L'AVVENIRE DEL LAVORATORE eontro le lilegalomanìe Il lamendteogluimili EvùleJltemente i dirigenti « puri » vogUono passare alla storia oltre che come maestri in bluffi.smo, insuperabiJi imbottitori di crani e maJdicenti inarrivabili. anche come gmndi lacitori di Progetti. In Italia te ne tirano fuori ww al, giorno. Fanno pitì wogetti loro che figurini i modisti di Parigi. Il fatto si spiega; essi devono dimostrare di fare qualche cosa, e pOichè di utae e di pratico non sanno fare nulùt, fabbricano vrogetti. I quaU, una volta fatti, cadono regolarmente nel vuoto o vengono buttati via ver far posto a quelli da farsi. li risultato è questo: lavoro di Sisifo, spreco irurtNe di forze, conflr. sione, dissapori, disillusioni tra gli operai. Un esempio. A dire il vero i « puri» nostrani sono un po· meno prolifici dei loro compagni del regno e partorisco,10 una quantità minore di progetti. Forse li fanno anche un po' meno strambi dei primi, ma pur sempre sballati o impari alle loro cc~pacità realizzatrici. Vi ricordate della progettata orga- ·. nizzazione dei disoccupati ? Parole grosse, propositi fieri, articoli infiammanti, caratteri di scatola, comizi, un convegno nazionale. E il risultato? Nulla, zero, vuoto concentrato. Hanno fatto spendere tempo ai compagni e centincda di franchi alle sezioni politiche e ai sindacati e voi, non solo non hanno fatto nulla, ma non hanno saputo nem1m.enocostituire n Comitato! · Il f'.Ponte unico. Non parliamo degli altri progetti caduti e ci guardiamo bene dal ficcare lo ruLSo in Quelli che agitano attua/,mente. Ciò per ragioni intuitive. Ci permettiamo invece di fare alcune osservazioni su un loro ritornello, che ripetono con insiStenza disperala: il fronte unico. L'idea non è loro, viene da Mosca, propri,o d' onde ,·enne l' ordine di scissione. Qui saremmo tentati di fare alcune malinconiche riflessioni sugli ordini e contr' ordini dell'Esecutivo moscovita. Vorremmo dornandarci se proprio valesse la pena di spezzare i partiti sociaUsti, Per poi cercare la lllUOne, stretta o larga che sia, con tatti gli organismi averai e quindt anche con quelli cosidetti «tr<ulitori». VÒrremmo domandarci se si.a stato utile gettare lo scompiglio nei partiti, in molti sindacati. per poi cercare la unione di tutti r.el Pre;/icato « fronte l!nico ». E ,·orremm-? che altri si domandassero se questo richiamo alf unità delle forze lavo, atrici, da parte di coloro che le scissero con tanto uccaniment:i e cl,n tante speranze, 110n sia una conft·ssione del complelo fallimento dei lun piani. Ma queste considerazioni e riflessioni ci porterebbero molto lontano e perciò le rimandiamo ai lettori; le facciano essi appena ra,v10 un po' t.t tempo disporzibile. Noi torniamo a bomba, cioè al fronte unico nella Svizzera. Ecco: il « fronte unico » inteso come unione dl tutti i lavoratori che militano nei f,artiti sovversivi e nei sindacati di mestiere operanti sul terreno della lotta di cù1sseper finalità socialistiche, è e dev' essere l' cispirazione cli Jutti i lavoratori. Sarà di difficile attuazione pratica, allo stato delle cose, nut è augurabile e propugnabile. Ma il « fronte unico» o anche una Più.... libera « atleanza del lavoro » presuppongono Lealtà, onestà, rispetto delle diverse convinzioni, esclusione di secondi fini, comprensione reciproca. Non è inunaginabile un' unione di partiti o sindacati che si svillaneggilUJ, s'insultino, s'ingiurino a vicenda; non è vossibile o non è durevole un'unione di vartiti t1uando l' uno cerca di dare lo sgctmbetto alt altro. E' inutile farsi illusioni, pascersi di bel!e frasi e di desideri; la realtà è quella che è e bisogna avere il coraKgio di gu;1rdarla in faccia anche se non piace. Ora dobbiamo domandarci: esistono in /svizzera i presupposti necessari sopra.elencati ? Se non vogliamo ingannarci e ingannare dobbiamo riSfJondere negativamente. Qui ci bisticciamo tutti i giorni e spesso in forma tut(altro che cortese; ognuno cerca di tirar l'acqua al proprio mulino e tcduno anche con mezzi sleali; e' è tra una parte degli uomini ( per chi non lo sapesse i partiti sono com- /JOSti da uomini) non soltanto sfiducia, ma anche disistima; esistono infine seri e fondati motivi di dubitare della sincerità e di credere ai secondi fini di un partito, e wecisamente di quello che si fa, banditore del fronte unico. Esistono anche le prove. E allora? In queste condizioni il fronte unico non è possibile e noi ci vermeitiamo di non credere che i comunisti lo vogliano sul serio. Essi sl servono del motto che fa effetto, come il cacciatore si serve dello specchietto per le cilloclo!e. Non crediamo loro perchè non vogliamo supporli così... furbi da ritenere gU altri partiti tanto babbei da ballare al suono della loro musica. Poichè non bisogna dimenticare che i « puri » che si riempiono la bocca di « fronte unico », sono gli stessi che hanno spezzata, ver le loro vedute particolari, quella ristretta unità socialistCIJche doveva essere mille volte TJiùpossibUe e facile di un· unione più vasta, abbracciante grupfJi di altre diverse tendenze politiche. Bisoana tener conto del loro program111.ae dei loro metodi dittatori.ali, e sopratutto delle loro clichiorazioni fatte in più. occasioni e mai smentite, dalle qua.li emerge che vogliono ser- ,·irsi del fronte unico per afferrare le redini del movimento operaio - scavalcando i f]artNi - coi quali concluderebbero l' 'Ctlleanza. Non crediamo dunque eh.e i « puri» nostmni vogliano sinceramente e senza secondi fini il fronte unico e riteniamo che lo agitino. per far dimenticare agli operai la loro opera seoessionista e ktrsi credere fautori delr unità. Ma anche se lo volessero sul serio, dichiariamo che esso non è e non sarà possibile fin che i comunisti non abbandoneranno certe velleifcì dittatoriali, certi sistemi scorretti e slealt e no11daranno seri~ affidamento di sincerifò e lealtd. Svrecaie, getiai.e, O colte Nazioni, I vostri mJUoni! Cercate, create, Con nuove finzioni, Le buone occasioni D'accrescer gli eserciti Con nuovi sqtuidroni, Con nuovi cannoni, A tiro più rapido, Con altre diaboliche Feroci invenzioni. A gare s'en vanno per farsi, pacifiche, Reciproco danno; E' questa l'essenza Di nu,0vct demenza. Insegna la chimica Segreti cli morte Per far pur terribile Il diritto del forte; La scienza si presta All' o/Ha funesta. E mentre patria.si In pace contenti Al suolo, al commercio Comune gli stenti Sacra,re senz'ire Guardarulo fidenti A lieto avvenire, Noi siamo vess:t!i In molte maniere Dobbiamo subire Dei grandi il \'Olere. Noi sia.mo dannati A vita da servi, Scontiamo i peccati Dei grandi proten•i. P. cl. T. -o- ========""""""'" ACQUEFORTI ' di Aristide Briand; non le bastan più gli Pane di guerra. eroici furori, che la indussero a sfregiare Gran paese, l'Italia. E grandissima la vittoria da essa rioortata nella guerra. Quella 'guerra e q~ella vittoria, da ~~i doveva venire all'Italia nuova prospenta, nuovo benessere, mai raggiunta grandezza. E la prosperità e il benessere e la nuova grandezza sono tali, che il « deficit , va spavento~mente aumentando inve~e di scomparire, e i ministri « competenti • dicono che non si possono più mettere nuove tasse, e il ministro del tesoro dic~ che non potrà più dar fondi per lavori pubblici e per istituzione sociali, e il mi: nistro dell'istruzione non sa dove dar d1 capo per trovar i danari necessa:i . pe~ mantenere in vita decorosa gli 1st1tuh scientifici, e agli ospedale e ai policlinici rnancano i mezzi per assolvere completamente il toro compito, e alle scuole e alle biblioteche mancano soldi per comprare i mezzi didattici, e il ministero d'agricoltura non ha di che rifornire le casse delle esauste scuole agrarie. Adesso p0i, dopo quattro anni di pace, quattro anni dopo la grande vittoria, si annur.cia persino che bisognerà ritornare al pane di guerra! .. Pane di guerra, il lettore sa già che cosa significa. E' quel pane miscelato di tanti ingredienti, che si mangiava durante Ja guerra quando non era possibile avere tutto il grano necessario. E ora il min. del tesoro vorrebbe appunto che si ritornasse a quel pane di guerra, perchè, non essendo costretto a importare tanto grano dall'estero, la valuta italiana non ne sarebbe tanto deprezzata e lo Stato potrebbe fare economia, chi dice di due miliardi all'anno e chi assicura persino di quattro miliardi. E così se la volontà del ministro del tesoro p~sserà, la grande Italia, la grande vincitrice, costringerà di nuovo il suo popolo a mangiar pane cattivo. Il suo popolo lavoratore, ben inteso. Perchè gli altri troveranno pur sempre il mezzo per farsi prescrivere dal medico dei panini di farina bianca. che Un cappellino vale un milione. Narrano dunque i giom.ali di Parigi che Madame Cecile Sorel, attrice della Co,médie Francaise, partita per !'America, dove darà alcune rappresentazioni teatrali. ha portato con si: un guardaroba, che è stato assicurato per due milioni. Un milione dell'asricurazione riguarda un solo cappello; l'altro milione tutto il resto. Immaginatevi che cappello! Dicono che sia il • non plus ultra della modisteria; fatto di fili d'oro, ornato di una fibbia diamanti, con una corona di smeraldi. E la società assicuratrice ha posto per condizione che, quando quel prezioso cappello non si trova sulla preziosissima testa dell'attrice, deve essere continuamente sorvegliato. I capitani de! piroscafi, sui quali la Sorel farà la traversata dell'Oceano, saranno responsabili del cappello, e speciali guardiani lo sorveglieranno, quando la grande attrice si fermerà nelle città americane. La grande attrice scrivono alcuni giornali parigin·i. Grande e celebre già da parecchi decenni, Ma appunto perciò crediamo che la signora Cecilia ci tenga tanto a quel suo cappellino. Parecchi decenni di celebrità non passano invano sull'arte di una donna, e non passano invano - il che è peggio - nemmeno sul suo volto. E allora si ricorre alla redarne. Alla signora Cecilia non basta nemmeno più l'amicizia nel salone deìl'esposizione la tela di un pittore che la ritraeva in modo poco_ lusinghiero. E per farsi réclame in America, ha ora tirato fuori la storia del cappellino che vale un milione. Chi pc\:rebbe condannare quel ladro che riuscisse a portarglielo via? Ma non diciamolo troppo forte. Se ci sente, è capace di organizzare lei W1 simile furto per aumentare ancora più la redarne. Sciacalli. Quando, recentemente, avvenne l'immane disastro della polveriera di Falconara, alcuni giornali annunciavano che anche lì come a Messina durante il terremoto vi erano i soliti 'Sciacalli ·che andavano 'a commettere saccheggi tra le rovine. E si parlava persino di tre individui fucilati. Ora leggiamo nella « Stampa •: • Gli episodi di infami saccheggiatori, che compivano le lor:o gesta nelle rovine di San Terenzo, avevano spinto le autorità a prendere energici provvedimenti. Si è accertato che nel deposito di San Teren?o, dove si trovavano indumenti donati dalla carità pubblica, venivano sottratti pacchi. I sospetti erano caduti su tre fascisti, che avevano in consegna il deposito: e in un apposta,'llento notturno eseguito ieri, veniva circondato detto deposito. Ad un tratto si vedevano uscire i tre individui con un sacco e dei pacchi e dirigersi verso Lerici. I carabinieri allora sparavano un colpo in aria, intimando il fermo e arrestando i tre ladri. E' risultato trattarsi di tre fascisti appartenenti ,! fascio di Lerici •· Ii qual fascio di Lerici - a quanto si legge ancora nella « Stampa .• , ha pubblicato un manifesto di deplorazione, annunziando di aver subito espulso gli individui. E noi certo non moveremo accusa al Fascio se nelìe sue file si son trovati anche quei tre sciacalli. Mascalzoni ce n'è dappertutto. Ma, e quei fascisti che assalgono e bastonano e as~assinano uom1111e dcnne e vecchi inermi? Due fascisti denunziati. Oh finalmente! Una notizia che fa piacere. Madonna giustizia comincia a trionfare. Leggiamo nel • Corriere. che l' ispettore irenerale della pubblica sicurezza commendator Ripandelli è stato inviato a Firenze, p'!r farvi una inchiesta sui fascisti e che, in seguito a quell'inchiesta, due fascisti furono denunziati all'autorità giudiziaria. Meno mai e! Si comincia a respirare. Lo Stato fa valere finalmente la sua autorità. Vero è che quei fascisti non sono rei di aver saccheggiato una Camera del La. voro o di aver incendiato una Cooperativa o di aver bastonato qualche vecchio socialista o di aver assassinato qualche operaio. Ma il delitto da loro cot11;messo non è stato meno terribile. Essi hanno niente po' po' di meno che impedito al sottosegretario di Stato ai lavori pubblici, onorevole Martini, di partecipare alla inaugurazione di una targa in ricordo ai caduti in guerra. Dieci minuti di tempo per levar l'incomodo della sua presenza; e Sua Eccellenza, per difendere l'autorità delio Stato, piegò il capo e se ne andò. Parola d'onore: stavolta, se fossi io giudice, non condannerei i fascisti ma Su.a Eccellenza. ...... W GENOSSE. •· 1otecaGino 1anco Necl ampteossile La fine dello sciopero dei tessitori a Wei.nfelden. Dopo r3 seitimanc di lotta c.roica e ic11acc lo sciopero di \ \' cinfel'<len ha dovuto essere sospe o senza aver potuto impedire la rtduzione elci saJlario. Martedì I o otrobrc do1_.o la proclamazione della. fine dello sciopero 20 operai hanno :ricominciato il lavoro ed altri lo riprenderanno man mano che i preparativi tecnici necessari saran.110 compiuti. 12 operai però saranno per sempre esclusi dallo stal,j,Jimcnto. rei cli ave~ guidato l'agitazione ed incoraggiato gli scioper,anti durante b lotta_ Tra loro vi sono alcttn.~ di clisèencicnza tcdc:;cn i onaìi dopo aver vissuto '.?O o 30 nnlli neill; S1·izzcra debbono abbandonare questa per raggiungere la 101o patri·a quasi già clime.nticata. Gl: scioi:,eranti contano un',illusio1re di più. Il padrone voleva imp,orre a loro la settimana di 52 ore oltre la riduzione del salario. Gli operai invece credettero che bastava additare i•l p11imcipio della settimana di 48 or,e ne\la ,legge IS'tllle fabbriche per aver ragione sulle pretese padrouali. Ora la dura esperienza ci inseg1u che i borghesi rispettano la legge so!o q11ando fa loro comodo. Leggi che s'i rivoigono contro l!'op:era,io vengono messe in esecuzione con estremo rigore, mcnt,rl' la scarsa legislazione sociale protettrice: d~l :11cdesimo è considerata dagli uomini, riel cosiddetto ordine, come un qualunque 1·erso del corano maomettano. buono all·cc'.:ficaz.ione dei gonzi. Congresso della Federazione dei tessili la\ oranti a domicilio. Il :q settembre. la ,data del funerale per la « Lex Haeberlin "· ebbe luogo a San Gallo il conigresso cld tessi,li lavoranti a domicilio. Questa federazione si compone di tre sindacati: •ricamato-ri a mano. tessitori di seta e coto11e. Quest':! lre industrie a domicilio si trovano qua~i csclusi1·a,mente sul territorio del cantone di San Gallo e dei due cantoni di A,ppenzello. Le conclizion.i in cui versano codeste iPdustric ,t domicilio so.no le più difficili che si possano immaginare. Su dv esse l'C·n si è potuto effettuare nessun controllo legale ed i compiti che tendono a svolgere le organizzazioni trovano degli cistacoH quasi insormontabili. Gli sforz; c(,mpiuti dal compagno Eugster. consigliere nazionale. ebbero un risultato note1·ole. :\[ a molto vi sarà ancora da fare. J\I congresso il presidente centrale fece la relazione sul prog,etto-legge per la protezi·cme clcll'industria a domicilio, Quest;i legge n.o,n a 1-r,t per conseguenza un forte progresso. soprattutto se si pen.sa alla polntica seguita dalle nostre autorità fecl,e,rali in materia di legislazione sociale. Il compagno Greulich disse infine una confcre1i'za sulla situazione attuale e Je condizioni i-n cui versa la nostra classe operaia; fu applauditissimo. Guada.,o-ni immensi per i pescicani - e riduzioni dei salari per gli operai. Il signor Streiff. proprietario cDi un grande stabilimento di filatura ad Aathal- \\'etzikon. guadagnò nel solo a1rno 1916 Lm milione e mezzo non coll'one,.to lavo- :o, ma col sudore dei suoi operai. Il sopra cicli o guaclagJ10 fu possi bil·c. perchè gli operai perccpiv,ano allora 1111 s,dario orario di 35-40 centesimi, le operaie 20 e 30 centesimi, Siccome il sig. Strciff non inte,c pagare le imposte per tutta questa sc;<:tanza acquistata col lavoro altrui. ma soltant.o per 200.000 fr .. la com missio.i:e tr;lrntaria ha dovuto occuparsi di costui e cosi 1·cnnc alla luce tutta IJa faccenda. J] sig-. Streiff è una delle colonne di sostegno del patriottismo e mi,litarismo no,ti-ano. ma egli rifiuta peEcecanescamenk il suo tributo alla patria che gli è c;ira rn'.tantoi se essa è disposta ad opprimere la cla.%e opcrai;i colla forza armata. g. w-f. Avviso ai granitori Rendiamo noto ai granitori che causa la grande differenza di mercede giornaliera fra Zurigo ed il Ticino, gl'imprenditori di granito di qui, mandano fuori tutto il lavoro, anche quello che usualmen,te trattenevano per la piazza di Zurigo. Di conseguenza gli operai granitori che si trovano qui d3 lunghi anni e che fecero delle lunghe lotte per cerca. re di portare Ja paga all'altezza che il costo della vita rich!edeva, vengono lasciati sul lastrico e impiegati solo saltuariamente per eseguire eventuali ritocchi nelle fabbriche. Siccome poi qualche guastamestiere riesce, ,mediante grandi ribassi, ad assumere qualche ritocco. ha pensato di far venire operai dal Ticino lusingandoli con la promessa di migliore paga di quella che µercepiscono al di là del Gottardo. Noi non intendiamo di confinare la gente in una determinata località, ma invitiamo i;li operai granitori prima di accettare offerte per venire a Zurigo a lavorare, cl: rivolgersi aJ sottoscritto, il quale d.:irà le necessarie infonnazioni. - Indirizzarsi quindi al Gruppo Granitori, Zurigo - Uetlibergstr. 30, Zurigo III. ASSEMBLEA Tm·itiamo •Lutti gli operai granilori cli Zurig-o. anche quelli non iscritti al nostro Gruppo. ad una assemb,lea generale per Domenica mattina alle ore 9 al Ristorante Coopcrati1·0 - :\1ilitarstrasse 36, r,er dis!:utcre di cose importan,ti per tulti. II. Gruppo Grani tori. ~arole senza fronzoli Parlo per norma degli arnie~ dei compagni e degli avversari. A colui che mi lancia un sasso, se posso, gli scaravento addosso una montagna. queste: L'«Avvenire» è caduto sì in oasso da far venire i vomiti al solo guardaito. Briscole: siete scesi più in basso di quelli che sgomberano i pozzi neri! Se un cane qualsiasi mi morde, curerò la ferita colla bava dello stesso cane. Non derogo da questa, che è sempre stata la massima della mia vita. Ne tengano conto gli avversari dalle pose dartagnane che dopo di avere incrieciate ~e armi della polemica col sottoscritto, si affrettano a distribuire incarichi ai loro compari per far presentare e votare « Ordini del giorno », prote.. ste, per la cessazione della non allegra tenzone, intontiti dai colpi diritti che somministro loro senza remissione. Scudisciate che pestano le carni, infossano la pelle, disastrizzano il morale. Esse sanno, di olio santo, di messe da. morto, di odore di sepolcro, di carcame di uomo ridotto in poltiglia. Lo sanno le vestali del nazional/ismo scappato all'estero, gli spioni cui strappammo le maschere del tradimento, ed i loro segugi che per la zuppa, per la pagnotta gli leccarono le za'.mpe e mentirono ai compagni, si fecero cacciare dal Partito socialista. Queste mie qualità di polemista che non conoscono surrogati di parole lenonizzate per bendare la verità, mi ha trasformato molte persone amiche in avversarie, una infinità di affe~ti in mortali odii, lo so: ma io non posso restare che quello che sono, poi, l'ho detto tante volte: mi... piaccio così. Per cui, anche ai compagni che mi hanno voluto mettere nelle prime linee dei ranghi de1 Partito socialista, debbo dire due parole chiare, perchè non mi si abbia poi a tacciare di non volere tener conto dei loro desideri. Se essi pretendono che io resti a questo posto di battaglia per assistere impassibile al vituperio, alla onda,ta di fango che si tenta rovesciare ;ul nostro partito e sulle nostre persone per parte di sedicenti comunisti, come lui, il « purissimo ., che nella sua vitai - fuori di aver mangiata la corda ed aver fatto dei figli - ne ha fatte di tutte le sorta; se questo essi chiedono da me, senza che corra alla difensiva, anzi, senza che io passi alla legittima offensiva, ci venga pure chi vuole a questo posto, che al prezzo di tanta pecorile dedizione, per il bene che voglio alla causa del socialismo ed il rispetto che ognW10 deve a sè stesso, io non mi sento di restarci. Non sono fatto della stoffa di cui sooo impastate le reliquie dei santi nelle men.- ti dei bigotti. Rispetto, disciplina, acquiescenza quanta ne volete, ma non fin là, dove l'essere cessa di esser uomo per diventare un capron(', Non domando che i compagni intervengano nelle mie polemiche coi nostri avversari per difendermi. Non ne ho bisogno ! Pretendo però che mi si conceda il diritto di difesa, per il Partito che rappresento, prima, poi, per la mia p_ersona, a cui ... voglio un bene che non sanno nemmeno immaginarlo i compagni. Se così non fosse, se dovessi essere costretto a tapparmi la bocca per quell'amore di concordia voluto da quei compagni che per la loro posizione nel partito possono vivere in armonia con tutti; se mi si chiedesse di fare del francescanismo, ci vada pure chi vuole coi frati, io tornerò libero uomo, fra gli uomini liberi; per nulla rinwiziando alle idee che furono e saranno il sogno di tutta la mia vita. Ora poi, debbo due paroline a queìli delìa « Lega Proletaria • di Ginevra eh~ hanno votato un « ordine del giorno. :ii protesta contro i miei attacchi a'1 direttore dell' • Azione ", mentr,e le loro pu• rissime anime non conobbero mai il pungolo dei sacramentali sdegni quando il bacatissimo figuro, con vilissime ;r.s:- nuazioni - degne di un qmulo del Santo Uffizio - tentava di diffamarci vigliaccamente. E' naturale, del resto. I protestanti, o per meglio dire, coloro che hanno ispirata, proposta, sostenu- •a, . fatta passare la « protesta •• sono degli aggregati al Partito comunista come il loro protetto; li accieca la passione di parte, e sarebbe da stupidi, il pensare che quei signori possano essere sereni, obiettivi nei loro giudizi. Come è umano, anzi... comunistico il tentativo da parte loro, di offdre un simulacro di paracadute al duce che precipita, inseguito la una sequela dei miei inesorabili: MA CHI E'? Quei signori si riscaldano a freddo. Il loro intervento è troppo tendenziale perchè lo si possa tenere in una qualche considerazione. Ed io, proprio non ho nulla a dolenni, a pentirmi del sacrilegio commesso. Sono così poco passibile di resipiscenze che all'occorrenza, se mii si costringesse a scrivere contro di lui, mi proporrei di rincarare la dose. De[ resto, il mio frasario è un linguaggio detersivo. Io sono l'acido prussico che scortica, brucia dove passa, ma terge, disinfetta! E me ne sono accorto che... piaccio anche a voi ginevrini che mi ripudiate. Difatti, voi tentate di imitar,m~ ma non vi riescite. Non avete originalità, mancate di eleganza, scrivete da zoticoni, dite anche voi delle rainonerie. Guardate: rimproverate a me di servirmi di un frasario nient'affatto distillato, fragrante, per il vostro compare, e per la vostra prole, per voi, e per la « intera lljmanità ., e voi usate verso l' « Avvenire » un florilegio di paroline profwnate come Me ne accorgo che mi avete superato: mi avete dato scopone coi vostri ... vomiti collettivi! Dacchè il mondo è mondo non si era mai visto Io spettacolo emoziolllante dei gregari di una intera « Lega proletaria • che vomitano sopra un giomalc SO◄ cialista! Bello, magnifico, immenso, commoven◄ te, moralizzante, istruttivo ! Portatevi 1 vostri figlioli alla pedagogica rappreseqtazione ! Non per nulla GINEVRA DOCET ! :.. e con questo vi lascio col vOstro Gigiolina. Tenetevelo caro, esaltatene se_mpre la esistenza nobile e gloriosa. Citatelo come esempio di rettitudine ai vostri figli perchè lo imitino in tutto e per tutto; e considerate la prova di essere gli uomini dallo stomaco più struzzesco che esistano sopra la terra e sopra te acque. CHISONLOSAI. le malefadtetsel ocialismo « Overanào sui solchi della vecchia soci'etd avara e pigra, il sociaUsmo la nuova vittoriosa eresia, l' idea animatrice del moto ascensionale delle cl.assi lavoratrici, vi lasciava ogni anno, ogni nuovo Primo Moggio, tracce profonde. « Caddero sotto i siioi colpi privilegi iniqui, cons11etucttni servili, costumi invecchiati, pregiudizi, errori. « Coi migliorati salari e colla riduzione delle ore di lavoro ebbero inizio i metodi razionoJi di val.orizzazione detl' agricoltura e gli svi/.apÌJi della tecnico produttiva. « La razza ne ebbe un giovamento sicuro. « Nacquero i contratti di lavoro, gli uffici di collocamento, le rappresentanze di classe, le cooperative, le biblioteche; tlltto tl patrimonio complesso delle conquiste economi.che, giuridiche e morali del proletariato: i segni storici della pacifica rivoluzione interveruita nei rapporti Ira il lavoro sal.ariato e i detentori dei 1nezzi e degli attrezzi di produzione. « Il contadino venne sollevato alle esperienze dello vita associativa ed abilitato ai dibattiti dei congressi.,· l'operaio sospinto all' esercizio cosciente dei diritti politici ed allo studio dei problemi del pensiero. « Tale il debito che noi abbiamo verso il socialismo, noi tutti che cl occupiamo dt politica e lavorimno da rive opposte, per una idea e una fede, anche se gli insulti del tempo, l'incessante revisione dei fatti, hanno travolto metodi e dottrine, anche se siamo in molti fermi alle sogUe del dubbio, <NlChe se abbiamo acquistata, dagli insegna1nenti della vita, quella larga ~ benigna disposizione dello spirito che consente tutti i scetticismi e tutte le tolleranze, fino a riconoscere in ogni tesi una parte di verità». (Da ,un gtlomale borghese) Avventduire viaggio Dl•etto Roma -ToPlnu A Civitavecchia, la stazione è ingombra di fascisti, muniti di rivoltella e regolare moschetto a tracolla. - Bisogna partire con questo diretto - dicono i capi -- se no ci ammazzano tutti. - Siamo · in soli cinquecento, ed abbiamo contro tutta la popolazione. Le vetture sono prese d'assalto; si è accalcati sLii sedilh e nei corridoi; ma il treno non si muove ancora. Finalmente, dopo due ore di Sosta - cani di ferrovieri, sempre in ritardo - il treno sta per partire. I fctscisti avvertono che è precauzione gettarsi a terra finchè il treno abbia oltrepassato il JJonte, poichè si prevedp, che da esso verrà fatto fuoco sul treno. Tutti a terra; le clonrze Piangono; un mio amico architetto, colloca due piccoli bambini sul.le reticelle portabag~gli e con le valigie costruisce zm' opera architettonica di difesa. Il treno si muove, tutti gli animi sono tesi .... Entrano due Mùss inglesi: - Essere molto bello questo medio evo. Fotografano il ... bivacco momentaneo e ridono sgcmg,heraramente. Il treno corre veloce; nessun... infortt;nio; io penso-alle Miss ... al medio evo, ed e.sciamo; Bel rispetto a- \'rà l'estero.... Spectafor. Orumireide LI nominato r\ugustoni Virgilio, piastrellaio di Wiritel1thur. che negli ultimL g'iorni dello sciopero fece il krumirp con la ditta Streif. dopo avere avuto tre setti.. mane cli sussicl,io cli sciopero, ha avuto i~ barbaro coraggio di dirmi pubblica.mente dì non volere più essere mio cugino. LQ me ne infischio -dli ques.ti cugini e vorrei eh~ tutti quelli che lo conoscono il.o boicottassero come ,si deve, poichè per conto mio è 1111 essere indegno della sodetà. Perolini Urbano, piastrelfa,io
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