L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXVI - n. 51 - 16 dicembre 1922

Vane fatiche di empirici l' aQuanti r~dici attorn"? al letto del- alle opportunità politiche speciali d! nmmda. o_. 4 oosa e iin po' so- q~t' ,ora ini Halu: potranno avere spe~ta e ~1 sar~~~ da temere che 1111 risultato immediato ma es<;,onon :tt1 questi ei:npmc1 volen~o cia!scu- potrà es_sere_duraturo. per propruo cooto applicare una Alla fine sI ve1,,\ che l' au.11malato nuov~ .oura ,~r salvar~ '1' infermo\ si ribellerà a tutti ,i rimedi artificiosi no~ ftnLS?a~ò ~11vecec?ll accop~a·rlo. escogttati dai vari consiglieri che gli ~ss~lmn, D Annunzio, 13aldes.1.. a- stanno attorno e 'v:11ceràancora una vantt,. e è ~ncora qualche taumatur- volta. secondo ìa sapienz:1 antica. la . go clte ~~glia pres_enfarsicoHa sua ri- vis medicatrix 11aturuf!, la forza r:sacetita m1~a_cc.los~ rn tasca? natrice naturale. . In 'v~nta _ogm buon medi:::o che si Il sindaca1lismo tSSHmerù 1;~,c<,sans~e!ti, prima cli proporre i rimedi rLamente la fi ·io!lotnia. i caratteri. la e'.qici, ~ovrebbe ra'.e 1111' accurata tattica che r,oi :i.bb:.1r110 sempre cerd11agri:0~1 della malatha._ . c<1todi difende:r,-:!, E questo 1101p1erCh_1 J ha fatfft sul seno questa dLar chè noi vogliam1 imprim~,~ per furJ gn~ 1 · . . za detennlnate d'r01fvc di p:irtito JI .. ~ 1 sono de, malati che appaiono 1,10,·imento sinclac:1lc. 111:1 percbè 11 tah sol~ per. le condizioni in cu:i son partito socialista è l'interprete delle costretti a vivere e che portati in al- 11cccs'>ità dcll'org~t11tzz:1zione; ·.li ::!astro ~mbient~. nella piena libertà cli ~(! drl proletarlat•J. ' · respi;are ana pura e di godere il be- La 101 ta di cb~SC' è ùnh·crs.ale. La nefl~10 ~lei sole, riacquistano la salu- orir::rninazionc di cla.<~scdei lavor:tt~ d1 pnma: cc ne sono altri che gua- tori ob'be-disccquindi a delle necessinsO?no_a?pena i ~cdi-;i trop1;0 ,ze- tà universali e llOil i)Lh) tollerai e :1 l~~ti gh S>l levano ,dattorno ... E mor- lungo gli ad:1ttam~1r:i. i limiti. le .lctif~ante. per - la ~ronfia vanità della formazioni che ,1,J 0ss,-t· p•Jssanc, iin • scienza, ma e cos1. oorrc o la violenza di domi11:1tor o Questo movimento operaio italia- gH qpportunismi di ;1ttivi p:--stori. · no, che _tutti p~odam~i:o ,in crisi, e l! sindacalismo è clas<:i;;ta per c;cche tutti con pI~no dtsmtcresse vo- finizicne. Tutti i tenta:lvi di :1rmtìnizglion.o salvar~. appartiene _alla ~ud- zare la sua azione co:i qu-:lla .dclb detta catego~J~ d1 amn~a.lat,. . ::lasse capitalistica nn;ranno p~r inLa sua -cns1 non è mtern,a,, non e frangersi contro la realtà. nata da un arresto dii funzionamento Ed essendo classista è per forza di .del s~10organi:1110.Es~a è sort~ h1tta cose intcrn'-liZionalista, poidiè La clasper 1 opera d1 agenti estcrm. Dal se \'a. al di .1:1 della nazio11e.Così ccS!!urno in C:ui~on,tro le orga,nizzaz.!o- m~. il sindacatrsmo padronale si muom proletarie e stata portata la v10- ,·e su un terreno p()rfettam".!nte i11te.r. l~nza :;hc lla. distrutto le sedli. che ha !1"?.icnalc tc1nto più evidente qu:indo sbandato gli organizzatori e i capi- ,i rr::,13,, ,di 0rg.anizzarc le ofiensive lega. che ha r?tto i coocorda~i d~ la- sontro le conquiste del proletariato, vorc, che ha imposto la cosMuz1one Si iJludono aui11<1cioloro·che credocoatta di altre orga'l)izzazion~ obbe- no dj poter nÌcttere limiti e freni ad dendo ad altre direttive e a-9-altre un movimento che o1ibeùts.:::einvee~ dii~ipline, da. quel. gior~? r organiz- alle prcpric leir~i. Faranno un·oper:-i zaz1one ()pera:m è m cns1. rnr111enta11c'1di compressione: ma No111 è chi non veda h1tta l' artiii- poi. alla fin~. ne sarnnno travolti. ciosità di questa crisi e il vano affan~arsi di tanti medrci per trarre a guari:gionc l'ammatlato. Tenax. R!idategli la sua piena li·bcrtà di re- Lascienmzaed·ieclea8ore spiro. ridatcg)i le ::ondizioni perchè esso possa vivere nella pienezza delle sue tendenze natur;ali, e· saranno inutrli tutte le suda!te fatiche di tanti salvatori. Invece ahimè ~.tale atroce gara di insmcerità, di adattamenti. di tentativi defomiatori ! La Confederazione del Lavoro proclama I' mdipendenza da tutti i partiti metted> in un sol fascio i partiti che .t;aippresentano l' oppressione di classe, -la ldifesa del privilegio capitalistico e del:lo sfruttamento del lavoro, çoi partiti che hanno ,e.reato l' organi~zazione operaia, I' hanno animata della loro stessa anàma e lottano pei-1' eman.:::ipazioned~ prolemirljato. · -Il fascjs,mo vuol~ 1tn moviinen1o proletario ohe serva ai fini naziarrn: Ustici -del suo partite,, che rirrnegh; 1 raf)lporti internazionali, che persegua l'assurdo intento di armonim.a.re ; propri interessi con quelli dellai cla.;- se capit:a:li.stiica.che si proponga· la difesa dei lavoratori senza c...')uc-edere a questi l'arma d6Uo sciopero; o~- sia vuole un sindacalismo invert~- brato, disarmato, che sia subordi,rtato sempre al capitalismo p::tdroni dello Stato e da cui quindi deriva !a politica· cosidetta nazionale. D'An111unziinoon si ~:l bene ..::he ~0sa voglia e fino a qual punto !a pacifioa,zione che c~li a:1spica, 11011 voglia signific.arc il completo asserv:- mento c.,'C'll' orgauizzazionc ..:.on~edcrale alle direttive sindacali fa.:;ci:;te. E tra tutti· fa I.a spola BaljesI che applica fino a1 Il'esagerazione i! e:oncetto colla:boraziònista al punto cb 1:rra1rsi coli' atteggiamen~•-· politico con,tiugente dçl suo partito. rice.rcai1do eviidlentemente il tratto d' 1111\one tra Jè ultime tr:in~:izioni confet.lerali e Je direttive del fas.:ism:1. Ora tutti quest~ sferzi ùi adatlare le -necessità del sinda..::alismooperaio In quest'ora dt clibattito a.ppas~.:onato fra capitale L mano d'opera, per toglier..: da una pane e difendere <lall'a.LLr.a, le conquiste già poco a poco strappate sudatamente 'dai la\·oratori; in questo mome~- to credo non .sia jnopporltrno rkorda,rc che 1lcl u-ecenti•ssimo Congresso di ÌllcdL cina del la,voro tentLtosi a Firenze e precisamente nella seduta dP.I 12 giugno, si ebbe un'ampia discussione al riguardo. E per la prima volta forse in !tal.a e forse in, tutto il mondo civile si ebbe una viv.a. nutrita, per quanto cortese e serena battagl:ia, su un argomento lii importanza soo:.ale generale, ma stuclaato sotto un angolo dsuale prevalentlement<e me<l:ico, cd in un Congresso ove i medici erano in 1>revalc11za - una battaglia. fra rappresC>t1Jtantdi ella scienza e ,ra-ppresentanti d'ci iavoratori. · Il dott. Ìllasi, capo del sen•i,zio sanitario delle Ferro\-iic dello Stato, svolse i suoi concetti, quasi eompleram-ente favorevoli alle otto ore da un punto di vista, diremo così. fcrrovian~o e per qttc.slo, credette poter proporre delle eccezioni, delle deroghe. ma in ma,s-sima a,mmise la imang-ibil,ità del principio <lal pun!Jo di vista sanitario. E fu efficacemente controbaLtt;lo dal Ronzoni. ra,ppresentan-t!e del -Sindacato Ferrovieri italiani e poscia dal Mag-lioni della Confcderaz'ione del T;avoro. Fu formnlata cla Lorica. una pregiud.i7.iale. secondo la quale, la parte della relazione Masi, che riguardava fi tumi di \a,·oro cfoi fcr.ro\·icri. 1iosse rindata ad altra discussione. .\la poichè lo stess.o relatore, delucidando, ctiede alla sua relazione una portata. assai più a.l11pia, nel senso che egli avcYa parlato dei turni ferroviari. soltanto in via di e.scmplifii.cazone, ma che intendeva che il problema fosse cliscu • so nei suoi rapporti, con tutte le forme di la\·oro, la pregittdLziale non ebbe più motivo di rima1rnre. Ed allora la diiscu&- sione rLpresc più serena e più ampia. :-.;e,n è forse inutle, per dimoslrarc o per iar conoscere a.i lavoratorL il pensiero 'dei medici, riportar.e in brevissimo ,,~assunto L'AVVENIRE DEL LAVORATORE quc!io eh,; d:i.s,,;cro alcuni fra. ,i più chiari cuLL01•, delle scienze mediche del I.avoro. ------------- fascismo di esportazione Per e~cmpio. il proL Diez, prcsehLando Una corriSvondenza da Vkrma ci un suo ordine del giorno, che fo poi ap- informa di un episodio che merita cli provato all'unanimità e the ripo~t-0 più essere conosciuto - e commentato. sotto, sostettnc che i twrnJi di lavoro, Un Operaio italiano resiliente da debbono essere sta!.>ilit: previl' ricerche molto tempo a Vienna, che fu tra gli scientifiche sperimentali, per i d/ivorsi iniziatori del Circolo << Atulrea ComcsLieri cd ambienti di lavoro. sta» fm i proletari italiani stabilitì f I Biond'i ricorda \·a che g-ià da molti nella capitale a1Ìs(riaca., fu im.m:ovvi- :rn ni fa. gli studi di Pi.,;raceini e 3laffLi !>amente chiamato alla Direzione df dimo!>trarono ciò che è stato confernnto /JOlizia, dove gli si fece ca/lire, con recenkmcntt dalla Comm:•sionc \\'hitc lungo ,e:irodi frasi e in tono alquanto in lnghlilterra, e cioè che le « otto ore imbarazzato, che, in Se[!aito a f)Tatisono necessarie sia per la salute dcll'o- che diplomatiche italiane presso Lì peraio, che p,e,r il rc11dimento larnrativ0" Govemo della Repubblica, si sarebr datori di larnro vogliono ancora inn:~ be desiderato che egli desistesse dalc(• le no\·e e le dicci ore; ebbene la stes- la « /Jtopaganda antifascista ., iii ;:a Commissione ,inglese ha dimostrato Vienna. · eh_ lavorando più di otto ore al g-ionHJ Avendo il ,u,stro compugno osserla produzione metallurgica au1m:nta Jh·r valo che egli non ha in alcun modo 'Ci o l;l'ttc ;-cttimane e poi c\iminu·~ce ra pidament<:. dunque l'aumento della. pro- trasgredite le leggi deli,1 Stato che duzionc non è poss hil thl col l0gorìo lo ospita, e che la costituzione repub- <lcll'opera.io. l;!icana gara~zfisce <ìp:nicivile liberla • 'l'rcclic1 anni fa :n l'II altro c,,,,~re~-o agli (l[iiianfi della Repubblica, il fundella :\I cclicina d('I Javc-ro, il Tanli. so- zionario austriaco, che evidenteinen- •tcnnc con gra111k valentia che il larnr-) le r;{;/Jedil'a•co11tro \'Og/ia all' imJJosi-- intclkttualc ;iffatica, ora, qudlo che nti zione rice\•uta, risp&se che l' autorild larnro i11tcllctt11alc affa.t;ca no11 è J'atten- ref)ubf;:ica,w 11011 al'rebhc mai ;)leso z'ont. m:, è l'cmozi011c. Lo scienziato ci•c di sua iniziativa 1111 1>rov1•edime11to sii;: \·ora k "t1c dodic:. quindici ore nel h- mi!e, ma che l' ,!wstria è costretta a ho:·,norio. non si 5ta11ca p:crchè la riccrra far di /allo ver mantenere lìuo11irap- ~li è piacernlc l"ci ,~ coronata dal ,ncce-- porli col Governo italiano: ittsiste11a "o. rate eh(' anc.he all"opcra10, il lavoro (fllÌlldi percliè il nostro COlllf}(lgno fa- (Ì;nnga piace,0lc e anche ci.:-!iallora 110·1 cesse sospendere un comizio già con- "· <-tancherà ». roca/o ver quel gicrno. Ma l'operaio ,E l':\llc,·i alrermava. pur<" che il prin- .c..ocialfsta, consapel'ole di trovarsi cipio clcllc otro orn. inteso come m,tssi- dalla parte del diritto, 11011 c@de!le; ma, debba essere difeso dai medici, m,;n. il COlllizio ehbe li,o;;o, rtusci numeroLre le otto ore sono in pericolo in Fran. so, e l' c,ssem/J!ea. ascc{tando da 11: 1 eia. :11 Germania e in America e in Sviz. <,lfro /uroratore , il (0/1lf)(l,f!IIO Za- >era, si può dire che· non esistono più. mis __ il racconln della le/i/ala :iresEd ecco l'ordine del giorno conclm,i\"c., sione fascista suf Gol"ertiO austriaco, per noi altamc11tc significati\·o: « Il V Congresso cli meclicin,, del !.,,·o- JlUlllif'estò il SI/O sdegno CO!l Ull ordire: ne del giorno di vrotesta. e con una • « Ri.tenuto eh(· il principio delle. otto CC-Sf)ilt,aco!letta per {e l'illime rie! ore effetth·e di lavoro dlevc rimanerte 11 ,_ ÌliSCismo. tan!-(ibilc; Ogmmo immagi11a i giudizi u1w:ii- • Che l'ora.rio di la,-oro effcuivo deve mi della slam.va ,,;!'lllleSe l!Otl reozioe~scrc interrotto da congrui periodi di 11aria. riposo. \'a,,abili secondo le speciali condi- Tre um1i fa, scrivo,w (Jliei gior:wli, zioni del lavoratore e del lavoro: fu instaurato in Ungheria il fascisrno, "Ritenuto che tutti i problemi riguar- ossia il terrore bianco. Molli « sovrlanti l'organ,iz7~,zione de1 turni di larnro versivi >► dovettero abbandonare f.l non possono esaurientemente. risolversi toro vaese, e rifugiarsi in Austria: doche con. lo st_ud!·o s~orime:it~lc diretto· ve si raggru,pJ>aroiw intor'no ai più. (~ella fattca_ ~Cl ~lrvers1 me-st1et11 è nelle di- conosciuti, fondaro,w Circoli e perfi- ,·crs~ cond':z.10111''1?1b!en_tal' e individuali: no crearono giornali, che condussero -~1:~ Yot, che i::-li Entt prepos~i ~Il~ di- campagne .assai energiche e rumoro- ~c1pli 1~ e alla 1_n1,cl=:, del la\·oro ,1st11msc.,- se contro il regime dell'auunira,glio no o 111coragg,~no 1, sc,rgere pr<:$0 le li ti All' b d lle fbe · f"t ~, andi mdustrie, stntali c p,rivMc di labo- -_or. 1y. bb~:1~ra e . i Ire I~ i llratoI'i sperimentali per lo stttclio pratico ZWTU repu ucçme, C/l/.el pro t?gh~ /)Odi tulle le qucstion: concerncnt• l'onta- terf?nO_de~Ulfl.CZarec~lmondo gll ornizza.zion,e scientific;t del lavoro. ' rari di cm l_Ungheria era teatro. F.to: Dicz. Lorica, Ciampolini, :\far_ f;bbene, Sfa defto a lor,o onore, a~ zella, Levi. Mazzonc. Bliondi • llorthy e ai su.01 consoci, non J)aSso mai. pel cavo di wemere sul Gover. no di Vie1u1averchè troncasse la propaganda degli esuli, li privasse della libertà di parata. Il fascisnw magiaro, pago di avere ucciso la liber1à in casa vropria, 11011 pretese di assassi.narla iri casa cI' altri. E, pur savendosi assai. più. forte deU'ariemfca e im/iote11te Repubblica austriaca, non osò mai q1tei ricatto a cui s' indusse q1iella forma di amoralità statale che è il Governo fascista d'Italia. Lasc:arno da pa·rte la s·oconda idea, sul. I:\ quale mi propongo di ritornare in altro a.rticolc, perchè importa11tissim.a. e degna cli cc..sere ben cornosciuta dai lavol\,- tori. A112:!i dirò in confidenza. e come ap<:- riti-ro che anche a Torino si sta stud;.,ndo e forse fra 110?1molto si con.orcterà un· istituto destinato a q1wsto scopo. Se l'inizia.tiva. sa.rà sorretta, come speriamo, dagli Ent!i sindacali' torinesi. Rcstt:.imo dunque alla prima idea espressa in modo non ambiguo dall'ordine del giorno: « Il principio delle otto or,c cffottri\·e di la.vo, ro deve rimanere intangibnle! ». L'l1a detto il Congresso dei medici-sociali italian:i che contava !fra i presenti, i p\iù bei nomj_ si può diire, c\lclla sci'onza medica italiana e molti dt essi. maestri anche agli stranieri - tutti o quasi di parte, di mentatità, di aiderenzc socia.li, borghesi. quindi ness1i11 sospetto di parzialità \oerso i lavora.tori - è la p~ir10Ja pura. serena e obbiettiva della scienza. che si è fatta int,crprete di un postulato ora.111.aiindistruttibile: le otto ore sono una. necessità per l'operaio l" per l'industria. Questo argomento, aggiungano i lavoratori, agli altri che già pos.scggono e vedano di farlo cap-:,re anche arrli i11clt1striali. '"' Dott. E>i RIC:O GASC.-'.\. Un ~orno - speriamolo - il globo intero sarà civile, tutti i punti della urnaria dìmora saranno rischiarati, e allora sarà compiuto il magn.ifico sogno dell'intelligenza: avere per patria il mondo e pei nazione l'umanità, YICTOR HUGO. Come un .lutom.a ai piedi del letto. c0, mc un automa snlla piccola bara, e poi dietro a.I piccolo corteo che andava a s'eppcJlire il sno cuore di carne vi\·a <. I vecchi Govenù disvotici italia11i - q111dli anteriori al 1848 - perseguUavano g/i, << agitatori » enlro i confini· dei proprii Stati, ma li lasciava irz pace quando costoro r'iuscivano a ripara.rè ali' estero e colà svolgwano la loro attività. 1 mazziniani, i carbo,wri, i « va triotti» in genere, quando avevano messe le Alpi o il mare fra sè e i loro sovrani, vivevano sicuri. E appunto perchè questa sicurezza fosse sancita, oltrechè nel diritto naturale, anche dalle leggi scritte, fu com•enuto nel diritto interllazionale che J;er i cosuletti reati poliiici non esiste estractizione. Il pensare diversamente dai prowì gu,•er - na11tf,(UlZi l'operare nel ·cmn:,o pnlitjco conlro i propri governanti. 110n è reato fuori dalle fronti.ere e llOll riuò essert (>,!!.gettodi persecuzioni dirette o indirette da parte del Governo of/{lt·ru:o. La ootestà statale sui s:uìdi:i "rihel!i » con /'opera e co! pensiero, fillisce dove finisce il ferri/Orio dello Stato. - ,.\vrù ricC\'Uto il tdcg-ram ma, ponr:iccio .... .\fa in,·cc,·, passata g-iù u:i;, s.eliin1ana, non 51 <·1,c·\·a ;,.ncc11anulla. Qu:1lcuno ,·,)- dolce. mi!lcia\·a a tremare. e molti occhi gua:-- Spcrduta in quella uilitudinc buia e dc- d . 1 , d ) 1 11-1 co·ii \usa don: soltanto c'erano due 111,an1nc lont:~ne che l.t cercavano e la chiamnvano. Face\·a tanto compassione. po,·e,r,ctta, che 1111as11a lontana parente se la raccolse in c:Lsa, Per vrdcrc cl: clistrala almeno un poco. poYere!ta. Chè sc ,torna,·a q11el pove'aomo non la tro,·asse cosi. Glido d~cc\·ano sempre, anzi. per pc1suadcrb a farsi forte. a resistere, a sperare. - ~e avra.i degli altri ... - le dicevano le amiche - sei giovane ... rifar.ai famiglia ,ubito ... E c'em anche in loro l'ansia per it ritorno clcll"uomo che doveva consolai-la. Certo era in viaggio, perchè no'n rispondeva più alle sue lettere_ a,·ano a pon:nt 011na e, 1 t , . - pas'>ion.c dubitosa. - Quando (omincia la di~grazia ... - l g-na: 11011n·n~ono mai ,oli .... F in,iatti l'orihik fato si contpirn. Dodici g-iorni dopo la morte del ba111hi110 arrivò al Com1111c la C()11J1111icazio11e c!t.:1 reg}.Cin1cnlo. ' ,, Soldato tal dc· tali, classe c·ccc1cra. k ore. il giorno. nella localrt;1. decc<duto in :;cg-uito a ferita alla gola da pallottola 11C".mic.1.. eotetera, eccete·ra •· li -s-eg-retan,io imp:illidiv;i anch..: lui. - 'l'occ.t a ki ! - clis;;e al sindaco. E fu :11hlt1 i.I si??daco ste!>so che fece la .dolorosa parlecipa.zione, con molta cautela è ,.,ero, e con assai ficrettalure di elogi, di eroismo, di amor patrio, comunicando :inzi che li Comune a\·cva deciso ACQUE.FORTI· Circostanzeattenuanti. Il principe Andrea di Grecia non è stato condannato a morte dal tribunale m'litare di Atene e non è stato fucilato come i ministri di suo padre, ma è stato soltanto radiato dall'esercito e cacciato dall:1 Grecia. E ciò. scbb~re fosse pro·,l'.to che, nella sua qualità di comandante della seconda armata contro i tµrchi, non eseguì gli ordini del Comando supremo, provocando. così la sconfitta dell'esercito greco. Come ,motivo della mite condanna, il tribunale militare ammise ~ l'inesperienza del principe ne! comando di grandi unità ,,. Avete capito? Per la sua inesperienza! Ora, noi non desideriamo proprio la fucilazione di quel giovane principe, e a noi non importa p.-oprio nulla se egli h:ngue in un carcere o se invc;:e se ne va a passeggio pel mondo, Il verdetto di q:iei giudici è però interessantissimo. Un giovane principe viene messo alla testa di Jecinc di migliaia di soldati. Se av?'l5e ,•into, qua'i inni. quante corone d"alloro a\ ~iovane ccnèottiero. Ma li condusse ,il]a morte e alla sconfitta. Poveretto! Non è colpa sua! E' colpa della sua ine,p"ric 1za. B;ista. E chi è morto giace. - E quei giudi-::i gred hanno un; s:.!3 attenuante: che in Europa pass?gg;v,,o tranquillamente tanti altri principi germanici e austriaci e russi che per la loro inesperienza e ambizione hanno anche condotto a morte centina·a dì migliaia di figli del popolo. -oL'eroismodel Kaiser. E giacchè ci siamo, proprio ora viene alla luce in Genna.,ia un libro, che proietta una nuova intere:,sante luce sul " proverbiale • valore di ctrti principi sul ca1r.- po di battaglia. Si tratta del Kaiser, di Guglielmo l'ultimo. Quando. alla fine dell'ottobre 19:P,, si sentiva già bollire la rivolu.z:one. Gug!ie$O fu avvertito che scio abdicando av.rebbe 00tuto s::ilvare la situazione f: 1~ m:marchia. « Che pretende il popolo Ja me?• rispo~e eg!i, ., Un vecchio so1cl;>to come me non può abbandonare la trncea •· Con la qual cosa voleva dire che non poteva abbandonare ~erl"no, giacchè in trincea non era mai stato. Ma non aveva ancora pronunciat:, quelle •parole. che, .:v~do paura d(;Jla pop,'azione be,J:\ e~e scappò subito da Berlino e se ne andò a] quartiere generale, dove, tra i snoi soldati, si sentiva al sicuro. Il generale Groner, gran ,mastro del q•.1artier generale, gli disse allora che la scb. abdicazione no,; bastava più, che il Kais~r doveva affro:1tare il nemico alla testa èelle sue truppe, Anche i nobili delh Pomera::iia fecl!ro èì. re al Kaiser che egli avrebbe àovuto c::-- care la morte erojç,a sul c«-nPO di battaglia e che essi l'avrebbero ac~Ompagna~o. Ma ... da quell'orecchio Guglidmo non , i sentiva. E quando poi Hindenburg gli èichiarò che non poteva nemmeno garantire la sicurezza della sua imperial perwm1 nemmeno fra le sue truppe, allora Guglielmo il prode, quello che aveva mandato a morte due ~ilioni di soldati, ,salvò la propria vita scappando b Olanda ! --0-- Non farà carriera ! Per i giorni 6 e 7 dicembre era stata indetta a Milano una cerimonia in memoria dell'ex ministro della marina amniJraglio Mirabello, e a tale cerimonia erano invitati tutti gli ufficiali superiori ex combattenti della marina e specialmente i decorati di medaglia d'oro: tutte le medaglie d'oro, come si dice per amore di brevità, In questa categoria è stato compr:- ~o anche l'ex capitano ing. Rossetti, l'eroico afFondatore della nave austriaca " Viribus Unitis , ; ma questi ha risposte, col seguente biglietto al ministro della marina: « In risposta al foglio 18376 del 17 nove,mbre, il sottoscritto dichiara di non j:iOtere accogliere un invito emanato dal presente ,Governo che tgli giudica oppres_ sore delle pubbliche e prÌvate libe,~i; -· Firmato: ·ing. Raffaele Rossetti ». Non crediamo che questa medagli~ ,]'oro sia destinata a fare molta strada nell'Italia fascista. Unaltro disoccupato. SUa Maestà Ma<>metto VI, il~ zato sultano di Turchia, ba cercato e trovato rifugi.o nell'isola di Malta, dow> gode della protezione e dell'ospitalità ingkee Ma chi dà ospitalità, deve anche fornire il vitto. E alloggio e vitto per un cx imperatore e la sua Corte costano un bef po' di quattrini. Il Governo inglese ha quindi dovuto portare tale questione davanti al parlamento. Quando però il m;. nistro degii esteri ebbe spiegata la cosa alla Camera dei Comun~ i signori onore1101i fecero un po' l'orecchio da mercante: non fiatarono. Il Governo si trovava in un evidente imbarazzo. Allora un deputato ruppe il si.!enzio; ma per fare la proposta che all'ex sultano si de,se il solito sussidio che si dà ai poveri. Un altro deputato completò anzi la proposta : " Date.gli 15 scellini alla settimana - diss'egh - e ancora uno scellino per ognun3 delle sue mogli •. E la Camera rise, ma non concluse :mila. Ripetiamo La proposta, fatta già altee volte su que,te colonne: In Europa ci sono oramai numerosi re e imperatori e ;,rincip; spodestati. Perchè non formano anch'essi una società di mutuo soccQr30' GENOSSE. Attdi el governo fascista PER IL PROLETARIATO: a) lmvosizione della tassa Slllla mercede degli operai dello Stato. b) Abolizi.one del Cummissariatc dell'emigrazione, e J}er conseguenza abbarulono comf}leto deil.,e classi làvoratrici alla spemlazione capitali.- stica estera. PER I RICCHI: a) Diminuzione della tassa f/i successione. b) Esenzione deltimposta di ricchezza mobile sugli interessi dei mullfi e otblfgazioni contratte aJr estero. Eu1eOnieobssulla ri,oluzlana r s l ! nolo socialista american,i E :,ge1iio I.:dis. n centcm~mc liberato dall::t prigione scr:.\·e, nel • Bune Bolletin ~ulb ri1·0!11zionu russa. « ::--ion importa quali errori sia1w stati commessi e quali accuse pos~;,1·c esserle mosse: la rh·oluzione nissa. per quello che essa significa per il popole> rus.."Oe per le ma.sse sfruttate cd opp1c..'-oc di tutto il mon,do. rappresenta il i,ii1 luminoso. il più grande e il più sig1_1f:c:.tiyo avV>(cnimento ddla storia uman:t. ~•• consiùeriamo l'incredibile oppos:z101!e'. l'ostilit:'l \"iolcnt., cd implacabile, le continue con;::inr,; e cospirazioni, l'odio. la calu11n.ia e la. ,·cndct,la bru.ta.l,e dell"in~cro mc,n_ clo capitali~ta, contpres.c,·i le offensive e le 1nYasion: annat<'. che la rivoluz.01 1e ha incontralo snl suo cammino, hisogn:. cli re che e ;-sa è 1111miracolo s 1.orico. J•:- roicamcntc la riYoluzione ha sap~1to resistc:re a tutti i tentati\1i di sottomin.a.rla e cli dislrnggerla, e ogg-i la R:1~,;,.1 è pii1 1,-anzata e più sicura del s11;,~. sso che 1na1. • Uo detto che Lenin. qua,:.- i11carna- ,iune ddla ri\·olu,.·onc rnssa. è il f<:t;o" 111('110più grnn<l.: c.hc ;.;a st·1,•) !!'Cncrato dalla ~uerra mondiale. e que:..•> è am·ora la mia conYinzione politica. I,:, iivoluzione rns~a. sotto la gu :da di '.,··iin e 'l'rotzki. è il principio storico ile'l1 rivoluziono:, mondiale· destinata a span.:,tc il cap'.,L::tlismo e il mili,Larismo dalla tcrr,,. , I compagni russi lottano oggi ~ro c-amenk per liberare e patiscono stoia1mente la fame per nutrirl i laYoratc,r: cl: tutti i paesi. Quanto essi hanno soirc:~- to e soppor>tato nella loro lotta sui,limc per la libertà dcll'tunanità. fX"J" il prog-n:sso e la. felicità delle g,mcrazioni future, non si può esprimere con p-a,rolc 11 Governo so\·ietista è il principio dell'autogoverno del popolo in tutto il mo11do. Esso ha ~aputo rcs:stcrc ;tgli att3.cchi combinati elci .suoi nemici interni ccl e• sterni. e la bandiera ro~sa della lib,•rt:ì svr.n.tola :ancora in faccia a.Ile hanrlicre nere del capitalismo ,. del bandit!iSm) che la circondano e la minacciano. « li Governo .!>Ovietisla.. il frglio della ri\·o 1uzin1w. hall,•z7.aio col sno ,;;_1::11c i•~ezio,p i: c1,11,-:!cr:ito ai :;110'i alti ·-,leaJitlarc all:t ,Tclo,·a nn su s'dio straodì- · li. è in\·incihik. Esso si ·erge l si cc;g-,·r:\ 11ario cli cluccc<nto lire. · :\ . q11all' rnonu111e1110dello spirito rin,lu7 '.'.>- . la, le,, la donna. ,emhra,·a che no11 nario dal rp1alc ,:,,~o nacque. dd tkspoa;.coltas~c le parole dli ma~1stra10 c1tt·1- r I I I · c1· 1 dino. · · 1sm,o cn1t e e c ll" ,s~u ,·m·-e e 1<,ru.s.<<.', del sangttc- sacro ahhondantcmcnte ,·ers-al·:ra , o\nla ancbr . ol:i ~Ila chiamat:i. to ctai suoi valoro'si difensori. della :Jace, come per ,·,snc ;.ola col ~110 dolore, pn·_ cldla lihcri;Ì e della felicità c.hc c-s~o ~taH·duto, pr,a,·ctl1110. en·sciuto anzi nell'at- ,('sa con 10 spasimo cli og-ni ni,innto. lkl resto, co,a le clicc,·a di nuo,·o il ~ignor sindaco? Che ~110marito non tor1•a\·a. che 110.11~ar,·bhc tornato più? .\la , ra log-;co che cg-li se ne ifo'ss-c an:lato a iar compagnia al suo povero bi111hn. \."orse si c·ra110 cor-.i inconl ro .... Ed cs<,a seg-uikl\·a il fì'.o d<.,l suo pi:-11fi!!ru dolce cd atroc:<' sentendo nelle orecchi(" il ronzìo delle parole dcgti altri, senza :-ignificato e 5Cnza valo1-c: con g-lì ocdii as<:'i1ttti, come se k fos,...,- passalo sullc puri.Ile e nel cuore l'ar;;ura dc! deserto. Brnciato, lutto hrucia~o. Pi.angerc, e puchè? per loro ch0 forse erano più felici <li lei? Per lei, per lei: <Se 111..a.i. (Continua), b:Jir:\ per l'intcr;i umanità. « En·iva la ri,·olnzionc russa ed il ·.:o- ,·ernc, dei SoYiet. l:i g-loria. ciel sccc. lo ventesimo 1 « Uni:1111oci u1tti e gillria.1110 la 1105\.1:1 lealtà e la 11os1 ra fede nei compag-n.i ru~- si. g-i11ria111ccli appog-giar-li finchè la ri~ voluzionc inYincibilc che essi hanno incominciata al,bia compiuto !:a: <ua marcia lrionfak e stabilit-n la pace e la 1'iJ1•rt:i sn talla la ten-a! » !13E2 Lavorate, lavorate colla scure colla pialla e colla sega, iavoratori dell'Italia nuova, a tagliare l'albero del privilegio, a comporre le assi alla bara per deporvi l'Italia dei burattini e dei vili. F. CA VALLOTTI.

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