L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXVI - n. 46 - 11 novembre 1922

Una Visita ali'''' n ·, nvant1. '' Erav001J0 ,con un giornalista olandese, re,dtllce idal ,oa.mpo deUai guerr.a g_reco-~ur,ca, A ,un •certo punto, egli s~ vo1~o a noi esterrefatto, e disse semplicemente questo: « J:Io _visto Quel ,che hanno fatto i greci e I tu.rohi, ma qualcosa di simile a questa dev,astaizione non ho visto mai!». 11 realtà, seirJlbra ~mpossibile incredibile, impensabile che .uorn/ni di nn Pae~e dvi!e, ci piglino 1;11s~c él tale opera di di1 struzio11e. Entriamo nellai libreria: tutto clist:u_tto. Entriamo ,nella sala deli' amministratore: non e' è più nulla. Nelle saile della r~cLazione, lo stesso spettacolo. Nella sala del direttore letter.ario dalla libreria: e· erano due 1scrivanie; non ci sono più. C'erano tne grandi arm,a.di pieni di libri e di 1:1-a~Qsoritti: g;li armadi sconquassa- ·ti, 1,L contenuto scomparso o stracci·ato. Nell' abtigna sa~a del presidente Baicoi; e' erano bellissimi mobili suoi pri,vati, arrivati ,pochi giorni prima 1c!JRaorna; non ci sono più. I pp-_ chi ,rimasti sono a pe,zzi. Ma la devastaiz~o•nepiù spaventosa, più h1JLIJ11l.an.a fu fatta nelle sala del macchLruario. C'era.no di,eci mac- ,chlne per comporre; strumenti deli- ,c~ti come anolog1; ora sono tutte SOQn:qua.ssatef,rantumate. E ognuna « 1 fascisti ciUora... se n'andarono Ma le ultime squadre non avevaJ~ a,~com fatto una cinquannn,o di metn, che dalle finestrè che danno luce alle cantine del giornale si levarono. dense colonne di fumo. Un incendzo, che non si è ancora precisato co,'.ie si sia potuto sviluppare, ma che si crede dovuto a qualche favilla caduta nelle cantine, si era _Svilupf)ata appunto nel deposito del!a carta ed andar a 11rende11dopropor zio11i aUl1rm.anli. I fascisti che si avviclera della c:osa subito corsero a darne 'ff- \'isc ai l'icini pompieri ... » Oh~ ouor d' oro q1~eifascisti! Anzi. stando a quanto nana il Povolo d'Italia, essi addirittura « prestarono volonterosamente i! loro aiuto alt opera di spegnim.ento » ! Quan.to poi alle cause dell' incendio, pe.r ,l'organo fascista non vi può e.:isere a1oun 1dubbio: « Numerosi individui, partili i fascisti, penetrarono neU' edificio così che in lJreve fu f)ieno di-curiosi.' Si fa così l'ipotesi che fra i visitatori· vi sia stato quvkhe malintenzionato, Sindacato ,di esse costa 150.000 lire! L.a scissione avvenuta nel Partito Sui banconi e' erano le composi- Socialista - o la divisione, se più vi z1ooi di ,J)arecchi libri che dovev.ano piace - e la conseguente delioora1isci,re nei ,prossimi giorni: composi- zione del Consiglio Direttivo delb zioni le quali non attendevano che di Ccnfoc\e,razione ciel Lavoro con cui r,ass:-ire aila m:icchina per starnp:1rc. s; cb:rnncia il Patto d'alleanza col TUJtto fu gettato a tercra e scompo- Partito stesso, riporta sul tappeto, sto, a·lla rinJiusa, in modo da distrug- vivHioato ic!ia tanto avvenimento, il gere il ilavoro •di settimane -e setti- dibattito sulla apoliticità del Siindamane. cato per alcuni, e del nessun leganie Andiarno nell' attigua grai11desala~ coi partiti per altri. della legatoria: qui er.a oiù comodo Esprimendo il ,mio avviso 111melas-:;iarie l' opera di di•struzione alle rito, debbo ·di,chiara:re. rioordando fiamme, e si diede fuoco. precedenLi affermazioni, co.me mai Nelle s:ile deHe rotative e dd'e sia ,stato •UJenntusiasta del Patto testè maiochine piaine. L' -orgoglio Ll'ert'A- d.enunaiato, per vari motivi e precivanti!, degli operai che a·;;evar.o e- saimente: d!ific:ai0 tutto 1oiò col ior,o ooolo. 1 I) Perchè, qua111dolo spirito invandall distrussero completamente formaitivo <le,JI' azione confed:erale e le macc;ne pia:ne, daITTneggiar,Jnoclassi'sta, e qu,a1J1dogli uomhni che gravissim,amente le rota!tive. essa Confederazione dirigono appliLadrl ! camo n,e,l,laloro opera i concetti classisti, andare ,a •cer,care l'orienit.aimento 1P0tliiticodel Siindiacato è, o aim.eno dovrebbe essere, cosa superflua: Danneggiarono, 'distrussero, con i randelli. e.on'le m?.zze, con i mcsi:!ietti. E. bi5Cl'~nadirlo, con int~i!igenza, anche. Da,Jledieci ana.:::..:h~ne pc1 ~orn, pc.re fu .isporfata ,a tutte quanie una parte im,prrtante, ,diremo, :m :11e;11bro vita:e, per impedire che C'Jn l'un:1 ~'. .,:L1mpensasse i' attrai. La rna'.J:- gi0re irite!ligenza, però, i !llitvv: unni la n:ustra,cno nel!' asportaw la roba \·endih;le. Se qua e là si vedono ar.c:1ra mobili sconquassati, la maggicr riarte degli arredi furono però 00rtati via su camions: F •chitssà dove andarono a finlire. C' erano beUissime e ricchissime ,cotlezioni di libri. ,rtlegati, endolopecl!ie, eoc.: liurono portate vfa. Fwrono iportati V'.iai tutti g11ai ,pparecchi del telefono. Furono ponta,ti via dJieai motori delle rnacohine tipografiche .... Oh, Quei conta:dini deH.a LomelHna che i ,clinigenti del F.ascio avevano' marìda!to a «custodire» l'Avaliti!, ·S<mogente p.ratk,a. «Sapeva.no» quel che conveniva distruggere e Qwe:1che conveniva portar viia. Il racconto dal e Popolo d'Italia, e... del e Secolo, H Secolo, tuttavia, l' organo 1ella (democraziai, crede 1>0ter assi<curare che i fascisti si oomportarono da bravissimi tii~liuo1i. Sa soltanto clte essi recero un failò !dii .tutti 'i libri della biblioteca. Poi però j fascisti 5e ne an1àrono: e... serntite oosa scnvl! il democratico Secolo: 2) Pemchè, ,essendo la massa proletaria org.a1nizzata nella Confederazione non poliUcaimente omogeneia, ma anzi appartenente ai vari partiti (a ta1ceredelila parçe estrainea ai partiti stessi). ,FI legame con uno dei div,ersi pantiti ld.'.aJva,nguairldipuoarta· evidentemente nocumento in quanto, aruche se non lo è, fa presupporre agli altri il'agevola12;ionepolitica, e da qui i •contrnsti fna la massa orga1n1izzata, per rag•ioni di p.remi'llenza; 3) Perchè, mentre appaire o si è fabto app.arire div1eir:samente, in effetto questo Patto, se non ha portato nessun detnno alla Comifoderazione, la quale - come il p.a1ssatoinseg;na - se ne impipa di tale legame, salvo ad a!ddebintar,e aJ u:,a,rtitç,i sug,i errori e '1.esue incertezze nei momenti più salienti della aittività sindacalepoLitica, porta i·nveoe soverchio peso politico i,n danno del partito il q1~ale. men'tre •d,auna parte deve accollarsi la somma .deg,Lri!ultrwi errori, tda,J1l'altra gli impedisce di usare queH'atteggiamento di azione ,è di .critic.a, - si sa tra amici. ... - di cui invece usario, e qualche volta abusa"no, g·li altri partiti, ben lieti <li trovare ,argomenti contro l' o:·ga,nr~mo sindacale, ma ancor più lieti - è la verità - di scagliairsi contro iil Pairtito SociaHsta, che in tal giuisa, a forza, diventa estico al signore e alli nl!mici sui ... Senza ·entu,s.Lasmoperciò, ripeto, L'AVVENIRE DEL LAVORATORE magari wi agente provocaJore, che abbia inizillto l'opera di distruzione col cerino ... .,. per domani, corrrispondente agli interessi proletari. Conferme Non oqcorr~ commento. I danni 1 danni materiali, immediati, si cailcola atmmontino a quattro milioni di lire. Quanto ai danni 'Ln:diretti cl1e ne deriiveranno, ,chi li può caloolare? Redattori, impiegati, operai disoocupati; un' azie111d,faiar,entissi:ma ridotta aill' inerzia; 1tna benefica ope,rn di elcvazic,n,e politica, eoonomica e culturrale del proletariato, paralizzata per chLssil. qttanto tempo. Quando uscirà I'« Av311ti ! » Ecco la domandai che s.i ianno tutti. Ma chii ,può rispondere. Se si potra:nno trovare macchine peir comporre, l'Avanti! ,potrà uscire fra dieci, fra quindici giorni. Ma si trevcrannio Il ibiel'I' e p,ronte? 5cco il problema. E così la data d' us:;ita del- !'A 1•anti! non è ancora sicura. l compagni, gli operai tutti, possono però esser certi che a Milano non si trascura nulla perohè essi aibbiano, .ai più presto possibile, il loro gionnale. e l?artito ho consr,derato il Patto nòl palSSa.~o E 11011c'è ,nep-pure1da essere preoccupati delila eventuat!ità che queste Le forbici, ogigii servono più che 'discussioni portino, in seno alla la penna. Togliamo. Questo scampomassa,, del danno. Intanto, sia detto lo che è una requisitoria contro i reétd onor del ve.ro ar:.che questo, tut-- sponsabili della morte « di tre o quatti faruno la loro propaganda, sicchè tro milioni di giovani ». Per chi non nessun dainno proviene aLl'organiz- lo sapesse, questi responsa:bili sono i zazionc della enunciazione di questi borg,hesi che hanno governato e goconcetti; e poi oggi quelli ch,e sta- ver,111anlo' Eurc,pa. vano con noi per la pagnotta soltan- Per chi non lo ricoirdassc, rammento, sono già scappati - · gli ingenui tiamo che i socialisti italiani per a- - credendo di trovarla piì1 gros~a, vere affermato QtLanto oggi si legge se non più bianca, altrove; e quelli in questo soampolo, furono vilipesi, ,che son rimasti, è a sperare. a.vran- internati, imprigionati. no compreso che è neces ario 1d1is,cu- « .... Non possiamo non giudicare tcrc :.ille questioni che sono altret- che I.a somma delle opere criminali tanto im[Jortanti quanto il mlgliora- che si scontano nei bagni penali, nelmento economico immediato, il qua- le carceri, e ne!!e galere di tutto il le. com.e il 111,anga:nelloe la rea.zio- mondo non giunge ad un millesimo 11e in;dustrjale insegnano, suggerisce delle resporzsabilitci. spaventevoli che di portare tutta ,la nostra attenzione alcuni fra i convenuti di Genova e e tutta la nostra fede, ciascheduno precisamente i maggiori,· hanno ~tela nostra fede, sui problemi che ri- cumulato sul proprio capo, e che puflettono l'orientamento da attribuirsi re portano cosi leggermente. Abbia- ~ll'ori~,mizz.azion=', pe,rchè infine è mo µ. Genova gli stessi uomini che pur sempre il pondo economico l'og- con la voce del demagogo, col denageitto su cui pure si contende - spe- ro della corruzione, con le intimide anzi - nel ,campo -politico. dazioni imbavagliatrici di una poliSenza spirito fazioso du111Quem. a zia intemazional.e stordirono Pochi con tutta. la p~ssione elle ognuno ab- anni I.a il mondo intero e lo persual'iamo, d1scuttamo serenamente ar,- . sero del!a necessita morale della eliche del problema sindacale-politico, struzione totale della Germa,;ia a tanto, e . la espe,r!enza ci è maestra prezzo del sangue di milioni di ;/0anche qui, quante I proletaTi non fan- mini e dei/a prosverità uni,•ersale tempo. · li? essi lai l?ro politica, e non sanno Oggi a'fi stessi uomini .0 1a , 'S- '-' ,, , d1scern~re I problemi faridamenta:li sa voce"' con lo stesso /J./ 11 0 • .;·~ M . che li mteressano, finiscono per s,1- esa"l''era'to con gl· stes"·m~": 1 og.~md~ a ora, proprio .ora, è il ,caso ai bire la po!T a A-Il . t tt 'l't ..,, , 1 ->I s1s,em1 , seguLre il volere dei clti1rigenti la c:cn- ,, . 1 ,c \.IJv' e: r,1sre. ·~ _e 1 e, e. corruziooe e di intimidazione, chia. iederazione e di abiura.re il ,'.1attv, p1;g,g,o,assaiporano I apolt!LcLSmo eh mano il mondo a Geno,,a "olo o che r' I 1·t· d . b per c1•1wn11cIh,evuol dire svuotare l'azioi1c del- : ,> ~ • , ann? ,a po I L~a ei 0 ~- ziare che la distruzione della Germa12.ma~sima nostra istituzio,1e llcll'u- ~hvsi, ,cioe_ccmt~o-proletai ia. 1( faisci- nia è stata un errore colossale e suriico 01 ientamento classista ri111asto- ~mo ~~e viene, Jn m~z~o a ~01 a de- bilo dopo di essa I.a faccenda immevi? E non dicono nulla agli c:derenti Dioc2 ' 1 V !a. nos.ra politica ~ ~a la sua diatamente P,iù urgente è ricostr 1 1irfa. ai partiti d'avanguardia le pressioni setto la ve~te - nnconcepibile 0 pur Proponiamoci per un istante u,i:i rnche pc.:-tale denuncia seno state bt- ~a pare?chi cre~utai - di tutelare gli canza politica Consideriam ,· · ·o te da eiementi Qonlrari alla organ:z- ztn!tet!·~sSdic?mum, parla chiaro e in da.I. punto di yisla purament~ .i~~nso~ . ? E U! ' L mo ' F . . t .. zaz1one operaia. 110n Jic.0110!lie11- Q II j' . t . , t . I> ·u ma1 vis a ptu grande scelleratezte nemmeno le intenzioni con cui il u,e ~ cie m _ei essa e e !e can_on-: za? Fu mai consunw.ta più gra:zde C. rJ. della Confeiderazione ha preso foncli~men'.'al~,d~· quesr~ ,~i,scussioni infamia? NabOçcoclonosor è stato tale deltbera, intenzioni che si ricon- -:- le qu~i qmi ~P~?> si ~Jv~Jgonoa consacrato aU'odio umano per reato oetrono esattamente - in\'t:cc d1e vuoto,_ci~è fra I gia oon~m~i, ~ Que- da Pretura in paragone di quello alla apoliticità, che in questo se,1sJ st0 .è mut_iile,davvero ~ SL~ il r.!spe~to commesso per esempio da L!o 1d non dice alculTlchè di IJ)romettente - agli altr,ui pensamenti e 1 obbligo lll- George e da Po" cc. é .} d,erogabile ,per tutti di non conf.onide- . m ir · . alila :svolqata a destr~ con nutte le sue re la propa,gamdacol disfattismo, che _Ricordate_c?n quçuita·gelosw 9ue_- conseguenze pe,r doma,ni? troppe v1olte arriva più giù fino al s~t due uomun veglwvano_ sul pr11 u:zSl, è facile com:prendere la rispo- personalismo asticso e ,cattivo. ~w. ~ella guerra lunga, aella guerra sta -deg;li amici di sinistra; essi ripe-- (:--re'l R' s ) infuukD, della guerra fino all'ultimo? teranno l fn, . . h' I •• a /SCO sa . De"' f' ll d' t . e argomenl;<llz1011v1ece 1e, 1,1;(/ guerra mo a a 1s ruzwne del ohe cioè l'org,a:nizzazio.ne· sindiacale ======"" N. Buschi. nemico? Ricordate qu~di ululati uscinon deve avere inciampi; che <leve vano dalle loro bocche ed echeggiaavere la sua 1d/~rnttivaolassistai se.m- l'editorDeemporad vano per tutto tl mondo attraverso plicemente; che - magari - tanto '4 il megafono dello loro stampa, quanpiù o,qa che le forze politiche sono Mussolini lw una buona stampa, bi- do la Germania proponeva la pace? divise sarà utile non far perma111erè sogna convenirne. Fatte poche ecce- La parola pace era diventata infain seno ali.ai Confederazione, aumen- zioni, tutti i più grandi giornali ri- me in tutto il mondo attraverso La tate, le diatribe di partito, ecc. ecc. pongono in lui molte speranze. E ri- p,ropagainda 011ga11izzaitdaal loro deIo i,nvece credo, fermamente ere- ceve anche molli augu.r'i e compli- naro. La pace era la perdizione e tutdo, 1ohemai come aggi sia necess,a- menti: da tutte le classi sociali, da te le proposte di pace erano un trario va'1utare l'impa,rtanza morale di tutti i partiti f;orghesi. Il fenomeno nello. Tutto il mondo era stato inviun paisso -che segnerebbe debolezza non è raro. Intorno ai vincitori si af- tmto a maledire la Gennanìa 11erchè e vUtà. Perchè con nessun altro ter- follano sempre adulatori ed affasci- aveva voluto la guerra: tutto il monmine che ,questo, a pareT mi·o alme- nati. Nella lunga lista di nomi, pub- do fu invitato a nw!edi.Tla. E c,hiunno, patrebbesi definire l'accettaire la blicati daJ. Popolo d'Italia, accanto que parlava di pace era persegujtaimposi'llione delle forze ,reazionarie a quelli di Dario Niccodemi e di Ugo to. Le taro spie percorrevano i paesi imperanti. L:e quali, e con diritto, Oietti e di GabrieU.i,no D'Annunzio, .alleati che la loro propaganda aveva ben altra ~nterpretaaione d1e non c'è però un nome, su. cui si è special- attratti e costretti nel solco sanguiquella onesta ,delle frazioni di .avam- mente fermata la nostra attenzione: naso che essi si sforzavano con tq,nto guard~a 1d/arebbero all'evento, in quello dell'editore Bemporad. furore di mantenere aperto a. nuove cruanto 111elia sostanza sarebber•o, an- E' costui l'editore, a cui è skt!a af- vittime. Enitrav1ano nelle case, ascolc'he lTLQr.at!rnente.vittoriose in casa fidata la pubblicazione della Criti- tavamo allileporte, separavano le fanostr.a. ca Sociale di Turati, dei Problt"mi del migHe, imba.stiva1110processi infami v.ate che si stipendiC!Vano, e che, italiani, imrllf:rgevano il pugncde che gli stranieri forni.vano nelle spalle di rtaliani i più illibati e più · egregi. A ouesti rettili nan è stata spezzata la schiena nè sono state rotte le fe,nf}ie quando l'incantesimo è svanito. Essi vivono e prosperano e non sembra,w coscienti d!ella propria infamia. E perchè tutte queste ignobil.i armi erano vreparate? Quale pericolosa idea, quale micidiale Propaganda si trattava di sopprimere? L'idea ,alla quale si da~a la caccia con tanto furore era quella che essi sono venuti a poniifiqare a Genova. L'idea, JJe'- chè di propaganda ,wn Si può parlare, era, in bre\'e, questa: che la distruzione della Germania non era espediente anche perclzè un giorno o l'altro sarebbe stato necessario ricostruirlq. Per soffocare e distruggere c1u.estaidea si so,w insultate, spiate. minacciate, diffamate le viù alte intelligenze politiche e le più umane coscienze di Europa da Lord Lansdcw1?g, l'uomo di Stato inglese contro i! Quale si ai)puntavano I.e ripu ~mmli e sc:nf{uinose facezi.e di Lloyd Ceorge, a Edoardo Scarfoglio contro il quale le ambasciate di Francia e cl'lnghilterna l.a.nciavano le loro spie a tentare di comprometterlo»_ L'articolo ccntinua su questo tono.... Di chi è? Di Misiano? Di Serrati? Di Lenin? No. E' di... Ca.rio Scarfoglio ed è .:irpar' o. semplicemente. su La Nazione doll'l 1 corr. ' Ilgrandpeatriota Boselli L'onorevole Paolo Boselli ha telegru!a to al sottosegretario all'Interno, onorevole Finzi: « La tede della \·eochiezza1ringioYanita ~aiuta al governo la vittoriosa fede della giovinezza». Già, già; fede di vecchiezza, fede di giovinezza. Ma, di grazia, che cosa faceva Paolo BoseUi, nella sua giovinezza.. ouando l'Italia, la patria, stava risorgendo? Altri cospiravano, altri combattevano,, alM /r:ong1.4fvano ,ze! cm-cere, altri erano in esilio. Ma Paolo Boselli se ne stava comodamente a casa, nel suo studio d'avvocato. Dialogo fra me e me lo 1. - Abiura! lo 2. - No! lo 1. - Abiura; è un buon affare; 1•edrai.sorriderti quelli che ti maledi- ,ano. lo 2. - Mi fcr,nnose/ii.lo, sorriaòno forse i rospi? lo l. - E' un buon affare, ti dicn; ri si apriranno tutte le porte, anche quella della tua casa. lo 2. - E mi espellera dal suo seno ia mia coscienza. lo I. - Metterai il tuo danaro al cinquanta per cento. lo 2. - Troppo! Meglio straccione defl' onore ehe milionario del tradimento. lo 1.· - Ma tradiscono tutti, non vedi? lo 2. - E allora il tradimento val niente. lo 1. - Sei un imbecille! lo 2. - Sono un eroe! Fa.rjnata. Ma vi è ancor 1a 'd'a aggiungere che Lavoro di Rigola ed al.tre puhb/iia- e di 1 suml:1t11i che miravano, in alcuni se ieri poteva aipparrire - come a me zioni dei socialisti di destra. E i no- paesi - dove esiste I.a misura di nwrè appairso - 5,uperf.luo H Patta, data stri lettori ricorderanno che, qualche te - a!I'uccisione: in altri - ove il la identità ,o quasi di azione... alme- tempo fa </ltel signore, per ispiegare ccàice è più umano e le leggi più. tolno programmatucai ,nel campo sinda- tale sua attività, mando aì giornali lernrriti - alla soppressione civil.e de/- ca1le.oggi il non Patto sig,nifichereb- una lettera nell.a qil>(tle dic:darava l'individuo. Vergogrroso a dirsi, dibe, in uno a!Ja già accennata vitto- che durante l_aguerra :J11fJblìcavali- sonorante a ricordarsi. La poliziai e r,ia ,reazionaria. lai vittoria delle forze bri di iuerra e ora ;wbi;Ucava libri la giustizia ital,iiana erano state mes.- coUaborazionistiche, i-1 di •Cll'i pro- socialisti. se a loro servizio contro i dttadini graimma sind'acale se può ~sere ri- r· ,l!mque coerente. 4rl~ss;i che è italiaini. Giudici come un De Roberspettabilissi1mo per color,o ,ohe lo so- in voga il f(~cismo, te[egraia auguri to non si peri/avano di presentare atsosteng-,ono,è a1ltrettanto da combat- al T)uce. ti di accusa redatti dalle ambasciate e tersi da quelli che 1non lo credono E s!,,m;1erà ancora l!! ( riti~a So- inglesi e francesi. Non par/eremo delproprio, 1nè per ogig,i e tanto mieno ·j::tle ' le m.igltai.a di sicofanti e di spie priCompagni proletari, leggete iiffondete I' '':A va"JJti I,, ! ,_.••"•••ee dell' e A,vyealre del Laveratore > tanto? Tutt'al più Sii potranno aycrc tre nuamente. li ca,-,aJlo li guardava e s.'giti- - Di? oramai potremo anda1,e? · do- «Speranza• gettò ,altri rami s.ul fuoc'l rubli.. tava a pascolarle tnanquillamente. ma.mlò «Speranza». e guaTC\ò le fa.ville che s'inna.lza,an10 e che :f ~:n ~ufrag.b1·delI.a ,r1· ta - Via!.. :s!el fossato faceva umido e bui-O'. So1o - E' ancora troppo presto ... a,spc.tte- nell'aria umidla si smorzarono subito Si y AliU ,W - Ma ,sicl~ro ! Che è forse pelle quella il :morm.orio del ruscel1o fi1t1terrompeva remo finchè n,OITTsia più buio, rispose vedevano muoverSi: i suoi occhi nella fa<:- lì? è un cenoio. la quiete della 110tt,e. Lungo le ripide pa- «Ballerino• sen.za interromp,e<re il la- 'e;ia rabbuiata. Si voltò e si mise a gua.rdl M.&.liSIMO GORKI - Ad ogn.i modo qualche cosa ci si reti penzolavano ra.mi d'talbie<ro.e qua c ià varo. dare lungamente il cavaillo. che stava !ì H,a un peso sul petto _ rispose gere un s-OJI ramoscello verde tra su'>i potrebbe ricava.11e Sictn~pre. sporgeva110 radici. Jia.sciate a nudct t!a11a «Speranza• 1Sospi,rò e cominciò :t tos- immobile, come radicato nel suo!•o. a ca- « Speraniza •· _ Ah! che fatica a respi- alberi. Ad un an1golo del bosco pascolan - Ah sì, qualche -c;osà potrebbe se111- piena. Xl bosco era tetro e speci.a!1 mentc sire. po chino. Con qucHa te!:'la. fascia,ta s.emrare, con quest'-a.ria,... , 1 n magiro cavalluccio; le sue costole prc frutltarci ! nelle tenebre d'Cl!lanotte metteva i br:virl.i - Che. hai freclclo? domandò l'altro brava ancora più brutto. Un JllOdo di tosse l'assali. ra.mmentavano i cerchil d'una botte. _ •Ballerino. <lette una guardata, al addosso. dopo una h.111gapausa. - Noi non dobbiamo prender la vita « BallerùlO • gli stava accanto; fuma,-a Tuffit e due si fermacrono e stetter0 a compagno, si fermò e disse: D'ogm pa.rte siler~zi~ d'i cimitser,o. - No ... ma. ho un po' cli noia. troppo sul sertio, disse «Ballerino•· Ben d S eb '-- Utl 'Pr __, b I >ezzo ·1 'cavallo che Ali ,iel - Che ,c'è? contenti. quando 11n'a:ltra o-iornat•• è pas._ e ,lo guaT ava.. « peranza • = ·- - ·g11a11Uareun e I 1 - ora.... Da• un pezzo i due amict secl<;wan10 "' G · fi ·1 • l' b E' I 1· · S - Ho un peso sul cuore<. •;ita. Se c'è --',- m~n,o-i31t'Cb,ene· se 110 t,· r'◄bile accesso di tosse e SI stro nava 1 mangiava er a. - • twa cosa scomo< a, rcp ico • P<'- ·;;;~-:-to siotto ag-1.iaJ1eti. Av,·vano atLcse, ~ ~"6 ' . · f ao E' h ·1 ali 05 · <l - Sarà I.a m.ala1tia? tocca sospirare, 'finchè ne ha· 1 vogli"a. Ma petto ccille ma,111, mentre s1 aoerva P - - n.ia.gr,o anc e 1 cav o. - - ranza ». cs1tan o. m> fuoco per s,c.a~clarsi le mani, e di , S M :h 1 - Forse ... For.se anche qualche all1a se ti ci rnct't:i anche tu coH4 tue 11·ta 11·c1 nazzo in viso. s,ervo • pe11anza •· - - a e e. tr:1110 11. t:atto vi butl.avano dc.i r:tmi u • , · · d' t· I b e hl 'd 1 · cosa poveri noi,,· l'a1\egria no11 au,....nt~ d'i S • mal-e, dhsse d:opo 1111 « Ba.J;,enno. ,cercava I at 1rare a e- - -,,u a terra umi a e tracce 00:1 si r,crcht'- 1,,111 si mcrzasse e non facesse it1• · ...,,... ~ - to pr'°IJ)'no «•Baller1·1'lo. •~cqtte. Po'1 dtSs' e·. certo S~r· I 1 tt' h · f ti cklll I part ~ o sairebb fac.'Jc cli scoor;J.A d · ""' · ~ a a ma a 1a. IC e t.J a venire pez:tètto s a, a oro e. . cane an e, e 1 . · - ir-o \I cino a 101o. legatJc, ,a un aJber,1 era N cl . , tutto! cert •d r.- · · ca,nnninare, .,n,etlc,1do Il -cavàllo J.o !!t1ardò e fece un movi- dove è stato condotto il cavallo. ! ca,,allo. \a te~\~, ;:,-voita ne, ce•.1c1 di on cvi pensare, ecco e I oe. · .:..anttnu.a.r~ a ~ - E su che cosa? _- F.orsc, ri.,mose S cd • f ,_ · na.,cu,,,,,r·, 11 .,... 11/to colla testa come se gli ,·olesse ri- - Gli, :;vvvolger-c..moi piedi coi cenci. • '~J>ernn,i:a,. -, « perauza • ag- in 4,.- 1---,..---• ,- - Su tutto. g-,un·:;:e: - :e forse h d td ~~ h1 , S"onòere dì no•, poi la ,\asciò ricadere eia - CQme vuoi, allora. S 1 . 1 • anc e son-o tr~ppo --:,A ~ a1 remo verso• .u1.00 11 a - .,, • pc_ranza •· ;1.cc.1,cu,.al) s:1 , e ;,ino<.- - _Bcoo., e iJ1vcce - ,disse «Speranza, .se11sibHe. · B "·- • b tt .i_ • J ~· 1o- 1 una=,.,..e - Avanti c:1u11que! Ci naseonder~:110. rJ 'a coite 111 ,\~ P" -·,,o·, -,1 f oc" · disse « ault:nno » u: anuiu via a ~ o' - •r-·· · - ·, , t l .. ·:a rlb,c .., · " \l "-'• ani111ancLosi-. io_ non pos:o fare ;;1, meno .- L_a sc11;;ii.~ 1 i.lità viene da_, Ila mala.'ti:i. rt , md' 'd ,___... 1, "se' p 0 • 1 si _ Noi, ,,.. 10 J v~n1 're da te! - osservò noi •e riJ ,ca,vallo, nel bosco, e a&J)etteremo zt•foli!.ndo I• ~,r. ,,r'1? prc•!1lLtt·a, ,·n•'11lre ..11 d h S d -•~- 1 retta e· sp't a o a, au••• ~ . - • ·-. ~ ~ " ' ' <1 pensare, 1 nuettere. e guar o quc- u-,,"" se ,.m t,on, o r,.cìso .Bali-i no•·· Spc~•.; ·1 L d. s· S nel -Eossa.to che si fa.c:c.ia huio. Di, notte I' J · f · ., ro , -· i-- . 1,l,V . ~rosé'gnirà/'a.ttravellSO 1 ..,~co 1 1w.:ow « peraaua •· . . . , . , a tro 51 pro.--.v,1 :, :ir.: ttn ~iamcr-:; con sto ,cavalllo, pe.r esempio, mi tocca ricc,r- u111!11a:1:10 coi _sle1it.i>lei, ·~io in aria <= 05_ ••'fino1 aì·,~'U8uct,schicha. , Di 1à. ,s, 1 olte,cmo - Vieni, -vieni ..qua !.... Lo si potpebbc · ?01 ._p,ortene:ma il cavallo a, furtan.' Non ,qei !,\mi d'albero, ihu ~leipio. ~ipk- darmi ~ anch'io ,una volta nella mia servò con voce isever.i.: ' . 'U'--k .__ .., p<>t' A r••~ . • -•- .__ .. • •--''I'-rta,.; ~r 1•tte e nuca lontano ... tre,,&<>le '(erste. t•111.,.11tea""Orlu 11el '"Y,Qro · · ~ · · · d' 11· E · 'A' ' ·' · ,per,,....,., o,r,s,... .., 4 .__, ,-e!_1.....,e,cmmssuno a1 .r.. ,. 'r- -. .., . _ . "' ,. • .,... .' L<L, • • , ma.sse':a ~vevo u~. paw 1. cava 1. ~ m1 - .... tllC: 1_1-011.,?,l!S~~mai, .r-<;Jrchè ,non ~ Sa,ranno quasi tredici verste, :i,;.;~- ,t.u-1'.ii-i, 'disse BOJ)ra ,pcn.si«o, ,· Balleri'- S1~111o· ~t~i, risposte ,«)~~an 7..a ~ IJ mormona dc\ rn;ccll,> s accorµava erl).llq 1µtqisp~p5jlblh,,,~r5:he a quei tempi ~?no _!llalato. • VÒ ~Speranza... nci1 •. •.ll()ll. un ce,nno ,dr.l qi,po. - Vien.i,! 1-;lo oqne. oon, La. melpq.i,l, me:ita ,di «: ~peran- ,lay.orayo .~.11~or~mo),to. Il ea,y-allo s'~ppoggiò suH'a:1tra -, Purchè non si ~!.la.• strada :nn- ---l kÌhe i.dea: 1.Ma:lche '"uoi cti,e-,ne. fac- paura soltanto s})e... .ra ,,_. \W:ico.~gno di. -~tl:a ,n1;)la,,\uguqrità -; Pi.~~. e. che qia frv~ut9 il tuo la- ~~do al'cÙnf'):~nìi. • z~~pa, tilmente ! ciano di questa ca.rc:assa? - Non temere, non succederà nulla: del bosco. Dii tanto u1 tanto s'u,djva110 voro? doina.ndò hrusco e Ballerino». Sai, eolpestarnlo àlcuni rami. A sinistra ~lia, via iS' stendeva un bo- - Credi...che la 1~ V'al! a niente? Abbandonarono la ,stra.da maestl":li an- scop,piettare i raanii sul fuoco, e-0me se so- a me secc.a motto, quando comlnci la seo cupo e te;tro. Non 'ar ·va; a st.or- - Do-ve rov · I dain-do ,'ld11SO il boS<:o, e voltancl'-osi comi- spir,aissero. •'1 ~ tua litania, A che giova poi? {C<>.1tin1Q-).

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