RILIEVI A Roma è avvenuto ciò che sempre deprecammo: la scissione. la divisione delle foflze pro'le.lar.ie, ciò che ancora, deprechiamo: perchè non vogliamo sottoi-tre al fatto cor11piuto con l'impassibilit;ì fredda, incoscierl't~. di coloro che credono ciecamc'ntc ai fati regnanti i,n oscure sfere <l,ovenon ,può giungere la speculazione del pcn.siero; perchè davanti a ciò che taluni chi-amano .. l'inevi.tabilc • (e· iamo ancora tra le sfere inscrutabi'li), noi voglia.mo rievocare - ncll'apparentcmentc inutile esame, • post factum ». cli quanto è decisamente avvenuto - quella tranquillità d'i coscienza. cne ci vien.e dalla cer.tezza <li aver compiuto e di compiere il nostro dover<! e senza la quale n.oi 11011 sappiamo dare alcun va!,ore alla « personalità» atl'uomo: senza la quale un milite di un pairtito è scoria. lettera morta. inutil.e pe~o. inciampo. una tessera e null'altro. un numero, un ciarpame. una for~ za ( ?) negativa e non atti.vità pensante. e cuore forte deciso e p,ronto a combattere la propria ba,ttaglia. tlonc benefici immensi, e coi q u.ali <lovrevarci, avV'icinarci, avere dei contatti se pure n.on si raggiu11ger,ì mai la i,nfranta fusione. ~è questo mio l'i11g-uaggio apparirà a taluno inquinato d'eresia! Se fa rivoluzione - della quale. credo pe,1· abitudine congc11iLa, s.i è p:arlato ancora nell'ultimo congresso - non fu possibile da noi. in ltalia (clove le rivoluzioni economiche e politiche ebbero empre un caratteristica specialt.: cli gradualità che le distinse uct.tamente eia quelle d'altri paesi. piÌTYio!cnli. piÌt improvvise, pii'1 catastrofiche, delle qua,li. le nostre. per le eondizio11i economiche e politiche <lolla penisola. furono voi-rei quasi dir..: un rifless.o. una conseguenza. un tentacolo; se. dunque, la rivoluzione non fu possibi·le la colpa non fu nè dei destri, nè dei comunisti. Le ragioni• le •dobbiamo ricercare altrove, più lontano: e sono profonde e son.o varie. tanto che •meriterebbero uno studio che ci porterebbe al di fuori delle traccie che segnano gli intcruti ciel nost-ro articolo. Fu dunqt:e fuor di luogo, e l'abbiamo detto e ripctnlo mille volte. iii parlar di •tradimento» q11c1parlare che ha con.cor50 a dividerci a Li\·orno: quel parllarc che non ci dovrà portare a seguire l'onne dei comunisti, nei nosti•i •rapporti con gli unitari. e a segnare. tna noi e loro, netto e preciso. un in.sormontabile divar·io cli tattica. cli opera. cli clifes:l. di possibilit:ì di ricostruzione. :Mentre i nostri a,·vcrsari. n~ulticolori. L'AVVENIRE DEL LAVORATORE mettono insieme, per combattere i:1 nostro corpo morto, i blocchi . più dispa,rati, ~cmbraci assurdo che noi ci si debba ditcnzione delle nostre Sezioni e dei nostri compagni sulla di,wosizfonc concernente il visto per il ritorno \·idcre: si debLa perse\·crarc in u11 anti- nellai Svizzera. La concessione di taco errore. si \'Oglia assolutamente segna- le visto è raccomandata dallo stesso re:, colle ncstr<.: proprie mani, l>a nostra Dipartimento idii Polizia e Giustizia fine. E' un tentativo di cocciutaggine e pertanto si 1ha ,ragione di prevede- ( ci si perclon.i l'aspra parola). a perse ve- re che la polizia degli 5 tranieri del rare nell'errore - è qucsLa. l'intran:sigen- diversj Cantoni lo accoi-derà iacilza? - Sii ~ta riiace nd o nel c~mpo ammi- mente. Ma la concessione è condizionistrali\'o. Al congresso è stato deciso r.ata; secondo H precitato Dipairtichc gli amministratori massimalisti debmento dowebbc venir fatta soltanto liano abbandonare quei pochi fortilizi dove ancora si re iste, e anche le... re- agli operai di buona condotta e che trovic dove la furia nemica non è an- hanno la:vorato per ,vrmi in lsvizzerJ. cora giunta. r-: nessun mas,ima.ì·ist-a ha come operai <li stag,ione. ribattuto rocilst1. deliberazione. nc.'l)a Questa clausola permette degli aquale 11011 scor~:amo ,proprio alcuna tilità_ Porchè invece non si è parlato cl:i unione. cli blocco cli sinistra nel campo u- busi. Qna:li saranno gli operai di condotta buona e qua:li quelli di condotta cattiva ? Il giudizio sµetta di fatto ai padroni, alle autorità comunali, cantonali, politiche, di polizia, e citi conosce da quali criteri si lascino guidare gran parte dj questi signori paJdroni e autorità - specialmente nei piccoli paesi - ila ,ragione di temerre che vengano giudicati di condotta cattiva anche operai c-nestis<;.- mi. rei soltanto di non 1-•ensarla esattamente come il sin l«co reazionario o di non strisciare :1i piedi dei padircni. ?.mministrativo? Com<.: ,i ~ amminislrato fi11ora nc':l'interessc elci proletariato, che ;on ,·ccl<.: \!- traverso le len.ti della retorica e della fi- :o,otia tante ,·ariaz=·oni e sfumature di ,ociali,1110 e cli socialismi, non s1 JJ"- tn:hhe cominuarc ad amminist?are 11cll':ntcressc: cle! proletariato, per elargii !·1 \'isione che al men.o· rei comuni non ,. 'è dissenso cd r.ntagc,nismo tra i grup!)i di o-pposizionc alla borghesia, e ai privilegi della borg-hc:.:a. come \·'è nell'ambito più rasro rlclla nazronc sul terreno politico? Sono problemi. questi. che abbi,lntO ,if,- penr, sfior::.t: e: che devono essere se··,· namenlc studiati dai capi e gregari. .\) congTcsso \·'è stato pure un 1.cn1:it;Yo cl· ,·alorizz,:z;onc della \<iolcnza. De'- la qu~.!c: parlc:rerno in un prossimo :trt:- col0 . effc:.,:i. Perciò bLsogna -v i.gilare. compaCi sia quindi consentito non so~o di sùstare « per un attimo a sahLb,,re i vecchi compagni che stanchi, delt1si od ingan• nati ci abbandonano", ma :anche di manifestare il nostro dolore per cod'esLo <l'istacco, avvenuto n.el pericoko, sotto il fuoco, nella guerra civile che ci travaglia e che co1µi5cc senza distin,zione « destri e •sinistri» e ancor:a sotto l'incubo eh.e ci vieta pur anche la speranza cli rivedere i compagni che sa,ra.nno fors' anche travdlti dalla meclesima ira che in altra riva trascinerà noi pure! -!!!!!!!!-!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!....,,!!!!!!!!!!!!!!!!""'""========== g,ni che volessero oppure venissero costretti a parfae. e clit.. voìessero ritornare, chie::!ano :1 visto per il ritorno e se v.ienc loro :1egato si rivolgaino subito alla ri.spcttiva Sezione, la quale ha LI dovere a.i inrerven1re immediatamente e fa.r r,rariche. sia direttamente, sia per il tramite della locale Camera del La-.1oro o del nostro Segretariato centrale, per impediTe l'abuso e l'ingiustizia e far concede.re il visto ... raccomandato ,daiHo stesso Dipartimento di Polizia. Imparammo :tlla scuol,a militare che ne? m.omento del •sommo pericolo Je file si devono serrare. si clevono stringere aL torno i •ca,pi. Qui, in campo ben di,·erso, non ttseremo la ierminotogia di guerra: non parleremo di tattica. di strategia, di conquista de11e posizioni avvcrsia,ric. eh rafforzamento délle difese e cli ripiega1n-en·ti; non ci bastano i tristi retaggi che la guer,ra ci ba tramandati, perchè si debba ancora usare il lingttaggio dei milita,ri? Pure ci sgomenta l' avv.e-n,uto spezzettament,o della nostra unità; anche perchè le masse degli u,m,ili aper.tamenlc manifesta.no il loro rincrescimento per tutte le suddivisioni avvenute nd campo nost110, quraJSitemessero che tra ,le dispute e ; dissensi continui nrun più di lo,r,o si cu11i e sian lasciate sole a soffrire n:ella mischia. o, quel che è anche pii'.1 grave, ·sole n.e! disorientamento che può favorire il loro cieco e 11011 voluto passaggio sotto altre in'segne ! Siaccentuano lemisurrestrittive contro l'immiirazione Ma poichè la scissione è a,vven,u-ta. Yedìamc, a1fmeno di non rincrudirne le c.oa1seguenze. Ricordiamo Livorno. Dopo quel Congresso da parte deti com,un,isti fu un continuo denigrarci a vilipenderci. come se il grido al «tradimento» là dove tradimento non v'era stato, avesse potuto, uriic-amenté, sai vare qualcosa, di ciò che irreparabilmente minaçcia vra cli cadere. Si formò cosi un ambiente corso ·da reciproche diffidenze, entro il quale dove\·a p()Ti più tardi intristi,re. ~ardo ravvedimenro, il tentativo dell'unione delle for.ze proletarie ·,i.ntorno all'Alleanza ciel Lavor-o. Naturalmente i clia,nni. ,s.e non siam ciechi. furono gravi per tutti. E per questo dovremo ben g-uard'arci · clii frappor,re tra noi e i socia!!i,sti unitari. un abisso att•raverso il quale corrino so>lo gli ululi rlella clenigraziionc e non possa mai intrecciarsi un'opera fa'ttiva di intesa. di collaborazione e <l'unione. Non vorrem,mo certo grida,re al tralimento dei destri. tra i qua1i sono capi e gregari che hanno combattuto 'le primissime eroiche battaglie de\ socialismo. Se è umano enrare, è follh ,pcrseverai·c ncl!'erro?·e. Perciò non insisteremo pcrchè la via che batteremo nelf a vven~rc. in quella auspicata unione dei gruppi rivoluzionari cli sinistra. non si,a, poi tanto e scmorc divergente eia quella peraorsa dai com~Jagni unitari: cdi quali pure abbiamo fin qui fatto molto cammino. ,ritraendone benefici ,immcnci, e coi quali clovrc. In data 28 settembre u. s., il Dipartimento dii Giusti~ia e PoHzia di Berna ha inviato una circolare a:J.le Direzio11i di Polizia cantonali peir in vitrur-le ad a!J)plicare più rigorosamente le disposizioni restrittive contro gli operai e gLi artiJSti immigrati in !svizzera per occU!parsi i,n lavori di stagione. Aocennato ad :1lcuni fart; avvor~uti in paissarro e fa1te aklmc con_,ide- .r,azioni S1.1Jlla,I;soccupaziorèc clte aumenta in alc!rni rami d' i1,ctustr a. :: Dii])artiment;) pr0detto esi~e che gli s.rrainùeni ,preidett1 veng,mo ind!)f!i a i:c1rtire. Esso ss:-.ve: « Le Direzioni caintonali di JJOlizia sono pregate di dare, da parte loro. ordine tassativJ alla poi•z1a Jegli 5trani~r1 d(.-1. Cantoni e dei Comuni, di indtLTre a oar:·r ~ tutti gli orera: strainileri di st:1(!; .. arc. do:-i) terminato il ·lo:ro ve11 ) la.v:">rv di stag:,x1:! e dopo scaduto '.I termin•.! di tempo pe;· il quale ave·,ano ottenuto :1 perrr;esso di soggl'Jrn,>. Sè sar.ì neces~ario l' indurranno a p.uti,!·e con un' orclina:nza di aHonta,n;1m~ntc, che a norma dell'art. rJ, capovers'.) 2 VO .. l'Ufficio centrale ha da estendere a tutta la Svizzera;,. E soggii.unge; « PuJ ~!arsi che alcuni cenchino di rimanere in lsvizzer:1 durante il' inv:erno per timore di non ottenere il pe;rmesso di rientrare nella ,prossima stagione. Raccomand,iamo iPertanto alle autoriità di polizia degi1i stranieri di ri.la:sciare agli operai di buona condotta e fidati che da anni v,engono in Isvizzeira come operaù di sfagione, un visto per ill ritorno in lsvjzzera, che abbia valore ali' inizio della prossima stagione lavoraitiva ». « Oli operai che dopo terminato il loro la1voro <li stag.iooe passano i,n un altro Ca,nto111e, hanno da veni,r denunciati immediatamente dail'le auto-- rità comunali aiila polizia degli stranieri 1per esseTe manda:ti via. In questi ,casi non si ,p.uò, naturalmente, rilasciare un vi·sto per rientrare neilla Svizze;ra. 16 Appendlee dell' < A.vvenlre del Lavoratore» IL TREBBIATORE Commedia di NATALE VILLANI SGENA QUART A Carlo, ,f.rance-sca e Giovanni. 0~0 {,aHmai~tLJto1, dìsta1bbo, "-•eidendo GiQ'Vlalrvnhua, ,un bal~o, ,dQme ,cli 'S)).a- ;vento). - 10hie 1c' ,è? Ohi è? « 1oarmioll!S,, 1dhc dev,qno ,tr.ainsitair-e ,da tRieiggl,io.Oap.i/uo ? iF'triai .pochi •giorni è 1oerto ciue initlmerreimo. CQn~u:nque, .ait- :tenda ,nostri ,01T1dLnDi!lima Id-is,oeidi.re. ,A 1ben 1v,ei(lert1 1a {1a1bba,ndona l' a,ppa111eoohllo). « Al Principio ,della stagione di quest'anno un certo numero di lavoratori edili italiani hanno varcato il confine svizzero con un visto di transito e si sono recati di,rettamente <lai loro vecchi daitori di lavoro nella Svizzera e hanno impresa a lavorare p,resso di essi. Siccome la stagione deL!e costruzioni era già iniziata e questi operai erano strettamente necessari. l'Ufficio cantonale ha rinunciato a mandawli via. Gli operai fur-ono tuttaivia puniti. Questo non ,deve rLpetersi l'anno venturo. Abbiamo ,dlato ordine ali' Ufficio centrale di mandar via tutti, indistintamente e senza ,riguardo al me.reato di Javoro, quegli operai di stagione ohe in avvenire immi•grassero con un visto di transito o senza vistò alcu no.L'Ufficio naz.ionale del lavoro invit~rà gli uffici omonimi e i datori di lavorn a richiamare l'attenzione dei lavorat0ri cU stagione, prin:a della loro partenza partisolarn1ente su questo punto». Ragioni di giustizi, elementare vOTreibbero che agli Oi)erai ~tranie.ri che lavorarono in lsvizzera durante fa buo1ia stagnone. fosse ptrmesso di trattenersi in questo Daese anche durante la stagione cattivJ, se lo \'Ogliono. OHre che antipa.tico è i:-igiusto - -· in linea di prin:::ip10 ·-·- allontanare chi ha lavorato, prodotto e contribuito a dare incremento all',econornia del paese, pe,r non p..i.gare alcuni franchi di sussidio di disoc::!.Lpazione. Ma d'altra parte coloro che hanno accettato di venire qu.i per restarvi soltainto un dete.nminato periodo di tempo, hanno accettato un patto, o 1Più esatta.rmemte, nella gran .pa1rte dei casi, su.bìta una cond!ifZJione vo·luta daill' alllto1ità costituita ed è spiegabile che quest'ultima si richiami ora alla condizione stessa. Rinuncia.mo pel momento a<l esaminare itl problema nel suo complesso, e ci lirnitiamo a richiamare I' at111e1110n ,co111tano,(aa,lm'o). Noi potrcl!ll:O v,lsita.'!1e !<a me.nce e ·firartare. se è tin limano ,staitio, 1scil•o col ribasso de i 10inquai11ta 1Per 1o<'mtto. GAfRlLO (.soaftltamldo). - Ma ,come? Per ,qlllalre ,rn:dtivo ? G[OVA!NINII (aI.z,anLdosi ainche Lui). - l4er 1un motivo ahic non le pOss'l dire. OAIRILO-. Di·ca pi1~tt0stl) i,110r;mpre,1si- :bi'.,e ~d osiom o. G[OV:ANNJ.- SDicga1biiliss·)no •i1nveo::. ma non ora. iF~A!NIO.ESGA'.. - E' quelUo ideJI Oon- !SQr•ziio{tiiirrricfélUlllente):Ena 'Vil:tr!O J)Oi ? RRAJN:GE9CA (p.nci,<1n,etia!11ìdo C.airlo Giova•rmi). - 1M~o, 1marrto. a OARLO ,'i,aoerndo forza a s,: ~l'esso pt>r CA/RJLO iQLalsdiarlldooi1caidc.r,es~l divano. 10C1nrv1Qce.'Qttpa 1e 1baiss.a). - Non ci 1r,eisfiache I~1' uUblma spewanza, (:nMvol,to 1P1er •i~dìcame iG-iQV,3/llllli)S. e condUucfe- ,t,e.mo, iDObnemo 1Sa'l!v,a•noi ,11i11 oe,r11Li'nIOa rdi mig,lti<llia 1òr fitine. GLOiVIANN(aùJll' a_ppa,r,e:aoh!io). - P1ron1bo.MiilallllO! iE' lai SacìeLà Albme.ntairc ? Di:neUane ? c,~nsorziilo {ìoa,peratnvio 1Mi~am.o. Se,nitia: ,è giià ,ca;rjca,t1a .fa ,m!e1r1oe ? ... Nqn ai is:or!lo li •v-aig,on,i ? {I1i:e1uo). Oame !SOnlOi00111b~nto!frwrc.111demldosi) [)iqe'vo co,sì, peri0!1iè lei sa :he -mre ideJe.... Baoo, 1~000. Veide ,ohe 100111v,ùem:e ,oon rme oh1 e ibiscwniai ,caJmb'i.air 1 c GoMeirmo. Silou110! tBeine, ,dian momernto tdh,le i1101l 1è IPJ<ùrlliita Ira me11oe, .att-e11da. llloolrr.i:ondBnli !l!lVma •di ,ca'l'\ÌiOa.u-e .Per- ,cli/è !Ra ;v,orrnmo, a 1J11ende,rc ,noj -0011 OLOV.AJ"IN-I. Sono ,aii suOii Ordii-ni. J:-1IM!NOESCA 1Gi)aruisciTe). - Con pe,r, unesso. CA!R1LO. - iPitLOi niman,epe, ,F,rnncosca. An-w..l.i. FRANCESCA (iielice ,di ,5ottm,rs.i 1ailioolJoqlt'iO). - Tonno subito (eirutra a ,d?!Stna). OAIR!LO. - S' aJOOQmqài (ISield,qno). Miia arvo:glie 110 m~rà ,g,ià i•n\lormaiflo.... GLOV,AINNl - iliniia:t!,i; 1m'ha pamlato Naig,aim1eu1nem, a aJtiernd'eva Oc.i,per ,tra-citlameanegli-0. OAIRlLO. - Noi nqn 1tl<wiremo ,d'itsou- ,tene -tainbo; 1do'lmi,1m'os-c~lo,vi~ta!ne 11,a an/eirqe pemdl~è !ilo~Qoo td.isuwsto a 1Qe1deqe ia ,pnem.o Kli ifaltibur,a. , Of'OVAINiNrf.- Og;gi li l'ist'ilrii,·'.e rahtuu ca Gino 1anco 1rJ1011 sootJP,iaine) - Non cc-mprc11do per qi~aJle 1raigianc oggi :;i precc!-~dc 1da ,me 1q,ues,to dbasso. Forse .n.eil' ,;Afame tmaìttait,o col,!'A'limc,r1tarc di Pa'rma <11V1t1etbb'e faLbo al!urett;:.,ni0 '? Ba,d1 ohe io ilio J·cl,a,z.io.nc co; einc-s,ra fabibT,ioa.... CIIOV1ANNI. - Come eifa ,aiv,rà udito, ho ,ceircaiuo ,di nitl<llndarrcla cortl, e1;na 1di Piarma, ,a,wt-LllltoABrd~è s,p'c.rav,o di tralbbaire ,con ilei ,a migif:,or.i patti. Que- .&bo1-ollaisclaiva capir,e Oa Stha ~igmo.ra. CAJ:filJO. - lnfa.btii, ,aMeivo ~ntUQn21io.ndei 1~1:ne .amr,emlct:e.vr0lied,i 1àis,aufie.re, ,di ·bna,n!Slig,err(iem, a 010111 ant .&airei ima.i asPe-t!:altio Lllllla !l)lrio.pos.la ,oam:e la sua 1ahe - 11ne!Lo 1'.:aJ~ci 1cLhr-e è .imtcl:eigrtùa 1di tm onest'io co1rnnffi'jdia1111tre. GfOViAN, f ,(·r~sCib1itom, a -1dig,nitoso). Parodlie uno tbepreditò con re1empio « La,:orate, o giornni: Io ho an1lo clq:li aspri principi: ho conosciuto la mi~cria e la disperazione: più tardi ho ,·issuto nella lolla. vi vi,·o ancora discusso. negato. coptrto di o'.traggi. Ebbene? Io non ho avulo che una iede, che una forza: il la,·oro. Ciò che mi ha :,o- ~tenuto fu l'enorme farica ch'io imposi a me stes,;o ... li hn·oro cli cui vi parlo è il ila,·oro te- ~olato. il compito quotìdiano, il dovere ialto a noi stessi cli far progredire l'opera nostra d'un passo ogni giorno. Ouante ,·olte alla. mattina io mi son scd~no al mio tavolino con la mente ;,màrrita con i'amarezza in gola, torturalo eia qualche dolore fisico o morale' Ed o~ni \'Olta. malgrado la 1·ibel\io11c delila, mia sofferenza, dopo i primi minuli d'a.ngoscia. il rnio clo,·cre mi fu solliero e conforto. Sempre io mi trassi consolato da:lla mia quotidiana bisogna. col cuore forse spezzalo. m,, diritto sempre e possente· di ,·ita al!'inrlomani. :\I la,·oro. o giovani! ... :VIa pensa.te che esso è l'unica legge do! mondo. il rcgoilalorc che adduce la materia organizzata al suo ignoto destino! La vita non ha altro scn,o. 11011altra ragione di essere; ognuno cli noi non appar,e che per dare la sua somma cli lavoro e poi sparire ... Così io sono corwinto che ]'unica fede che può sah·arci è quella dell'efficacia dello sforzo compiuto. Certo è bello sognare l'eternità. :-1a all'uomo onesto basla l'esser passato compiendo 11'opera sua». DIILIO ZOLA. 6li sfruttatori denl ntrgoiornale al a uogoa PIERALLINI S., Vevey - DUVANEL G., Le Loc!e - PASTORE, Café, Grnève - GAGLIARDI, Genèv,e - C. MALDINI, Café, Montreux - SOLDATI, Café, Montreux - VISMARA E., Bhielclen - TAGLIABUE E., Wipkingen. iBalài, ,sig;no1 1c, ohe la /J,inig,u,a 11· J10 cicilt,a 1a1rnah' 10 e 110,,rei mispqJ1QOril.ecO!S(e p(;g;g;iori; una ,n1and\meintico alte sano in caisa isua. tLc :rioo.11do sootianto ohe son v,enut,o qu,i pcff 1tlrattialre 11'1a1-fia•rc e r.on J)Or 1riceivenc lezioni 1di ,cor.11e-1- !czza, ,ohe mon so se lè.i si,a ,p;rop.rio M; 11:ù i,nd\cato 1p01· impa:r.tire. CARLO (calmo, ,ma sQmpre ,oifcmsiv,o). - M' ~vcvaino 1faisoiato spcrar,c ,di ,a- •VCitjc a 01t1c i,ai~e con tLll onesto com1morciaintc, ma imi aiooor,go ohe '1a sua ane,s.Là ,se l'.1 f,a p,tgair,e cro.Ppo cara : ti iciniq,Ll'a111,1t,xa~rceffll!,odi mcd~a.zionc ... GlOV,A1NìNJ~-c112a ·~rritarsli, con 11-11 sor- ,niiso ,di s1dhiaocia,n,te superiC..rità). - ,Di'sgirazia:ro ! Si vede pro,prio ,che è a-Y\Xez--va a -trat~aire con cllelle ca:nagiJ>ie ,della pc,g,giìore ,sp·ccic, se ha po- .tuto •oe,r l.lln momento dub,i!t>airc_, OA1RLO (i11te1rompe,n,clo). - Lo ,Si l)UÒ dtLb~t~rc i:no a •tanto elle lel 11011 sp,egihcll'à ila ,raig,io1~e1die~!-sall'a rproposta. oh·c, IPCT i-I modo brutale COin oui è &tata aiva.nztaita e ,per le circostainze in oui io mi 1hrcwo. ha butta l'aria di TJJll, ,r,i:caM.o.. CfOVAiNiNI ,(isd'eg,naibo).- ,Basta, sLgno- ,re! J1I.nispefltlo, Ila. .rctlle,r.ain,za.dCiv,ono atVietrieun IP~mitie. La ,mia p:rqp,os•tai non 1è llllll 1ricaJL~. E lei lo 1sa, pea,ohè sa ~,! qso1~ra, la ii1gmomrn,F01sarag1e,ne di ALZATE LA VISIERA Nell' ultimo numero abbia.mo annurtciata la partenza per il cestino di una protesta inviataci dalla Lega proletaria di Ginevra e ne abbiamo de.tti, st'renamente, i motivi. Se I' av1~ssiJno pubblicata avremmo dovuto iarie alcuni pe. pati commenti q quindi iniziare una polemica anche con la Lega stessa. Siccome - chl?cchè si dica e si pensi - siamo contrari alle polemiche tr:i organismi operai e le fuggiamo fin c1uando la nostra clignità e gl' interessi ideau del nostro Partito lo consentono, non volemmo incrociar la penna coi compagni (?) ginevrini. Sembra che la nostra s~renità e remissività, invece di indurre a ragionGvoli consigli i clirigenU della predetta Lega li abbia ... ringal. luz1jti'. Tant'è che uno di essi, in nome della Lega, ha impugnato nuovamente li brando, pardon, la penna per insistl~- re, spiegar'-" e replicare. Riteniamo suf. ricente che la nuova prefica venga pub. blicata nè! giornale del purismo, com/;l la prima, e per conto ~ostro la ruandia. .mo a raggiungere Ja precede/Ilte. Ma data l'insistenza dei compagni. avversari, qualche osservazione non ò fuori di 1posto. . La Lega proPitaria ginevrina dunque si è scandalizzata del linguaggio « sconcio » usato dati'« Avverurei", contro il bacatissimo direttore del suo giornale l)'r~iletto e protesta, sdegnosamente, contro il linguaggio stesso. E tanto per darci una leziom:l di bello scriverei e di galateo, alludendo al nostro giornale, adorna la sua protesta di queste gemme: « fa venire i vomiti solo al guar. darlo »; « deposito d' immondizie ». Noi non ci m~ravigliamo affatto di simili vitupe'.ri, perchè li sappiamo comunissimi nel fiorilegio comunista ,~ non ci scandalizziamo nemmenc,, perchè orinai i « puri » ci hanno abituati a tanto e a peggl'o. Ci limltia,mo quindi a re.spingerli e a osserva11e che chi, terzo non richi,(sto, usa contro altri simili epiteti, ha, senza dubbio, mille e più dlritti di 11.-otestare contro lo « sconciO' » linguaggio degli altri. Non vi pare? no che il !or-o gior.nale altro non è cJte una Polemica. ininterrotta ? I reduci ~nevrini affermano poi dle r « Avvenire>•, quale organo <feUa Lega, è· tenuto a pubblicare i ~ibqrati e gli Ordini del giorno di essa. Adagio, am1c1. Anzitutto p<>tremmo osservare che avendo la Lega g;nevrina rirutegato il nostro giornale come suo organo, esso non è più tale f4 quindi ••. crolla la base deJI' argOm9ntazione dei dirigenti tlella Lega stessa. Ma a parte ... i trampoli dialettici che mal reggono le basi di questi ultimi, osserviamo: L'« Avvei. nire » diede e dà alla Lega proletaria, disin~.iressatamente, tutto r appOggio e l'ausilio che può. Lo diede prima dl divenirnfJ organo ufficiale, lo dà ora, lo darà in avvenire, fin quando la .l'.ega esisterà e conserverà carattere proletario. Pubblicò, pubblica I? pubblicherà tutto quanto la Lega o le ,Legli€1 gli mandarono, gli mandano e gli manderanno in riferimento al loro movimento e ma. gari a J)'coblerni diversi - purchè, per quanto concerne questi ultimi, •~ Leghe non sostt"11tgano criteri aberranti dalla lotta di classe. Non solo; l'«Avvenire» accetta anche amichevoli consigli, cortesi richiami da tutti gli amici e quindi anche dalle Li?- ghe proletarie, Non aoc~tta invece da n•tSsuno, al!' infuori del stio Partito, imposizioni di ordine politico o tattico e tanto meno pubblic.a vìtuperi contro sè stesso - vengano essi dai « pUri » dal. la Lega proletaria ginevrina o magari dal padreterno. I nostri avversari po. litici, anche se c.-Opfirtidal manto di ·reduci, sono pregati di ce-rcarsi un altro « deposito » - usian10 I' elevato lin-_ guaggio <l'~ireduci di Ginevra - per 1e loro immondizie. E per ora basta. Ci augu.,iaml) che i « puri » di' Ginevra si persuadano che il !oro tentalivo di fare apparir., imparziali i !Oro gitÌdizi. pcrcl1 '! \'egnenti da un' i,;th•1zione apparentement~ n::!J!rale tra le parti, è fallito e non insistano. Rlteniamo inutil(i continÙare questa polemica, ma avve-rtiamo .che non scap. piamo. Ci sembra però che st~ i dirigenti « puri » dei 11Muci ginevrini vorranno continuarla, agirebbero più lealmente se lo facr1ssero come comunisti, anzichè come reduci. Alzaù~ la visiera dunque ainici-avversari g:nevrini, mùtevi apertamente ali' immacolato direttore · del vostro giornale, fJmbrassez vOus e fate ciò che vol1=te. Delle altre amenità dr,na protesta ginevrina e del suo contorno rig;lviamo solo la seguente: « ... RIVESTE CARA TTER-E (un nostro articolo - n. d r.) DI DIFESA DELL'INTESA DI FRONTE ALLA GUERRA EUROPEA, E Dr OIFl::SA DEL FASCISMO». Tutto questo perchè abbiamo 'ripetuto che il purissimo Rainoni, I' amicone de) re. d11ci ginevrini, durante. la guerra scriveva per il giornal1:ldi una spia al ser. vizio degl'imperi centrali. L'accusa dei •reduci di Ginevra è su- PRO "A V V E N' IRE t! pedativamente ridicola Eì non v'è nemmeno bisogno di respingerla. Va rit~- Somma precccìente Fr. 4953,62 E_-\ DEX: Tolot. 1; Pirolini vato invece che coloro che accusano 1. augurando prossima la funoi di difendere I' Lntesa, mentre noi ri- sione cli tutti i pa.rtiti cli avanguardia COGLIO: Artiglia Carlo, pagando l'ahbonramenlo ZURIGO: Benassi ContarI.- man~vamo in Isvizzera a difendere ~i idealità socialiste contro tutti i sciovinismi e ad avversa-re le guerre, essi .indavano in guerra proprio per difon. del"? l'Intesa. -Padri Zappata? No, cat- do. pagamento l'abbonamento » tivi manovratori della zappa, p('if cui - D'A nd rea, contraccamI,- biando i saluti alia compagna si tagliano i piedi. Balabanoff. Schwcicle e VuatNella replica i nostri .conf;additori di- toto • cono che I'« Azione» ha fatto polerni- - .\,rnrnzzi. Dczza e Schwei2.- ca di tendenze e non p~rsonale. Se ere- de 2.- dono a quanto dicono li compiangiamo; - Domenico .'\rmuzzi ~t; non vi credono e lo afft"ir,mano u. OERLIKOX: Poli e Parragnatmente, li disprezziamo. vicin. contenti se Barzani manConstatiamo, comunque, che dicono terrà la promessa I.- cosa non vera e la collezione dell'« A- \ VIXTERTHU R: Fr:i comzione ». coi suoi « traditori », « venduti », « rinnegati », « soliloqui di maiali », ecc., ci è incontestabile1 i1~stùnone. Quan.clo I'« Azione,, polemizzava non 1~ra ancora organo della Lega ? Ma come: hanno dormito i dirig.enti della Lega proletaria ? Continuano a dormire'? Oppure. ancora una volta, fanno delle afitàlrmazioni in mala f<lde? Non vedoquesto iaìfar-c. Lo neg,hi se. può e gliC- .la g,etll,crò 1n f.a1ocia io, ;;·'ora, la r<1g.ione. CARLO (a.mbiro). - Come! Lei sa? .(,enbra. Rr.amc,esca). ~1a... (ii:ssc1•1<lo te,rrnrizzat,o Fr.a,ncc,s~,1l. - Clii g,iic l' 1ha ct,e,t,to '? {Fran1oc.s-ca ~osl:eme kr · .m::i :o s21ua1rdo1<leJmari.tO, ,ma po: i1nvoca con l' a-nima negli o.c..ohi, di~Pl · ,ra'tarnen.te, i,: -9i-1onzio oi C:r..va~l'lli). CLOVA!N>l,l Gir,o,nico). - Una voce amica ,dai! MinisLcro ci Ila i11ìorm:it0, 1proprio .in questi gionni (coi: si,c•JrCzza.). P;erohè 'l1ei dovrobbe sa,p\:re che iii Ministero è fa vor,ev,o!;: ;Lllc no,strc Oooperat.ivc. e quando s tra,tta cLi sailvarle 1clauna pcri•~•r l'•sa si:,tiuazionc ci infom1a 1de):e sue. i,11,:::.:;ziO.n..! e ARLO. - E io che ere Jr·,,!) idi :t•VCJ"e 1Ja:ga:t,o bc,ne il seg1;etio ls' aacci.a ,e mil!ni ,nei caipclli, come iuori di s~). GLOVAi.NN.l(ironico). - En già! In .:J,l,Csla ,occasione 1i pcscicani de!le derrate, -v,enr,a,nno ,a ,trova:rsi -i,ncaitt,\v,e.a1cquc, per-oh.è il ,M~nistcro li pre'1ld:o:(1,l- :'.'1mnP1ro.v,vi'so; nOn li !!a avvisa 1,i a '1:e1mpo:Qne1111lncroei coopcr,it~-ri s:,a,:no lStartiimes-s, in g,uair1dia<lai'~ voo . ! aunica. Onmai 1da ·og,gi i1 sciret,1 suo, •O ,signore, è ii.Iiseg,reto idi vuloin,ema ~poj ,caimbiando trOino. come ;)~r a,ocomiat:arsi). I-La ,nie-nte alf110 ·tla dùnni? pagni in occasione elci!' arrivo elci COimpagno Santo C. eia Budapest );EUCJIATEL: Dc Martin Lui.gi, pag-ando l'abbon. LUG:\ :':O: Vigna. pcrchè ces~i la polemica « .\n·enire »- « 1\zione, 7,- • -,se 'l'ota,le Fr. 4973,62 lCw!o, a,nn:ioltiiiro ,no11 .rispo,-.de) Si- ~nora ! (s· in,chinia 1ed esce) . SCENA QUINTA Carlo, Francesca, ila ,voC'e di Bortolo. PR,AiNCESCA (,a,vVlicina.ndosi amorevole a Ca·nl1 0, se,mp.r,e .ail.Jbaitùut,o SLLI ,diYa1no, con ,~li ocohi fissi -nel '\,uo.to) . - ,Roooh'è bi 1pc11d,icosì, 1Cairtlo? CAlRlLO. - 1Mta 01Q11ve.di, non qpiisci rdhle sono 1un fa!ilit,o, tLn d'isonora,tlo? Haii ,sc,1hLiho. N,On ,mi ,r,csta p:ù nll!!la. So1110 1Lm 1misc,rabi[e. FRANC6SCA. - 1Ma 1110.C<1t1lo; :tu veKli la t,m.1 tdisiz,na1;i,a più zranrde ,di Quan mo J,n meral,tà non .si•ai. Non i:: una 110v,ina ir.r.apaTaJbiUe.Ora ,sei troppo eco~fatto. A 1meinitecalma 1r,i0saiminereano la SLUuaJz,koq1ei111Siemeicol ,ba1bbo e ,tro- \·ara1110 ceir,taimonte 11ua :ni111e1dro .. CAll~O. - Tu sci hua'rn. F1111a11ceiso..a rna '.a v,ib<l! ,non :la oompre1-Vc:FI. T,u are- •di ,dhe a 1cente situa,z,~oni ci sia un Timcòio! OQsa Muoi rimeicli'.ltC, qua.:iclo 'V'Qdi ~n 1un isita•nte .itn,gh ic,,~t'i,ta in 11 n ialbl$SO'~utt,a ,ha tua ,fo-r,h~na, q.uell-a ,ohe ,f.oninavia. ,la ,tua 1g;ii0ia, la 1tua ieliciltià, il Mr'idhè de.LI.a. iv1nt.a... (Oont.inu;a). le11e.t.e l'lmllrt ~Ilimtll ..
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==