L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXVI - n. 53 - 30 dicembre 1922

L'AV-VENIRE lJEL LAVORAT0RE ------------'-=-=====;============================----------....;-================================= ·-·--·- .- -- . - .....- -- .-----.-~- .Ritorno dl emigranti Novella'? No. V.i manca l'arte narrativa, non v'è fantasia; i )Jersonaggi - non vi sono profumate dame bianche o brune, -~val,ieri eleganti e az21irnati - non parla:no: chè sono.emigrianti montanari: padri cl,'alpini. exaJpi!llo a ·cui Mariani, nel suo bel liibro: «Sotr' la Naja», dice: - ... non parlate mai, siete i- g1:anÌ.li ianci.ulli taieitumì della nostna razza proteiforme ... a voi silenziosi s'addiceva ,il silenzio· ... voi. i vostri r-icordi, li rug11- ·mate come una cica a lungo soli ..... - ·Non novel-La - sovratutto perchè n.on abbiamo mai .avuto la pretesa di saper scrivere novelle, nemmeno ::ome qu'èlJ.leche sovente s,i leggono raccolte an volume o sparse qua e lù s111 pe11ioclici e sulle r4viste -- ma scmplioi l)ensieri modesti, n0.1uidalla osservazione deMa modesta realtà che v:iviamo quassù: umili spunti della nostra vita paesana. un po' fuori dal mondo. che tardamente dedichiamo allo scri-ttor<.: del « Risveglio» che volle, nena primavera s::orsa, ricamare della stracca polemica intorno alla nostra « Partenza di emigranti». tòl6a d'al vero, e non g'ià stesa per incarico del direttcre del giornale solo per riempire una colonna necessaria a completare \"impaginazione. L"avversario ha colto n,ale nel segno: o. p-er lo meno. se è gicrnalista. s'è lasciato 'prender la mano dai suggerimenti dettatigii dalle zelanti consuetudini professionali. Sappiamo dhe in tutte le redazioni, quandQ s;;arse.;;g-:ano i manoscritti, si sforbicia a destra e a si111stra: e c1tt:.1n- . clc le forbiéi non servono più. si s :rive tanto -per scrivere q11-:11lcos:1hisogna per am.manir.e e dare in pasto' ai ' veraci lettori! · ! li caso nostro - con buona pace di tutti -- fu ed è ben diversv. S:ri- . ·viamo quando pos5i,1mo. n(:.i ritai;:li di tempo che strappiamo al ri!}oso, dopo il lavoro Quotidiano. m~l!csoste del mezzog,iorno. sotto l'ospitaile om- ~ bra dei frassini. attendendo -- dolci ricordi - che il fieno profumato ·essichi al bel sole - lontana ~ la p_lacida distesa verde della valle, è r1z1,Urro calmo del lago - e nel-le prnne t ore delh sera - come stassera - - · quando incontro al silem~io della nc~- te vanno su per i monti gli ultimi flebili -echi ·delle campane che-han ::hiamato .alla preghiera, nelle chiesette. ·,1e nostre buone mam'.me e interno· al ~rato ima frotta di cari bimb:i èhe glòcano· gli ultimi g-ioclli del. giorno che - 1birbaccione. - troppo m frdta s'è spento ... Quanta pace! . E quanta bontà! E non saperla ntrarre, ::o~l come la sentiamo nel cuore e nell'animo! . !nfin:ita bontà: nelle cose e negli uomini. I qHali mai potranno pensare. preferire, rivolgere· a ~oi le ~arofe volgari (çih. sì!) che r~vversano ha loro sgarbatamente posto sulle labbra: .. Ritcrnano, dunque. gli emigranti. .. * * * Ritornano e n'on ca:ntano: quasi che la R"ioia non vogilda esser,e ac,com~- gnata -dal canto che f.u la not<J: dominantedelle partenze. Oh, cantav~mo · anche nei ,tempi tristi della guerra: · •cc:me se .avessimo voluto soffo:are i! dolore che ci s11ingeva lontano d,aglr affetti. ~erso un baratro oscuro. verso 11'lignoto. Ritornano i'll pochi ogni sera. E che d:ire q-ui-? · Rfaddl:aniot~ntro ai t-icondi del- -la ~r,a inmnzlia,quando la vecchia « SCMm.a » stanca or di ~amminare, caro scr-ittore <leJ « &isveglio ! », era portata, ogni prìm,avera. nel mondo. da due robuste bracçia, da muscoli di acciaio o era sorretta eia due spalle che le faticli.e di mezzo secolo han110ormai .::urvate. Riandiamo mes,tamènt.c •incMtro ai nostri ri::ordi. .. Tornava il papà lontano; ogni pusso era il suo nassa.· Nel cuore era un •r -: ·, ··::. rn m1a11110 indicibile: e c,u--::.b il passo si allontanava 1111incub 1 atroce ci riprendeva. li babbo ~criveva pure ch·er.a sano - ce lo \'-.::l::mmo un anno apparire innanzi con un!o stanco pallore sul viso, e le membra .::ome spezzate da u11 male feroce. Sa,pcrlo ora. coUa certezza che non ~.i smente, ancora forte: questo vr-le,·amo ad ogni passo che saliva l'erta b1;cve. 011, ecco: davanti a!La porta sosta: una 111ano robusta fa ~tridcr la maniglia: il èatbo, oh. sì è lui!. enta. Un,a· lacrim~. 1111sa.!uto, 1111 bacio. qua,lche parola sofforata dalla commozione,· due bra::cia che 11c!1 tr~111a110 ci .~tr-ingono contro un petto <11i1pio: ii ba'l.1150:è lui! Ancorch(; piccini. lo. riconosciamo. E c' ·accai-1tuc.::ia1110 poi. buoni buoni. açco.\ ,1,cc:.ia!i'l'uno contro raltro, ~,i!cm,iosi: vq?:liamo dimostrare al babbino che siamo proprio buoni. Io. Diù grandicelle' dei frate!li111 adocchiò la mi.a .::artella. quasi ancora nuova, la mia prima oartella. dove ho ordin:1to cr111c 111?cmino il sillabario. un qualerno con una sola pagina di aste scritte bene. propr:o bene. e la cannuccia col pénnino luc~icantc. p::!r mostrarlo a papà: percliè ,·eda che ho gi,ì imparato a ... s::-rivere. eh·.: sono uno scùl:lro prepric diligénte, come ,·e ne sc,no pçchi (rl quaderno ni,acchiatc. cli tutti i giorni l'ho hruc'iato !) ..:.. Il regalo per me, quest"anno sarf,. specia•le: sono un emine io. io vc1clo giéì a scuola. ll babbo amorosamente ~i- porge Vll c:1rtot;::io di confett): i " ,.;ento sapori ». La divisione h taccio io: çon giustizia! Sia.rno passati nella vita. attnaverso gioiè e clolori. Anche gioie: ma ncn cr~.Ji"'mo clic ncs<;un'.l. sia maggic r~ cli au<:'!le clte seppero· c.larci in C"'( i i ,q;pi 1;c,·lli « cento ~apori "· che q baèb<' con due soldi ci portava d1 Ccmo. e chè uoi su.::chiavamo. per tutta la sera. accanto al fç>.::o!arc. mrntn~ iJ l;a!:;.bo contava le peripezie dell'anno traf,cc>rso Jo11tanc. Ci las2-ia- ·.'·:.>n1o1'.:'ìla bocca - e nel cuore -_una dokC'zn in finita! ,., * e Pa.r!'.enza e ritcrno. Ogtri a.11110. La ,·ita è un continuo andare per tutte le hti.::rsc strade del 111011do. dove, si l:1<::-,iano s•:'!c di svdorc e di sangue. Talvolta v'è solo la partenza. La novera Yexhin che ca.dde morta que- ~f~s..tatc suita fa.ke. tra i fiori, sotto il sole di lug,Vio, ,attege im·ano il ritorno del corn.r,agno che le Americhe nr:n l'.! restituirr.-~10 in vita. Si ricon-. giungeranno. s.e i morti si ritrovano. l! !,Jcse. dcpo la partenza <leile sue forze !!enerose. s·cra avvolto nel s:ilenzio de1l'•a.tt~sa calina: e !lii emfvanti son di là dal mare e gli emigrartfi son di là dal monte partiti con un sacco a farsi ricchi (Pastondri - Randagio). delratte~a calma ormai penetrata nell'animo di tutti - è di ogni anno, 1 A.pp"'ndlee dell~ e A.vvealre ciel Lavoratore> LE01'R.&BD FB.&1'K ~ GLI---iNN AM-ORATI (t} Aile (:inque de'. .ma·ttiino f avvocato f,u destato :dai suc,i isognj <la una Junga 5oa,mpanellata. Nrrcor mezzo ad<,io11Itlentato, .attra-versò tastoni: il oor.ridoio buio fino 'alla por,ta ohhlsa. - Cbi -è? · - La .po~im. Gli ritornarono subito alla mente le pa,-,ale reiette il giorno prima, in una so- ( 1) Per cortese conceF..Sionc della_ Libreria Editrice Ava.irti di -:\llilano s.a:no in grado di pubblio,re qui uno <le-icapi- ' tòli ciel . mcra\·iglioso libro di Leonhard Frank « L·uomo i! buono~, di cni quella Casa Editrice. malgra~lo t11LLi colpi che continuam.c.ntc: le ,.;:sc-stai1-o 1 i ncmic'. h:t m 10,·a111cn1e ,;,Jrricchito ht sua col'!cz:ont: !! La. iot1,cratura italian,a. E' un libro ardito. pieno di poesia. cli amore_. c~i uma: nità. che \·i\·amente consigliamo ,LI nost~• lettor.i. « L'uomo è buono• dri. Leonhard Frank. in ima splcnd!id,L c:lizione. ccm co- . pertina colorata. co5'ta solt~110 lir_c 6. Tn_ yjarc ,ordi11azio11i. con le spese d1 pc'il'to. a.Ila. T,ibreria Editrice .-\vanti. :\/filano. V~a Settala, 22. opJ>ure 12ll0 ~·t\nrc11i1·c ckl Làvor.1tore "J Zuri~o. città:· « LI· oannerie:re .d'!ber,go, che aveva J)J',qvocato ~e dimQstr,azion.i .r~voJuzionarie ,in favore tlelkt pace. spiegando alla ,gC'llte che ,le ,conQttisfe mihta!Ì'i ..sono indegne .del ,genere 1nnan10, e -Ohe .'.e vittar,ie rriiHtar~ non sono 1cli norma 1,er •il iv,;tlore 1i11tninseco •di ,una nazf.one, fa idi più per I' a,11Venire,-del popolo iche noti i: •più ,celebre ,dei n1ostrnigenerali». Ed ora i ,c~~rnef:ici rde'.I'umanità mi man<l.1i110 "r:<l ,arrre.state. pensò J' ~vivncato ed .a:r.rr1. - Ohi ,cercano? ... $0110 io.... - Lei è pre:z;ail,o l(]i venire ,neUa: -camera mort1rairia. 1.'>ignor.dottore. Hanno poPtato là 1.m ~uiolda, nelle -oui tasche 1,011 ifu rllrov<l!ùOdl1e il s,110biglietto di vima. Niente .a)tro. _ Niente altro? ...· Non \'O~i•io,ìo altro ,cfa 011e? - Ella ,dOYirebbe venire a vec.iere chi è il sulckla. · 1Berlino è ancora immer..sa nella quiete 1dekl'a.lilJa. Sulle .stra:dc asfaltate :,ui:.e orepuscotaire. tL111tg.<1 il mrnro ,de: ,me.rcarto· co1>er!o ondé~ia !Urta folla ,d~ geate, ,disposta in <lL\a.ttrofile sevora ren-te urdinata. Grida anni e s,:1.rà pèr sempre - e in cui si scolpiv:1 qurieQaimente la diuh1rna vandezza !delle nimaste: le donne: generosis~ime depositarie de! lavoro che non cessa un istante rl'infaticabil<.:. pulsare. Nè valse distog;liervelo la breve soaimpa,gnata dei ,~i11legg.ia1nti. Om ripremliei il suo caratteristico ritmo invernale pure dominato d,v11a operosità. Questi uomini forti, si chirebbe i- ~norino il riposo. S1)iriti attivi, 11011 c-onos,~ono un attimo perso nella ccintrmplazione del nu1la che altrove. n~I n:ezzogiorno. per esempio. inchio<.b a lungo tanti e t,a,nti facchini sul!.'; !!r<1Jdiinàte delle chiese, sulle pancltin~ cl~i porti. La mattina. presto or 11011 s'ode che il fonte che si laKna, (Pastonchi - Idem) ACQUEFORTI La crisi de Ile bestie f t>rnci. Avete sentilo? Dall'Africa, da_ll'Asia, giungono terribili notizie sur una nuova crisi, che sta per iscoppiare :n questo nostro povero mondaccio. L,i crisi èelle best:e feroci. Come in ItaEa ~i abbattono boschi e si è quasi distrutta già h. selvaggina g1,c,ssa, co~ì nel continente nero, nelle Indie, che già furono méta dei più arditi cacciatori, van diminuendo a vista d'occhio le best e feroci. Le tigri, le pa11tue,· i leoni, i rino::eronti, gli orsi vanno sempre più scomparendo ~,o,tto i colpi degli iniigeni, che, per una ragione e, l'altra, li vanno decimando. 7ic,r.e che ne fa il • Ceske Sl?vo : Tut. to il castello è una sola collez-:on ~ di ar. rr.• e éi quadri e di Santi. Il ()ua,Jro della JI,'. "cire di n:o, c1rcondat..; ~i c.lr.nr.ni. incorona l'ingresso; e in tua i 1 e,r•rrid-::i e r·elle sale sono appesi alla ri11fu<;.:i c;tt3dri di Santi e armi•· Proprio così: quello era il mC.Jt(i, de!- l'a; ciduca Francesco FrrdinanJo, en il m0n<lo dell'imperatore Guglit:lrr,e, di Germania. era ed è il mondo in etti si m110vono principi e generali: bigotti e guerraioli, circondati d'armi e di quadri di santi, e a volta a vc.]ta mostrano al pc:polo ora gli uni ora le altre_ ;Vrn an, cJ-,c i santi servono loro ner far la guer. ra. E ,;e c'è qualcuno che reca offe~a al1a Madre di Dio. simbolo di bonfr_ non -;iamo no: ma loro. Loro, che anche delEd €-cco quindi, r.on solo cacciatori, la religione si servono per i loro iuterr.2 molta altra gente ancora, altamente ressi. !2gnarsl che. dopo tante altre belle c:ise, !:tiano per isparire. dalla superficie della terra anche le bestie feroci, la ien.:i, la Un re2alo di Natale. E' noto che la gran ma!?gioran:n dnl pantera, la tigre... · oopolo svizzero h« respinto, di i ec~!:te Ma è proprio vero che c'è un Dio, il la proousta dei socialisti di un pi·e\evilquale non lascia mai mancare nulla nè nient<: hc:i.e: quind' usci. (TI r,,1,ofan:> ros.~o èrl p< rl;tto accanto ad él,1 fazznlcitc i,ianco. s-in1boleggiando così I c'l'.cri r1a7,JOn:diJ. tn m;nuto dopo un ~tr,) 1asd!j,!;1 c•ntro apjJendc:ndo al.lai slcs.;;1 per- ,olla 1,na coccarda : ricolore it1liana. Sorpn •u. in priitcipio non \·ole\·a ;;:,c._·::ire, · ma poi H!'.r C\ !tue delle hntttc to11se- ~uc11,.e. lasciò fare. Tutto ciò µ1·0•:o ·ù 1n i11cicknte che a\ rebbc potu1o c1,·cre de!k: grn..-: c<,11seK11e11zCc.i \"Olle tutta la tat1 ica dt•i 1,rc•icknte per evitarle. .-\ncoi-a 1111 alt,r,o hscista, invita.lo que- <ta \'Olt,è d:ig-li S\·izzeri. clcsidern•t t; r:. soh·e;-.., p1cificame11lc la qucsti·x1e. ,;nlrì .\pptlia rlc·ntro. dato fiato ad, un ftschiet~ lo. le cam:cic nere che si - trovav-;rn,) 111 aggua:"0 nel \"C«tibulo entrarono in. mas- <a n1·lla ,ala. Il primo t1·cssi grido: r. Q1:' "i:u1 :1, noi che c.omandiamo •· E '1«11•cli il lc,r,· grido 1li g11C'rra: " Per J' Il 1.iia i,dJ;,: E in. C'ia. a lalù' •. s,.algonc, su per le mulattiere, coi lumi 0.ccesi: ::on gravi rnmor di chiodi, e pur cc,] passo lento degli iniati::abili. verso i boschi che rintroneranno. all"alba - l'aurora che nasce ogni dì. forse quella che tanti poeti lontani da.Ila vita invocano e aspettano invano -, di maschi .colpi di scure. cli s.:-hian.ti frag-orcsi di tronclti abbattuti - dolore - di fruscii di frasche. di purissima gioia del lavorc accom· !'~·gnat~. stavolta. dal canto grave: O"'ento dei patrimoni supeno~i a nna da. agli uomini che v:vono sulla terra, nè ai ta somma. \ .,::<'·i:t nro,-o,::1zi011cle .sig-n,~·.e:,,:i111paur"ro,10 cd =1p,csiclcntc im·it0 l'a,;<cm_ hlc1 .. ritir;ir<,:. Prima cl' uscire lJLIC'>:rij. tirò eia! mi.iro clo\·e era ap·pesa .. :.a handil'r:l wizzc·,11. :\la un fascis!tt. for<e pen11wlo<i {ldl'-1zionc fatta. insi,:,\è per porr,, la hand:c-·l <li I1l'OYO :d suo pO<tll. m?. ri, r:,u.lri<'s: c],..ua ~c110h wizzera ~l:da <'. --?-:,p0 cli !ll'!l'fl g-ri-la•1do: « Ouc..c;< :i nrm <· \·ust ra '. • ., pesci che nuotano nell'acqua, nè agli uc- L'ha resointa. perchè - non oarJ:,no celli che volano nell'aria. Vanno scomrlei:di operai che non hanno nulla da nerparei:ido _nel continente nero le besti~ fe. d h" 1 • • 1 . b , • · ~ N · t , S · r e.re - ma oerc e mo t1 01cco • org,1eo1:;_ roc1. :en e pa~ra · corr_,paiouo a e n-. prestanrlo · fede a tutte le bubbole ,:he na3cono aua. Cmaue anm dt guerra, tre 1 1 d . d 1 . . ,·'ei· . . . , cava'1 oro a inten ere f' , organi a ann1 d•. dopo gutrra In venta non s:ip- ., . ·. . _ e sembra aào111vag1wr lunf{hi cortei d'ernii l'erso un nero bastimento . •• , . , ·e . b t· cao1,ahsti, seriamente crer•evano che l'.! o.amo se snno mu ,er:ic1 certe es 1e · . . , . . . l 11 · -1 E Il d 1 1':-gge nroposfa. da• soc,a1'st,. s1g-,1fic:isse , e. a nostri\ c-:v e urooa o que e e . . . , . l'Af · d ll'A · · la loro complet;i sooj!'hàz1cne d ogn1 aportato dai profondi Pirenei ove andavano con trolei nca e e sia. vere. A che cosa servisse tutt:,_ h carni . . d I " r· pagna di menzogne fatta d;illa ~tamm:: VJagg1 e Hrre •• b0r;rhese. appare ora anch~ in um ··indi badili e di z:rppe al sole e al vento. (Pastonchi Idem) Il gior,no è un rotc•lare poss-;ntc. 1111.:s1rran::i nenìa rullante giù per i selciat-i; è uno str-idcre acuto di s!itt::: clie arroventano i ciottoli. E a proposito di bestie feroéi: ·chi ha pagato le spese de! viaggio del , Tigre, in America? E' noto che Clemenceau è andato in America a fare un girc di prcpag,mda e vi ha tenuto molti discorsi, ognu:10 dei quaU tra semore una nuova minaccia per la p?Ce. Chi avrà fatte le spese per una tale propaganda? La sera? La domanda non è tanto oziosa e Qua·\.:lte canto solitario si lancia. nemmeno tanto _inèiscreta quante, podii sa? verSC' un cucre lontano: il trebcf' parere E c,ò appare specialmente contento di clcmanL J fortunati ct·og- ad evidenza dalla risposta, che ora dàngi si raccolgono sotto ]e cappe - le no i giornali. Le spese. certamente non iic,nnc contan pC',chissim::! favole _ a 'ndifferenti. per un tal viaggio d'un tale yivcre il grande amore dei semplici. oerscnaggio sono state EOstenute dai m'- !iardari americani. fra cu: brillano anche ~:>1·1t·a1rdi v.erranno i prepar.ativi r 1'nomi dei ,;;ignori Otto Kahn e Charles per ordinare il niclc nuovo. e il. .. cor- Schwab. teo nuziale.'.. Lasciamo ~tare codesti due signori di fhe gioia pccer spargere· i ccnictri. evidente o-igine r>erl'Y'aniéa, che cr, p3sul la ~ogslia della chtes9' ai bimbi i m-, gane, ia propaganda contro la Germ3.nia pertinenti e al popolo p\aLidente. ccl M~ tutti m~es·i mifonari e miliardari ge~to la.rgo del seminatore (- - d'au- chi: profondono ;11;ro'"i per dare al "T;- <ruri ! - ). ::olio sponta.neò sorriso elci- f{te • la possib:l,tà di diffondere negli !"uon•o felk:e: sorrcUo dal feiic-e can- St2t· Uniti le sue ben note idee. dimodcre della sposa: timida e spaurita strano ancora un, volta qu!'l che r.oi irn tanta ressa! and:cJmo d't tanto tem'Jo afferman1,'.) che E che ~ioia la sera poter ballare. cap'tarsti e n:iziooalisti sono stretti ira - i.'- di loro da un s:il<lo vincolo.- Gli uni se-· parenti e non carenti. cc-Ha scltidta mhano gli odi frn.· i po;:oli PH cec1tà ~1~-:-n<-.\cratezr<1frcsc'.1.· forte. s7na che naz,onale, gli altri. i cao;t3bti, s,1nn, ei richiama alle datFC d'Ayigi!O'lC dc- che il nazionalismo è fonte di guerre e scritteci dal naudet... . che, coi cannoni e con le mu:iizioni S! E terminiamo C011 una nota cl'alle- pcsrcno guad.zgriare fior di m')iardi. C~e gT~':l la ... nrwella in.::c-minci::ita col po- cos<, sono. ~uindi, !')~r loro i milioni spe. lem'$tn0 cl-i•• moda. si per il viaggio èi oropagand, guerraioDOMENlf O C. la del vecchio t;gre france,se? .,,,,,,,...,,,..,,,.,,,...,,,,_....,,. __ ,_LZL....., .S.... , ..,.".".."..'....4.-- Nelle località ove esistono Sezioni SocktUste o gn11mi di lavoratori italitmi i compagni sorto pregati di in- ' •iar~ corrispondenze locali riguardanti, t'attività volitica ocl i fatti interesscmti che si svolgono nella fabbrica, nell'azienda, ne_l paese. Gli oJ)erài socialisti debbono essere i nostri assidui collaboratori debbono dirci i loro btsogni, devono renderci conto del rnovifnento e delle lotte. Ogni vero compagno è impegnato alla diffusione di questo periodico, deve vrocurargli lettori ed abbonati, deve sorre.e:gerlo in tutti i modi. Nel castello d'unprioèioe. Un gLornalista descrive u:ia 'lisib da lui fatta .a Konoµict, nel c'.lftc 11o cteJ irranc!uca ereditario d'Austria-Ungheria Fr.incesco Ferdinando, ucci,o a Serajevo. E' nuello il ·castelb, in cni ebbe luogo uno degii ultimi convegni fra Gu-. ~lir.:,mo II e Francesco Fer<linando. I vi fcrsc si gettarono le basi pe.- il :JÌ:-no della futura guerra. E durante la monarchia degli Absburgo, quel castello che vien descritto come una meravigl'a non era accessibile ai 'semplici mortali.· Ora ci '>i può entrare. Eò ecco due sole parole tiella descrigia, spettnale e immensamente abhat-- « Se ,giornalmente ,ne muoiono a cmi- .tuta. gliata. ,al ;iir,onte, perchè non mor:i!re fo _ Ohe .cosa :,uspebta queJìa gente ? - città per I' .idea SLtbHme? Per la '.'lber- ·dotnandò .:· ,wiVocato a un vecchio ope- tà? Per: !la fratellanza? ... Dove è anraio, ohe aveva ia:i piedi sclrucite sca1rpc ciato ~ fi!lire 1· ideal~smo di. questo podi Nc,rnice ,rattoppate con lo spago. pti-o '? ». _ Ci is,ano pesci messi in vendita dal- L' ideaJ,ii:,·mo ~iacern là. ,nella ,camela dbtà ... Ali' 1Lfl1·,adopo mezzogiorno co- ,ra nnor.f.tiaria. so·1tc tforrma id' venti suic.imi.ncia .la vendita. dì. i quali, senza :rivolta!lSi, senza pro- - E la ,gente sta q.ui già ora ? ! AJ'.c testare, a1Vevano ,,ir!Jbandonato la comttcinq.ue del ma~tino ?-! nità dviile deròi uomini. « Come ·rrisuonano· le pa.role nel s'le11- Un 01m'biente provvisto ,delle ultime 7.iÒ!,, pc,nsò. conQtL·-te ,dell'iig-iene: girandi i11,·etriate, _ $tiamo qui g-ià ,da ieri sera a.i'.e dic- l!)ra11di veintilaLoni. g,randi blo~ci1i di ci ... ()lue!li d1c l"!ta.11110 ·ci'idietro e ohe z,Jl':aooi'o che IS-i ~cio,;(icvano .lc11t;a.mensono venuti ,appena verso la rnez.zanot-' te e main"itenev,ano t!res.ol1i i cav:la\'eri. te non aivr:anno ,n·ontc ... Forse sì: ma Nes.sttn cal:ti\'O odore. Ordj;1e inapp1.111proba.bihnente 110. !abile. L'a,vivacat~o :riprese il oa.mmino ,con la Un pochino turbato: ci.nque suiddi. g,uairdia.. « $ì è inouka,to a questo popo·· · per 1 quali non vj erano più tavolati ,'.u ,merav.ig,ìi.oso. spiritual,mente rovina- disponib~li. erano idi.stesi &td bianco pato. il doYeire ,di ,·weire e .di morire per ,,imento ,di quaid·relli. ,'.avato ,di nresco. lo siato: e questo ,boccone ing•oiano i « A.desso, alr-atba, sarà giià rricomin~ 'seiltan!:.a ,milioni ,di 11qi11ini- .a casa e ciano aile kon1i 1ir'. fant,aisLco, selva.g,~o ser-,,ione che si nuò legger!' i;, un g·ornale svizzero. Dice_ que1l'ann•1ncio: ,, Il ripudio della imcosta sul patrim'Jnio permetk d1 procurarsi il più bel re-· gaio d; Natale comprando u,1.'aut0"Tobile (e oui stg-ue nrezzo dell'automobile nome de1Ja fabbrica ecc.) ,. · Ecco la morale: <lono che !'i è resointa !!imposta sul oatarimoni'o. destin1.ta a formare un fondo di, assistenz,1 p~r vecchi, ci si può permcttffe ;l lu"s:: di un'automobile. Va1 1'N~ ben la pena di fare tut·o il cancan. che hé!nno fatto i cap;tal;sti contro quena. legie , imr:iorale GENOSSE. Baruftfrea• f asclsetl svizzeri Tr·,d11-::i ,.,,,,o cl~ ,. Ll' Tr'.!\·:til . • f1 <'Omitato ch-lla , scuol1 ...,.i1.z, n •li Domodo,sola an•Ya :,witato : ,uo :iwm1,ri <'<1ami,:i a n1111ir<i,Iomcn'c l scor,:1 per. tt~H.:g-g--ian.·.. il trac!·izio,1ah:· . ·-"~·1L: fena p:uttosto fam•g!ian· <'egli s~-'z,eri ~iJ'cstcro. che rc:lig-•n<·;,i. TI <loy> pr:t1u'l ('r;i l:i. ·('<:taclci hamhini e dei g-~n'V,ri ,1.... gli •colari. I a -era ;1 pre,iclc·1tc· i•,,·;, I., fc-,ra. -Ìiri.id~nd'.>all"Itali,. p11c-..,dci cl,. zionc· degli ab:tanti di Domod<Psoh. e nwtè, la lihertù che o:;i~ode in Tl'.lin. ( \"on ta pl':'',erà p ·,ù così ;\Q\X' la "rt'!l,: i. Sttccc•<sa ! \" ola di rc·claz.). f.a ma..::nific.. ~.ala. tlec.c-,rat:t ,() 1 i colori 11'.lzioi'1alidi ambo i paesi'. era grc•- mita di s\·izzer: e da <Jllalche il 1li tr:o TI P1c~: le11'tc.dopo a\·cr 1·ing-raZ"ato lutti i pieserni per il lorn conc~r~o a.\Lt !·t'~l"l chil'se alro1·chc&tra di intonare i.,li i1:·1i nazionali. Infatti tutli si lcYarono iii pie. c1· :i; suono dell'inno s\·izzero e della marcia rc·alc italiana. Infine un alto im,zinario cle",<·Dogane cli Lo~anna hrin:· •1 canario dclk Dog-anc· di Losanr¼l hr:ndò cali11uè, • 0 llegrn.menlc fino alla mc.c:a:·0ttc e nrc.;nc, ~cnza alcun incidente. l ia~cisti a,·c\;a110 una fos,a iÌk,nz::mc in una s:ila attig-u,:.. \lcuni di es.-,i p-1•- seg-gia,, ..,no in divisa fa~ri~-t,:,. e g'lt,~1d·ll'.ano continuamente nella isaJa cioH· ~li s\·izz('ri cercarnno di divertirsi nel 11:·- g-lio1' 11i,c{lo .• \ Ila rnt·zz., 1111'1di c,.:,i ,i intnodus~c ·!l, quc5ta sala (pri,·at;~) e tol- ~t· un garof,~n10l'Osso ilall"occhicllo ci: t1>10 "\ izzt·ro. d,:ccndod', cl;c ~ò 11011:rnd:I\ a taiti, veg,gen:t,i ? ... Ci 1Sono pesci 1messi in ve11d,:a per la oitrtà! ~. pe.11sò r avvocato. •« Così ,comi,P'oia il ,giorno». Fn-es,.o a.Ila ,finesi~ra e· era 1m ammasso sangui.neo. iango, ·intestini, ossa: un veoo1lio. ohe si era 1JreoipitaJto dal quarto p·ano •sttl .se'.ci,1.to. percl~è suo fi,glio adwa ,1,rovait-0la morte detr eroe. -$111ù,uva11zale ,ùeT:a .finestra, basso e la1rgo, dove era collc:cato il temtooifone. sta:Va kunt.?;akfrs.tesil una Yecvhi,a• sj;g:no- ,ra e'.eganbissima e lcg-.germente im,belleb!ruta. ohe Lc;iera ,h\/iVelenata. e fis.~av,t. -:on xli oc::hi tSpent=,.nn i,;iov,anotto morto. le oui 1labbra erano aper•te come per leg,gero· \Stupore. « E come ha1mo so.iferto il veccltio, e .:a ve.cchi.1 ~,i,roi,.orae il ra,gaz;zo, prima ai fare •iJ Pél\SSOesLremo! E -come i milioni ,di sokla.ti. prima di precip;,lcLrs.i nel ml'!Ja! ». Gli aHrri sedici •suiici,ck-di ~ue,nra Sfal\·ano lunl!lhi 1distic;i o ,contraitti nel(.E !Spasimi. inscl!Tl·~uinati o palJ.kL\-dal veleno. $li taV'O'.abi la;va1bW. vernlciruti in li.anco. a.I idi ,sopra dei •quaJi ~iT.. l!Yano i -tre ,grandi ve,nmilatari orir..zont.11i. Anche alle finestre era.no fissati ventilatori sussmranlù, clie giorno e notte ripetevano. ~irando:-0 in Lungo. ia parola « guerra~- Uopo c'Ò. t 11t1i andanc,no \'Ìa e h fh<t 1 fu C<'ISi f'U..'lHata. J-'c,t unat.-?;:,·ente ~ g-r!'g:ari di :'vi u-sol:ni non potranno dire c1· essere stati orovocati. in quanto nessuno dégli <dz.:-2ri ha fat I<) nè una minaccia. nè un !;'<!~I o. E' cer·n chi:- l'incidente del garofano n'Jn ;: str.t/J che un pretc 0 to ·per soll.:\·,vc. una han 1ffa. in· quanto g-li S\·izzeri a Dom'.ldci-ola sono maJ \·isti •· : Il . , . soc1ausnmono muore Un Titano consegnò al/"uomo llll seme e gli disse di piantar/o. Il seme era cmeilo de! socialismo, ruomo che io piantò era uno sfrutta. lo. Il seme fu sotterrato e :!ermogliu: fece la pianticeUa, curata noi .:!a~li idealisti, dagli affamati, dai diseredati. (':·e,bbe, fece dei rami colo:,-;a[i, f11 tutta verde 8 fu notata 11i:n::,,; ,·e;1i,- se sempre più rigogliosa. Fece delle radici potenti, tanto pofellti · da sc.llel'f1re il terreno ricino e da incrinare ie mlzr!.I di confil!e, costruite fra due vopoli che si guardavano in cagnesco. I rami si allungarono tanto da c•ss~;r toccati dai popoli così detti nemici. Tiitfo lasciava sperar. bene; si at1c:ru!(va con gioia a giorno mollo wossimo, in cui !a forza cli quelle radici avrebbe fatto .crollare i con1ini: tutti a1irel;bero goduto ugualmente d(!,i frutti di crue/l'albero e ile avreb- /;ero goduto la sua protezione;' i popo!i intanto si riunivano alfrt sua omf;ra, cominciavano a chiam(l.rsi frateili nezrc:ttesa dell'alJ,braccio definitivo. · Verme però un momento orribile: de!!li 11omi11icattivi diedero mano a!le swri e cercarono di atterrare l'albero. ·L' a!bero 11011 votè essere all6rrato. Scffri però e le foglie apflCiSSircno e caddero, certi rami che sembravci'no saldi furono i primi a cadere. La pianta colossale rimase denutrl.ta. \Clvvizzita, lsdfteletrita. Adesso solo. pochi rami, poche radict .conservano rallJe;o in vita. Esse bdstermmo a farlo diventare 1>iù potente' di prim,t. Co111i~ci:t già a gettare le _gemme e in Ulrl'a pressi.ma primavera sarà rig-cR"lic,so, sarà come non fu mai. Le radici finalmente si libereranno dia ouel muro che le stro1,za. ed i rami copriranno e proteggeram10 chi fino allora avrà sofferto. _zurro, un· es,p~essione indioibilmente lamentevole. L' avtVocacto niconobbe subilo ne.I cadavere iii ffos-ofo, il -cui ,volume ,cli introduzione a wna « Filosofia dei contrasti » er.a, us:::iito 411 poco. Terrore é •sdegno ,si ahernavruno con ,rapi.da vic~nda negl.i occhi {leU' avvocato alfa ,vista, 1ùi quella f,1Cc:.a azzn:rrognola, ,che .s: ora irrigidi.ta. -con una espressinne di ln:moo:o, pernhè, un· epoca· ,d•rasticamente ,materialistica 11011 g-ì.i.a,veva pe,r,messo di .costruire. e terminare J! opera delta sua ,vifa. - ,Perohè •si è tl!Cciso '? Perahè ma~"? - N°011 -~e so. Ma, idi sol irto, .e' -t: sul ta,rnlo ,la ,cl-fama tc1 -a.Ile anni; upp.ure la nati_;r,ia1o11e ~ •caduto il mrurito, il figlio ... Pe!r que'.la nl_mzza lì era iJ fida'l1zato. - E irndicò la 1ra-gaiza òistesa s.ul sesto tavolo, acc.into · al filosofo. Ja quale a ,·evc1 :come ,Jttti ,una fattia <Cl~lica.tanier.te azz,vrrognola. At1nbeù11e .s: erano as.fissia tn col gas. - Percl\è prc,Yenne eidi ,la sorte ? Av,rcibbe 1ben pohtrto dirsi: non hvtti -cadono ai fr01ite! ,· a 1 ,f,ronte - fino a tanto -che ne ..sar.an- assas,sinio ,di •povera gente », pen. a.va no soifocati al .~ervlzio di uno St<1to. il r av,vocato: e csse11vav,a i due :appie· oui ,wirito - a c)jn-Jo 0011 prudenza - cat~. ohe stava,110· accoc<;0la:ti in n111 anè ,g;rave mente co.rresponsaibile idi que- i(Olo, starti e ,ri.g,di r uno acca11to .a.1'.'a!l- (9ra •.g,uerr.a.. Mr.'.ioni sano già morti of- bro. 1111airitoe 1moglic, ·a cui la guerra aioca1i per ,q11esto fa.li.so,dovere. Ouai1do veva JJOS!O in mano la conda. Dai'.e b~c- .sa IJT'à q.uesto papolo sonfrire con fanto ahe ,spaJancarte pe11zola,va110 le <l11elmstoicismo per la n-berrtà ? ; ,l('ue: ,g-1rDsse,ri_~ide, Iunghe. pavonazzc. _ Ec~ la cc1111ea-a mortuari.a. « iE .qua,nte T)laldri, spose e ,pa.'<lri li.11 _ Grazie! :Manderò ol!<R"istesso il Eur,opa gria,çoiono, rn questo istante. r.ipparto alfa IJ)o:•iziai'. ~eR".i nei ,loro letti. co11 gli l(}oc.hi-dilan ou.stoc.le icondt.ts.Sc l' ay\'ocafo presso l'uomo CJILl.airantenne,che, contando <la iSinisbra, igiaiceva sul quànio favolaito e aveva. nella iaocia ,di ,un de'.icato a-z- - Così ho pensato ,anch · ,io fino a ,due a,nni fa; ma dopo 1d'allora ho par:'.iart:o ,con moHi ,dei panmti. ... Per molti n:on -è la pruura·della unorte; è ia J)a:ur.a! de'.la ca.se11n1a. C'è della iente ohe non sopporta rii 1cortile 1de]a ,casemn:a .... (Continua). ,..

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