L'AVVENI.f~ DEL LAV0J.vl7DaE es.per:ienria della vita. Egili sa che "'id contadino preso singolam1ente 1ton è stupido e dhe solo la foLla t un ·montone»; eg,l:ì sa che « il mondo è forte come una cor.r-ente e stupide oome un ma,iale ». Egili ,dice: « non aver paura del diavolo ma temi l'iuomo »e« bastona i tuoi'_ temi gli altr.i ». Egli non apprezza affatto la verità: « ba verità non nubre ». « Menti pure. se è necessario: questo Lespaventcoosnedizieocnoinomiche Ma chi guadagna tanto? Lasciamo stare quei po,-eri di~graziati che, r,rima della g,uerra, s'erano messi da bastano ne,ppurc, se al guadagno l;tro. co''.a iirtt. col fra.reo ecc-., perchc del madto si aggiunge anche il lieve do-,cndo 1-a!iPcancora, la cla»e 1avoratricontributo d.clla mcglie. ce avrebhc « facile giuoco » nell'attribuire della Gei-mania -~rarte umpiccolo palrimonio, che per. E valga il , ero, nelle iamiglie operaie, nelle fami,glie del ceto medio si è dovuto rinunciare a molte cose necessa rie. In molte case la carne entra una 5ola volta alla settimana. e talora nemmeno tanro. li latte. questo articolo di prima necessità. è diventato un lusso. E non vi parlo poi clei vestiti. ,della biancheria. C'è m0ILa gente che da gran tempo non p110 piì1 corruJrar1:i bianoheria; moltis5im: vanno senza camicia. L'acquisto cl'un paio di sicarpc per il iigliolo che deve andare a scuola diventa un?. :, age.dtia. Superfluo poi dire ohe. in siffatte condizioni, non si può pensare ad acquisti per la JJropria cultura. ai capitalisti e finanzieri la causa dc! disastro economico. F,cl il commercio colle valt,ltc è rimasto -ancora risen·ato al Governo. Quc~to cpiso<lio significati,-o, che ho apprc~o eia uno dei partecipanti alla ~eduta. è rima-to finora ~egrcto a11apubhlica opinione. _nutre». « 1 sinceri e gli stupidi s0'no ~denUca specie di animali». EgJi ha innumerevoli simili proverbi e ne fa il giusto uso a ogni cccas_iorre. Li ode fi-n dalla sua fl1fanzi·a•. e aakla sua rnfanzia sente quanto essi contengono di rnde verità, di amara lr•ilstezza, di odio dell'uomo. Il oassdoella democrazia Alrlecol);no oooh.:iegig1a a: nc,ro.. D',m.1 in poi ISiÌ. rv.est-i!à un po' più ~,n irurinio.n·,a con l<aiITTlQOO• .Il neiro airà ,il {)o!c,re domin1a,11Jtte Kfe:Da isllia ,veJS1JIcL.'on. Caspa,- co.11tiocompì lii m·maicoLo. La id!emoora. 21ia... -non .sarà 1Più1demoonaitioa.La ,(lemoonaizìa.,ùrutesacome idea ,e 10C1111e mcrodo •e 10ame ,cint~tlà ie ,tartitlo •nis.ul1tlai111te daID:a. tSeirnip11e 1Più lan,gia .pa,n:1ooiparzJiOne det}e mciltitu/dùni .aJti!a ,g,estione >dePlapubbliica -oos,a, v,iei"e oqsì me,glélltla. E viemc Tlfe®~ Ida Quell:i ,dhie, a tort!O o .a. rng:o- ':e, ~1cin1_èq.ui ,!: 1ca;o idi wiedewe, <la q.uel· 11 s,eisist 1bhe me mù1rOll1,() <! ne son.o i sacendoll!i, e p.rQp11roimeniltne in ossa e su essa 1l1Bn1tJaino !le llnro 1Spcriaim1e~, li excorrwaig,ni « fod-,LL al sac·,a1:smo ». Lo sq1t;Ubni'O,ohe si no.la inella situ,az.io1;e<lei P>éll0se,per l!'untairsi e i'l baWtag!<ialrsi- ad ,aTml. 1alli'1mè!i,allquanto iml))alri - <leilLc rfarz.e ai11taJg01n.\stli:ohe. n aZÌ/Otl1i e r.iv-0lu2:i-oin, ,n-Ojn 1venirà cùlntaJto, &o.3balllloIda 1 un1 pan1tllto intJe,rmeld'i.odhe atc,sunna ~ai tillllnl21bne 1deb!.ald,>eimo,o~izlo. e ~~la loomQCrél!Zlla iafCCElbti 'Ìl .modo dialeitinicoidi linttenp:relt:aine LatStor,ti..No, ii. demoonaJhci, isenza tlai111t,ogiuanc1a,reper i-I scmile, ~i .éllf!eianoiaii ilialscisti. A M1ifano ro111chne 1d'el .i;uonr,p 10011afle,dernz.Lome del:le ,cfomoaratiiahe ,è .sbaluotvot0Jto con « 1cilia<fà » di 1giiuMlo, e oon la .motivaziiJo. ne ,dhe .ur1g,e1la oostrtuzione 1det! bJocco di 1fotti i pa:rfilliUi1d',ondine,ah,e cred0llù0 ne~ai ,paitr1a... del mai111gaftiel]o. J ,PT'incipi? -il pnqgiramma? Barie. QtGa!rtdo ,gli i!lberessi più iSfaoci0Jti e ,le 01mbiz.:onii,piiù s,mqda:te .sono in giiuoco llQD •si SQnttilw.,a.LI vento ,de.Ma f()(li,u;na gomta n ,g;a!gl!i.alnoobti idei « civiis J1◊.mantts »? 8eote, IVIÌ\~aiJii rr.aJ9C:iS,mo, e blocco CO!li il fatSOisano ! A IMi!alno ,1 ,Woooo per la oonq,wsta di IRai~zro 1Mmino, ,non si presenta ormai •più carne 1Lma pOSISfu'1Lità, ,sì bene oo.meuna oeir,t,ezZJa. T1tllilt,i ,i iJ>lllr.lihi oosì dabtr, e cemto tpeir 1iriqnìa, clelli!'omcli1nes,i coal'.izze:raif'lno ,e ,oqm!)a fi~eramn10 accain~- téllmen:de per ùrnpe:dine iii Pa!SISO a Bal!ibanassa. E i patdno,m Id.i,oa,sa,e 1iriitoohi proprieitamvùn1gferneineon 1baldeiraininio .a.s,pese. E come a 1MiiJ.aJlllcOe,mtJarrne,n,te im ra1tre, in imaltle ia'lUne ickttà. /Miai quei IP.QVctri,de.sitr-i,,e,h! Caloiano oome .arnna!W>ialtri « tboY-iSCOll'hs » ,n:eil ]Oiro stesso p.aissa,to, trinnctg,a,n,o .m ,t.u1hbiiareita Ila! ifetde Idi ~e &in qui iaiLiJTLeru1air0tno li ILono teiniblllStasmi, woo'.,aimamo un .ain.acmn'ìsm;o ,il iBambitlo l!llO!Sl11ro, 1.l!nllam3o/1 oo,liscefVlÌSITlOin 111ume,derll.a! iderno.araz=..r.a ohe 1ira l)e ,cuoiai, per 1U1nirsi, ,a « quCig1}i rsbnail!i ideli~ia boirig;l-.esia,in•t~bgeinwe,e a,vv eninnsta cli e ,nt01njrnf:ende c()ll!tmalSi:aell' il oam1tTillniOI raL!e claiss1operaiie », ed -eioco che - iallli. •bano! - ,giVi L~tr.a!ti :Ìlllit'CIIL~enN, 1 eicc. .ooc., •si vcil,gono :ai: fasciSITTlOe, di su:Jila V1eoohia·oor!d_a, dhm!lamra demooriatiioa. 1Tllltana1T1L1a0oan1,2'Qnedi 111,c,d,a: Giovinezza, giovjnezza... 1Ma1h.,q,U1amksloi ,c1·10,ela pa•bnia ! Conferenza Canevascini aZur go Sabato 7 ottobre. alle 8 precise. avrà luogo alla « Soome•· Hohlstrasse Zurigo, una conferenza del compagno Guglielmo Cancvruscini, consig'lie1-e di Stato. sul tema: « L'emigrazione ticinese cd i suoi bis1:1gni ». I comp-a.gni nostri ticinesi. i compaesani sim!patizzanti e 'tutti gli operai di lingua italia!1a senza distinzione, sono ctordiaimcnte in,·itati ad inten,enire a questa confenemza. I PRO:\[OTORI. Berli.no, settembre_ Il vostro corriS,pondentc regolare vi ha già informati a più riprese - con La sua coITlJ)etenza e con la' sua imparzialità - intorno alle condizioni economi.che e politiche di questo paese, intorno alla miseri.a. morale e materiale, in oui il proletariato e le classi medie di questa nazione sono state precipitate dalla guerra e nel dopoguerra. Concedete tuttavia che anch'io - che vi·di e conobbi la German1ia ~n anni prosperi - prenda qua la parolai 11011 già per istudiare questo fenomeno, ma per dkvi almeno le impressioni - interessanti per quanto fuggevoli . - avute da me nei pochi giorni di peregrinazioni dall'llin.a all'altra città. fo~pressioni - lo dLrò subito - di profondo dolore; giacchè non ,può non esserne addolorato chi, sorvolando sulla vita spendereccia di pochi, ctrch-i cli penetrare nelle case dei molti, cerchi La realtà, che si nasconde sotto alle apparenze, si studi di distinguere i particolari rdalle generali. Certo, chi si '.:on.tenti di guardare alla superfici,e, chi a Monaco come a Breslav:a. come a Berlino si limiti :1 vùsitaire i ,caffè, i nistoranti più eleganti, i teatr.i e i cinematografi e i varietés ipiì.t cari, può sinceramente dure e .scrivere che la Ge1111ania si diverte, che i tedleschi conti1rma,110,ora come pr,ima, a fare una vita di bagordi. 4 buttar v·ia somme enormi in Bacco, v~)tlcre e tab::1.Cl:o. Sono anidato anoh"io a Yisitare certi looa1li di lusso. Iersera ancora entrai in parecchi: ben i.ntesu, entrai e L!iSCii, g;iaoohè respenimento finirebbe ,per riuscire troppo caro. Ebbene, tutti pieni ~ppi, tanto che l'uscirr.n.:: vi viene molto facilitato: qon c·è più posto. In una pasticceria, per poco <-!Le.prendiate, non ve la cavate con m,eno di 200 marchi. In un ristorante elegante, vi avv,ichnate subito aii 1000 marchi. In un teatro, in un va.riété, sono parecchie centinaia di marchi che se ne vanno. EppU'fe, .lappertutto sempre lfoJla immensa. leirsera, sono entrato, can l'inten2iione di restarci, in un «cabaret»; caifè, dove si recita, si canta~ si balla. Non c'era che un IPOSto lilbero, nell' ,ultima fila: 106 manchi; poi guardaroba, consumazione. Esito per alcuni rrnrruti secondi; quando mi 1 decido, il posto è già stato preso. Vado in un altro: non c'è ohe ,u,n posto dibero: 340 marchi. Non esito, e me ne valdo. Lo stesso spettacolo di benessere, di rJcchema, di eleganza, lo avete nelle strade. Pubblico vestito, non solo bene, ma andhe con lusso. Signore can albiti sfarzosi e gioielti a profusione. Yetrine di fiarai, magnifiche; vietrJ111edi saihmnLeri e di frutta esobica, ricche d'ogni ben di Dio. Costa,no somme enorme. Ma c·è. evidentemtm'te, chi compra. Come, dunque, .parlare di miseria tedesca? E g1i stra1J1ieri, che vengono Ln Germa111a, r.itomano al loro r)aiese con la convinzione che qui s.i sta benone; e i giornalisti francesi, jng:lesi, aimericani ,e i-tali.ani scrivono ai a.oro giornali che questo paese nuota nell"oro, che q,uesto popolo mangia, beve, si diverte a tutfandare. La realtà IJ)erò è ben altra. , l111nawi butto non bisogna dimenLicare che in Genmania, che a Berlino specialmente vivono ora innumerevoli stranieri, i quali .danno a quei locali il magg1ior contingente. Che cos·è per un ingllese, per un americano. per ,ll'llo svedese, ,per un olandese. spendere ldlue mila, tre mila marchi in una bottiiglia di Champagne? Conosco un aini,ericano che lta due camere mobiliate, per le quali paga 1500 marchi al mese: un dollaro! Gon un dollaro mang;a fino a i.are un'indigestione. E che cos·è per costoro pagare centinaia di marchi per un big!Uetto 1dlel teatro, migliaia e migliaia di mairahi 1per oggetti, di lusso? Poi ci sono anche i tedeschi. Certo, non mancano nemmeno loro, là 13 Appendice dell' < Avvealre del Lavoratore» IL TREBBIATORE Commedia di NATALE VILLANI BOJ~OLO. - !Hai fat-to bene. CA'RJLO. - Ho fattto bene di 'ÈrOTbte al pe,r,\ccf.odhe mi 1TTIÌlllaco;aivah; o fia!:Jt,o ,male peirò i :miei.,i,nlt1e,~.ssi, perohè dorvel'bi ,~emicterea p,rezz! ,cli costo 1nestand'o s-empr,e .a ,rmo ,oanfco le s..pci:, e i1111g:eJnMt.iia. iUln.a d,~f;ficC\'.tàgrave rncQnirro ,pe.r 11!c,,oonnatdehe ho iin maig.aizzemo. iE 1teimo1c1,Jnìom pcttene llbcr;,nmeine JJ)rma ,cfle,tlaws~lla .dJ ,deoreto d'i ;r:e,q,ui ~:ziOUlre. BORTOLO. - Come ~,ai faibto pc,r 1c pe('Ji e pe,r la stOif.fa falrai per le <lerrafle.... (A,R!LO. - E" qua111,tovor>re.i. Ma s.:: ho pd'.1u1:1ll0lberairm1, o meglio mi libeireTò ogii,i ~e vi s::11raij:no i ·,a1 ~0ni. detl,le ipel!ti, nom cClsì iacil-ment:e ~1r,o di ,ooll~alre le ,dt1rta(\,. :: 1 • ,RTOLO. - Eh, 'Oairo rrrr<), )Il queste (."Gn,ctizl:onni on bi.sogna essere ~roplJ)i() ,es'}g'Cjnll1iQ; lcc.omne~a:vare q,ue:lo olre si può. Ve111dlerev,e.,1dei1 1e, i1n oini ,modo: amiche al d: souo del costo. OA:R:LO. - Ma nic:11è1 so.~o q,u~tione idi pnez;zo: è La QU!'<lJnthdiLeà,na m()rce dhe imi pesa, e mi prnoc.aupa. Se idov,essi abfiemidCirela 1.:,be.raz:(Jneda,i m lei ldliJejotJif,umei 1Lrt0~po tandi ; ocoonne tiirOW1Jne1tl!ll comJ)ratore ,ooJcssaee-. dite memo stesso t~o 1non mi !t.1,ocia 1Pettidell"letlrqpJ)O,-penc:hè.si trtél:tta di più •ohe1t11-1mmcme di ,derrate. o eca l:i1no 1anco dove rifulgono i brillanti e scorre lo metteva loro Q'j vivere con ~ rendiChampagne. Ma è facile immaginar- ta: ~os_toro_sorfrono ora la 1ame, {! si ira quali classi si reclutino costo- molti d1 es I delfu'ono, per pot.:r camro. Sono, in prima linea. pescicani, p;ire. vendere_ ~ PO?O a poco tutte con le loro mogli O con Je loro aman- quelle mas~en~1e . ,d1 cas~. che. 11?11 ti; pescicani vecohi e giovani, indu- 5c•no pr~p_no . Lt1dt~p~n5abil1.. Srmil: striaili e agrari, sensali e graudi e- rr~ente gli 1mp1~g!ti_ n~evono onor~n 5ercenti, che fecero danari a palate d1 gran lunga m,1er~on ~1-nece-s<-ano. durante la g,uerra e cl1e accumularo- ~n prof_e.,.so:e d umvers1ta, a~ esemnc; e continuarono ad acculllulare e- p•~, _air_nva fimo a 70 o 80 mtla marnormi ricchezze nel do:iO guerra. So- c.ln ,di a~o · '? . no costoro che - insieme ccn g·l1 a- , Ma gli_ operai. Vale a_ ~ire ~a masmericani e ing'lc i e scandinavi e ::.:man~, te d~lla popolazion~: rrancesi e belgii e spagnoli e italiani i" Ah· que}I~ stanno nug-nin::_ame~- - ,popc!ano ~uei locali eleganti; .,0 _ t~ • 0~~111 si raru_rf aumentare ~ sala~ no costoro c,1e comprano pellicce e n tL~tt11i m?menti. » Ec_co che cosa si acqLiistano ii gioielli deHe fam:glie s~nte contmuamen!e ripete. Orbene, andate in rovina. S_' ca!c?la eh~ da!f anteguerra a tut: Poi c'è un·a,ltra categoria <li tede- t oggt 1 ~'.ez~ 1 dei generi alim~nta_r1 ~chi, che ~e la godono. clie scialac- son~ saliti Pili ?el c_ent? P,er ~ento m quano. Qui è diffusissima la specula- n:ed!n.;; ma altn ar~c~l1 _d_1 Pn/na nezione sulla valuta; e molti ci guada- c~ssita sono a.n~h.,_,s.aJiti dei 150 e gr.a'llo parecchio. Ma è diffusissima del 2~0 e 300 pe1 cento. Ora, nessurr anche l'allegria la spensieratezza, or,cr~10. _nemmeno i~ me.~lio pagato, nata dalla sfiducia nei destini della ha visto ìl. suo salano. salir~ in quelCernmnia. Sono moltissimi coloro i la pr0porz1pne. A Berlino e e qualche quali, Yedendo il marco scende're ~-arto elegante. qualche meta1llurgic(~ senwre più, pensano che esso finirà 1111_0 che_ guadiagna 80. o 90 mar~h1 per perdere cg-ni valore, sicchè ora- :1ll ora_: 11 ~he vuol dire 6~0 o l21ì m:ii è inutile ri iJ)armiarc. E costoro m~ rchi al gi?m 0 ; .3~40 o 4?20 margettano via tutto qua11to guadagna- chi a!I~ ett1111ama: L~ me~1a, adunno e cantribuiscono a dar~ alla vita qu?· ,x,O o 617 marchi al giorno. Ma, germanica quell'apparenza di benes- 1:!V1dentementc _que.le entrate nun basere e d·i pros,perità. da cui molti ~i stano per vopnre tutte le spese: non Ora, è naturale che tutto ciò deve a-vere conseguenze disastrose. l fabbricain ti !dicono già ohe l'operaio non f.illÒ produrre in wn'ota di lavoro quel che produceva quancio aveva nutrizione sufficiente. Nelle scuole le statisti~he hanno constatato un aumento dei deficienti e <lei tubercolotici. Ecco le condizioni della Ge1111.aJ1ia. E come se ciò 11011bastasse, si presenta ora più minaccioso che mai l'invemo con la mancanza di carbone. [ rfs11ltati della gue:rra! I risultati della « gi,usta » pace! Cenasse. lascia110 ingannare. =-....,,...,,.,,,,,,,,,....==============e Chi perè> giuardi addentro alle cose. ,·ede che sta•nno ben ailtrimenli. Insegnamenti socidaelilcla tastrofe austriaca Che fare dunque' Seipel ,:,i è messo in moto. \·a a Pra~a. a Berlino. Sarà anche a Rom~. Con<;ulteni pure il Santo Padre. Va in cerca di cr<:·clili. Li otterrà? E se 1101)1i ott'enc? Ecco il dilemma. dalla cui ~orte dipende la ,·ita <li tutto il paese. L'Austria non chiede più di r_:; milioni di lire qcrline. e nessuno degli Stati nè dei miglia;a cli filantropi che ogni giomo• pia~nucolano per la sorte austriaCJ. glieli ,·ogiiono dare. Lloyd Gcorge personalmente. che ci tie11ctanto al rrstahilimento del suo ordine capitalistico in Europa e che <lice di lavorare p,el bene dell'Europa. possiede piìt di 15 m,ilioni di lire <;terHne. l:na settim1.11a fa egli ha ricc,·uto un milione di sterline per le sue memorie scritte 11ellcore di ozio. Pcrchè non aiuta fa sua clal"se al potere in Austria? Perchè non aiuta la borghesia austriaca il proprio Statn? Il pà11icoche regna in Austria è indescri,·:hilc. :\Tolti 11egozi sono chitt;;i. La merce na,costa. ln cambio lavora la Borsa febbrilmente. I.a popolazione compra tutto quello che può. E la classe la,voratrice cos.1. fa? Ecco il lato più istruttivo della questione. T la,·oratori austriaci sono. grazie alla com1>lessa e misurata attività politica della Direzione del Partito socialdemocratico cd ag'i ince•santi errori ed insignifil-a11zadel Partito comunista. ora più che mai nelle mani dei primi. Le masse sono ma1conlente. La crisi ,diventa ogni giorno più dura. La ~ocialctemocrazia domina. Berlino. per esempio, è una ciìtà ll1 cii-ca quattro milion6 ,d'abitanti. Orbene. quei locali e1eg·anti e di Jus~ so si trovano quasi tutti in un dato quadiere della città; e per una po,pola0ione di quattro milioni cL'abitanti a riempirli non ci vuol molto. Ma la mass.im:l l)arte della .popolazione fa ben altra vita. Gli impiegati. g-li operai, coloro che pr.hma vivevano con una mode ta rendita. ,·ivono nella più dolorosa miseria. debbono pri- ,·arsi del 1Pi11 necessario.• debbono La profetica maledizione cli Giu•eppe sovidrista rnssa. Siamo dunque solo ad senza governare ufficialmente. Tn rea:ltà :.iazzini, si è avverata: Austria delenci;i un anno cli distanza dalla Russia all',\u- peJ1òcollabora con, lo Stato. Data la coest! E' più cListrutta cli quello che :V[az. stria? · !-tituzione parla,mentarc e democratica L' as~urdirà nel!" attuale tato cli cose della Rerubblica. i socialisti vengono inrif)Ull'CLare all'indispensabile. Lo so, è molto diffusa 1· opinicnt in Germania, come altrove, che gli operai \·ivono magnificamente. Ed è ind>ubitabile che molti operai contribuiscono loro stessi alla diffusicne di tale credenza. Ci sono an-cora molti - specialmente tra i gicva1ni - ohe alla sera ,) alla difmane della paga sc1alacqu2110 quasi tutto quel che hanno guadagnaro. M•olti altri. sventtiratamente, spendono in birra e 11iqu01riquel che doVirebbero spendere per mangia re e vestirsi: e 11011IJ)anlo di altri acquist-i pure necessari. Ma La g-randc, la grandissima n1aiggioranza mem! una vita di stenti. E come per gl; e-pera.i. così è ,per glii impiegati pubblii0i e privati, dagli scribaocini, ai ;Jrofessori d'unLversità. E come pobrebb"essere alllrimenti? E' stato cailcolato che una famiglia composta di paldre, madre e due fisente continuamente ripetere. Orbene so, rper solo vitto 2420 manchi alla settimana. Ma. CQJ11.e è noto, pTecis'a • mente i1n questi 'll ltiirni tempi i prezz.i sono saliti enormemente. Mi rammento, ad esem,pio, che ai primi di settembre, arrivando in Germania, rimasi sollJ)reso sentendo che il latte costava 28 marohi al litro; oggi. 23 settembre, costai già 47 ! Cosi, mentre neWagosto la media delle spese di u,na famiglia di quattro pers()lne per soli generi alimentar.i era di marchi 2420, nella settimana da1 12 al 18 settemlbre ena già salita a 4113.12. Solo per mang,iare ! Poi c·è l'abitazione. ci sono 1 vestiti. la biancheria, il giornale, il barbiere. il tranvai. le imposte (il IO per cento sul salario), i co'nl1rLbuti per le va,rie assi,curazioni. Insomma, iJ)er vivere il più modestamente possibile, u1i.:t famiglia di padre. m1.dre, due iigli, dovrebb.: spendere complessivamente circa ~000 marrchi alla settimana: e vivere modestamente vuol dire q..ii dare al corpo quel tanto di ·calorìe. di nutrimento che è necessario. FRiA!NC,ESOA. - •E rtiu,.Cairtio, m.qn ,speri teli ,broi'vaire!il ,compr,aibo11€J ? BORTOLO. - Jil cC-OnJ)rabore 110 s,i 1~no· 'Va isemp~e, qualn1cl.o vi è ti 'f)Tezzio. CtA!R!UO. - ,Ma 1~0v'°1nrei (Jrotvrure .u•n lbU'Cinco1n1pnart:one. fRIAN.CESCA. - ,Ma a: au·ebbe? GA!R!LO. - iauro ohe ,ai s..:1Jre>bbeed è r wi·,oo ,QWi 10hc ci pc1:1~e,l:Jlbto,c- 1g!Heredia q,u~t.a: isibu,azione preiciooupan1te. F,RAN.OB50A.- E iahi samebibe ? CAIRlLO. - 111OonsQrz'.o-,dedf.e Coo,iAe1raill?lv,e 1d'i Oomtmo. Ques:ro Consorzio lha in 1gf:ino1pe1rI.a ieiHà ,e 'la campaig1111c11 ,oentitnlalbaidl i -si~a10ci, e 1!11,auJn.a dlùer~tei~idh'e Qqfll9lllnta 'Olllh~,edenr.a1~òei gern:erepopdlame: icamrvi tSialllalolell, cCJnsernva. isalialm\, •fomn,a1ggi, 1conl5le1nve. sol o Q ues,tio oompraibO~e ~ò I ibenan,oL BOR,110LO tiaITTDl10van.do)-. E e ~r-rrmrnsscro quct'ili lì, pohre'blbero an1/.Ìnisi era at1~urato: e H: egli a"essc vissuto in questi frangenti terribili . .in cu' twtt., l'Europa s1 sta clibattendo fra ,·ita e mene. in .:ui la sua struttura economica. politica e mora'c .:;t.a decomponendosi in m.i11cforme per mill-c vie. egli. Maz- ~ini. a,•rebbe certamente modificato la sua memor.tbilc maledizione. annunciata mezzo secolo fa a.I Comi,nato ri\'Òluzionario ·lt Londra. Oggi è d,strutta qualche cosa di più della vecchia ,\ustria monarchica e meùioevale. Oggi è distrutta la Repubblica austriaca e con essa tutte 1e spera,n,zepiù fante che :\<fa.zz1nsi tesso ave,·a nutrito nella democrazia europ,ea e nelO'equità economica <H questo \'CCchi•ocontinente. Ogg;i non è pit1 la form.a di Governo che <::onta: oggi è il processo degenerativo dell'.cconomia capitalistica che predomina su tutto il resto. e detta le sue !ferree leggi a tutta la. specie um-a.na.senza distinzione di clas,,c nè di razza. La decadenza spiritual,e che pervade la nostra epoca è strettamente legatia alla decadenza economica. Entro le frontier•c tlella Repubblica austri;i.ca. ove il tracollo dinastico. politico, economico e sociale è stato pitt profoncl-0 che altrove, le consei:-ucn2cecatastrofkhe, de'Ia guerra e della pace hanno 900,ssoprofondamente le basi della Società. Qui si vive ore gra,·i. La fronte i111pensieritadel popolo dà la sen- ~azionc. che si è giunti ad una situazione estrema. Lo stato d"animo è depresso. Tutto sembra coperto di nu,·oloni neri. L'abbattimento è generale. La e Arheiter Zcitung ». come la« :-.lette [I rei e Presse . ..:omc la e Reichspost » e la « Rote Fahnc ~. tutti sono concordi nl!Ì riconosc-ere l'eccezionale gravità della situazione. Tutti essi disperano. Ciascull'O di questi qu<1ttro giornali. che rappresentano quattro raggrupp,cmenti politici divcn; dei r,ac-5'('s. i sforzano nella dt1ra necessità di trovare una via di uscita praticament·e ed urg-cntementc atluabilc. E la carestia. che non ragiona. nè di:scute. nè domanda. segue logicamente la propria via di ,,scensionc. T1 pane, che un mese fa costa,·a iooo conone. costa da domani 4300. SLa111anen.on •era possibile di trovare un pezzo di pane. Tutto è nascosto, per potere , cmdcrlo ·domani più cara111e11te. I fiammiferi che un me.se fa si pagarnno 20 cor.. og-gi 200. La farina è salita in 1111saettimana da 3200 corone a I r.500. r.o zucchern, che dieci giorni fa si pagava '.ì.f-oo,c0stava ieri 8.;;oo. ieri I r.750 cd og_ g-i 22.000: 11 hunro costa 40.000 ! Prezzi sovietisti. sotto un governo clericale. prcsiedJJ!o dal prciato Sei1>ele fiancheggiato dal capitale ebreo! Sono prezzi, che giusto un anno fa vige, ano nella Repubblica austriache crea una. nuo,•a parentesi imprevista ed oltremodo- istruttiva per 'a classe Lav-oratrict: org-an.izzata. i-n /lotta contro lo sfnrtt.am:ento capitakstico. E' una parentesi che paralizza la lotta di classe, in un paese cd in un momento in cui il proletariato avrebbe potuto im.possessarsi facilmente. senza spargimento di s;inguc. dei pubblici poteri. IJacchè i social-dcmocratici si sono riL:mt i ufficialmente da] potere. g:i affari deilo Stato ,·inno di ma:e in peggio. Dèmocratici borg-hc~i. consen·atori monarchici. pang-ermani,;ti, cristiano sociali diplomatici. professori. banchieri. uomini di f..:clcprotcsL"Lnte. cattolica ed ebrea. css.i sono rncceduti al potere. nella speranza di salvare l'economia del paese. nell'intento di farlo meglio dei socialdemocratici. La borghesia chiamò al pote,rc il presidente. di polizia. per dimostrare all"cstcro che. a capo dei Go,·.erno brilla lt"espone-nte clell"ordinc borghese. I cattolici hanno piazzato. dopo mo1tissime 111Sbstenti preghiere. accanto al ,loro cattolicissimo ministro delle Finanze un fi. nanzierc cli religione cbra,ica: cioè il d<>ttor Rosenherg. direttore della Banca. austro-inglese od anglo-austriaca. La Cancelleria dc-110Stato è stata messa a di- <posizione di un control1.ore inglese. mister Yottn!!. Tutta la sapienza di questi nomini •e l'ab~lità dei loro mille consiglieri pubblici e pri,·ati 01011hanno servito a traHenerc cli un solo millesimo ~ naufrag-io fatale della nave governativa. Quan110 i socialdemocratici lasciarono il pote. re. Zurigo 1,agavaancora più di tre franchi per 100 corone austriache. mentre og-gi Zurig-o non paga, più di mezzo centesi1no per 100 corone au. triache. r::· il corso ufficiale! Per argi.na1-ela svalutazione galoppante ,]ella corona, il GoYerno ha ,·ietato il commercio prirnto con ,·alule estere. riscr- ,·ancloto esclusiva.mente all'Istituto centrale dei cambi. In compenso le Banichc hanno creduto bene cli sabotare il prestito nazionale per la fondazion~ della Banca di cmissi·One. mandando. i,n la\ modo. in aria. l'ultima ~alYezza del prelato Scipel. Sicchè questi è stato costretto a fare subito ogni sorta cli concessioni. La Centrale crei cambi si è riunilta l'altro giorno rei ha clecis,ocli ridare la libertà ciel privalo commercio con valute estere. I direttori di Banca ,·ennero itl\·itati da.I Go\'erno :.icl una cdula. ove venne loro comunicata la nuo,·a decisione. I direttori di Banca. cinici come sono, i,n,·cce cli fregarsi le mani di contentezza, risposero di non volere a<sumere la responsabilità del libero commercio col do!- 'O'hepaig,aire,più ohe u,n alLtlro 1tare. . oOimpra- FRJANOESCA. - Ma ·,o ron v(\gflio ohe C AR'LO. - iCer~llO.e Se' ,POIÙCISrbSfia,r011i idi queilo ldhJeJ>etrcliiosuç\e peni .... Pensalbe-ohteim!l\Qnaper ,g;li .a1cquilsM,delle Jj,em 110'VielnsaltoJdue,rniilioni e tnccemtlo imil,a 11~rioeiroa, nTten•llne 1lQ11 so come me la oaiverò ai1'Qara. BO!RiTOLO. - 1Mat0h1 e ti aJHò iilì unente 1di ,1ì~0?.1ìamein 1Pelli? CARILO. - 1qn pobei1~d-o<più tir.albtan: ,niei 1bC1viinf-ia, aiusa .i: •diiv,1t'i~o,dl~e n.:: Mieta la 1espontra0ioneda ,prQv1iOOia! pr,QVi111c·1a,h, o negoz,iato le . pelL:ii .anukl.e. FIM!NOESCA. - -Mia ,perohè. ,Oarlo, ti isei ,es.posto tam1LomNotn 1hla,ia/bibalstamza 1dav.r,veme? ( A1R1LO.- Si ,vive ~nmodi di,vCtrsi, 1111'\ai ,caria Hl1élJ!1~. Alnohje per ne io 010 a1rrliisdhia!hO,,per dim~lir-airti rutto il m:o arniore. hi preocoupi 1tantt.o1Perme. Lo sai ohe 111dn sono esi@en~c ,io; e poi .se ,hairicdhezza dQv·essc.re aioQuist,,ljta.a pre7,- 210•dc.,H,a trainqni' l.iità... CAIRil.,O ~segiuellfdo1rl uo •disicorso). - fin questi ,gianni s!laivo tlrtal:tando 1'a,cquii$10idi ~mia p'.cndida v~lla, un,a •dC·l1le mlig,IFortidel :!iaigodi Como. Oocorireva u,n mìbane, e, !SC tutto ,,mda,va 1bene.,queist'ain110110gn.La1cJ.aign:i vo. Se i! Go,veirno non .aivcsse riCìViQ.ca.to ili dec1 ero id.i espOJrta.zione ,de:lllepelli, iaiv,rei ceduto tu,m,o 1aWiestero e mi aV1re.bb(er,opaigato a 1Pe50,d·oro. Ora irnvece ,doivremo sLnmaroi ffonLu~.atiise noi! por'dereimo mrOJPpO. Penahè ila itwa- ?Jione fillltaJn.z)alnima ilal è iriaissunl!la oo- ,sì : Mio paltlrlÌIJ11-0illaJiiola Hne Kfe,lol ,scorso a,rino. 1diuemiHomi e ocn•tQmi- ,la, or,a ,quwsi ·butbo1VcrsaltQp, er a,aq,uis.ti dr 1111C,rcecms;etici,a U)atgia11cp,resso si,tcntcmcnte consultati negli affa,ri più importanti de'.lo Stato. Il progetto cri, ,tiano-sxiale dei.la Banca di emissione è merito dell'assessore comunale socialista Brcilner .. \nche diverse idee di Otto Bauer e di Seitz sono state accertate dai cristian<:>sociali. La « Arbeiter Zeitung • conduce al pari ,degli altri giornali borghesi. solo In tono e fol'ma diversa, una campagna per la salvezza dcli' economia delle, Stato. poichè è anche l'economia ,!el pac~e e in primo luogo è e pot!'Cbbe essere La. ba•c della futura economia socialista. I comunisti rimproverano. naturalmen.. te. questo atteggiamento «traditore• ai <ociald,-mocratici. perchè non agiscono contro il caro-vi,·cre e p~r l'aumento dei salari, rendendoli direttamente conrespon- ~abili deH'odicrino ~:,;te-maborghese. Che fonda-mento hanno però questi rimproveri? Per Lll classe lavoratrice austriaca. 110!\ csh:tono momentaneamente che due pos- ~ibilit à: 111ante<nerec.on.s,ervare le posizioni conquistate in attesa di t-empi pit'.t fortunati pel proletaniato mondiale o dil'Cntaro r..a.clr::>ndiello Stato e proclamare la clittaturr. ciel pro 1ctariato. La seconda pO"Sibilità. assai facile. 11011desidera-no neanche i comunisti. che non vc,gtiono correre la ~rte dei loro compagni di Mo. naco e cli Budapest. Ccrto i socia~-dcmucra'tlici ,,vrcbbero 1,otuto fare la voce grossa. e basandosi sulle loro masse avrebbero potuto certa. mente ottenere mag~iori :iumenti di salario. Ua in questi momenti di crisi el&trema. ta.1i aumenti cl;, s.v~ario avrebbero portato seco automaticamente maggiori aumenti cli J,rczzi degli articoli di cO'llsumo. Ciò sarebbe la lotta di classe per la continuazione de!! circolo ,·izioso e non i:;ià pen lo scopo finale del proletari:ato. Tn,·ece ci troviamo in 1111 momento in cui la lotta cli cla>i•e è arenata. La classe proletaria. troppo potente in questa piccola repubblica. ha contro di sè un capitaLìsmo •1-atitante.Cioè: i capitali e le merci dei capitalisti austriaci hanno emigrato all'estero. Toccherebbe <lunque al prolielariato e. tero e,d in, primo luogo al proletariato ciela Svizzera. o, è giacciono i tnagg-ic,ri bt."ni cle' capitalismo .austriaco. <li colpire il nemico, che ha. rovinato sì ra.d!icalmenle il proprio paese.Qui ci vuole l'intcn·ento dclA'lnternazionale. di una unica. omogenea Tnternazi,o-nalc e non di 1 re terzi cli hternazionali in urlo. .\,•endo il proletariato. potere internazionale. cc;li anehhc potuto 6mecliare di1·ersame11lealla si·tuazione. Requisendo so'lanto i ~ioielli della popolazione arla ,mi:a,bru1bc.1p.i,ù di 11Jll m:,lion~. BORTOiliO. - Ma ha~ lta1111itracxba •da ven;derc ichc, •bulboisomma,~o,s,tnpor,i10eirtamJ}111tiei tre mi'F,oni. CA~LO. - Lo ~pc,ro, ma pu,ridhiètiufibo si do.l!odhì 1berne;1di1vie.r.san11>C11~~e è più d; un milione ·011 ! !);!nde,remo solo ,pC\r i ribassi. BOR,TOLO (come per oonaLuderD). ~ Ccirca idi 1venldc,re 1Wc 1de.ririat,c.al'. ,Consor7Jio delle C()!(Weina1b;teViC;vc,drai che ci gu,aidaigineira:.Qllle!ll,a ge,n 1te là non g-uar-Oat,a~l(l!op,er il sottile; ,ta,11,to1,110n spende del suo. CARLO. - Oooonre.rcibbe IOl1e,io conos.cc.ssi quailotullio pCir e,nltnaire in ra,pparij: ecco petriah,è,ho dhlies1.o11vost,ro iJ1ter essa1111t1111tlo. BORT,OLO. - Che 1PCXSS1,•fmaioroi nOi? CAtRILO( --· Pmes.ilddnlbe,o .001i.sigl'.ie.rc tde,Leigiatoper l~!i rataQ1uisi1cn1c1Consorzio, dev·C1Ssc,rc.quc:l tal C,iovarnini,
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