L'Avvenire del lavoratore - Anno XXVI - n. 43 - 21 ottobre 1922

ANNOXXVI. A. P. ' Ttlcfono 4 ,. 75 Centesimi 15 la CO~ ZURIGO,21 OTTOBRE 1922. \ .,_ SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA I 1, ( Nwn. 42. UN NUMERO ARRETRATO Cent. 20 Con~Chèqùes N. VIII-3646 REDAZIONE: " L'lnenlre delLavoratore " ~ Znrlt, AMMINISTRAZIONE : I + Oommtssione BsecutdtuelP.S.I.- ~:=!. '! ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA PER L'ANNO 1922: 1 anno, fr. 6,-; 6 mesi, fr. 3,-; J mesi. fr. I,SC PER L'ESTERO: r anno, fr. 10; 6 mesi fr. 5: 3 mesi, fr. 2,50 Si domanda Un governo? Ma HOn c'è già un governo? A Roma fanno bella mostra di sè al Parfament(:) e i'l1 automobile quindici ministni, che, nelle grandi occasion:i, sfoggiano amclle, com'è naturale, la rol,uca e lo spadino: simbolo cod!esto precisamente della loro forza. Poi ci sono q1ùndici sottoministri - Eccellenze ainche loro -; e ognuna di codeste Eccellenze è cir•cond,ttai da uno stuolo di impiegafi, capigabiinetto, segretari, sottosegretari, ecc. da costiht.i,re g.ià un grande esercito burocratico: di una sola Eccellenza, ad esempio, si sa che il suo gabinetto COTI.'>tdai 150, diciamo centoc.iinquantai il}Crsone. E si dice che non c'è un governo? Ailtro ohe esserci! C'è tuttavia un inconveniente, un piccolissimo iJlconvenie.nte: è un governo che ,non governa. Ed ecco, quintd:i, tutti j partiti « di: governo » d'accordo oramai nel chiedere che l'attuale ministero ceda il posto ad un altro. E la differenzai tra gli uni e gli altri sta in que- <,to soltanto: eh ea1cuni vogliono l::\ crisi ministeirnle subito, domani, oggi; altri, invece - j custodi delle p,rerc>gative parlamentari - vi si oppongono, id'.epreca:no una crisi extraparlamentare e insistenteme,nte, altamente chiedono che l'attuale gabinetto si p;resenti prima aLla Camera, la quale poi dirà se e come e q11ai1do si debba muta,re ministero e designerà anche chi donà prendere la sucressione di Facta. UnoStatcoontrloStato Abbiamo detto che oramai bitti i partiti di governo sono d'accordo noi riconoscere che è necessario un cambiamento di ministero. Cè però qualcuno che ba1te più f-0rte degli altri su questo chi'O'do: e questo quailcUJno è il Partito che fa capo al Cor - riere della Sera. li qual partito e il quale· Corri.ere sono stati i,nvasi o.rn da una paura indiavolata: la naura del fascismo. Sissignori, proprio cosl. Il « libP-rnle » organo magne del « libernle » Senatore Albertini, qttel Corriere della Sera eh.e ha sem'j}re protetto. fa- \-oritc, i fascisti, ora comincia ad a- \'eJìle terrore. La storia del cia>rlatano che si è 1iscaldata la biscia nel sano. Ed ora è livido dalla oaur:i Fino a che. Mussolini e Finzi e Farinacci armavano le loro bande per andare, a saccheggiare Ccoperativc. a incend~are Camere del Lavoro, occupare municipU socialisti. assassinare operai, i « libernli » del Corriere non si s.paventa.,;ano, anzi ne gioivano e l'intima gioia non sapevano celare neppure tra le ipocrite deplo· razioni. Ma ara. pel Corriere, le cose seno stare SPinte un po' troppo ol · tre. « 11 go,·erno - scri\·eva. uualclle giorno fa. l'austero giornale milanese - è lì soltanto per esegui.re i decreti fascisti ». Nella Ven~zia tridentina i fascisti hanno fatto il loro esperimento di dittatura; e U governo taceva. n Direttorio d~l Partito Fa cista pubblica Je nonne dell'organizzazk1nc militaere fa_cista: e a Roma, silenzio. Il Popolo d'Italia annuncia la creazione della ca,;alleria fascista; e il governo iinge di 110nacccrge.rsene. Dopo avere lungamente affermato di voler restaurare l'autorità delle ~ tato, Mussolini e ccmpagni parlano liberamente dello « Stato fasci- ~ta »; e a Roma sono muti. Di tutte queste cose s·accorge ora il Corriere della Sera, si accorgono ora in parte almeno, i maggiorenti delÌa Confede.razi011e dell'Industria. i quali sembrane essere già un po' stanchi di alimentare il fascismo per giungere poi a quei risultati. Tale accorgimento, a dir vero. arriva un pc' tardi; ma è pur semnrc interessante. Tantnoonsparano? E' spedalmente interessante dopo certe diohiarazion1 e ,dopo certe dicerie di questi ultimi giorni. Si era narrato, ad esempio, che in un coUcqu.io con grandi banchieri e ~ndustiri"li, il generale Badoglio, parland-0si delle minacce fasciste d'una marcia su Roma. aveva dichiarato: ote =================== un Governo to contro lo Stato. E ora lo Stato fascista hai voluto dettar leggi allo Stato legittimo. Lacrisinelmovimeonptoeraitoaliano « Al ,pr.imo fuoco 1.utto il Fa3cismo crollerà». Parole c.;odesteche furono rae,,..:olte - con nuove mjnacce - da Mussollui, e che, per conseguenza, fu.rono subHo smentite dal tclegraio ufficioso. Ora, tutto ciò non è una novità per nesstmo. L'abbiamo sempre <letto anche noi; meglio d'ogni altro l'hanno sempre saputo gli stessi fascisti. Si pa11ladel loro coraggio, della Jo.ro buona organizzazione, ecc. ecc. Ma il •loro più alto coraggio, la loro migliore organizzazione sta nel saipere che 1 la loro vita non co1Te nessun pericolo. Lo diceva ancora ieri l'altro uno dei loro capi: « I fascisti non sparano contro il grigio-verde e i soldati non sparano contro le camice ne.re». E élli ne ha mai dubitato? Ma se Qttelle camice nere sapessero che i soldati sparano, se in una delle loro s.pe<lizioni a'Vessero savuto di trovarsi cli fronte a operai annati o a tTltPpe e guardie regie risolute a far sul s:erio, avreste visto come si sarebbe- ,ro sbandate queUe bande di mercenari! Ma sapi;vano di non essere molesta ti. sape,·ano di essere protetti. Ecco la prima fonte del ]ero coraggio. ecco la prima base della loro hu011a organizz.a.zione. Quel coraggio e quella organizzazi{;ne spinsero fino a creare fo Stato entro lo Stato, lo StaTuttosi riducaedueportafogli?! Ma sembra che l'atteggia.mento pei " li!be;raJi» tipo Corriere e <l'ei grandi ind)1strj~ abbia comitnciato a preoccupare non poco a111che i fascti.sti, i quali ved011-0che, senza la fiducia, f>enzal'appoggio di quei bravi signorj, non possono a lungo fare la voce grossa. E le ultime notiz,ie da Roma i1ìclilnian10a far credeire che Mussolini e compagni sono venuti a plù miti co.nsi:g;li. Prima chiedevano le elezioni gerìerali Politiche subito subito. Volevano entrare a Montecitorio in cento, iJ1idiuecento, imporre a I paese La f)ropria volontà, senza ricorrere al colpo di S~Jo; e di.cevano che se ncn s.i iossero fatte le elezioni nel dicembre, essi. avrebbero realmente com1>iuto il col}){) di Stato. Adesso si soJ10 calmati. Le elezioni non si faranno. Ma Facta se ne andrù; chissà, anzi, che se ne,sia già ar.1dato quando queste 1110-strenoterelle capite.ram10 neUe marui dei nostri lettori. A Facta succederà G.io1 itti o Orlando; ipinttosto quello ohe questo. Nel nuovo ministero avranno 1)0Stoanche i fas-cisU: almeno almeCon la recente scisswne avvenuia 11el Partito socialista italiano si è aJJerta una crisi anche nel movimento sindacale. Il Comitato direttévo della Confederazione del Lavoro ha proclamato iJ, distacco dal Parcito. La deci.sione ha sollevato gran rum.ore e molte discussioni,. Notevole tra gli altri un articolo del compagno Faggi che riproduciamo qui sotto. I comJJctgn'i italiani della Svizzera hanno avuto occasione di couoscere Faggi, sanno come la pensa nella questione sindacale e indovinano che noi non condividiamo in tutto e Per tutto i suoi criterf. Noi concordiamo invece col compagno Faggi nel giudizio che dà sulla situazione attuale e nel ritenere u.tile e necessaria l'indipendeuza dei sindacati dai partiti politici, irulipendenza che non vuole, ,wturalmente, significare indifferenza politica: LJa .stoTiia si oipote, .atd int.erv,afi.fi,-con nno.n,Qtonia1imI1i!hatrlUe. Ciò ,dllC isombra •n,uq\~o re;gg~ .non ~ ciie i~ lllÌtanno a ~ct~e, 1a, l))ragr.a.'T!Unu, a prqppsibi ,ohe f.m1ano :i,n,a,ugequalche anrn,o ,fa e cilie poi, ilnafV'Qlii ,cliall succedersi ,deigli ~,emii, 'aJppa1nv~no ai pjù ·ca1n.e V1a11 e ,c~e cal(iiuoh e. irO d.'ueportafogli. E già s-i dice che i contenti. Oggi .si (l)airl1a can 1in~i.si;en~a ct-el dir ascisti siano st.11c:-,deeo.RaConlleicleiraziione del Lav,0;ro T,utto per un ,paio di po,rtafogli ! E l'lt,tlia è salva e grande. 1da!IAartito Soo~amslia. LettePe dall'Italia E' moto il Lotalrlto •eh aJlleamz.ache Ioga dia qaalohe .amino j ,due gira,n,~ Qrga•nismi: cam' è n1ano: ohre am;dhe prima di id.etto _pai!Jto l,a Comeidona~on1e <l:!l LavlOiro. ena sùStamzi~t1c JViTI-colaita g-!·i a!Hi ~I Pa.nfilno. Un finale State a -.eùr 1 r che tutta ::1 ,!'Li,,1 in scena eroicomica dal Fascismo ;utta la ~c::IC.'! ile aspettazio·1è p:r l.1 ;;u:i o~Ì-a ,~i r:nn6vaz1one (1/J imi, deli« v1t:1 J,~l paese, va a Ln:rc nel modo pj;1 ,..:~·.-.rinesco che si potess~ imma~ir:arc. Non ;n~t: :" ·1 il conto d;, vve.ro d1e si s:::redilas~e r Italia ufii..:.1:.1ì-:., 111' estero t,wto da iarla credere alla v;gilia d'una riveluz.ione, che si preannunciasse lo spettacolo coreografico della presa di Roma da parte delle camicie ,nere, come finale grandioso alla travolgente avanzata dei randcllatcl'i dal!' una a11a· iltra provincia tutte domate dal tallone ierrato dei conquista tori per poi pa1i-0rire un topolino così stremenzirto e rachitico. Perchè la conclusione iarsesca de.I. terribile dra1mma è tutta qui: che allJ liomanda ansiosa che l' opinJone pubblica preocoupata da ta11to apparato g·uerresco si ,rivolge,·a; « Dove \·a a fiJ1ire il Fascismo'? », risponde final111entela storia di questi glorni: ;< Il Fascismo va a sboccare alla conqu:~ta di un certe nume.re di portarog-li ministeri:a.Ji ». E vale,·a la pena di parodiare l' epopea garibafdina delle camicie ros- ~e. per un risultato così \·olgare e miserevole ? Il tenribile duce, che. ces$ata la --almana interve;itista dopo mtte le delusioni della guerra, rninacciava di restare un isolate, un ialUto della politica. ha inscenato tutto questo movimento soltanto per ria1:>irirsi tma strada e toccare una meta personale. Buon pro gli faccia. Ma siccome al potere si sale mai dal potere anche si ciiscendc, mai capitom?olo sarà ?ii', clamoroso del suo, po1chè le rovllle che egli ha seminato per aprirsi la strada e il generale imbottimento di cervelli a cui s'è dedicato hanno prodotto tale un· aspett::zione :he ;;:ù gravi ne sa-:1.:1::r1 le i11e-it,1bili d~- hdoni. Per questo sbo:.>:ù eroicoP1ko della donchisciottesca ir,1prcs:1. ilar.no lavorato. cli que:;~i giorni wtte le agenzie. e tutti , tno;)5i autorizzati dei due governi: quel!,J, wo te,npore, di Homa; e quel!,, efiettiv:> di Milano (recapitv: pres~o il Popolo d'Italia). Una cosa è decisa: Facta deve andarsene.O [Prima della riapertura del Parlamento. o i:rnnedi.1tamca1t~ :11la ripresa di Mo11tecicorio, egli deve far fagotto. un· altra cosa è certa. Le elezioni politiche si faran·10 a brevissima scadenza. Non P.roprio al!a data che voleva il vice-duce Michelino J3ianchi, ma in epoca assai prossima. E per I o CO • • ero1com1co a.i1miansa..-.i.efascisti che volevano il diTjrto di determinare il 1;iorno e l'ora delle scioglimento della Camem, si è dato loro la sicurezza di poter avere mani in pasta nel fare le elezioni, ossia, colla crisi, s-i farà luogo aH' entrata aJ gove.rno di· S. M. il Fasc~smo. bmtHe dire che l'offerta dei portaf.ogU ha aV11to l'effetto dell'olio sulle onde in tempesta. 1 furoni fascisti si sono sulb1toaanmansati, tanto da fair smentire con indignazione ogni idea dà colpo dii stato. Cosicchè ora siamo a,t lato più conlico dcLla faccenda: I fascisti, rinno vatari per defil!Ù:Zlione,esaltatori della guerra e incarnatori del sentimento nazionale, andranno al governo con Giolitti, il vecchio uomo di Stato buono per tutte le ortisi, l' arrugginito maniJ)olatore delle eleziùlli e padrone assoluto delle prefetture del regno. l' uomo sopra.tutto che fu contro la gue,r,ra per soverchie tenerezze verso gù..i imperi cenira li e che il duce, da.rie coloninie del Popolo d' Italia, condannava alla fudlazione nella schiena. Benissimo. Di-O li fa e poi li appaiat Certo questo fatale ingresso del Fasdsmo neile com.binazioni di Montecitorio, segnerà Delr esso il principio del comp;romesso, ed il principio anche.... della ;propria liiquidazione. Inten<lfamoci: non cesserà per questo l'azione reazionariai che si r,rasfenrà forse dal ,campo illegale a quello ... legale (se si può ùefinire legale una reazione ufficiale di Stato), mai incominJcierà a svanire quel!' aureola cli capacità rinnovatrJce che il Fascismo ha saputo crearsi. Al governo il Fascismo farà la con ueta po!Hica di espedienti a c11iricorre ogni governo b0irghese per riparare ad wna crisi che si dimostra sempre più insolubile :1ei limiti del!' attuale ordinamento economico. E' del resto Ja fine che sa·rebbc toe;cata ai social-democratici se avessero già avuto I' occasio11edi attua,re il loro nrdentei voto. Nei siiamo spettatori di questo in• teressa.nte scavalcarsi a vicenda dei vari gruppi borghesi per conquistare lo stesso... rpugno di mosche. E annotiamo che forse l' fog,rcsso degli « uomini 1111uo»vdal governo sa• rà contrasseginato in Italia dal regi• me del « paJ1edi guerra» ... provve,. dimento che è in sè atto di 3iccusa contro un .regime incapace di regolare la produzlione secondo 1 bisogni della collettività. TENAX. Or.a. ta Oonne*raz.icmc ri:vernctich<!- .rob~ La sua 'a\SSd!l\.tl.ai autOJliQmia ,e ~ndjpenderiza: ·am.z6,~. 1 fatto si riitene come già .a!VN er\UQO. Molti f<mmalil9ti, .molitii un:i:sQnejimci,onsi<le.narnoq,u~t• .ipd~asr m:cm so:>0 come 111,uav.a 1estma,na,ma arddirittura ~on-ante, .saionirlega quasi di11ei. - La Conkde.naizbne ohe si stacca dal Parr:ibo ? - d:oon.o co~.oro. - M.1 a<ilora <t'SSa si ~vLiota dii og11'ti •contenuto seoia \rs hl !... Ma ha ,cosa è 1 cusì poco nuova, ,llll',eno ,com~ esJ}rei; ior,e rt,e-arioa, ohe arnche ,c,ote.sba ossim-,v~iorte - del}' orga.nizzraziQne operaia ,c\Qè neta quale non vi !'>J1 abbe spir!Jtx> •social:isra,senz.a :m q1;ah111que aibnaie,caime.nto a/I 1Partit<o- non è che la Jlipehlzlion,e,di qu~nto i medc:- ~mi iQnmailisti dìcp;vano Qrtirndi!oi anni fa per oom~n!lerrie Jia tt.e-sì sinlda:cailista. La: ,q;1na.Le, fina parerutesi, ebbe un cticSg!l'az.i"q1uJ:e.t1a idi esis<tre.91'.alta ,c ri trop- :po Iein bt('9ita!sm,o .aJbbraocìart!a: Ida un nu- ,marn e:sonbJtan1qe ,di ,ieiùn)Ci, <li .inteHetòua!l.oid,ie di iainriv1 iJSt,i, che La itn-adiilrono e I.a di,sooorarono, J)eT cui t.rOpJ)ID ru- ,mOnosa,tiroppo ,brovie e 11tiCioonda fu Ja sua a,gi,W.a parabola. 10ain:d'ici a,nrn fa ,(lunqu.e, cin I iiaJ:a i ,di'b~bten·a gji.à il ,prob~ema: « AutOinomi,a <lei S:indacaito, o sua ftbSi<onecol Ptéun!Jto ? ». F'r'èloisarrnonte il pr<>b!,ema che is:. <libélJ!ltoegigd. Ma coloro tdh-e sost~nCtwmo ,l' aUJrOll1o- ,mia - oomc queLli ohe '}a isosne.i1gono agig;i - non crat!lo a.m.aitroaiobi-sociaflli. Alnroi,si, dii,oeiVJaJ110 più degli a.litri so- ,oiali9ti. SOio ohe 1rironovaino il Parlirto imcatoace - 'PCT.la .sua s ~essai n.aiairr ,1 - dL esprirnetrc 1gi,i elementi id i f~ttori del pra::esso di traJSiormazione tecni'ooecqnamèca delfa socleiti, enza <li che ~1 saoftal1ismo è utQPia; e ritcl'VQV<Jin-:onche ohe, praiticamenee, l1 Pa ~tibo non pores- ~e sen'l:J)re « int.::r:derc » le csigen,ve delJiarv~tlae dello svilupp.) s,.ndaca;e. On.de essi ria,j,temma.v.ano semi)re La loro fe !e se ciafuta n:clla f<trnm:.1: « Il socia• 1ismo è tutto .,01 9.iìndaicatloope-raio ». Nè può d',rsi che qucisra C.S-3lrazior.e del Sinldialoalt10 ~ cìi sopra do! ?.11rtito fesse proJ)'l'Pa so1 ~0 degli esfrnmis,!,i di allora:. Jtnlbutte '1e ,graidazioni scciaj,isre, al conl'rario, si poqeV1<11nrio cont;rarc manitesta.ziioni ide,1uiche di v,alutazionc sindacate. La nrasc di Lcon~da BissoJabi: « Il PaI1Lito è im ramo secco», è di quel'.•P,eir.iQd'o. L'albero vitale, (Wi'denrtemonite, era il Si'rrdacalPoITllC.ll.esue divo.i-- se CS!lr,in eoazicmi d'eJ~a ,reslste,nz;a, della cooperazione, ,ecc. iE alilai ikalse cli ai,s.solaJIJ rfa mlsoontro og:gii,q,ue('.Ila 1clii ,M,qdcgl,ija-rui: « J1 .P.aJJThlt'o a comvi;ut.o la ,sua missio,n-c, non ha pD n-Lu{la1 id.i, ilìame » . Ri1beogio, ondcfestarrnim11ùe, ,un 1)0' uni'- ~a.berael e qrnndi esa,gerratail.a{!'eidu1;Ìone ,di Mo'cJljgfo.mit.Amlche col ,ilistaoco cteN:a Cooreld~,,5tone da ,es,so, f. Fairtito l!jou1i~oo,aMràd'a IOQTTIJ)iearencora tPer parec'Cihn.'lio'<mlpo una 1missi:one assaé rim11>0rt:ain!?1C. JSe ~ pei:r ,.~u.i.cJ,airc 1 'Qnga- ~Jli,zmz.ion!i, eùlc :si gn.uJdenamno da sè sue.ss:c, !!)lor.coa/diruvarie, ia\'>Si.isflenfe, aisseccmdairle e spesso ian11m"1irt!e, lA,d ogni tm:qdo l' .am.etnma?Jio<f\lieMo1di.i::-Jiallli uDSPqn1de in, grr'an parte ad 1.1!1 diwlllS,O .s~aito,d' 1arn.imo ,di mol i'.iuamr'ni:i che hainno 100!0 aJti. ai11;anlzz;a,7;:one operalia ftttr,~aiLo meig1io <li sè ste,ss,i. Sra1to d' am,imoohe è un ritQmo .ai oa'J)'lSa~di f.anldaimeiMa•RdidlJ.a ,,eachia corìoezione ·si.rndai'crul'lsta. 'f,ulito aiò chve amebe af[,o.n.tarn.aire i,! sospetto ooo ~ossa iesscrn stllartla la pressione fascistia iald iiJmporre 1lJl1 muila:menlio !Cli rratta, .alte illon è s~ non tm rito:r- ,no a..11:a ,pi,ù iaicl~naitil! rvaìt~tazio.ne sto:rioa 1cfeJ Smd'a'.cavo ,operafio. ,Cen·ta, oonsi<lemai2,iorsrlene swli!a ,orJi odi.emna, 1hamino a!ffrtebtaito Questo ri10;1ni0 .a11J'..a ccm,ce.21:0'lle ,dell' ,a1tLt()ll1.Crn1ùia sind.aioaJe. ,(( Defila Gon~e.raizione del Lavoiro - s~ruve AZlimonltii rin « Bait!baigti.':S! :nd;;ca,1.il » -- rfan1-no ;parte rmaJssimai;lilsrJ. \fifor.misti, ceJ11:tlli!Srtli, e1nfn1.;-emnél.Z!1KllnallÌ!S!ti, comuniSlti, silntlla.calistli, ire p.ub li !cani i, anarroltlci. ~emo;cra1diJoi, -orrsti0n1or-sociiaili, a:pol~ci. E in.on può essere diversa- ,monte per un.ai ar~arniizoaizJiio.ne che a- •P!l"tC ITe por,fie a b1,nrrei. a ahii si ;n:saril\1,e 111011 ,d,oma!llda 11a. prùfess:onc <li wn arlèdo nè una tcissema JJL\titica, ma LLllicam,e111te lia de/dlinaiz.ì,Qn,e <le.Ila ,prop.r' a ca1t'eg;oma prmei9SLona:Je. Di ironre ;:lJa arll.Si 'Oh.e tonrnenfla, scammoa ie ,5111em- bm fittlitù li pairtit,i -- dal papCilare c1,lla'- n-arrchico- a1 proleb,~ria.to non re.sfa, se Yuol sah,ne Ja sua wni1à. di da e, alte p.roo"a.mare la sua inidipen:ctenz,1ed ag•ir,e-can mezz,i !)ropri e con un J)rop,rdo pro~ ma ». Oui .,Parla vemame11tc l' organi2z,1.to. re a oui sta. a cuore - a1 di. sopra cH ogrnii 1>recon~etto 'J)()liitico di Pairlito -· J.a salv.ezz.a ide,na ,e'Qmpa,g,ine si,nd:ica•:c dcli proletairurto. 1Ma .g!i clementi « i,nvasa;ti di po1iioi- .smo » non sanno adactarsi .a que$'a i• dea del 1dist.aoc.o <le~ta C011fect,er.a.Zlione cfatl P,a;r1tiito:wst.aoco che, ):1er aJt,ro, fJ1'0fll esclt1dercbbe a#aitito, 1dj voHa in vdH'a, :i-ccoJ"id'i1lll'Jiol1eivoli,e fraterni su uU:estiCtllG part)C()rairi e .irrt v'.ista di 11eces,sjtà cant".ntgenlrl'. Pea-quesl~i « poutdc;.,, ITTon e' è so.cia- !is.mo fuori ,de'. Banffi.~o. Eip,pure, Qg.ni Prito Soo1atsna, <li ognri. palese, a seoo~d~ 1~eUe o<we.nti che v~ preivailgicmo, ,<l'e\gi}:j, llt'ommi ohe lo <liJiigon,oe <l'el quar.Lo1d' o:ra fl)Onéicoe psico!O.g:iico, o:ùir.e qua e Cà e idi voJta i11 'V01hat,iaimi~ttta di :um isaci-a.l,ilsmo ,cli,vell'- so. E come sono zeJ'<l!nN, gJ[ iesponent: dea cliv]e.nsiP,arllini ·o ig,rul)pi sqoiallitS,ii, r.el p-rodamaire.che !il sL\'.o vero soai!alismo è Qttie,lBo idel re0010 111Ì1$PàLfPtvruort!i'lo o ,gn,u]JJ)'eo ohe il ,s,ooiiclllism0 a.lrrui P01l è... SOCi.aili!Slt'a.J Oi sono •sem]ll1estrute 1cfun,q,1~e, e ici ·saraJJ1\rtsoem'!)re, ,d:ive;nse .in,terPneta7Ji,onJ ,del sqmawsmo; carne .oi faurqnlOe ci sarranmo sempre ,irn:teilj)JJ1e.bazi.do·n~iv,erse ,di l~trlnt1i i Jg:Mridi ifa thl stortcL OnbE'J,11lca, Ocxn,fed'eiramione, sv .lnco- !lata 00!1 iPiaini!ito,non s.airà memo socia- ·his.:ial Id'. IJ)rimìa.: ei&s.a si inspiirerà aid « ,wn sooi.a..i.smop['IOp-rio », qiuall:cheNolta i,n wrto oon ila poHt.'lca ,de:l P.arrhlto,~esso in .al1manla, seconk1o 11iavahita0ione 1d:ei <livemsi momarm e fabbi suanioi; 1 ossa: si ~spi,rerà aid un SC\c·1alismo più « neajiilsti1co », in quant,o fir,ai:irà aifon;e.nto dwlfe neaessLlà IJ)'ratilche, rcaJ)i dc'i pnoletarn~ato, più ,ahe ·dallle preg;iu,dimal.h ,teor.ione; fa.- ,rà q.n(j! « vero soc.lalòlSITIO » oltie J1a,rnno J)naitlical~o1sempre butti ,gifi o;ngani!.lzator,i 00;1sapav10'.ki, di butt~ei l~ ,wuole. quan- :do :s,i son ,brQVlaitii al' iaQn:taitho, ,d:02la ,du.r.a rcaiLrà: ,U 1sociahsmo •se.nza cfiogimi,T.ea- ,liMainLesi QUOid~d!ia(l)a,TTlerite n.eillo sio:rzo ,di e.c1ucaeiiQne 1 tdi 1ei1eiva0ion-e ,cfeJila ma.sisa 'aJtbra'VeTlS'O 1'. Si:lljdlaicato 101),etraio. L' Qng1am·izza~i/onc IJ)ro1~ta.rda, si v10,glia o ,no. v,we in U'l'la sua v,ita prart!icai.i,n ,una IS'Uta painfiicolareatmosfeu.a, in una sua prQpriai .re1a~t0;e I' origanizz;aitore a'PPaJSSiion,adl~toe. isi <dà tutto aitle 1 esill?:cin1Jo 1s~d 1 aica/llii,dhe .si fa a!SSoribre 1dail- .;e oure amoroso J>er ~•ong;amdzza2lione, 1Si !area u,nai &UJU! sJjuruùual1i:tà, d1e lo -cstmnoo QLl'alsi ;tdlk1lnne.nt,,cefaiPamtJòt po-- htioi an1dhese è ·tTii®lbro dì essi; Il s:uo annbiemte è ifa 1 Ueg1a,[a .Oaqpeyaitt;v,a, 1a Oa1mera dol Lavoro - mon è qua,si più ~ai•scz:ion:e ,del P.~tiitr,, Pe.Tchè? Pe,rdhè r oo,g,ai1izzl~ore « sooba » a g,ra.ùoa ginaJdoc,:·:e tutto il «•suo» socialismo è 11, ne;!' nrga,niz.z.a.- zio11e operaia, !lei!c ,svl!up.•o prr.g:ressiVìO ide-.!)e SUie ·attr[l)Uzi,oc!i, (tei suoi vatorjj :~anici e sqana:J[, ohe ,seg~ l' assurg-ene 1-er.to ma ·s-iouro:del prqduttare, a aeartìore <liire.iìw ,d~i ,propri .cJe.stmi stq- ,ni.aL Un' 1a.nima ·btm ctisònta si 3'la,sma dn.mqt~e Q' ,arga,n~zz;~one, à<n ,oqnfroruto a ~e:J:a Kiel « paDittico,, i,nvasata dene fo11mrùetne 1del .fiaitìfli,tlO; )lflr,clhè ,due.anime i<l\ve11se spnìman,o ,i due or>g1am.i- ::mii: q,1tdll!o ,s,indaicallefe q,uel1o polit.i,co. Non si 1>uò 1dunc1ue jmmaginarc 'Ul1a qua•tsJaisitfuo11dinazi:ane aei.!ll'aZJioJìe .s:.nòaicaihe,aJll,ai ,~Qrrrnailiiisfil:o•calisciplina del ~arrtlJito, senza forzar.ne Jo S!lvnito, senza iJribcliSta'l1c!'inne JJ cairalfterc. ,e isenza oontPr.01nietlle.rrllCI •la or~,rnicità unbtlr:ia <li IQ'.:asse. Ne,s9u,no 1dU!l'!IQLl!C 1ahe .n.onsia aoocoa.- t10 ·,dal! settiairliSmQ ldi R1.rtito, può <l&ersi dehl' anm11nciattodlS:rlaloco deJ]ia.Coofed~aziane idaill' Qnganismo po.litico. Séllrà un atto di ,ne.c.essità ~ogjda, di c(jeironrz:a ie idi 1cilg:111iiià ·olasslsta·.S.v3nicota ndosi ,d'ali :Pamt1ti e t<mendoTii, idi v-0.l- ,fa in IVOJlai, ~n OO!litfo idii amici, ma ~'bùll l)"liù 'di rtiutcmi, 1,a Goin.fedeirarmcme ~e! La- :voro, 11efl1' unità. ,de.tpr~! eta:ria1to, ,potrà ò.arsi più 1 r>bernmemtie a tessene la 1fl6ta de'Ilai PJ10pria st~. ,EoooLo ìl tSi(gu'iliicalftporofondo ,~n•am- ~1u11Jcla1to nu:cwo .aitte~•~to deBtaCarxlieide,ra,z,ion1e id i! .LaiV'<>.ro: 0000 il song,ar,e,delJNero isqoi.a.lismo ~'°• idhe .s: ldeJlinea, iPtitmo idi cbuone prom:essie, st!l:o ~orldo ,d~u• iaittu~e aingc~iosa ,crisi pTCYtei1ania. ,E sarrà •il frastt!o stor,lco più mtJ)or,ta-nrtfe {lelL!ia bra,vaigiliaitai ,V'.ita ,~eihl:e ◊il'IZl<'l!nizzazioni ·eu>arrue .ifial,ialne: IJ);archè rre .assidun·erà O' 11Jnità e E'alVlVtenill1e. ANGELOFAGGI. Palreelezipoonliitich Domenica, 29 corr., a.vraWU) laogo le elezioni al Consiglio Nazionale svi?zero. I nostri compagni e lettori svizzeri sono impegnati, no,z solo a recarsi, alle ur,w, ma anche a fare propaganda tra i loro compagni di lavoro perchè vi si rechino anch'esSi. Bisogna che tutti gli operai elettori, nessuno escluso, si rechino a votare contro i candidati borghesi di tutte le tinte e ver quelU dei lavoratori. I C011'1'f1llgni italiani si rendano solidali con gU indigeni e sl mettano a loro disposizione per le prestazioni del caso. Quanpdaorlanleocifre Co,me paga il Governo. Togliamo da ttnO d'egli ultimi memoriali presentati al Governo e ai deputati dalla Confederazione Generale dei sala~ riati cd impiegat-i stata:!i, la qui sotto riportata tabella comparativa degli stipendi assegnati dallo Stato ai propri dipendenti: Cscicrc Amm. Civ .. lordo Usciere FerroYie t.;scierc Capo Amm. Civ. li scie re Capo Ferro,·ie Applicato Amm. Civile Segretario Ferrovie Archi\'iSta Amm. Civile .Maresciallo Esercito Scgr. P•rincipale Ferr. Primo Segr. Amm, Civ. Sottotcn·ente Ispettori II classe Ferr. Insegnante S. Inferiori Primo Segr. Amm. Civ. Capitano Ispettori I classe Ferr. Insegna.nt,i Scuole Sup. Capo Sezione Amm. Civ. Maggiore Ingegneri ferr. prine. Capo Divis. Amm. Civ. Colonnelilo Capo Divisione Ferr. Maestro elementare (stipendio massimo !) Occorre far comenti? L. 5.Soo . 7.950 » 6.920 » 8.400 » 6.620 " 8.70'.l » 8.66o ,, 9.0?.0 » II.IO() " 7-4·~() " 10.5So • 11.700 • 8.420 " 10.o60 • 13.84e> " l 5.200 • 8.920 » 12.500 " 16.o60 " 16.200 • 14.500 " 20.420 " 18.200 Occorrono sforz.i di interpretazione per rendersi conto della politica perseguita dallo Stato bo1-ghese? Un colonneLlo che ha sì e no w11'ora al giorl1JC\di... quasi lavoro in caserma., ha mdlto più di un ingcgne'I'e ferroviario! E se un ingegnere ferroviario guadagna 11 il'd 16.200 quando è giunto a.n ifllja6si.mo della carriera, che cosa guadagna un ~~ sch ino ferrov(ere? Altro che ferrovieri pescicani !

RILIEVI A Roma è avvenuto ciò che sempre deprecammo: la scissione. la divisione delle foflze pro'le.lar.ie, ciò che ancora, deprechiamo: perchè non vogliamo sottoi-tre al fatto cor11piuto con l'impassibilit;ì fredda, incoscierl't~. di coloro che credono ciecamc'ntc ai fati regnanti i,n oscure sfere <l,ovenon ,può giungere la speculazione del pcn.siero; perchè davanti a ciò che taluni chi-amano .. l'inevi.tabilc • (e· iamo ancora tra le sfere inscrutabi'li), noi voglia.mo rievocare - ncll'apparentcmentc inutile esame, • post factum ». cli quanto è decisamente avvenuto - quella tranquillità d'i coscienza. cne ci vien.e dalla cer.tezza <li aver compiuto e di compiere il nostro dover<! e senza la quale n.oi 11011 sappiamo dare alcun va!,ore alla « personalità» atl'uomo: senza la quale un milite di un pairtito è scoria. lettera morta. inutil.e pe~o. inciampo. una tessera e null'altro. un numero, un ciarpame. una for~ za ( ?) negativa e non atti.vità pensante. e cuore forte deciso e p,ronto a combattere la propria ba,ttaglia. tlonc benefici immensi, e coi q u.ali <lovrevarci, avV'icinarci, avere dei contatti se pure n.on si raggiu11ger,ì mai la i,nfranta fusione. ~è questo mio l'i11g-uaggio apparirà a taluno inquinato d'eresia! Se fa rivoluzione - della quale. credo pe,1· abitudine congc11iLa, s.i è p:arlato ancora nell'ultimo congresso - non fu possibile da noi. in ltalia (clove le rivoluzioni economiche e politiche ebbero empre un caratteristica specialt.: cli gradualità che le distinse uct.tamente eia quelle d'altri paesi. piÌTYio!cnli. piÌt improvvise, pii'1 catastrofiche, delle qua,li. le nostre. per le eondizio11i economiche e politiche <lolla penisola. furono voi-rei quasi dir..: un rifless.o. una conseguenza. un tentacolo; se. dunque, la rivoluzione non fu possibi·le la colpa non fu nè dei destri, nè dei comunisti. Le ragioni• le •dobbiamo ricercare altrove, più lontano: e sono profonde e son.o varie. tanto che •meriterebbero uno studio che ci porterebbe al di fuori delle traccie che segnano gli intcruti ciel nost-ro articolo. Fu dunqt:e fuor di luogo, e l'abbiamo detto e ripctnlo mille volte. iii parlar di •tradimento» q11c1parlare che ha con.cor50 a dividerci a Li\·orno: quel parllarc che non ci dovrà portare a seguire l'onne dei comunisti, nei nosti•i •rapporti con gli unitari. e a segnare. tna noi e loro, netto e preciso. un in.sormontabile divar·io cli tattica. cli opera. cli clifes:l. di possibilit:ì di ricostruzione. :Mentre i nostri a,·vcrsari. n~ulticolori. L'AVVENIRE DEL LAVORATORE mettono insieme, per combattere i:1 nostro corpo morto, i blocchi . più dispa,rati, ~cmbraci assurdo che noi ci si debba ditcnzione delle nostre Sezioni e dei nostri compagni sulla di,wosizfonc concernente il visto per il ritorno \·idcre: si debLa perse\·crarc in u11 anti- nellai Svizzera. La concessione di taco errore. si \'Oglia assolutamente segna- le visto è raccomandata dallo stesso re:, colle ncstr<.: proprie mani, l>a nostra Dipartimento idii Polizia e Giustizia fine. E' un tentativo di cocciutaggine e pertanto si 1ha ,ragione di prevede- ( ci si perclon.i l'aspra parola). a perse ve- re che la polizia degli 5 tranieri del rare nell'errore - è qucsLa. l'intran:sigen- diversj Cantoni lo accoi-derà iacilza? - Sii ~ta riiace nd o nel c~mpo ammi- mente. Ma la concessione è condizionistrali\'o. Al congresso è stato deciso r.ata; secondo H precitato Dipairtichc gli amministratori massimalisti debmento dowebbc venir fatta soltanto liano abbandonare quei pochi fortilizi dove ancora si re iste, e anche le... re- agli operai di buona condotta e che trovic dove la furia nemica non è an- hanno la:vorato per ,vrmi in lsvizzerJ. cora giunta. r-: nessun mas,ima.ì·ist-a ha come operai <li stag,ione. ribattuto rocilst1. deliberazione. nc.'l)a Questa clausola permette degli aquale 11011 scor~:amo ,proprio alcuna tilità_ Porchè invece non si è parlato cl:i unione. cli blocco cli sinistra nel campo u- busi. Qna:li saranno gli operai di condotta buona e qua:li quelli di condotta cattiva ? Il giudizio sµetta di fatto ai padroni, alle autorità comunali, cantonali, politiche, di polizia, e citi conosce da quali criteri si lascino guidare gran parte dj questi signori paJdroni e autorità - specialmente nei piccoli paesi - ila ,ragione di temerre che vengano giudicati di condotta cattiva anche operai c-nestis<;.- mi. rei soltanto di non 1-•ensarla esattamente come il sin l«co reazionario o di non strisciare :1i piedi dei padircni. ?.mministrativo? Com<.: ,i ~ amminislrato fi11ora nc':l'interessc elci proletariato, che ;on ,·ccl<.: \!- traverso le len.ti della retorica e della fi- :o,otia tante ,·ariaz=·oni e sfumature di ,ociali,1110 e cli socialismi, non s1 JJ"- tn:hhe cominuarc ad amminist?are 11cll':ntcressc: cle! proletariato, per elargii !·1 \'isione che al men.o· rei comuni non ,. 'è dissenso cd r.ntagc,nismo tra i grup!)i di o-pposizionc alla borghesia, e ai privilegi della borg-hc:.:a. come \·'è nell'ambito più rasro rlclla nazronc sul terreno politico? Sono problemi. questi. che abbi,lntO ,if,- penr, sfior::.t: e: che devono essere se··,· namenlc studiati dai capi e gregari. .\) congTcsso \·'è stato pure un 1.cn1:it;Yo cl· ,·alorizz,:z;onc della \<iolcnza. De'- la qu~.!c: parlc:rerno in un prossimo :trt:- col0 . effc:.,:i. Perciò bLsogna -v i.gilare. compaCi sia quindi consentito non so~o di sùstare « per un attimo a sahLb,,re i vecchi compagni che stanchi, delt1si od ingan• nati ci abbandonano", ma :anche di manifestare il nostro dolore per cod'esLo <l'istacco, avvenuto n.el pericoko, sotto il fuoco, nella guerra civile che ci travaglia e che co1µi5cc senza distin,zione « destri e •sinistri» e ancor:a sotto l'incubo eh.e ci vieta pur anche la speranza cli rivedere i compagni che sa,ra.nno fors' anche travdlti dalla meclesima ira che in altra riva trascinerà noi pure! -!!!!!!!!-!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!....,,!!!!!!!!!!!!!!!!""'""========== g,ni che volessero oppure venissero costretti a parfae. e clit.. voìessero ritornare, chie::!ano :1 visto per il ritorno e se v.ienc loro :1egato si rivolgaino subito alla ri.spcttiva Sezione, la quale ha LI dovere a.i inrerven1re immediatamente e fa.r r,rariche. sia direttamente, sia per il tramite della locale Camera del La-.1oro o del nostro Segretariato centrale, per impediTe l'abuso e l'ingiustizia e far concede.re il visto ... raccomandato ,daiHo stesso Dipartimento di Polizia. Imparammo :tlla scuol,a militare che ne? m.omento del •sommo pericolo Je file si devono serrare. si clevono stringere aL torno i •ca,pi. Qui, in campo ben di,·erso, non ttseremo la ierminotogia di guerra: non parleremo di tattica. di strategia, di conquista de11e posizioni avvcrsia,ric. eh rafforzamento délle difese e cli ripiega1n-en·ti; non ci bastano i tristi retaggi che la guer,ra ci ba tramandati, perchè si debba ancora usare il lingttaggio dei milita,ri? Pure ci sgomenta l' avv.e-n,uto spezzettament,o della nostra unità; anche perchè le masse degli u,m,ili aper.tamenlc manifesta.no il loro rincrescimento per tutte le suddivisioni avvenute nd campo nost110, quraJSitemessero che tra ,le dispute e ; dissensi continui nrun più di lo,r,o si cu11i e sian lasciate sole a soffrire n:ella mischia. o, quel che è anche pii'.1 grave, ·sole n.e! disorientamento che può favorire il loro cieco e 11011 voluto passaggio sotto altre in'segne ! Siaccentuano lemisurrestrittive contro l'immiirazione Ma poichè la scissione è a,vven,u-ta. Yedìamc, a1fmeno di non rincrudirne le c.oa1seguenze. Ricordiamo Livorno. Dopo quel Congresso da parte deti com,un,isti fu un continuo denigrarci a vilipenderci. come se il grido al «tradimento» là dove tradimento non v'era stato, avesse potuto, uriic-amenté, sai vare qualcosa, di ciò che irreparabilmente minaçcia vra cli cadere. Si formò cosi un ambiente corso ·da reciproche diffidenze, entro il quale dove\·a p()Ti più tardi intristi,re. ~ardo ravvedimenro, il tentativo dell'unione delle for.ze proletarie ·,i.ntorno all'Alleanza ciel Lavor-o. Naturalmente i clia,nni. ,s.e non siam ciechi. furono gravi per tutti. E per questo dovremo ben g-uard'arci · clii frappor,re tra noi e i socia!!i,sti unitari. un abisso att•raverso il quale corrino so>lo gli ululi rlella clenigraziionc e non possa mai intrecciarsi un'opera fa'ttiva di intesa. di collaborazione e <l'unione. Non vorrem,mo certo grida,re al tralimento dei destri. tra i qua1i sono capi e gregari che hanno combattuto 'le primissime eroiche battaglie de\ socialismo. Se è umano enrare, è follh ,pcrseverai·c ncl!'erro?·e. Perciò non insisteremo pcrchè la via che batteremo nelf a vven~rc. in quella auspicata unione dei gruppi rivoluzionari cli sinistra. non si,a, poi tanto e scmorc divergente eia quella peraorsa dai com~Jagni unitari: cdi quali pure abbiamo fin qui fatto molto cammino. ,ritraendone benefici ,immcnci, e coi quali clovrc. In data 28 settembre u. s., il Dipartimento dii Giusti~ia e PoHzia di Berna ha inviato una circolare a:J.le Direzio11i di Polizia cantonali peir in vitrur-le ad a!J)plicare più rigorosamente le disposizioni restrittive contro gli operai e gLi artiJSti immigrati in !svizzera per occU!parsi i,n lavori di stagione. Aocennato ad :1lcuni fart; avvor~uti in paissarro e fa1te aklmc con_,ide- .r,azioni S1.1Jlla,I;soccupaziorèc clte aumenta in alc!rni rami d' i1,ctustr a. :: Dii])artiment;) pr0detto esi~e che gli s.rrainùeni ,preidett1 veng,mo ind!)f!i a i:c1rtire. Esso ss:-.ve: « Le Direzioni caintonali di JJOlizia sono pregate di dare, da parte loro. ordine tassativJ alla poi•z1a Jegli 5trani~r1 d(.-1. Cantoni e dei Comuni, di indtLTre a oar:·r ~ tutti gli orera: strainileri di st:1(!; .. arc. do:-i) terminato il ·lo:ro ve11 ) la.v:">rv di stag:,x1:! e dopo scaduto '.I termin•.! di tempo pe;· il quale ave·,ano ottenuto :1 perrr;esso di soggl'Jrn,>. Sè sar.ì neces~ario l' indurranno a p.uti,!·e con un' orclina:nza di aHonta,n;1m~ntc, che a norma dell'art. rJ, capovers'.) 2 VO .. l'Ufficio centrale ha da estendere a tutta la Svizzera;,. E soggii.unge; « PuJ ~!arsi che alcuni cenchino di rimanere in lsvizzer:1 durante il' inv:erno per timore di non ottenere il pe;rmesso di rientrare nella ,prossima stagione. Raccomand,iamo iPertanto alle autoriità di polizia degi1i stranieri di ri.la:sciare agli operai di buona condotta e fidati che da anni v,engono in Isvizzeira come operaù di sfagione, un visto per ill ritorno in lsvjzzera, che abbia valore ali' inizio della prossima stagione lavoraitiva ». « Oli operai che dopo terminato il loro la1voro <li stag.iooe passano i,n un altro Ca,nto111e, hanno da veni,r denunciati immediatamente dail'le auto-- rità comunali aiila polizia degli stranieri 1per esseTe manda:ti via. In questi ,casi non si ,p.uò, naturalmente, rilasciare un vi·sto per rientrare neilla Svizze;ra. 16 Appendlee dell' < A.vvenlre del Lavoratore» IL TREBBIATORE Commedia di NATALE VILLANI SGENA QUART A Carlo, ,f.rance-sca e Giovanni. 0~0 {,aHmai~tLJto1, dìsta1bbo, "-•eidendo GiQ'Vlalrvnhua, ,un bal~o, ,dQme ,cli 'S)).a- ;vento). - 10hie 1c' ,è? Ohi è? « 1oarmioll!S,, 1dhc dev,qno ,tr.ainsitair-e ,da tRieiggl,io.Oap.i/uo ? iF'triai .pochi •giorni è 1oerto ciue initlmerreimo. CQn~u:nque, .ait- :tenda ,nostri ,01T1dLnDi!lima Id-is,oeidi.re. ,A 1ben 1v,ei(lert1 1a {1a1bba,ndona l' a,ppa111eoohllo). « Al Principio ,della stagione di quest'anno un certo numero di lavoratori edili italiani hanno varcato il confine svizzero con un visto di transito e si sono recati di,rettamente <lai loro vecchi daitori di lavoro nella Svizzera e hanno impresa a lavorare p,resso di essi. Siccome la stagione deL!e costruzioni era già iniziata e questi operai erano strettamente necessari. l'Ufficio cantonale ha rinunciato a mandawli via. Gli operai fur-ono tuttaivia puniti. Questo non ,deve rLpetersi l'anno venturo. Abbiamo ,dlato ordine ali' Ufficio centrale di mandar via tutti, indistintamente e senza ,riguardo al me.reato di Javoro, quegli operai di stagione ohe in avvenire immi•grassero con un visto di transito o senza vistò alcu no.L'Ufficio naz.ionale del lavoro invit~rà gli uffici omonimi e i datori di lavorn a richiamare l'attenzione dei lavorat0ri cU stagione, prin:a della loro partenza partisolarn1ente su questo punto». Ragioni di giustizi, elementare vOTreibbero che agli Oi)erai ~tranie.ri che lavorarono in lsvizzera durante fa buo1ia stagnone. fosse ptrmesso di trattenersi in questo Daese anche durante la stagione cattivJ, se lo \'Ogliono. OHre che antipa.tico è i:-igiusto - -· in linea di prin:::ip10 ·-·- allontanare chi ha lavorato, prodotto e contribuito a dare incremento all',econornia del paese, pe,r non p..i.gare alcuni franchi di sussidio di disoc::!.Lpazione. Ma d'altra parte coloro che hanno accettato di venire qu.i per restarvi soltainto un dete.nminato periodo di tempo, hanno accettato un patto, o 1Più esatta.rmemte, nella gran .pa1rte dei casi, su.bìta una cond!ifZJione vo·luta daill' alllto1ità costituita ed è spiegabile che quest'ultima si richiami ora alla condizione stessa. Rinuncia.mo pel momento a<l esaminare itl problema nel suo complesso, e ci lirnitiamo a richiamare I' at111e1110n ,co111tano,(aa,lm'o). Noi potrcl!ll:O v,lsita.'!1e !<a me.nce e ·firartare. se è tin limano ,staitio, 1scil•o col ribasso de i 10inquai11ta 1Per 1o<'mtto. GAfRlLO (.soaftltamldo). - Ma ,come? Per ,qlllalre ,rn:dtivo ? G[OVA!NINII (aI.z,anLdosi ainche Lui). - l4er 1un motivo ahic non le pOss'l dire. OAIRILO-. Di·ca pi1~tt0stl) i,110r;mpre,1si- :bi'.,e ~d osiom o. G[OV:ANNJ.- SDicga1biiliss·)no •i1nveo::. ma non ora. iF~A!NIO.ESGA'.. - E' quelUo ideJI Oon- !SQr•ziio{tiiirrricfélUlllente):Ena 'Vil:tr!O J)Oi ? RRAJN:GE9CA (p.nci,<1n,etia!11ìdo C.airlo Giova•rmi). - 1M~o, 1marrto. a OARLO ,'i,aoerndo forza a s,: ~l'esso pt>r CA/RJLO iQLalsdiarlldooi1caidc.r,es~l divano. 10C1nrv1Qce.'Qttpa 1e 1baiss.a). - Non ci 1r,eisfiache I~1' uUblma spewanza, (:nMvol,to 1P1er •i~dìcame iG-iQV,3/llllli)S. e condUucfe- ,t,e.mo, iDObnemo 1Sa'l!v,a•noi ,11i11 oe,r11Li'nIOa rdi mig,lti<llia 1òr fitine. GLOiVIANN(aùJll' a_ppa,r,e:aoh!io). - P1ron1bo.MiilallllO! iE' lai SacìeLà Albme.ntairc ? Di:neUane ? c,~nsorziilo {ìoa,peratnvio 1Mi~am.o. Se,nitia: ,è giià ,ca;rjca,t1a .fa ,m!e1r1oe ? ... Nqn ai is:or!lo li •v-aig,on,i ? {I1i:e1uo). Oame !SOnlOi00111b~nto!frwrc.111demldosi) [)iqe'vo co,sì, peri0!1iè lei sa :he -mre ideJe.... Baoo, 1~000. Veide ,ohe 100111v,ùem:e ,oon rme oh1 e ibiscwniai ,caJmb'i.air 1 c GoMeirmo. Silou110! tBeine, ,dian momernto tdh,le i1101l 1è IPJ<ùrlliita Ira me11oe, .att-e11da. llloolrr.i:ondBnli !l!lVma •di ,ca'l'\ÌiOa.u-e .Per- ,cli/è !Ra ;v,orrnmo, a 1J11ende,rc ,noj -0011 OLOV.AJ"IN-I. Sono ,aii suOii Ordii-ni. J:-1IM!NOESCA 1Gi)aruisciTe). - Con pe,r, unesso. CA!R1LO. - iPitLOi niman,epe, ,F,rnncosca. An-w..l.i. FRANCESCA (iielice ,di ,5ottm,rs.i 1ailioolJoqlt'iO). - Tonno subito (eirutra a ,d?!Stna). OAIR!LO. - S' aJOOQmqài (ISield,qno). Miia arvo:glie 110 m~rà ,g,ià i•n\lormaiflo.... GLOV,AINNl - iliniia:t!,i; 1m'ha pamlato Naig,aim1eu1nem, a aJtiernd'eva Oc.i,per ,tra-citlameanegli-0. OAIRlLO. - Noi nqn 1tl<wiremo ,d'itsou- ,tene -tainbo; 1do'lmi,1m'os-c~lo,vi~ta!ne 11,a an/eirqe pemdl~è !ilo~Qoo td.isuwsto a 1Qe1deqe ia ,pnem.o Kli ifaltibur,a. , Of'OVAINiNrf.- Og;gi li l'ist'ilrii,·'.e rahtuu ca Gino 1anco 1rJ1011 sootJP,iaine) - Non cc-mprc11do per qi~aJle 1raigianc oggi :;i precc!-~dc 1da ,me 1q,ues,to dbasso. Forse .n.eil' ,;Afame tmaìttait,o col,!'A'limc,r1tarc di Pa'rma <11V1t1etbb'e faLbo al!urett;:.,ni0 '? Ba,d1 ohe io ilio J·cl,a,z.io.nc co; einc-s,ra fabibT,ioa.... CIIOV1ANNI. - Come eifa ,aiv,rà udito, ho ,ceircaiuo ,di nitl<llndarrcla cortl, e1;na 1di Piarma, ,a,wt-LllltoABrd~è s,p'c.rav,o di tralbbaire ,con ilei ,a migif:,or.i patti. Que- .&bo1-ollaisclaiva capir,e Oa Stha ~igmo.ra. CAJ:filJO. - lnfa.btii, ,aMeivo ~ntUQn21io.ndei 1~1:ne .amr,emlct:e.vr0lied,i 1àis,aufie.re, ,di ·bna,n!Slig,err(iem, a 010111 ant .&airei ima.i asPe-t!:altio Lllllla !l)lrio.pos.la ,oam:e la sua 1ahe - 11ne!Lo 1'.:aJ~ci 1cLhr-e è .imtcl:eigrtùa 1di tm onest'io co1rnnffi'jdia1111tre. GfOViAN, f ,(·r~sCib1itom, a -1dig,nitoso). Parodlie uno tbepreditò con re1empio « La,:orate, o giornni: Io ho an1lo clq:li aspri principi: ho conosciuto la mi~cria e la disperazione: più tardi ho ,·issuto nella lolla. vi vi,·o ancora discusso. negato. coptrto di o'.traggi. Ebbene? Io non ho avulo che una iede, che una forza: il la,·oro. Ciò che mi ha :,o- ~tenuto fu l'enorme farica ch'io imposi a me stes,;o ... li hn·oro cli cui vi parlo è il ila,·oro te- ~olato. il compito quotìdiano, il dovere ialto a noi stessi cli far progredire l'opera nostra d'un passo ogni giorno. Ouante ,·olte alla. mattina io mi son scd~no al mio tavolino con la mente ;,màrrita con i'amarezza in gola, torturalo eia qualche dolore fisico o morale' Ed o~ni \'Olta. malgrado la 1·ibel\io11c delila, mia sofferenza, dopo i primi minuli d'a.ngoscia. il rnio clo,·cre mi fu solliero e conforto. Sempre io mi trassi consolato da:lla mia quotidiana bisogna. col cuore forse spezzalo. m,, diritto sempre e possente· di ,·ita al!'inrlomani. :\I la,·oro. o giovani! ... :VIa pensa.te che esso è l'unica legge do! mondo. il rcgoilalorc che adduce la materia organizzata al suo ignoto destino! La vita non ha altro scn,o. 11011altra ragione di essere; ognuno cli noi non appar,e che per dare la sua somma cli lavoro e poi sparire ... Così io sono corwinto che ]'unica fede che può sah·arci è quella dell'efficacia dello sforzo compiuto. Certo è bello sognare l'eternità. :-1a all'uomo onesto basla l'esser passato compiendo 11'opera sua». DIILIO ZOLA. 6li sfruttatori denl ntrgoiornale al a uogoa PIERALLINI S., Vevey - DUVANEL G., Le Loc!e - PASTORE, Café, Grnève - GAGLIARDI, Genèv,e - C. MALDINI, Café, Montreux - SOLDATI, Café, Montreux - VISMARA E., Bhielclen - TAGLIABUE E., Wipkingen. iBalài, ,sig;no1 1c, ohe la /J,inig,u,a 11· J10 cicilt,a 1a1rnah' 10 e 110,,rei mispqJ1QOril.ecO!S(e p(;g;g;iori; una ,n1and\meintico alte sano in caisa isua. tLc :rioo.11do sootianto ohe son v,enut,o qu,i pcff 1tlrattialre 11'1a1-fia•rc e r.on J)Or 1riceivenc lezioni 1di ,cor.11e-1- !czza, ,ohe mon so se lè.i si,a ,p;rop.rio M; 11:ù i,nd\cato 1p01· impa:r.tire. CARLO (calmo, ,ma sQmpre ,oifcmsiv,o). - M' ~vcvaino 1faisoiato spcrar,c ,di ,a- •VCitjc a 01t1c i,ai~e con tLll onesto com1morciaintc, ma imi aiooor,go ohe '1a sua ane,s.Là ,se l'.1 f,a p,tgair,e cro.Ppo cara : ti iciniq,Ll'a111,1t,xa~rceffll!,odi mcd~a.zionc ... GlOV,A1NìNJ~-c112a ·~rritarsli, con 11-11 sor- ,niiso ,di s1dhiaocia,n,te superiC..rità). - ,Di'sgirazia:ro ! Si vede pro,prio ,che è a-Y\Xez--va a -trat~aire con cllelle ca:nagiJ>ie ,della pc,g,giìore ,sp·ccic, se ha po- .tuto •oe,r l.lln momento dub,i!t>airc_, OA1RLO (i11te1rompe,n,clo). - Lo ,Si l)UÒ dtLb~t~rc i:no a •tanto elle lel 11011 sp,egihcll'à ila ,raig,io1~e1die~!-sall'a rproposta. oh·c, IPCT i-I modo brutale COin oui è &tata aiva.nztaita e ,per le circostainze in oui io mi 1hrcwo. ha butta l'aria di TJJll, ,r,i:caM.o.. CfOVAiNiNI ,(isd'eg,naibo).- ,Basta, sLgno- ,re! J1I.nispefltlo, Ila. .rctlle,r.ain,za.dCiv,ono atVietrieun IP~mitie. La ,mia p:rqp,os•tai non 1è llllll 1ricaJL~. E lei lo 1sa, pea,ohè sa ~,! qso1~ra, la ii1gmomrn,F01sarag1e,ne di ALZATE LA VISIERA Nell' ultimo numero abbia.mo annurtciata la partenza per il cestino di una protesta inviataci dalla Lega proletaria di Ginevra e ne abbiamo de.tti, st'renamente, i motivi. Se I' av1~ssiJno pubblicata avremmo dovuto iarie alcuni pe. pati commenti q quindi iniziare una polemica anche con la Lega stessa. Siccome - chl?cchè si dica e si pensi - siamo contrari alle polemiche tr:i organismi operai e le fuggiamo fin c1uando la nostra clignità e gl' interessi ideau del nostro Partito lo consentono, non volemmo incrociar la penna coi compagni (?) ginevrini. Sembra che la nostra s~renità e remissività, invece di indurre a ragionGvoli consigli i clirigenU della predetta Lega li abbia ... ringal. luz1jti'. Tant'è che uno di essi, in nome della Lega, ha impugnato nuovamente li brando, pardon, la penna per insistl~- re, spiegar'-" e replicare. Riteniamo suf. ricente che la nuova prefica venga pub. blicata nè! giornale del purismo, com/;l la prima, e per conto ~ostro la ruandia. .mo a raggiungere Ja precede/Ilte. Ma data l'insistenza dei compagni. avversari, qualche osservazione non ò fuori di 1posto. . La Lega proPitaria ginevrina dunque si è scandalizzata del linguaggio « sconcio » usato dati'« Avverurei", contro il bacatissimo direttore del suo giornale l)'r~iletto e protesta, sdegnosamente, contro il linguaggio stesso. E tanto per darci una leziom:l di bello scriverei e di galateo, alludendo al nostro giornale, adorna la sua protesta di queste gemme: « fa venire i vomiti solo al guar. darlo »; « deposito d' immondizie ». Noi non ci m~ravigliamo affatto di simili vitupe'.ri, perchè li sappiamo comunissimi nel fiorilegio comunista ,~ non ci scandalizziamo nemmenc,, perchè orinai i « puri » ci hanno abituati a tanto e a peggl'o. Ci limltia,mo quindi a re.spingerli e a osserva11e che chi, terzo non richi,(sto, usa contro altri simili epiteti, ha, senza dubbio, mille e più dlritti di 11.-otestare contro lo « sconciO' » linguaggio degli altri. Non vi pare? no che il !or-o gior.nale altro non è cJte una Polemica. ininterrotta ? I reduci ~nevrini affermano poi dle r « Avvenire>•, quale organo <feUa Lega, è· tenuto a pubblicare i ~ibqrati e gli Ordini del giorno di essa. Adagio, am1c1. Anzitutto p<>tremmo osservare che avendo la Lega g;nevrina rirutegato il nostro giornale come suo organo, esso non è più tale f4 quindi ••. crolla la base deJI' argOm9ntazione dei dirigenti tlella Lega stessa. Ma a parte ... i trampoli dialettici che mal reggono le basi di questi ultimi, osserviamo: L'« Avvei. nire » diede e dà alla Lega proletaria, disin~.iressatamente, tutto r appOggio e l'ausilio che può. Lo diede prima dl divenirnfJ organo ufficiale, lo dà ora, lo darà in avvenire, fin quando la .l'.ega esisterà e conserverà carattere proletario. Pubblicò, pubblica I? pubblicherà tutto quanto la Lega o le ,Legli€1 gli mandarono, gli mandano e gli manderanno in riferimento al loro movimento e ma. gari a J)'coblerni diversi - purchè, per quanto concerne questi ultimi, •~ Leghe non sostt"11tgano criteri aberranti dalla lotta di classe. Non solo; l'«Avvenire» accetta anche amichevoli consigli, cortesi richiami da tutti gli amici e quindi anche dalle Li?- ghe proletarie, Non aoc~tta invece da n•tSsuno, al!' infuori del stio Partito, imposizioni di ordine politico o tattico e tanto meno pubblic.a vìtuperi contro sè stesso - vengano essi dai « pUri » dal. la Lega proletaria ginevrina o magari dal padreterno. I nostri avversari po. litici, anche se c.-Opfirtidal manto di ·reduci, sono pregati di ce-rcarsi un altro « deposito » - usian10 I' elevato lin-_ guaggio <l'~ireduci di Ginevra - per 1e loro immondizie. E per ora basta. Ci augu.,iaml) che i « puri » di' Ginevra si persuadano che il !oro tentalivo di fare apparir., imparziali i !Oro gitÌdizi. pcrcl1 '! \'egnenti da un' i,;th•1zione apparentement~ n::!J!rale tra le parti, è fallito e non insistano. Rlteniamo inutil(i continÙare questa polemica, ma avve-rtiamo .che non scap. piamo. Ci sembra però che st~ i dirigenti « puri » dei 11Muci ginevrini vorranno continuarla, agirebbero più lealmente se lo facr1ssero come comunisti, anzichè come reduci. Alzaù~ la visiera dunque ainici-avversari g:nevrini, mùtevi apertamente ali' immacolato direttore · del vostro giornale, fJmbrassez vOus e fate ciò che vol1=te. Delle altre amenità dr,na protesta ginevrina e del suo contorno rig;lviamo solo la seguente: « ... RIVESTE CARA TTER-E (un nostro articolo - n. d r.) DI DIFESA DELL'INTESA DI FRONTE ALLA GUERRA EUROPEA, E Dr OIFl::SA DEL FASCISMO». Tutto questo perchè abbiamo 'ripetuto che il purissimo Rainoni, I' amicone de) re. d11ci ginevrini, durante. la guerra scriveva per il giornal1:ldi una spia al ser. vizio degl'imperi centrali. L'accusa dei •reduci di Ginevra è su- PRO "A V V E N' IRE t! pedativamente ridicola Eì non v'è nemmeno bisogno di respingerla. Va rit~- Somma precccìente Fr. 4953,62 E_-\ DEX: Tolot. 1; Pirolini vato invece che coloro che accusano 1. augurando prossima la funoi di difendere I' Lntesa, mentre noi ri- sione cli tutti i pa.rtiti cli avanguardia COGLIO: Artiglia Carlo, pagando l'ahbonramenlo ZURIGO: Benassi ContarI.- man~vamo in Isvizzera a difendere ~i idealità socialiste contro tutti i sciovinismi e ad avversa-re le guerre, essi .indavano in guerra proprio per difon. del"? l'Intesa. -Padri Zappata? No, cat- do. pagamento l'abbonamento » tivi manovratori della zappa, p('if cui - D'A nd rea, contraccamI,- biando i saluti alia compagna si tagliano i piedi. Balabanoff. Schwcicle e VuatNella replica i nostri .conf;additori di- toto • cono che I'« Azione» ha fatto polerni- - .\,rnrnzzi. Dczza e Schwei2.- ca di tendenze e non p~rsonale. Se ere- de 2.- dono a quanto dicono li compiangiamo; - Domenico .'\rmuzzi ~t; non vi credono e lo afft"ir,mano u. OERLIKOX: Poli e Parragnatmente, li disprezziamo. vicin. contenti se Barzani manConstatiamo, comunque, che dicono terrà la promessa I.- cosa non vera e la collezione dell'« A- \ VIXTERTHU R: Fr:i comzione ». coi suoi « traditori », « venduti », « rinnegati », « soliloqui di maiali », ecc., ci è incontestabile1 i1~stùnone. Quan.clo I'« Azione,, polemizzava non 1~ra ancora organo della Lega ? Ma come: hanno dormito i dirig.enti della Lega proletaria ? Continuano a dormire'? Oppure. ancora una volta, fanno delle afitàlrmazioni in mala f<lde? Non vedoquesto iaìfar-c. Lo neg,hi se. può e gliC- .la g,etll,crò 1n f.a1ocia io, ;;·'ora, la r<1g.ione. CARLO (a.mbiro). - Come! Lei sa? .(,enbra. Rr.amc,esca). ~1a... (ii:ssc1•1<lo te,rrnrizzat,o Fr.a,ncc,s~,1l. - Clii g,iic l' 1ha ct,e,t,to '? {Fran1oc.s-ca ~osl:eme kr · .m::i :o s21ua1rdo1<leJmari.tO, ,ma po: i1nvoca con l' a-nima negli o.c..ohi, di~Pl · ,ra'tarnen.te, i,: -9i-1onzio oi C:r..va~l'lli). CLOVA!N>l,l Gir,o,nico). - Una voce amica ,dai! MinisLcro ci Ila i11ìorm:it0, 1proprio .in questi gionni (coi: si,c•JrCzza.). P;erohè 'l1ei dovrobbe sa,p\:re che iii Ministero è fa vor,ev,o!;: ;Lllc no,strc Oooperat.ivc. e quando s tra,tta cLi sailvarle 1clauna pcri•~•r l'•sa si:,tiuazionc ci infom1a 1de):e sue. i,11,:::.:;ziO.n..! e ARLO. - E io che ere Jr·,,!) idi :t•VCJ"e 1Ja:ga:t,o bc,ne il seg1;etio ls' aacci.a ,e mil!ni ,nei caipclli, come iuori di s~). GLOVAi.NN.l(ironico). - En già! In .:J,l,Csla ,occasione 1i pcscicani de!le derrate, -v,enr,a,nno ,a ,trova:rsi -i,ncaitt,\v,e.a1cquc, per-oh.è il ,M~nistcro li pre'1ld:o:(1,l- :'.'1mnP1ro.v,vi'so; nOn li !!a avvisa 1,i a '1:e1mpo:Qne1111lncroei coopcr,it~-ri s:,a,:no lStartiimes-s, in g,uair1dia<lai'~ voo . ! aunica. Onmai 1da ·og,gi i1 sciret,1 suo, •O ,signore, è ii.Iiseg,reto idi vuloin,ema ~poj ,caimbiando trOino. come ;)~r a,ocomiat:arsi). I-La ,nie-nte alf110 ·tla dùnni? pagni in occasione elci!' arrivo elci COimpagno Santo C. eia Budapest );EUCJIATEL: Dc Martin Lui.gi, pag-ando l'abbon. LUG:\ :':O: Vigna. pcrchè ces~i la polemica « .\n·enire »- « 1\zione, 7,- • -,se 'l'ota,le Fr. 4973,62 lCw!o, a,nn:ioltiiiro ,no11 .rispo,-.de) Si- ~nora ! (s· in,chinia 1ed esce) . SCENA QUINTA Carlo, Francesca, ila ,voC'e di Bortolo. PR,AiNCESCA (,a,vVlicina.ndosi amorevole a Ca·nl1 0, se,mp.r,e .ail.Jbaitùut,o SLLI ,diYa1no, con ,~li ocohi fissi -nel '\,uo.to) . - ,Roooh'è bi 1pc11d,icosì, 1Cairtlo? CAlRlLO. - 1Mta 01Q11ve.di, non qpiisci rdhle sono 1un fa!ilit,o, tLn d'isonora,tlo? Haii ,sc,1hLiho. N,On ,mi ,r,csta p:ù nll!!la. So1110 1Lm 1misc,rabi[e. FRANC6SCA. - 1Ma 1110.C<1t1lo; :tu veKli la t,m.1 tdisiz,na1;i,a più zranrde ,di Quan mo J,n meral,tà non .si•ai. Non i:: una 110v,ina ir.r.apaTaJbiUe.Ora ,sei troppo eco~fatto. A 1meinitecalma 1r,i0saiminereano la SLUuaJz,koq1ei111Siemeicol ,ba1bbo e ,tro- \·ara1110 ceir,taimonte 11ua :ni111e1dro .. CAll~O. - Tu sci hua'rn. F1111a11ceiso..a rna '.a v,ib<l! ,non :la oompre1-Vc:FI. T,u are- •di ,dhe a 1cente situa,z,~oni ci sia un Timcòio! OQsa Muoi rimeicli'.ltC, qua.:iclo 'V'Qdi ~n 1un isita•nte .itn,gh ic,,~t'i,ta in 11 n ialbl$SO'~utt,a ,ha tua ,fo-r,h~na, q.uell-a ,ohe ,f.oninavia. ,la ,tua 1g;ii0ia, la 1tua ieliciltià, il Mr'idhè de.LI.a. iv1nt.a... (Oont.inu;a). le11e.t.e l'lmllrt ~Ilimtll ..

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==