L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXVI - n. 45 - 7 novembre 1922

.;...J .-- ... , ... -··-·--- .... ,._..... -·-·--··---- --·--- ::::::: ::...:;__·_· ·. · _··_·.__J_--=~· ·=•·,· v=:~.'.:: ~ .:,:~ ======::.=:::===:::===.:::::.:::::..--::.:.:=:======== LA MARCIA FDNEBRE me.rgc\ano dei clprcs~~ che ty.ire,,;.:io nuovi. Tc•nenclosi per mauo, a.mmnraru1:o d'all':\bruzzo \'eTde di ulivi e d;j limoni, dalla Puglia as~ata, dalJoa Campania che la n.atura ha fatto ferace e cui gli uomini negano I mezz1. A proposito di scissioni Ca.chri.n, e il Partito comuni~ aiderent• a.Ila Teri;a Intema.zional<, con a ca.pii! Souvarine. Ppi ... i ,4 partiti po-tlraarno <5-- vidersi e suddividersi i.n1n.itamente tirw a crea.re tanti partiòì quanti sono i soci&- lis.t. Dopo, ognuno avrà un parti,to ,proprio, speriamo che rinunci ad altre 9CÌ&- sioni; a!lora con la divi!lione a-vrann• raggiu.nta .... « la più fortte 1e disciplinaN Novella di Henry Barbuase Lungo il ~obbo:-go che la 1>t:bbia piovi~:JlCYSa finiva J}er trasfo1,mare in colatoio, eta aveva vogtia di piangere. Pure, -si spicciava salt.el\.a,ndo di la.stra in J•ra sul. luccichìo livido del scikiait.o. Da lor~::.rno, la gracile figurina appa1•1·a elegante, alla mo<la, anche: k c:i1•igli.e. esili come swli, usci:ivano da 41Jne s.carpette cli vernice dal t.acco ben pia.nt:i.to, la ,·cste saliva, diritta come un'i e il c:a,pµeUo a '!lJ}egnitdio. le spegneva m.;de, sulla nuca. un fiocco di luce bionlia. Da vicino la ragazzina era soUo gra- :&iooa. con quella gonnella. tropJ}O meschi-na. quel cappello divora.Lo dalle fora.ture, quel cor])e'ttto di stoffa oosì ieuue che . chiunque le la vrebbe 1·ednto battere il cuore. g-ai. e sorrisero - essendo troppo µetr o-s:lr cli ride.re.... vi~ini Pure, una ventait.a. avendo scos:;o sopra di loro il plaitano ricevetrt:e.ro 1rn<1 vera doccia e non poterono a meno di scrollarsi ridendo. Tutto si oscuri\'a. Lugub11i nuvole nere. sem.pre più numerose, mettevano a: lutto il cielo e sommergev.ino la terra. - Guarda.te co1n'è gra,z,i'oso, fooe lei. Indicava le facciate brillanti d'acqua. i tatti come verniciati, le lastre oscure del marciapiede, te carreggiate lucenti nello sterrato. - $ì, 11'.glibalbettò, sì. Ed aggiunse con a,mmiraz.ìooe: quel bel verde, raggiun,s.ero il canc,·lio infilarono il viale principale. - E' un cimòtc.ro. disse lei. - Si, è bello! r;spose lui, con -.ccento commosso. Percorsero un viak. dopo un a.itro. poi sedctt'<.'ro su di mi;a pane.a, cosi ,;olpiti dail l•u5suoso splendore del gia n1~no che le loTo mani 11011pensarono più -. tlenersi. - r,uandate. guarda.te! Sbuiò, passò un corteo. Il feretro era cop~11to di bianco. Le loro mani si ritrovarono, si afferrarono, ·ed a cag;onc di q1Lesta stretlta mirabile, cvocaror.o u.n altro corteo - un corteo grazi.oso, ttli1ito grave e commosso - che avrebbero guicl!ato I-oro: lei, la S:J}osa. lui, lo Vengono per imba.r-:arsi per il nuovo mondo, verso un miraggio looitano e roll nte tri- seo e che p:ù li all.ctta ne ia ,prese stezza. N.el pa.ese d'onde vengono J}OVeri e scon,sola.ti. forse a.spetta, sola la yecchia tremolante -n1a-drc. ~ on le hanno lasc.iato niente. . . Per raggranellar.e i denari del v1ag~10, ·1 J}OCOdi pa,ne e i\ niente di companatico 1 he 1!i sosterrà nei -giorni dell'attesa e • h' d l rosi - hanno che saranno hrng I e O O . ve1tduto tutto: la vecchia madia .. r.clla quale per generazioni le d?n~e di c-.1..,_a hanno impasta.Ilo farina e 1tev1t~ per ti pane iiresco e aulcnte; il vecchi~ letto tarlato ne~ quale son na,ti .protett.' dalle aporte braccia del Cristo di bonta e _dal ramo bigio dell'ulivo benedertito; ha,,no venduto il maiale e la mucca - e. s.0n? i più ricc,hi quc':iti - e son.o venu~ qu•, e sostano, SO$JJi-ra.nào e temendo, d1 speranza ,e di tamore. e attendono che la nave parta, che li accolga n,;lla ~-ua capace stiva, che li toilg:t da.Il orga!>mO e dalla pena d~ oggi per un altro orgasrr.o e per un'altra pena.. La reazione infuria in gran part\e del mondo e nell\aJ\tra parte attende .spiando il « .Stl,() > momento. Le forze del prog~o perdono terreno qu.a.s.i da~pertulto In alcuni paesi una parte de1le conq~iste operaie sono andate per~ute e le altre sono in pet1icol.o. La conqtus~ ma?_- giore, quella. deUe 8 ore, è rninacc1at~ p1u o meno seriamente 1CXVU114uc. I folL1 l!a~ zion:ailisrni di diversi pa.esi m!i.nacciano c:i.1 accendere nu.ove guerre !l)Cr bruc.1~rc 1:,>1: che le spoglie den'EuroJ}a e t~·uc1da.r1,. i gi1çenstiti del.116 uliUim.e guerre. 0_e 1-end1zioni de.i lavora,tori sono prcca.ne ~vc1nque e in qualch~ paese ad_dfritt_ura_ Cl,.lS[:~ ra,te. L:i situaz1ìone è gravida d1 mi11acc1e e dli penicoJi aome mai. Che tiare? Ra.ccog~e tutte le forze dlcl lavoro e del progresso per o~!JO:lc all'invia,dlenoo reazione ed ailla folllla sciovinista. Questo dovrebbe ess_enc__~l co,mpÌJtiQprimo il r,iù deme-nt.ar:· 11p1u f~c,le. Lo comprendono tutti :o dicono tuLt1... e n.on lo fa nessuno. - .'\bbiamo ancora qua.si mezz'ora. Ella volle che eamm11nassero un posposo. Ena e.o.sì nattlralc, così giusto sostituire il corteo che passava con quello ft!ltiuro, ch'ess.i non •ebbero bisogno di pa.rl.arsi per comu.ruix:arsi quet sogno, per credervi. Quando •s,i ailzarono, i pi-Lm~ !}assi che mossero l'uno accaJlto all'altro furono di tnn.a lentezza nuziale_ co. Egli trovò che infatiti sarebbe meglio. Si alurouo, si dirC'ssero dritti avanti. A camminare insieme, ci si avvicina p.as. so per passo_ Oi mi.nato in minuto, la loro solitudine si <faceva più ricca. Quantunque la ire,lta non le lasciasse aolto agio di !1i,flettere, s.i senitiva triste eia morirne. Aveva dt$ideriio di !l'iangerc a motivo di tutto: idiella sua vita insj.J}ida. così giovine e già ser.za avYeriire, id-ella dura 6a.tica, dcl.l'~IJ1/POSSioolità di essere carina... Tutto: !La casa :familiare, J}iù ostile di qualsia.Sii altra ca.sa, l'un1aa camera dalle eterne ossesllioni, il pa,dre che tormentava la maclre. .lttomo la stufa, •trascinando una sedia. " l'odor d'acqua.io che dava la nausea dopo il pasto e l'odor di cuci~1a.che nau- ~ava prima. e lo s.pecchio sudicio che ogni m-attina bisognava ncttare, e sul pia.ncirotto.lo, a.ppos,tato p!'lelSSo il rubi11ett.o l' ignobile e sgua.ia.to vicino, che ~ ;ppena ella 'giungeva con la brocc~ le mostrava quella faccia lunare dagli occhi crn<li e dalla boera unta di un sorriso. Pa.ssaro110 davanti ad una finestra a J'iant>erreno. sendapertia. Attraverso la fessura, si vedeva una camera in pess:- mo stato, sporca. sinistra. spoglia, eh.: s1>irava il muffito ... :tvLa essi pe.nsarono. con un brivido, allla camera che potrebbero avere loro. Poi, anche più fort~- me:n.te pensa.rono a qu.l'ISta camera Ji paradiso, stioranid-0 a.I paSISaggio un'altra finestra, dalle imposte chiuse ... Lasciarono il cimitero co4 viso r:aggiante. Seguirono il m1rro bianco, lo lasciaron.o. E poi, c'era anche la desola.lione di quel mattino 1fosco come una sera. l'infamtta •monotonia d.eJ rigagnolo freddo eome un fiume, e tutto quell'autunno malato, contagioso. e soprattutto le railiche brusche -e insistenti di quella, pioggia, che tinivia. di sciuparle e ridicolizzarle il vestito. ~cssuno al mon<lo cui fosse magg·orJnentxi viat~ta la gioia ... Nessuno? Qualcuno, si; qualcuno che in quel momento usciva con le s.palle curve da un'ofiidina. Ave<va la stessa età di lei e come essa lo era in un laboratorio cli sarta. egli era pngioniero :11 una ferriera. Durante que'll'attim.o, avevano chiuso in~ieme gl-i occhi. ciechli tutti e due e guida!t.i l'un dall'altro. Cammina,,ano, camm.ina van.o.. Si rar~- faccvano le ca.so, i passanti. Il gran ,·ialc diven.ne una sbrada grande. Respiraro11•J !'.tria 'lf.bcra. a pieni po'.1111->ni_Una scia c!'i fumo proveniente dall'officina sp:!rduta all'orizzonte J}Ortò loro un odor.: di terra bagnata. Assa1po.rarono quel profumo di campagna. quel profumo di domenica. - Un momtmto fa k ~11uvole erano sporche e adesso sono grigio-perla. disse una delle due piccole voci. Dopo che ebbero 1ancora camminate, sii rizzò d' illliprovviso, da una parte della strada, un gran muro bia1tco, come una apparizione. Da:i'alto di questo muro rIl soclallsma è bontàeamore Egli voltò a destra e a sinistra il vi~o F,dmonclo Dc Amicis, il socialista ,11till,ividito che sarebbe stato grazioso. se to cuore e bontà. ri,·olgencìk>si al suo non fosse stato così sottile e smagrito. Enrico si esprimeva press'a poco cosi. Fiutò \a direzione ciel ,·ento e si lasciò L:i. 11obi~tà ·s.ta nel lavoro e non 1H;I spingere da esso lungo Jia, via plumbea e guadagno. nel rnlore e non ntl grndo: luqcnte. Mette.va g,jit l'una davanti all'al- ma ~e c'è un:a superiorità di merilo .! tra quelle sue enonmi scarpe ferrate, ,·a- dalta parte dell'opcraiQ il quale rican cillava un poco nel vento e non pensa,·a dall'opera propria. un JTI!Ìnimo profitto. a nulla, per J}a.Ura di pensare >a sè stes~o . .\ma dunque, ri:,J>etta sopra tutto ira -e a quello ch'egli faceva quaggiì1. i tuoi compagni i ~gliuoli dei soldati del Ora, i.I giovanotto che era ma.lmcnato 1-axoro. onora in essi le fatiche c<l i ~.tdalla raffica come da.lk J}e11sooe. e la crifizi dv: Loro parenti, disprezza le diigiovinetta che il mal tempo priva\'a an- fercnze cli fortuna e di classe sulle quali ch'essa di sorriso. di cui sciupa\'a il mi- i vili soltanto regolano i sentimenti e la sero vest:to, anda,·ano l'uno n:rso l'al- cortesia. Pensa che uscì qua51 tutto tra. dalle ,·cnc dei laYoratori delle officine e Si erano incontrati ,tue volte. per ca- dei campi il sangue benedetto che ci h:1 !!O, e quel giorno, all'ora dell'usc'.ta dai redento la patria .. \ma i figli degli opclaboratori. ~e.nza· conoscersi, senza es- rai persuaditi che i loro piccoli petti sersi pairlali mai, tentavano di ~neon- chiudono spcs.so dei cuori da pnincipi, e contrarsi J}er caso una terza volta. giura a te medesimo che nessun cangiaAccadde che si avvicinarono realmcn- mento di fortuna potrà mai strappare te e che ella entrò in una viuzza nel ques.te sante amiciz.ie dall'anima tua. momento in cui egli vi si introduce,·a i\On dir 111.1.i di un operaio che colle ma- -dill'a.ltro capo. Così, d'improvviso, ell,1 11,i incallite cd il viso affumicalo · ..:sce gli apparve (kaivaoti come una fata. d,alla officina.: E' sporco. Devi dire-: Ha Si fermò di colpo. p:antato su qutlle sui panni i segni. le tracce del suo lasue scarpe massicce, ma tremanlte nelle ,·oro. ~alle e nella schiena. Gli occhi gli si In queste frasi si manifesta l'anima sbarrarono sul volto commos,o. rico,n- ddl'uomo affabile, del padre affettuoso. pensato... dello scrittore del Cuore. E' l'uomo che E,.!-ia pure s= fermò. e. ,timidam,entc. di ritorno dal s.crviz,o militare, si ,·a come due mendicanti. si tesero la ma- trasformando e si eoll\·crtc al socialismo no. Poi 51 strinsero le dita. più per te- che s'inspira all'amore cd è fonte coners-i che per salutarsi poichè non piosa e inesauribile di bontà. sempre si sa principiare è.al prir:c:·pio. I1~ questi giorni tr,.sti in cui una raftiSi immobilizzarono per un istan!.I. ca di ,·ioleuza perturba la pace sociale, cercando sen:a.mcn-te cLa che partlC anda- a qllesitO linguaggio dovrebbero ispirarsi Te insieme. Partirono, cora~iosament(:: ~ g'l·nitori e gli educatori. per far rinacontro il vento. LL\Ì col na~o ros!'-o. lei scerc ne,llc giovani generazioni il senticon le palpebre rosee. e fra loro le due mento della bontà e derla fratellanza. m:ani intrecciate in nna •ola ch·c~s; ::111- Si de,·e ridestare negli animi un tenclavano. ro alTett.o n~rso ,i propri cari, verso la Ella parlò per prima: propr1.1. famiglia. ~: educhino i giora- - Ho fino all'una. e le.i? netti a sentire un vivo amore per il pac- - Anch'io!. egli ri.sposc. Allora vr.- se natio, per la terra ov.: hanno fatto i !etc? non faremo coJazi-one ! primi passi. prov-a~o le pn:mc com mo- - Si. s: ! . escla-mò lei. inca.n,tata (1,11-i zioni, aperto la mente alle prime ide,·. idea.. trovalo i primi amici. Risero entnaimbi. esilancfo ù:1 J}rinci- E quest'affetto che devono scntirr p~. come se provassero. Quando 1a:- per il luogo natio deve essere esteso a quero. i loro visi rimasero illumina··=. tutta la patria, madre di 300 ci~là e di Ad ogni pa.s;;o che muovevano. i: moP- 40 milioni di figli che insieme studia 11'l. {i,, intero cambia,·a. c.1.mbiavà.'. lavorano. producono. gioiscono e sofToh ! dio.s'egli. non p'ovc qu:.·,i fro110 Ma· it lot'<l affetto dcl'C use.ire ,bl!c Che gioia! pareti domestiche. dalle contrade ital•aElla ba~tè le JTJ1a.ni.'ruttavi.a la ;iioJ- ne e sorpassano i n,ari ed i monti e prog-ia non avewa cessato cli cadere ;iel!v pagarsi per ogni do\'c. J\~n dcl'on.o dii,cenario spog"lio del viale. mendicare che dove ,·i è un essere che - Visto che è bello sediamoci u,1 pensa, che. logora il cervello sui libri. poco. - Aspettate ! che batte il martello o spinge la l'an~:• colla 'rrontc grondante di sudore. ,·i è levato un fratello. vi è un memhro del~a gra11sulh de famiglia che si chiama: Umanità. Su <li: un paracarro, non lontano, un uomo era seduto davanti a un organo. Essi si .:tr\davano avvicinando quando egli suonò ... Era la grande marcia funebre, il Dc profundis più straziante che abbia iana:.a.to, a ca.so, la tristezza di quaggii1. la lamentazione immensa e sinistira eh..: arrÌ!va sino a confondere i vivi coi morti e mette sui nostri volti una masc.hcrn ~elida. La coppia si fermò. alTo,scinata. Si guardiarono con occhi festosi, .., - Della musica, cho cosa gra.ziosa 1 mormorò ella fra i dentini, tutta inlent:i ad ascoltlarc. - Vieni... vieni, mormorò egli infine. Ripresero la v-ia con passo legf:!ero, giol:.oso, cadenzandolo gaiamente 5ulla più disperata frat le mclodie umane -- sorridendo, cinguettando. dicendo bene di quC'l che era brutto - senza ;:,aperc tutto quello che profferi,·a la loro bocc:1 cli fanciulli. seni.a sapere tutto quello che c~cava il loro cuore geniale. Una immoralità LA TASSA DI LUSSO ALLA MISERIA CHE EMIGRA. Scrive il « Ci~tadino » di CTenc,ni: « Ne hanno ,trovata una nuo:va p.:r far quattrini. nuova pe.r modo di di~c. la ta:s>Sla di soggiorno. Che cos'è? Si può cl:rla l'n vermini poveri. ;>er i~ più facile comprensione. E' il tributo che deve. paga.re alla ~ili à che temporaneamente lo accoglie. l'ospite fugace, il qua.te oggi chiode nel rigore invernale il soi~cvo del t:epiào ra!!;gio dell'incantata rivicr.a.; doman..i. qi;a11do la canicola. cocente toglierà il rcspi10 infocando ogn-i co5:i che ci circ.oncla. cercherà I~ ,fresoa brezza dei ta.n,ti metri s1:l mare. nei paesi della delizia. o, 'è goi:l:11.e11toe gaudio. Qucs.ta t., o questa dovrebbe e,•sere. la t.a.s~a di soggiorno. Una tassa sul ~\isso - si ootrcbbe dire - che alla città p,i~a chi può permettersi il lusso di tal.i svaghi e di ,tali riposi. Perchè lai città profo:1clc somme J}er farsi bella per lui: per,·h,: le cose migliori della città oono per !11i ]7,' una tassa dì lusso ed è anche una forin~ di indennizzo. Colpisce anche gli uomini di affari. quelli che peregrin.aino per la loro e per lialtrni ricchezza; que·lli. pei quali se ,1011 ,·algono /,?li allett'amentli estet:ci e i mdli profumi dei fiori im·ernali o le fresche brezze ~.stive e che pensano al socio. Pcnseresl,c ora voi che la tassa di wg- !!iorno possa essere dovuta dal pc,:zc>1L,·? Da quegli che nessuna tassa pag,, aelìa città sua pcrchè niente possiede e che emigra. cons;;::-hato dal bisogn.o. •;)into dalfo. fame. inst:guendo un fantasma di hcnes.'lere. che lungamente. penosamente: tenterà fermare con le mani e eh,· mai rallgiunger;Ì. e che: mai tratterrà? E' ciò che succede a Genova? L'amministrazione comunale clcl!.t citt'l - che h·a. tartassato a torto o a r:q~ionc 1111 p.o' tutti - ha creduto di poter ~preme re un po' cl qua.ttr'ni dag-li emil!t~,Pti Li colpic.cc con la tassa cli soiri::-io:·1n. Riu5cite a imnn!;inan,ek queste ca.o- \'ane ccncioc.c. accasciate sotto il pc<.,><ki cenci e dei dolori. soggette alla t:>.s,,: cli lusso? EbbC'ne, a qued1a pov!:'ra g-ente, . della quale la miseria dovrebbe essere ns;Jctt:,ta; a questa povera gente della ~u,il: dovrebbe esse.rei ca.-ro il do.lorc che e ne! pianto senza lagrime per 1~ lo_r_ocalSa c:1.~ forise non rivedrann,o mai p1u,_ a ~u<'..,,,1 . • ti d:ella vita ora ,che o~ tnhuto poven vm . . 1 è stato este:s,0 alle persone di transito, I. Comune di Ge,wva, I' A•mJmi.n,ìstrazi?ne della città cho s.i chiama Superba, ha 1m- !'osto e eh essi pretende la tassa di sogg!o'.":10. . . .. L [·~cttora.to dell'Em1graz1one ha tatto istanza pcl'chè essi ne fossero esonerati. , La Giunta Muni<oi,pale ha dertlto no: na rt>spinto la domanda. E' immorale ciò, µer noi; è uno scherno, è una irrisione alle sofferenze fraterne. Non facci.a.mo alcun sentimentalismo. Sentiamo profondamente ciò che diciamo. E sentiamo quanta ragione •s.ia nelle protcsLe cli questi disgraziati, ai quali si vogliono spillare poche lire, rappresentan1ti forse qualche g'i,orno di vita quando sa.ranno giunti là, nelle cititlà oJtre l'Oceano. e saranno soli e senza guida ,e soccorso, fra gente che essi non conoscono e non comprendono. che forse vuol loro ma.le e che certo non sa leg~cre ciò che c'è nel loro cuore e che ,piange. - Aspettate - vi dicono questi che forzatamente emigra.no dalla Pa.tria ( comprendete che oosa sign,ifica ciò?) - aspet,tatc che nOli si sia laggiù e che ~i lavo1; e si g-u.aclagni. V,oi lo sapete, tutti i no:;tri denar.i saranno allora per , oi. sono sempre stati per ,·oi. Ogg-i siamo la miseria che fugge nas<::ostamc1Lte e n.icnte vi chiede; domani saremo la vo5tra ricchezza che tutto vi <là. il frutto clcll.1. nostra fatica. che h:1 miglior sapore dlel •nostro dolore. Ricordaite. L'Italia. la Patria, compì - erano tcm. pi qu,a,si belli quelli - una famosa operazione finanz-:aria. che la roUeYÒ di tanto nell'estimaz.'one e ne~ pres.tigio: la conversione della re1tdita. Non f.u fa.tta - in buona parte - con le nostre rimesse? con i ctcnari degli emigranti in A mcrica? Xoi non torneremo in patria -s-e ncn quando n'On saremo più stracd:oni p,,.:1rosi del nostro sole. .'\llora non anete niente da chiederci. Noi vi daremo Come Yi abbiamo dato il sangue nelle trincee. e ve l'abbiamo portato. volont:.iriamcntc. copiosame•1te. varcando g-LiOceani. rtaLia11 1 aime'r.te cantando. E hanno ragione! ». Così il giornale genovese. A noi s..:mbra che la tassa di soggiorno ai pezzenl i che vanno in cerc:i. di un tozzo di pa11e. oltre che un'immoralità. s.ia una vergogna. E ci aug-ur:amo che quesba odiosa e in- 'c1,<'gnamisura fiscale che colpisce g-li emigranti mentre 5tanno per salpa,rc trepidant,i per il 11110,·omondo, con l'a.ngos;:ia 11ell'anin,a. :q>ra loro gli occhi e Li induca a delestare non '>Olio l'ammin.:.strl'lzionc com~male di Geno,·a. ma tutto il regime boqrhcsc che li opprimie e li tormc!ll'I. E se (,orneramno. tornino per dar<:, 11011 il tributo che il giornale g-enoves:e fa loro promettere. ma la loro attività entusiastica 1>or abbattere il r'IC!gimed' inginslizia che li colpisce sì duramente. Il compenso al valore Capisco, anime buone! E' vergognoso chiedere l'elemosina a trent'anni! Ma, se sapeste de la guerra i danni, Non lo direste! E fui un vu.loroso! Sì, mi slanciai. incurante, impetuoso, - stomaco vuoto ed a grarulelli i . /panni Sembra impossibile lll!a- è casì: gti ste~- si uomini c:he hanno fatto proprio il motto di Marx e Pro'letari di tuctli i J}a,es;. unitevi » invece di unir&i si dividono --· e lo fanno propri.o nt1C'n•t!t<ep ndo su tutti loro la spada di Damode. E per colmo d'ironia tutti dicono di dividerm « per formare la vera u1t.ione forte e fatt1iiva » ! Voi Tidete del paa-ado,sso, ma. siete pregati di credene che è la verità. E 111011si può nemmeno affermare che siano in mala fede; tutt'altro; io credo ,eh.e coloro che si di,·idono per secondi fini o per scopi piccin.i siano vere eccezioni ,a che la maggioranza. sia oonvin<!Ja dii giovare a!P,-icausa comune ... dividendosi. Si è che molti credono di possedere la verità assoluta; ®no convint~ che all'infuo 1rli del loro programma non vi sia salute; riteng-0110 di essersi imposs.etssati di tutto il • v,etno» e che per conseguenza gli altri di vero :10:: ne abbiano affatto e debbano pertamto venir allonèarnati se non accettano il !loro punto di vista. Da qui le divisioni. Quante se ne son'O fatte in quc. sti ultimi anni in tuutf. i paes.i? Tante quante la bollg'hesia n'O!Ilosò 1miai sperar1f'. Le più recenti sono quelle d'Italia e di FraJ11.cia. ·on sono le prime 1:,; i.1 t:.1 paese e nemmeno nell'altro. In Italia, invece di un partito socialista ora ne abbia.mo tre: il nostro. quello unitario e quelllo comunista. Non è del tutto esclu.so che se ne costituisca un quarto - sem,pre, naturalmente, « per formare un'unÌ011e più forte». A questi si ·a,ggiungono glli anarchie.i e i S'i·ndacalisti delle varriie tenden2le. Nel campo sindacale. !<ec0isc non stanno molto meglio che in queLlo politico. In Francia .. in riguardo aWunità, s· sta peggio che in Italia. I djcboli.;-simi sindacati sotn-0 frazionati ed j partiti pure. Al congresso del Partilto soci-a.lista francese che si tenne a Tottrs. la magg,ioran7..a comunisteggiante mise alla porta la minoranza e si ebbero due partiti, inveco dn uno: quelllo 001m1Wnistae quello 1socialista. In queste ul'time settimane il pa.rtito comuni.sta ha tenuto un altro congresso a Pari,gj ed ha espulsi nt1JI1terosi su.i membri più o meno influenti. Altri uscirono spontaneamente e ajs.s.ieme ai primi costi•tu,i~·ono un nuovo partito e 1o chiamarono « Union Fed'erati,·e des Tra• vailleurs Socialistes Révolutionaires de rrancc ». Il nuovo pa,iit,•to. nella Dlirczio1,0 del qua:e sono. tra gli altri, anche i compagni Henry, Scllier e Verfeu.il. van .. La come aderenti nunierose fodier.a.zioni pro,·inciali e comunali del vecchio ( non molto per vero!) parlito comunista. Anche in Francia dunql~è si hanno gi;ì lrc partiti social'isti. Quivi poi vi è maggior probab~lità che in Jta,lia che se ne costituisca un altro. lnfaitti le frazioni rum.aste nel partito comunista sono tutt'attro che d·a.ccprdo. Al recente Congresso cli Parigi: si mJamiiie,stò un aspro contrast•o tra il centro. alla etti testa stanno Frossard e Cachin. e la sinistra di etti è anima Souvarinc. Quest'ult-m!o è il fiduciario per la Francia dell'Esecutivo cV; :\losca e con la sua frazione ce.rcò di fare accettare da.I Cong~esso tutte le oosi della Terza I ntornazionalc senza eccezioni. ma la maggioranza del Congre,ss,o non ne \'Olle sapere; 11011 solo, ma nespi.nsc anche una propost-a concilia.Liva per u1~ accordo. tra le parti. J n seguito a. questa tfo::isione gli estremisti si c11· misero d'a.lle cariche che -Occt~pavano nc:1 partito. Rima.s.cirO nel parit~to però in atte.sa delle dccisoni del Congresso della Terza lntornaz.ion:aùe. Cosa decidera quel:>L'ultimo? A rigor di termini. il parlito comunis"1. francese. rifiutall'dosi di accettare integralmente le Lesi della Terza lrnlernazionalc, ~ è po- •,to ftuor'i <li essa. Cederà l'Imernazionalc oppure caccerà dal suo seno il p.airtito che non vuole piegare? Dal dilernim.a non si fugge; il par.tito ,comunista francese. prese la sua decisione pur sapendo di correr l':i.lea dell'espulsione; si deivc credere quindi che sia ri.soluto a.d affrontar':! ognli e,·cntualità. tU1iono "· Celie a parte, le constatazioni che dot-- biamo fare sono amare e dolorose. Di chi la colpa? Come rimed'iare? La colpa è nelle cose e negli uomini, odl'atmosfera elettrizzata, neJJ nervosism• che regna, nell'infatu.aiz~o;ne e nel fanatismo. E' dei ca.pi intollerant1i che s'ilh•- dono ,e i.Hudono e delle masse che si lasciano il!ud:ere e fa.natiza.a.re. E' dell'imritazione generale creait.a in parte da.i .mancati &J}erati succes.sa, dalla miseria, dalle tribol.azoini e in parte &Ile ingiurie, dalla c:?.lunnie, dhl\e insCYlenze •giett.aite a maina.. te nei comiz.i, nei gion-n.a.la contro a.ltn-i partiti e uornin,l di adtl1i partiti e di altra tendenza, anzitt1tto e SO!!)ratutrt,odai ci,· munisti. _ -: i Come rimK'kiiairvi? Un rimedio proQto eroico non esiste. Il movimen.to proletarr.io ha bi90lgno di una cura profilattic.i per guarire. Bisogna comincira.re a Cli• raire le cellule che lo compongono ossi-.i i lavoratori. La prima cura cons~ite nel!• sforzo che ogni singolo deve fare per oomp,r,endcrc il compagno di altra. tendenza e ,oon considerarlo e tacciarlo di traditore perc!tè, pur essendo d'accorde nelle lin•a.t.ità, dissente nci metodi e nel!;. tattica. Occorre magg;or spirito di tone .. ranz.a tra ; singoli, nei partiti e tra i p~J1!Jiti. I partiti non devono essere chiese; la disciplina non deve soffocare il pensiaro, la discussione. La disciplina è indispensab:ilc, ma per essere mantenuta dev'essere ragionevole, non deve ridurre l'uomo a un automa. La discipEiina milita~esoa è danno.s.a. e non è J}Os.sibile nei partiti liberi, in tempi più o meno normali. I partiti che vogl-iono co-art.are oltic un determinato l•mite la libertà dli pe11sie:ro e di movime.rtto cleii s.ing,o.!i soci sono fatalmente des-tinati a frequenti scissioni. Perciò, ripeto, s;e si vuole por fine alle soissioni e -raggiungere la unione vera bisogna cercare e sforzarsi cli co111iprenclerci l'un l'altro, di bandire il setta:-ismo, cli infondere negli animi m:.iggior spirito d!l tolleranza e l!asoiiare nei parlit; più ampio spaz.io alle discuss,ìoni non a,berranti dalle concezioni socialistiche. AVO. Mater dolorosa Mentre A i dì mesti d'autunno il prete canta I morti in tel1ra ed i suoi santi in ciel, rngano fra le tombe recenti, nei cimiteri d'Italia, troppe madri in gramaglie a piangere desolatamente. Madri dolorose, io le vedo comprime.re sul seno scosso dai. singhlozzi un fascio di fiori e poli gettarsi - ginocchioni. - invocando cupament~ un nome. Sono le madri dei caduti nella guerra civile, povere creature che sono al di sopra della mischia, nel regno del dolore che uguaglia i sofferenti come uguaglia gli scomparsi sotto lre terra nera. Non seppero esse 1Tllll gli asti che separano gU 1.Wmi.nl. lottanti, sotto una bandiera; seppero soltanto d'aver detto parole di moderazione e di umana tolleranza. Ma la strada non rrtiene l'eco delle parole materne: la strada e la piazza oscurano fimagine dei dolci focolari. E neUe strode e nelle piazze sono caduti e cadooo gli t1omini invocmulo la madre. Le vedo, le madri, come vidi aUre donne umili cercare trepidando Mi cimiteri di gu.erra la tomba del figlio; vedo le madri dei caduti - di tutti i caduti nella guerra civile - avviarsi. nei cimiteri ove esse dovevano precedere la prole rapita. Oltrepassano, . confuse alla folla mesta, la soglta dei recinti della pace vera, e non lumno che lacrime e pietà da donare alle· tombe infiorate. Scende la sera: la sera gelida del dì dei rnorti. E delle ombre vagano ancora fra il tremulo piccnwttio delle Lu.ci,ombre che non sanno staccarsi da una piccola aiuola odorosa dl crisantemi, la quale TJOr sorriso di prinwvera tra la 1iebbia novembrina. Poi escono anch'esse, per ul.time. So110le madri dolorose,: formano una llera teoria: sono vicine: le wro mani si cercanò e si stringan-0 in silenzio. Egli la fermò con un ,gesto, e. di tasca un giornale, lo spiegò banchina bagnata. - Ah!, fece lei, commossa fin.o alit lacrime da quell'attenziune, come <:etc buono! Così noi sociar.sti senti.amo la pa- ~ria: essa per noi è la parte pii1 cara e più amata di un gnande organismo che abbraccia tutta l'umalnità !locto il vessillo dielk1. fraLc,llanza. della concordi.i e Lr vede.te Og'rf giorno dinanzi •agli dfici di terza classe della ,06.età di •-,av'- gazione? Li vedete questi c.mrgra11ti. aifollarsi •pcsso sul tram vai di P1 incipc. a.ccompag-nati 1111 squadre da agenti di emigrazione. limid';, paurosi cl1 recarvi noi 1 con la 10110vicinanza. trarre da unti borsellini i pochi soldi naturalmente <:ont.-1.ti e ricontati. mentre i pjccoli frignano in collo alle ma.mmc, gialle in viso. con !!'!i occhi di pal;mento. nei quali in fondo è la no~alg~a dcll,t piccola casa lontan:i. della chiesuola ove hanno sposato il loro uomo. della piazza ove qualche vo!t:i. sono state b·eU!,c e ammirate. della st,.lla ove hanno accudito alle 10110 Faccende, per governare !a mucca, per rassettar J;i lettiera della ~avalla o munger latte? contro U nemico odiato! E Dio mi {tlanni se un istante il mi.o ardir restò dub- / bioso! Ma un m.aJedetto colpo di can.now, mi portò via un braccio, ed impotente al lavoro mi rese! ... - Anime buont, io, mia mogUe, i miei figli (sei perA ~losca !>i potrà Lro,·a,re un compromesso. ma il cO'Jn~romresso significa conccs.sionc da una parte c. dall'altra. quindi anahe d,1. parte dell'Internazionale. E con l'umido sguardo, in cui. si frange il chi{Jf'ore delle lontane costellazioni, paion chiedersi: - Perchè? ' Poi riprendono la via. Ad ognuna vare di reggere nel grembo tutto i'l dolore del mondo. E non reggono entro il cuore ferito che una sconsolata domanda: - Perchè? Sedette e lo guardò COJl ,ta11ta magnificenza che sembrava su di un trono. Egli si se<lette accanto a lei. Ella scvs!>e il capo: - Se J}'3,l)àsa.J>e5Sedove son.o. mi lnttercbbe! - E mc, mia mai&re ! egli replicò. 11 pensiero -d!eJ. pericolo sfida'to li re~e detla pace universa.le. Compagni proletari, leggete e Effondete I' 11 ~ va:11.ti I,, Scendono dagli al-pcstri paeselli del l'icmorutc. cf.a.idesolati ca.solari della pia11a lombarda, da.gli stazzi veneti ove per essi non v'è più possibilità di ,··ta; salgr,110 I 10 eca Gino 1anco { sonei vi,·ere si TJ!)trebbe onestamente con tre ll:-e ed un soldo di pensio1te ? ETTORE PELLTZZJ. Tn oini modo. pC'lr noi è certo clùe se il partito comunista. francese verrà espulso d.a.1 1la Terra. Jnt/ernazi.onale. si scinder,ì. ancora 11n..-i \'Olta. E avremo così quattro partil!i: il Partito socia.liSlt.a..l'Unione federntiva dei lavoratori socialisbi rivoluz.ionari di Franci.a. il Partito comuni. sta indipendente. con a capo Frossard t Ma nessuno osa rispondere. E la nera teoria deUe rnadrt passa, nella notte, desolotamente ... c. /

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