. '\). 1 ..... .....,, -,---- .J.J .rl.,,; ".Cr,J...1'\..::.. , ACQU.·EFORTI le Potenze, l'Europa, U. mondo viene lPRO "AVVENIRE .. RR. CC. • ( UI &. NOTTI!:') D' J li'~ .&III&. ,. a poco a poco irresistibilmente, ine- . ~omma precedente Fr. 13640 sorabilmeme trascinalo verso una BERXA - Anton'ini Domenico Ero stato arrestato, da un paio di giorni v~vano fotto i>ere il terribile eccitan~e allo 11 pruescsontra i s ccb1g11111r1 dall' "An1t1 I,, pregiudiziale repubblicana. Lo hun- mw,·a gue, ra, che come la prereden- :1uspican<lo J giorno -<l;l ris\·egtto e passai quelle notte in treno, in un vago- scopo che .la donna facesse meno resistellUI mo allorc:hè. a Milano nella sala· su- re_. non :;en·irebbe che :;cl arricchir!' :,rolcLario > 0.5') ne cellulare. J'vli sentivo stanco morto. poi• alle loro voglie. . . . . periore del Corso Hotel, io proposi lai µochi \"Gm1,iricol sudore e col sangue AARA li - Pavesio. contrae- eh.; in quei !riomi di prigionia non avevo Passati pochi ist anti il vice--bngadi:re Sl pregiudiziale repubblicana e Mnsso- del /JOfJO(olm~oratore. ::amb:ando saluti ai comp-agni di dormito un i;tante, preferendo fare a meno eçcostò alla r,•iovine e le monn~rò ali or~- E poi, andate a dir male della giu- Hni prop0se di accentuare la tenden- GEN-◊SSE. J:adcn. dc.lente ~i non aver po- del riposo all'essere divorato dalle cimici, chio qualcosa che la fece arTOssire. La gio-- stizia italiana e del Governo fascista! za repubblicana. Vogliamo or,a di- ================ luto partecipare alla festa !'oc~ che nascoste nelle fessure dell'assito, uscj- vine si ritrasse nell'interno della celletta Non sono trascorsi tre mesi. dacchè menticare il nostro pass-arto? Lo pos- Parole da ricordare !'sta da ioro ind<:.tt:t il 2'j corr.. vttn'o la notte a centinaia a gremire il roz- che il vice-brigadiere si affrettò a ~barr~re i nuovi salvatori dell'Italia hanno fat- sono dimenticare sì. i cavalien· ed j ,.-..r.::hè impcg-nato a divcrt re i ro pagliericcio, e per quanto la positura, in colla persona. Per pochi min_uti ~t~ttJ a t ;,.,.,-· nella asa d l(A t·, "La pronrictà che noi intendiamo for ri- li I h li di r-ode e di preda di =- o -J •l~lOTle C e van 1.. commendatori della Corona d. Italia " senza fastidi. > 2.- cui mi costringevano i vinco· e a mancan- una s~ crmdi.~g ~ 1 • . l' ri~i "ad mettendo tutto a ruba o a iuoco. E e del Re, tutti coloro che oggi ba;ano tornare alla collettività operaia, sono i mez- ROCHE _ Pasca i Campognani za di spazio, non fosse del!e comode, non l!U\1ena e v10 enza; poi uomo . ieri f altro c'è già sfato il SUO bravo ! zi di produzione e di scambio: la terra, le ,.~gando l'abbonamento. . > 1.- fordai ad addormentarmi. avvincere colle sue mani la nuca della gn, .. Prccesso Con rela '+:,.,a e l"'." r:~\>e COll- ne 110.rne santo di Benito Mussolini, T• DE'- p 1· . vm·e e l'attirò a sè nell'ardore impetuoso; '" ,v .. uc Ili" a no· 1 non e·,; t N d' macch.ir:.e, le officine, le. minic,e, le ferro\rii:, ò. \ •' - aro im. ausp·can- Dopo qualche tempo mi riscossi: avevo danlla. Ah, quella brava signora dagli = ,mp0r a... on I un clo la-fusione e contro i pers011a- nella bocca l'asciutta amarezza dell'u.bbria- anche la donna cedette e i due si a,rvinsero uomo nè di dieci si tratta ma si trat- i gTOndi tt·ansutlantici. In fondo questa pro- nell'tt.ema lotta muta e violenta ... - occhi beudati! Davvero che ella non ta di sa1 il f ' li.su-i. • 1.- CO, nei polsi, costretti dai tristi anelli di ferglJIJTda ·a ·,xU'liti, a opiniofli politiche. vare. ascismo daJlaprosti- prietà privata è minata da una contraddi- POLLEGfO - Fumagalli Cii- ro, un fonnicolio diffuso e in rutto il corpo Per un hmgo spazio di tempo la donna Il cittadino Gziido Cane e la cittadina Fione: Sca~amo dal tempio i pro- zionc insanabile: E' proprietà privata ma è ,:o. > I.- la d.ist.orsione penos-:i che lascia la posizio!\t fu premuUJ, soffocata dagli amplessi di Adele Rossi sono stati colti in .ila- anaton; stringia:mòci attorno a Mus- frutto del lavoro colletti\-o. CHI PUO' OGGl ZuRIGO ·_ .\rmuzzi. > i.- incomoda dopo un cattivo e scarso riposo. quei miserabili accesi di foia, che la I~~ granfe menlrf! portavano via dal(edi- s~!ini, pro?ti anche a rapirlo da[ pu- SOSTENERE CHE LA PROPRIETA' SIA JERLIKOX - Hcrinot. rin- ~ martoriava incessantemente il pensie- ria ardeva. che la libidine rendeva -ebbn e U,J tndume di Roma, ~I postrjbolo del .vrazian<lo Fcrdin. > I.- henetici. Ed io vedevo quegli uomini colla lf/C,10 dell'Avanti! abiti e bia.ncheria \l;m1"nale per r1·condur10· ·,n p1'""'Za FRUTTO DEL LAVORO DAL :\-1O:\-IENTO ro di dover passare la notte in quell'angu- da lasci. 01·· ..... cu., OERLlKO:X _ Velia G,lardo. faccia affocata mostruosa Via, c r che risulBac. .ta!ono pui di proprie/a del- COJ) noi. Per questo abbiamc, fatta CHE COLORO CHE LAVORANO NO~ i ing,i::zi::umo Feré:n. , J - ,;t1•celletta, intierrunente chiusa, che solo a- dorsi incurvi, ritti alla copula, come capri · on ,., e ..1'ella ,.,u, si·gnota ; q.ua I ' . vcva un piccolo sportellino quadrato, una b-"' bi • ..,.. u• .,._ '" ' una, livo uzione e sia.mc pronti a far- HANN"O r-.ESSl.l.t'\JA PROPRIETA'?". --- lussu.ianL Vedevo a tratti •~are ecali avevano la loro dimort;z. al seco11do , aJi- , TO'l'.'LE spia. a una certa altezza della porta; anche n d . . pelli della doMa • del( d·~-· I f . ne im ~.;a, se sara necessario>. 1914. MUSSOLINI. "' Fr. 144,90 la . hi . . . di . mente i ri essi e1 rOSSJ ca p,a,w e lt1,<,!!}· I urto_era eviden- Prostituzwne, postribolo ... No11si·a- spia era e usa, pero I SUOI car ru era• barcollante, dagli occhi lucidi e le guancie 'e Sgndcchete 1n gattabUUI ~-1,, n1ro no sconnessi e attraverso gli interstizi si f '' • • • . , uu n.,-. _n•,.. no; a esp"imerc,.·cosi·. E' l'organo 0 jp-,-1 rosse, e da tutto quel carnaio in ermento L e c-.,n d ~ .. ,, ~ . ...-: 1, ~ " • nr.teva osservare che co~n si facesse neì , c. 1 • n. si _,J.. C~ro un (JJmO e ue dei fascisti lombardi. . ; d ~ ~ Il I • ~ - . r ~ emergevano mosse ferine di belva e vio,en• mes, ~i redUSl'!Tle_ per . lln~.. Bene. Che abbiano già ragione la o ? ~ il , ,~ 11 i li I a corridoio. ti sussulti di chiappe camute. benissimo. Cosi st fa gillSti.zw. Vero · T • T- T ,e:. "e> "a::> A Il treno era fermo, ma, per quanto ten~ _ Che hai, piccola, che haH è che quei due figuri rwn hanno nem- Petrolioe carbone. I.... A G- '-" ·~ ~~ dessi l'orecchio, non mi fu dato di conosce- Ma la donna non udiva più, il suo viso, meno bisog•U>di vedere come è f atftJ. re in quale stazione eravamo; udii solo du- devastato dai baci, impallidiva atrocemen- /à celiµ del reclusorio, perchè godo-. Nel bacino della Ruhr le irllppe Ner mejo che un sOrda.to arula\'O in guerra raI\le la breve sosta un rumore confuso di te; con i ceruli occhi vacillanti nelle orbite no enlrambi del recente indulto. Ma francesi avanzano sempre più i loro Er cavallo ie disse chiaramente: gente che saliva sul carrozzone, poi il tre- ratte più ampie ella guardava l'uomo eh«! questo è un tùtro paro di maniche. tentacO!i verso le terre no11 ancora. - lo mm ce vengo! E lo buttò per terra no riprese la sua corsa sotto la pioggia vio• s'accostava ancora una. volta a ghennire il Giustizia .è .stata faita. E questo è occupate, e chissà che quando queste Precipitosa,nente. lentissima. suo corpo discinto_ e l\8SCose il viso cocen• rimportante. \ parole cadranno sotto gli occhi dei Misi !"occhio all"esiguo spiraglio per oo• re: entro le chiome disfatte. Senonchè proprio perchè oramai nostri lettori, la Renania-Vestfa/i.a sia NO, Tlllll ce . vengo - disse - e me ribello servare se fossero sopraggiunti altri com- L'uomo sentì nel suo braccio curvo tregiustizia è s10,a fatta, vorremmo 1.1--già completamente staccata dal resto Ar boia che f ha messo /' odio in core pagni di viaggio. Infatti la porta della -cel- mare quel corpo· di donna, come foglia di milissimanumte permetterci una do- della Germania: ccn qllali conse- E te cornmanna de scannà er fratello b. di fronte alla mia fu spalancata con vio- aelso, e si ritrasse. nda ()lt · -'- · alle 1-- auenze nor il defi,u·t· ft d li lenza ed in essa 'venne fatta entrare unii D Nell'aria si diffondeva l'acre odore della ma .. re ai cuu:.ome mu""n- ,. ,,.,, n1O asse. o e a In nome der Signare! de rubate da cmei due aisgrazillti, fu Europa e.per la pace universale, è fa- giovane donna, che neU-esile persona mo- lotta carnale. Tu.. ~~- r,arecchia altra cosa al!.'. A··van- cil:e prevedere. Dice - so· "na bestia troppo nobil-e Slrava una gravidanza alquan t o inoltreta. - Che ho.i, piccola. che hai? VU4U ,. Aveva lineamenti d;licati, a.,li occhi charissi• La · I · ttra "t ti!. Tanto nella b0iOrnata del -1 àgo- Intanto a Lm.isanne i diplomatici di P'~ pres',.-me al' infamie che fai tu., ffi!Sera con e mo.ru ra PP1 e, aJtpl.O\• Sto q"'"'lO ,.,, quella del 31 ottobre, Europa. e d'America e d'Asia conti- l" H.Ut• mi, i capelli rossastri, riuniti in ciuffo tellate alle pareti della celletta si contorcevo _.,. Se voi la guerra vacce in automobbile, sulla nuca. Essa si appoggiò nell"intemo in un dolore indicibile che le faceva sena,e SOIW state d1strulte O rubl1/e per cen- nuano a_discutere e discutere, senza N'ammazzerai di piil! della celletta e restò li smarrita. _ spasmodicamente le labbra e spalancare gll tinàia di migliaia di lire di arredi ~ mai. arrivare ad una conclusione;- e TRILUSSA. In fondo al corridoio un vice-brigadierP., occhi pallidi, immensi. Ed io nell'oscurita macchbie e motori. Al 4 agosto fa an- se, un bel glomo, ad una conclusione dal volto bruno e dai lineamenti di satiro, vedevo le sue pupille fissarmi dal fondo del- . ~=::r::!~~e;;,:o~ ':!ariV:::tf!:e ~r:::: :~~:af:;:i~ c----/4 li i I~ 1, i E]I I # il ,r.-..~ Il i I ~a;e;r~~dch~t~ v;:iu:elle :::: !8!:U~= l'~t: t;~~- occhi di donna un trava, no stati gli amori morali di tal delit- tropp_oconclusioni che.... non conclu- 11 ~ ~~~ dotto anni - veniva rimpatriata dalla que- glio orrendo, un dolore crudamente disperati. 'A quando il processo ? d_ono.Ma ne/Iuna e nelr altra contesa Q d d Il . ·t d t I ,, pace,, stura poichè era fuggita dai suoL I carabi- to senza luce di tristezza, uno spasimo atro-- Aspetta cavallo, ché (erba cresca. si vede ancora una voltq sempre più . ua ro e a VI a uran e a nieri in crocchio confabulavano tra di loro ce privo di conJ:orto e di dolcezza. chiaro come ll morula non possa a- - al il sgignazumdo. - Che hai, piccola, che hai? Viva la repubblica! vere vera pace, fino a che lo trava- L'occupazione militare procede rapida- L. 45.80; per il gas L. 2.41 mc.; ~r 1_ La donna non aveva più forza; la tensio-- -UA..n.n 1· • • z· 1 . he mente e costerà 02'IU mese - alla Germa- carbone L. 84.30 al ql.; per un vestJto di Il vice-brigadiere si accostò alla fanciulla: ,_ic;, ...,,no \!Og te tmperia lS IC e ca- " . . . . . li . L 723 di ali - b p h · · · · · , S · ne nervosa la costringeva tuttora nell·angu- . Mussolini non sembra incontrare tra gli·stessi suoi gregari. quel generale. consenso., di clii. tanto parlarw i suoi amici. C' ~. per esempio, quel- '/a. benedetta questiOne della monar- . chia.. o.,repubblica, che rwti lascia dorlJJR'esO11ntirfl1JQuilli a più d'un adep- , to .d!9, Jluce. Jnvano il recente Gran (J.onsigliòJasçista ha approvato un or.dine de.l giOrno presentato dal preslillmte. del Consi.glio,per rinnovare piena adesione alla 11Wnarchia.I nvano Il due.e, questo seryo fedele e devoto di. Sua Maestà. ha insistito in Consiglio dei Ministri sulfimporù.µ1za dt tale adeswne. Ci sono ancora fascisti -- e pare non siano pOchi - i (fll{lli non la pènsano come luì.. Ecco, ad esempio, quanto stampa il Popolo· di Lombardia, orgarw della Federazione provincia!,e fascista mil.ariese, sotto il titolo: «Per non prostitzrirci»: «Mai sì, I' $biruno capito. b'isognava capirlo che il Re 110n si poteva tcccarlo, che le istituzicni non si potevano abbattere senza dare I' impressione ·che tutto crollava, tutto frantumava per sempre; ma on basta. J)ra il Gcvemo fascista si è consol:i<fato, promette molto bene. an~he senza la necessità di es_alt.ue tanto sfacciatamente la monarchia. Perchè - parliamoci chiaro - non si può nè si deve dimenticare che fummo - e noi lo siamo ,ancora - repubblicanL Lo fummo aHorchè a Firenze si chiedeva alr Italia di eleggersi la sua Ccstituenie. Lo fummo allorchè a Venezia <, la repubblica veneta». composta di sessanta Fasci, cmedeva la f]l .t'-':-tic·'-- nia _ 7 milioni marchi-oro, c10e 14 tnlliordi mezzana qua ta . , qu ta uono. - ere e p1ang1, piccina, u via, corag- ~ '"' L 12 O · f · d' · tu · fin stia della porta, mentre il suo <.01po 817eva Alla Ruh· tuti • rid _ marchi-carta. . 4 : . . . . gio, ra un p81o ore sar81 a casa; m . . . r . ~ Sl _uce_auna {f_lle E dove c'è l'occupazione _ ad esempio Fate il b1lft!'c10mensile eppoi vedrete co- dei conti non hai com.messo alcun delitto str ani ratt-appimenti di angosciu. slione_di carboni. La stona del( lnl!- sulla riva sinistra del Reno - non si son sa rimane. Di fatto l'operaio mangia patate, e, con un bacio e due lagrimucce, tutto si Poi 'incominciò lo scroscio della dogliandemP_tenzaper parte de_llaGermama visti mai tanti soldati ted~hi al tempo del- palate, patate. La birra non si' beve più e accomoderà e i tuoi tomer8I\I\o a volerti ~: ol primo ululo che le sgorgò dai denti non e stata pe! la Francia che ~n pre- l'Impero quanti si vedono soldati francesi, neppure il caffè. Ma, nonostante tutto, l'o- bene come prima. serrati fece eco un mormorio confuso nelle testo per realizzare un suo ant o so di celle dei detenuti. Si udivano i ferri cozzaJ - . . lC '. i quali possono comperare tutte le cose più peraio legge ancora, va ai concerti e stu ·a Ma la fanciulla tremava e. singhiozzava gno. ~'f f ra_nc,.a PO~siede enormi belle ; più care, con grande soddisfazione e le biblioteche popolari sono sempre piene. anche perchè il pensiero di doversi trovare re entro le porte, le labbra fisdtja~ Quantita di minerale dt ferro, ma non dei commercianti, i quali lucrano su tutto, Terribilmente male sta anche la classe fra poche ore di.nrumzi ai suoi, che aveva re negli interstizi delle spie e da ogni cella ha abbastanza carbone per lavorar- anche sulle sventure delle patria. media. Gli stipendi e i salari aumentano di abbandonati, le empiva il cuore di dispera, uscivano esclamazioni, imprecazioni e tutto I Vu le ·.. -1· nd · · ·z b · · · di · un sordo tramestio che pareva sortisse dà O. O {llll,""l pre ersi l car one Quando si è risàputo che la Ruhr sarebbe mese m mese, ma 1 prezzi crescono gior• zione. della Ruhr e con esso r industria pe- stata occupata dai francesi, i commercianti no in giorno e ad ogni fine di mese il nuovo - Quando ti hanno arrestata~ altrettanti sepolcri.. sante fra11cesepotrà diventare la più tedeschi si sono affrenati a comperare una stipendio risulta ancora e sempre insuffi~ _ Starnane. Al di fuori il vento sibilava sbattendo a ot 1- d'E I F · t · · · raffiche la pioggia sui fianchi e sul dorso P enie uropa, a rancia po ra e- grande quantità di bestiame do.i contadini ciente. _ E da strunane sicuramente non ho.i toc- ~frcitare 1' egemonia economica sul nello Sclùeswig-Holstein pagandolo il 50 In 10 giorni il prezzo del burro artificio- del vagone; sul binario vicino si udi passa~ cato cibo: so bene che il primo giorno di re la fuga travolgente di un treno; dalle cclContinente. Intanto lavora per istrap. per cento in pii1, per mandarlo nella zona le è salito da 1600 a 2600 marchi! prigionia non si pensa a mangiare, ma non le dei detenuti continuava ~ rimug!!'ire sorpare dal Corpo ue ani· o alt m h · d · · eh · fran esi Il traff.ico è specialmente intenso il saba- _ b rm C re me - e e s1 stava occupan ° sicun e 1 · e temere chè alla prossima stazione, penserò d il b. -'- bra l Re a · 1 V stf lia · l' ebbe p·1t· 1 alto e co 10 perchè si sa che il lunedì i prezzi balze- amente 1eco tTamestìo: i carcwinieri e-- , a n ma. a e a ; e COSl, avr ro pagato un prezzo , - io a pro\.-vedel'ti qualcosa. rano allibiti. smi.nuzzata ancora più la Germania, sl hanno fatto rialzare il prezzo della carne r!U\no in ~u. . . - No, no, non ho fame; vorrei solo un I grupp di o-ente he st o d anu al] Poi il treno rallentò la sua corsa. Ora i essa potrà esercitare in Europa an- in tutta la Germania. . 1 "' C 8I\I\ av e poco d'acqua. Ho le labbra riarse. . . . . . che ( ecrernoniapolitica Cosi, nazionalismo e capitalismo, si asso, ve:nne a guardare quel che non possono . . . . gnd1 della donna SI sussegwvano senza In• .,, • . ." ciano e identificano nell'interesse del LORO comprare, sono uno degli aspetti caratte- ~ ~ce-~ngadi~re _toi:"ò ~r~ 1 compa- tervallo, terribili, strazianti. La misera, con A Lausanne e m gwoC:o un altro ristici ma non lieti di questo paese gru, nemp1 un b1cch1enno di liquore ed,, as- gli occhi semivivi affondati nell'orbita si bi . 'l pc-polo. . ' . . . h la . . . , grave pro ,ema economico. 11 gran C . . h h il 1 t . t t d O Alloggi non se ne trovano perche' non si s1curatos1 e e pngioruera non lo potes:,--emordeva 8 S8Ilgue le labbra o.sperse di bad l .,_ d" d" · l ·tt · · osi e. anc e c e pro e ana o e esc . . pomo e w lSCOr la e a Cl a asza- , . bb f . s·1 dica fabbricano case per l'alto costo dej mate- scorgere, estrasse una rrucroscop1ca boccet- va verdiccia e roteava il capo in mostruosi • d" M l la f d 1. sta sempre peggio, se ene uon .. ò hi . fica l OSSU , erra ove a1 l- h 1 G . . di olto buon riali tma e ne vers parecc e gocce nel liquore. contorcimenti poi lassa perduta, si lasciò t . . , c e a ermarua e un paese m · . . , , camenle sorge\1a la PO ente ciita dl Lo Stato - il più grande capitalista del - Questa, piccina, è alchermes, non ab- cadere a terru puntando le ginocchia contro N . . d la ,- d l mercato. 6 . . . , mive, . ove ieggen ,a_ Po_se.a Sì, me per chi vien da fuori e con mone~ Reich - ogni 1 e 15 del mese aumenta al- mmo acqua qw U\ tr~no;. le ultime irocce 1 assi'.o ed aggrappandosi alla porta con le Torr_edi !Jtlbele. '!{a, com e faale im- ta a valuta più alta. meno del 100 per cento ie tariffe postali e !e ~a bevute quello scmun1one là - disse unghie scarnite. magznarsi, 11On e per amore della Un ooeraio tedesco percepisce un salario. ferroviarie. mdicando un grosso e tozzo carabiniere La scossa violenta del treno che. si ferTorre di Babele che le Potenze sta11-medio ~ensiÌe di 5.0,0CX> marchi. Se pren- E per soprrunmercato è opinione genera- ch1,, al sentirsi affibbiare quell'epiteto, con- mava le infra.nse !e dita nell'incardinatura e no leticando. A Mossul sono sfaf.e diamo come termine di confronto un ope- le che in primavera incomincia la disoccu- trasse il viso bitorrolu10 ad una grottesca la fè cadere riversa nel corridoio. Si udi un scoperte (tbbondantissime sorgenti di ;aio di Milano che percepisca in media un pozione dalla quale finora la Germania era smorfia. La giovine sorrise, poi bevve. ruggito di rabbia: fu il suo ultimo grido, poi petrolio. E il petrolio è destinato a salario di L. 600, e facciamo il rapporto dei rimasta immune. · lo pensavo: che cosa avrà versato costui svenne. soppiantare il carbone nella combll- piezzi delle derrate, vediamo che l'operaio .' Num_ra~ente, anche qui. commercianti e ne! .liquore? Y.a una frase che il vice-brisfione Jiécessaria per la 11avfgaziOne, tedesco dovrebbe spendere, in Germania, in mdustnali tutta la colpa della situazione -la gadiere, tornato tra i compagni. mormorò nella produzione del,[aenergia elettri- lire italiane queste somme: per il pane tes- i-ovesciano sugli operai e gridano che deb- pia~mente e che io colsi a volo, mi spie- 6ò c~r. Ecco c,uiruli le Potenze co11te11- serato L. 1.70 o.I Kg.; senza tessera L. 5.28: bono lavorare nove ore e ricevere il paga- ogni cosa: La cantaride farà il suo efdersi i pozzi vetroliferi- di Mossul. per la carne L. 19.30, per lo zucchero Lire memo_ so~o pe~ otto.. fetlo,. e C. . 1 . •,.1,·r , gli impe 868· per le patate L. 0_34; per le scarpe Patnottismo ineffabile ed inesauribile so(- Io, nell'ombra, sentii un brivido di raccùOSl per e lllSllZtu.ul l 1 O e - ' ' . . li da bamb' to tutte J,, latitudinif · · rialistiche del.le grandi e d.eITepicco- L 169 il pmo; per una mag a ino -- . pncc10 scorrermi le vene; i miserabili le aA~GELO BAJOCCHI. Compagni proletari, legget~ Effondete I' ''Avanti I,, 6 ~ ppendlee del I' e A. vveulre del Lavoratore> . il 1voccllio senza ucci<lere anche sè stesso, 2V.rebbe ben potuto ·uccidere soltamto sè e Jaso:aT :ibero il vecòhio ... Ma aiò sarebbe -stato .conl!rario alla disciplina, saTebbe stato una vrolaz.ione de'. dovere e aYrebbe leso il suò onore. cendo ai.iogare in questo sp:ri10 i.'. loro proprio essere, il ~oro e èo >. Essi non possono essere .resi 'TesJ)OJlSabHi delle loro az.xm.i .Perdlè non giunsero mai a pensare <la sè: a ,decidere mor.alme:nte, non giunsero a sè stessL al loro PTCprio ,dio ,. ; essi man sono. non esisto· no. non .s<mo uomini, ma inesponsabili automi enz· anima, che funzionamo .... Comprendi ora che sacrà molto dìfficite ltO:lid&e il mi)!t,ar~O ? to obb'.iga i suoi membri a non pensare, a non avere un proprio e 110,._ una p:roPJia Yii!a. 1.illa cose-ien~ che '.i ammon:s-ca, ma li obbliga ad.esseTe auromi ir.resJ)Onsabil:. pri,·i à"an~ma. i qìla- -Ji e n011compiono ogni infamia ohe ven ga loro or<lrnata. sono èncarceèac~i o fudati: agfre per una tale società è un imperoonabile delitto contro '.o sp~mto. Resta 11 dovere mora!e Yerso Dro, "·erso il nostrro puro -= -io », Ji lottare contro questa ~0cietà e IM·orare per contribuire alla possibEità idi vedere un dì SOT>gere un consorzio umano, .in cui '.·uomo ... possa aYere il diritto <li esser buono òn cui ruomo possa essere eg~ stesso un e io >, ,un « io.,. moralmente responsab:le del!e sue azioni e come ~le ... buono, vale a <lire.: possa essere per !a collettivilil ,. . ni, consci. de1 lor.o dcwere e ,forse contro la !aro vo!on~. e che. dopo le iSlmtlZion.i-,do\'uanno <aJ11TT1azza:rgeente, o morke essi stessi per una collettività. il CUi spirito è gaYemenre responsabfle id: Questa g-Jerra ... LEOll.RA.BD FB.&NK GLI INNAMORATI ·ur moglie mosse· ·le labbra inaridite. - Tu &i - irep.'x:ò H filosofo - dte 61 soidato 0iwebbe potuto fingere di m:rare ,e sparan-e in ar-ia. Questa non sarebbe s:aira che una · picco!a me117,.Qgna necessa.Tiia. -Ma neppur ciò è peronesso dalla -cbso'plina e dal:a falsa ~enza. <lei dovere, che, da generazioni. vengono mou'.,ca re nel popolo oon tutti i mez-i,i imm~nabiii.. .. lnòitre li sol<lato era anahe animato <lai. <les?derio ,di non passare agli ooo1iì <Jei suoi oaanerati per un sol<lato delicato e debole. Que...~ :faJso ~entimento di onore, clle .§: è svijuppa.10 a poco a poco in tu.tto il popolo, è il più per~oloso. Colpire senza esjtarliioni la testa ,di un u-0mo con 1U1 colpo mortale ben assesfat-0 è un onore; non colpirlo lede u!l fQrse ancor più chiaro. ,di quel che è Ques,o è a;ppunto il nùlita:rismo. Non il mùtarismo. :A UJ1 soldato vien dato t cannon\ ma lo SJ)irito ,negativo de}~a I' ,ordine d: ammaz.za:re un cò1111amno -coerciziOJ1.e è il militarismo che tanto settantenne. Ciò raccad:de in Serbia. I! il soldato di confine quanto questo sol- ·somto non sa •1eppme ,perchè il vec- ,ida.t-0 hanno sentito essere ri.Yolto ohio .debba essere ,IB)C:so. li s-0idatò ha 'COntro lo spirito, contro la coricevuto s.oltanto l' or.dine <li condurre scienza. connro él Joro proprjo e io>. il veccltio ne: villagig:-O a due ore ài e che. pari ~ essi, molti se1110- &stanza e :di. iuci:aTlo.... T11tto il uo Jl-O a11o stesso modo. Triste è la esse.re. cioè i'. suo pr-Oprrio essere. si ri- so11te di questi tali; perchè essi ha!Jlno volta al pensiero d.i dover fucilare un· oscu:na v:sione d: qua'!lto Yi si,1 di quesio ,vecchio inenme, di citi non co- pecoaminoso in questo spmto <lavanti nosce neppure iL..de~itto e che, dura!ll'te a Dio e agli uomini, e offrono di quela s:irada, per tutte le -due ore, proc:a- sto spùùo . .E non se ne possono !iberna 1a sua innocenza, in una l:ngua che r~e. Milioni ,di altre persone - non il so."<lato non compre11de, e con !agri- so:o i soldati, ma i: popoio 01ella sua me e gesti che ,jl sol:dat-0 comprende grande maggioranza - hanno, non già a.1?.Chetroppo. Per <lue ore, mentre at- daiva11ti a Dio, ma davanti al ,!-Orostestra,·ersa i almpi al fianco del'.a sua o «'io» - e .anche olo apparentemenpo' ,:-onore ... Questo po,·eTo assa sino vic~ima il soldato lotta con ~a sua code.gno <li p;età non vuole sparare. m:. scienza, dietro ,a cit ::.canno Tigidi il dora prest-0 e con prec3Sione. spara. c-01· v6fe e la <fise;plina. Questo soklato ha pisce. e impazzisce. Questo è i! m:ita· tro\·afù per sè questa o'.uzione. An:- rismo. mazzò dapprima il Ye...."Oltio. poi ~è te - il idiroto <li lottaTe per questo spirito. di UCCfdere UOJTÒlÌ e morare essi ressi; perchè ess: assassina,no, convinti <li non assassinaire. ma di lottare per un ideale. per una patria. per lo rat-0. per una omunanza, <legna .di essere protetta e conservata. in òalla prima loro infan:zf_.a ono stati abbeverati e nutriti con questo sp~r:ro .fa- _ Tu ti ,devi presentare! Forse ti s:e.sso ... Ora osser, era.i che. e la sua mettono in un ufficio. coscienza. se H -0upo. se.:rngg:o i.mpulSolo ~e sue 'iahbra a•Yevano detto ciò. so \'e.rso fa verità 'e ,·erso il proprio ),io..J.. Ascolta vn allrn esempio...- io,. ron g:.i pe m,ettevano di ucc:<lere o Cl La r,ispOsta non venne. Imp:rOv\·isamentc. da un momento a:r altro, la moglie · era aàdonnenta!a. JI ù11orAfo spctrì sotto éki piedi del filosoio: il uo essere si -fece grigio dalla o!itùdine. So'o alcun' im1!uti <lopo oss~rvò il ,·olto de!.}a tlomnente, ohe esprimeva immenso ,druore e laimento. e Ella pare 1Lì essere mon · 11aro. che _i ad~olo.a <i: non poteT nascere ,,_ pen.'-ò il f.losoio. iE ad un Lraùto ehbe ia chiara idea: e Ella si è a-ddortlTlffil:ata. perohè ha rioonosciu:o di essere ~ei -stessa uno d: queg:!i esseui. ~ qua!i mon Poterono g:unge.T mai a 'Un pensiero proprio, a una ,·ita proprua >. In preda a selvaggio amore e a do- :orante pietà, il filosofo premette il capo ulla ta-•oJa. Dinanzi al suo intimo sgmrndo stava chimo iii pe11&ero: « Agire per una società. r cui p~ri- - P,uò essere ,che ti mertano .s<>Jtanìo in un ufucio! f'. i'.osofo alzò il -capo; ,:a mo.glie parla.Ya nel ommo. La sua faccia ero bcl'!l•ata di laarime. A un lezzero mo- \'iITTento : destò sub:.to. fu:li parlò con tono doke e msinuan.e: - Amme~iamo d!e mi metta.no solta,1to -in un un.'-cio e che fo mon abbia a:d eseguire ~he lavori .seconda,ri ... Forse. soltanto cl11amate sotto ,'.e a.irtnt con i nomi di color.o che. al irice• ,·erle. · presenteranno senza op:nio- - Non oo .p~ù nu:Ja. - La -donna amebbe po:uto gru-rare di 1110nwer pronunciato quelle qu:attro parroJe. - ?Ila J>-Olrebbe anche ar....cadere che io, incasmiaro quale mai7o\·,a!e privo di opinione ne; C01'gegno ci: questo · spi1ùo inierna.:e. <lebha ~Yere roT-dine: e Lei deve <:ondurre il tale -dei tali. settantenne. suddi!o serbo. nel ,·i:Jagigio, e ii fttcila.rl.o "· Che d.owei fare al:ora? Dopo un .silen;;1io di -aloun: .min:m domandò di llUOY0: - n1è dovrei fare a~!ora? La moglie non sapeva ·che rispondere e non rispose. Dai suoi occhi tutto il popolo. oomaridar,a. muto: «Dhe cosa dobbiamo fa.re?>. ~eCa tan.za era:n g:à ca-òute le tenebre. E 1n esse ia forza O!lpa, c'he può uccidere il corpo. A!Jlora il filosofo sentì a w1 tratto crune ne: più profondo del suo animo, nej punto più misf.co. nascere la fiamma obe ctventò ,rapidamente incen.d.'-0 e che bruciaYa <li secondo in sec.ontlo la sua <tsposiz:ione -: di tendersi di nuovo. senza protesta, nel}a -camera mortuaria. (Continua) ,r
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