richiamasse ai suoi Yantali principii ro insuffìcienle, o si è trovala coldi ordine c di libertà wdrebbe an- l'ordine preciso di non spara.re. eora il proletariato balzare di slanciJO Nei municipii è bastalo che poche nelle posizioni 11no a ieri conqui- ·lec:nc di camicie nere di importasl.ile. tione ... straniera si presentassero per Con qucst'allra conseguenza: che richiedere le clirnissiqni delle nostre se ia fiente dell'ordine non si alTrella .irnminislrazioni perché i prefetti si a_ ,ienlrarc ... ili sè stessa, il proleta- affrettassero a mandare dei commisnalo che non si può sopprim~re co- sari per riceYere il potere comunale me classe, dovrà difendersi co'lle dalle mani delle truppe d'occupaziostesse armi oon cui la borghesia ten- ne. ta difendere il proprio priv:ilegio. Dappcrlullo i fascisti han.no aYulo ì\Ia lo Stato? domanda con senso ·piena libertà di portare a compimendi smarrimento qualche anacronisti- lo i loro piani di distruzione e di vioco cultore del concello dello Stato lenza. Ma quandò il proletariato ha neutrale, superiore alle' co11lese di :1ccennalo a difendersi - e furono parte. L'abbiamo Yisto alla prova, difese eroiche quelle cli Ancona, di nella settimana del parossismo fasci- Parma, cli :\filano - lo SlaLo è intersta, il paterno Stato borghese perso- ,·ennlo ... cedendo i poteri all'autorinilìcalo h1 Facta. là militare e questa, d'accordo coi f fascisti hanno potuto compiere fascisti, ha compiuto l'opera ... ralutti i loro assalll, lulte le loro deva- strellando i son·ersiYi, disarmandoli. stazioni. Si sono potuti concentrare, perquisendoli neUe abitazioni. senendosi delle ferroYie ... gratuite o Ccsì lo Stato ha gettalo la maschetlei camions, ostentando armi che in ra cd ha dimoslrato apertamente di. qualche lccalilà errino state preleva- r~serc assccialo all'opera di reazione le dai depositi militari. Dappertullo ,·io!cnta che il Fascismo ha instaurail loro obbietliYo era notoriamenl<' to contro i la rnralori. la Camera del LaYoro. le cooperali- DoYc si andrà a finire? E' quesla ve, i circoli politici, i municipii, e una domanda che dovrebbero fordappertutlo la forza pubblica o è mularsi i conservatori intelligenti. se giunta dopo, o si è trovata in nume- ancora ve ne fossero. TENAX. Il Con~ressosocialista Il giorno 6 agosto si sarebbe doYnto inaugurare a Roma il Congres- $0 :\"azionale Socialista, con,·ocalo in Yia slraordinada perchè si pronunciasse dcfìnili,·amente intorno alle tendenze che si contendono il teITeno entro il nostro partito, e perchè, quindi, desse implicitamente il suo giudizio intorno a quei compagni, che. infrangendo la disci1)lina di partito . .aYevano già posto in atto quella tattica col\aborazionisla, clw nostri precedenti congressi hanno recisamente respinta e condannata. Causa lo sciopero generale, il conf!resso doYetle esser rimandalo perchè erano stati interrotti i lavori prepar~ tori. D'allra parte. se anche 111on ci fosse slala quell'interruzione, come 8\Tebbero potuto radunarsi i fiduciari del Partilo, mentre a Milano fumigaYano gli uffici dell'• Avanti!~ e in ogni grande e oiccola città italiana. dappertutto dove vi era un centro ùi vita socialista, imperYersaYa la più barbara, la più feroce reazione? l\Ia ora è suhenlrato dappertutto un po' di calma: la calma dopo la tempesta; e, d'altra parte, le ragioni, per cui era stato conYocato il congresso, f.ussislono ancora. Il Congresso, adunque, si impone ancora. 11 Partito, il proletariato ha ora più che mni, il diritto, il dovere, jl bisogno che venga recata chiarezza nella ~ostra situazione interna. Dopo le v1clenze. di cui siamo stali Yittime in questi giorni, non possiamo più permetterci il lusso di passare tutto il ncstro tempo. di sciupare tulle le nostre m¼:(liori energie a discuter semnre e poi sempre di tendenze, a dibattere sempre e poi sempre se con- ,·enga prendere questa o quest'altra via maestra, questa o quesl' altra scorciatoia. Occorre. urge che si prenda finalmente una decisione: si decida per questa o per quella via. Ma non si stia più indecisi, non si stia sempre fermi al bivio. senza risolversi per l'una O per l'altra strada. Occorre però allresi che, una volla presa una decisione. la si metta in atto; una volta deliberalo di scegliere questa o quella Yia, ci si metta per la via scelta fermamente, recisamente, cacci~ndo poi lutti colord che continueranno a ribellarsi ai deliberati del Congresso. Senonchè, al momento attuale, ,occorre altro ancora. Lungi da noi ogni senlimenla.lità, lungi da noi ogni pensiero o desiderio di subordinare la nostra azione al dolore per quanto è an·enuto in questi giorni. Ma se non del dolore. dobbiamo tullaYia tenere conlo della necessità. La guerra. la politica, ogni nostra azione dcYe sempre tener conto delle necessità materiali, senza di che non si può rallgi u ngerc la lìna li là ideale. Orbene, può gioYare al nostro par-- lito, in questo momento, una scis- ~icne in larga scala? Può gioYare lo ?-Cinderc in due il Partilo. scindere in due il proletariato, proprio nell'istante in cui esso ancora sanguina e le sue case ancora bruciano, propr:o nel momento in cui il nemico ,;la preparando - su ciò non si può dubitare - altre olTensiYe? >foi non sappiamo ancora con quali intenzioni Yerranno al congresrn i collaborazionisti. Ton sappiamo ancora se e quanto abbiamo imparalo dai recenti eYenli. Crediamo, a ogni modo. che anche il prossimo congresso do\Tà riaffermare la necessità d'una tattica inlransig.,nte. Ma riteniamo che si doHà fare di tutto, per salvare quanto è ancora pos- <:ihile salYare della nostra unità, della nostra compagine. Crediamo, in- ~omrna. <'he si debba far di tutto per- •:-hè abbiano efficienza piena ,e assoluta le parole contenute nello stesso manifesto, che la Direzione del Partilo ha lancialo al proletariato italiano: • ... Tale allacco si respinge con una forte organizzazi1one: e l'organizzazione non permette impazienze ~ingole: essa vuole disciplina nell'a- ::;ione. Tale disciplina s'impone a tutlo il proletariato. che nella sua uniane ha trovalo il mezw unico. il solo per saggiare la sua forza. « TI Partito Socialista ha bisogno di tulio lo sforzo dei suoi inscritti oer continuare questa battaglia, che è forse nel suo periodo acuto ~- Almanacco so iali1s9ta22 Questa interessante pubblicazione dovrebbe essere in tutte 1e famiglie proletarie. E' la storia contemporanea di tutto il movimento operaio nazionale ed internazionale. Presso la Biblioteca dell' « Avvenire • costa soltanto Fr. 3, franco di porto. COMBINAZIONE: L'Almanacco del 1922 e quello del 1921, due volumi di oltre 6oo pagine ciascuno, riccamente illustrati, per soli Fr. 4,50, pure franchi di porto. Inviare le richieste coll'importo an~cipato, ali'«Avvenire del Lavoratore•, Zurigo, Conto Chèque N. VIII-3646. 7 A.ppPndlee dell~ « Avvenire del Lavoratore·,. IL TREBBIATORE Commedia di NATALE VILLANI ATTO SECONDO E" !)aJSSial,buo·n amino. La scema è la sressa ,d:alimimo aòto can gili tessi og- ,~etbi, meno alcuni ,taivC/li ,e ipainohe e ,I .deso'he~to.Y.i i v,ede. in :Più. un ta•volo fisw. di <:e.mento, sdtiLo1jl pergiaia1to. E" ùt1 ,rna'tittno /1.Jll ,po' .albo1de,1m"se ,di trugino. SuMlo .sfoTl!do 1 comi[!cian-0 ad appa- :nke gir.~se :nubi. SOBNA .ARbMiA Carlo ,e Paolo; ,\!lidi Marco. RAOLO l~ :eg:un,!o 1da Oaintc, e 11r1 J ,da1 I ,portialle ape11toe .si ,guarda ,n gùo). - Nan 1si viede ,nessuno. L"051[/er'a è t01-ììrns1a Jndheidi 1denbro. OAl~UO. - Una vQlba e' era un ,calzollaio Qtti. MOLO. - Dtw',e seme là d1,n1ro {in1dica .a sin!isfina e atVlvfoinair,do!'ci!i>r.1rma). - Nictn ,e' iè 1r11eissun?o ,MA)RlCO(:ariìiìaiocita1llldaois!.lia p0111ia. :p{)li ven()ndo ji1nalhzi). - Chi oeincano? PAO'LO. - L' osrteria è oh,iusa? , MA!ROO ,(surp,nf\SO).- tL' ostena? ! Ma Id/a un ainmo. è •dhl)u,sa. CARLO. - ,E il" osbe e Slla iìg'il:1dove .sii ,tirovaino? Nct111 ,aj sono più ? MiA 1 RCO. - Ci sono .ancora; abitano di sqpra ,(indicai). PAiaLO. - E per-0hè è chiusa roast-cir~? M~CO. - ,Pendhè 11,011 •ai ,andava più ,nessuno ia bene; l9allv,oqualche mc,rl o iioroo~iel]Q ,e per v.odcre g(,i,occhi della ,beilLalfna:nlc:esoa. Ci.\JRLO.- " ai abbia.mo 1,e;gaLoil ca- •vfaJPLliotuori IOC,me r2.ivamo saltli fa re ,in paissaibo; ajpresije 1111dioair,ucni 'ai)Una agderma? . MAIRJGO-. 1Qtfi,in paiese ,non er,a rimalslioohe questo n.egio~ìo. ara è s«a100 ,sQSIMuito,<lai~lOa oqperativ.a. Ma p€Jr ai~e JCiaIbere ,o Ida maingi~r,e bisogna ,esser.e odnOsciubi. PAOLO. - ~ooono,sco il Sindaco, il siRJnor11.JtftgJi. MA!TWO.- QU!etllo '11011 è più a ViJl:i.- v1ocohìa. Bi• lioteca Gino Bianco L'AVVENIRE DEL LAVORATORE Triste • • m1ss1one sfrutta,micnto negli stabilimenti religiosi., pubblicò delle testimonianze cFi ragazze ticinesi sul trattamento inu.mano e cru- • dcle del e monache ~orveg:ianti ,·er~o le tica ·rulla: bisogna dhingere i com. ospiti del coll\·itto. pagni di altre tendenze come dei vi- . . . . lt, dei /rudi/ori, dei \'fil(ltili, degli _.\es~u1_1~0u in_ grad~ d'. sm~11t1req_u~ll~ a/l<.ari 1e/!a borghesia. .., ~fi~r111az1onri'"e~1s~e I c1rcolt clcnc~h •1 E ' ·r t ·ste CO n,,p·to I s· limitarono a d1ch1ararc che al g-1orno r, n f,v i C 1e l S0/10 as- I' · · ·, I · f ·. · ·1· · 0 · t· l'/! t· I l . e ogg-1non avvcnJ\·ano p1u e c1 atti s1m11. !111!1 , l mums t r,, a .,1. uro gr.or- . . 11ali, f torr dirigenti e ca,MrilJ!li tier- Or~ 1:r_opnoa__lcun: s~tt11;1ane_ fa n~I si.Stono anche in quest'ora suprema- conntto 1cmmrnilc d1 \\ 1~d1,ch 111 segui~ 1 . · • •st 1 . , lo ,,~ rnaltr2ttamcnto •uhno da parte d1 1':1 ' 1 e :i agr~a ,a s 1 ·?m '1/11/1 rare l:,C t111, suora. una g-ionnctta italiana si è lii /(l'iJ/':.l!U, e ze L .<;e!(',J!IG. < ! w:- i nn·,.cat1 I s · ·· 1 ·1 1· 1 · I . d" 1 1 ~ • -C . uo,·e vo ero ce are I mazar.i: l.!1 ro i avorariJ11 SO\'\'ersll"i l cai>r0 1n·e11imento ma le inda0 -in' del' lt t d · l · · 1 · r · · ' ... ' ' a r~· 11 /l[J!llll e i oro flOJ;mu ; l I autori•à ;iri;:-1),·ie•; portarono la luce nella Il f tlscisino e le lii diproscrizione ? A quarrto ci scrirnno dall'Italia, corre i\'i pcr;.iqeu,tc la voce che i fascisti dJ :\fil~no e al~n:, città a,·esscro già compilate le '.or6 li!lle di proscrizione, avessero già dccicetato i loro « hancti • contro i nostri compagni più in vi~ta. l"1n conferma sicura a quc!'tc ,·oci non -i ha: anzi wm manc.1.nole solite smentite 11fficiafi. E" un fatto pero che a Milano. pci esempio. la questura ha posto rlue o tre o quattro guardie regie come « scntine'le d"onore. davanti alle case di Guardo con JJl"o!onda apprensione e trepidazionll cti rivolgimenti d' Italia. Raccoigo nttl, m~1ite e nel cuore tutto 'il su1::J/i~io ed il tormento del nvstro f/rn,etariato, pur sempre 1 n.. ono, generoso e pronto al sacrificio per le cause grandi. Dovrei rievccare le sue peripezie, i suoi turme11ti, le sue ansie, i suoi dotorr infiniti ? Sarebbe recare offesa alla memoria dei tettol'i del!' Avver:1re. l quali conoscono alm.eno quanto me le afflizioni dei compagni d' Il alia. Non lo faccio e mi chiudo nel mio isolamento a osservare trepidante ciò che avviene laggiù. du, lri. . . . . . . . l11ttuc,,a fa<occnda. T dettagli del fatto I t !>arccchi nostri compazni. per proteggcrC///Jl'Cc'W C0J/1.ll/US 1t Ifa 0-:i\'1zzert hn110 impietosire anche il cuore pii'.1in- i da notturne visite cli fa,cisti. Ed è un 11e.,é:_!JCno, canre al sr,litn, lJene '.J <l.irito. ma certamente 11011q11dlo dcl!-e fatto ;,1tn·,i che a.kimi dei nostri miliW!e l t:.semvio. Ne_lf)ell'i! 1!1f!IJ /'l'l.e- ,11ore. le "lt1°i 11011 scmhrnno nate da m1- 1· Il fascismo scel!erato fa scempio di tutte le libertà, di tutte le buone regole del vivere civile; assassina, frrce,ulia, distrugge e ride diabolicamente delle sofferenze atroci e dei dolori inenarrabili, morati e fisici, della gente del lavoro. ·, g 1ori compagni italiani. che pure non ro del 1(iro giornaletto, per es., in pr[. circ 1 1111:1nam. a u~citc eia que' luogo che mai,cano di forza e cli feg-ato. han dovuto ma f)agint: Si pote\"CmO[eg'<are i tre D:111t"clc11omin~nnleholzc .• \ quest"ora poF.: in •alvo. rifug-ianclo,i in luo~hi sititoli se1;uenti: « Varrrpate di batta- •i attrndono ancora ulteriori notizia sulle cu;·i. glia e tradimento rifcrmist.'.l »: « L"A- a--rert~:,;ioni drllc: a11torit!i arzovicsi. La polizia .intanto perquisisce ed arvanti ! » denuncia il tratlim,ento e. noi La questione: cle1 • ~[adchcnhcim ~ è resta socialisti e comunisti. e lascia piena denunciamo l'« Avanti!»; « Lo sbir- certamente il la•o meno edificante del!Ja fihen.i ai fascisti. Le istituzioni più care al proletariato italiano ve11gonodate alle fiamme; vengono distrutte senza distinzione di tendenza· sovversiva. S' incendw l'Avanti! socialista, si [>rucia il Lavoro, quotidiano riformista di Genova, si clistruggono le riformistiche Cooperative del Ravennate, orgoglio e vanto di tutto un 11opo/.o entusiasticamente socialista, oggetto di ammirazione e cli studio di tutto il mondo cooperatore. Si abbattono e si ardono i Circoli sindacali, ·le Cooperative di consumo, le Cooperative di prodruzione, i Circcli comunisti, anarchici, socialisti: si percuotono, si ammazzano e bcmdiscono gli esJJonenli dei partiti sovversivi, si cacciano i rappreserrtanti dei lavoratori dai Comani e dalle Provincie, si fa scemvio orrende di uomini, di cose e di diritti. E' un inferno Più orrendo di qu.eUo che descrivono i Preti per impaurire i fedeli. Come se tutto ciò fosse poca, s; affaccia la minaccia di flna dittatura miJ.~tar,fa cista, la qt,ale, saondo ogni !ogica previsione, legalizzerebbe tutte le violenze, tutti gli :1r:1i't i, tutti i delitti contro i sor;•ersi\'i r/'!Jrmi lei' 1frmza; me, 'ere[Jh. · fuori {ef!- ge questi ultimi e le loro organizzazioni e confischerebbe quanto rrueste seppero ci eare in mezzo secolo di lotte e sacrifici sconosciuti, per la difesa, il benessere e l'uvvenire del proletariato. Il quadro è fosco: la vrospefli\'(l paurosa. La situazione, nel srr,J insieme, è tale che dov_rebbe indurre tutti i lavoratori di tutte le tendenze a passar sopra imniedi.atamente alle loro varticot.ari vedute e stringersi in un nucleo solo e votenle, per porre argine alla reazione Più feroce e più spietata che invade, al fine di dif endere le conquiste falle con sudore e sangue e, DOssibilmen1e, 1J.rocediere oltre: ro sc::ialdemocratico ». r!"ffici 1( materia i-ig-uardantc l"emigrazioE' vero che sotto il f}rimo titolo n.: it2liana. F.s,a 1nfaisce molto anch~ nut:a si diceva, asso!utcnnente nulla ~11recondizioni di la,·oro e di •alario ne-i del rifonnismo e dei riformisti, ma filatoi della S,·izzera tedesca. La tratta si riproduceva semplicemente e uni- drllc bianche e5iste qui 111 una forma inca.mente il proclé/711(1d' ell'Alleanza s,dio,a perche aHOlta in un manto di (lel lavoro ordinante lo scicpero ue. ipocrisia cristfana. nera!e. C 1·ero che anche sotto gli C. W. altri due titoli era difficile tro1·are la ragione di essi, ma ciò non importa- Pro ,, A -.~anti I,, va ai paranoici del comunism:o flOstrano: ciò che a loro premeva e preme è di scagliare gli operai di una ten denza sov1·ersiva, contro quelli di un'altra. f:.'' la loro funzione, è i! loro mestiere; io mi ci sono u11por abituato. Speravo tuttavia che di fronte alla tregenda immane che incombt; sul proletariato italiano avessero cessato l'aizzmnento contro i fratelli. Mi sono sbagliato. Lo constato conprofonda ama.ritudine. Non lento di richiumarli aJ,la serenità, alla leaUà verso i compagni di altre tenaenze, perchè so che sarebbe inutile; mi rifiuto di po!Bmizzare con essi:· affermo o/tanto che se i dirigenti comusti fossero pagati dalla liorghesia come sono paga.ti quelli fascisti" non potreh/Jero servirla meglio di come fanno. MIRANDO. letragedie al Madchenheim Una rarazza lt llaniampiccata I convitti femminili operai annessi alle fabbriche tessili già da moltissimo llempo fecc1·0molto parlare di sè. Le loro Ospiti. quasi esclusi,-a,mtenle ragazze •italiane. Yi stanno rinchiuse sotto la sorv-eg:ianza de'lc monache e non è porn~esso loro nemmeno u,n momento per recarsi fuori de! recinto o di parlare con qualcuno che non sia il prete confessar.e. oprure il pacfrono dell'Istituto fnedesimo. La loro corri pondenza coi fami.gliari. lontani. è pure controllata, e censurata. cosicchè nessun lamento per catti,·o trattamento può sortire fuori dalle mura d,ef convitto. l' A van bi! è stato incendialo! L' Avanri ! deve risorgere vili torte di Prima! Occorre dunque che tutti i com11agni, che tutti i lavoratori concorrano a rul.are queste forze al loro giornale. Non è vero quel che dicono i nostri avversctJ·i che /'Avanti! era comotetamente assicurato. L'Avanti! è soltanto assicurato irr parte, contro i twnulti,. gia.ccliè di Più ncn. si poteva; e i danni sono di molto superiori alla somma assicurata. Qui- fJOi si parla dei danni vi ibili, reali, effettivi: di quel/i prodotti St!l momento dall'assalto nemico. Ma Poi ci sono i danni conseguenti. Pii/ di quindici giorni di sospensione del giornale, durante il qual tempo le spese cominuano a decorre-re. E chiss<i per quanto tempo anccra non si tJotrà riprendere r antico rif mc di affari tanto nel giornale Avantir, r,uanto nei giorn.ali settimauali, quanto nel!a Libreria. E tutti questi. danni non ci \·engono rimborsati dalla Societci d'assicurazione. Urge <ruindi che il proletariaro intervenga ancora un.a volta lui con la sua assicurazione; rassicurazione, che scaturisce dalla fefle e che si estrinseca con l'aiuto materiale. Un sof,do o una lira. Tatti debbono cfare. E il piccolo come il [!rande obolo sarcì prava che la fede sociali5/a ha nei cuori operaJ radici inestirpabili, che il t>To/etariato non si lasci_a domare, che la c/l1sse lavoratNce si-schiera, ora come sempre, intorno a! suo Avanti! E1•viva r Avanti! .\rmuzzi Domenico \'uattolo Augusto Lombardo Dante Cattaneo Pietro Deaa Enrico fr. 2-t • 2,i :. "12 > 12 » 12 L'Imparzialità dello Statoitaliano Quc'lo •cl!mo politico. che è stato nuo- ,·amc,ntcl chiamato a reggere il timone della sgangherata na,·c italiana, ha spec'a men~e Jcccntuato neJ suo discorso che. in prima linea. occorre restaurare l'autorità d<;lloStato. l'autorità della legzc. Ouc·!a certa iamcsa legge egmdc per :utt:. Orbene. un amico nostro, arri,·ato ora da :\filano. ci ha già recato que!'to nuo,·o ~ae-:òo della H'staurazione de'la aurnrità della ·cgge. e Io ero in tlrann·ai - ci narrò egli - quando vede entrare le guardie. « Tiene nrmi?,. domandano a tutti; e tastano lutti per henc. e per un tramviere che aveva la ri,·oltefla. fanno un lungo minuto esame cli tutte te sue armi •· E va bene. ~fa in quella stessa città di ~filano. sotto lo ,tossn prefetto Lusignoli. sotto lo stesso questore Casti. sotto lo ,tesso comandante mi'itare generale Cattaneo. si aggirarono per parecchi Ja!°iOrni. in tutte le piazze. in tutte le strade mii:-liaiae migliaia di fascisti tutti motoriamente annati. molti di essi. anzi. sfoggianti il pugna.le. Si è m;ii sentito c!lre ::hc costo•ro siano ~,tati perquisiti? Gran hcl paese l'Italia! l' lrcble~tit ,ull' fncgnddloell' « 1,2ntl !, Le autorità politiche e militari stanno ,udando molte camicie per fare un'inchie- <;ta 1uLomo all'inccn<lio dell'«Avanti! ». ner ricercare cioè se vi siano responsabilità. e su chi queste cventua·i responsabi1ità cadano. Due punri. principa,lmente. preme alla 1utorità <I; chiarire: quale contegno abhianc- 6erhato le· truppe. e se sia ,·ero che dalle finest re del!'«Axanti 1 ,. si è sparato e si •ono lanciate bombe. .\ tal fine. si è recato ali'«Avanti!» lo stesso g-cnerale Cattaneo. comandante il corpo d"arinata di :\filano. che ora ha nelk sue nnni anche i poteri civili. Orbene. checchè dicano i giornali avvcr- :;ari. dall"Avanti ! non si è sparato e non ,i sono lancia •e bombe: ciò possono tc- ,tifica re ::;li •tessi carabinieri e bersaglieri che presidiavano !'.Avanti!• al momento delrassalto. Quanto al contegno del"e truppe. questo è risultato finora da tutti gli interrogatori: che esse avevano ordine di non sparare. Solo alla domenica. quando già 1'. Avanti!,. era stato incendiato. fu ordinato ai bcrsagliari di fare u~o ch1llearmi. qualora i fascisti a,·eS- ,ero tentato un nuo,·o assalto. La ,·ecchia storia della stalla eh iusa doPurtroJJPO l'unione operaia auspicata e necessaria, non avviene. Vi sono delle fazioni che non disarmano rispetto alle altre, Ìienunen.o davanti al pericolo imminente di sommersione generale. Trionfi pure la brigantesca reazione padronale-st{J;tale-fascista; metta pure a fuoco e a fiamme le istituzioni proletcirie; arresti, tormenti, ucci.da gli uomini più fedeli alla causa proletaria, non i,nporta: bisogna avventarsi contro i compagni dell'altra sponda, bisogna combattere essi. Vi Ì! da notare che i tenitori di detti com·irti sono. ne) so·o cant0111,doi Zuirigo specialme.i11eq. ueg-li industriali i quali costituiscono le c0lcnnc di sostegno della chiesa z11rig-nc, e protestante ortodossa la quale g-uarda con aria di compassione , erso il cattolicesimo. c(d esprime a suo riguardo dei pareri tutt'altro eh-e Tusi,n- ~hieri. Però quando si tratta di assicurar,i 1111ma aestranza docile e servir.e volentieri !-i ~crvono elci co·1ocatorì bonomelliani onde procurarsi delle operaie-, che senza re-sistenza. si arrendono a qual- ,iasi ,frutlamcnto. Xoi abbiamo i,n ogni occasione affermato che un simile fenof-erdin GiuF-o • 12 po scappati i buoi. ~fa un'a!'tra vecchia storia si ,·a ancora ripetendo. La qucTOTALE fr. 96 stura cerca di far ricadere sulle autorità 111iitari la colpa dell'accaduto; le autorità militari tentano cli rovesciarne la rc- ~pon,abilità sulla polizia ci,·i·e. E come in altri c~<.isimili. ,·edremo forse qua!L i:hr po,·ero «haLti1-clli. qualche po1·ero ,·ap~o e,piatorio. pagarla per tutti. E' vero che il fascismo, biecu e truce, manovale dela,l borghesia, si accanisce centro i sccialisli nOF me• no che conti o i comunisti, con.i: tJ i rifornusfi non meno che contro .:li anarchici, quasi volesse dimostrare che i sovversivi di tutte le tendenze yer lui pari sono; Ti-Ul tatto ciri sig:1i1Peno ,ocialc contrario perfino alle leggi Non più eserciti stanziali coi quali !a ~t:itali. '!On (kn, bhe rsscr1e tollerato e libertà è impossibile. Che bombe! che coche i « :i1adchenhcim. (convitti fem1ni- razze! Vanghe ,. macchine da falciare ci ri") 111}nchhcroe,~rre eliminati. Chi al- vogliono! cani a:1111 J1ri1na de-· a g-uerr,1. elevò la sua fiera protesta contro questi convitti 11011 L ra un sociali~ta ma il pubb'.icista cd av- ,·ocato Emilio Boss: consigliere di stato ticinese. il quale in un suo opuscolo « Lo .P,AiOLO ~ omneiso). - Oome! ò: signc,r CA.R.LO.- Come! L.;arng,azz,a s,; ricorilmigi, ,il f~~~le, ,non è più qui ? E •eiaatnoora.idi me'> ido've è ~ndato? MAiR,CO.- P.airc ohe ,di lai .si ,noondi MlAIRCO.- .Paire aib'lJl,acom.11er<1!10wa i6a 1ruu0, specialune1111t,.! il p:;Jdrc... -,vma lcmbano e faccia LI Miche!a-::cio. P.!(,QLO Gr,mr •t~Liair ,00:nt,o ,al discorso PAOLO. - ,Mia,e cl1J cMdu-::~ ;i gra,n-. -dheilo ;nte,ressa po,co). - Ma, r~::CTdc fQJrcto•del!"Ospedale ? ,11,,mdoal :nos~ro d;.scqrso, ~fa I' a.Uiodt MARCO. - La Coope,-.a.tiva Ag-r;-:ola metl~cre •nra maino a ,Maroo un P'Cma i 0on-t-a:dini. co!,o 1blg1licbbo,di ,b,u,ca) 1chia.mat0ci CAl<ILO.- E 10011 chi si pu:reboe Ira:- que,s,doin,camical:Jo 1dei\ia Cco,pcraibiva. taire, occorrendo? ,MARCO {11esp·1rig1onc.:i"o bigLet·ro). - MARCO. _ Og:i;i, credo. j:we pdiSsarc iP-er queUfo braooino idi carta. io do- ,di q.ui il compagno Gio,·arm.i, is,petto- ,111d,id~bunbalrc.... ire, p~r ,una verifica; 1111 s-! h~nno ur- C-,AiR!LO(1"1rorndoi:uor.i ,il pQn!afQ&Jli-). ,ger,te bisogno posso t~ efon,1,rc ~Ha Ne vuol~ 1 t11nonucw,o. ·ò: più ~ro. o ISeideceintrrale e f.arlo venir-e s11blto. 111at.e?;lioBacolo (pe-rJPOngetr.e). CARLO. _ Cìrfamatoto pure; lo n.s 1Jet- MAtRCO. - E co.,·a ·nic farci cii q,uc!l.i rteremo. M!A-RCO-. Vog,liono dirmi !là. i-a;,6011~? RAùLO. - ia,1110lll gtiiro per a.cquiSlbi ,di bovini per la macella,21rone. MAIRiCO-. Se è ,!Jetrques<·10. è :rn,wti1C ,disbunba,rJo. GArRll.JO-. M.a 1i:o paJgo a pron.ti.... PAOLO tii1'.ldi,ca11C1calnoio).•- Oui ci sotnio•dei mifiQJli. MJ\iRCO. - A!h! Geiisigmore ,dov' csse,re QUI€\'. milranamloolio iu qui ,lo scar,so 1.vn,noe iohe vo.11rabbe ,diven~ar,e ~l ,ma11itodi Fra11ce.ca ?... 1oa1rla ? 10Alm.iO.- Oamòa? 1Ma ,san fior di qua··-· IÙJ1Mrll QU~ti! ,MARCO. - A V.nHaiVleoohqiauella ca;- 1ualì è tuori ,conso, .anche se ntrov~- ,CA.RlLO-. ,Qua!ierrl.'Oneib,vaJLeallora ~n questo vQsbr-0st,rnno pa!e e ? MARCO. - '1.Ja,cart,a ,del lavoro. <:J!ita q,uella1110~n: ,n1,11n,1;i-a e ,non si beve .. \ V;;]Lafveodhian•eùiacaisa conmn1,<! ,.!,- lbiamo rrnura;ta ~n,ailapide ove è scritbo: « Olli 1J1tonl•avora non 1:1•ar1g"ia· OA!RlLO.- •Ma vm~vecchia fa a.:,cOr ,pairtc ,defl'.' ·ltatHa e voi dovrn:e pnre E i miliudi sprecati in apparati di distruzione, ver1gano impiegati a fomentare !.e industrie e a diminu·re le mis~·e umane. GARIBALDI. uscire qualche ,·olra di qui e .. wc r ,raippo11tcion ,a,luri paie i della ;nazia:ie; quinldi cm:za i! ,C:-:,naru con:-: pr,u.:tc 1ia11?1eNon sa rete m;;:a :itc,rn.a L; in1è( elano idi secoli, ccme quando i mcr- 'OalnUsii scamb',ava110 ,e e~.~ 0<,11le oase ? ! li 1dcc1aro è il 111<:z:,zdGi s-oim11bio più .civ,lc.... ,\i;AiJçCO.- ' Oi rabbia.mo i'. nos,ro rnezz,o 'Cl: scambio. ,e più civile idei vclSbr.o:è la ,~ era •di lutti i generi eh~ •ol occorrono e ,olte viene rilhscia,ta idb!l CC,(lllJL!lll<! a tMtt,i ,i .la vana tori del paiese. PAOLO 1<,1nt1e11v,oner,do, se-eroto). - Ma OOSbtt.iai 1ralCOQD1fl0a0Hefandonie. ,M,a 1do,1es~a1noqiui, 1in,hta•lia o nel pac19e,più bauibairo1del:11Ai,nica ? ,\JAJR,00.- Slaimo ,:ieC pae; e più oiv·11-:: •del ·monldq. JJ~ndh.è 1TJ011 'Ci sqno più ese11cemi, nè ·111~diaiba11~ -nè ncg<Y.ciztin. ima salo igieme rohe-lavora o eh~ ha t!aV'Oralto. P.AOUO. - 1M1acosbui è matto. Com· è: pusisJb-lk'Oiò-ohe idifie? Cctmc potete N'C1~cfere i l)l"cidciltti dei pa,,:,,sesanzia i ,meidra:lloni. i ,n:fX&'OZia':1gV,ii, cser,c,e,11,1[, ,e, per <li più, .se110a1de111a1110? MAi~CO. - OLie!lo idimo.shrerò ,in ,due pairC'lle. Oasi si fu. aua~do 1qoconrol)ibcrarsi di un 1anìmafOteda maceHo. non Leggete e difton dete "l'Avvenire del avorat..ore iQcoonre1disbunbare 'a sigrwn,t v,c-s1-,ra., rapp1s:s"21nLatr!l1a.! 11•ab·1ec.h s.e ò'e1 111ué',· _.1tori; ,;-,e,., c::ionrre r~-m;n~1•0,ri- ,v,dlgtllrSi -ai 111e~Ozi~nli oQrnr ii s110 ccmtpaigiro:m:i.lbclsramaml1rc ,din-~r.1man'c ,ti ,m.JoeUo I' a11rma!e per -..tinte; ,cbl 1Cnr.9ttr71io d:?iiCnns1J111\cr;,.;i. 1uito èa c.111111':i:1,'i:1 ci spacci .co·'pcr.,- fo :. ,'i° c:nJ./1° 1:c\ 1v,·,en cìi,9'irilx,it:i la c::t:-·e. ( c,si faoc·-:tmG per '! · t1 ! pr:i- ,dmti ~,',:17Ja. ·che coloro ,ai q.rr'i ii iìhll:- diamc ci vcr.s:,no ùl ..tcr,::,); 111.1 :n -caM! 1e, ,ci mandano q::i h': qu~ g'.:- 1' ,r,i dH· .nai 1r.<Jnprod•ici:in o. comt I·~ $:J~~I)'!, i ·te"'<;nl'i. i' vin0. J" c!·.o e lutvc li r...:s·o. !I Cons,orzio 1Jn1,;:t lt,i a p211!1:nc r .a,ifì~to-ali' Ospe.dale, e ,così •rmilì~v1oratcri pO~&bmo b~.:fr,s•m0 viv,.:l1'~e:cmzadenaro. PAOI.JQ. - A Q'lt~nto pare, :e.i che era 1eallz<'la!i'oOra lha sm'JSSo ,di fare le s,oairpeper a1dotta1rcil mc_tiene più co_ .modo 1clis1>accia,t,ciredek'e nuove teoo-ie :ai!!~ s,pa!ifcdai pove-ri confclldini! MA'R.CO.- ,Lo111qnma,ooio,più le scar- - pe, ma le ral:moppo,c<>mi~naibnoppola ~ol'.aria idei!' az'Mda ,nostra cooperativa. e tengo ,il m,lg,azz-an,o de:h~aCoo- ,pQrat,va dei OQ:~ umi, IOVle .a nes uno i cOI~<ie R10a,n u »a sen7ia Ila ci:trta del laivoro. ,(C,011tinua). j
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==