soggezio~: bisogna allontanar i_ - E ,·ag-ò ancora a lungo pei ,·ral; immerso nei suoi pensieri. li suo modo di pen.5are era co:ne un uomo che ~uadi un largo fiume a lui ignoro: ora l'acqua gli ba_,,"'Tlail ginocchio. ora spari cc sott"acqu~. e riappare pal!Ìdo. an- - ~la <' impo;;sib. e che un bambin<> mu !a! C n harnbiho. un piccolo essere. che nl)n è neanche capace di aprire la ante alla uperficie. Pensa,·a at figlio .\!css;o. si sforzava di pensare al suo ufficio. ai suoi affari. ma. do\"unque ri- \"Olgesse il su.a pensiero. es o i pie<>ava insensibilmente ,·crso l'an·enimemo. iru_ g:ando in e !-O come in una miniera inesaurihilc. (Continuo}.

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