L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXV - n. 32 - 5 agosto 1922

L'AVVENIRE DEL LAVORATORE - Turpe speculazione / metallw·gici tr flalia hanno combnttieto recentemente un' aspra lotta per impedire peggioramenti delle lo-- 10 condizioni di salario. Lotta aspra perchè impari, perchè svolta in circostanze ad essi totalmente sfavorerùli. Non hanno vinto; hanno subito un compromesso; hanno parato l' assalto padronale mirante ali' umiliazione degli operai, alln sfacelo della /oro organizzazione, come meglio /,anno potuto. Hanno ceduto in parte ed in parte hanno costretti i padroni a cedere. Hanno fatto cioè viù o meno ciò che in questo triste e tremendo periodo storico, fanno e purtroppo sono costretti a fare gli operai di molte industrie di quasi tutti i paesi. Hanno subito un compromesso come, prima di loro, lo hanno subito i falegnami d'Italia, la cui organizzazione è cliretw dai comunisti, ccme l'hanno subito i la[egnumi della Svizzera, pure diretti dai comunisti; lo hanno subì.lo {Ìerchè nvn poterono fa;·e di meglio, perchè costrettiri daUe circostanze, dulla forzd maggiore. Niente di straordinario dun- (Jue. Ma i meta/lui gici italia11i ha 11110, come la enorme maggioranza degli uperai organizzati del mondo, il torto marcio dl non giurare sul verbo comunista e di aver posti alla testa della loro massima organizzazione dei socialisti, degli uomini con la testa sulle spaJle, diritti, coscienti del grave còmpito che si sono assunti e non disposti a dar retta ai paranoici. Questo è un torto troppo grm·e per ì puri. aspiranti al posto occupato dai soclaUsti, e deve venir punito. Poichè il compromesso fu concluso dai socialisti e accettato dalla maggioranza degli operai interessati che ti seguono, bisognava gridare al tradimento. L'c-..perieuza non co11~iglicrcbbe la ·otta a troppo vasta cstensjone. Ad ogni modo non esistono pr-tgiudiziaJi in 111atcria. L1 tattica che si appalesa com Lnier.tc in una determinala circostanza. può essore sconsi~liabile e danno:;:i in una certa altra. I metallurgici hanno, scelto la tattica della lotta a base nazionale, perchè l'han. :lù ritcn1na 1nig.-iorc• nelle presenti c;rco- ,:aq,:e. Essa ha dato quello che po.e,·-, '.lare. Pretendc;c di più è dernagog· co, è incc sciente. è di onesto. I comunisti ave,·ano la parola • tradimento~ in bocca: non aspettava_'l/) che la cc>nclusione del concordato per g,.,l.1-1:t ,1 ~r;uarciagot'.a ai molteplici venti. Qualunque fosse s.taca la risoluzione delh 1·ertenza metallurgica i" « tradime•ito , a_ ,rebbe dovuto essere urlato. T com~misti proposero r allargamento dello sciopero di Lombardia nella speranza di poter influire rumorosamente e minacciosamente suli'« .-\lleanza del L11·oro, e costrin~Nla :i. proclamare 'o sciopero generale di unte le categorie. Per e,,.si lo sc~opero metallurgico non era che un pretesto per sostenere la neCt~~ ità dello sciopero generale. J.e sorti della vertenza economica le avevano poste in seconda linea. · r c:lpi ,·omunisti sono a perfetta cono- ~cenza del1e ragioni per cui la • Alleanza del Lavoro non riteJ111e opportune;. di ;nr.csrare su un-0 sciopero d'ordine economico un movimento generale. L'« Alleanza» ha tràcciato una propria linea di condotta e non intende lasciarsi iorzare la mano da alcuno. Questo ed aLtrOIsanno i capi comunisti. eppure non si peritano di far ricadere ,ui dirigenti della Fiom la responsabilità rtella ma!h'.ata proc'amazione dello s.::iopero di tutte le categorie. Ciò è turp~. T comunisti ~tanno rovinando ta org:t· nizzazione. Col lasciar credere agli operai che soltanto me:iiante lo sciopero JCncrak ro~sono risoh·ere le proprie q11<!- stioni, deviano la massa. la quale n'Jrl ripone più fiducia in quell.a che è la pratica costante, metodica, assidua dell'organizzazjone. Una volta. prima di impo5tare una agitazione. ciascuna categoria faceva uv e- ~ame ponderato e severo delle prop:·ie forze: misurava ta propria capacità di resistenza; calcolava se (i quanta solidarietà. e in quale forma. poteivano apprestarle le altre ca.tcgorie. Oggi no. La metodologia comunista consigiia di proclamare lo scioper0 :;<!nz"alt ro. cli estender·o dopo qualche giorno a tutta la cate~oria c. .se ciò 11011ba- •ta. cli chiamare in causa tutte le altre categorie. Tn qneslo modo si generano illusioni fatali per il movimento operaio. I comunisti sono contro alla tattica del caso per caso. Essi sono per l'azione generale. Xoi. appunto pcrchè siamo per la tattica del caso per caso. come non a,ccettiamo pregiudizialmente l'azione gencra- ·ce. non la ~cartiamo a priori: abbiamo però il cor-agg-io di parlar chiaro e di di.re agli operai che una azione generale non può non assumere carattere politico t che è assurdo pr-etendere da un movimento politico. che non sia la rivoluzione in atto. la risoluzione delle complicatis- ~imc questioni salariali _ed economiche interessanti. nel momento 111 cui si effettua. ·e diver~e• categorie cht' vi partecipano. T movimenl.L politici devono proporsi degli scopi politici cd è pericolosissimo confonderli con delle vertenze! salariali. Tutt-0 questo sanno i comunisti. Essi sono più di noi persuasi della verità del nostro aisserto. Tuttavia loro convjene far finta di recitare. a scopo speculativo. la parte dell'ignora-nte. Tutti i nodi. dice il proverbio, finiscono a· pettine. Così anche lia,malafede dei comunisti non; tarderà a rivelarsi agli occhi delle masst>. le quali giudicheranno da quale oarte- stanno i traditori. Xni confidiamo in quel grande ed 111hllihilc g-iustizit're che è il tempo». !-°li è C;uet che hall fa.t:v e \"Cm11'J !crcrn-,(l i tomu11is1f d'Italia. ACQUEFOR.TI Aathe ouelli nostrani ha11nocrduto bene di rifriggere le accuse dei loro llmiri d' oztr' Alpe e si sono sbizzarri'i e ~; sbizzarrir11nno a url'!re nel loro giornale e nei comizì i.l cruci'iggi ai f:Jnozzi. ~ri Colombino, a !!lti:i i • ri.'nrmisti"' 5r1cialisti truc:f. wri. rinnegati, -!~ ..-:. Nessn11a meral'i;:Zw e nessun sde- ~110; ,Jrmai ~iamo abituati a wtte le e::.candest'enze, o :11tte le perfidie ed il lrasarir1 Jillro t.t .-i ci imvresst,~,:([. Putre/Jhe peni f11r l'Jft'tto su r1ufllche ' operail: mKenuo e perciò crec;wmo u. tile riprodurre Lm I:.iudizio ed 11.-c1u:->:- memo di Batt:iglte Sindacali i:z'o,· l'> iìl!a cagnara del cc,munisti ;. 1a!ia.11 wntro ~ dirit.:·enti c'l'ila Federaziont ifo!iana 11f)erui me,a!lurgici. Ec,;·J!•;: • I comunisti si sono gettati sul con. cordato metallurgico con !"avidità ,icl ma•tino che aspetta con ansia il bo,,011 ! da ;i,làcntar-:. Xella lotta per ·a suprenn::ia si•1dacale i comunisti non disdegnano d! us?.~.- cli tutte le armi anche 1e più infami. La Fiom è una organizzazione sulla quale, più d'ogni altra, hanno messo i loro occhi desiderosi di possesso. Come sanno che coi mezzi leciti ed onesti dell:t pr-opaganda e della persuasione ben diffici"mente riescirebbero a conqni5tare la maggioranza degli organizz:i.ti. non si fanno scrupolo di 1 icorrere alla calunnia. alla diffamazione, allo ~credito. alle ingiurie pescate n,eJ vocabolario della fogna. per diminuire il prestigio <lt.>i dirigc;nti nl'i confronti della massa. Essi approfittano d:e!":a istintiva diffidenza che alberga nell"anfo10 dei lavoratori meno colti e meno abiluati al ragionamento. per coltirnrta ed accrescerla al prt>ciso intento di <ervirsene come di una !na per rovesciare i capi dell'organizzazione e poterli wstituire nel posto. Simili mezzi ripugnano al"e oneste coscienze e disonorano coloro che li usano. La vertenza dei metallurgici ;;; terminata come cento. come mille altre: con una ,ransazione. La intransigenza padronale e la intransi!?'enza operaia. fisi.a sul punto principale che ave\·a 01iginata la 1·ertenza ( riduzione del caroviveri) lungo lt> trattative tinirono col piegarsi sa un termine med10 di conci'iazionc. l)?.llargamento di una lotta a carattere regionale alla intera nazione. ha sortito l"effetto natura·e. prevedibile. a1ni \·•oluto di annullare le r,recedenti trattative particolari svoltesi nelle di\·ersc Joc:a"ità. per riprendere su una nuo,·a base a carattere genera· e. Tutte k agitazioni a larga estensione. 11ella rice-rca di un termine medio. esigono dei sacrifici da parte degli operai di alcune località o di alcune fabbriche. che Potevano ottenere condizioni di maggior fa,·ore. a vantaggio d1 altri che, da soli sarebbero stati costretti ad accettare condizioni peggiori. Le agitazioni generali ·hanno i loro nritaggi e i loro svantaggi. E' infantile preteridere di afferrare quelli senza toccare questi. Le organizzazioni estere. ed anche le nostre maggiori, hanno sperimentato tutte le tattiche: Lotta per stabilimento, lotta locale. lott;\, regionale, lotta peir branche· d'industria. lotta per l'intera induotria. Manisporchedi sanj!ue. Una breve nota postuma al recente viaggio del re d'Italia a Cope112gh~n. Come è noto, netla capitaie danese vive la ex zarina madre, la madre dello zar Nicolò II. e>rbene, se è vero quanto narra un giornale tedesco, Vittorio Emanuele III, nella sua visita a Copenaghen, aveva espresso il desiderio di andare a salutare la vecchia signora, nella cui Corte, del resto - a parte la solidarietà tra teste coronate - aveva fatta la conoscem:a di quella principessa di Montenegro, che ora è sua moglie. La ex zarina, però, avuta cognizione del desiderio del re d'Italia, fece sapere alla Corte di Capenaghen che, dal canto suo, non sentiva nessun desiie1io di stringere la mano a quel sovrano, che aveva accolti al suo tavolo gli assassini di suo figlio. Sarà vero? Qualche giornale italiano ne dubita; e poichè la notizia è data da un giornale berlinese, si coglie l'occasione per metter male contro i fogli tedeschi, i quali ,, colgono ogni occasione per menorr.are il nostro paese ,. E' un fatto, tuttavia, che i regnanti e i capi di Stato hanno una forte ripugnanza a stringere r.:ani sporche di sangue. Solo che bisogna distinguere tra sangue e sangue. Dopo :.:n po' di salamelecchi in principio, non hanno poi finito tutti quanti per istringere la mano a quel re Pietro, i cui amici avevano barbaramente assassinato i reali di Serbia, buttando poi i cadaveri giù dalla {ìnestra? Ma che diciamo? Quale mano rr.ai si è lordata di sangue più della mano cli Nic::olò II? E la stessa ex zarina madre non fu ella sempre una delle più fern ·i sostenitrici della sanguinosa p'.llitica reazio~aria di Pietroburro? Vero è, però, che nel caso del re d'Italia c'era per lei una grande, una umana scu- ~a,1tr. Ella 110n voleva parlare con colui c!-ie ave·,ra invitato a mensa gli assassini r!i ~uo figlio. La natura ha i suo;, diritti inviolabiii. Anche le belve più feroci amano i loro nati. Il diavolo si fa fratè. Le u:t,rr.e gesta dei fascisti hanno comm'.l~so nersino ii • Corriere della Sera . Anche il gro>nde giomalone della consorh~ria liber2le , - ah! il bel liberali~mo ! - - di Mi;ano comincia a vedere la voral:~ine. in cui i suoi amici fascisti stanno µer orecip1t31·e l'Italia. • Il fascismo - ~crive esso - è oramai ;:r~ivato a un punto del ~o cammino, in cm, ce un JT1utamento di rotta non av- \·iene. esso si troverà a e,sere soltanto un m1ovo focolaio sovversivo della diS;?;filziata Italia. una fazione deliberata di rn!e:i.dere l'ordine nello Stato come il • 3Uo ordine seco'1do il suo arbitrio. Se riti qu;irto anno dopo la guerra un partito. che è nato dall'indignazione univers:-ile contro il bolscevismo cl:3udicante dei so-~:alisti e contro una condizione di vita o~r cui la Nazione appariva ali' estero :nl'~ta a vivere normalmente, può dichia- :are in Parlamento che no:. sa quale via si compiacerà di sce~liere - la via del risnetto alla sovranità dello Stato o la via dell' insurrezione -- bisol;fla riconoscere che i giornali stranieri. i quali riparlano dell'Italia c.ome d'una nave senza timone sbattuta fra i marosi e non dubitano di definire tirannide la condotta dei fascisti, hanno buonissimi pretesti per esprimere un giudizio che ci nuoce enormemente ... ». Adesso se n'avvede il grande giornalone conservatore milanese? Ma all'estero sono già mesi e mesi che i fascisti diffamano l'Italia; eppure il Corriere» li ha sempre protetti, li ha sempre difesi. Li ha tanto difesi, che una volta corse persino la voce che il « Popolo d'Italia• fosse aiutato finanziariamente dai « Corriere •. La qual voce potrà anche essere stata infondata. Ma nessuno, nemmeno il «Corriere» potrà negare la sua grandissima parte di colpa e di responsabilità nella feroce barbarie fascista. E ora il « Corriere » comincia a temerla? Ma quando il diavolo si fa frate. nessuno gli presta fede; ognuno sa che dietrò all'atto di contrizione si nasconde qualche altra cosa di diabolico. I patrioti. Un vero piacere, un vero conforto, un vero senso di fierezza, è leggere ora i gior, nali italiani. Non parliamo. naturalmente, della crisi politica. Ma c'è un'altra crisi, la quale non può fare a meno di rialzare all'estero il nostro no.me, il nostro credito. Eccovene un primo saggio. La Commissione d'inchiesta sui rapporti fra la • Ilva » e lo Stato italiano ha compiuto i suoi lavori. Risultati? Semplicissimi. I signori amministratori, che intascarono per proprio uso e consumo dei milioni, ~ono accusati di aver presentato allo Stato un conto dal quale la • Ilva » appariva creditrice dello Stato di circa roo milioni, mentre in realtà è essa che deve 44 milioni allo Stato! Sicchè la Commissione d' inchiesta giudica molto severamente quegli amministratori « per non aver tenuto la contabilità in modo preciso e ri- -:oondente alle vere risultanze- de1 contratti; oer aver quindi riscosso i trenta mi- 'ior.i non dovuti e aver tentato di riscuotere con vive insistenze, gli altri 100 milioni con g-li stessi mezzi artificiosi. ..•. E pare che b2sti ! Ecco. òunque. il secondo saggio: La Commissione istruttoria dell'Aita Corte del Srnato ha deciso di emettere d'eci mandati di comparizione contro i orincip?li imputati nel proces50 della Banca Italiana di Sconto, i cui amministratori e direttori sono accusati: 1) di bancarotta fraudolenta: 2) di bancarotta semplice; ~) di a~1;iota1;1;io. Tutte b.;gatel'e. corr.e si vede; nel com_ piere le ouali gesta. però. quei bravi si- -:,,ori non dimenticarono mai neooure essi di rimoinzare prima per benino il loro borsellino. E chi sono costoro? Tutti patriottoni, naturaltrente. tutti oezzi grossi della finanza e dell'industria; e tra loro qualche ~enatore. oualche deoutato. Com'! saranno indubbiamente ~ran oatriottoni quei g-iornalisti. di cui pare si dovrà anche par- !;ire. La Commissione d'inchiesta sulla llva ha, infatti. dovuto scrivere anche un caoitolo speciale p.er Ja stampa. e precisamente oer quei giornali e giornalisti che la ~ !Iva ha comprati o sussidiati a Livorno, a Firenze, ?. Napoli, a Genova. a Roma, Milano: comprati o sussidiati, ben s'intende, al solo scopo di difendere gli interessi della patria. Volete scommettere che tra tutti quel venduti non ci sarà un socialista. Ma già, noi socialisti siamo senza patria. GENOSSE. BibliotecaGino Bianco :::::.::..::.==================.::...:.:======.:...::::=::::::::::~ ?;;;;;Cfft~,-=== Il manifesto delTlerIenternazionali peP la Repubblica tedeaea Nella Conrer•enza che ha riunito ad Amsterdam i rappresentanti •del!" Internazionale stndacale (171omas G., Fin:tnen, Leipart, Ouidegeest. Joulliall.1xe Mertens) coi delega ti della. Seconda Internazionale ( S ha \Y, Wels, Wauters, Vliegen, Troelstra. Wibbaut) e dell' lnternaz.ionale di Vienna (Ad!l.er, Bracke, Cris..pien, Long;uet. Graber. Grimm, Kaplinsky, Walhead e Cormak) S•i è discusso sopratutto sulla « ricerca -<lei mezzi propri ailla difesa della Repubblica redesca ». Cri picn ha esposto la gravità della sitnaa.i0ne deJ,laGermania dove la reazione minaccia seriamente la vita della Repubblica e le conquiste proletarie, incoscientemente aiutata daJla poiitica dcli" Intesa da una parte, e da quella comunista cLall' altra. 1 delegati fra11cesi e inglesi hanno concorden1c11le dichian::to che occorre a:u•are i.~ l?epul)bHca tedesca, 0tre11endo un all-::ggerimento Jci s110i carichi e la ridnione dell' occupazicne militare. Tutti si sono trcvati cl' accordo sul12. necessità di UJ1 prestito ir.ternazionale. Da parte sua il Covern·> del P.eich dovrà fare qt::into occorre per ,:rrestare ed 1mpeu're I" evasione dc! capitale dalla Germ:;.. 11ia. Inoltre la Germania dovrà esse. re ,ammessa nella Società delle Nazioni. La Conferenza ha concluso i suoi 1 a v o r i lanciando al proletariato mondiale il seguente manifesto: Al LAVORATORI DEL MONDO! Il Comitato esecutivo della Federazione si 11 da ca I e internazionale (Amsterdam); la Seconda Jnter;iazionale ( Londra) e la Unione del Partiti socialisti per l'azione internazionale (Vienna); riuniti a deliberare in comune per la prima volta, dovo avere esaminata la si,tr.zazione volitica, economica e sociale dell' Europa ed in particolar modo dellu Germania, riconfermano il manifesto della Federazione sindacale internazionale votato a Berlino r 8 luf!lio 1922; de,mnciano ai lavoratori ed ai socialisti del mondo intero le mene che minacciano l'esistenza della Repubblica tedesca, fatture essenziale della pace e del!a restaurazione europea; salutano i lavoratori tedeschi JJer lo sforzo impressionante ed unanùne col quale si eressero per la difesa della loro libertà e per lo schiacciamento della reazione; sperano che la democrazia tedesca saprà reprimere senza pietà le congiure monarchiche e militariste, esiziali per la vace del mondo, e le esprimono nuovamente la f;rJucia che essa saprei assicurare la ricostituzione delle re. "ioni devastate dalfa guerra, Ma fa Cermania isolata è conda1111ata all'imJJotenza; la sua miseria comporta la miseria deUe altre nazioni, il rinvilimento dei valori degli operai tedeschi trascina il rincrudimn:to delle condizioni di vita del vrotetariato mondiale, la sua rovina sarei la catastrofe del!' Europa. E' interesse di tutti i lavoratori incoraggiare ed aiutare la democrazia tede ca. La Gen::ania iwn può .'ar i'ronte aI/p riparazioni legittime ,:he colla sua rinascita economica e gra- ?ie a1 credito inte, ,,azionale. La politica dell'Intesa spinge alla bancarotta ed alla reazione. I! carico delle riparaziolii è troppo jjesante. Le occupazioni militari soffocano la Germania senza profitto reale per le riparazioni. La politica di forza non paga e prepara la f!/lerra. Essa favorisce la reazione tedesca, intrnlcia lo Sl'iluppo della Reilllbbli ca e delle istituzioni repubblicane, mantiene i! caos economico e spinge le mas. e ad a1Tenture disoBrate. Secondo i p1J11cipie conformenienle alle risoluzioni adottate dalle Conie., enze sindacali e socialiste cli Amsterdam e di Francoforte: 8isof.[na ridurre il del1ito di guerra tedesco e, per rag{!iungere {ft1esto fine, vrocedere alla revisione di del;ifi i11teral!eati, solo sistema che 1;er111etteràla realizzazione di 1111 \'asto prestito internazionale per la restaurazione tleli' f:uropa. La Co11ferenza dei tre Comitati esecutivi fa, per raggiungere questo fine, appello all'opinione pubb{ica di fulii i paesi e in particolare all' opinione americana. Cli Stati Unii; essendo intervem1ti i11 maniera decisa per finire la f{uerra, de,·ono aiutare il ristabilirsi ciella pace mettendo fine al disquilil,rio economico attuale che colpisce Kli uni colla di occupazione, minaccia gli altri col/11 carestia e colle epidemie. Riso,.na finirla colla politica delle occu1>azi011imilitari e toiliere immediatamente le sanzioni militari ed economiche del 1}2i Per la sua amrr.issione nella Societcì delle Nazioni, con tutti i diritti e tutti i doveri degli altri Stati, la Germania, dc!NÌ la garanzia che essa accetta la giurisdizione intemale. Lavoratori ,d: tutti i paesi! La ricostruzione economica e la pace mondiale comandano che voi lottiate con tutta la vostra potenza contro la reazione e per il ctisarmo universale. Davanti al crollo finanziario della Germania e dal momento che la Repubblica prende le misure fiscali necessarie, c'è un'azione immediata che voi dovete compiere perchè sia accordata la moratoria chiesta dal Govemo tedesco, attendendo che. una inchiesta imparziale ,abbia stabilita la reale capacità di pagamento della Gernul!lia e progettcote le condizioni del prestito internazionale. Conformemente al diritto dei popoli di disvorre di sè stessi, la Conferenza condanna tutte le misure dt controllo che minacoerebbero l' autonomia della Repubblica te.desca e priverebl;ero del diritto di regolare i suoi destini economici e sociali interni in tutta libertà. La Conferenza vi invita, o lavoratori, nella maniera più urgente ctd agire in favore di queste idee e ver {JUfSfe soluzioni. * * * 11 maniìesto è firmato 1dai bureaux delle tre Internazionali che hanno parteci,pato aJ,la Conferenza. Unamostruosità giuridica Indifesdaiunperseguitato. Il gio,·ane ma.estro repubbl~cano Manlio Sancisi di S. ,\rcangelo di Romagna, fu ~ondannato un anno fa a 30 mesi di reciusione da un tribunale della patria di ~Iussolini, degli schiavisti agrari e del pcscecanismo il più indecente per un reato rJ.: natura prettamente politico-economico. l I J)Overo giova:~e per sottrarsi alla poco 'usinghiera vita del reciusorio patrio, emigrò. fuggì in questa. terra repubblicana ne!la illusione di trovarvi quella libertà che gli veni,·a negata dalle leggi mon,rchichc del nostro paese. ;: nella esuberanza delia sua fantasia ~i..;•::inilc. egii. chiudendo g·i occhi per ront:nuare a vivere nelle sue illusionn di ~<1g-,,0 dei suoi ventun anni, scriveva ai ~noi ,anici d'Italia: che in questo paeso ,.; èc tanta ricchezza di bellezza e di pace ~•,t. l·onvcniva tuffarvisi chittdendo gli occhi abbacinati « e come colto da un ~en~o di indicibile nostalgia; proseguiva: ~ognando altro azzu·rro di m'are che man- ,l:i la hrezza salsa su \·ers.o le colline e :: :n0YJtc. su 1·erso il paese ov'-egli è nato, <'d ove la mamma sua lo attende nell'an1=ia e nel dolore •. ::\Iio povero e gio,·ane amico! Apri gli ,,et.lii 'an~ reaìtiL e ti accorgerai che la verità pos iede ben altra faccia. Io che sc,1vo. io stesso, tanti anni addi-etro ebbi 'I rro,;a1 t' Te- stesse melanconiche delu- •ioni c-he pro,·a oigi l'animo tuo riboc- ~ant c di speianze. E guai: guai a. te se fosti ~tato la11to ingenuo da non opporti in tempo -alla richesta tua estradizione òa pa1 te del"e autorità italiane, guai a te ~e 11011;,vtsti avuti amici buoni che aves- <Pro nif~s:i la tua santissima causa: a ~uest'ora ~:ircsti diggià nelle mani degli s~he:r:: cl'ltalia. lanzichenecchi e manutca!:!'oli ( servi degli schiaYizzatorì che :mpt,:ierH.nte scorazzano per le contrade '.!cl10 ~!;ilo impaurito. coniglizzato. forte co:;:-liinn mi operai. debole con chi. armato ·:r.o a= denti. incendia. uccide. deva- <'.:•. :ift:un~. al ;::-rido di: viva la patna '. ;,'oi intanto. eia queste colonne. piattafo:·ma cli dife~a di tutte le buone cause r•er rliri•ti manomesc:i e concu'cati. da «nesta tribuna banditrice delle libertà piiì scc,;1fin a t ~ riel pen~iero umano. da q tteste •; ,~ine s,crr al!e battaglie del prolct.,- •iat<'. b, 1uard0 di difesa di tutti i persc- ~11:t1ti c!~!la reazil)ne. inviamo a te. o amico repubblicano. l'espressione della 110- ,l ··a ~oiirbri,tà pit1 fratern-a. il nostro grirln rli a·larmi pcrchè abbia a cessare la •11clevna comm.edia. abituale nel giuoco :Ìella !!instizia italiana. di tentare di far oa~sarr 11.1 reato di indole prettamcnt"e prlilico-economico qual'è quello per cui fosti colp'lo da.la legge. per un volgar.: 1eato comune. Se il signor Vibert. commissa,io di polizia per Losanna 1·uol essere in grader di r;-;1der giu<tizia a· gio,·ane italiano, egli ha il do,·ere di imparare a conoscere lo 1mbiente- ne· quale il gi011-ane Sanci~i si tra-ii economici quale è la Romagna. 1111hientr ne! quaic il giovane Soncisi si ~a.rebbr reso colpe,·ole insieme ad altri: cie1la distruzione di un capannone e del d:-nnc-g:ziamento di 1!11a macchina trebbiatrice. Perchè quella macchina. era il Pll/!llalt' puntal<JI a· cuore delle organ:zzazioni repubblicane. signor Vibert. Perchè in tal caso egli reagiva contro la oppressione che minacciava di serrare nelle strettoie della fame i lavoratori di tendenze repubblicane e socialiste per ,opera cli bastarde organizzazioni clericati che tendeva.no ad infrangere quelle amate, \·olute, accarezzate dal suo cuore dl fervente repubblicano. E se fu so!o nel nome e per la. fede che gli scalda. l'anima e gli pulsa ardente nel cu-ore che egli ha agito: potete voi signor Vibe!jt\; possono le autorità italiane ~- gare la natura prettamente politica d.!el reato per cui si volLe con,dannare a 30 mesi di reclusione ::.\Ianlio San-cisi? L'AVVENIRE. *** Dagli am1c1 del gruppo Mazziniano ci è giunta ~a seguente protesta che ben volontièri pubblichiamo, invitando le orga- ·nizzazioni prpletarie a perseguire nella agiè.,zione. « L"Ass. :.\Jazz. Aut. G. ::\fazzini di Zurigo, constatando il trapasso della Legge dalla Magistratura italiana ai voleri del fascismo prepotente e violatore di o·gni libertà cittadina; protesta per l'atto a,rbitr:ario di richi~ sta estradizione del Maestro Man•lio Sancis~, estradizione che trova in flagraote connubio, giustizia e fasci-smo in un'unica opera di persecuzione, capovolgendo il significato del verdetto processuale. . fa, voti che i giudici del Tribunale d1 Losanna diano prova d~ quella rettitudine politica che sempre distinse la giustizia svizzera :n fatto di profughi politici, ed esaminati gli atti proces.,uali del maestro SancLsi gli rendano que!!a. giustizi.a. che i giudici ,re·azionari d'Italia tentano togliergli dopo avergliela concessa. Il Comitato Direttivo. Polemiche sindacitalliiane \In IliiaLàa 1Le oobte ,di ,tein:d'8no!e orei sìnd21oaiti hairm'O assii~Ha ,u;n;'mik.lllSlltà dh:e tailivdlila · iS1Upe.a1ai ,di 1girain ifui1'&1<t i.11~- s ità ,e.cl ialS11)11e,zza, qutelllia! ISV'iOHaiamaii aiddìe:tr.o rttra s-0idi,afoti -e sÌ1111daoo'bFsti. La m1 nonao z;a, 1oamun,-.sfia; IUSlll idi tiubte 1te ar • mi e ,di ~.wttti mezzi, J.eciti ietd ilileci:lli, per ,oombaitJrene' oo ~QnalnZa <e parillco!.airmetllte ii <drig,e,nti 1dellx:! organizzaz.tom. 1n quaffldte ~itià rrieso001J.a0 .sorpr:e"'cf.eire ~ lbuO!la nooe dielJ.a ~Jior.aln,za <leg'Li ,o.pe.naii e (l)alSISair-e at~~atesta del 11110\vlmeai.no, I)Qvle QiUesto :aiviVìene,se i rOQJtllIDÌSti !VrQgi]lianO meifltittre,i,n pra,tica I e 1r-0oauubolaite pr~all.all e per air;ra,ffare ,a dilieziiQne1àell m~Wl!to, a/Vi\11Ìet11ie to isf.alOQio •deil'lang1a1111izz,az.iùne. Eooo qui una le,tberna 1<:1ìC1quemte e tS!intcmia1tica, .dei ,compaigm,oGailli, oogreruainto ®tlta Fede- <ra.2tqne1he!ss,ilc jbaJliama: AquellcohefuIlSindacato teniti operai te-■111 ()iu,ei boi •tu>t !de!El' « Jitltie!nna.ziooia.Le Rioissai » sono iVie!J'iaanelll<telei..• bei tipi! ·rn ,i1J1Scenamo UIOO wiiqper,o idi pan-ecchle !11.igiliaria dii iqper.aii, ,se[l1aJal prepa:r.a~one ai~una. isen~ ltll!eiZ7Ji, isenza ,ooesione - tanto ohe non &i ,regtgje ohe mal.armerute per poorus,simi 1~Qnn,i! ,e ,ah.e'!lino deii.capoocilai: un 1ralI si.,ginQr !Bemllol'.ez2'i, , li V-.erona, uno idi q,uelDi <ahie fu seanprse tra i più ,i,nbr~(mti, « ~na quelli che gridaivlàl!lo idi (Più », s,or,ivle J,a s,tiessa « Inler,nazJtona:l/e 1Rossa », dm ilnito, dopo tre gJ.or,ni di '$ioPeir.o. •« nel bnaigo -del 11)iù n:efalll\do,tn-,aidmietnto » ~è ,s,eml]I1e1a « Intemazionalle » 10he oomvie) - 1tli aicoettarr,opegg\onamenti ine1te ,condizioni <li· J av1wo, nduZiiQni di ,s,a!LairJ-o e a,ycv::oo fatto fuire il-O soi.Qp~,o pe;r awnen,tairli ! - non che pa,reoahitHoe,mii,amen,tidi capi~e:ga; ti Jus,mgam.o p'<tr JTllelSi e me.si gl OJ}etra.i, slaocatnlda&i da,i )orto o.r,g.an ismi u1a,ziolfliallu ~or farri'j iaidletrire ,a... Mosca, p:r.omètbelndo [or,o trna1r.i ,e mcmiii, e s<:f>nquassa:rrdo poi <Qgni IOOSia, ed, infine. ·a sci'opeiro i.tllito. 01 « KiBbaiole » oon,siiatata.... ,ciag'.i ,a,gilli :t.mf,QrJ 1òellllia «. Fi!Ot », dal- !i a codesti rtiralditlarn del 1PTOlebalriato! E giù ~nisole.ntre oo mstCilenZiei,cctnl!ese essi fo~t"ro i ,resip01nsia!b,i1di'el 1dis.as,b.r.o.. Come è huiifo •il mondo ·.e ,come sono buffi oe,nbi p~cc;oli,gu1a111di~uor.n2ni -s:111da- ~a•ì-:.:omu1bis!i, aioohe se si ch1a111121no Ni• c,::a 't.;c,.;:-::hi! Per<lere uno soiQPero, a, qu·a9ti .::hiarl ài d<tma, qu<lll1ito i mebt-ono IO z:a.mpi- ~1c ar.che le arutar,iJtà e il! faJSCisanì e il crumir.ag~.i-c. nan è poi Utn d.c-littv; ne ha.:i•10 Jl(;PSI - puri!Topr,o! - 'KI po' ,utti: e r'Joimisbi e rrna,sis;imalistei :;ind:;:.- ca:ìisiti e cc,muntlsiLi; 1111è v~re gfaK>caire la eommeidia dello saiopeno su 1iwllho.LI fr,0.:1• te. che aijjbiarrno vi.sto ainahe l' cs.illo de.1l o s•oi ope,ro <li Je.ni ,d,er. m ei!lai\l u,ng,',c i .! QLt:~io meno recente dei lla,rui.eri. dUirao1ic il q,ua,[e - ,il si,g-inetr Nicdla Vecchi 10n lo deve we,r ,c!i,memrtiÌ'Ca-rtio hanno oorn:.ncia;t,o .a fare ,i I cnl!lTllitri proprio i suoi a.ssoci.ialti ,dri \fieircma. No, 1!1l0<n è m1 delit,toi ;p-e.ndc.re 11rr1i;s0ciopero a quesiti ohi,a.ri ,d:i lun,a. Il detilifio ISitanell' init,anno con cui si giuocatno g,li open-a-i, sta nel baratro, i.n ,oui si spi111g0tno coni~n•tuam0nte que tii o.penai, sita n-el'.J°O!Pera di cMiam:izione, L□Sl!ls,o e·i'llì,m1e co~ l<t Qll;;.ic si oe;rca di colpine i ,lir4JC"lti iq(n:mi 1deg1li ®e.r,t1. E in aiò ·,1 s1g:-,Jr !\ii.c::-;a \'1eoohi è matcs.l,r-0. Ma ,ai ·df ca, iìl 1sMgin;or Nicol.a, V ccCihi: lkr,H egli, •c.r.a,si p:•:::,ccupa :J,;w: d..!1- !' ev- 1,1tiiai'Jj:lneterV'..!:~o, ,c1e:;a«Fict,, 'P?.r ,.,,ly;u<' Je m~an:,Ozaz:,; 1: e. cc,n qucs,", 1;ti i:1h:1 es&i d:eHema,;;·e ? !~nera. i orse. ,:ofC',· 4o sig,noire. che :.Jì cerio 1111:nero d: {,perai ,giià .a,ppa,.-t~11e11ti al ~uq SVOT. in !)J:la dello SCOJIIÌ•Orte più .nero. a'J)- po.g,g~arno ,ai dlerioaili e a.i fa.scist,i ? 6b- , beme, pemohiè1eig!llii,,n 1oonti/ngc.:12,saiff,a,ttia., è it!a111'taiolddct,or.a.to per r eve.:ituale rnilic,11nt1a0!l,fa « tRi-ot » deì ,cot.Q11,;,i:ri dc: PordenMone.<.:e.at\a « flot ». che 1100 H

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