L'AVVENIRE DEL LAVORATORE L'occihnigolesuell'Itainlicaonvulsione più spiccio e più eroico che it convin- ogni p.r>ivilegio di un uomo sull'altro, <li cerle >. un ceto sull'altro. « Di nuovo e di buono in ,tutto questo io proprio noi\ so veder nulla.; ci vedo wlo un· sintomo di una mallattia molto 1ecchia,: la debolezza dello Stato italiaIl Socialismo, constatando che l'attuale regime di com:orr,enza turba profonda.- mente i rapporti umani ed è ca.usa della guerra degli individui, dellla guerrra dei popoli, della guerra. sociale, dichiara che l'abolizione della proprietà privata e la instaurazione del Collettivismo non è soltanto una questione di giustizia per i diseredati e la rivendicazione legittima cli una classe fisiol1.gicam,ente e s{>Ìritualmente uguale, per lo meno, ·all'altra, bensì è una questione d'interesse comune, in quanto è diretta ad eliminare dal mondo la più alta. ,e formidabile causa. di co,ntrasti nella convivenza, ed a stabilire una legge di vita nelle qu·a'li tutti troveranno giovamento. Definitiva.ment,e scomparso il mito rivoluzionario de\l'immcldiato dopo-guerra - mito che non fo frutto di uomini quanto dello stato di insofferenza dei reduci sognanti una nuova èra di giustizi.a nella patria sanguinosamente clli,fesa -; lontana' nella memoria la prol.etaria occupazion,e delle fabbriche, pal'rebbe che tutto dovesse ora procedere ne\ migliore dei modi sp,ccialmente dopo che il fascismo stla salvando ,:a Nazione. Invece, proprio Lm fascista scrive queste parole gra viss~me: « Ora ,mentre l'Italia attraversa una pe_ ricolosa parentesi di disorientamento in.- terno, è 11JC1cessariosuonare l'altarmc sul tema dei debiti, poichè se a ottobre l'In- :;-hilterra ci richiederà il pagamento degli interessi arrelrati. la lira seguirà \a sorte de1 marco, ,e avremo molti inevitabi,'i perturbamenti socia.Li•· Questo giudizio del fascista Polverdlli è dettato dall'allarme lanciato da.I « Daily Cronicle » - Q_rgano di Lloyd George - i~ qua.le ci tira ·1e orecchie per l'affare dei -òelxiti e degli inùercssi conseguenti. Giuste apprensioni ed evidenti preoecupaz,ioni. ~[a,, ,ecco. noi ,·o,rrcmmo sapere a chi sieno dovuti questi «perturbamenti•· Ed è ciò che chiediamo ai consoli. ai principi, a,i tria.rii del fascismo. Sta.11do infatti a quanto scrive la « \Vestminste-r Gazet~e », li. « situazione politica. in Italia è paragon;,,bite a quella della. Pdonia: uno Stato ,·ecchio di fronte ad uno Stato Alla notizia che due agenti iascisti sono p:trtiti ùa :.'llibn.o per Buenos Ayres per organizz,arc colà i fasci, la stampa a1rgenti11a è insorta ,esprimen,do sc,·eri giudizi a· riguardo. La « Liga Patniotica Argentina.», forse per ragioni di ... concorrenza, ha rifiutato ogni co,ntatro con gli importatori del • fenomeno tipicam.enle italiano•· me,,Lrc quel Governo ha preso severe misure i>Cr impedì.re la propaganda fascista.. Kegli ambienti londinesi le impressioni non sono diverse, stando a quanto ne scrive AngeJo Crespi al filofascista « Resto del C,;rlino ». fonte entrambe non sospclLe. Eccone :alcune: « Anzitutto per chi osserva da lontano, il fascismo è !unge dai'l'cssere quella cosa genialissima. peculiarmente italica, che i suoi seguaci vanno predicando che sia•· Rif,erendo~i indi alla psicosi bellica per_ durante fra ic parti in conflitto, scrive: « Quello che era un atteggiamento tran:;itoriarncntc giustificabile sopravvive com.t: spirito di delinquenza, sia •esso fascista o co,munista •· no». , « Il fascismo è un incLizio di immatnrità, non di genialità politica cosa del r.csto confermata d'alla sua vuotaggine intc1' etluale. Là quale invano si tenta ce-- lare coi, l'as,:milazione cli idee nazionaliste, chè anzi que.sto appunto la mette i•1 evidenza ancor più. E pur questo è tutt'altro che cosa original,e e particolar- ,11cntc italica». Lo scrittore termina definendo il fase.i" smo « un fenomeno di nevraiste11Jia collettiv1. tutt'altro che intrinsecamente glorioso ,. L'occhio ingles.c· cosi ci vede e così ci giudica, quando quelle che potevano essere ·e cause dc! perturbamento di ierri ~ono sopite. e mentre ovunque erompe ia civiltà dei consoli, dei principi e de.i triarii, cui non par vero resuscitare - :1clle luci di una tragica farsa. - la lont,ina romanità nella Nazione povera e bisognosa cli !.bertà e di pace. E mentre ad ottobre - non dimentichiamolo! - l'usciere londinese batterà alla nostra « 11 rompere Le teste_ pare un processo porta con un sarcastico ghigno. Cose semplici Come arriveremo al socialismo m·onato •· Soffermiamoci alquanto su questo con- socialista. se pure non ispirato al'e noe I fasoisbt italiani - scrive il citat>o cetto che il collettivismo socialista non è stre idealità politiche. giornal,e - vivran,n.o particolarmente nel1:a storia come distruttori di Gabinetti. Costituitisi durante la guerra come un.a unione di parriotti, colla miss.ione di contrastare le attività dei pacifisti, essi volsero, dopo l'armi!tiziu, b 'oro attenzior~., ai comun.isti, e con la pretesa cli Liberal'e l'Italia dalla dominazi-one de' socialismo insorgellfe, hanno finito per esercitare una tirannide intollerabile. Ld loro dimostrazioni furono una d~lle principali cause della caduta del Governo cli Bonomi. e ora !'on. Facta è stato rovesciato pcrchè non è riuscito « a garanti,re la pace interna•· In un momento. al principio cl.e-U'a.nno, sembrava possibile che' i .fascisti diventassero un potent•e partito politico. Liberandosi dai loro più violenti aecoliti; ma in seguito è sopravvenuta una recrudescenza cDi disordini •· E. dopo a,·erne desc_ritto un lungo elenco, così cc,n,tinua: « E' evidenl,e che se non sono tenuti a bada senza indugio. i fascisti, che hanno iatto cadere tanti governi. renderanno impossibile ogni sorta di governo. Così forte è il risentimento susdtato dalla loro attività. che la ,i"- sembra. aperta a quatunque ::\[i11ist,e-roil quale voglia agire con energia. e noi confidiamo che il comune desiderio venga presto soddisfatto ». Chi poi dà queste -informazioni è « La St?.mpa » d,i Giolittn, il papà del fascismo ita!ian-0. Ed ora cediamo la parola al « Daily 11,legraph, cli Londra, il quale così prospetta la situazione n.e-1 nostro paese: e Francamente la situazione è tale che nessun amico cLeTHailia può esa111!Ìnarla e considerarla un grave presentimento. La caduta di Giolitti prima, di J3-0nomi poi. hanno an1to per origine l'incapacità di rest:iurare ''ordine nel paese. funestato dagli interminabili conflitti fra le fazioni comunista e fascista . « ..• le ragioni della crisi risalgono alla situazione interna del paese ·e'd aWinabilità del governo di saperla fronteggiare. I1 mo,·imen.to fascista ha assunto un ca1atter{! di persecuzione e di il' egalità pericolorn alta libertà e ad un buon Go- ,·erno . « ••• Il peggio è che un'organizzazione bene armata e fautrice di violenze co,me -e oggi quella fascista. che annovera. fra le StLe file 300 mila uomini. gode le simpatie dell'esercito e della polizia-. « Dopo ·e dichiarazioni di 1Iussolini la situazione ~ aggravata maggiormente ... •· Xè di,·erso suona l'allarme dato da. un altro giornale ,inglese. il « Times », a cui non par vero ch,e quella di oggi sia la vera faccia dcll'Ttalia. In un artH.:olo editoriale ~sso scrive: ~ X oi siamo ansiosi cli vedere la faccia ·delta vera Ita'ia ancora una volta, di queL la Ttalia che suscitò la Sj)eranza e l'entt:sia~mo di tanti inglesi n,t· giorni deHa :;ua rina.5eenza "· E finisce: « l\Ia è irnpos,ibiie guardare senza grave preoccupazione !o sfacelo di una iorza 11azionate ,n lotte faziose. Politicamente 1'l talia va a t•ento11i. Xoi seguiamo con simpatia, ma con ansietà. il processo oscuro in cui essa è avvo'ta. Silrebbe piacevole. in verita. il 1·ederc ancora una ,·olta la faccia -<!ella nra Italia». * * * ' :\"on c'è chi non ,·eda emergere da lali giudizi l'apprcnsion.e per i crediti verso l'Italia cd i'. • perchè della i,remura con cui è stato richiesto il p.agamento degli onerosi interessi da parte de~li organi ufficiosi del premier inglese. Com,~ diretta conseguenza di ciò si è avuto ii fallito tentati,·o di Schanzer a Londra per un accomodamento finanz.iario e i ripetuti scacchi delJla politica estera, del nostro Governo in Oriente. :\[a - manco a dirlo' - la colpa di tutto ciò sono sempre i lavoratori ... * * * Interessanti sono infine i giudizi sul fascismo che ci 1·engono dall'Argenti11a. I 1oteca un'utopia co,me lo definiscono gli, avvers:iri benevoli (gli ... <1nri usa,no definizioni !)eggiori) ma è, semplicemente. una verità 'n marcia 1."a dolorosa storia di questi tempi cc ne porge. pur attraverso modi e-rrati e fini diversi. l'esempio if più suggestivo, perchè dimostra come Jo stesso Governo e le stess€;! classi di,rigenti e borghesi riconoscano t'eeccellenza del principio colJettivista e colmincino, essi stessi, ad applicarlo. Voglio riferirmi alla questione nazionale degli approYl'igionamenti. . Prima delta guerra, il grano, il carbone, 1.[ ferro mancanti in Italia erano acquistati all'Estero da pri1·ati mercarnti sotto un regime individua'ista di pura speculazione. Gn privalo co,mprava centomila ettolitri di girano sulle banchine del porto di Buenos Ayres, lo faceva caricare su 1·,a,·i di proprietà di una privata, industria marittima le quali lo trasportavano a Gct~ova. don: intermediari e grossisti pril'ati lo accaparra.l'ano di1·idencloselo. 11 grano arrivava così ai mercanti mil)0ri, i quali lo cedevano ai mulini e que-- sti ai pril-ati fornai. Quanti passaggi di merce,, quanti intermediarii inutili e... quanta speculazione'. Lo stesso si dica de-1 ferro e d~\ carbone. 11 Socialismo ha sempre i,nslstito sulla necessità di sopprimere gli intermediari i mediatori. i sensali; ha sempre bandito il principio della con1·enienza socialte di avvicinare, più che sia possibile il produttore a! con•sumatore: ha sempre procla. mato che la questione degli approvvigionamenti cle1·e essere un affare cli Stato da organizzarsi in pubblico servizio. Utopie! si è risposto. F, i' principio individualist.l .ha continuato a preval€tre sul principio collettivista finchè ... è venuta la guerra. La guer_ra ha squarciato il ventre a molte prevenzioni. la guerra ha messe, ·a nudo formidabili necessità. la guerra ha co~ ~tretto molte teorie ad ... andarsi a nascone}( re e molte altre a rivelarsi. . E il Governo italiano ( ciò che dico per 11 nostro Paese è. d'altronde. comune ed app icabile a tutti gli altri), questo « Comitato Esecutivo » della borghesia itali;ina a1,tisocialista. messo alle strette dal bisogno, ill0n ha esit<tto un momento a recarsi ad accendere un paio di moccoli sulraltare dell' "C;topia. e, pàssando con salto da kanguro il fosso delle pregiudiziali po'iliche. s'è gettato a corpo morto in gre,r111boal. collettivismo. Xientc J)'iù accapparatori argentini o russi. nientc1 più na,·i private. niente più ((rossi~ti a Genova o 1\'apoli, niente più imcrmcdiari c... abbasso la speculazione! E' lo Sta,to che va in America e compra. Lo Stato. rapprescntan,t~ della colktti,·ità dei cittadini. acquista per essi i venti milioni cli ettolitri di grano mancanti. Lò Stato. ente pubblico. organizza il servizio pubblico ciel... pubh'ico appetito. requi~isce le navi delle private mal'inerie. trasporta per suo conto. carica e scarica in propria gestione. requisisce e g-cst;sce i mu 1ini. manda la farina o il grano ai pubblici Consorzi, elimina i sensali. e fa. capo preferibilmente ai Municipii. alle CooperMivc-. Altrettanto lo Stato fa per il ferro. per i' carbone. pc,r molli altri generi di prima necessità. F, questo, per gli Dei,. è collettivismo tendente a fini tutt'a'tro che socialisti. ma collettivismo. Collettivismo applicato ad una parte riel sen·izio degli approvvigionamenti come noi vorremmo fosse applicato a tutto ii complesso ·dei medesimi; col'ettivismo fatto pvr eccezione. mentre sarebbe proficuo l'applicarlo di regola; col!'Cttivismo impiantato per la guerra anzichè, come noi vorremmo. applicato per la pace prrpetut!. dei popoli e degli uomini, ma collet-ti,·i~mo autentico. rii marca economica inoBianco Il fatto ci autorizza a coglfoÌ-e in contraddizione la borghesia quando diceva e dice che il collcttiviSrtno è impossibile. Il fatto ci autorizza a, mettere a verb.a.Je la resipiscenza borgl1ese colla ma.turita socia'e di certe riforme eh.e quando eran.o reclamate d-a noi. - ieri - fa.cevano sorcpitare tutte le oche e i g1.1fi del Camp:- •:loglio conservatore! ~ oi prendiamo .a.tto che gli approvv.igionamenti de\ grano. del carbone e del ferro ·possono essere gestiti dalla collettività rappresenotata dallo Stato colla esclusione dei privati speculatori e domandiamo che anche il re-sto de'le materie ~•rime occorrenti, che anche i manufatti e le macchine, e tutto oiò che occp,rre al Paese e che il Paese non produce, ve11ga ltguaLmente provveduto all'Estero da un servizio stata.le. X oi domandiamo che l'eccezione del tempo cli guerra dive·nti regola del tempo di pace-. E concludiamo, su questo punto, che l'evoluzione socialista è ammes<Sa. come po~sibi'c e s.ocialmer.te utile dalla stessa l.orghesia con i suoi timidi espedieruti imposti dalla gue1rra: dunque lr« inrea.Uizzabile » è già. in parte. una «realtà»: l'utopia dell'icri è la real~à dell'oggi e del dlo:.. mani. La" questionedidiritto , Si dice che queste «pretese• del Socialismo - di orgamizzare. cioè, la produzione e lo ~ambio dei prodotti a conto del'o Stato insieme a tutta la. gestione delfa proprietà colletti,·a - siano, oltreehè as- ,urde. ingiuste. Si dice che lo Stato è anche il rappre- &entante degli intermedia.rii e dei proprietari e non deve ledere i diritti di costoro. Io ho dimostrato più sopra che cotesti 1·antati diritti si fondano su basi mora.li molto discutibili. che l'origine e il modo rli accumulazione del'a proprietà in genere è tutt'altro che basato sulla giustizia; ho dimostrato i danni enormi cui l'attuale regime capitalistico espone Ja Società. Basterebbe ciò per dimostrare quanto di « 1;iustizia • si contenga nel S_ocialismo, poichè è giusto Stlnz'altro tutto ciò che si oppone al male: è giusto senz'altro tntto ciò che antepone al bene dei singoli quello de'la collettività. li capitale non è un diritto: è un privilegio! · F. non è neanche 1~n pri\'ilegio conces- <o a.i mig\.iori. hEnsì ai favoriti dab caso. dall'eredità. dalle proprie opere spe!.so malvagie. e scorrette. L'espropriazione capitalistica è giust~ perché è una opera cli « salute pubbltca, organizzata nel!'• interes<e di tutti ,. pt'1 il ,,anta!('gio de.l'intera società e non solta,nto per quello della classe proletaria. E' aopunto que,ito nostro postulato, al'entc di mira l'interesse genE,rale e 11011 l'egoismo classista. che nobilita la dottrina ciel Socialismo e ne fa una idealità accessibile a lutti e non soltahto ai lavo1·2tori. ;\'011 pochi a,·ver~an equivocano qurt11do affermano che. in fondo, il Socialismo è una « questione di classe •. ~o! !I Socialismo. pure sferrandosi attraverso la lotta di classe e i necessarii co11trnsti d. puro carattere economico, è sopratutto una aspirazione ideale \'Crso u11a Umanità migliore e tende all'equo orchna.mento·di tutti agli uomini in una classe sola JJCr la quale sia Legge i' Lavoro, Religione la Giustizia. \forale l'UguagJianza nei doveri e nei diritti. Il Soc:alismo non tende a rovesciare l'a•lluale nato cli cose mettendo gli schiavi al posto dei padroni, i poveri al posto dei ricchi e viceversa; il Socialismo doma.11Cla.in.vece. la sparizione delle c1asst( l la fusione di tutti i ceti socia.ti in una 'Gmanità unica e ugualitaria. nella quale si. reso impo-sibile l'ozio. impossibilr La lotta cli cl.asse co:ndotta oggi dal Proletariato contro la borghesia non è, dunque, una lotta di egemonia, bensì una l0tla p,ro-equilibrio i1, ,iondo alla quale uon J)alzerà fuori la viltòria d1 una classe sull'altra. bensì la vittoria de,ll' interesse general,e su quello particolare degli inùividui e dei ceti onde, i.n definitiva., i proletari 11011si battono tanto per sè stessi quanto per i loro stess1 avversari e per una ragione superi0<re e ideale di comune miglioramento. Al contrario !a resistenza di classe, organizzata dal Capi,talismo sotto l'orpello della libertà (cli sfruttare il prossiin,o e del mantenimento dell'ordine nel privilegi o) è una 1nerrae p,ropria azione egoisbi.:a non ispirata d'a alcuh.a idealità sociale, ma solo da'lo spirito della conservazione e dall'interesse individualistico. Dunque il S ci'aiismo è la rivendicazione dei diritti della stermi,nata ma,ggioramza dei diseredati contro l'infima minoranza dei privilegiati, e la « questionè di diritto» sollevata dagli ideologi ortodossi non è che una volgare « questione cli ventre• della borghesia! Psrchè IB danninaFrancia nonsonpoiùsottopoaslltapendaimorte Coloro che mostrano particolari simpatie per la rubrica de~ process,i - seguendo nèlle sue varie fasi il p.roce.sso 13essaraibo - terminato coll' assoluZ'ione der a figli'a e ha condanna della madr-e, si sono chiesti perchè la colpevole d'omiciuiQ avesse avuta commutata la peJna ùi 111.orte in que,l1 l'ergas!"olo, poichè la legge francese commina la morte anche alle ù.onne - nè la legge contiene alcwi articolo contrario in proposi-to. Infatvi l'ultima eseccuzione capita 1e <li una donna avvenne 11el 1887 a Romorantin e lo spettacolo fn spaventevole. La condannata comparve avvolta in un velo ner-0. Alla vista del.la ghigliottina essa scoppiò in urla selvaggie, lacerò il velo, morse a san-- g-ue il carnefice. gli a.iutainti e occorsero parecchie pe-rsone pcrchè la sciagurata potesse esseno cosfretta co· collo sotto la 'ama. Xaturalmente la inumana scena nrovocò proteste. la.gn•anze. e da quel g·iorno 1-edonne francesi non vennero niù condannale a morte. Colei che fece deliberare questa. ordinanza a1-eva consumato un delitto o~ribile: un delitto che s~rvi a Zola per la chiusa della « 'f.erre, - laddove narra l'assassinio del vecchio Fousan consuma. lo da' figlio Buteau e dalla nuora. La contadina d.i Romorantin. infatti. colla complicità di due fratelli e de\ marito aveva uccisa la madre deponendola su una catasta di legna sulla quale aveva versata una, bottiglja cli petrolio e alcune :;-acce d'acqua benedetta. Con un, po' di lana tolta al materasso, cl'a aveva poi comunicato il fuoco alle vc-sti della vecchia colpevol 1e di ... non dlecidersi a morire e gravando così sul bilancio della famiglia con la spesa del vitto quotidiano. Sì... la. vecchia era qua.si 1icca. po sedeva ottocento franchi. ma se continua\'a a vh·ere la somma sarebbe stata consumata interamente. Particolare orribile e che Zola non trascurò: al'a inumana scena assisteva una bambina deg-li assassini. che alle A-ssise narrò: <1 La donna gridava: - Oh! gli 2.ssa~sini. essi mi ardono! E io soffrivo, disse ancora la bimba. pcrchè la nonna n1i da·rn sempre qualche soldo. :\ifa la m?mma cd il babbo dicevano che era p~zza •· Compiuto il de'itto quei tesori cli figli si recarono in chiesa ner confessarsi e poichè i: prete rinviò la cosa ·a• domani - ,·ollero che eg-li avesse a benedire un certo nastro azzurro. comperato apposi. lament,e. per far onore alla ::',,fadonna. :\foglie e marito furono condannati a morte. i fratelli al bagno penale. ma quella amorosa figlia fu. come dicemmo, l'ultima d0nnil che sia stata condannata a mnrte in Fr~ncia. Importantissimo Agli abbonati che ancora non hanno fatto il loro dovere verso la nostra Amministrazione, abbiamo inviato la settimana scorsa il rimborso postale. Dal giorno che questo le fu presentato hanno tempo sette giorni per pagarlo all'Ufficio postale. A coloro che cc lo la-scieranno ritornare senza indicare a tergo il motivo, sospenderemo senz'altro il giornale. Chi non lo può pagare e ha intenzione di pagarlo più tardi, ce lo comunichi al più presto, per non creare a noi spese inutili e perdite di tempo. L'AMMINISTRATORE. Fanati&JDl di nuovo eonlo Il monopolio delpatriottism 11 fasciismo, sorto e sviluppatosi - seguendo una linea geografica che ne indica iindubbiarnente i èaratreri eoonomici - in mo,do formidaibile, ha due fone dehle qu,aili è dffficile d~finire quale sia· la maggiore. NeLle campagne, c.!ovesi è brlut·ailmerute insuito neil2 lotta della classe padronak contro i !avcraton, nelle cittù piccole, nei paesi, ha u1J1a forza a,ranata ~11disc~1t[bilmenteimJ)0nente, sia pure per la conruivenza e, -.,omplicità deL\'a1:tarità s-naita!lep,iù che non per le 1:1rnprieintime energ;e. Ma un' a1tr[I iorz::i, d'altra natunaI, i1a i! fasc!srr.•1Jd, iremo cosl, polHico, inrellettu.ale, c·~tadino, forza fatta di corw~ncimenti veri e dii autosuggeOue:..la fcea morale cOJJ1sistneella pe.rsuas<ionedi molti fascisti di aver sal\·aw. due volte J' Italia, di essere J soli e vert pali,iOti contro i suoi ester-ni ed interni nemici. Pensuais•ione,a1T1Zltuttod, ',,wer salvato •l' Itahla in g1Uerra,,d,'oosere stati gli unici ohe Iharuruofatto sul serio la gu,era-a. Vou potete soprjdere di questo assu!ido, ohe in templi no,rmaJi non assumeneW>eaù!cunvaJ.ore,alaun peso. Ma vci non ,dlovetedimenticare che vuviamo in periodi eocezionaili, in cui r a.stSJwrddoirventa dl vero, l'inverosimill,e divien.ta ,realtà, ili. bluff che in epoca oomuine svanirebbe in oreve ora, come bobla di sapone, si radica, si consoL1da,si stabilizza in psicologia collettilva morbosa, fattà apposta per raicoo,glierfo. Tiri.amo ,dia banda, diunque, i ben consapevoli « proJittatorl politici » del Fasoismo, che ,a1 sono in questo come dlru ogni altro pa!ntito, e ciniicamente 5i vantano eroi mentre furono imboscati, e sanno ott.iunamentedi reci tare um.a triste farsa; e g11tar,dliamo alle schi,ere dci giovani suggestionati, fanatizzati, entusiialsti. Tra essi tnoverete T11U1111erosi quel.lrlc. he, neppur venteruni oggi, e fa111ciulliappena puberi ail.loscop-pjo deJ!1agueir.ra, sono conv-inti, per una allucinazione mostruosa, di aver f.0.~toservizio al fronte, e ne pamlainocome clii cosa reale. A,ltri meno gi-ovani, che hanno realmente fatto la g.uerra, si sono su.ggestionati di aver101fatta solo [oro; di avere ay,uto dei morti solo nelile loro famigilie, nel loro partito; definiscono in blocco come dist!!rtori, imboscati, vili, fifoni, tutti gili operai, i socialisti, i 111,ognuer;r.aiol.i. Si arrivò stoltamente a r.ian!proverare ai meccanici, aii metallurgiiei, idi aver fatto .... le muni:z,ioni e le armi nelle officine, sottraendosi così a'i perjcoli del f,ronte; e non si dcor,dlano i tanti e tan-ti ag1riooltori agiati che veramente s'imboscarono tra.vestendosi e ÌlnlJ)'rovvisa.rndos,imeccantct, chaffeurs, •ecc.,e che ora, nelle campagne, dànno tanto 1contingente al fascismo più rozz.am,entevidlen_to, più bassamente maiterialista .... II. Ora, che il p,rOJletaniatodell' immediato dopo guenra, t01 1nato pie110d'ire e di baldanze dalle trincee, commettesse molti errori, irritando il naturnle e since,ro sentimento di tainti che avevano crecLulo l!lella guena. e che l'avevano fatta. si spiega con lo st~.- to cl' animo Ji quei prLmi momenti. Ma è strano cl1e più tn,rdi, quando U fasoismo cominciò ad affermarsi poggiando sopratutto su quesita leva morale dcli' eroismo e dei saierifici ,faw in gue.rra, i laivoraitori non si siano curati di contnobattere in qualche modo questa pretesa di monopo.lJio. Cwrioso fenomeno! Mentre, sull'altra riva, c'era tanta gente .;he metteva a frutto a tasso altissimo quel che aveva fatto per la patria, mlentre ci furono tanti che, dopo aver fatto il loro dovere con scarsissimo entusiasmo, per iorza, e con molte maledizioni alla guerra. divennero e.roi dopo, quando s' accors,ero che en un· ottima indu, tria, e dettero lne'- troattività al loro postumo e,roismo politico, e asserirono (e speSiSofinirono per crederlo) d'aver fatto ,la guerra volentieri, d'essere aichdirittur.a partiti volcntari, mentr,e tanti falsi patrioti fanno questa impudente speculaz:011esui loro sacrifici, c'è. da.Ila parte dei :avorato.r;, una specie di pc1dore,di orrore per ogni ricoTdo. per 0gni esibizione, per ogni ,rievocazione di quel eh· essi han-fatto per la f~ucrra. Sembra loro di aderire alla guerra, oonfessando e i•roclaman,i J c!1·.: l'han f..itl:J, che h2"1~offer~,1.che han dato dei .norti e dei feriti ... Sembra loro \e q:,J.r,ta ingen:.1it.:.,quant,"t asinità, qu:11,ta cocdl!taggine, ma anche q,i11nra iC:ealc ;~ranJezza c e 111 ::wes!n csti.nato atteggiamento 5C vi fosse dall'altra sponda qualcuno capace di ..:0mprenderlo!), s.embira loro di venir meno alla lo,ro fede. :illa l0ro ~oscicnz...t,alla iorc coerenza politic:t e moral.; se dicono: « La guer- • ra l'abbiamo iatta, l'abbiamo patita anche no.i come voi e ?iù dli voi, benchè non ,l'abbiamo vo[.uta! >> Così, i lavonatori si son lasciati battere anche ~u questo terreno, si son lasciati ma11Jtareaddosso la.... monta tura avvensaria, senza curarsi di oppofire: alcuna diiga. La :leggiend,,ad,ei disertori, per esempio, è una delle più enormi aberrazioni ipolemiohe psicologLche di questo tempestoso periodo. ln!Utiiie qui fare penose statistiche reglona,li, dalle quali del resto ,risu'loorebbe chiara, insieme coi' fatto, Ja spiegazione e i1Jp1arte la umana giusNlficaz.ione del fatto. Ma possiamo ben dire ohe le famose « tenr,esovversive » diedero ~l minor numer,o di disertoo-i, 11011solo per cento ragio111intuirtive, e peridhè I' avveirsione po1itica o sentimenta!le alla g1ueirrapuò far disertare qualche i111divJdu.oisolato, nm non mai gruppi numerosi; ma soprauutito perchè la teoria e la 1prarka d,ella organizzazione, della soLidait'ie-. tà ripug,nàino di Jor natu.1uadal fatto clieUadi,serzione. - Se tutti i I\aivmatori d' Italia e d' EU,ropa, avessero potuto, con una diserzione in massa, impedire jnt~r11azionalmente la guerra,. sarebbe stata ottima oosa. Ma poichè ciò non avvier11ne, la g,uerra, ci fu, non può individualrnente ~l soldato, proletario e sooiaHsta, sottrainsi al destino comune, pe;r questa ottima e socia1istioa (non individualistica!) ragione:: che s' eg,J,isi sottrae, un a:ltro va al luogo suo e muore per lui! - H Socialismo ,selllte così e Jnisegna cosl la discipliina e il dovere verso i pmpri simili, verso la collettività; quella collettività che a certe oo-epuò .d!iventare la patria, anche se non la si nomina. III. Più d' una volta dÉssi e scrissi con- ,igJiando che, provincia per prci,·incia (e non sarebbe difricLle) si formassero statistiiohe del contributo dato ailla g1ue;rra daii lavoratori, dagli aderenti alle orgaaizzazioni rosse; ric'hiiamaiti, partiti ,per il fronte, morti, feriti, mutilaiti, Iclrecorati.... Bisogna vincere quenai ispecie di ripugnanza pudica e scontrosa a ricor1dare le JNoprie benemerenze ne.Ua grande Q.rava- come se aiò che s' è compiuto oome dovere coatto, implicasse una postulll,la adesione al fatto politico! Ma forse, in questi animi sernplic; e ir,ett'iv'è questo pensiero, inconsaputo, auesto senso vago di ISquisitaonestà. Poiohè l' abbian10 fatto come dovere coatto, poichè l'albbiamo fatto pe,r forza, non c' è meriito, e ci r1pugna rivendicarlo come titolo quals~asi di vendita! ----- ---:-_:__'. La stessa oosa leggemmo di recen• te nefil' organo faS:ciiSita-: I 1 l,avoratori puissistu- dliceva ooo di quici si· gnori e;roi - .d!iedero alla giuerr,ai il c.orpo: non l' ~ima! E non s' avvedeva di fa'fe ad essi la lode più alta, pOliohèaiver tenuto iermo a'1 fronte quando non v'era la coscienza e il oonvirncimento a sostenere, non v'era l'entusiasmo o I la fe-, de o ila illusione a infiammar.e, è veramente eroismo più bello d'ogni altro; è il vero dovere net suo senso e~ olmologico più esatito e nel Siuo senso enioo più elew.ito. IV. L'altra infatuazione che dà una forza moraLè al fascismo e gli assicu,ra ul!l' aureola di impunità in una 1Jartie <lleU' opinione pubbli,ca, è quella di salvaire una seoondia vOtlta l'Italia dal nemico imiterno. Certi suoi attegg_iame111ctie, rte manifestazioni non possono spiegarsi coo questo convincimento, che gli torna iamcheliiino a un ce.rto punto di atteruuante. Più volrte, leggendo le cronache del fascis1no, 1~ feroci crudeltà usate con1ro i socialisti, contro i lavorati>- :-i anche da paTte di giovani co11i,di civi,le famiglia, vien fatito di chiederci come si possa gi11.111gearetanto. L' odio -d'i classe, l'egoismo di ceto, il tradiziooale qisp,regio per la vita del povero, non bastano a spiegare certi eçcessi. Bisogna risatlire ai tempi deHe 6randi lotte di religione, di cLti una pante clist;rug,geva l'altra in nome della sua fede, e convinta di servire i celesti v:oleri, e USèl va spietato a,ccanimento quanto p:ù forte era La sua fanatica convinzione, per trovare gli esempi ,d,e,JI' o-dio epidemlico, cieco, se,lv.aggio, che incita giovani di non ignobìlli origini moral:, tornati d.a1ìle trincee o usciti dalle scuole, a persc- -ruitare e stenminare i bolceschifi. Ne parlano ,con orrore sincero ne pronunciano il nome con \:i. schiu~ rna ,!Ila bocoa. Sì in fendo al!' animo, osournmen~ te, tncon ciamente, ,:' è del rancore
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