L'Avvenire del Lavoratore - anno XXVII - n. 11 - 17 marzo 1923

Maico e Baico da un racconto di C. Cantù Fra le innumerernli isole deH· im, nienso fiume del Missisipì, due ne ha di estenskne med:~;:re. d"incomparabile ubertà: le biade vi ianno spenta· nee e in abbcndanza: gli alberi s· in- \.urvanu sotto ai pinocchi e alle noci: i cespugli SO\Tabbondano di prugne. Allettati da 1.JUesta ie:-tilità. \·i a<-corrono alci e cerYi. che assicurane e:-- • piosa preda al cacciatere: e le ba;e vnd' è scaccaro runo il lido sono ire - quentare da fonne di pesci ma11gere.:- ci. che il cogiierli 11011co ra ne sun,-. rarica. Eppure le due i ole a\·e\·ano due soli abitami. i\k:.'o nelr isola Vcr..:e. &co :1c.tr isc,la Tenda. Da buoni , i- ·:ni. s· , b1t,:,·a11c ~pe so e \·i,·~,a.~~ d. amore e d. a•~ _01 do. ~faic::> Yakva H!t!~lie ~;la caccia, I3aico alla p~ ..:~- talchè barattaYan.;i ie lo:-o prede. e ne , antaggiavano entrambi. Del re_stanre. uguali i gu ti. uguali le riel hezze: vi\·evano dei prwoni delle lorn isole: abita\·ano un c.1;:ianno di i ronde e di pali, fatto di lvrt, ma;iù. v~.:;t:·.-an- .5i delle pelli J::li" a,ce che an ..v:i.no ~1-:- ciso: nè d'altro !")regio inorgog11\·anc -che delle penne deU· aquila e ~lelle bacche essiccate.r.ei loro cespu.;I:. \la un giorno B:ii:c,. s,enlra1id(, un pesce. Yi t;-oyò un :.cmicerchiv J" -:>i c. -.folgorante di gemn!l: di Yanc co!oreVoi \·j avreste rico!lllsciutu d1 bot~c, u111.<lei pettini el:!ganti. con c1;i k Spagnuole iermana ed adornano b ~apeUarura; ma B,· 1.:0. che nor: :ie aveva mai vedutL !ru~al; l.!. éd!egrezza. e pro,·ò a mertcrsi quel!" orr.ainentJ come ccllana. come diadcniu. ctime pende11te al naso e alle c,recchie; e non trc,,·ando di meglio, se ratt.accò appunto aJr orec..:hio sinistro. s1ccbl· ·µendea iino alla spalla. Yisibile di 1011rano. Prima cura -di Baico fu correre ~ ~aico e raccontargli il felice in 011trC'· Maico rimase mute di me:-aviglia davanti alr orecchino, mai 110:1 avendo ,isto. maì immag1nato i.In pendente tosì magnifico, che a Baico dav~ la sembianza di un Dio. ~a dalla mera ,·igli.. alla gelosi:1 non v· è che un passe.; e .\faico vi si fasciò P-.'"'t1are. senza accorgersi <lapprima. POi cli progetto e di riilessio- - ne. « O perchè il mio vk:ino tro\·ò quel tesoro. anzichè t:-ornrlo ie, stesso'.-' E' forse lui più belle, più forte. Più coraggioso? I pesci appartengono a me quanto a lui. E pci. do,·e ha egli còlto il pesce che contenern l'oréechinc? S-::tto risola Verde: dunQue nei possessi miei». rabbia. e pareagli una sfida lanciat~ al suo coraggio. Veglie, fami sopportate per mesi. ferite e colpi. cosa im1xn:1rn a Baie'). pc.ichè posse<leYa il uo orncchino? Poichè potern opporlo gloriosamente al nudo nemico. del quale gli icrzi erano riusciti sempre inda:-mJ? E quando pensarn a quel ,ezzo "ca came sulla spalla del pecatorc. ~lako. sbuiiava. ini.elteniva. e non pote\·a più reggervi: onde risolse ,·cnire ad 1111aiine. Piglia adunque la cure ed il coltelle. tra\·ersa a nuot le stretto fra due iscle <ta bar· ca di entrambi era stara da un pezzo distrutto.). chi,.,tto chiotto a:-riva adJ0:::sr-a Baico. e r assale impro,·yiso. r~and:rndc. un muggito di rabbia. \1a I ucm~ del pendeme e,·itò il colpo mortale. pre e le sue anni, e a quel furore opp~se una diiesa disper1ra. Ben presto entrambi furono coperti di ierite. Maico semi la scu:-e der nemico cadergli più \·c.,lte sopra la Una fiera Libera Stampa. aveni pubblicato una corrispondenza da Roma che diceva senza TJerifrasi le somme vergogne del fascismo che spadroneggia in Italia e /'Italia disonora. La corrispondenza 110n ha piaciUJo al giomllletto dei fascisti italiani nella Svizzera, il quale, dolente di 11011 poter ricorrere ai mezzi spicci con cui in Italia il fascismo sopprime le libere ,·oci, chiede alle autorità svizzer(.' e ai Consolati italiani di intervenire per far limitare la libertà ... che offendeva S. M. il Fascismo. Il gkmwlefto lnscia1·a tra1Jelare anche oualche indiretta e larrnta minaccut. Ora Libera Stampa risponde con t:li articclo fiero ed austero, che le fa onore e che noi riproduciamo assat ,·r;lcntieri per i nostri lettori. l' articolo è intitolato « Non ,·og!iamo e · ::.ere romplici• .. » e dice: ·· Abbiamo sott'occhio il settimanale fascista per gli italiani in !svizzera, cioè r ultimo numero della " Squilla Italica ·· che ci è siato premurosamente trasmesso. E ,; troviamo, insieme con una lungc1 dichiarazione di quel tal Saladino del quale ci siamo già dovuti occupare, tulla una lunga colonna di insulti e di miseri piatimenti, diretti ad invocare l'intcr- ,·ento delle autorità politiche e consolari per la tutela della dignità e dell'onore de! governo fascista. Tutto questo can-can, questo po' po' di putiferio, troverebbe la sua ragion d'essere nella nostra leitera dail'Italia ·· N eJ regno delle Camicie Nere" pubblicata sul numero di sabato scorso. Cominceremo col dire come la lettera Queste riilessfoni. farre dapprima tra sè e ~. non tardò a metterle fu0ri 21d alta vece; e Baico \"i rispose .:otr alte:-jgia inspiratagli dalla rècenre fortuna: ~ Il pesr..,e iu •pescato in mezzo al fiume: il semicerchio d' orr- ,. incriminata ·· ci sia realmente penenui: mio di tutto diritto: atr occasione ~ dall'Italia. e rappresenti per consesaprò difenderlo>. ~uenza il libero sfogo, il trido dell'aniE si di\isero buzzi e ingrugnati. ma. lo strazio di una coscienza onesta di "\1aico. rimasto solo. ncn \·edc. 11011 fronte alla infame montatura. alla indepensa che al pendente del suo \.icino: cente e vergognosa speculazione del la fortuna di lui gli fa dispetto; la di bluH fascista che l'Italia ha ripiombato lui inscienza gli muo\·e la bile; si ri- in pieno Medio Evo. chiama tutte le usurpazioni che a po- Questa lettera, la quale auebbe nella Cv a pece erasi permesse. e deJibe?a nuova Haha. riconsacrala dalle Camicie di farla finita, e al domani r occasio- Nere, mandato in galera l'autore. o prone Si persentò. vocata una spedizione punitiva e la diBalc:::. vedendo un bufalo tra\·ersa- slruzione sicura del giornale che J'avesTI! il fi1.une, r inseguì col suo canotto, se pubblicata. noi abbiamo voluto renio raggiunse sur una spiaggia del!" i- dere pubblica. scia Verde e ruccise. Maico accorse Essa costituisce un documento. docuin ìretta e iu;-ia. dichiarando che l' a- mento di condanna e di esecn ..zione, per nimale apparteneva a lui. Sì! No! Dai quel governo - che non è libero espobisticct si va alle ingiurie. dalle pa- nente di un popolo e della volontà di una role ai pugni- Bai<:.o. ferito, ricoverò nazione, ma punto culminante, realizza. nella sua barca. morden{iosj il dito e zione di una fazione politica sopraHatlrigiurando vendetta. E ~aicc che ave- ce e violenta - che in nome del popolo \·a paura. pensò a ripararsi: e sapen.. martoriato e violentato, si renJe colpedo Quanto il vicino fc.sse co;-aggio o vole delle pi:~giori turpitudini. e attente,, risolse p;-evenirlo. Di notte Sta un po' a ,·edere che per b paura buia dunque s· imbarca alla chetichel- di offendere il popolo italiano - estrala. atterrçi all'isola Tonda e cella neo completamente e ,ittima i:- questo scure alla•mano giunge al capanno di caso - noi dovrell"'.mo fa.e tanto di Ba:ico... vi si aYYen ta... mera viglia! cappello ai novelli campioni che le redini non \i rrvu1 alcuno: onde non DOtè del potere han saputo afferrare per dare --~e meilcn·i fuo~ . e tornar subir~ a libero sfogo a tulio il loro livore partigia- ~ no, alla loro foia massacratrice e soHo- casa sua. ca!rice di ogni 1:bertà: noi dovremmo chi- \fa nelr acco tarsi. ecco un volume di nare le schiene, chiudere la bocca, repri- _i iumo sorge-e di mezzo agli albe- mere il nostro sacrosanto sdegno, la rin e;he coprivano il suo abiruro: acccr- ,olta dell'animo nostro, contro la violen- -,e inquieto: la capanna sua era sta- za eretta a sistema. contro la partigianeta 1ncendiara da Baico. I due emuli si ria. l'assassinio, il massacro. gli arresti, '--ran'.} ir.wntrati nelr isressa idea di i furti. i saccheggi. !e devastazioni di- ' end1::Ha, e trO\aYansi entrambi sen- ventati e consacrati come mezzo di lot7a ricoverc. '..1 dalle autorità costituite! Ouesto nùn iu che il preludio della Via, sarebbe troppo pretendere. E qu~- iucr~a dichiarata. I )a quel gie,rno sti signori, che ci rimproverano di ver• .\faico e Baie" e'oberr- rinunciato all..i - sare il nostro turpiloquio sul popolo ilatranquillità e aJr abbondanza di pri- liano. sopra un popolo di 40 milioni. non ma. Ri:mpiallari nelle forre. attenti pensano alla loro indecente campagna, ai sdo ~ tendere agguati e ad e\irarli. sistematici e \iolenti attacchi contro il gonon SI arrischia\ ano di uscire dai na- \erno di M.osca, esponente - fino a prosccndi~li per prccaccia:-si gli alimen- ,a del contrario - di un popolo di oltre ti: addonncntarsi non r.,sa vano. e al- cento milioni? r cdic di ciascuno porgevano sempre O che noi siamo mai insorti, di fronte nuova r ·ca le miserie che infligg-eya a questi attacchi. a protestare contro lo alr altro. insulto. contro l'offesa al popolo russo? Molte ferite datesi negli incontri Il Comprendiamo che per bisogno di cauresero inconciLiabili. La gelosia di se si possa volontariamente confondere M~kv cresceva colla sua collera: o-_,i4,~erno col pop~ .. E gm V-O!ta CbCj ve<! ·a Ba· eo ""'"co] sucf ?efc1_ o t e( la o f o:- cc:hino sfalvillrui . :ònli i di I pnllJ.o il al L'.\\"\"E);IRE DEL 1-A\"ORATORE resta: ma. cieco in uo iurore, non vi badò, eguirando a ferire, non a par:ire. iinchè stesesi Baico ai piedi: allora si buttò on u.n urlo di \·irroria cpra di e so il quale ri nc,se col gemito della mone. Allora sì la gioia. rorg<,glio di ~laico giunsero al olmo. ~-1 al cadaYere st:-appò rcrecchino. lungamente de~ 1derato- - Alfine è mio! tanto patire. tanto aspettare. ta,lto combattere. eccomi alfi ne premi aro: ecco il trofeo che segnerà per cmp:-e la mia \ moria! - Cuardat0lc, con un :::vf;-iso se]Yagiio. \laicq rimuo,·e i capelli sanguin.'.lmi. per atta carsi il semicerchio d ero: ma re_pente le mar.i. --hE. aveva sollevare verso la te~ta. gli casc:1- ,10. me tre un ah! <lesola to: i coi pi di i1nico a\·evanc, :-eciso le due orecchie èet ,•incirore: il \·ezzo tanto òisputaro più ncn poteva sen-ire. Maico alzò la testa. e guardoss; a troni:) disperare,. '0n vide c1 1e 1e i:;J!e dc\·:1:-,,,t~, i rottami delle due ..::ipru, ne. qualche residuo delle due barche. e il cadavere di c.oltri ~he un tempo er:t sr~ to S% 1r.ic-0. rampogna volontà e della somma degli interessi del secondo. .\1a qu:mdo il go,erno è responente di una cati:gona d1 faziosi che sor,o giuuti :! dirigere le sorli di un paese con la imposizione e con la ,·iolenza; quando l'aulorilà costituita si serve de! suo potere per rivolgersi ferocemente, barbaramente co:i.tro i suoi nemici di ien. e del potere raggiunte, si fa un'arma per isfogare tutte, il suo livore, il suo odio, le sue vendette; quando sotto un tale potere geme ~ soffre la maggiora,za del popolo, pri- ,·ata da ogni libertà, violentata in tutte le sue piu' care tradizioni. ebbene allora la confusione non è piu' possibile, e compilo di ogni anima onesta, di ogni cuore Libero cd umano divenili quello di combattere con ogni mezzo e in tutte le possibili forme, la violenza fatta legge, il rancore. l'odio, la partigianeria, diventala autorità dirigente. , on il popolo - vittima dilaniala e gc- "Jente non la nazione italiana noi denigriamo. Insorgiamo umcamenle contro un·accolila di faziosi amici della nuova Italia, che il popolo opprimono e la nazione di- ~onorane, con la loro azione di ogni giorno. Si meravigliano i signori della Squilla !lalica perchè questi attacchi sono troppv _frequenti nella Svizzera. Ma àove ,·ivono costoro? Non leggo-- ne, e non -.edono la stampa degli altri i)&esi? ~on s'accorgono che la rivo!ta contro la barbarie fascista si va rapidamente allargando. che ovunque insorgono sdegnati gli onesti contro il feudalismo bestiale e prepotente di un esaltato, che l'Italia ,·uole come docile strumento delle sue mire. chinare. schiacciare sotto ; suoi piedi? O non s'accorgono questi signori che universale va diventando la marea delle esecrazioni. non contro insistia- :no su questo punto - l'Italia come popolo e come nazione, ma contro l'attuale governo italiano. esponente delia piu' nera reazione. calpestatore di ogni uma- :ia libertà, responsabile di migliaia di assassinii. di furti, di saccheggi, di devastazioni e di rovine, ispiratore di tutte le piu' infami montature rivolte ad infrangere, ad annientare l'azione e la libertà individuali? Anzi che impressionarci, noi siamo lieti di unire la nostra voce a quella di altra migliaia di onesti, come lieti siamo ql'ando insorgere possiamo, quando possiamo stigmatizzare e bollare col marchio dell'infamia imperitura. tutte le forme di ingiustizia, tutte le prepotenze, tutti gli sfoghi e le manifestazioni criminali, dei · piu' reazionari esponenti della bor- ~hesia di ogni colore. ';e arretreremo. su questa via, di front.: a nessun ostacolo. Nè alcuno saprà soffocare il grido della umana coscienza indignata. ri\·ollala di fronte a tanta infamia! Il silenzio di tutti gli invertebrati è sinonimo di complicità. E noi non sapremo m:::i essere complici di nessuna criminal:tà. E' chiaro?··. Da Lo■aana Appello agli edili. Cornµagni 1 In questo momento difficile. mentre la reazione infierisce e tenta ritoglierci le modeste conquiste fatte e ~-cg~iorare le nostre condizioni di esislen- ,a, noi dobbiamo stringerci maggiormente intorno alla nostra organizzazione e far capire ai signori imprenditori che non siamo per nulla disposti a subire peggioramenti di nessuna sorta. Questo lo possiamo dimostrare inter- \ Cnc:ido in massa al pubblico comizio che si terrà sabato. 17 corr., alle ore 20 nella ~ala ~- 6 della Casa del Popolo. Al comizio interverrà anche il compagno Pignal. \"essuno manchi per nessun motivo. li Comi/alo. Unmonumento a Jaurès li Consiglio Comunale di CarmeatLx, nel Dipartimento della Tam, d' accordo con le organizzazioni operaie della regione. hai deliberato cli e:-igere un monwnento a Jear. Jaurès. che per trent'anni si è adoperaw "in iavore dei minatori e dei ,·errai in quella città. Cronaca degli Emigrati (b) Domenica scorsa con uditorio molto piccolo - come per solito è da tempo a \X.-interthur alle conferenze indette dai sovvers1n - a, emmo una conferenza di Berloni. Da•Baslle• Domenica 18 corr. mese promossa dal Circolo di cultura sociale, in unione alla sezione sacialista, si terra nella sala del Restaurant Stoppani Rheingasse alle ora 2.30 pomeridiane una pubblica Conferen• za sul tema: Nel 1 5. Jaurè . allora gi0vane pr fes ore. renne in quella città il suo Drimc grande di co~so politico. e in quello stesso anno fu e!etto deputare. ccrne capJli ra del parriro repubblican . Ca;.1sa però l'influenza e la pres •. ,onc esercitara dal suo an·ersario, barone Reille. che era presidente del Ccnsiglie, d. :unministrazione delle m11ue~e di Canneaux. Jaurès fu battuto nelle elezioni del 1 9. ~la dopo lo sciopèr . ., de! I 92. in cui gli operai guidati da Jaurès riportarono la vicro;-ia. Jaurès iu nuornmente eletto: e allora cominciò la s11:: splendid:i carriera pa -lamenta re. li n- numento. che gli viene ora erLlio. è cpera dello scultore Gabriel Pcc-h. amicc personale di Jaurès. E. alto cinque metri- Sur un p•iedestal10 di granito si c•·ge la figura del trlbm1c. che parla alla iolla. simboleggiata in un minatore. un agricoltore. 1111 fabbro e un bambino. L. inaugurazione del monume1110 aHù luog0 al 20 maggio prossimo: e 2.d essa inten·erranno rapp:-ese11t:1nti del prcletariat'l di tutro il mendo. PRO "AVVENIRE., Somma precedente Fr. LOSA1 NA . .. Sezione della Lega Proletaria ZURIGO. - Un gruppo di compagni ticinesi riuniti in cooperativa a mangiare le mortadelle di Corticiasca colla polenta offertaci dal F erdin danno PFUXGE 1 • Winterthur - F errari E. I. Ferrari A. I. Paloschi Giov., I. F anin S. 1, Lissa oa T. 2, J\\osele Giuseppe I, Fanin Silvio. fiducioso che i compagni Lampelti e Zugliani non vorranno piu· scaraventare sotto b scala il suo compagno Albertini 1; Zecchini, perchè i fascisti non vogliono vedere il rosso, I; Martinelli, tutti gli animali temono il rosso, compreso i lori, 1 - Totale 392.70 16.- 5.- 10.- li tema era di allualità: "li potere impotente··. Peccato pero· chen quasi la conclusione totale del suo dire il Bertoo1 la riassumesse con una carica a fondo contro i socialisti colpevoli secondo lui di non avere fatto la rivoluzione, e èi avere dato campo all"avvenlo del fascismo. Argomento molto comodo come si vede, e molto di attualità per gli spiriti critici. ma che crolla purtroppo, quando o6nuno devL coscientemente tanto come ;ingoio, quanto come gregario ad un partito domandarsi: ed io cosa ho fatto? - cd il mio partito cosa ha fatto? E la \"erilà è proprio cosi. Perchè è andata a male nessuno vuole la colpa in realtà pero' è di lutti. Tanto è vero che quando durante il suo dire accuso' i socialisti di avere lasciato crescere il fascismo, un compagno che "ppena ha attraversalo i consini. esule, !orzato per non essere massacrato dai fascisti, e proveniente da una zona fortemente battuta; ma da un paese che non si è ancora piegato gli rinfaccio', che apounlo là dove i socialisti resistono 1'80 per ceolo degli anarchici sono passali volontariamente ai fasci, pronto a portare nomi. cognomi di ogni singolo, al Bertoni fu molto difficile rispondere; ed in realtà non potè smentire quanto il nostro caro ed umile compagno vero tipo di la- ,·oratorc cosciente disse. Ed è proprio cosi. Si vuole alzare lo sguardo alle finestre delle case degli altri, e non ci si guarda in tasca.' Specialmente poi per noi sovversivi che siamo pacificamente rimasti sotto la capoccia di Guglielmo Teli. SINDACATO MURARIO. "'La situazione politica italiana " detta àal compagno Frustino. Si fa caldo appello a lutti i lavoratori di lingua Italiana· di intervenire all'importante adunata. Il Comitato. Da A.Plto• Grande Trattenimento Famigliare. Oomenica 18 marzo 1923 nella vasta .,a:a de!rHotel Lindenhof. ~a filodramma- . :~ del Circolo di Studi Sodali r~ppre- ~.:1!.lerà: e I Figli di nessuno», grandioso e int<.re~~antc: dramma sociale in 6 atti, <li \·. Sah·oni Recen, one. - • I Figli di nessuno> tendono ad una giusta :aspirazione delle masse la,·oratrici che soffrono, lavorano, iottano per il prop~io pane, e contro lo sfruttamento del capitale. verso l'av,:eni- •e di emanckpazione e di benessere. .\ito I: Fer\"C -:I lavoro di carico e cli ,carico alle cave d' Carrara: i fig~- di nessuno hanno i padroni lontani. forse inconsci dei loro do\·eri. forse aru:he buo11i. ma su di essi oltre il sole dell'aperto cido si accanisce la sferza di un ,-ero aguzz::no, il capo delle cave, ruomo di fiducia dei Conii Corani. cuore duro e carattere ,·iolen.to. Xella bellissi-m:a. scena ·lei com·egno notturno col suo aristocratico amante. ia popolana viene sorpresa dal padre suo. il quale in preda aJ htrore ( al dolore muore maledicendola_ Atto TI: Come un retaggio funesto. quella maledizione penetra nel cuore della popolana costringendola.~ fugi,re eh.li.a casa paterna. simulando .il suicidio; si rico,·era in\·ece in una ca...<>a povera. dové dà alla luct: una creatura: gioisce oon essa. finchè sopraggiunge la perfida ed inesorabile Contessa Corani. ohe colf arte Avvicinandosi la primavera il sindacalo murario ha stabilito di iniziare un maliiiosa allontana ;) bambino. forte lavoro di propaganda con conferenze di indole sindacale. Atto III: Tragica scena movimenuata L'inizio lo darà il comp. Rainoni sa- dùla popolana in· casa della Contessa Cobr.to 17 alle 7 di sera nella sala del ri- rani, reclamando :I mo bambino ,·ilmente mancare. sforante cooperativo col tema La lotta r apito. .. . · d I d. I · li S • Atto IV: Co:itess1one. testamento e ~in aca e I ques a primavera ne a uzzzera. I compagni sono pregati di non morte della Contessa. _ _ . Atto \': Delegazione operaia. scoppio della mina. SOCIETA' COOPERATIVA. ZWILLIKOK - Carbogno G. pagando l'abbonamento Wl)ITERTHUR. Fuschini Alfredo GLARUS. - Batazzi Alfredo pane della mia quota Domenica 25 corr. alle ore 9 ant., nel- !.~ la sala del Ristorante Cooperativo, si terra' l'assemblea generale. E' necessaria la 2 -- presenza di tutti i soci. .\tto VI: ApparizK>ne di un'an:ma pura cd ardente per la perdita dell'uomo amato e dell'adorato figlio, creduto morto; lo ritrova dopo tantii anni moribondo per a\·er compiuto un atto eroico; s~ chi11,1. sul piccolo moribondo come l'angelo della morte buono e bello, che libera gn oppressi ed i dolenti dalla tirannia del male. 1-f'orte e perdono. .MONTREUX .. Buemi Antonio, salutando tutti coloro che ancora non si sono venduti ed invitando i soci della S. S. di Montreux ad essere piu' attivi OERLIKOt . - Pagando l'abbonamento dalrospedale e salulé.ndo indistintamente tutti compagni - Parravicini, ricordandosi di "' er perso una partita con Pollastri e .Migliorini - Migliorini per a\·er battuto il gran Parravicini VEVEY - Brughera rinnovando un abbonamento e facendone uno nuovo I5 gennaio J 923 2.- 2.- 1.- 1.- 1.- =====~ Totale fr. 434, 70 Liber<' Torrc>s continua a spassarsela cc.nducendo il can per /"aia. Noi non abb~amo tempo da pe~dere nè abbiamo spazio da occupare per polemizzare coll'ex re_datlore del nostro giornale. Vi abbiamo rimesso abbastanza nei disgraziati tre me- .~i che egli fu alle dipendenze del P. S. [. Della verità di quanto avemmo a sericere sul di lui conio, ne !anno fede i compagni inscrifli alla nostra Sezione Socialista. e principalmente alcuni membri del Comi/e/o sezionale che pur non e~sendo parie della Commissione Esecuti~.a ne avevano chiesto f"allonlanamenlo ;'o 1opo poco_ piu· _d"un m2se ch 2 egli ..oprwo la canea d1 segretario. Questo pe~ quanto_ s! riferisce al suo caso personate. Per c10 che concerne poi le direllive politiche del nostro Partilo. il Torres. 0 per r:1eglio dire .. !"Azione .. non rieiuochr la sua parie preferita di Indiana. Essa sa bene quanto lo sanno i nostri compagni che. i sociali.sii italiani nella Suizzera ALLA UN AN I MlT A· si sono pronunziali contro la collaborazione ed al possibilismo di quei socialisti che hanno la fregola di andare al eouerno. Dopo cio·, noi pensiamo che, chiunque !enlasse di equivocare cercando far cre. dere al/la massa il rovescio di quella che è la verità. noi auremmo il diritto di ritenere quel la/e in perfella malafede. Per :nlanlo. basta. La Commission Esecutiva. Da Rappe•■wll Domenica I 8 corr. alle ore 9 ani. nel Ristorante Quellenhof si terrà un pubblico comizio di lavoratori edili. Parlerà il compagno Vuattolo di Zurigo. Raccomandiamo vivamente ai compagni di Rapperswil e dintorni di intervenire puntualmente e condurre secoloro i propri c.onoseenti e compagni di lavoro. Da Zugo li giorno 4 c. m. si è riunita in assemblea st-raordinaria la nostra sezione socialista per sentire la relazione del no- ~tro rappresentante al Congresso . Prende la parola il segretario ii quale manda un salutp di incondizionata solidarietà a~ compagno G. M. Serrati arrei:tato per volontà della borghesia reazionaria. A questo punto tutti i compagni si associano ed augurano al nostro valoroso compagno Serrali di aver presto la sua libertà e p!'endere di nuovo il -•mo posto èi battaglia per il benessere di tutto il proletariato. Indi il nostro delegato illustra ..::on chiarezza la discussione e le altre deliberazioni prese al congresso tenutosi a Zurigo il giorno 24 e 25 febbraio u. s. Terminata la relazione, il nostro delegato invita tutti i compagni ad astenersi da questioni personali e polemiche e fa caldo appello afiinchè tutti si adoperino con fede e coscienza a preparare l'unione di tutte le forze rivoluzionarie. L'assemblea dopo cordiale e fraterna discussir,nc, -- alla quale presero parte quasi tutti i presenti. - approva ad unanimità l'operato del nostro rappresentante, riconfermando la necessità di unire tutto il movime11to rivoluzionario in un solo fronte unico. Verso la fine della seduta si discusse pur1: su vari casi d'amministrazione e si diede incarico al nostro delegato di prelevare 1, tessere del 1923. Da Bfl•glen Gruppo dilettanti Scbonenberg Kradolf. Resoconto della sefla del 4 marzo nel Ristorante Borelti in Kradolf; _Entrala tutto compreso fr. 263,50; Uscita fr. 168,80 rimangono in cassa fr. 94. 70 1 che sen•iranno per aiutare le fa. miglie bisognose. Pel medesimo scopo, il suddetto grup• po, domenica 18 corr. alle ore 3 pom. nella sala d~I R~st~urant Vittoria in Biirglcn rephchera il bellissimo e commovente d_:amma in un alto •· Spose di Guerra . Fara seguito la brillante farsa tutta da ridere: "L'uomo d'affari ". Ricc, tombola e funzionerà la divertente Po. sia Umoristica. Prezzid ·ingresso al teatro: adulti fr. t; ragazzi O.SO.La festa sarà rallegrala dalla scelta orchestrina Poli e compagni. Chiunque desidera verificare i conti puo' rivolgersi al segretario del gruppo. Ringraziamo vivamente tutti gli intervenuti alla festa ed i compagni del gruppo Studi sociali di Arbon, che non potendo partecipare alla festa, hanno contribuito con rinvio di fr. 5. Il Comitato. ::"e\gli intermezzi una scelta musica, dirctl.3 dal :.[ae$tro ~fanz. eseguirà. un attraente programma musicale. . Durante il trattenimento funzionerà la dilettevole posta umoristica e la vendita dei o.iglietti di una ricca tombola. Indi seguirà il ballo fino alle ore 2 del mattino. Prezz: d'ingresso: uomini e donne fr. I ; ragazzi cent. 50. Apertura della sala ore I.t; principio della rappresentazione Qre 15 precise. XB Il rica,·ato netto sarà totalmente de,·ol~to alla propa.ga:nda SO\·versiva. Circolo Studi Sociali. Non mo••àl Ricordo, ho presente come fosse addesso, il periodo del 1919-1920. Quanto entusiasmo, quale forza era con noi allora! Tutto, tutto si voleva rosso, tutto ci si affannava a dipingere in rosso e si trascurava il piu'; non si formava la coscienza di cio' che si era, di cio· che si doveva fare e di cio · che doveva trasformarsi. Finalmente ci si riposava sugli allori. Ogni tappa per i troppi era "la meta", Questo fu fatale! • La marea inizio· il deflusso e ci por• lammo nei tristi periodi del 1921-22. Gli incerti. i deboli, gli inetti per l'Idea, gli opportunisti si sqagliarono, parecchi, i meno permeati dall'Idea, gli affaristi a. poslatarono. I fedeli rimasero sul campo; parecchi caddero, altri soffrirono e soffrono il carcere, in un con gli abbietti del• la società, altri ancora girano raminghi per il mondo per conservar fede al sacro giuramento, i meno " lo sparuto manipo. lo di esaltati e pazzoidi " aspettano la loro ora. Ed anche per parecchi di loro essa verrà. Il manipolo lungo la dura a. scesa ancora s'assottiglierà; molti, forse i piu', cadranno estenuati. Pochi resisteranno all'infernal bufera che ancora noo è doma ma ... se Sparta piange Atene non ride e chi di ·· spada ferisce di spada perisce ". Il Morfo sarà sempre lo spauracchio dell'avversario, sarà la morte dell'av-versario. E sarà sempre vivo! Contro di lui nulla potrà prevalere: nè rodio, nè la violenza. Tutto si infrangerà! Cio' è fatale! E un giorno verrà in cui il Morfo sem. brerà risorto, ma cio' non sarà perchè la Idea non muore e non morrà. Continuerà l'ascesa fino alla meta, fino alla distruzione del male ed alla generazione del be. n~- ~d è perchè ha da compiere questa m1ss1one che non morrà. No! Passerà! Ape.

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