L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXV - n. 32 - 5 agosto 1922

I : I t l t f B ---================================L--•A~VV~E~N~l~RE~~D~E;;L~~L~A~V~O~RA~TO~RE~=-====-==::::i:=---==============::c:========-=====::zz:::"" 1 ba ona:i itr.a!dllti e idailla q~:e •sisono st0c ca~ ll'iainno soorso solo i"J1 Vhlitlù di meinZQ&100 ,e 1cli ~llliÌ 1da U)all]1'.e <li arvversaai ,e ,cli rn.eonici ISUlqi :senza p,ud:Ore e ~ seMO 1d~ r0ne.stà ? \Laisdl ahe 1gffl IOJ)eriaii seguano ,La ~oro dmrbta .wai: [!asci idhe essi si riimeitt:amo iin ~alta ll)er il0i ,di,1lesadei loro iiln• lle!r,ess~ e IJ)er lill ,lwo aVjV'eJ.l:iiTre,a. irntio ~ t:al1!tk> egli d11a con1piwto, il suo espe,rimmto, ohie pe,gigfoiri risultii m.Qlrr poteva ,cl'aire, ie n'On JPUò aiooatrezmure pr,O- ~ amm:i IClli 111/lLOdVi isi rusrtnii, oIll11la.§. ;eg hl è iiQiuidlalt-lo e bem 1\&quictaro-o e li morti non r'1susoiita111;0 .... ALESSANDRO GALLI. e incoraggiare il formarsi nel suo seno di due mentalità aspramente contrastanti tra di loro. D'altra parte non poteva dare l'ostracismo ad uno dei due giornali politici per favorire l'altro. E però decise di licenziar~ l'uno e l'altro e di pubblicare un organo pro~rio. o,·e Regine"la a,·e,·a scontata riYer,a 1a sua procace bel!ezza ... * * * IL NUOVO GIORNALE Si può quindi affermare che questo nostro giornale sorge dai contrasti, contro i contrasti, per l'intesa cordiale e la collaborazione dei compagni delle diverse tendenze. Non per abolir qtteste ultim'e, naturalmente, a questo nessuno può aver pensato nè ·può ,pensare; ma per smussare Leangolosità e le asperità delle dispute, per evitare tra i soci gli attriti, dan~ nosi e pericolosi, dc.rivantl da questioni idi partito. Come un cane randagio, scalzo e cencioso, il pazzo, un pomeriggio, di lug}io, scostò il cancello d'un cimitero campestre. :\folti papaveri occhieggiavano fra le erbe alle che ricoprivano quasi le croci di legno. In un balzo Gio,•annaccio fu dP.ntro e si diede a spezzare i fiori dell'oblio sul"e umili tombe. fra cui ...-'era quella deL suo amore defunto. Fino a notte· egli stette ivi, intento allo strano lavoro; e quando le stelle picchietta-rana il cielo si gettò. affranto, fra quelrerba perchè i piedi gli facevano male. ·E, usdto il primo munero de «L'Edtlizia Sv.rzzera », organo di lingua italiana dello Federazione dei lavoratori edili e del legno. E' diretto dal compagno Vuattolo che lo presenta (Ol seguente vreombolo: Un nuovo giornale per gli operai di lingua italiana nella Svizzera. - .Troppi giornaili, esolame,rà qualche compagno inarcando le ciglia; troppa disperisione di forze. Può darsi; noi conveniamo ,che sarebbe udeaa.- mente bello, meno dispendioso e assai più utile se ve ne fossero memo e Jdotati di maggiori mezzi, per poter svalg~re con maiggiore accuratezza, magg1ior vigoda e slancio quel!' opera di propaiganda, di diffusione delle dottrine, di critica e attacco al sistema borghese, dà d.iifesa e di elevamento culturale 'Proletario. Sarebbe i<lealmente bella, ma purtroppo irreamzabHe fino a tanto che il proletariato di' iaivanguaridia sairà divJso in tanti partiti e scuole sovversLve. E poiohè queste e quelli sono insopprimfuili e, almeno pel momento, .intond'ibili ÌIII uno solo, è giuocoforza acconcioo-si ai giannali •ohe si hanno e accettanli come sono. Del ,resto non è la prima voltai che in !svizzera si pubhluca u111giornale sindaca.ile di ling,ua italiana. Negli anni andati si ebbe La Muraria come organo della Federazione omoruma; Il Lavoro, qu'indiciinale Jn due lingue della Federaz;ione pittori e gessato~ ri; Lo Sca/.pellino, ,pure quindicinale bilingue !della Fedenaizione dei lavo- .ratori della pietra. La Federazioné tessile poi, quella metallurgica e quella del cuoio, pubblicavano una cot-0nna o due dli testo it,aliano nel loro giornale di lirngua tedesca o francese. li frazionamento fu quindi maggiore di quello attuale. Anche allora però venne niconosciuto pernicioso al movimento e nel 1911 le diverse Fe- . derazoni profossiona1i, facenti capo a'lil' Unione siTildlaicalesvizzera si accordarono per pubblicaire un giornale sindacale unioo, comune a tutte. Sorse così L'Operaio, di,retto IC!Ja,l compi.a1J1to compagno G. Bianchi. Svolse µropagamda buona, ma pur• troppo. per troppo 'b'reve tempo. Nel 1914, sopravvenuta la conflagrazione mondiale, arrestati i traffici e le industrie, pairtiti moltissimi lavoratori ifaliani, il g10111aledovette sospendere le ipubbHcazioni. I_n seguito le s.ingole Federazioni profess~onali che avevano dei soci 1cti lingua italiana, pubbUcarono saltuairiamente dei bollettini pr,opri per informare i soci stessi · de11la' ndamento dell' organizza1Jione. Più tardi, quando l' industria riJ)irese vita, le -organizzazioni operaie sentirono il bisog,no dii dare ai loro soci di ling,ua italiana un organo riSJ)ondente ai bisogni della propaganda. E scelsero l'Avvenire del Lavoratore, organo ,d!el Partito sooiaJi,sta italiano nella Svizzera. La nos,tra Federazione, o più esattamente la vecchia Federnzione muraria fu la pr.ima a da,rlo ai propri soci;' le altre la segiuHronoa breve distanm. Il g\ionnaile fece buona prova e al Oongresso del 1920, quando fu deliberata la fus.ione delle Federazioni dei muratori e manovali, dei 'Pittoni e gessatori, degli scalpellini e dei canpentieri <inuna Federn.zione unica, fiu proclam.ato orgiano ufficiale della nuova Federazione. In seguito, per un complesso dti ragioni che qui è s,uperfLuo enum~rare, ai compag'.1i .del Ticino, si !diede il giornale s->::J.8:,l!sta del Cantone, Libera Stampa, o p1u esattameate il numero del sabato di esso, che trattava ::i.mpia.mento le questioni sindacaJi. Renc!mdo l' org,ano del F'.-S. f. neJla Svizzera, organo di lingua italiana delle diverse Federa.z,i :::ni Ji mestiere s~ aveva otte:mto 11n;1certa fusio~e degli spLriti, contrib11lt•) ad eliminare vecchi pregi11clizì e viete prevenzlio"ni, si aveva ra~giunto un grado di unità fino allora sconoscLuto nel movim!ento sindacale e S-OciaJ,ista italo-svizzero, n0Jla terra di Te!J. 11 partito socialista tratta va nel g;ornale le ardenti que::tioni politiche del tempo; i sindacati tr:it:::wano, r,ello stesso giornale, q;1elle sindac:-ili. I lettori leggevan:) que-;te e quelle. Ora noi non vogli-Jm:> affermare cl1e in 't11ti i casi e in tu'.t ~ le ::!r,:>- St:?nL e i sindacati facci.1110hene a eJegg-ere a proprio organr.• uifici~ile, da distribuire ai propri soci il giJ-rnaJe d. un partito politico; .il c~,.itrario, ca 111 lir.c-a di prinCLP'IOpens;a;no cor. Marx che i sindacati debbano conservare un~ certa in:dipendenza Jai partiU politici. Però d'ate le peculiari condizioni in cuL si trovano i lavoratari italiani organizza ti nella Svizzera, riteniamo che la combinamione avvenuta fosse benefica al movimento. Fatto sta che di essa erano soddisfatti i soci e le organizzazioni e, con ogni proba,bilità, senza la malaugurata scissione avvenuta l'anno scorso nel Partito socialista italiano nella Svizzera, « L'AvvenLre del Lavoratore » sair,ebbe ancora organo della nostra Federazione e nessuno perrser~be a creare un nuovo giornale p~ sostituirlo. Ma la soissione avvenne; i dissidenti si costituirono in Partito c·omunista e pubbliccl!wn9 un iT!Uovogiornale. Una1parte dei soci id:ella nostra Fedlerazione ohiesero quest'ultimo in sostituzione dell' « Avvenire " e la loro richiesta tu appagata. La scissione lasciò dietro di sè strascichi di aspre polemrche condotte a mezzo dei due giornali. Queste polemiche ebbero unai certa riipercussione anche nei si,ndacati; contribuirono ad rnasprire edl acuire i dissidi tra gli organ•izzati appartenenti ai due partiti; causarono amaritudine e disgusto tra i soci non aderenti ad alcun partito. S~ creò una situazione di disagio. La Federazione che era e tdoveva essere unitairia. non poteva alimentare La serenità degli sp~riti. J'obiettiYività nelle dispute, la reciproca stima, tolleranza e compTensione sono le premesse necessarie per l'afiiatamen. to e raccordo indispensabili pe.r ogni e qualsiasi azione efficace contro il pad·ronato. Esse sono pure il presuP• posto necessario per !"incremento e lo sviluppo della nostra Federazione. «L'Edilizia» avrà cura di coltiva.rie e diffonderle. li programma del giornale è quello della Federazione: la tattica che propug,nerà, idem. Non può e non deve essere diversamente. In questo devono essere consenzienti tutti i soci della nostra organizzazione che pongono il bene di essa, gli interessi della classe e l'unità proletaria al di sopra delle loro yed'ute particol~.ri. Al confratel!o che sorge in questa oro tur!,ilwsa di rlissirli rruleturi e di bestiale reazione padronale, per richiamare i compagni alla serenUd, alla concordia, all' wzitd. al fine gran. de di combattere più vigorosamente e più efficacemente la cuusa comune, l'Avvenire porge il saluto cordiale e l'augurio fervido di buone bat. taglie e migliori succes i. L'incubo - Uh I uh 1 ?sfatto <li Merana r ·di contintte liti in fami.glia p,er affare di - ... Giovannaccio, Giovannaccio, chi <lonne. _ la cerca l'indovina!... Aveva. perfino tentata la nuora, moglie - Piglia questo e va in malora! Gi0- del figlio maggiore, scatenando la tempe- ,·a,nnaccioooo !... sta in casa. I monelli in frotta seguivano a distanza Giovannaccio il matto. E lo beffavano, incanagliendo. Egli p,e;rò seguitava .!a strada., nel tramonto i,nfuocato, volitandos:i ogni qual tratto a minacciare con un bastone i mo~ ne!lli, i quali, dopo avergli scagliato dei ,assi, finivano per desistere dalla· crudele persecuzione. Giovannaccio aveva fretta. Non si voltava più. Aveva fretta p.e,r raggiungere ii sole che stava. soomparendo rosso come un braèiere nella pianura. sconfinata. E correva, imprecando contro, il dis.co che l'opprimeva e che s'assottigliaYa via via fino a nascondersi dietro 1e ie,rbe che ne ri,te!nevano il pulV'Ìscolo <l'oro. Allora egli, mordendosi i pugni di rabbia, si butt!ava nei prati, nei fru.m,enti, e fir. che ci vedeva. stroncava papaveri, rossi, em,e:ttendo piccoli urli di gioia, ruggiti rauchi guttu,rali. Poi stanco per il lungo camminare si sdraiava sulla proda dei fiolssi ,e dormiva sotto le stelle. Si sYegiiava solo qua.ndo il lontano rotolìo dei carri gli colpiva le orecchie, alla prim'alba, per riprendere la sua o.ss,essionant<> caccia al rosso, lungo le bianche strade che erano ttttta la sua ricchezza e la sua libertà. La sto,ria di Gio,·annaccio era rossa. ma di sang1ie. Egli. un buO<t1f1igliolo, era figUo cli contadini e aveva lavorato semµre la terra. come gli avi. ()o,n la giovinezza g·i era cresciuta la forza e gli era capitato una sera di settembre iJ, mal d'amore come capita un po' a tutt1. Di ritorno dal campo aveYa visto a un balcone rustico un vaso di geirani e p.01, nella penom,bra1 lieve. la t-esta di una ragazza, bionda come il più bel grano nel sole. La aveva riveduta, osservand'ola, J,a, domenica seguente, agghindata di festa. alla messa. presso la balaustrata del1 ' altar maggiore, con quclla testa bionda, ariosa per le luci dei ceri. Se n'era innamp.rato così. Passando ogn,i sera sotto quel baJcone provava. - poveraccio - un ba.t,ticu◊1re stranlOI e si augura,·a quasi di non vederle la testa !,ionda per non abbassare gli occhi oon- (11s0. s'augurava nei meriggi tepidi d&- l'ottobre di vedere solo il nosso elci gerani al ritorno. Ma talvolta e· era lei nella J>eniombra, che sorrideva appena; anzi una sera calda di vendemmia ella scese nel coirtile quando il giovine passava. Egli le offerse dell'uva che portava sulle spalle in un colmo cesto. Ne. mangiarono assieme. baciandosi sulla bocca impiastriccia'ta di succo do)ciastro. S'amarono così per mesi e mesi fino alla ·vigilia delle nozze, fino anzi alla tragedia che sconvol'se il cervello di Giovannaccio. Ecco cosa avYenne. li padre di Giovannaccio, uomo viziato, che aveva sposato tre volte 1 era. cagione Addocchiata la fidanzata deJ secondo figlio, la volle piegare un giorno fra. il grano alle sue voglie,- ma la giovane oppose grida e contorcimenti alle richieste oscene del vecchio sa,tiro che, ebro di sole e d"amore, rron, vide più nul'a e colpì con la roncola. Quando Giovanna.ccio, fattosi largo tra gli accorsi, scorse la sua donna bruttata di sangue urlò, sollevandola tra lle braccia, orrende bestiemmie, gemendo indi i nomi più dolci sul v-olto esanime della moribonda. L'ind/omani venn~ sepolta. Giovannaccio noru disse ,pa.rola. ma a·- lorquando il becchino nel picoolo cimitero si dispo'Se a gettare le prima palate di terra sulla bara infiorata, egli J>regò che tutti gli a&tanti l'udirono: - Aspetta, Tomaso, asl)etta ... Strappò dei papaveri sulle altre tombe, nervosamente, ansando, e venne> a randa della fossa. Gettò sulla bara un fa.scio di papaveri, ridendo fra le Jadrime che! gli rigavano il volto. - Prendi, Reginella, il colore deCJtuo sangue, Re,ginella, Reginella ... Rise, scosse il capo, salutò con la mano la. morta ed i vivi e fuggì p,e:r la. campagna. Era impazzito. * ,,. * una strana forma di pazzia era la 'Sua: odiava il color rosso o, meg·io, non lo poteva soffrire, gli dava un maJ!e,ssere improvviso, IJQs faceva incrudel1re i11modo spa,·cntevole, a v!Olte. contro una povera ::occiniglia sulle fogli.e del nocciuolo, contro i fiori rossi, contro. i panni rossi stesi ad asciugare. Le bestie le schiaccia.Ya, i fiori li abbatteva, i panni li ~nvolava, Ii stracciava. li pestava fra il gridare delle donne e le sassaiuolle dei ragazzi. Chi sar peva il suo male lo compativa; a.Itri invece, dopo aver subito le sue mattane, lo agguantavanJo e lo picchiaYano senza eh ·egli opponesse la minima resistemza. Ma ciò avveniva di rado perchè egli cambiava ogni giorno dimora, ba.ttend,o d'estat~ i prati e le strade. d'inverno i casolari isolati ove la pietà della gente gli offrh·a i' tepore della stalla nelle notti diaccia.te. L'incubo suo maggiore era il fuoco ed il sole. Quando i contadini buoni gli scodellavano la minestra per carità, Giovannaccio usciva. sull'aia. anche se il gelo era forte e m,angiava solo, lungi dal rosso bagliore della fiamma. Quando il so'e poi s'alzaya o si calcava. simile a un disco di rame, egli fremeva d'impotenza presupponend,o, nella 5ua mente malata, di raggiungerlo e· di spegnerlo per sempr.e. Così quella sera che, rincorSIO dai monelli, camminava ver. so pooente, così infinite volte all'a1.1irore sangttigne o ai tramonti di fUIOCOi povero Giovannaccio, inseguito dal suo rosso incubo, da! suo incubo di sangue nato in un criorno lontano ch'ei non raimmentava più per certo, nel campo di grano. L'indomani i' becchino lo trovò cadavere: sulla barba biondastra e sui capelli arruffati noh s'era ancora evaporata la rugiada della notte. 'ul corpo del po,·ero demente il sole ma.ttutino gettava i primi raggi e alcuni papa,·en nrmig:·i, sfuggiti alla 9tragje, china,ano i loro petali rossi PRO "AVVJCKIRE,. Somma 1 prt:icedente fr. 4600,02 Qerlikon - Panra.vioini, c0n1rento ,di aver firoV',ato Y.or.g.ani a Lugano inella ,grta ier.ia:le• Tha1wil - Bettani Pietro, pag,a111,dlfo~0'11:arrtento " Locarno - Lomazoi EdQairdo fir. 1 ~ Sor,ma,ni Ste,ia1no 1 - 'vO.Scaini Giuseppe 0,30 - Oa111dea1EgougeJJio 1 - A,bHJio :Moltnairi 1 - Viioinelli Robe~~o 1 - Tale.vi Ernesto l - D~hi,ni TemistiQdle 1 - Guenmi L. 1 - Jil'.egi~bile 0,50 ~ Main.iotfli ,.A,fotilio 1 - IR.IOTlcor<mi Ailessamdro 0,50 - Anrogni- ,ni .B~ro 0,50 - A/cfaonma Pieoro 1 - Soascig,hmi Car- ~o 0,50 - f'ariaizzi. 0,50 - Onte-dei Ercole 0,50 - M,ag2,- ],- gi,n1 0,60 » 13,90 Schlieren - iD\And:11ea Blia ZmigO - Paìmano. -paigia,ndo r él!bbonamento - 1A1nmuzti Dome.nico - R.aoooHi aM'a,ssemblea Appenzello - Cùe.r:itci Francesoo 0,50 - Campo ~o 0,50 - Silvio Mtlazz-0 0,50 - Emillio Pma11di 0,50 - Timossi Giovarrmi 0,50 - LQtti Umbeirto 0,50 - Hailterr Emi! 0,50 - A1der Jakob 0,50 - ,Em. Notairi 0,50 - Sc'hl~- fe:r Henmann 0,50 - P. Nos€!da 1 Oerlikon - Pol!n~.:ri, IJ]agan- "' )) » 'do J1atbbonamento ~ Zm-igo - V'llabtolo, pagand<~ 'l' ·a,bbonaimento, ,a;u,gu,rando _ ohe tutti !&!:eidili si abbonino J)ersonalment:c> a'.!""' f. vven'i re,, , Baden - Tolot, c11P'Prvv.a,1dc ia pronta risposta del ·:s;npaigirroDante Lombardo ?.llil ~Azione,. , Losanna - Bella RMfaele, J)a- ,giamdo l' abbona,m>:11to » Schlieren - D'Amcirea Elia » O'.!rlik<>n - Panravioini, osse,rva,ndo qua.ìlia fialrtarng,a idi Tofami e. Qlll;(:msa.up.erl!eresa ],20 0.50 4-- J.- 1,- di V'l.raiNiOallo,s.eoipair,e » 1.- Whrtcrthur - Raoeoil<ti 'ai1la sc;emb]e,a,della Leg.a!PsoJeitaJrja » 6, Elgg - Zui1i,ain i, sail:l.llta111ido i oompaQ1;11i ,d Wiinl'euithuir » 1,- Trubschachen G!hieòmetti '1.,u:gi. pa\glalndo J' abbonamamo » 1,- Berna - R,a,c.co,1i,dr,oe,pooonfe- :ranzà. de-Ila Leiga Pu-ol{!ta1ria » 7,90 ;roTALE Fr. 4661,02 Movimenti e conflitti Bisogna scluva:re le seguenti località: A.ARAU:Mobilificio Zrmmerli e C. . ' AF1FOLTERNa. A. e paesi det distretto: muratori. BERNA: Haslejr e C., o!fidne tC!egrafl. che - Pittori e gessuturi. CANTONTICINO: Scalpellini. INTERLAKEN e Dù1torni: Rob. Biihler, gessatori e pittori. LUGA.t'IO: Pittori e verniciatori. PRA1TELN: Capomastro H~rtner. RtEINACH(Argovia): Imprese di costruzione frateJli Gautschi è fratelli Giger. SAN GALLO: fabbrica di casse Bulach. - Gessatori. W ANGEN s. A.: frate!Ji Konral. WOLLISHOFE.N: Riuckstuhl e Staub, padroni pittori. WRIGO: Pa:droni pittori Gianotti; Burmeister Wilhelm, Gaiser, Haldliweg 17; Anderegg, Winkelriedstrasse. A Zurigo, Wittierthur, San Gallo e Basilea, scioperano i piastrellai. Le sezioni df~lle località bOicottat(l hanno da rimettere al C. C. della Federazione una breve reaazione sulla situaziom ogni quattordici giorni, altrimenti la loro località verrà cancellata dal soprastante elenco. 1anco Tli>. ~anese • Sanvtto e C., Lu~ano CRONACHDEGLEIMIGRA Da Berna Domenica. u. <;. fu tra n'Oi il compagno segretario dclia Leza reduci proletari, H qu,aiie -ci tenne una conferemza sul mov!ment0 Tedu~i. Par'.ò con calor,e IJ)er oltre un' ora fra unainimi awrovaziooi. Da Glnev•a Lega Proletaria. Turi i soci sono ~n:vhat; ai'.:' as.semblca g-ener.ai'.ec,he avrà 1uogo a gti.orno 5 oor,r., aJJe ore 20.3-0, nel dooaile soeia• le (Boule;vraiziS.dt. Gco.rge 60). lrio'.,tre avvis-i:imo i sOci -e simpatizzanti ::he questa Società orgamtz0a per Furono raccolti fr. 15. O da di:vidcr ·i fra -ì' « Av,venire del La,vora:or<!,, e • .aba•to, J.2 cor.r., d.aù 20 a'lfu 23, e dome:1ica 13, d'a!,)e l4 aUe 24, tma iest.a oailniJ)eis'!lnel!laca,mpaigr.iaBergir1a, Avcmue 11?:lusnrielle 1 :\icadais), con ba:lto i.;ratmtc, tombola ~mer:can:a.,ecc. l'« Azione». La Se--L.i onc- re<luci. Da ..&•boa Lo ~ciopero della ditta Saurc-r è si!'a10 composro i'. 27 1h.lg1J;o e ,di OJ}eraiha11r.,o rwreso ~! ·!-avoro al 30 luglio. Con 2 l voti contro 2Q5 e 10 a renuti (112 opera: a•vevamo<liserta::,o r assemblea) si è aoceDtato 1a p;ropasta del!-aDirez:o,~e <li falbbn'ca. La g;rarndcmaggior.a11izad·ii voti negaltiv,i òairà da pooS0re a•llaDirezione e forse la can,vi.n·cerà ohe tLI1.à. uJ.teriore riduzione de'. salamio 1110n sarrebbe più stafu acce;1ta1tada\gllioperai. Sui prezzi di cottimo ~i riarà un,a rtdm:on~ del lO per <Cfmll!O, diemaqua,k va ,però esente il salrui-0 onarrfo dei ieoHimisti. Sui salairi or<Kri ,dei f;aivorainti a 1paiga ii.sisa 'Si farà UJrnrakl·u?HCìne ,del 3 i,no, ail lO 1PC1cernto s-000n<lo ìl giua,da,zm,oU. na ruuorn, riduziorne del 1~airio non sarà più eitientuiaita 1}1j~1loorso <li quesit·,aq1mo. A laVIQram-ili .si assicurò -ohe la D:rezione non pensa ,di .rjdrnrrn .i'. ,sailairiofinchè hl costo della Yòna si marnrr-ene sem-pre ugual'e. La lobra è term~:nia!ta. Compaitta CCiml? era scesa i.n lo;,ta, la maicstratn0a ri-emlbra ,neLl,o st.alb il-i manti0 Dtmmte ctutte le r.tresettimane di sciopero, da ,cfiiscip1ima è sempre sta1tia ammirabi~e ie &ili sci,Qpe,ra!nhijainmo conquist.aito La stima Qd .i-! irisper,'todi ,tUJtta ilta c.ittwd"inainzairbonase. SobnamJo deg;!i o.r,g:ainiizzaroi c . o;ein:ti e iedeli possono condur.riemo sciopero in i.al ,guisa. La malcsnra<nw è ,contenta de.1 risultarto <lltternLilo; n:cm si semde 1J1essun:i. ~rntesta . A ,tiade .r.i,suHra<to la Direzrone a1vnelbbC pdtu,tog(unigeire s{inza proi\l'OPalf 1 e Jo sciopero. 9e ivea-arrnenn!e ivi dOVII"ebbe essere mobilvo di scoJllten.tezzatra ~ me121!- m!li,glrci <li A111bon, 110 .sairebbe ~]ra!JlllD perohè essi fur,ono kl.scraltiso!i ,daii ool- !eghl Kli tuink> il !Paese e sped . almente 6,a,i m~gmor.i ,aenlrri id.eOU' indu&trtia aneta~arig,i;ca. Q,uesti ll'l.on ebbero vl ooraiggio iClft da:re ci'ifert!toai:ie 1~ecisi:cmi deO CQn,gres,so.Se fosse sitiato r.1:'.1brdmie111ti, i l1.Ì!Su,!tlaito webbe poh.t.toessere più fa- "'.ar-wor.eaig.n operai. Ai IOa(l)i. del m-01vi. mento 110!11 mamcal\·a certaimeniieila buO t' a IVOU,Oil1Jtà. Atllora. oompaig1ni memail:llffigici d1 Arbon, ,aJU'qpetr.a. pe,r lo sviÌ~up.pode1 J10stro :i.'VVeMe. Da Baden Lega Proletaria. D0ttn,e)nica. 6 agOsio, -alleo.re9,30 ant., per àn-iziait-iv.a dc11:la nostra Lega Rrolemrì.a, 'lle! R,eistaru.r.a,rnt Reiorleid'.ea-h.a.l!'.e, si l.le,r,rà U!OO pubblicai comererniza sul tema: « iM01VJmemto id.1ei :reduci proletari». Parr1eirà j,] seg:retario della Lega Protleinairi':l. Si iai oor4iafo in:vito a htttii. Da "WlateJPthlU' Lega Prot~ria. Domeni<casconsa. oome annunciiammo, ebbe 1hmg;o~a 1J1.ostna asS'emblea. Si pre:;aro vamie ,deliberazioni importamti. Rioo,r,r,endo f ia:nniversario dmla ,d:iahiairnzionode'Ha1g,uerr.mr:aondiale e ve- <le.nido m:ei tir.dfati di pacò (più 1nfami 1cl'-eUa ~uer,ra stessa) r evmilillalità ,di alltre gWCirrep, rotestiamo con tutta la nostra forza. 10d iìmt.iitiamo i compa!g!Tlai Jiairi1eallt1rettairtto eicl a .star !Pronti ~ non ~.aL~iarni ,cagli~ne,a fatto compmw. 1Ml' Qpona, lciLmque, p·e.r la buona causa. 1Albba,ssloa guElnrJJE!vviiva l' l!nternaoiQna/ìeideg1liex ,oombaiilten'!ti V1ennepure aippravato 1il ,memOriaJe wesen:!Jaito,dal :nosbro C. C. alle ,au,oorutà octmpetenti. Ed infine ~i ,fe.ce una sotcos:::rizione pei ,due giiorna~,oi he fruttò ir. 12. Il Comitato. R ingr:1zhru:catl). Senno ii\ dqvere clri. riin,grraziare commossa n1tibti ii 1bt~on~imici ie compagni che ~nquesti momerni!i iamgo oio,si idimta :vita. mi turnno larr,hi di .ai:.:tin;o:rafi e ma.- tcri'ali, 11011 dime11i;candc,que,i daverni d:l ~olidari.:::.ì che f1H'0'1:o 1-r<0 dei pregi mig;i0ri dei mio povero mani.lo. ~faria Daurù. Da He•lsau Coiùrv c:e posso.io ciiriiroi dei pre, m1, ~-Ork:> pregat: · di r:crta.ri: af. Cafiè Cri;1;i,l30!.,~ev:arSdt. G<:crge 60. Ca,c!r, ;!1vito è fa,;w 1. t111ti 1 prolenari. li Comitato. Da GlaPona Tuttli gii ongcrnizzati deUa,,Peder,a.zi01n-etessile idi questo Oadtone, ,doJner6~ 2.3 iluglio, feooro una g,ita $POrilMlJ <li pr,opagam,da.ViirPTeseropar,te cinaa 225. 1 cQmpatgnidiv,anie sezioni. La meta ahe r aiwosito Oomrba,to aiveiva de.st1.i'nae!troa Sohw1ammho'he Klanthail., ile cime ideilf~ p;ù alt.e ancmta;gme di Glarona. Giiunti oolà, si D11esentò tal nostri aochi Ui11la vle-- ,CÌ1Jta meraiviig;l.losìssima [ tessm <li Na.eicferurmen a,v~am.o poruwrocQn,'.oroilamusica DOmpOsta dii cinque cort1J)atgmi che ci raììegirò contimuarrr.ent~ oo.lle sue mote ad Qgmi rinborv.alto .dii riposo. DOpo id' iaiv,ereviisitdflotutt!e le inte;rca'1aJ1Jotiime da dove pamre iJ Lontsch ohe fQnnisce la forza ailìa ,oaJossale off1cina e'citrrioa, che a sua v<tl!ta ,distmibuisce l' ,enengia ,aie,aSvtizzera, Francia ed .J taJiia, ce ne iincaimm~n,ammo an iPOsbo idesigJnato tSohwamunhohe) dqve il oOJ!lJ)a!g)nDoiirig. seg,reta.rio, !Ci teTL11e una lbellismma ,oonierenzai ahe fece a tutti buona impressione. finita ,la COO· ie r.anz,a,la sQoie:tà corale di GiJ.aiJ10;; caintò ill\"e.Tsi1ìrmiproletari, a:ccornPaz,11a~i 1daffa m11sioa ,dci ,compagni <li NieòOTUnmm. .Aiìle 2 ,del :J)Omerig,gio.'lnc~mrno~annmo ìa via del r.iLonno.Sarebbe rubare hr.op- ,po spazio ,al giin1ma.l,edesorivere •am.cite. questa, ohe fu i:'rlle:ressarntissvma. Ci liml,teremo solo .a. dwe a'i oom~ i ohe -amcora sQno <retraitb<b-ri lél!lla ,nostra orga- ,nizza.z;ron.e, ohe in essa si possono av.e~ re tubte ile soddisfa.ztiani Q'Uam.cl'o la massa vi amltrisoe e si mteressa., mentre ~ I anai~o,r ipaniie ore.de ·a,nootncahe a•li!'Or- ,gain,i_,zmz,i.•obnaesti i.n~ar'NiersaifJa vf.gilia I ·c!leiJs;cloiolJ)'e!fo P<'tr ,wetrt1le il sttS1s.:.di~o. N , compa,grn,1! H,còmpito ,cte'll' cxr.gianizzazlo. ne è ben :aI!!to; essa ha u.n ailto ,Jaiw.ro morate ,da cQmpiere in meMo ai\ prO!et:triato per anelare 1e oeiDJu!e tdl,Je oomponramn.ola fdt:una sooi'età idi bb,erni e di cosoilenti, mai 1Pe:nohèessa possa iiiair ciò, b:isO,g;na iderirv,i con amore, sohdariet?t ed ,aiht:irv;<W!. Un gitante. Ila Gessau sezi<>neSocialista. DomenPCa,6, aigosto, ahle Qre 10 a.nt, aiHa&i tena, ~hl-e.a òe1ia Seziione ~ oiahsbai. TnJbti devono :assere J)T'Csenli oof' .mberesse oomU111e. Il Segretario. Da Ro•aohaeh S~ione tessile. Satbaito, 12 ,oorr., ail!le ore 20 precise, nel locale Rrohsiin s.i «:emràl' assem'b::-ea generane del se.imestire. Jmivitiiamo.butti j soci in:disbinl~ a l))a!Jitieo~pairvi rn.e<Jf imlfter,e>ss~ della nwstra daisse. U Comitato. Da Lugano Per il Congresso·. L"Assemblm dì aneu.oolectldl etll~a Se:mOne oaiaJlls!la ha 1C1J:1s.ot~soo aJ11iimartiarrn~t 1irnUDp10 ia'. wossirrno Oom1gr,esso clte si ruerrà 'a Ria.ma. Ji111f.ime rais.semblcai, alida qUlaisi ~1naininnt:tà, votò ,um or.dune <lei gi.oirno, affemmainresi sui oanootti e 1S1J l"iaizi01ne cte!l!l'a. :iiramione terz' tn:terziQ!l,ll• l sta. U11/1Vlotlo solo IVjenn,e craito w ccilla,bo- f ragioruiSlti, li.liti(() ali matss1:1mruisti, ed 1Utnaoilqa liir a zi~ rum,irtlatr i. RistaraCnotoeper ZURIGO - Militiirstrasse, 36 Tram via N. 8, fermata Jagerstrasse Buona cueJna casalinga pronta a tutte le ore. éonìe-r~ del Sindacato edile. 1Doirne1111ioa,, 6 corr., aille ore 9 :amt.,11eJ looal1'e Railiia1UJIST,}3ll-lJerrà i1 OOmPag111{) P. Piaivesio ,di Aa!nan.1. Vini scelti • Prezzi rlbas11Rtl ®l;.~•QìQ Q:QìC®GIJ CO·clQc,g,alflt T,wtlti gCi opea-iai K1i lingua iia'Uami, ,sono I\TIÌ!Vam1eirutie alJ1!VitaMse111,ti re I a parola id.cl n101sbrp oriarllore. iPaociannP 'Vl('Kllelrfe\.lJla'buona v o 1t:a che nel iproletairiaito il front.e 'll.'lliooesli'S'tle am,cora. n Comitato. SANVITO & O. LUQANO Lavori commerciali e di lusso

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