L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXVII - n.17 - 1 maggio 1923

se,stenere fattuale ordine Ji cose. con la monarchia e la borghesia: quelle care isfilu=ioni che ci slrullano e ci condusse- ,., alla guerra in Libia. - Sai non possiamo essei:e d"accordo con il rriorm1smo che si destreggia per rattoppare le falle della gr.ande macchina hcrghese con rilarmeHe che nulla riformano. ma che seroono solo a creare molle 11/usiom che addormentano la massa. Le classi dirigenti hanno sempre ceduto alia lor=a; fu/fa la storia di tulle le riuoDopo accennalo al/'imporfac1=a limitafa che ha la vita rispeffo ai grandi problemi ed alle grandi solu=ioni della storia. Mussolini auspica al giorno della grande 6aflaglia. che sarà anche di lrionlo per /"idea di giustizia che farà gli uomini veramente liberi. il giorno della rivolu=ione sociale". ~~· ) P~r la ouità,p~rla llb~rtà, • Il Primo Maggio 1923 in Italia Il tramonto del -nedioeuo feudale. :- 4 _.-:o~I:mt.lltJ. ('.":ura1nenti eh'- -:!1 Ora compagno lavora/ore, di qualsiasi lede politica fu sii, asco/ia, medita e giudica: p peP_\ii~ar7:::~::: :n I,,:zzc,a l'auro!'c del ccpi.c!ismo :..ocierno a segnato da una perso,ahfà g:garztesca. Da ur. ifaliar.o: Da.te. il quale è fd!imo p?ela del -nedìo evo ed i: primo poe~a c!e1 ie~pi -:z:on O~: co.-.:e nel 1300 com:ncic a ;Jìof1/ars1 :ma -uova epoca storica. Darà :·ualia u.'! .-;uoi:o Da.-iie. ch2 possa suggellare t ore. c!ella rase de di qu~s:a .,::oua era, l'ira prole!eria? solitr s fa...:e,ano ·dop le iniiamrnan. :i parole degij oratori. Yerranno Ques:·anno s:.1ggeriti dalla realtà imm;!. d:ata :nequirncabile. i sa::riiizi. che µ,·rr.a :--:L\ ano ~mbt are diiii ... :I: o n n ne..-essa:-i. appariranno COf'Th., un.:. ne...:es.ta Jìlpro:-og'.lbile. e r iàea!.: "~')arirà tamq più luminoso q:1:1m<> p'ù :onuose. anguin ~ono k ,•iè ...ne c nducono a!la ~u:i realizzaz 0ne. E..:;.: che cosa Otçèrr à la m;su:--1 :1 ·t.:azione canniliJles~ dee.ara que ra fo=1oni proua questo asserto. Si dice che il prolefarialo non è pronto ad cwvenimenli risolutivi. ma la sua prepara=ione non puo· essere visibile: i pepo/i che soffrono son sempre pronti per la rivoluzione: allorchè il molo è ini- =ialo il resto uiene da s/ Se un povero diavolo come le piroeifasse istrionescamenfe allo scopo quasi ... onesto di garantire un pe:zo di pane nero per i suoi bambini o per i vecchi geni- (e,ri; se un tuo pari riuollasse fante giacche quante ne ha cambiale Benito Muscclini. lu diventeresti il ludibrio dei tuoi -:ompagni, la sputacchiera di lulla la D • /" . • oscia oratore ac~~nna alla guerra li- ~"nle di carallere, la maschera. il pab1ca.e muove una critica serrata alle ra- gliaccio, il brighella dei tuoi concilladini. g1om che ~~rono accampale per giusti/i- Ti sei mai domandalo perchè invece. care quell 1mp~es~ . '.gno':'iniosa: accen- Mussolini che iu socialista. inlerna=iona-1 I n_ando pure ali asm1la dei nostri genere- lista, antipalriota. antimor.archico. anti11 ~h. e la.~evano circond~r_e i sol~ali a 1eligioso, anlimilitar:s!a. antiguerraiolo. I Sc1ara-Sc1al ed alla lals1fa delle mlor- mangiaborghesi. oggi. diventato rea=ionama=ioni ufficiali, che d'un vero e regola- rio. nazionalista, oatriota. realista. catlor~ acce~chiamenlo fecero ... una ribellione lzcu-papalino. ar~igiero. guerrafondaio. d1 arabi. a:ifisocialis!a, sia ienuto in conio di un .Yoi - esclama - siamo senza palri~ grand'uomo, di una creatura da /ar<1li Chi lavora non puo· distinguere Ira pae- tanfo di cappe/io. sia citalo come un :sse e paes~, c~me non puo' distinguere Ira :.ere di caraitere ed applaudilo? padrone 1fal1ano e padrone straniero. Rilleili, rii/etti compagno lavoratore, Eppure abbiamo avuto anche nel cam- J,Oi il risultalo delle tue imoressioni la po sovcersiuo i tripolisli, che ora. in vi- risposta a q11esle nostre do:nande c; la sia delltt ele=ioni a suflra2io allargalo. comunicherai per i prossimi numeri e /a 'b ~°:'no f ~cchiet_to ~l Partilo perchè propi- renderemo noia ai lettori tutti. -' lo,o il m,aoglmo. La fionda. J Dopo 11 Congresso I 1\1 lavoro. compagni ! Il Congresso nostro di .'!filano non E lavoriamo! comporla ampi commenti. Esso aveva Lavoriamo compagni. Ecco il prim1J a risofoere una crisi interna, originala dovere. Torniamo all'umile lauorc, cli dalle deliberazioni del N Congresso di propaganda, di di/fusione del giorno[;_,, _\J osca. Son aveoa pretese revisioniste. di proselitismo, portiamo la nostra pall Partilo non ha ragione di ritornare rola soprallullo Ira le giovanissime genesulle deliberazioni del Congresso di Bo- razioni avvelenale da una propaganda fogna. Le condizioni politiche del paese nazionalista ed imperialista che le ' I sono prolondamenle modificale dal 1919 lascerà Ira non molto disilluse di Ironie od oggi. Un Partilo è costretto a lene-r alla r<!altàdella vita. · I conio di cio". J!ci d'altro canto le linee Solfo l'apparato coreogralico di cui diretliue alle quali esso si ispira, non fanno mostra i pubblici poteri, molf<! sopossono trasformarsi ad ogm mutar di no le crepe. L'ineltiludine della nuoua I venJo. classe dirigente è sbalorditiva. Si vive cl Quello di ."Ailano è staio. in cerio sen- giorno per giorno. La superficialità d~,fr so, la continuazione del Congresso del- dottrine politiche, si traduce nella super- , toflobre ultimo a Roma; ne è staio an- Licialifà dei provvedimenti. La crisi reste che il necessario chiarimento. profonda. acuta. Nessun nuovo principio In/atti il volo di adesione pura e sem- di autorità viene a rafforzare i tessuti soplice alla Terza Internazionale, lascio" ciali. Cè coazione, non convinzione. C1!- un poco alla interpretazione dei singoli riosilà, non entusiasmo. Pacchianeria in gruppi il compilo di fissare i limiti di alto, rassegnazione in basso. questa adesione. Ne derivarono le incer- J,fa la rassegnazione non durerà ~terfezze e le polemiche di questi ultimi me: na. La classe lavoratrice cha ha visto lassi, dopo che il Congresso mondiale di' sali i salari, aumentati gli a/lilli, molii- .lfosca ebbe decisa la fusione. plica/i i suoi oneri; che assiste all'insoSi disse allora da alcuni che la lusio- fonte curée dei nuovi ricchi della fina.n:za ne, e la liquidazione del nostro Partilo, e della politica; la classe lavoratrice prierano la naturale, logica conseguenza vala del dirillo di organi=:azione. non del voto adesionista di Roma. Si sosfen- '1 tacerà sempre. n~ da noi che fl ~arl'.lo non av~va auto- Il compilo nostro in questo momento I riz:ala una simile mlerprefanone del I è d1 rauuivare in essa il sentimento de/- suo voto. . l'antitesi Ira le classi. Chf!.maio a decidere su questa conte- I A questo fovoro dobbiamo dedicarci sta=ione di Forma e di sostanza _il Con: tulli. spre:zando le minaccie. affronfar,-11 gessQ di Milano ci ha dato ragione, ea do i rischi ,li un apostolato. superane.lo ha allermala cosi la volontà del ParlitQ bgni dillicolià. di continuare la sua vita. Nori ~ senza Che nelle Se=ioni si sospenda ogni insignilicato che, dopo ire giorni di appas- terna discussione. Bisogna ricos!iluire i "rionale discussioni. i fusionisti abbiano gruppi, riprendere apertamente o segretari/irata la loro mozione pretiudiziale e si mente la vita del Partilo. diffonder;_, il siano affermati su un ordine del giorno giornale. propagandare le nostre id;_,e LazzCJTi. Sulle parole di un ordine del Ecco il primo dovere. giorno si puo' arzigogolare a uolonlà. I ==========""""..,."""'!!!!11!1!_,,,,.,. Sul!a posizione di alcuni uomini rappre- PRe ".AVVENIR E ~-a senlatioi no. Ed il vecchio compagno 1 Lazzari è quello che è: /"assertore cioè Somma precedente Fr. 691., a ·1 della continuità del Parlilo. ZCGO • r .. reciu.::i pro_letari riCongresso quindi di ordine puramente nunciando aue _pese . in oc<:3-- I inferno. il nostro: ,Congresso dal quale :onc de:Ja loro andata alla te- I volemmo esclusa la stampa appunto per ,:a di Lucerna ., i lini limitali che esso aveva e per la ne- :\LTSTETTEX: Carlo Dieçessilà che sentiamo di silen=io. di rac- goni. contento del giornale. pacog/imen/o e di lavoro. gando l"abbonamento Altindomani del Congresso la via è OTTEXBACH: Comenti di !egnala alJtarlilo. _ Nei conlr~nli. de~/'ln- 1 a.. er t~o,-ato :I com?a~o . Ca:-- /ernaziona,e non c1 sono equ1voc1: siamo I bogno. dopo 12 anm: Ceoia 2: per l'Internazionale di Mosca e per i suoi Da Prà 0.50: De Pietro 0.50: programmi. Non possiamo pero' impor- _\. Lie,·ore 1 : Car~o R. 0.50; ci il sacrificio che .\fosca ci chiede di Pocchie;ca o.;o: Pelissari 0.50 > sopprimere il Partilo. Rivendichiamo una KR.-\DOLF: Raccolti da Zoraulonomia interna che non contrasta con za I coi comrra,..onidel gruppo digli statuii delrlnternazionale e con la lenanti di Schoenenbercr-Krapra/ica comune dei rapporti infernazio- do!€. gridando \Y. Sacco e nali. \·anzeni Nei con/ronfi della situazione interna .CHTXZX-\CHDORF: Grupi/ Partilo continua. E' fulto. Non sella. pi Celeste. paga,,do l"abbonanon chiesa, pronto quindi a tener conio I mento di tulle le e,sperien=e, ma Partilo nel sen- Zt.:RIGO: Ceola. pagando lo so vero della parola. quindi sorre/lo da ;.bbcm'2meato una do/Irina, che sia in/inifamenle al di- - D'Andrea: Pr-Ote5"b. contro sopra delle alterne vicende della crona- F erdin per le ciliela"e ca quotidiana. ZCRIGO Ri..:o.rdando Rosa Ci si grida: siete pochi. Bloch e 5a~Ulando la compa.,ona Benchè abituali a non sopravalutare ed .\. Balai>anoff: • i!riried Bloch a non svalutare la quantità, potremmo ri- :r. 5: :\rmuzzi 2: Dezza 2: spandere che la qualità ci basta. se ,·ua,:olo 2 non sentissimo di essere anche in molti, OERLIKOX: Pa.rravicini. come lo testimonia il fatto che possiamo con e,to di 2,·er :..ovato il Pe- /enere in piedi un Partito dopo due anni cvron i~. o.:;.o: Garbin. vedendc, di feroce offensiva anlisocialisia, dopo i pastore ~nza peccare o._:;o: Cascissioni dolorose e dispersioni ineuifa- roc.ari. ,·edendo Parra,·icini colla bili. camì,.,.-ia ro,;:,a o._:;o: :\ligiiarini Viviamo e vivremo e chi ci grida che pure o.,::o: Per l"ulrimo .-\- siamo pochi, forse ha già dello. or non è s,-aiellino o_;o. Contentando tu:- mo/io. che eravamo zero; e cerio s'ac- ; i m21ti C::;o. Pieri C-Oiat 0.50: corgerà un giorno che i pochi sono ridi- Genio o._:;o:• n·Andrea Pecoron veniali molliludine. ~lutando i :, ra,;:o.:roscritto:-i -.501 ,,.: I 11.- ,,- 1.- Il.- .'Ja lasciamo che ognuno prenda il suo 0.50. > bene dove lo puo· e si consoli, se gli la ---- piacere. del qederci morti.v ino ©TALE, ce:,- .. J r I"' , ~ · ql::tli :11: lc~no indekb:ii :-:co:-d: <ii .::o·m,nc lot;è pe:- il G:-andc hleaic Soc:a i,!::. - f'rimo :\f;:;~o 1913). ( uamlo neif uliimo giorno della mia 1,1it1J Dinnan:i a me Jrgerà il que,ito Che cosa ubbia fatto. di che palpitato, .-\. che u ...µirato. di che goduto, Perchc .n genere uis. ul J. Allorr:. come il sungue eia una profonda ;eri{.i Dal lròro clelìa mit vita ÙI verità uscirà. L "infinilu uanità del lutto Da :nolto g:ouane rhu cono:-ciufa. .\ella g,Jfrt. nel lutto. Ed a lliuere mi .c:ono r,1,.,egnalu E viver ho i;oluto Perché lo/far ho potuto. Ed ho lollato Per la i>erilà Per la libertà. Son ho voluto credere ne pregare .\"e godere. !lo voluto sentir". soHrire. Sapere. .-!.iuiare. Ilo voluto /ollare Per la verita Per lu libertà. II calice del dolor umano L'ho ,·oluto rnorare Con ogni soffrir mi wn voluto immed~imare. .lfa mai e mai mi on Poluto -:cordare Che la vita e . olo valle di lagrime amare Per chi. nella miseria nera. Lat1ora da mattina a sera, E ,ofi re e prega. E la ·chiena piega Ad ogni umilia.:ione. La cui vita mai da un niggio cii ole Sé da una :,.peran:a. 11è da ww illu:.ione, .Ye la uno .,catto di ribellione \"iene rischiarata ... Con es.,i mi sono schierala. Con e..;si ho vi.-.su'o. Per essi ho palpitulo, Con e.<: i ho loilat<' Per l<t perit<i Per la libertà. E. si ho amato E pro;ondamente ho ocliato Cli alfri, che d,·eudo della loro ra ....egnu:ione. . tupidi. gon[ì. tronfi della prr>prw ambi:ione Credono che come oggi. unche domani Potranno guidare i destini umani. E si perche ricchi, grandi si credono E non vedonò La propria nullilà. Essere ho voluto Con coloro. che nggi nella loro .-ld altri la vita adornano. .\fa per ·e ie armi ;oggiano r:olle quali un giorno trionf erit La \'erità La Liberlci. L"umanila Son piu mentirli umilia Son più servirà. L'uomo :--uffuomo Sembian:e umane non piu impPrera; .\ vita degna di e. . ~eri wnani Il diritto darci... Que·ta ~peran::cr e il ·olc radio:.o Che attrauer. o le vie lortuo ·e Della vita mi hanno guidata. Es a e la mia {or:a. il mio orgoglio Con ~ sa morire i>oglio... Spesso. e uero. mi snnn entita ,Jisperrire E la vita proiondamenle odiare Quando la men:ogna ho visto imperare E la viltà. e La <:chiavitit.. Eppure nnn mi on mai uoluta scordare Che la vita vale la pena di e.<:serevis uta E puo es ere goduta Da es eri orgoglio i E d1gnito ·i o/o quando alla lotta e ronsacrata Per la verità Per la libertà. L'intera i1ita ho lottato. E tutti color. e tutto ciò Che il mio cammin ha inciampalo lo l'ho di ·pre::ato E l'ho calpestato. i :: F c!.,braio i 693. Federico E:;gels. ('hi ira di noi. o .::ompagni. nen si ,·c!ta p,He dal emim nto di ,-_.. ndet- ' :_<Jrda è a,·er de:1.::. . l)er !o me1!• :<1. Jar a , olunà cti apparire cen;:o I L: a,-~r sem'ro J:re da airr: .:: m;:>3.- , ;_,:: -P'-r Jiu:-c. datrambizi ne di u- ~i - '-ecchi g!O\·:.n1 - j)ropri•l perare gli aitri tradirvr ~ che la srorh nr!la ri.:o-renz'.l ad Pr.;rhJ ~la...,.g;o: ha già boliato .::ol fuc..::odel dl-prezche pec...--aro --iie i!v,1 s· - a P ù agi zJ. I nuo\ i padroni cJ ammira: ri .:1 zi del nosm. mo,·im\..n, o ;n un·e- del dirra:ore d·lialia s:innù ~h·e_so è r.;ea di reazione - quando la ce:e- .:apa::::edi nm e ,·edono ed arr.m.- tr:izione della ie ..a ùei Ja,·orv ;mp - rano in lui un ,·cltagabanna ien m~- n--\ 1 3.Criii.::i. por,Jxa r ;np:onra J, nale. ~ ·inginccchia dinnanzi ai re e ai I ru. anzichè di r.::.sr:i? . I .:: 1r.p:!-, ~rcdiis i (;,,,;ntO mille ,olte insu! o. ::;.ni che co ì ragiona, ur u\1::Yan-J 1 'n ·ozziir' dal più , olgare anuclericas lo in par ..e ragione: ...he 'n 1.aP:'.l ll m . per iar i perdonarL i1 proprio se negli ulmni anni prim~ de::a .;rucr I P~-sato di r;belle nullareneme. ora ra e ne~·imm~diaw ? P lt:e:-_ra i..t 1 , uc! aumentare le j)roprie beneme- ~elebraz or.e ael Pr ... "l}v . lagg-,o ~=-~ ·epz._,a ,.:ospea èc: for.:aioli di tut- l d(~:..,_~r:uaqua ~ gener~lc e P,:~sso-.:h~ I r; : paesi. pri,·ando l'a\·anguardia delurr-.::•almeme n.-:onosciU,... ...:;o p:1rc re~erc?ro pr letar=aro mondiale d·un q era do,uro ad aiiennaziuni e lr :re s~ si-nb. l' . .::lt!~--star.ÙL un ,·into. anrecedemi_ ed all_.influenza e·e:-:it~-, aua_.::an<lc un inerm_, un dissanguaI ta da! parmo c1al. ta u largm ·1- to. un ·ncaren:1ro'. E s:a ! Il pr lerami erari dcli~- popo)azirne. L·ade_ :o--ria:o i:lrà iesor· anche di que ta e- ~-= al!a mru:1·,esraz1one del P:-~mo perienza e si scnrirà p=ù attac.::a!o .,!aggio ,·em,·c.3-ad es_ere. unan m~ ancora a ciò dK n.essunopuò roglierappumo per-he anche 1 ceti popol':lì'. gli a ciò che I anima: allo svir.to , :r?~PO ·ne~ti per or_g~nizzar : e p~r ·ccfotha. Ed ;1 proletariat 1 degli alm1hrare c I so.-.-er 1,·. erano tra ·e!- rri rae i terrà più che ma: presente nari dalrenrusia mo de!Ln anguardh :n quest'ora di d.viarra e di man'ric,. f:gli si··ur~ari e__conrr:bui,-~n~ a ~en~ Gìi em'grami italiani. in ispecie. ut:re (J-~~mro_ ITic_l\ 5?len~e 1 ~ :'"n .on- e _i che r~spirano un· aria µ·ù lrbern dal I~' ero. la m · .a d-lle 1 - ze pro- dei loro i ratelF e s reIle del paese I lctane. :iati . daranno alla maniies~z·one Cc.m.unQue$ia taro per ·1 pa . ato. ud Prim0 ~!aggio un doppio =gniogg· ne sun compagno può enure la iicaro..... Ess: YO!geranno il loro ncs;:algia dei passato. C!el ·9-..._....hè ~guardo. i loro rie rdi. i loro YOti '= mno ciò è orpassat - ;i '9' e le al.re ·e ll•ro solenni prome e alle ,ittime dare di nera ra memcria rc:azicnaria d 1 -.:omune nem:L . -ia ancht: pe, scn-- e rlma:-ranno per _e;npre assor- · · · 1· 1 - •· 1n! un ~: rno 1.. r;,__.::.:: gr menln '-' j, bite dalrauuale ben più be ,'aie. be:1 ·· · · · ,1e:, propo m. I 1 più , ile reazio11e. E a è r usc:,a a cogliere alla eia se larnra,ri-e italiana an~he ii dirino e la e n ue,ud·ne di .:elebrare a proprio modo :a pro. pria iesra. E icrse megro così. io~ 1,;osì,·e:-rà risparmiata qualche umi• 'i<lzione. che la c1as e la,· ratrice lr:Jiana ne ha già a, ure tan,e. nè essa sembra a,·ere , uotaro il calice i no in ~ndo. Oiiatti in che .:n a po, te,a consi rcre que t°dnnc in ha''a n n..;:ni.::o -di più .ibt>iamo d:i. ~ombauere. ~lti marr"ri da ,·end - --:ire. Terniamo atr antico. c. mpJ- ~ni. a quello che più corrisPonde allo pirito -::he ci anima. ;\è ,·iere cerimon:e. nè allegria. li pensiero , llO ai n lri fratelli in car ..:ere o nel- r e. ·no < ne!r ergastolo iasc:sta: aù essi il no rro pen iero. ai mcrti 1a :io tra costante. ianiva commem - raz on1..:.al OCL.\.LIS~IO tulle le la ce!ebrazicn1:: della ri..:orrenza dcncstre energie. ruai i no tri sf rz; a·_ata a·!a rh·endi.::azi :1e della g: rd ama l:i n, tra de\, zione. nata elle ono or . al1a lotta e ;mrt, . . . il miliiarisno. alla rrcte~ra ci mro o, - P'"ocu,n:un_o ~1 e _~r~_degm della ~ni ba:-har·a. alla im o-.:az; :ie di un e~a rr 1era:1a m c.~: e e ~'.1t<?. dan 3.n ... nire di pa.:e e di libenà? E n -n ,were. <;e_r~iam~ I n<?ord< .. 1 c10 che sarebbe il pegg=ore. il più anguin().. 1 1~ b:uralna de'. Lo~1!a~:s~o. la c~- o degli oltraggi se a Q!Jeta maniie- ?,.ar <l~ad~! _!lemi::o;. I ,1m_i~1t~ -.:ar;. l- ~tazione che è essenz almeme ribe> ,a d1 ' unr~ dey;, um1h. i _erv - '1~ le. internazicnalista per lo pi rito .::ui àe; pre.::ursori. hanno .:rmo n~, • · · I · cu ri e nelL 11 , tre m'!mi. e 1sp:rara. per o ,;:op cui mi:-a 10·- I ser ,·cnuri ad associar_; quegU -1li;-i le cui ban1iere e : ca: gagrardet,i r; . cordano la loro opera Caine_-.:3.. A -- - _iars: a quelh manii-._razicne che 1neggia al trioni d: quegF • :e ·s: pr.n6pi eh.essi. disg:-aziat;. c,eduno di a\·ero;:: rad·cari coli", i: d; r:~ino. con~ tOJll~. colle S~\ 'r.--. C'he an.::he di raie ccmmed·a '1- (hi s.à '-e non . · rg1::-à un giorn() un altre Dan,e clk rra.man~nJr a ai r, reri pcs a r~ndere immonale lu grande traaelia dd POPo!v ·talia1r. Il P:-imo ~!aggio 19?., ,·1 i1gun..rà Q~ak una del~e innumeri tap(Y.! del1.. Via Cruci proletaria ... c\;\GELIC-A BALAB.-\..'\OFL I 1 rebbe 5tal0 capace il ia d m · Ccmt Avviso importantissimo! obbll~a a 1esr~iJre la test.a n:nionale del ?I ~lar'zo. pote, 3. i:lr d;.::h1arare iesta nazicnale il Pr m0 . laigio cd obbiigare i u I segua.:i ;-,iù o meno sp manei a icsteggiare quel giorno « nazionalmente . E Qu:tle sarebbe _tata la tvnura d. que, la, urar ri dei campi e delle orni:. ;ne che la iame ~ le m,na:cie hannc iatto aderire ai sindacati ia ~isti. s2 :?.Yesserodr ,·uto subire anche que ra 1mpo izione. tradire pro t tuendone le pirite, ed il sigmikato. anche la ioro ie ra ch·cssi ama,·ano _olennizrnre appunr0 perchè. da ne una a'.l• toricà impc. ra. da nessuna rradizione 1,roianata. E meglio co•ì. Come una nota ialsa. cridula anebbe uonato in quel- I l'ora di proicnda s hia~ilù ogni accenno alla libenà. alla uguaglianza. Ed in mezzo al lutto generale. ,·er~- mente nazionale, perchè c0lpi ~e 1::i grande magg:oran~a della pcpolaz;o11ect·Icali1. non prssono ri uonare pa- :-ole di gioia. di scllie,·c. di oblio e-.:r perdcno. Las alle dice,,·a. ammonendo i la- ,·oratcri. che la spen ierarezza ed i , zi di una classe de tinara a sparire non sono degne di una classe aA tutti coloro che riusciranno a p.-ocurarci un nuoYo abbonato annuale pel 11ostro 1iornale. in,•iererno loro «grati-~ e iran~ ::li i:;-!lrtO. un almanacco del1· e,\ vanti! a scelfa del 1921 o del 1922. tanto l'uno che falvo sono di 600 pagine. ri~carneote illustrat,. contengOno la t0ria del nostro Partito degli ultimi :,nni e tante alfre belle ed utilissime cose: in nessuna famiglia operaia do- ,·rebbero mancare queste impo.·tanti pubblicazioni. che aJ nostro Partito co. tarono tanti sacriiici. Va da sè. che chi ne procura due. abbonati. ricever:1 iranco di pOrto tutte e due le annate. L'A.\l\U~ISTRATORE. Uomini, pace I Uomini, ne la truce ora dei lupi. pensale a l'ombra del destino ignoto che ne circonda, ed a· silen:i cupi che regnan ollre il breve suon del moto vostro e il fragore della vostra guerra, rom:io d'un'ape dentro il bugno vuoto. Uomini, pace! Nella prona terra troppo è il mistero, e solo clù procaccia d'a,er fratelli in suo timor non erra. Gio,·anni Pascoli. Ecco perché munio tra:iquilla. Pur non auendo mai Sè 1Joluto 1 Sè potuto Yiuere un'ora di pace. .-!.S(,ELIC.-l B..-\L.-!.B.-!..\"OFF. GJ cendente. Co ì pure oggi si de,·c dire del proletariarc italiano: esso COMPAGNI, LAVORATORI! ha tr ppe riserYe nel pas_ato e trop- li nostro giornale non vive di fondi sepi compiti e sicu;-ezza di ,·iHor"a nel- greti, o del prezzo del tradimentP. li noran·enire per YOlere ricorrere a del- stro giornale vive coi nostri sacrifici quo. le illusio ·. per \'Oler ccncedere al ne- tidiani. Oggi, PRIMO MAGGIO. &a.-no mico o a è res o delle tregue. ~ l! prova dovunque dello spirito di sacrificio di ie ta. ma di la, oro iorzaio ar à I e di solidarietà col n'JStf0 difensore. Rac- ~c~no del Primo ~!aggi 19?J in I- cogliamo l'aiuto di ciascur.o per L'Avtali:i. ~è di ,-ago. ma di proiondo venire •. • •---=-••..96

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