L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXV - n. 38 - 16 settembre 1922

tà d' una società nrnmerosa ed agiata sieno i111feriori a quelle <l'una misera famiglia, capace ai-ppena dL quel! lavoro che serve a pagare il vistoso tributo al proprieta1rio e ,com:perare per sè un affumicato pa,ne? Tutto può sostenerSli col sofisma, ma esso perde la sua forza qua11ldo il minuto popolo non può sopportare i suoi mali e rovescia l::t soma che soverchiamente lo grava. « Queste proposte non vengono fatte a congireghe <li •diigerLtoi-i, di per:sone de:di,~ ali!' usura e al monopolio, ·ovvero di proprietairi, di banchieri, di trafficanti, ma 1a:d una so cietà in· cui la forza ha già distrutto la preponderanza di queste classi. Con lai spada bisogna aidegu.are alle moltitudini i più sublimi, quindi la legge stabùli•sce I' ondine e l' eguaglianza». IL « fl capitale, oome già dicemmo, essendo proprietà ,collettiva, non può ~rppairtenere iaid un uomo; l' appropriai11si U capiitale è LLna,usurpazione, non 1 così manifesta, ma simile a quella della proprietà fondia,ri,a; tu fii i ca1pitali verranno dichiarati ,proprietà della nazione, il danaro potrà in parte 1 irnvolarrsi, ma le fabbriche, le maiochine ritmairranno. Tutti gli im -Piegati in og,ni stabilimento d. incLu- ~tria, comporranno una società, a!lla quale la na,zicne affidia il capitale tolto al ca;pita-lista, e questa società potrà reggersi con urna ,costitu·zione idenHca a quella stabilita per gli agricoltot i. a. Così trélsforma ta e ri1costitJ.i ta l' ag,r,icoltura e r industria, i merc:rn ti ohe ven:d!o.no iil1 grosso si rinYerr.anno nei depositi delle stes<;e sccietà e saranno membri di cs.st>; e oosì a ciò espressamente deleg:1h saranno i merciaiuoli che vendc,110 al minuto». lll. « l tramcanti, 'i'lltenmedi fra i produttori ed i oonsumatori, a cui la miseria dei pr.imi permette di spe;;ulare a scapito .diel ,popol,o, verranno e zi•andio tra.sformati in società, coniposte ogm.ma del già tCaJPitalistai sino aill' ultimo faoomno, marinaio, carrettiere, che trasporta le merci». . IV. « T1utti g,li edifici sairanno dichiarati prqprietà ,OOJZianale; e g•li editli del 1popaLoeletti e soggetti. al suo sindacaito, destineranno ad ognuno, secondo il bisogno, 1\'abitazione. 1,n tal guisa ,più non si vedraTll!1Jospaziosi aiiwartaimenti deserti e destinati a semplioe -lusStO, mentr.e a breve di stainza daitle loro mura, in oscuri e malsaini tugiuri, giacciono amrnucchrate, le famiglie d~u· ,infelice proAetario, con dia!rmo ma'llifesto della pubblica saJLute e del pudore». V. « ~l testaimento, mostruoso diritto che oltre l' $oca daMa natura ste5sa ,presanitta prolunga la volontà del- )' uomo, abolito. I risr)airmi aocUJ111uiati ida ognuno appartengono di di ritto, dQJ)O ila sua morte, ailila soci'età .cui egH faceva ,pa1rte, ed al Comune ove erasii domiciliato, &e il defunto eserdtav.a wna professione siingoJa1re, come architetto, mediico od altro». VI. «· In ogni OOm'Une vi sarà un banco <li soambio, iOhe IJ)or,rà m relaZlione i vari Oomuni delfo Stato ed i vairi 6tlaibiilimenti di indu'Str,ia e dirigerà ile ,denrate ove maggiore è il bisogno. Questi banchi assorbiranino e fairanno sparure i trafficanti·». VH. garantisce ad ogni italiano un tale diritto, dLritto che rende impossibile la miseria e fonna il cardme principale del t1Juovopatto sociale». VIII. « Stabilita la costituzione econo mica, La, politica 11011offre alcuna difficoltà. Un Consiglio in og11JiCom111~e, un Congresso per l'intera nazio1,c, eletti col suffragio universale. amministreranno il paese. Questo e quello sara111nosempre revocabili dagili elettori e !>Oggetti al smdacafo del popolo. Il Cr;ngresso stabMlirà le relaz,ioni con le altre potenze, avrà c11 ra degli affan stranleri, ra.ppr<:!scnterà la nazione; dovrà sopraintend-cre «i lavori, agli stabillmenri miliuni e di prnbbllca educazione, alle 1 :ili7i'c! in quella parte che non riguarJJ direttamente aii Comuni. lJeteriì:inerà lù spese, e quindi le giravezze, k qua•li dovranno •pagarsi <la1Llanazi(Jile per questi vari rami deJ;a pubblica ::t.mminustrazione. Non avrà ingerenza alouna nellai politica interna e nelila polizia: questa e quella non avr-anno altra norma che i principi da noi stabiliti come ba1se del 1patto sociale. Il Congresso denunzierà .11la nazione quel Comune, quel magistrato, quel cittadino, che violerà o tenterà di violare questi principi ». « Il Gonsig,lio ed ili Congresso potranno, nel 'P,ronto spa1ooio degli affari, delegare o distribuire i loro poteri ,a, persone elette nel proprlo seno, ,che saira111nosempre da essi revocabili e soggetti a loro sindacato». IX. « Tutti ,i pubblici magistr,ati saranno eletti dal popolo e soggetti al suo si11 1 dlacaito. Niuno perceptrà stipendio; ma ti' aJSsociazione di cui esso faoeva parte sarà obbligata e oon,sLderarlo e retri1buurlo come socio presonte. Lo stesso clhcasi dei consig,1 ieri oomunaili e dei 1dleputat~ai! Congresso». X. « L' unica gravezza sarà un Lmposta pr,ognessiva sulla rendita netta di ogni assooiazione ». Tali principi e regole svolge Carlo Pisacane. Poi parla dell'educazione dei fanciulU, che, dopo i 7 anni, debbono essere affidati (dlo Stato; delle donne, che d,abbono essere comple: tamente libere; del matrimonio che dev'essere fondato sulla legge delta more. E il sito Saggio culmina poi nell'affermazione; « SociaUismo o schiav.itù: altra altennativa non v· è per la nostra società». PRO "AVYEJflRE,, Somma precedente fr. 4836,22 ZURIGO; Dezza, ricevuti al processo che Parenti ha intentato ail nostro giiornalc - Campagnoli Umberto, rinnovando l'abbonamento all'Avvenire - Biagini, ringrazia,ndo e 1;alutan.do la famiglia Taroni per l'accoglienza fatta a mia moglie ARBO ~: G. A. risponde aill'opin\one pubbLica: sulla bomba d'ella scuola laica, fabbricate un manicomio per ricoverare il comunista e tutti i suoi g;a.- toppini - , U G. perchè la scuoia laica italiana trionfi, seiguite l'esempio de! YCCchiopresiden-te, siate lea,.. li e sinceri e ~a massa vi seguirà, ZURIGO: Armuzzi Dom. ·» Errata corrige: Lombando D. continuerà la polemica sollanto se l'operaio comunisla :;enti,rà la dignità di firmare le 5,- 2,- I,- I,- 2- , L'AVVENIRE DEL LAVORATORE La berlina degli istrioni Eccolo qua ancora una volta; non suà l'ultima. V e lo riporto sulla bascule del ridicolo ·perchè lo possiate osservare in tutta la sua laidezza, il versipelle che oggi dirige l' • Azione » dei comunisti di lingua italiana della Svizzera, come a suo tempo egli fu il redattore foraggiato di quella bagascia di Gazzettaccia che vide la luce in Zurigo per opera della spiocrazia tedesca, che battezzarono con un nome che era una metafora : « Ma chi è? •· Ed è davvero tornata l'ora di ridomandarsi: MA CHI E'? questo ricercatore di mandre umane che vive, si sfllU0ve, posa, recita, declama, piglia giullarmente pose dartagnanesche per imporsi, aJ solo ed unico scopo di fabbricarsi dei posti, crearsi degli impieghi, procacciarsi dei cadreghini e spillare soldi a degli operai perchè gli facciano _le spese di un giornale per servirsene principalmente a scope, di redarne personale, eroicizzare la pro;,ria conigliaggine, soddisfare alle smochte ambizioni de·Ja sua animaccia di demagogo briaco di presunzione e di caffeina. MA CHI E'? questo pulcine:la dalla coscienza posticcia e finta; cotesta matchera imbellettata di sedicente « puro ,,, por.tificante nel nome del rivoluzionaris,mo, questo luridissimo brighella che nella 5ua finzione istrionesca assume le truccatare di Sherlok-Holmes, che durante il periodo della guerra europea, mentre noi ci battevamo contro gli sborniati di patriottismo, di guerraiolismo di tutti i pae. si, egli profanava la idea socialista ven, dendo la penna, l'anima, il ventre ad uno spionè comprato e pagato dalla sbirreria deJ despota e Cesafe teutone? Tutto ciò mentre le ar.inate del Kaiser portavano la distruzione, l'incendio, la morte nelle povere case dei proletari di Louvain, Maiines, Multhouse, Reims, Verdun e cospargevano il terrore attraverso gli Oceani o dall'alto degli spazi sconfinati del firmamento. MA CHI E'? sto coniglio che fa la voce grossa e scappa sempre, sto grugno da scorreggie che nella sua laidezza di caeone rincarognito è ricorso spasmodicamente a'la ricerca di qualcuno che assumesse la parte di Sparafucile, di sicario perchè compiesse le vendette sue di coniglis~imo su un compagno socialista? MA CHI E'? sto martire da strapazzo, questa marionetta della politica che si nasconde nelle case, scappa da Zurigo, abbandona il lavoro che i socialisti gli hanno dovuto pagare nonostante il lazzaronesco vagabondare a zonzo dai compagni in buona fede, per chieder loro solidarietà, inventando la panzana di immaginarie persecuzioni, di inseguimenti, di ricerche, di ~andati d'arresto della polizia per ·.m reato di diserzione che egli non poteva avere commesso, semplicemente prchè nessuno aveva mai pensato a chiamarlo in servizio militare. E così, il farsaiolo, riusciva ancora una volta a tur. lupinare quei lavoratori che egli ostenta di volere difendere, mentendo loro come una b2gascia, una stradaiola dei bassifondi Jerciosi delle più grandi Metropoli. MACHI~?~~rodico~hi~ rimpolpettato con carne di somaro, che dopo 6 anni di... osservazioni, d-i studi, non conosce ancora il frustino e il frustatore che lo scudiscia con una prosa e · uno stile bruciante le carni come una ver. ga di ferro arroventato, da un altro che lo STAFFILA fracassandogli le ossa? MA CHI E'? sto ventraiolo che ha l'ideale nella pagnotta, sto lercione laido come un fagotto di biancheria sporca, che non sa vivere altrimenti che alla mangiatoia dégli operai ai quali ha sempre tolto senza sapere dar l'oro mai nulla all'infuori delle bagole; cotesto scroccone che dice di volere difendere gli interessi e le aspirazioni ideali degli emigranti proletari all'estero, inentre agli emigranti socialisti stabiliti in America scroccava maialmente un centinaio di dollari che dovevano servire per Ja propaganda 6ocialista? alla causa della redenzione Operai.a abbia_ tno sempre dato, senza chiedere mai nulla; pagando sempre di persona, non nascondendoci mai, nè di fronte alla autorità, nè davanti alle persecuzioni, nè alla presenza degli avversari, nè di fronte alle minacci e di chicchessia? E così faremo anche per l'avvenire, baldracca d'uomo. Continueremo ad adoperare Jo scudiscio contro gli schiavizzatori delle classi lavoratrici, ma anche contro tutti i Rabagas, i ciarlatani della politica che si assom-igtiano e si insinuano nel cuore delle or- -;anizzazioni operaie, colpevoli tutti del perpetuarsi della miseria .morale, economica e politica che travaglia il proletariato di tutto il mondo. Arrivederci per la prossima scuoiatura, buffonissimo versipelle che mandi le notizie a que'.li dell'. Ordine Nuovo»! Di loro, dei tuoi compari in eroismo di laggiù, non me ne occupo; ve ne sono abbastanza in Italia per casligare quei quat. tro ... Buccoioli ! MA CHI E'? Ma chi è che non deve ridere a:le spalle di cotesto sionfione? CHISONLOSAI. Mestieranti Q:1ei politicanti dell'armiamoci e partite, eternamente imboscali nell'Ordine Nuovo, presi cl' infilata dalie nostre constatazioni, invece di riS[)Ondere insultano banalmente, come fcmno di solito tutti coloro che s1Jno a corto di argomenti. Questa gente, clre durante lo sciovero generale ha persino avuto un lmtmiro ferroviario fra i redattori, cerca evk~ntemente di sviare lo sguardo acuto degli operai, comunisti in buona fede. Benissimo! Ci permettiamo di chi.edere ancora una volta: Se lo sciopero generale doveva essere violento e offensivo come lo volevano i comunisti deU'Esecutivo, e se per questo sl impegnavano già i comunisti a fare intero e completo U loro dovere, perchè mai a Torino, Trieste, Napoli, Forlì, dove comandano loro, dove il movimento operaio è nelle loro mani, non hanno sentito il dovere di affiancare i moti di MUano, Bari, Parma, Genova, località ,.love la maggioranza dei sindacati segue le nostre direttive anzichè quelle dei «puri» ? Perchè dai.le prime località si sono lasciati partire i camions armati di fascisti che recaro,w il terrore nelle campagne ? Se tutti i dirigenti comuniSti hanno fdtto il loro dovere, com.e dicono, come mai fra i morti, feriti e wigionieri in quell.e sanguinose giornate non si trovano nè avvocati, nè vrofessori, nè ispettori, nè giornalisti, nè mandarini, nè stipendiati del partito comunista ? A questo si dovrebbe rispondere; è questo che hc~nno diritto di sapere quei generosi lavoratori di Parma., di Milano, di Genova, di Bari e di altre città, ai quali avevate pro. messo il vostro incondizionato aiuto rivoluzionario. Ecco tutto. Dobbiamo cltre che avremmo tralasciato di fare queste domande se il frasario nauseante dei signori dell'Ordine Nuovo - che di quattro pagine, tre ne scrivono per insultare i socialisti di ogni tendenza - non ci ·avesse costretti. Sappiamo che la polemica su. questo tono non giova alt' insienie del movimento, ma non siamo disposti ci subire gl'insulti e le calunnie im1;u1z.eme11te. STAFFILE. MA CHI E'? sto ciarlatano stolto che - crede di riescire a slordarsi della cacaiola « Ogni cibtadinÒ, vi quaile trovasi i,solato e priv:o di lavoro, ha 1cltiritto di essere ~messo come socio in quella società d' agiricoltura e d' i11- (h1,strta che da lllii medesiuno verr ;l scelta. La forza dell'intera nazione sue fosinuazioni » r,- che lo inchioda al muro della riprovazione P. S. - Quel!' altr,o galantuomo tn pdl,itica che sordve ,J"Azione, col so:hto .siistema da mandatairio, indica ali' odio e.lei suoi accoliti il cari-ssimo ----- di tutti i galantuomini - lanciando delle Totale fr. 4849,22 insinuazioni vigliacche contro di noi che 11 A.ppendlee dell' e Avvenire del Lavoratore~ IL TREBBIATOJRE Commedia di NATALE VILLANI FRAlNIOE50A.- Alr~cllaibe ilurtm,e se ,Gio- SLRO.- 1 Ma se 1tairdiamo .ain.oorasarà ,vainnii ,vi @ni.de:rà,,,dinclbe 1ohe son.o ,t11o_ppo ,tandi. iLa{g)giù ,è :&1iàoaiduta e ist:aita dlo.Sal~vialtieCa .sua •opara: guai IJ)aisserà1cti,q,ui. lf1aIOC~aJJ110 prest,o. l Vose :alnohe ,DaJ11•tedel ra;cooi to a:1dais,sc 1où11,1a0/htaponta perr 011~cl:a.Te). perrfchdtal Sa:rieJWe L~ trQV\ina ·V'Osi.i-a Ol0V1A'NN~ (fQrte). - No! 1fìe.:nma,t<?tvj. ie ISLt:a1. V1Qi,non siete ,r!oahi. TLUrlbo Y.i (Pr~o. aisoo~IJaiteuni. 1qU1~1l,d1h0/e,a,vieibe 1è s.ui 1ClatmDi. _flBIJDGE. - OloV)alnni, 1110no.ooarre più MIAIRLA. - Aiqdjalmo, •Matrco. (Gli ·aiht,ri aispelJta:re; ttnLto ,venrà -diistrntto. .riisDQn/cfdno\A: lnldiiaimo). M~CO (.a rnwamllìi). - AscoJ,taiìi. sm,o Uahe è 1US!dJtop1'ìi111lad~li aJ,trri ,Ham,:10 paiturai.Sal!vfamaci. :r1tar,rwa,e ,girlìda): - tE' fcllnr'~vatt-Goio- rnav AINNI. _ .Ajnahc tu? l;inv0t0an~db). vainn i! O~paigini ! Arv,ete ,tiòuoia wn me ? !l11 i SCENA QUJNTA crddet,e? Bl>bene, emt'ite. ,Q1tUe1S:to è Giovanni e 1delbUi. mqmento m 10ui Noi ,doveJtio ia, arte la GLOV,ANNI ,(entma e ,ct:e11anreia lbicia'.,et- .pJiQVla1de:l'l•iasalidezz;adeila vostra fe- :ta). _ DC1vt.e.air11c:E,wa:t:c? 1clc ml'Qv.a. lo ispeno ,oh,e quetl Dib in MA~OO. _ Sii 1Ubenvenuto! (Tutti cuì V10iai~ra areideite e spema:lie,se ,ta,ç,ciolllo). T,u igiudraliona.1. , esiste ;rea~mante, l!lOn sc11rà,casì inGIOVIANNI. - P.airl1a,te.Dove ancta- giusto e 1Ca1ttlìv!idoa 1òisibruggeire.il 1no- -v,a-fie? ~bno ,T.aJ~colto, iii 'fotrvtlo ISit\daito id~lle FRA!NOBSOA.- 1Am,~va.no -per far ,111o.sbfnaetidhle. ,M!a se .aioohc !OQSÌ oan ,sudnaire le ,ca11npai:1T1e.mono delfa fctssc, ,se Ila SiCia®urasi ia1bba/tt,es.sesu ljempe~ija:. di 1111oei, ,11011per opara e.LDi io, clic oteca G anca nqn può ,esse.re un Dio idi v,i;f\dettd. ma iper v'ctlontà 1dcl ,desinino 1e per ,g,~ctoo1cl:eill:~eorne oieolte del1a Tiatma ibr1uta1- tlliOn iJJErr (FUMùO,, o COJ'l1p.a1g11tiv,,oi 1dov,re!:,tC1diispe.mre,non per questo ,d:ovmeiSbieml)'recame oonrt1110 .M feide n•uo~ ,e .r.dmpiain_giere I' i21nticasuJl)eirstiiziomiel.U01a pa,rnsa. Gli alSl:,a:iLi ISIOJ'liO 1odlpit•i, ,sbig'cttltiti, .ma non ,con1vintli. fJL11Qrili iternporia!LeinftJfli~a,con 19drrlpnctlTllajgigietreIV\iolenza: ::a •grainldine è 11m111ioonreV).ioi mi i0redehe, lo iserrk>; ma v•ejd:oam,dhene.Ilo sb~go~ti1111eJnto ,dei 1v,09brirvisi che c· è qualal1e ,cosa iiin V!Oi più ifQrltie,de:lla fa1u1oiial ine4he mie pttnal-e: ila ,ueai'.!à mi s~entosoe. Sembr,a ,ohe voi cLi·çiatc lll'el 'Viositr,o111Llltisimot:u1ato sta bene, ma inbani~o!,a,giran,dine ,oaide. E v1oi oneideQe,che ,.I 1.tano!delle ,oampanc pa,g,altioa Don Alf,01115.1a0ivreb'be potu1boirnpedirtla ? (Li ,interroga, 0l).n :o gmur,do: :ma non inoo111tnagli ocvl11 idi albau;io, ahè tutti isono ,a capo ch:- 110). èontpaig,ni, ·ohe ;aivvtene? Tu1ta J' ,opera mia Lanaice,e paziente ,di i :eduooz:one sia-riebbeforse ,disbni,ra da 11.unsoarns.o!tOdi tempesta? Su1 quelle Eront: b:t:-s.e, e gittarda-temi in f:iJccia ! Gre'dctc erre sall'ei così trancviilio e s:!n;nc se la distruzio:i.e d('!la nostr,l -ric.<.:-zhwc, de'. mostro ,pa'!'lc f,.,_,.,;: .j_t,·- vero 1J1r;m;eldi.atb'ile ? Lo nt.:.,:hc 1i: poier,e cLi dOrnialrc g;li ele•nenti qua,rndto si •soaib::inala funia; ma QUt!SuO potere nc.n 11h' a n1e.ssu:1uomo e ne..c;suna cam1)a,na. Gl'i uQmini però -·- quelli ohe si iaffùdaino solo ai!:c fO'T':l:! l)ropric e ohe ,non ,a,ttendono nu\ia da1lU'1al di ,là - ha:1110un altro po:ietre: queHo ,di 1rr(ibig.are,se 1,0- ,di ,mrnn'.- laire ,del rtwtlbo,i ,darnni e le rovi,nc deil- ~a ·natlliria cicca. tTumti p0JJdon,o dal i.stlo labbro,, in ,abtiesadella .r-ive:Ctazione). Alh, vtOi ,vc111reiste.sape.re ubittlo, ,vonricist,c 1Velcfore,IVOnre\slie tOiacairc oon mainro; 1I1tonimi tQre,debe:più. (Un m:onmQJ1:todi 1dein~giaizione):. o, è inubifo ohe <iemdhiia11uceli,neg,aine; io. vi ,w1nosco brO~po1b~nc, !~go troppo ad1derltiro .ali IV'Cl-9brouor,e; ,e M().j 111011 sa,pefio .n1Mbire (1aan p11of.or 1da aimamozz,a). IU J)él!SSaLoha 1r"-dici t11Qppo pr0ton:de IP~r pdter ,assere es,tiir;pa1to ao!mipleitaimernte~n pqahi 111/es(isubito ,rin:wie.ndqsi). ,Ma io rniortoni ~oraigg~o. i0anipalgni; e merlbre ·v.i a.sis~curo di a1u0iv,oalle Vii s;aih1orò a1nche <laLia compagno Armu.zzi. Ora., a parte la questione delle persone, che è di secondaria irn])ortanza, p.erchè ciò che conta sono i fatti, voglio stabilire che i-I compagno predetto, in questa Polemica., non ha nuJla a che fare. St. Pro ''Avanti!,, Somnn precedente ir. 43r,50 A:.\IRTSWIL - Dal .\[olin SilYio fr. 1 : Zotta. Pietro T; Lavaltare li Luigi I; Pa,!orelli 1 ; Ernesto .\larchioro 1; Dalla Valle .\rnaldo 1; A. Gozz? 1: Alfari Valentino 1; Bcrnetta Alberto 1; .\ngeJ.o Dominioni 1,50; Giudici .\[oclesto 0.50; Cortesi Giacomo 1. F. Antonio 1; M. Parolini I: Brendina 0.50; De .\larh1 Bor'l 1 ; U. Alfatrè 1; .\.Jarchioro Attilio ò.50; A!bino Boretti 2; Conti Gioachino 1 ; Lamperti Orazio 2; Pachera Francesco r; Piva Alberto I; Bee Xicolò Erlcn 1; Ruffo 0.50; .\1unaretto 0,50; Fralelh Torsetto 0,50; Clematid'e Guido 0.50; Longaroni Alberto 0.50. • 27.50 ZUGO-BAAR - .\!archetti Dome-,~ico fr. 5: X. X. 2; Lanfranconi 2: Cremonesi Paolo 2; Carlo Braga 0,50: ?lfancini Angelo 1; X. X. r; Mondadori Ottorino 1 ; ?11asner>iGiuseppe 0,50; Ang-elo Fioroni 3; Ìlforandi Carlo 1: Pedrazzi Giuseppe 1; Loca• teli i Vittore r; Capitelli Piet-ro r; Solari Francesco r; X. ;{, r; Gasparini Alfredo 4; .\ldrovandi Attilio 3; Za1J1ini Domenico 5: A. Bianchini 2; Zanini Pietro ~ · Tullio Fa letti 3; Aldrovand 1 i Dionisio 2; A ldrornndi S. 2: Libi Carla 2. 52.- BF.RX A - A.. Cocchi ~ 5,- ARBOX - Barcario! Antonio fr. 3; Cacc:a.lepr Cesare 1 ; Fedele :\Ioroni r ; DaJ .\1.olin Silvio r; De :.\Tartini G. B. r: Montanari Bartolo 2; Ferrari Giuseppe 2; E. Frei 2; .\foli1u Leone 1.50; Zani ?Il assimiliano 0.50; Spoladore Enrico r ; N. X. 2; X. X. 1; X. X. 1: Gattardo Angelo r; Campa,nini Ottavio 0.50; Antonini Cost. 0.50; .\1assaretto PieLro 1; Chiari Achille 0.50: .\fetal!arb. Gewerk. 10; Veronesi 2: Lusa Giuseppe 1; ~- X. 1: ~- X. 0.50; Butta Antonio r: :.Ierlo Emi 1 I ; De La7.zer Teodoro 9.50; Zavatta Aless. 1; :\Iasciadirli 0.50; Conca Ernesto 0.50; La vasini Luigi 1 ; Barini A. 0.50; Ferri G. 0.50; Girardini 0,50; Sartori Ernesto r, • 55.- HER ISA li Brenna Gi0vanni fr. 1 ; Cairbogno Giacobbe 2; X. X. I; Xico.lis Amedeo 2; Slongo Ange'lo t; Zattè Cari I; Pintori I: Rosetti Antonio 1; P. G. r; Bemasconi Giuseppe t; Dabba Rosa I; Spada Eugenio r: Rocchetto Gius. I; Pellegrini Abb. r; De Dea r; Uno r; Cecchini r; Angelo 0.20; Paolo Banderini 2; B. Zatta r; Ì\. X. r: N. l\. I ; Co,nca Agostino 0.50; Vermiglio Fausto I; Vitale Antonio r. 26,70 LUCER::S:A - Benedetti A. 1; R. O. 0.50; Adulti r; Ìlfarcaitelli P. 1 ; Scagliola r; De Rocco F. r; Luigj Sgott~ni I; G. Pcrazzi 3: Fa.letti V. 1; Capitelli L. 0.50; BenetletJti P. I; Capra G. I; G. Ratti 1; S. Sassi 0,50; Arturo Ceccaroni 2; Luzi Luigi I; P.a.11zani V. I; Pagani Ra-imondo r; Caneri Primo 2. • 21 .50 ZURIGO - Ristorante Cooperativo. • 200.- TOTALE Fr. 819,20 Compagni proletari, leggete e d.iffondete I'" .A vanti I,, rtle\Jnpes'tar,v,QgJ~1itdOh.e,n,eafite:ndiarte J.a ,fine ,prima 'di •conosoeine il •mezzo ,del1kaisahnez.za. Al!tr~vQrso il' attesa e allelkha ioct111st~tia1~n,doe*na 'Violenza del- ,:';UfriéllgalllIiVO',Oiliunpairerebe1a,t,e~pr.aire ile a,nJm:c•VIOSbre 1apr,e,parairle1ald •a1iinanbame,con e,r,enJtlàe fortezza le più dune pnovie ,d:ella l\llita. (Nel pronunztilane le 1ultime Jpalrole Giovanni Jia ~unrdo veinamerl~e r iai~petto e Oa figiura di tun ,aposta:o: è ingigaintito -ctal!Laf()(rza ,dcma1S1uiafeldc d!a1fe.nvo1re,deUai SIOO CQl'bVllr,zione:,d:i.lla tenaoiai 1ddlla 1S1t1ta wtontà. Sulla scena c',è un istauite Idi ra:ooogi!ime11tor.aligioso, poi, 1men!trc la ~naindtnc ioc,111inua a 00\dere, ,dutti si portruno presso il l])onbone, per ,n.~l-io ~servairc, 1J11C1111ore G i,ovai111111i tSi 1aivrV1iail1a1aFìrain.ceSlaaJ). .Arnicthe.,tu, F11amocsca,prandi painte iall ,nostma idd]one ? FRAINOffiCA. - Questa ,neimpesLami pare idhe m· iaiHLTav,en:,'s.'ai 111imaQ. uaile 10d\~oisar,ebbe per 110.rose ,tu ,non li .sakviaissi1daHa 1rov,i111a ! GfOVv\' r1. - No,~ temere, Fu-a:1.ceisoa; 1til 1ripQbo,iaredo idi a-vere oon ,mc i\a isaiiv,ezz,a. PJMNCESCA. - 1Ma do,v~- come "? Processagli'a Dicemmo nell'ultimo numero che tre redai.tori del nostro giomaf,e erano stai.i citati a comparire davanti i/. giudice istruttore per essere interrogati nella gravissima questione dell'onore di Arturo Parenti, puro più di un San Luigi. Ora dobbiamo avvertire i compagni, lettori che non Si trattava di accusare anch' essi della ben nota e trerrumda congùira, ma si voleva soltanto sapere da essi il nome o i nomi dell'autore, rispettivamente autori, delle corrispondenze incrinunate comparse suU' Avvenire e che lesero così barbaramente l' onore del sunnominato eroe. Per asststere all'interrogatorio, e forse anche perchè questo riuscisse r;iù solenne (!), venne da Arbon a Zurigo lo stesso capo dei puri, signor Parenti; proprio lui in Persona, con la borsa (lettori non malignate) del suo... tutore - che lo precedeva trafel,ato a grandi p(l,Ssi - tra le mani. Anche il suo tutore avrebbe voluto assistere alt importantissimo interrogatorio - naturalmente per renderlo ancora più solenne ( ! ) - ma non vi riusci; non ne aveva diritto (il poveraccio non lo sapeva). -- Ma Parenti rnlle rendere so/,enne ad ogni costo l'interrogatorio stesso e voichè riteneva che la sua rispettabile e onorata non bastasse, a1Uiò in cerca di un avvocato zurighese. ( Quanto costò ?) Trovatolo, l'interrogatorio potè aver luogo. Breve: un nostro redattore, dichiarò di non declinare l'autore delle corrispondenze incriminate e di assuTMre egli stesso tutto la responsabilità. Ora attendiamo che il capo dei comunisti (quallti sono ?) italiani f n quel di Arbon inte:iti processo al nustro comr,agno redattore. Gli garantiamo parecchi puntini sugli i. Pro memoria l'Azione, con un'aria da ingrnuo, mi chiede ul c,11aleaccusa s.mc:swti impuhai i sockàisti ,ivoluzionarì TU:,Si l0 11dannati a morii,. Non so :e voglia scher~ure •J se sia increthita; in ogni modo sfogli la collezione di sè stessa e la trovera. Secondo <1u.antorisulta a me, i social-rivoluzionari sono imputati, come tanti altri anarchici e Sindacalisti, di ribellione alle leggi dello Stato. Delitto gr<'vissimo, a quanto sembra, per i trlbu!JaU russi; delitto !Jerò a cui i nostri compagni sovversivi d'Italia vanno incontro ognt giorno. Ora, secondo noi, se il 1nassimo della vena, la condanna a morte, sempre detestabile, può venire a!Jplicata agli antichi reazionari, per i socialisti rivoluzionari, che sono ani. 1nati da altri fini e che hanno il merito di aver fatta /,a prima rivoluzione che abbattè il Governo degli. Zar, non si può apf}licare lrri stessa vena. Comunque va rilevato che la condanna a morte condizionata come la condizionarono i tribuTUJJ.i bolscevichi, è la Più infame che la storia conosca. Nessun regime usò tanta 11erfula. raffinatezza, nemme,w l' inC/ltisiziorre. Intanto iJ secondo condarmoto, Eugen TJmoleieff, che scontò 12 anui di lavori forzati sotto lo Zar per l' emancivazione a.e.~ 1/iro!etaria~o, piuttosto che subire la. terribile tortura, si è suicidato in carcere giorni fa. Hanno la coscienza tranquilla i giudici bolscevichi e i loro laudatori nostrani? ALA. Qu1a 1t' è 11' ànoora ,a ou,i intendi .aip,pi- ,gi'.ianbi? GlOViAù NL - Non oreidema~ •spero, 'Cl\e io pun i ,a q,uaiJohcia!ILrODio? Sarebbe nl~coto. .uai imia salv,ezro ,l'ho q,ui vicina .al ,m~re. Nella 1 !:astca. FRAiNOE8GA. - T,u ,non raigioni, Gioivain111i. Ramli pa,!1d.lieoosì ,oscure... M~. - !Ja 1tt'linposta è -cc.ssa.lla. A:GNESE. - tA/ndi,amo a v-ci.de,rei ,campi. (T;utti ·csoo1110). FRANOESCA la Giov.ainni). - T1u non v.ai a ,v-QdQr,e ? OlOVA!N~f. - Or.111aisairà qual'.,o ohe aiv1ràv01'.1t1,ltao •na,tu1r.va,.io:lenita.Sper,o 1Jerò ,ohe 1ìl id~nno 1non -'lia &llPe.riore '<Il qt~;mbo~upporugio. iE r~onmi preoc- ,Ol.\'J)O1Cfoce.isvs.amen Ile. Ho passa éo lben iaJtre 1tampeste. \FRiAINOEBCA-. iPe.r ,esempio'? OIOV AJ Nil. - tMe Ilo tdQmandi '? {F,ram- <JOSoaca,1:1isooe 'aJIJb~S.."ila capo). E 1mtSposen1aiil imilio111ario? R~AINOESOA.- Non ~o se saprò 1resisitieire ail:a ·Mola111tà idi ani<> paidrc. (Tn.4bti1i ritonn;.:irto.Sino hiaJ ,0011 sè Rnl marziz;oi,di splgihe ,di 19Jr,amoS.i 'V,edono ~n ifcl~do iandhe !Don ,A rnon.so e illonBdlo).

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