L'AVVENIRE DEL LAVORATORE ACQUEFORTI Che I etica te, Pippo! Coll che accanimento io difendevo il Mu1 ssolini d'allora colle sue «scuoiate• q uotidianc. E la folla 't'applaudiva e 1;- spcttava « Bastianell:a ». eevi - e fare,mo la rivoluzione e tu sarai con noi, « vecchio Bastian i•· GI!JDA ISCARIOTA Ancora l'Ungheria di Horthy E giacchè parliamo dell'Ungheria intenta a glorificare la sua controrivoluzione nel nome e nella persona d'un colonnello ita,:1ano, ecco q_ui un'altra notizia che arriva fresca fresca da Budapest e che proietta nuova vivida luce sulla « civiltà • ungherese. sotto la prepotenza dell'esercito greco, che si ritira e tutto saccheggia e iru:endia; e fugge la popolazione greca della stessa Tracia per timore che, una volta ritiratosi l'esercito greco, la popolazione e l' esercito turco si vendichino con la loro proverbiale ferocia. Già, perchè allora si usavano rispettai·c gì i aVviersar~. Ricordo di un feroce attacco di Zocchi a Mussolini, tantQ feroce che i lavoraLori sindacalis.ti - ed <:l1an tantli, allora - protestarono contro il loro capo. A quali magnifici frutti di umanità porta l'alta sapienza governanti d'Europa! civiltà e di ']'11 cri in galera Sci uscito pochi gio,rpolitica dei ni dopo. Hai scritto nell'Avanguardia - Il colonelloBonome11i Toh, chi si rivede! Franc:1mente non ci pensavamo pm. Ma telegrammi dall'Ungheria rievocano ora questo nome, che tanto onorò l'Italia all'estero. Per chi se ne fosse scordato, il colonnello Romanelli è quel desso, che sì valorosamente e sì generwarnent~ coadiuvò la controrivoluzione nel!' Ungheria di Horthy. E quando si dice « Ungheria di Horthy ., è detto tutto: i nostri lettori non hanno ~e nor: erro - un terribile :irticolo che appruvarc il gesto dei « generosi operai •. Ed io. ingenuo, ho portai.o quello cl)tticolo a Benito. credendo di fargli cosa gra.ta. :.[u!-,.oli,ni ha Jctlo. ha divor,~lo l'articolo e poi. fissandomi con due occhi che sc:mbravano due fanali a gas, mi ha uriato, insieme ad un «moccolo~ rom;a,- gnolo. « che la lu!a. difesa era peggi9 dell'insulto di Zocchid >. Quanto ~Qm1po è pa.s,s.ato, d'allora. La guerra! Tu sei partito •e ci siamo abbracciati piangendo. Rabolini ci cl!ava dei pugni n1ellc costale e voleva ridert; ma non ci r,uS'.ci,·a. - Totncremo - mi cliE 11011 sei tornato povero Pippo! E la ri,·oluzionc 110111s'è fatta! C'è, sì, tanto sangue attorno a, noi. Ci son, sì, tanti morLi. E 11011 sventolano più lib<:re al !'-otlcle rosse bandiere. Pippo, non c'è stata la nostra rivoluzione. Ed il tuo nome è gridato come un segno di incitamento e ·di glorifica.- zio1:e della guerra. Pippo. noi non ti riconoscianw in mezzo a tanta gente estranea. Xoi ti ricoréliamo povero e miLe: socialista e sindacalista, ma sempre per la libertà, per il popolo, per la lotta di classe. Così, Pippo. sei ancona e sem1l>rc nostro come ai tempi del « Rompete Ìc file.. Così.. P!ppo, ti ricordiamo e ti veneriamo. Così. P\ppo, «•nisqui!'liamo • il tuo nome nelle piccole riunioni cteì gio'. ani 10 d!ei rivoluzionari e lo facciamo entrare neHc segrete delle carceri e nelle tane delle compagnie di disc,ipLlna. Così. Pippo, sci nosLro. della .folha, dleilla rivoluzione, della isto:ria nostra che non st sop,primic con una fiam,mata come uim Camera del La\·oro '. ,\ddio. Pippo nostro! IPPOLITO BASTIAN!. « Il governo ungherese - dice un telegramma alla stampa italiana - ha deciso l'espulsione dal territorio dell'Ungheria di tutte le famiglie ebree che non ham10 un'origine unghe:-ese. In conseguenza di questa decisione, oltre 15.000 famiglie ebree sono !::tate avvertite dalla polizia che devono abbandOnare il paese entro otto giorni. Gli eb11ei, che entro otto giorni non avranno abbandonato il territorio ungherese, verranno arrestati, internati in una prigone e poi accompagnati d'au. torità alla frontjem. Il deputato Vaszony sta tentando di far revocare l'ordine o almeno di far prorogane la data dello sfratto; ma con tucta probabilità non riuscirà a nulla, pttchè il presidente del Cons-iglio non fa che eseguire gli ordini dei giovani ungheresi, i quali nel loro recente congresso hanno deliberatQ la lotta ad olt,anza contro gli ebrei ». bisogno di altre parole per ricordarsi tutte le nefa~dità, tutti gli orrori, tutte le atrocità del regime Horthy. Ma appunto perchè il colonnello Romanelli diede sì valido aiuto nel domare la rivoluzione, l'Ungheria di Horthy, memore e riconoccente. ha ora deciso di tributargli i dovuti onori, e a lui offriranno un ricordo, e in sua gloria sarà dato un g1·ande spettacolo di gala al teatro, ecc. ecc. Insulti alla E tutto ciò nel secolo v..:ntesfrno ! Quindici mila famiglie cacciate dalla propria casa, dal proprio paese, entro otto giorni, solo perchè non professano la religione del signor Horthy ... A proposito: Romanelli è un cognome ebreo. Abbiamo conosciuto dei Ramanelli Glorie d'Italia all'estero! e Assassinidi destra assassinidi s1nistra ebrei a Roma, in Toscana. Che Horthy E' uscito in Germania un libro terriprepari qualche brutta SOl"!)resa anche al bilmente .. istruttivo. Il titolo è • Quattro colonnello italiano? anni di assassinii politici • e contiene la La Tracia Dall'Ungheria il governo scaccia 15.000 famiglie, solo perchè sono ebree. Ma che dire di quel che avviene in Tracia? Durante la prima guerra balcanica la Tracia era stata occupata dai Greci, che ne cacciarono i Turchi. Adesso i Turchi cronistoria di tutti gli assassini politici commessi in Germania negli anni 1919, t920, 1921 e 1922. Intendiamoci: gli assassinii commessi da s'ngoli individui, che poi avrebbero dovuto risponderne davanti alla giustizia: di tutte le persone assassinate dalle truppe o dalla polizia non si pada. Ma basta.110 già i p1imi morti. In un liòtel <li Viareggio è stato perJ,<:trato un furto inge,1tissimo; è Sitala rubata u,1a ,·altgia contenente gioielli p<'r n:i valore di 5 milioni di lire e r50 t~1ila lire: in con-tanti. ~on crediate che questa, fortuna sia stata rubata a qualche grosso c011111mcrciantc di gioicl!,i, no, fu rubala ad utn donna ohe t.::ne\'a i g?oielli stessi per aclornarsene. Questa d,o1111aè la palermitana Franca Florio. I gion1ali registrano il fatto e cercano di ricostruire ii colpo magistrale deill'espcrto « topo d'albergo». secondo i risulLati delle indagini fatte finora e il parto dt:'.'1a loro fantasia. Alcuni ci offrono anche l'i11venta1·io dei gioielli rubati e noi 1o riprocluciaimv pcrchè i compagni lettori possa.no formarsi un'idea di come fr plutocrati profondono i denari sottratti al l()Opolo lavoratore per a,dornare !e loro ,cionnc. Eccolo: « Una lunga fila cli 180 pcdc gro5se. con ,:ermaglio di brill,anti e rubirni: Xoi constat'iamo che la borghesia ita~ liana trova i milioni per caricare di gemme inutili le sue donne, ma non li trova per dare lavoro e pa11e a chi vuol lavorare e produrre ricchezz.c per tutti. E poi si scaincb.lizza se la folla affamata cd esasperala insorge o manifesta propos.iti di odio ,e c!,i vcnclclla. Il fascista. cx insurrezionista, 1 presidcnte del G(n,erno, ha fatto annunciare la sua risoluta <letcnninazione di sanare !e finanze dello· Stato; ebbene. ecco un ottim,o 1111ezzo; requisire tutti i gioielli delle numeros-e pescecagne d'Italia. Per la salvezza dcli-ai patria le donne cli Cartagine davJ.no anche i loro capelli; le patt-ioltissimc signore italiane rinuncino a luccicane soverchiamente J1ei ritrovi e nelle feste dove vanno a .mettersi 1n mostra. Da più giorni il Maestro e'r:l p,·.1sierosu. . , •Juclla sera la sua tristaza era ;;.11 r::··,_ fonda de] solito. L'ani1r.a s1i,a sembrava oppressa sotto ti ~-cso di un'angoscia montale. t. suo bel volto aveva perduta la serc- •1i1:'tdej giorni passati. La sua facile e sapiente Loiqucla aveva ceduto a un mnt'ismQ sempre più tl':.nace. Era la sera del 21 di marzo. ~Lalgraòo l'aprirsi del9'31prima,·et a l:l giornata era stat-a. fredda, uggiosa, senza sole. A sera il lago, immoto, sotto un cielo ;i!mnbeo, coperto da n!lvoloni ne·:, senti,·,a l'a~r,rossimarsi della tempesta. Più terribile della tempesta degli elementi, si addensava la tempesta int'ima nell'an~mo del :Maestro taciturno. Come r1;cigiorni precedenti, an1chc oggi le turbe erano venute sulle ,rive del lago d:ti paesi più lontani•, per ascolta.re il verbo alato del Macstt10. Ma il Ma-estrOi non ;1.veva parlato. Egli non avC'\·a degnato d'uno sguarJ.o solo le turbe miserevoli, venute da lon!ano, per bearsi al suono ·ldb sua divina parola che scendeva come balsa~ m,o sulle anime ulcera.te cli piaghe, assetate di ·verità. e di sapere. I cEsoepoli, cos.tternati dal mut1s.mo del Maesnro, facevano del loro 111€.glio per frernare l'impazienza delle turbe e convinccde ad atten·dlere o ad andarsene J)Cr ritornare in un giorno più propizio. Ma le lor-o paro•1e a poco servivano. Le turbe volevian-0 ascoltare la voce del Maestro, e non intcndleva110 tornarsene ;r.··1etw, deluse nella loro aspett,'ltiv,. Pietro. che aveva un forte as,cellldentc sull'animo deù Maestro, in un cerllo mon!J("nto gli si accostò e, additando le turbe impazienti. gli disse: - Maes.t,flO, ,essi sono venuti qui ,dai più lontan~ paesi. ed attendono aJ1Jsiosi per a;scoltare d•a te l'a parola cl.ella verità e della sapienza. Parla loro. ~d -essi se ne can,clranno beati e contenti. Il Maestro non rispose. Pietro non ebbe l'animo d'insistere. A sera. quando le ten(;b-rlè si addensarono sulla terra. e le turbe il>1 furono, riparate alla mdglio nelle citità vicine a, capo chino e senza far motto, il Mia;estno si avviò lentamente V'erso la ca.panna che scrYiva di dimora a Lui e ai suoi disceEd in quel momento erano sinceri. - Dunque, nessuno· di' voi ·mi 'ama! I dissepoli, atter.Diti, non fiatarono. Il Ma.estro continuò: - E' proprio co,sì ! Nessuno idi voi mi ama. Tutti siete pronti ad affermare di esseire dLsposti a m1orrire per me. Ma la vostra morte non mi giova. Nessuno osa djre che sarebbe disposto a tradirmi. Eppur<:: dia.I tradimento di uno di voi dipende la mia rivelazione che è poca cosa, e Ila redcnzi'One del g.einere umla!111oclhe è cos::i grande. Tutti siete dlisposti a morire per me, sapendo che alla morte del corpo, che è fatale, segue la vita ,d'ell'ianima, che è eterna. Nessuno è disposto a tradirmi, sapendo che -a,l tradì.mento seguirà 11 morte del corpo e la oondanna dell'a.- 111m;: ai vormenti dell'eternità. M.ai voi sapete bCJ1c che senza il tradimento di uno di voi, se pure quelil'uno si sall.verà, il genere umano non sarà redento. E p,er [';!ngusto egoismo della propri.ai salv-ezza., n~ssuno di voi è disposto a sacrificamsi perchè miliardi di uomini po,ssain,o essere redenti. E voi affennate •di amarmi? ~e·: Io 11011 vi credo. Nieissuno di vdi m1 ama. Ognuno di voi non ama che sç sre~so. I discepoli erano ann.ichiliti. Nessun-0 osa,·a parlare. (Continua). Perunadidattnicoastra Siamo all'ini,zio di un nuovo anno 1scolasìtico e l'« Avanguardia» rivolge un, affettuoso saluto ai ma,estl'i che ton11a.no a,.J. 1·usato lavoro. Ma i ,tempi non volgono lieti nè per noi, nè per la SCU<OilaIn,. que. sto feroce id'opo-gltcrra molti coll,eighi e colte· colleghe sono stati 1clura.me.r1tllpero- \'ati. Pisa, Bologna, Ancona e Fcrnara ci sono di e;sempio e di monito. · In nome della. Pia.tria che ii buon 1111ae6•tro (troppo umi!1e e buono .sempre il maestro!) insegnò ad amare come insegnò ad amare la. famiglia e qu,ellila più grande famiglia che è l'Umanità, in .nome della Patri,a,. dico, una terribile persecuzione si sierra su quanti sl credevano in dirit;to, in pieno sedolo XX, di pensare e di sentire liberamente. Epptllr!e la libertà di pensiero ,e di cOiStcien,za fu invocata un tempo •cl/aipiù gran.ili ield ardenti patri,oti che appunto in nome di questa vittoriosi pretendono che i Greci sgombrino !a Tracia, risoluti a fargliela sgombrare con le cattive se non lo fanno con le buone. Ed ecco, come scrivono da Adrianopoli, ecco centinaia di migliaia di creature, le auali no:i. fanno certamente della politica, éssere sradicate dalla terra dove sono nate, dove hanno costruita la famiglia... e sui carri traballanti, trascinati da buoi e da bufali stanchissim~ sta:1no ammassate tutte le miserevoli ricchezze delle famiglie e i vecchi, e i malati e i bambini. In -Germania, adunque, durante quei qu2ttro anni sono stati commess~ 376 assassinii politici: e di essi, 22 vanno a carico dei partiti di Sinistra, 354 a ca.rico della Destra. Dei 354 d.'!1.it'ti comme'ssi dalla Destra, dalla reazione, ben 325 sono rimasti completamente impuniti; anzi, 25 assass:ni furono assolti sebbene avessero confessato il delitto. Furono condannati una lunga fila di 359 perle con fcrma- \slio di br:Jlanti. ( Queste sono le gioie più pre;.;ose e più celebri per la raccolta Lii ,donna Franca Florio. La collana C\'JC Lo farà l'ex barricadiero che è alla ,esta ciel Governo? Farnumo il sacrificio le pa.triottissimc si,gnorc? Ne dubitiamo fortemente; anzi. lo neghiamo ,s,cnz'aJtro. Patrioti sì, salvatori della patri~ a:1che ... ma a s.pcsc degli altri e prccisament,c di p.a.ntalonc che suda, dolora e geme! Fino a q t1aJ1do?, poli. I discepoli lo seguirono in fila taciturni e pensierosi anch'essi. libertà poterono farsi 1ia, Paitt1ia. L' Atl,$1lria irnd:iana' del '47 fu meno feroce e più « LegaJ>e ». « Centinaia di migliaia di creature le -quali non fanno della politica». Ma la politica la fa Lloyd George, che prima ha spinto i grec! contro i turchi e poi li ha piantati in as-;o; la fa Poincaré, che, per danneggi2re l'Inghilterra, ha favorito i turchi contro i greci. E ora i turchi della Tracia soppùrtano tormenti indescrivibili cont.a 359 perle rappre,Pnta un buon terzo del \'alore total,c dei gioielli rubati). una fila di 45 perle gr.ossc: una fila di 425 p~rlc piccole; a morte e giusltiziati ro assassini di Sinistra, nessuno di Destra. In media, per ogni assassinio commesso da Sinistra la condanna fu di 15 anni; per ogni assas.- sinio commesso da Destra solta.11to due mesi! una collana di perle in platino con grosse 1perlc a gocce e b1-illlanti gro.ssi; una borsetta d'oro e platino con cifra Cosi si amministra la giustizia in Ger- t, 1 rubini e ciondolo; mania. FeEce l'Italia che non ass:iste a simili vergogne! GENOSSE. una «trousse• <li oro con cifra in brillanti e corona rca~e con nodo hurchino (questo è il ·dC.stintivo delle donne di Palaizzo della Regina.. Come è noto d/on,na Franca Florio è appunto da,ma cli Palazzo); Spigoli In certi episodi di decadenza o di impotenza in cui molte volte vengono a trovarsi le nostre organizzazioni di classe, non è raro il caso di sentire gli umili gregari incolpare i capi. i clirige111ti. Può darsi in certi casi; ma il più delle volte, il tutto serve a mascherare una colpevole negiigenza o mettere in vista un comodo sistema per avere sempre ragion.e, ed allontanare le individuali responfabilità. Qu.ale gravt angoscia poteva turbare l'anima del Mae,,:tro? Quali doloroJsi pensieri si ag?t-avano nella sua mente? Perchè non a,·c,·a Egli aperto bocca duranlc tutto il g.iorno? Pcrchè non aveva degnato d'uno sgu.a rdo solo le turLe a!f\faticate, venute da lontano pc!' ricrears.i l,o spirito a] s-uono =gico d('lla sua parola divina? Queste ccl alt,re ùomande turbinavano nella mente dei cliscc.poli, senz.a. che nessuno di essi sapesse fornu1laiflé una risposta purchessia. COAAIOC>NI un orologio con brillanti a nastro nero e braccia.le; Un episodio - che certo non fa regola - è quello ultimo di Parma. I compagni nostri, ed in generale tutti i sovversivi, sono al corrente delle belle giornate di resistenza che il proletariato parmense senza distinzione di partito oppose alle minacciate invasioni fasciste, le pagine scritte da quei forti lavoratori in Arrivato sulla soglia della, capanna. il Maestro entrò. I discepoli lo seguirono. Entrato nella caipianna. il se posto sttlJ.a sua scran11Ja. Maestro preMentre i giornali recano, proprio in questi giorni, la notizia dello scioglimento dell' Unione Sindacale Milanese, che ebbe per inspiratore Filippo Corridoni, ci par bello e genti1e omaggio alla di lui memoria ricordare - con· le commosse parole d'un amico - la sua maschia figura di rivoluzionario. E ciò anche perchè l'autentico eroe, caduto nella trincea delle Frasche, è un po' troppo dimenticato sotto il suo peculiare aspetto di cQmbattente per il riscatto delle plebi. Ora che è morto ne parlano tutti. Povero Pippo I Se ·tu fo~si in vita vor11emmo ridere. con te. cli questi tuoi « glorificatori» che mai ti videro, che mai ti udi,rono. Ma tu s/ei ,morto •per la Patria e • chi per la Patria muor vissuto è assai•! E' quindi perfettamente naturale che <ii te parlino anche quelli che non sanno ncinmcno di che colore crar\o i tuoi capelli. Sì. pcrfottamente naturale. ma non per noi che ti abbiamo couo~ciuto in e modo e<l in tempi diversi• da quelli che tanto interessano i tuoi illustri necrofori. E' di ,te rivoluzionario, e dei nostri tempi di fede e d'azione comune. che io ,·oglio parlare ai giovani .socialisti. )Jon questo farò, per a,ggiungcre un.a •commemorazione• alle tante che <li te si sono fatte; ma per r;evocare un'era di la,·oro rivoluzionario cara a tutti coloro che credono ancora, disperatamente cred0no alla ri,·oluzione <lclle plebi. ~el 1909 e nel 19rn l'azio11c ~,,timilitarista del\a gioventù ~n'ersiva faceva capo al « Rompete le file»,. ali'« Avanguard~a » e.d a • Gioventù Socialista •. A Milano, Fi~jppo Corridoni era il nostro duce. Ma che duce!, allora non usavano i duci! li n10stro fratello •rna.ggiore. pieno d'ardimento e di passi-o.11e. Fasqo .d'azione rivoluzioll'aria.. La su.a sede era in via Fieno. Umile secl:e: due 5(,an~ucce. Ogni :Sera ci dav,a.mo conve- "gno là. Giovani o,peraB e giQVani studenti; professionisti di grido e g$:llte della strada. Corridorti sedeva ad un taiv,ol.o in fondo •alla. p.r.im.a ~l'Jza.., P.u-lava per tutti .. Ci lnfor~;a di quanto av'>'.eniva ~µ'ClJtero nt:l. campo r.ivalu.ziona,rio. Ci diceva _delle simpatie ~ delle adesioni .che circondava,. n,o. la. tdnace opera antimilitarista. • de\ •R•m t, le fil,, oteca un bracciale d'orologio d'oro a forma Vi erano delle sere, si, che Corridoni quadrata; non era in via Fieno in mezzo a noi ed un no.do di brillanti e rubini: era,no quelle - fredde cd interminabili ~ in cui e~li era a S. Vittore. cinque anc.lli gnossi con perle; I discepoli lo imitarono. Sedutosi. il Maestro non cena. domandò la, Quanto cri ,ros-tro, ,'loia n I',,_-.,· Tu potessi ricor>dare'. Veniv.amo a tro1·arti a «colloquio» e ti pvrtavamo il « soccorso •· E tu ci nar>raivi i particolari della IJ)Crquisizione nc\la rna < stanzuccia» e ti lagnavi ridendo ddlle pert~n anello con rubini <: brillanti; una catena lunga di brillanti divisa tre parti ; dLte perle bianca: a gocce: u, questi momenti che in molte altre località si abbandonavano le trincee proletarie molt.e volte senza colpo ferire, ci riempiono di gioia e di speranza. una ne,ra e una I disc.epoli digiunarono. Stmpre assorto nei suoi nrofo11cli pensieri, il Maestro non parkrva. I discepoli non fiatavano. cosse dei birri. E che festa quando uscivi! C'eravamo tutti a cantare con te od a pia,ngerc ... Sì, perchè qualche volta si pia.ngeva, allora. Pippo usciva di galera senza un soldo ir. tasca e noi ne a,·cyamo meno di lui. E pure quanta fel'icità vera e pura in quei tempi! Cuore trauoccante di fcdc: e mani bianche, sempre! E quanto odio contro di noi. poveri. inermi. soli. Quanto odio 1 * * * La nostra campagna anlimilita.rista una spilla ai lati; una spilla a barrette; con gros,se perle e brillanti con brillanti a cuore e perle un nastro ner.o con brillanti a uovo e cr;~-~lli con ,perle rotonde; un bracciale con clue rubini e briUlanti; un bracciale con quattro perle grosse e platino: un bracciale tutto cli brillanti; un bracciale con platino e turchesi: 1111bracci-aie d,i perle e brillanti; due bracciali con perle e ciondolo; un bracciale -cllibrillanti; un bracciale di brillanti e perle; un bracciale di brillanti e ;,;affiri; sei brillaJ1ti t; zaffiri; culminò nell'energica. clamorosa azione cli Piazza per la liberaz:0nc di Antonio \loroni. 1111 anello grQsso di bril;lanti ITIOU1Lll'C· Che comizi! Che 1ioll-a ! E PipJ)O arrin- ;n p:ati1110con riflessi rosa e aeleste; gava. cntusias.ma,·:t e... s,offriva in silen- un p~•rtasigarette in pie.tre grigie con zio. Soffri,·a e sputava sangue. Taceva ango!i it1 brillanti: però con tutti ciel suo male interno, dei un anello di pla,tino con tre brillan,:; suoi • sbocchi di sangue"· 'J'a-ceva. ma diverse spille con rubini e brillant:; non co.n noi, con' i c1uali viveva e di vi- u11a treccia con brilfanti e rubin!; <leva il poco pane e le molt<i angoscic. una lente con plati110 e rubini. Antonio Moroni fu liberato per volontà della, Riazza e la sua liberazione fu Questa raccolta eccezionale di gioielli a,.eva anche un viatico non indifferente Cd è rimasta la J>itt Cd.ra. vittoria della nostra fede antimilitarista. in den:iro contante, j)l"...rchè nella valigetta era contenuta 11/11~busta con 150 mila lire•· Vennero poi altre lotte e co11 Pif)po fummo divisi da. un.a tessera. ma sempre nniti rla una fede comune: la rivoluzione! Il giornale magno della borghesia itali-ana, dai! qual.e abbia.mo sforbiciato 1',in1·entario su•:sposto, dice che la signon1 1912 e 13 e r4! Anni di grande attfri.tà fJorio e suo m:arit•o nascolJldono sotto sin<lacalistla, i primi due, e cli grande fer- una gran calni;;, il d'olore loro causato dal 1.-,e11topolitico l'ultimo. furto patito. Niente altro. l l 1912 e 13 fu.ro11,o,e<l a ragione, chia- Nessu.no &-i g'iorn.ali borghesi si doma.ti gli anni del • ciclonismo • sinda~a- ma.n.d-ai se la n.vclaaio.ne che una donna. li-sta. Scioperi colossali icom~ quelli de-I oltre al s'Xldisfare un'infinità di altri ca. 111:aterialc mobrle ,e delle fabbriche <li a,u- pricci costosissimi pOIS'Sadisporre di i.nutomobili. S~iÒperi di categoria, prima, e tili nirmo!; per un va!Jorie di 5 milioni dì gen.eraLi nazionali, poi. lire, non sia un insulto aJla nri.$Cria cli E PiAPO li 1guidò tutti. meno q_uanclo mil'ioni \Clii povere donne che non hanno la gal-era lo rinserrava e lo faceva. ta- di che .5famare sè stesse e i -propri ficere. gliuoli. Quanto odio, a,llora, contro -cli te! Nessuno si domanda se non si.i. una Ricordo il 12 ed il 13 le polemiche tue provocazione alle, centinaia di mlig1ia.ia a.spre e roventi cOll't M us-solini, allora di- di disoccupati che soffrono i cra1J1,'Pidella re ill'AO! I an còe. La reazione, il raggiro politico trionfa anche in quei fortilizio. Ma la resa dei difensori ha un lato os:uro che appunto non possiamo lasciare passare. Gli arditi del popolo facevano capo al compagno on. Picelli che ne fu l'organiz_ zatore. Questo valoroso che seppe sfuggire ogni insidia mantenendosi nei rioni popolari a rinfrancare gli animi, malgrado la caccia e le insidie tanto governative che fasciste, alla fine dopo fiera resistenza fu arrestato di sorpresa nell'oltre torrente proprio alla sede degli arditi del popolo. Un episodio doloroso che si prevedeva, ma quello che più ci ha addolorato è il fatto, che mentre !'on. Picelli capo ed org«nizzatore degli arditi de} popolo di Parma, era rinchiuso nelle tetre prigioni di San Francesco, i suoi soldati si affratellarono coi fascisti, con i loro feroci nemici, come se tra popolo che lavora e mercenari del capitale fosse scomparso il profondo canale di divisione Una macchia brutta di in~hio-.:;tro che va a coprire il passato di chi tenne alta la bandi,era della resistenza. Avessero al.meno chiesto la restituzione del loro capo. Niente. Mentre il capo è in galera i gregari non solo si arrendono ma si affratellano con i nemici di ierL ' Veda.no un po' certi compagni operai cç>me molte volte anche i gregari tradiscano i capi. "-•·~ .A:V.Y•·•l1t.È , . - .. . •. - t! Passarono così lunghe ore. durant,c le quali anche i di·scepoli si sentirono oppressi ,da un'angoscia mortale. m;entre le domande più clisparate con.tinutavano a mul'inar,e nei loro cervelli. senza ottenere una sola risposta. J\d un traruto. un uccello nottu,nno emise un lugubre strido che rintronò ;Per \'aria come un annunzio funesro. Scosso ·da quc.l grido. il Maestro alzò la lìe1la testa ch,c te.neva abbassata, ap,ri gli occhi profondi ,che teneva socchiusi girò lo sguardo intorno, come per rie.o~ nascere gli astanti. si colorò in viso. e con voce che sembrava venire da lon1ano. rivolgendosi ai .suoi discepoli. come a gente che non riconoscesse: - Siete voi? - domandò. - Sì, siamo noi, Maestro, ......:r.isposero i discepoli ad un-a, voce. lieti di ascoltare il su,ono deUa sua parola, ansiosi di conoscere le ragioni deil stto lungo mutismo. - Ascoltatemi! - riprese ~l Maestro conl la sua doke voce vtjata di profoniaa. mestizia. - Ascoltatemi•, devo parla'1"'Vi a lungo e dj cose nO!l liete _L'anima mia è oppressa ·da una 'an,go- ~c1a mortale. Il giorno supremo dc.l.'la mia rivel.a.zione si avvicina, ed io trnmo ;il pensi,ero che non mi basti la forza per resistere alle dure ,prove che dovrò subire.. E Lremo anootr di più al pe116Ìero che nessuno di voi sia in grado di aJiutarmi al gran passo. Tremo al pensiero .che nessuno di voi m~ vorrà tradire! Somma precedente Fr. 5030,27 MONTHEY (r.ilardata): RaccoJti qajla Sezione Socialii;ta. I discepoli traiSalirono, opprei.si a loro volta da un'a,tgo'Scia p1iÙche mortale. Era pu11troppo vero! Perchè la rivela.- zion.e:_de! l'Oro amato Maestro pOlt'.eiSe J4,8o compters1, era -nece~sario' che uno di loro 10,- lo avClSSetradito. LUGANO: P. ~ara•n.a • GOSSAU: Raccolti <lo1>0l'as.- sem.blea della S. S. , \yINTEWfHUR: Lami>etii e ,Qi:,azi;ini .,.perchè Ar;mullzi non voli-e -fel'iffi.arsia W.,imterahur dio,. menica scorsa Era scritto! Ma chi lo ~r,adirebbe? 11 , 15 • Ne&ouno pensava. a, tra.dirlo. '.fµ.tti ugttalmiente lo amavano e, nonchè .t,i:adi.rlo. sa.r,e_bbero morti v.olenittieri per< Lt1i. Il Maestro ri{prese: 2,- - Chi di voi mi tradirà? Tot:.i.l:e - Nessuno! - risposero i discepoli ad Fr. SIJ68,22 vna v·oce.. Bisogna ,riconoscerlo. Eippurc questi giovani truci e spava'ldi che os~entano i sim.boli sacri della, mt0rte e che uccidono, devastano, incendiano e... cantano, que~tli g,iovani nei gionni buoni e ca!'j alla namciuJJezz.a ebbero una. ma.e-. stra, ebbero un maestro, frequen>tiarono una scuola ... Pov,era scuola! Essi l'ha-nno dimenticata da un pezzo e hanno ,data tutrn l'anima alla. scuo·!,a più vera e feroce che la vita. ha offerto' lo,ro con la ~ucrra a quei di fuori prima e a quei di 1cu;o poi. ' Ld scuola non ha nè importanza nè etf•c.ieie. pc· i fanciu.Jli. Un ragiazzo che ha 1a,sciato la scuola elementare, diffic.ilmcmte ~alut..i il maestro che incontra per la via. Di chi !a colpa: E' diifficilie .stabilirlo, ~ per quello che ci può -riguardare due verità <lobbia.mo riconoscere: '1a scuola è di tropJ)O breve dur:tta e il ragazzo l'abbandona proprio quando sarebbe n,eiQCSS/3/IUO che la lk-equentasse; la scuola in genere, così co,m'è organi.zzata, con i suoi antiquati programmJ, è rimasta fuori della vita. Se n•e deduce che la scuol1a1non ha importanza fonnativa e non influi!sce affaltrt:0 sullo svilttppo del4a pe;rso·rnaLità d1en'alunno. E' un'amara CO!Tlolusione,ma non è ,più tem1po di cu.llaret nelle· beate ilfusi·oni dellia, facile pecla,g.ogia della Scuola Normale. La vita è quello che è. Che fare allora? Riformare la scuol;a? Vane speranze! Eppure qualcosa telllteremo di far noli ma(jstri, qualcosa che ,sarà mOllto 1s;e,ci sorreggerà •ancora uri po' di fede. Ed oggi più che mai dobbiamo fa.re appello alle nost.re forze ed alla nostra fede e ,ci)obbiamo ricom4nciare, con amorosa e pazi'.!nte cura l'oiptra di redenzione e òi riparamene. Niell:a scuola. Sì neJl.a scuola in cui creeremo per il fan,.. ciullo un a.m,biente di bontà, di calmo lavoro. di affettuosa solidarietà, di sincerità cli vita. E non cl.areino t.emi e problemi tolti da giornali ùidatltici o ICki. vecchi diari, mal formuLeremo quelli che la vita d'ogni ·giorno, }a vita che per tutti scorre e tumultua, i.11 noi e intornù a noi, suggerisce ed impone. La « nOIStra di:dattica • quindi non sarà una meticolosa; ed accorta manipolazione di ricette settima1~i ammann~te peu- uso e corusttmo, di quei maestri e cli quelle maestre che vogliono pensare alla scuola 1SO;lpnel momento che ci IS!Ì trovano; con J'a.iuto che s~ero co.pioso.iel(} illuminato, .,dei coll;elghi d, ~uona, volontà io vorrei fare di questa pa,g1rui. del iwstro gi-oma.lc il .cam,pÒ fc~ cond? delle lotte del ,pen&iero .-w .quello che e e deve ess.e-re,i,l problema -piìi, urgente ,per noi: .ba cura -dell'~Wllla. del,.fa'n~ ciuJ!o in questa .raffica tempestosa.· tli male. . MATER. -Dall' e A.v,~u.a,rdia. M~e ,,. .. O~rài ! 1 ' La•è>tl\oii' 1. · ~,ì~tee·-4tttoh4é~ L'AvaIJti/
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