L'Avvenire del Lavoratore - anno XXVII - n. 7 - 17 febbraio 1923

IlCongresso dePl artcitomungisetramanico CJndiscorso di Ci!lara Zetkln sulla situazione . &.!a grande Casa del Popolo di Reinhardt, a nome dell' InrernazioLipsia si è inaugurato il Congresso na!e sindacale rossa, aHenna la nedel Partito comunista germanico. i.a cessirà del tfrootà unico contro la vastisSima sa1a è decorata con· ban- com.rorivoluz1one. d.iere rosse. Da migliaia di cuon sale Cobianchi porta il saluto del Pari! cant0 deU· inno rh-oluzionario /eh tito comunista italiano. Dopo un quawarte Dein (Io ti aspetto): poi, ces- dro della siruazione dei lavoratori. sato il canm: sale alla tribuna la accenna aUa condizione creata nel ~ Oara Zetkin. salutata da Partito ~ialista dalla decisione di un a9plauso fragorosissimo. intenni- iusione immediata \"Otata aJ l\. Ccnnabile. aiienuoso. gresso. prevedendo come conseguenLa Zetkin, con frase , ibrame, trat- za un· altra scissione. reggia !a iosca situazione presente, Poi Meyer ia la relazione polirica siCU3zione irta di minacce e di peri- a nome della Cenrrale del Partiro cocoli. Non attendere pazienti che ven- munisra gennanico. !!a d'.l sé il giorno della libertà, ma a- ~ * ,. Il Congresso :'\azionale del P. C. tedesco ha inviato al P. C. francese ed ai sindacati ri,·oluzionari di Francia un messaggio nel quale esprime la sua SGddisiazicne per l' anegglamemo assunto dal pro!etariaio irnncese. I larnratGTi n,·oluzionari di Francia hanno incrociato la sQad:i con r imperialismo e la borghe_sia: essi si sono mostrati aJr altezza delle responsabilità sroriche deJ momentc. I militant: deJ P. C. sono entrati nelle prigioni con la fronte alta afierL ,\ YYEXI~U~ !)f.._, __ -\\.OR:\TORE ========================--===- mando !a loro iede nella solidarietà del prole1ariaio inremazionale. la loro i~dehà aila classe lavontrice tedesca. la loro alleanza. fraterna con r avanguardia ri,·oluzionaria. L:i classe lavoratrice. incoraggiata d:1.I loro esempio. s· cpPone ,·alidamente aJlp scjovinismo e lona centro le calunnie del blocco nazionale e contro le pr,;-ocazioni degli apprendisti fascisti. • Il Congresso invia il suo saluto iraterno ai compagni imprigionati e ringrazia rutti coloro che combattono r imperialismo francese: Il Congresso ricorda ai" proierariam di Germania e degli altri paesi éhe il suo nemico più formidabile è sempre neJ ioro paese. L. imperialismo. deciso a di,idere il mondo tra le classi dirigenti di alcuni Siati, sa.rà battuto soltanto quando il proletariato eh ogni paese anà vinto la sua propria borghesia. Poincaré battuto a Pafigt. lo sarebbe immediatamenre nella Ruhr e la sua disiaua renderebbe ai oroleb.riato tedesco le forzè che gli sono necessarie per colpire i capitalisti e gli industriali che spadroneggiano neUa Repubblica di Gennania. Ccn futta la sua energia il P. C. tedesco continua la lotta contro la borghesia tedésca e non cesserà dì incitare le masse a questa !orta. quel Paese. t·abbassameoio del marco rapido e lanto piu' catastrofico in quanto non vi è alcun accenno a stabilizzarsi. ba dato e puo· dare sorprese gra,;, specie a chi deve contare sul la..-oro delle proprie braccia per ,·i>-ere. ~oslri operai, recatisi in Gemiarua qualche mese la in case a contraili di la,oro che oHri,·ano conòizioni ritenute suHicienli. sono venuti a tro,ars1 in non lie,; difficoltà. 1c se:::cito alla· progressiva s\·alutazione della moneta locale, sebbene i loro salari s::mo- sl.:lli elevai.i secondo le vigenti tariifo !oca.I.i. La posi.nor:e è addiritlura preocoi.:;,antc pe, coloro che hanno · fa. preoccup:!nie per coloro che hanno oggi modo di pron·edc:re in a!cuna misura a! sostentamento di essa. LegaReduPciroletari COMU: ICATO ..\l DA~:,,rEGGIA Tr DI GUERRA L'Uificio .lfedico Legale di assisienza ai danneggiali di guerra, già cosfimifo solfo gli m1spici de/111Confederazione Generale del Lavoro, con sede in Roma, Via Crescenzio 85, in data 31 c. m... arnndo terminato lo stral.cio delle pruriche, ha definifi.rnmenle cessato di fun;:iiJnare. PUNTÈSP-ÈR.A Puntespèra aHizzo· il ceppo e un nu- ro ali si spense die!rn i folti ciuffi di WI ,olio di fa\·il!e crepito· su per la neg.-a gola del camino. - Anche oggi. - riprese - me n'ha iatlo una grossa; m·ha perso una gallinella sotto ia Cantelma. L'ho \·isla cadere e-on questi miei occhi. cosi· di sghembo. raia che ciondolava stronca, ma lui ne l"ha , ista, nè !"ha sentita. il balordo! E" pigro, è fiacco. è vecchio: ecco tutto. Prima, rientrava in casa inzuppalo come una spugna, i ghiaccioli giu· dai baHi che pareva un Re .\\ago e si buttava là senz.'I .:he cessuno òon:sse piu · pensarci. Adesro ha delle pretese: n10I essere asciugato il signorino. vuole che gli si muli ìa paglia ... : ma io fac.cio il cacciatore, cara, non faccio mica l'infermiere! La vec.:b.ia. all"altro canto del focolare. non tenlo neppure di ribattere. le grosse mani rugose in grembo. gli occhietti pensierosi che si con.vano il cane sonnecchiante. Puntespèra frugo· nelli pipa e la vuo10· contro il pomo d'un alare. Ancora qualche fiammella l.ingueggiava qua e là d'intorno la brace. e rossi riverberi. alIemali con ombre taglienti, oscillavano sulle immobili facce dei vecchi. canneto. Il cane drizzo· la lesta incredula e malinconica in una van:i attesa cotne a dfre: - Perche non spari? Oltre le niniee il lago s·aperse ampio e schietto sul!;; immobile flora sommersa. protesa muta e spettrale fin quasi a fior d'acqua. - Su; coraggio! Puntespera abbranco· la bestia restia per la collottola e la precipito' in acqua. Visir tonfo' schiaffeggiando di spruz- :z.-.gl.iala fiancata del battello e disparve ~otto un gran brulicare di bolle. poi sbu• co· con certa sua tesla di foca. tutta lisciata daffacqua, i baffi e le sopracciglia spioYenii. fiutando alringiro, incerto, wrpreso dalla stranezza del gioco e si diè a nuotare verso la bar.ca. .\\a Punlespèra pronto, vogando all"icd1clro. lo dis~oz:io· di qualche metro e ~filalo il remo dalla forcola, lo brandi' allo, un piede' coni;.o la sponda. minacce\·ole. Messo qnasi in sospetto. \'isir s·accostava tuttavia, guardingo. il muso a fior d·acqua, i grandi occhi umani sgranati e fissi: - Possibile? - pareva domandare - E pure tu a qualche diavoleria ci pensi! E come gli fu soUo, a corpo morto, serrando gii occhi e i denti. Puntespèra gli drizzo' un fendente al capo. gire occorre. risolmamente, concordemente. La oratrice parla diiiusamente delr occupazione della Ruhr e della tendenza del!" imperialismo iranCeSe a r.durre la Germania al li- ,ello di una terra ccloniale, serYa dclf Incesa. '.\Li i comunisti dichiarano che un popolo di 60 milioni non può, non de,·e lasciarsi aggiogare al carro dell" imperialismo dei!" Intesa. La Germania proletaria non ,·orrà giammai scendere al\" ulruno gradino delr abbiezione. lasciandosi siruttar.; dalle cricche capiulistiche. ?.la non s~ tratta già di una lotta ira la Francia e la Germania solt:m1O: bensì ,··è il pericolo che si s..--a1eni una nuoYa guerra mondiale di dimensioni anche più mosrrucse di quella recente. Notiziario d'emigrazione Tanfo si camumca per norma di quami fruivano delf opera del predella Uffici.o, i quali dovranno d'ora innanzi fJT0\1\·eddre direttament<:: presso g/.i..Enti inleressali per r espletg-mentc_delle loro pratiche. - Che cucciolo, - esclamo' l"uomo infer,orandosi - quel di Malerba! Spi• none anche lui. Non arriverà grosso come quesro; porla già come un anziano. E che liuto! Siamo rimasti a 20 franchi di distanza. ma ormai raffare si puo· dir combinato. - E allora... - avanzo· la vecchia senza levare gli occhi, a mezza •,oce. Un urlo e un duplice tonfo: il colpo era fallito. Come una lama, il remo era affondato nell'acqua e !"uomo, a capofiUo. dietro. N"ella situazione presence sarebbe lU1 delitro dare ad intendere al pro- Il Commissariato Generale de/l'EmigraD-UGRAZfO~E I~ FR.Al"CIA grazione comunica: Note carnevalesche Vidi e pensai - Allora, domani me lo porlo dielro: Io faocio il cacciatore: faccio forse il banchiere, io? ]erariato gennanico che sia possibile il suo affratellamento con la oor- ~hesia tedesc1. ll proletariato germanico ha due nem.ici egualmente per..colosi e che esso deYe combattere ~n la stessa energia: iJ nemico della Senna ed il nemico della Sprea. Già prima che venissero gJi ingegneri francesi. gli Stinnes ed i Tyssen avevano imbaYagtiato ed oppresso i la,·ontori deUa Ruhr. Nè la miseria <li questi cesserà quando Poincaré a,Tà richiamato le sue soldatesche. E. dovere del proletariato di combattere il capitalismo qualunque tinguag- .l:O esso parii. Verrà il giorno in cui :uui i prolelari capiranno che solo la lotta di classe può salvarli (Applau. Alcuru inconvenienti sorti in pratica riguardo aU-ingresso di nostri operai che. a scopo di la,·oro si recano in Francia per una frontiera di,·ersa da quella italoirancese. nonchè a proposito dell'ammissione nello stesso paese di componenti le iamiglie (mogli, figli e genitori a carico) degli operai. banno consigliato di richiamare sulla cosa l"attenzione delle competenti autorità francesi, per ottenere da esse schiarimenti tali da fare evitare l'increscioso ripetersi di quegli incon,·enienti. ca il ·· Giornale degli Industriali ··: In Lorena le offici.ne De Wendel a Hajange ed a ]l\oyeU\-re hanno dovuto chiudere d11e alti forni l"a!tro ieri e quattro ieri. A Epinlavige due alti forni sono stati -:hiusi. la qual cosa porta a tre su dieci :I numero dei forni che banno dovuto essere messi fuori di attività. In queste o{- {icine la metà del personale è attualmenlc disoccupata. Anche nelle officine dj Tion,;lle si sono chiusi due alti forni.. cl Lussembur~o. le Acciaierie di Burbacb. Esch. Dudclanic e la So::ietà ~\etal!urgica della Terre Rouge hanno dovuto spegnere cingue alti forni. Nel bacino poi di Longwy e di Nancy le officine Rebon b:lnno do,'Ulo chiudere due alti forni. Si segnalano numerosi altiforni che hanno dovuto esseri- cruusi nelle acciaierie di Longwy. E ,-:d:.. \."idi :e ,·e.rine adorne di doki. conictti e torte; ,·:di :1 ricco eR=re e .DCnde:c. Sl)<:I!dere_ La donna abbasso· la mano a carezzare la bestia, e Visir, levandole in fac.cia due occhi profondi, stranamente dolci e miti nel sekatico arruffio delle sopracciglia, sbadiglio', indi ristette immobile sulle zampe davanti fissando il braciere. Riapparre subito, Puntespèra, a galla: lento· un par di bracciate, ma le giunture gli si rifiutarono rattrappite, inerti; su per il naso, alla fronte e ;µle lempie, racqua lo punse con un formicolio di spine, gli scivolo· fra panni e pelle per mille bisce diacce; gli stivaloni grevi, come di-· venuti di piombo, lo trascinavano al fondo ..... si fragorosissimi). · Kolaroff, rappresentante deu· Esecu!i,·o detr Internazionale comunista. reca il saluto deUa Terza lnternazioc nale. Dice che i proletariati germanico e francese non si las::eranno più rravo!gere in m1a nuova guerra. Se H capitalismo di qua e di là del Reno oserà chiamare nuo,·ameme alle armi,. la-masse non obbediranno più. Oggi non è più possibile il fronte u· nico nazionale del 1914. perchè ii proletariato mondiale non è più- quello del 1914. Otto anni ia i socialdemocratici d_irutti i paesi. in unione < sacra col capitale del loro paese spinsero le masse aJ macello; nel 1923 hanno il sopravvento. in tutti i Paesi. i Partiti comunisti e r lntemazional_e comunista non è una Internazionale della frase. ma una Internazionale deff azione. · Ed ancora un· alrra diiferenza fondamentale esiste fra la siwazione del 1914 e quella del 1923: oggi. frammezzo al mondo capitalistico. esiste uno Staro proletario: la Russia so~ ,ietista col suo esercim rosso. Questo grande potente paese e questo esercito rosso .. sperim~tato nella lotta contro la conrrorivcluz.ione. stanno a diSPOsizicne deff ImemazionaJe comunista, a disposizione deUa rivoluzione mondiale: essi sono la rocca forte mondiale della riYoluzione. La Russia sovietista rnole la pace uniYersale. ma vuole i1 disarmo internazionale e mene ame le sue esperienze rivoluzionarie e tuha la sua • -.:otenzialità combattiva al servizio del proletariaro mondiale. Quindi k locte in mezzo alle quali ci rrO\iamo nc,n POsscno finfre che con lo sfacelo del capitale e con la \-ittOria del prcletaria10 mondiale. / Applasi enfu. :Siasfid). Adly parla a nome del Parcito co- ~unist:1 francese. Al suo presentarsi 1 a.ssemb!ea intona r Internazionale. ~tando in piedi. Adly ringrazia della aceogiiatza.: poi dice che solo con molte d.ifficoJrà il Partita comunista fr.ancese ha p0tut0 mandare un delegato al Ccngresso. Consra1a che il e su_o Partito ha superato una graYe cn51 ,durante la quale si è sbarazz:1.- to di tutti gli elememi infidi. e Ora - dice - ci trov~o avviati ,·erso una nuova guerra capitalistica: il capitale francese non può più indietreggiare: ci tro1,iamo non alla fine ma In seguito a taJi nc,stre ào=de" è slato accertato quanto appresso. che in parte completa e in parte modifica i punti corrispondenti delle precedenti circolari sullo stesso argomento circa !"attitudine assunta dalle autorità francesi d1 frontiera. Richieste collettive. - Gli operai arruolali in base a richieste collettive di dille irance:si entrano in quel paese con tutte le formalità e facilitazioni d'uso sempre che passino per 1'\odane o per Menlone. Cio· percbè gli uffici frances, di ironliua sono in tempo an·ertili dal _:\\inistero francese del lavoro della richiesta della ditta e del passa~io di quei b<li operai. e quindi possono procedere senz'altro ad ogni piu· opportuna verifiea.. Conviene anzi, anche a risparmio di spese di via~io, che si dirigano gli operai verso Mentone (Ventimiglia) o Modane (Torino), a seconda che il luogo d, destinazione dei medesimi sia rispettivamente verso il Sud-Ovest od il "Sord-Est àella Francia. Gli operai non possono inYece fruire òelle facilitazioni in parola - dicono le -i.ulorità francesi - quando voglion entrare in Francia per una frontiera di,•ersa. In taJ caso essi debbono uniforma.rs1 a tutte le prescrizioni vigenti per l"ingresso in Francia attraverso quella data frontiera. e quasi sempre sono obbligali a chiedere il visto al proprio passaporto da parte di un consolato francese, il che porta ira l'altro a dover pag_are una tassa non lic"·e. :-;on hanno in tal caso alcun valore i certificati di cui !"operaio ,·iene da noi munito alratto del reclutamento. poicbè gli agenti francesi di quell'altra frontiera nuila sanno dell"autorizzazione concessa dal ~Un.istero francese del lavoro e non sono quindi in grado di procedere ad alcuna ,,erifica. Espatrii singoli. - ~ei casi di atti di chiamala o di certificati riguardanti sin- ~ole persone, e ài conlratli indi,;duali. l"oper.uo puo entrare liberamente in Francia da qualsiasi frontiera, esibendo appunto il documento originale che è in suo possesso e che porta i ,;sti autentici della competente autorità francese. :'-/on occorre quradi in siffatto casa il vist.o consolare frances•e. FClJJ'li~liedi operai. - Per !"ammissione m Francia di persone facenti parte àella famiglia dell·operaio (moglie, figli e genito,1 a carico) è sufficiente che il certificato che rilascia la Ditta che ha assunto !"operaio. certificato nel senso che !"operaio stesso guadagna tanto da poter pron·edere aJ sostentamento dei suoi e che ha pur per essi l"alJo~io. sia ,·idimato dal Sindaco del Comune dove ha sede il cantiere o dal locale Commissario di Polizia. :\on e quindi piu' necessario 11visto del Prefetto del dipartimento. an· inizio di una situazione guerre- GRAVI CONSEGUENZE sca_ ll proletariato rirnluzionario. riu- PER L'OCCUPAZIONE DELLA RUHR CO.\\L:-1IC}\TO PER L·El\UGRAZIONE :\"ELBELGIO. Il Segretariato internazionale dei lavoratori della pietra comunica alle organizzazioni aderenti in Italia che gli imprenditori del Belgio intendono di cercare in Italia degli operai scalpellini e scavatori. Poichè nel Belgio gli operai di queste due categorie sono in agitazione e probabilmente don·an.no mettersi in sciopero. il Segretariato suddetto esorta gli organizzati e quegl.i opera.i che rifuggono dai compiere atti di crumiraggio a non accetta.re le offerte degli imprenditori del Belgio. OFFERTE SOSPETIT PER LAVORO IN FRANCIA Ci consta che un"agenzia di collocamento della mano d·opera italiana in Francia, con sede in Rue Saint Placide, 36, gestita dalla Ditta Scalia e C., si rivolge ad operai ed.il.i d'Italia ofrrenào contratti di lavoro nelle regioni devastate dalla guerra. La suddetta agenzia pretende per l"inga~iamenlo l"in,fo di un anticipo di 25 lire per ogni opera.io per rimborsare le spese dell"agenzia. Consigliamo gli operai edili disoccupati a diHidare dalle oHerle di lavoro pro,,enienli da agenzie privale di speculazione che non dànno alcuna garanzia. ~on anticipino so1IUI1eper alcun motirn. In ogni caso, prima di accettare impieghi . .chiedano informazioni a Ile ri.speltive organizzazioni. DUGRAZJONE NEI BACINI i\UNERARI FRA~ CESI. Si de,·e formalmente sconsigliare !"emigrazione in questi bacini minerari dove le condizioni di lavoro si sono aggravate ad una crisi di cui non si puo' conoscere nè la durata nè l'importanza. Chi giungesse in questo momento non potrebbe assolutamente tro,·ar occupazione. EMIGRAZIOÌ\E SVIZZERA I~ FRANCIA. Le pratiche che la S,;zzera sta facendo in F ~ancia per !"impiego della mano d"ope,a agricola pare si a,....,iino a ~.sullati concreti. Li. commissione inviata in Francia dal Consiglio federale, ha visitato, assis!:ta da un rappresentante del Governo franc.ese. 6 dioarlimenti nei quali si !rnvano numerosi dominii e cascine da sfruttare. Duecento famiglie s,.;z. zcre. principalmente del Canton di F riburgo emigrarono già in quelle contrade. La Commissione ha presentalo un progetto il quale prevede la creazione di una società con la partecipazione finanziaria della Confederazione e dei Cantoni. Questa Società sarebbe diretta da un niro, si nòel!a contro razione del c1pirale francese e continuerà la lo1ta iino alle conseguenze estreme. U proletariato cli qua e di là del Reno deve organizzare la difesa. Se la F rancia mobilizza le sue truppe, per ii Proletariato francese sarà data la siruazione rh·oiuzionaria. U 1914 non Una grave conseguenza dell'occupazio• nP,della Ruhr si manifesta e crea una ,,i. ,·a inquietudine nei circoli industriai.i. La prima conseguenza è la soppressione (!Uasi totale d~l.i in";i di coke metallurgico ledesco in Francia. nella zona lorenese. ~uro.erosi altiforni hanno dovuto commissario s,;z.zero residente in Frani ripeterà più ,.. I I :ssere chiusi. Ecco i particolari ~tecaGino eia. LE CO. DIZIO. f DEI ~OSTRI LAVORA TORI Ei\UGRATl fN GERJ\l~- :'-<IA L'attuale situazione economica in Germaru .. non pe,tmetu, a nostre imprese ed che in proposito re- 1i nostri operai di assumere lavori i.IJ \"idi il bimi>o po\"~10 passare guardando. col mito pallido e sparuto: .gli indo- ,·:na: i de<idc.-~. !a fame- eh<! lo iacC\-ano ;: . :.:>•• r:re. g.ave e grottesco. Spalanco· la bocca per cacciare un urlo. ma un flotto d'acqua gli ingorgo· la slroz:za; altra acqua gli distese un fitto velo sugli occhi.-; egli stava per abbandonarsi. vinto, quando senti" il muso del cane sul viso. il suo fiato caldo, affannoso. Annaspando, alla cieca, le sue dila a~ranchite lo acciuffarono, gli si appre• sero con selva~ia tenacia. L'aria rien• tro· nel suo petto; le forze gli rinacquero miracolosamente centuplicate. Libero" u- --o- \"id relegamc dama scegliere le .:;1oiie r:ù prtziose per ado:-narsi per la s.erara ,tj gala. Vidi la ;>overa opc..-aia àisoccupa:a, co:1 ne! ,·o!w i.:n do:or t:-af,ic<>. co:u oegil <><:- coi il te~rore <!&. ò:mani. La ,;di pa.!l:da t<I affamata. se:i:za mezzi -;x-r campar la ,·im maledire.- a qu~ta. :ristemei.tc. r:ili1-t:osamente. --oYidi il b:mbo ricco, stancc, di doici e d. balocch:. ..n·oh<, ccl!c belle stoffe. ,elle ricche e n-,orb:dc pell:ccìe. nei pa- '.azzi ben riscalda:: e adorni d: ogni ben di Dio .... \.idi la mise:a ,of6tta ove si gela,- ... ,--di i J>')Ve:i j,a::goE stringersi accanto alla mam:na a domandare pane e ella o:angerc pe:che nor, a,·e-.-a 1,ulla. ,,ropric, ,ulla da da- loro ... --o- \"idi !"automobile pa.:.sa.-e ,·e:oce por- ;ando i gaudenti a spasso ... V:di il povcrn c,pe,-a5o colle ;.lcm<late. ia~e ore d, cammino scarpe per re- ~rs: a: :2.vo:-0. miseramente ,•e3trto. mal ~:par .. to dal freddo e dalla neve. -o- \".d: ii ri~o che.- ga,·azza,·a nelrc.rgi:a dei ies1ini. che cerca\·a ru tutte, per iar pas::,.are ii ~cm;:,o ... E vidi la \·edo,a che non a,:e"" pane per lei e per bimbi suo:. --<>- V:di :I signore. che impeilicaato si reca,·a aHa bisca a sprofondar quattrini ... E ,·idi rt po,·ero \·ecchio che mendica- ,·a u:1 pezzo éi par.e dalla pietà .Jt:.-ui. --0- \":d~ ki sfruttatore l:Cénziare gii operai :,erch.: c:-ano SO\"Yersi·.-.i.. E ,·i:!: p,erc,ò come si crea i"od:o di classe. --o- \-idi il patrio::. al 100 per roo gridar ·.-i,·a la pa::ia e poi succh'a:e al pubblico era~io ... E v:di :':nccmazio:ta!is:a ,::irsi anche uccidc.:-e 1 ,cr difenderla. E pensa.i: eccitamento all'od.io di classe? Ma chi sono gli eccitatori? C~- te i lavorator. che non banno più relig,?onc.... UX POVERO CRISTO. Partitosocialistaitaliano SEZ1ONE DI ZURIGO. Domenica 18 corr. mese. alle .ore 9 ant_ avrà luogo l'assemblea generale dei soci della Sezione di Zurigo. Nessuno manchi. IL COMITATO. Quando la reazione infierisce, ogni 1raccia ,·isibile di 1novimento sparisce, sono pochi a lottare conrro la l orrenre. Jla in una maniera miste. ri.osa, per una specie di infilérazione invisillue delle idee, la reazione è minata; ana nu{JVa corrente si manifesta ed allora si vede lutto ad un 1ralfo che r i.dea creduta morta vfre- ,·a, si estendeva e cresceva nascoslamente, e appena un'agitazione aperf.a diventa possibile, migliaia di aderenti, dei quali. rzessu.nosospetta resitenza, si fanno avanti. PIETRO KROPlTKh • - E allora .. - Allora, - sentenzio· Puntespera due cani io non mi sento di mantenerli: ecco tutto! - Povero il mio Visir, - sospiro· la ,·ecchia curvandosi sul cane - hai sentito? Puntespèra lacque. un ginocchio sul• l'altro, la pipa tra le dita davanti la bocca. Nella sua faccia magra e smorta, in· corniciala dalla barbetta grigia. le pupil• le guardavano lontano, lontano. - Si capisce: - borbotto· tra i denti - dopo tante folaghe e zarzuelli che mi ba levato, per rincrescere, rincresce, ma la mia casa non è un ospizio. ohi! La donna spiano· le sopracciglia in un gesto rassegnato. Visir le appoggio· il muso sul ginoc.chio tranquillamente. Tenue e ro~io si vedeva contro il buio rurnidore vaporare dal suo ispido pelo. - Ad ogni modo - propose la ,·ec• chia torcendo la bocca in una smorfia di disgusto - non gli date le " pastiglie •·· la povera bestia soffrirebbe lroppo. Por• latela in Municipio, piuttosto; là fabbricano un fumo speciale ... : è come se il cane si addormentasse. na mano e cane e uomo arrancarono muti. mentr-e leggera come un guscio. la barca beccbe~iava scostandosi. sospinta dalla tenue risacca. Le teste, grondanti, fendevano lo specchio guadagnando lente lente, gli occhi sbarrati in ana medesima ansia, sibilando ~ fior d'acqua il loro ansito in un medesimo spasimo ... ; la distanza scema- ,·a, scemava; ma il lieve cerchio dell'onda pareva ristabilirla. implacabile ... Paziente, sagace, Puntespèra riusci. ad a~rapparsi alla costa di prua, all'anello~ era salvo! Crocchiava i denti nella barbetta fradicia, anfanando. svariando quei suoi occhi obliqui nella faccia •,erdiccia; incapace di risalire; risali' Visir, invece, dal fianco. Si scrollo" rumorosamente e balzato a prua. il muso giu· giu" verso il padrone, come per tentar d"aiutarlo, guai' pietosamente, uUio: verso il pallido cielo !"angoscia della sua impotenza. - Loro lo dicono, - protesto• Puntespèra con !"indice teso - ma a me non la dànno a intendere, a me. Quando ad uno gli incomi.Dcia a mancare il fiato, mc lo sa.i dire tu, quello che puo· patire? Puntespera te.nto' di abbordare da prua; giunse ad appo~iarvi un gomito, porta ma dovette riabbandonarsi in acqua agbasla grappato alla catena, affranto dallo sforzo. E come la donna taceva, interdetta. continuo': - Col fucile. per esempio, mai: sfortuna. Ma di maniere ce n·e ...: che Puntespera ci pensi .. Si levo' in piedi, e tolto il lume dj sulla madia: Un branco di gabbiani volteggio' sulla sua lesta gettando sorde strida: dalla - J\ndiamo - disse, - io casco dal .strada di Montanara., oltre i canneti. sonno. La donna sospinse le sedie l'una accanto all"allra contro il muro poi si cur- ,·o' a sprinacciare la paglia entro la cuc.- eia. E come il cane alto, ispido. dinoccola• lo le si era posto accanto, elJa gli strinse la testa fra le mani, la trasse verso la bocca con un gesto di mula tenerezz,a e la bacio• sulla fronte. - Quante storie! - tarocco· Punte• spera av-..-iandosi su per la scaletta di legno -; bisogna esser forti. E se crepasse uno di noi due per esempio? Visir. balzato nella ··barbotta··, si allogo· al solito posto i.o fondo al ponticello, le gambe davanti a piom~ e la lesta ciondoloni: una .;agoma di sentinella: te-- diata. - Puntespèra infilo· il remo nella forc.ola e ritto sull'esiguo orlo del battello. prese a Yogare ritmico e le~ero. scivolando sullo sciacquio della prua. Chiusa fra due grevi strisce di aubi. incisa da.i profili della cupola e del campanile di Sant'Andrea. !"alba sbadigliava smorta e accidiosa; sul Pancarel!o, a traverso penduli strusci di nebbia le stelle dell"Orsa ammiccavano insonnolite. Chi sa per qual santo, una gloria di rC'mbi larghi e sonori, ovattali di lontananza, ondulavano nella caiigine tra pa• iude e cielo, imbevendo d·armorua la solitudine sc.onsolata. - Eppure, - pensava il cacciatore puntando verso il canale di mezzo - an- <.he Visir era un gran cane. s·aperse una scia nella giuncaia tra un sordo frusciare di steli; sdrucciolo" per uno specchio di ninfee, sul rullio delle grandi foglie coriacee. Due tuffetti tozzi e neri si le"·arono uno dietro l'altro metle::ido un rauco gemito: il frullo delle logiunse il cigolio a·un carretto; il fischio del tram di Viadana corse per l'alba squallida come un lamento. Nel freddo, i nervi parevano squagliar- ~i. rompersi silenziosamente a uno a uno. Allora egli si diede a gridare al soccorso, e Visir. dimenando quel suo mozz:icone di coda, anch"esso giu' a ululare alla dannala. E se per un momento si taceva a ri-. prendere fiato, abbassa,a il testone sul naufrago lambendogli la fronte molliccia e calva e q~ello, arroncigliandosi lungo la catena, gli ce.rea.va il muso ad occhi socchiusi, sporgendo le labbra illividite: - Oh, povero il mio Visir, po~ero vec• chio mio! GiooanJti Marolli. La Rivoluzione non è una connnedia o un giuoco di fanciulli. al quale ci si possa divertire storditamente. I veri nemici del~ la Rivoluzione sono gl'impazicnti, i mistici, gli ambiziosi, che gettano le truppe rivoluzionarie nella mischia a torto ed a rovescio. PRO "A VVEJfIRE ~ Somma pr~cedente Fr. 275-45 TH:\LWlL - Betroni Pietro ir. 2: Zuiiaru .~ngelo o,_;o. JJADEK - Jenario Leopoldo > 4-- ZCRIGO - o·.-\ndTea. sol1dal~ can gli arrestati politici. \\"l).;TERTHCR . Fra cQIDpagni. dopo urra ·o)enne scorpacciata di lumache cucinare: daJ celebre Zann:nì emulo di Fra :.\[elitonc della Forza dd DeStino. > J.- TOTALE Fr. 289.20

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