L'AVVENIRE DEL LAVORATORE =-_;__----==-===-============= ============-==---· --::::=-_-_-:::;::--._ - ---· VIE NUOVE meni e magari sotto forme 1a,rva t" Non è oiù il metodo di lavorare di ~ che noi tutti abbi.amo bisogno di u-na -✓olta: quello cli oggi confina <'1'1 mag1giorie oolttua. Si è già comincia- taylorismrj, con la fretta e la furi::i. tn a istituire acca!demie del lavoro, A. ca111biare il metodo hanno contri111:a! Queste vossono senv1re soltanto buiw anche gli operai, volontariaa .pochi scelti. In avvenu·e bisogna lllente o per forza. Questo avv~nr.<> clecHcare piì1 di aua:nto si abbia fat- eJ avvien~ in oroDorzioni mal?'.9'iori fanti operai in galera e che aìleil.do110 da voi la vromessa vendetta ? lll. Uno dei compiti l)'iù import~ti ,dei sindacati è quet1o di illuminare i compag1t1i Ol]Jerai. Ogni ridu1...ione dell'orario di lavo-ro, ogni elevamen,to economico dei lavoratori roca in Sti come presu1)00~to un certo g-rado di coltura operaia. Ma oggi si può affaccia:re la domanda se la via da noi segulta finora è quella giusta, se i me-.tzt e metocLi coi q,uali finor:i. imparttrnmo 1struz.ioni ai nostri soci sono 1 m1ghorl. · .Ciò che alroperàio oocorre è cÒltura di classe. ma noi constatiamo tuHi i giorni che i compa.gJ1i nostri sanno ~o di ciò che la cla5se dorn:nantc diffonde nel proprio interesse. Perfi1J10 nelle scuole supe.riori dello Sta,to si 1nsegma soltanto la capitallistica sciJenza tendenziosa; del sudiciume defila stampa bo,ghese non vog1Uamo nemmeno parlarne. E' vero però che sul tenreno <ii questa società di classe noi non possiamo cer.care alcuna coltura popolare e tanto _meno ,uno svilUPPO armonico delle facoltà fisiche e spkituali latenti 1 nell' uomo. Ma per condurre la lotta di classe è indispens-abile una sufficiente coltura popolare. E poichè questa non Possiamo attender.la dallo Stato capitailistico, è n~- ces.sario che i sindacati faociano ~uamto possono in rig,uardo. Noi ci siamo bensì compiaciuti sempre allor che vedemmo ben rrequenrtate le ncstre assemblee, nelle quàli si parlava di cose e avvenimenti economici, l' influenza che i nostri discorsi avevano sulle ·masse ci entusiasmò sempre, ma noi ci c;iamo preoccQpati poco di sapere quanto il singolo aveva .profittato <Ie!,le 11ost,re conferenze. Hnora il singolo fu tra- ·SCUraito troppo. Questa trascuranza si vendica: noi dobbiamo sovente constatare éhe i compagini non hanno un'idea chiara delle più elementari concezioni della coscienza di classe. Chi osserva 1 1' attuale movimento inel suo insieme, deve dard ragione se affermiamo che i nostri soci sono stati aibi.tuati troppo a pensare in mas.sa, per cui troppo poohi imD,aJrerainno a tener le O"edini come singoli. Mdlto - di quanto noi sperammo, specialmente ne.gli uitÌll11.ianni, non. si realizzò pierchè noi non avevamo u0111i- ,ni che potessero sailire al :posto in cui occorreva pronunciare la parola dedsoo oppure fare il\ passo giusto. In seg,uito allo sviluppo dei sitndiacati nor oovernmo r;icorrere più volte a gente che non 1bastilva ,nemmeno lontanamente. alle esigenze sPiriituali dell' organizzazione. L'impiegato federaRe di og,gi si trova davanti a còmpiti assai diversi di Quelli di pochi anni fa. Vera• mente nelJ' incombenza puramente organiz~atoria. nell' amministrazione, ecc., non è cambiato inulla. ma le grandi questioni economiche risultanti daUe condizioni della cr,s1, delia valuta e delle imposte, .provocano taili cambi.amenti, dia creare quasi ogni mese nuove nonne nei mav.imenti ,saJ!airia:li. Oggi aocade SO: vente ,che il giurista si trova imbaraz-zato e deve rJcorrere ag1' impiegati dei sindaicati per informazioni. Oli imprenditori hanno affidato ai 2iu'l1isti la direzione delle loro organizzazioni, i quali giuristi fanno tutto quanto possono per mettere in sacco. in ogni occasione, gl' irmpiegati sindacaili. E se u•n impiegato dei sindacati non è in grado di tener fronte al giillltista, ciò <Li1Jende dalla sua insumciente cdltu,ra. L' imprenditore si compera ·gi,uristi ed economisti; l' imJ)iegato gtndacale viene dall' offidna·. Dopo Queste considerazioni i comoagni si,ndacart:i dov,rnnno convincerto finora a sconi istr;uttivi. dove si lavora a cottimo. A Questo quesito si aggi,unge quel- E' 1 hiarJ ecJI evidente 1 ner tutti che lo Più importante: come assumere- gl' imprend'fori r1mtl.a trascurer::in110 mo noi nella trasformazione (!eil' or- u~inmeno in avveniTe. per moctifi,.:aganizzazione .del lavoro. che avver- re i gia cambiati metodi di Javnn, rà certamente, i g,randi còmpiti? ne.I ~enso di far inten~iiicare 10 s1,.s Un'economia caimbia1a richiede uo- so e la 1.-roduzione. mi·ni adatti. E' vero che gli •uomini L appi;nto oer aiirontare riuesrc possono aootta<r-si ad es.sa un po' al- velleità r,~dronali url!e dia.re ai conila volta, rrm per la grande massa pagni 'J:~l ra1 maggiore istruzione e dobibiamo aver prima dirigenti colti c::l1iarimtr.to. ln ogni azienda dov1eh-• che in<liichino la via della meta fis- bero esserv! un paio di comfH9'r•i sata. Ed in Questo riguardo ogg 1 si cbe abh!"accino tutto l' insiem-:: c011 fa poco pii'1 d~ nll!lla .. Noi non abbia- I' occhio della mente. Pwre co-1 lWemo nemmeno un numero sufficiente sto. elle è poco, la nostra causa sendi maestri che sappiano e vogliano :ircht,e alQuanto giovamento. Deve: a~umersi il còmpi1to nuovu. essere qu.indi uno dei nostri priml A noi occ;orre una scienza che col- còmpiti. di istruire questi compagni. lochi U lavoro nel punto centrale. ( prossimi tempi richiederanno una paichè ili lavoro è il poTtatore del. tensione delle nostre forze ancora tutto. Noi dobbiamo richiamarci più maggiore dell'attuale. di quanto abbiamo iatto finora ,a qu~- . Il progresso segue il suo cammino. sto principio, se vogliamo che i no- Chi assiste passivamente al suo instri comragni s.i mettano ali· opera cedere, presto o tardi viene supera- -:on maggior fiducia in sè stessi, r>ifl to clìa esso e lanciato in disparte. coraggio e siou,rezza. In riguardo a- li singolo cempagno farà bene da gli sforzi atiuaii degl' i.1Tll))renditori e parte sua. a r>rofittarc di ogni occadei capita.Usti tendenti a!d ottenere -;ione per arricc;hirsi di cog11izioni euna produzione più abbondante e oiù c,·norniche e te~nk.he. ~he ili servi- ::i buon mercafo con -un'estrema te1t- rnnno come arma1ue11t[J nella 10.tta ~iene delle forze del lavoro. dobbia- Q,'liQm:.i_lier~-m.. eglio dei dis-::orsi piÌl mo porre le maltliÌ avanti prima! di t.el.li. venir sorpresi. Si dev,e ,riconoscere L'organizzazione deve offrire al che 1 metodi di aavoro sono mutati s11wo!o. rnaQ:g-1or.occasione e materia l{ià ora e che i capitalisti introdur- per una vera istrnziooe di cui oggi ramno altre modificazioni con tutti i ,/ è farnto bi,sogno. eannibalismo comunista La rivendu.:azione verrà anc/1P su di voi, siate certi, auando il proletarialo che·fate maciullare fra :ma sigaretta e l'altra, vi prenderà co11le. sae robuste mani per ll cravat1ir1n, e vi trascìnercì anche voi rivoluzia1wri di mestiere. anche voi si;lla piazza, in prime r;ç!{f; anche voi, una ,·o/- fa tanto, w:tu la mitrr!e/ia !1/jf'ghese, e farci b€ne Ci mole altro che votare ordini del giorno pieni di fuoco per la ri1'n luzione a mille leghe distante u maiari a 2ù <'llilvmetri; biSogna anc lie 1:vere il rorm!.p,io di andarvi r1u,mdu sroppia, t1!tto che voltare :l 111e,Iulo e ,!!:ridare contro i sociali,.,;ti: Buffoni! F. poi, a vrovosito, l' Ordin·:! :--Juovo invitm·a i comuTJisfi a 1;ortare tutto il loro peso nella lotta. Chi t lw visto questo peso ? Certo sard stato un peso cli piuma. s·r AFFILE. Neclamtpeossile Le, sciopero presso la ditta Schutze, Zurigo, ,~ stato composto davanti all'uf- ;ìc:v cli conciliazione il 1.~ agosto. LW1edì l:1 prilT':t ,quadra degli' operai, composta di ci:ca 120 tra uomini e donne, ha ripr<',O i'. lavoro. La ditta promette ,di non 11~a.re,w,,una. ra.pprosag'ia e di riprendei" tt:1ti gli opera.i occupati neno stiabilimcnro prima de!llo sciopero. premesso che ;, '>rdin:p:ioni de; lavoro. le quali hannd s11hìlo una interruzione per lo sciopero, ricomiPcino ad affluire. Lo sciopero ha d1112to :10,·e s,ettiman.e. e nessuna defezione:; ha potuto essere constatata. Vi~ta i'erò l'inf•angihile strapotenza delfa Fetl<.';"1zionc· datori di la,·oro tessili ed' il ic~o i,·nn•i propooito di non cedere si è ac!d.ivcn11load 1111 accordo. Gli operai acrrtr ;~11,1 per forza di cose la riduzione de! Chi in questi giorni dolorosi ha a- riwAuzione e twti gli sliJJJendiati del •o per c•:nto ~ul sal:lrio. mentre i padroni vuto ot·casione di leggere l' Ord:ne CO'nuniS;no. • ~; llhb;i)',1110 a 11011 effettuar~ nessuna Nuovo, organo dei comunisti italia- [Jt>/ gwo~o, ma che ormai 110ll scr- n;;,,va rirl11z-io11e.cntro quest'annAl'. Che ila ni e mantn:uto coi soldi del povero \·e più. Noi abbiamo avuto occasio- loaa 11011 pot~ essere intrapresa colla ferpopolo r ""'SO • chi senza scopo d. ;,,., 1n.• s;i, ra11za di riportare una vittoria eia- ..., , i .,.- ne di vrevederlo sino da qualche m ,,. z~re,sse ,,ersonale ma che per sola se fa. m·nro,a og11uno lo sapeva aW inizio del ll .,..r,nita' e lOS,.;"nzr lott a or mc" imento. D'al~ron<lc n.on si poteva ac- ,,.,..,,... · ..,,., ,z a nc a e Se i socialisti non avessero aderi- •iens<.·d•i· lotlare pe l' emanc· · c<'tt;;re un peggio,raml:'nto senza opporvi ~ • r · ivazione lo allo sciopero immediato secondo 11~ss11s-iraesistenza. del proletariato, ha avuto occasione, 1· orar;o d; t,,fosla, sarebbe,·o stati · d. d. b' · f • • • f·.' beHt che i padroni ,e tutto il bor- ~CO, i s ircwre _Quel ~gl~ccio_ co- dei traditori; poichè hanno ad'erito g-hc.s11;11s(a)ppia che la classe operafa conp~to_ sulla !alsarr.ga dei gi~rnali fa- e lo sciopero non ha avuto il risul- r.;ikra 1-c< ri,foZi1 1 <}ni del saJario come strus~isti_ per di/1.rmale del socwfi~mo, e. tato voluto, dal papa, i social.isti so- mento di ,·iolentazione dcilllaclasse sfrutdUamare a1:cora fino allo ~fimmento no traditori lo stesso. tat,1. Chi con:osce un po' le vicende del la compagine del_ prole~ari.ato, deve Canaglie! 1110\'l:1~cntotestè risolto non può 11rlberarsi l. ver provato s~hifo e_ribrezz'?· Ma dei traditori ve ne sono di mol- tlclr1:npressionc mc. i padro111isi sarebbeSembra quasi che. il Sll'? <f-iretto_re te S/Jecie, e Ù1 pilÌ schifosa ver noi è ~o w·o11citiati coglli operai se nJOinvi fosse e tL!tta. quell0; canwrilla di rc.vohtz!o- (Jllella di quei conigli che sa,nno CO- staio di Hlezzo l'imposizione e l'innuenza ll!lrl di mestiere, godano. del caihvo si bene rombare nei comizì e scrive- ,mù'ética ·k'll segretario te:::sile p:adro~-iale •rtsultato ottenu_to dal.lo sciopero, _tan- re sulla carta, ma che al momento ~ig. doa. \T oos•l:>,e-rger,il quaile. già -da to p~r po~er di~ ~le del socìallsn:zo decisivo nessuno li vede, nessuno se principio. si era proposto l'annichi,Umento e del s~oi IfOmuu, ed ancora la!!CUl- li sente vicino. dcli" organizzazione nc,'lo stabiUmenno re la sfiducia fra 1'a classe operaia. _ . . . Schi.i.~ze.Però non ci è finora rj,uscito, ed Credevam-0 che di fronte alla ba- , E q_uesti.si trovano nelle file de~- i no,-t•ri tintori cli lana faranno si che i tosto subìta, alla violenza sUbìta sol- l Ord1.n~ Nuovo,. non nel~e nosfre fi- propositi <lei signor dottore rimangano to ogni forma, almeno a botta calda, I.e. Gli imboscati. della rivoluzione e 1111 pio desiderio. si dovesse mettere un freno alle po- ~Ile lotte operaie abbon<lano a To- Fine della serrata nel filat010 Kappelemiclre ouotidiane; ci siamo ingan- nno. QueSta g~n.te, buona · sola a ler-Bebié, Turgi. - Già da qua'.ttro setti- !Ulii. sfruttare lo sp~rito .gene:oso delle i,u:ne la maestranza de,lla filanda KappeAbituati a rispondere ctgli attacchi., masse, e ;11agari c~.pace di ma nd arle lc,-l~ehié era rimasta serrala pierchè s-i a ritorcere ogni accusa che i co1m1-. anche all assalto l1l1:JJr€[Htratec. ome el'a rifiutata a riconoscere l'aum~nto dc:- nisti giorno per gior,w vanno con/e- le mosche e come ai be~ tem/~Ldella l'orario a .'i~ ore e la riduzione de1 .salario zionantlo per lo s,ttpendto che rice- llella guerra, sa bene eclissarsi e tro- J}er 1; 6 JYer cento. Tnvano la ditta tentò VOllO; nel momento del dolore, dove vare qualche 1:r.eteS[over 11 ?n es.sere rii ro1111>crc lia resistenza degli ,operai. Graper rwi era ltll(l medesima sconfitta preserrte_e p~i uicolpare ~li. alln zie ;il rnìidn a.iuto prC'"-tato <lag·li opP.rai tanto la. distruzione di un circolo so- . Avanti, _qlll gal_antuonum_! Quantl, mC;tal!i11rr,;icdii Tur-~i tulri i tentalivi dei cialis((j che di uno comunista tutto il mtellettuali, quanti av\'.O~ati, profes- d1rcno;·i, a1 Qttali si unirono pure alcuni nostro rancore, tutto il nostro adio, s~7:i e ~eputati co!nu~11,Stf~l~ron? fe- r11unici?a'i clij colà. per il :ec:ntament~ di tlltto il nostro spirito di ve,uletta nit, 1~cczsio?d~rres_tati: ne~g 1 wrm del- crun,11,. 11011 CJl'atennero I effetto des,deconvero·eva là coniro cr[i assassi,ri lo sciopero , Fuori le ca, te. raw. Lu11edi 21 COIT. gli operai ripre.Ql'rO che go~ernano r Italia, ; pensavamo . Grasso Grc!msci, diretto,:e rlc~l'o_r- i; Ìa'.orO rimettendo la loro causa all'ufche-alm'eno ne-i criorni tristi anche sul- dune Nuovo. m quale cantuw vi s1e- fic:" ( antonale di con,ili:\zioi11.· argovie:-.c. "' • , • ? D •t I f.s:-.i dc,·:.iro!~O ur.a foera protesta eonl,ro l . ✓•ttra r;,,c·t .,1· frzcesse /o stesso. te nascosto ui [fllei giorm . i ·elo e 1e . « • - " 1 aum, nl<O ctdl'orario di lavoro () ·a ri<.luNo Per srusare la loro vigUacche- Vi faremo un pellegrinaggio, con l'o- z:-c,nc elci sal:,r:o di~e,1110d1•es-oltanLo for. ria tutti i vennivendoli dell' Ordi- rina/,e ne faremo un santuario della zata1m:ntc si pic~aro110 al ,·olcre clei pane' Nuovo e degli altri organetti, et/- vigliaccheria. Jro11i. lcr,:wrono il camvo delle ingiurie e Cosa facevate voi a Torino, men- "Rispettate la vecchiaia! , . Ecco ano cercano ancora di sviare l'occhio vi- tre in tutte te città si lottava e si mo- cki !)rinc11nli comand~ment: w-lla rcùig-iogile del lottatore delle b(!fricate, che riva? A Torino, dove non si muove n<· crist1'1.~,a.Com" c 01,ahnrnte i signori sta per chiedersi dove erano nel mc- foglia senza che voi lo coma11r!iate. par.lron, intcn<l>ono seirnirc s.imili r-c!?'o·e mento del/.a lotta tutti i teorici dei!a dove siete maggioranza, dove a,•eie cr;stiane dimostra un· c~e111pfo: In 'un:i 8 Appendice dell' e .&.vvenlre del Lavoratore,. i J11'etdi 1 a t-01ni, i 1111C1~.0Itit,zia11 si è peJdnt~ oornp1let:amcr111ulea braiooi<..a. , SCENA SECONDI\. IL TREBBIATORE Commedia di NATALE VILLANI OAIRiLO.- 1Ma se i.O vdlcss·i ,da !lei 1v11 palio 1cli soan,pe mOin 1111:eile farebbe. ine;aindhese le 1dessi 1001vto ,:we ? MIA!RiCO.- .Oh:e me iliairei del'lc ,ce1111lo .fue? CAiRLO. - iMk'll qm1,-ildos-airà -ve,cchio .:: .n'011p,dhrà ,più Tavoirare? E t,uitt[ quellii citle 111011 ~rr1n,0, dh e 111011 11oosoi:1 ~ 1far mruai ? MA!RIOO-. Qui fànara ,tutt·i a1uellùi che nqn IP(Jll!e:MaJTliO Diù ,1,aivonaire,rneirt~V'aino d' :Jo.ddiiaJ; 001dhi ,er,aino ,qu-e:11d:1§e ~o- ;praiv,vijV'elVlaiTllo ,dOu)() ,rnrraLwnga;vie:~ ,di ~Via.no. Ora urwece ~li ~llllllDiii n1oi Ili anainterui1alml0, ia 1spe<se di uutLi, e 1 1: 11Tha 1ll- .te.nt>amo beate, com.e si merifa !Chi 110. idaiflo iaJ ,faivoro ,gi~i ia1m1Ii migil'iOri ,dctllc1 es,1st-c-,1za. Gasi, -qu,a1r4dosrcurò v.c,coh\o, mamtemr.alrull!o amche me. IE, seim;J)Je .1 .ca1rioo 1ài itU1tllilT, 'lCii_ 1111:::mi'.lclni,anno a,',l: 1 sau-OJ',a •i !b·a.mb i'lli, e o.mie ma nte,1 iaillW g'li runmala1,i e ; doook PAOU). - Così. ·se no'i q,ui ,aivc-,5.<:;i,mo -~ain1e,m.an si ,bt"oveireiboe da 111ar-5riare I 10 eca 1nea111.o.ahe pa,gaire ,u111 mi!;0t11e '? Befil,a ,Uiman 1: 1hl fia vostma. id1e 1liasciiafocrepare idi fame FI 1pa!&5lalnte. A'l,lia J.::i•nv,a d V:IA'.aiViOOdl·ui.a! ,tGoirne pe,r .an11daire). M,AìRDO-. Al rnis•eTi0 11011 rr.:!~hfamo i.I IJ)alne; •Ilonietg1hiiaimao clii ci oJnre il deu1.airo.,M1zi noi 11Jalg'h'iam.aoli!' Ospe,dr<11!e ·di M·illainopiù ;ai cento mila lii.re ,di 0lfl!ii1t!t<o iCJh,e pol,r-e,mmo riilspamrniarr. se Jl fl),TOJ)r,ic,t-a;nrioo f0,s,se rU,11 F-11te hr.- ne;fioo. PAOLO. - Ma qu<el~'.iO è ima.tto! M,t oon1· è 1JJ00&.iOJ1le q,ue· to? ! ,Ma io se f~: siiou•rio di q,u'dS!.().arnlcl,rei a.Ila icasenmai idei rearabi!n·;eri e fQfre1 chiu.dell'C •trutt,a q11cs,lla gcn1te in galera. A111- . dìra:m.o. ·a11.d,i.amo. q,ueillo è martto! M,A,RCO.- S.i oailmi, si oaJmi. signor nned.'.arçr.e; n1,0inore!C)a m:ro cl1e qu,i vi si.a 11'ama,ndhna; q,tti 'Vi è 11.L_n or(_)~ne 11Iuovo pe,r i,: quall,e noo o,coorroino ,ne.mvohe i cairiaibi!!l;CirL oi stess'i oo- $!•~ruiiaimo l'o.ndine, e idei J,aJd,ri, da ,qu:an!)cfsod11io ainda1i 1Via gli e :eirce:11:ti. 1noBianco CAiRJLO.- Ma. e ool coma!T11d'a? MiAlDCO-. Tu,!Tt'i. Si ,cile,g,gc il ,no.sh·o Sin.aa•oo e a 1l,tti siamo djsoiplunati e ll"i~et h:Janno ,il ,rcgo-la11n:em [,o cktl:,a co1rnundtà... PAOLO. - 1M,a q11.1c11lo è 111:a,tuo: 11011 1r!:.-11r,r~elti11d,. A111.cliann-01 O~LO ta Paolo). - Flnona 11101p1o.s- ,si,aimod.inl' ohe quairnto .IWL 1 riettto •sia ,tai~so. Oéfr~o 1cf.o v.r0m o ,aicccT tair~cm e (i,c,rt,e). Dica, 1dov-csi tro,veire,bbc 1·0Slid e ,s11a ri'tg.ha? ' \l'l-AiRICO-.- A 1mornen,1,i ni1nonne.raitbr10 dall mercat,o Idi run -,pac-sc v,ici110, ove .son,o 1ai11idatai 1()rQv1ve<le<rs-ci ol painrolQO. Pencltè q1t,i ,nè 1io.ro rnè ,b'. paI11rooo Itr0\r.airo roba. ,Lor,o non vogJhano S-Ottorneiliter i ai nlOstri reigolame,n'ùi, a.p. l]Jll'i0,V!atl i daO I 'mmlnirnità da i I aN o:ra- •rabori: qu1'nldi se 1VOìg!Lio110 marn,g,iarr,e ><leivan:o,u111dalrat 1prCi11der clo atltir0tve ,E poidhè sano ,naibi q'lli, e paire ·non ,v,ogihùait10 ~1onit'<IR10irsi. ,itcome hauia10 ii mez,,i, ,oi 1VW1ono.(Ossei!'Viaindo fuor,i). ,Deiv.clno csser,e. ghunti icoJ oainro- ,c.o. iE.ccoii. i'll fOIJ1~.SalMc! (Via). -oCa·rlo, Paolo, Bortolo ,et Francesca BOIRTOLO (segui.IP <la Frnmcei,ca, entra cLalP pOtrlWJe oarico idi paioohi). --· Guair,c~adti ,si ,rield.e ! T1u P,a,olo e ]di s,'!11,1noÙrJrii'o, 1~1C1ltLresbaz.r.na ~n,felilla <Lall 1ta111; l•ìorne ? PAOLO. - T1u mi iolu~ rnoi ,odi!" :ar~tacpiwobioa alblbfa1mo faJato 1de:. 1buOmai ffari. Ti •ricondi Q'll~i tc:.111pqinan,do coi dc·1a,1 dc.~'.a PL\'./llc• i comJJetraiWt la bcsti,a? 130RTOLO. •- Ma 1.c!c&•o qui• siiamo oo!ipJ1ti 3a, be;, al~ra ;n,ìer,ione. t'ARi.O. - C" ~ la p~ te, nera'? BOiRTOILO.- Prggio! C'-è Q,uemaro,;- sa ! A,11di:in11ac. depo;nr ~ qucs1;aroòo, Frt1111ce~~-pui rito.mere-mo. Pc1nmesso! GEintrM;o ,a dcsilir,:i..nne,ni!!re Ca,r<'.o segue COII f 1)UCÌliO iiét raigaz,,a). PAOLO. -- Semprr. brlla. ~o:i lw mai ,vi.sto rnn,a sì befa fig,u.r a. CARLO. -- Chissà se Hc p:taoe.rò. (R,'- for111iamoBortolo e F.r,a1rnoesca). BORTOLO. - Vbrn: flra:nieeisoa. T1u 1J1ù11 .ri~O\llO'<ioi qu:~to sig;il.().re.... ( ARLO. - Lì sig111.0TiDla 0.IV,rà ,dime111ti.ca~o pure La propos~ia elle le ho ifatfabh, ica di nastri di ::-eta dcl B:isilc:31'v. .:r_ ne liceJ1::1a 1.o un ~pera.io settantenne c<>I ri1olivo che essendo 1a sua capacità al lavoro fortcm~ntc diminuita è.gli dovrchl,e ccrr:s,rc lavoro aHrove. Siccome questo pover'uomo non a,·eva mai po'tut.o far rt~llc economie, ,egli doYett.: rivolgersi all'autor,ta SLalal·eonde avel'c i' sussidio d'i ,li,occupaz1one. Le autorità ~rò :rli ri- ~po<ero che considerato la sua tarcla età :10a si pote\'a ùar;;li lll:SSUn ~ll.S5idio di di~occurazione. Che dè\'e fare questo po- ·:cro diavolo? Se 1,cssuna anima mise:T'ic<.:r<lio~asi ricorda di lui egli t p.adrQ.. nis-simo cli morir di fame. La m.edesima ditta ,icenziò di questi giorni alcune operaie occup:uc neilo stabilim.ne.to dai 30 fino ai 40 anni senza nessun segno q,'i riconoscenza per la rorza vitale sprem.u.ta durant<- questi deccm1.i.. QuaJle è questa di1ta? Fuori il nome! g. w-f. Aiutate -i bambini dellRaussia li terzo Congresso dd « Soccorso Operai,., Jnt~rnaziortalc • ha stabilito di lanrìa~e ag-li or>erai <li t_utto i' mondo l'appello <li correre in aiuto delle cent(na1a " centinaia di migliaia di bambini che l:a. guerra, la iame e la perdita dei geaiton harmo reso in 0011.diizionidisperate. ~1 olti di q1tcstfi hambini, figli di contadini e di operai. ha'Tmo perduto i genitori c.<• duti nella guerra a cui J'Imperia!l-ismo d1 oc_.:idcntc ha costretto la Russia. ~folti di questi bimbi sono figli di riYo·uzionan che han110 dato la loro Yita per la salvezza do1la nepubblica dei So\·iety. Tutti pui hanno sofferto le terribili consegue11r:c del btocco economico e dolila carestia. Questi bimbi sono nel piì1 ,·ero senso della parola i figli dei lavo1-atori di tutto il mondo i figli della Internazionale! Poichè essi hanno sofferto non soltanto per >!a lotta della Russia contro il re~ sto del mondo nemioo. ma auche per la lotta tra gli operai e contaidfoi contrso ii ra1>italismo dominatore. La lotta dei lavoratori russi era anche la \·,o.stra lotta t. per ciò a ,·oi spetta, lavoratori di tutti J Pat-si. cli provvedere a,ll'avve-nire dei bimbi rufsi 1 Fu quest.o aJ>ptmto l'ordine di idee che animava i De.legati del.la \1crza Conferl':nza di Berlin!O. quando a:pprovavan,, ';. rn,oluzione che assumeva per contu d,•: « Soc<.orso Operaio Tnternaziona.'e • d1 r~ccoglicr:e. vestire. !lutrire almcnu 20.000 lmnùi della Russia dei Soviets e qu:rdi di ricoverarli in speciali • Case de, h,aciul11 • ciascuna delle qua~i in media •lr.·.-,·cbhe contenerne un migliaio. li Co111itato Operaio tli Sc,ccorso. su più morll'SH l,as1. ha zjà fatto qualche cosa i11 !{11ss1ain questo senso: per esempio in C'ci,,hinsk funziona già da vario tempc. la Casa dei Bimbi e Cat1lo Licbknechtl,os.i Luxemburg • a· cui sostenimento banno provveduto i lavora~ori della Ge, - m;ini;i e dell'Olanda. · ~fa !"aiuto ai bimbi deve oggi as.sumer-.: u11~ più vasta portaita. Oggi che il Comilatc, del Soccorso Opera.io lnternazio11ai., !1~ portato sul te(reno dell'aiulJo <"CC• n-omico ·a sua azione a favore degli affamati, indipendentemeul'e dalla organiz;a. zionc del servlizio di p·acchetti cli viveri r,er i 'av,orabon russi. possiamo dire che l'unica forma dell'aiuto diretto contro la fame consiste 111 questo aiuto ai fanciulli. r\nzi qu>esto a.iuto sarà l'unico per il quale si mizieranho tra , la,·orabOti sottoscrizioni di soccorso e raccolte di ve- ,;ti.an-io.biancheria od altni oggetti di prima necessità. Ol·!'re a. queste raccolte che !>erviranno spcciaìmante per lo impiant,o delle Ca5e dei bimbi. sì è pensatò ad introdlurrc i' sistema delle « adozrioni •· che del resto ha già ottenuto 1111 grande successo fin ,fai prim.1 lentati\·i. e eh<.: ora si tratta di allargare su più ,·asta scala. In concordanza con questo pi;,1u, singoli lavoratori- o gruppi di lavoratori dovrebbero assumere l'impegno d1 provvedere al mantenimento di un bimbo ricoverato nelle nostre ca!>e dei fanciulli in Russia. Possono essere « padrini »: Sind;,..:at1. (Jrganiztazioni femminili e .,iÒVanili. Ci1·c0Ìi c.d Associazion!i di og-ni specie. ( cli officina. di l\f. S.. di Sport ecc.). '.\<'"l'~;..sumrre questa qualità essi debbono pagare all'inizio la somma di 5 dol1,,n. 0ccorrenti per le spe5c di impiant,o. l' poscia regolarmente la somma. di 2 tlolbri m<.:nsili per 0g11i bimbo a-dottato. occorrenti p~r il suo manteniment,o (vitt<> .: spese ,·arie). 110,;cersi e tenersi m corrispondenza.; qaesu, possibilità concorrerà enormemente a sviluppare da un 'ato i buoni .:d affettuosi legami tra il fanciullo a.iu..- tato t chi esercita l'atto generoso <tet soccr1rso e della so1idari.età operaia., e dall'a.ltro la ulteriore pratica estenstone dc.!.l'a!dozionc di numerosi bimbi e det:0 a.iuto alla Rus.si.ai proletaria. L'impegno assunto dal « Comita4Jo Operaio Internazionale. di provviedere per 20.000 bambini. deve essere diviso tra i vari Comitati ~azionali in propormone della loro capacità economica. Ogni Comitato ~azionale do\'rà quindi stabiliro u11 !>uo conto speciale determinando {t num,cro di bambini che crede possano e,- sere adottati nel prcxprio paese, e per .i qu.<h dcv-e <:<;sere rea'izzato l'ammontare nece:,s«rio. e cioè: ali' inizio il ,-er:<amento dtlla somma stnbifoa per ogni mCSII di normale mantenimento. Ot..corrc la piìt grande energia cLei singoti Comitati Nazionali di Soccotso per pote-r.e rag-giungere il più l'et-0 successo nell'aiuto ai bimbi. Occorre specialmento allargare 'a skra delle categorie di contribuenti. cercando di guadagnan-i tutta la clas~e lavoratrice ed anche qualche c:at.e-goria dlella borghesia. Occorre fare ricorw aa ogni forma di propa.g-artda scritita ed 01ale per rit1scìre " rendere più popolare che possibilje la :1o~tra campagna a favore clei bambini russi. 11 Comitale Centrale dc.i « Soc..:orso 0pl'rnio Tnternazio11ale. di Berlino ha ~i:'.t pronte varie films che 11110stra:10 1e • Case dei Bimbi~ del nostro Comitato ed i fanciulli ivi ricoverati. il loro 1àvorn ed i lor-0 giuochi. Anche numerosi opuscoli sono a dispoh,zione dei Comitati Nazional'i e local'i. I quali 11011perderanno tempo pe,- 'Organizzare assemblee. comizi sociali. spettacoli popolari. conierenze e simi1'i inizia,.. tin, che più si.ano adatte a ra.ggiungere lO scopo prefisso. In ogni Paese le -Organizzazioni femminili quc:'lc: della g-ic,\·e11ti'te qttell.e Jn-· lantili debbono a,·ere uno speciale interesse per questa alta opera di solidarietà t.. <li civi-ltà. L'avvenire dei lavoratoci di tutto il mondo dipende dall'avvenire della Russia dei Soviety ! L'avvenire della Russia dei Soviety dipende dei suoi bimbi! IL COMITATO ESECUTIVO DEL SOCCORSO OPERAIO INTER Milnzenberg, P0yntz, Nexo, Kruit, M1s1ano. Conferenze dipropagan La Direzione del Partito ci comunica che fra breve invierà i compagni on. Vello e Cazzamalli a fare della vrof}aganda fra gli emigranti. Tutte le Sezioni Socialiste, i Sirtdacati edUi, le Sezivni della Leg,1 Proktaria e le Cooperative che volessero apvrofittare per organizzare ima conferenza o due ( giacchè vengono ad rm periodo di distanza /'tino dalr aJtro) conferenze, devono i11vinre la loro adesione accompagnata da fr. 25. Con questa somma la C. E. provvederà a tutte le spese, vei mar1ifestini e ver gli oratori. Attra,·erso ;i.Ilo scambio cli fotoj!rafie <' e :-etterc. i bimbi adottati cd i genitori dì nclozione, possono scambicn>l~1entc <'-O Compagni proletari, leggete ì.iffondete I''' .A vanti I,, ,to tio oc~rso rcunno. Ho ,a, pctt,tuo •ll!ngame.ntc e 0111M:illlò P.a su,a ris,posta. BORTO!LO. - Otucs,to è il ,111,ùionar:o.... PAOLO. - Ouc wo~~Jmemo,uirio, pc:ri0hè qwesif ,,un,r.olta ~-ua,da1grna1to n•n ailt ro m ~ltonc. 'BORTOLO (a '!~nolo): Davv,:,1·0? (e pairtta ,con lui). CARILO ta1v1v,ioi,na1ndoasi Fra1ncC"'Oa). --- Peiroli'è non hai •ni:spos,10 ? F,RANOESCA ~;•11dmc.rci11~-e). Cr0.,ck- :vo d1e schJ:!-rZ>a se. Uci oooì rioco ..... CARLO. - Ma lc•i mi p·ace ,~i più dei mL~i m'i\ioni. E sairei fcilic~ di aviere i,n,ca.sa mia, peir mog~-e, •u.11a don11,1 ,come 'lei ... fl~A:--!CrSCA. - La r,i,n,grn71io. ma per o.r:t non 1 in1ten~do rnamitarnmi OARiL.O-.- E ,al.lora, quain)do? Miaii. ioJ·- se ? delblboail:fualnidon 1 airre ''.a mia fissazione:: ? FIMNGES.OA. - l-{a alttcso un ,anno; asipetl~i aJrtdQra u1n ipo'. Non .posso rlispallidElre oobrto. O,ttes!tia I5iua prooo- ,s t.a 11 cl 1lrr QJ)POid'dlll' 1amfa:•r•e GA!RlùO.- Mi ,crCjda, Ono v,e,ruu,to ,da ,q1ueste mur,tiIJ)LÙ rpeir teii 1dhe1I>,er il :r~- sto. J'Ai tè !lo s'Clopo10m 1deLla,mia v.i1ta. M,i dttca 1u1111a pan·o1a-. F.R!ANOESOA ,~son.ridendo).- C-i:11Clr1 farò s:ip: ,r:::a .m:zzo id,: 1Pa.olo il mcdiat,o.re: ia']neno QudMiolà, !Se .fanemo il 111artt1imon;o, 111011 periel~à ,!,a provvigi,o.r.e. (R,id,c) C!.i\lRfLJO- . Va 1benic. (S.i ia'llei111tau1M10, ,me.n:tnc Bonlo.lo s·avv 1idna con P,aoJo). 1-30.RTOLO.-- S'icu,ro, cair,o P,adl'o. -0.ui ::i.QjbÌlalmo u1n rn,uov~ Gow•e.nrw CARLO. - r:·._ c·ro ò-..mQue ;;.h~ QILJ.i y,j è u.n ,oic.colo Sliait',o.,u,n,a &DC--::ic di rcirnlbll)Oi.ohetl.ar.0ss.a? BORTOLO. -- Pwt•1,Qppo! F. ;I :11alc si è che la oootra isoc'cr:1 ilo oe1rnette: ,,i:on is'iaocoirge ci~ -QUl:!LSito mc1le può csteJ1Kl.OTSi e ro1vi111a.re la nazi,>nc. PAOLO. - Se but~i la pe,1;.si:is::•c.10 come fa J)'e'nso 10, que,:;,!1 cooperatGri ii r-...acoeirei in b~-0;e.ooi111g-.a.le,ra. Se :md.iamo aiwlll1ihi 1driqUJesito palil>O, si fii~1,isoc ;col rorvitnJaJne ma- na,z,iov.e, _pcrd1è I' a- !!11imaldetìa in:ae.nctnìe è il comm.~rci.o.... (;AlRiLO. - lE ,:eì siginorin:a, che ne dice ·dìi ,q t1,e.s/tSlol~a1ronuO\Vo. 'r RIMN!Cìf.SCA. - lo? Vieido ch,c da :quarncdo si iè costi;tluito J' ord>irne nuovo. a)air,o s·1aeiriitir,a,t.a un· .,1111im~amova in QL~esbi :L-a:varaltOì'l. BORTOLO. - M1c1. ohe ani.ima! D<;prarv:a'r7.io111 e! (Contn11iwa).
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