L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXV - n. 31 - 29 luglio 1922

L'AVVENIRE DEL LAVORATORE Confronti eloquenti Magre consolazioni c munistiche - Il proletarciaotsociernipteudiiametodeipi uri L'organello del purismo nostrano si altri. Si accorgono che la lorOI barca occupa assai vo'.entieri della crisi che at- fa acqua ma 110,11ne vogliono parlare. traversa il nostro Paroito; la esamina e Preferiscono confortarsi dei diss1ens.i clc- \a tratta a modo suo, con l'umano intento di trarre acqua al proprio mutino. Tende a far apparir.e confusione dove '"i è un sereno, chiaro cd ampio dibattito d'id'ee. a dipingere come dei fedifraghi, rinnegati, traditori ecc. coloro che maniftslla,no e sostengono un loro onejsto panto di vista, astraentesi dalle formulet~e e basandosi sulla realtà contingente. Il gior_ n:i.lietto ha l'aria di dire: Vedete come avo·a ragione il purismo? Vedete quante serpi .si annida,no nel Partilo socialista? Vi siete persuasi che questo non h·~ programma? Che brancola né! vuoto? Che serve la borghesia e tradisce it proJ 1etariato? E conclude col patetico quanto vano ritornello: « Operai socialisti della Svizzera, ·aprite gli occhi. uscile dal vostro parti taccio. venite con noi; noi vi indicheremo la retta via. vi trarremo a sa Ivamento». r ritornello non gìo,·a; g:i operai rispondono con un sorriso di compatimento, ma il rìtorneJ!Ìo si ripete e si ripeterà fino all',b dì&perazion,e_ g-li all'ri partiti. Amano adagiar.si mollemente nella cara speranza di veder disperso il partito avversario (si int-einda quello sooialicsta, mica uno dei diversi partitli borghesi) per non guarda11e in faccia la poc-0' conforta,ntc realtà del loro. Gridano al foscell 10 nell'occhio... dell'avversario, per dimenticare la traYe nel proprio-. A noi l'ingrato compito di distoglierli dalle illusioni e richiamarli aI:a realtà. rio. nelle u time e non lonÌ.ane elezioni comunal,i i comunisti raccolsero circa mc~ là dei suffragi raccolti dai socialisti. . -elle elezioni ca.ntonali del c·antone di Berna, i comunisti, evidentemente piì1 furbi di quelli di Ginevra, non si presentarono nemme,10 aMa ribalta cliella votazione. TI... successo dei comunisti italiani, che nelle ultime elezioni politiche avev:ino sferrato un attacco a f.ond<1al partito socialjsta per strappargli i voti d-ei lavoratori. è noto e noi possiamo dispensarci da ll'ill ttstra rio. Trascuriamo gli altri paesi, dove i comunisti ebbero cle(llc affenll'azioni irrisorie. Nelcampsolndacale. E ne· campo sindacale? Le cose non stanno meglio per i comunisti. La grande maggioranza de1 gli operai organizzati e capaci di r.ifletbcre ,s.i pronunciano contro i loro metodi. Valgano i dati. non le frasi: Al Oonsiglio Kazionalc della Confederazione del Lavoro ntaliana. che ebbe luogo l'anno ~corso a Verona. sulla. mozione comunista !>iaftlermarono 450.000 !a,·oratori; a quei_ lo recente di Genova l'or,dine del giorno molti sindacati. :.[a i fatto di avere un Comitato Centrale comuni&l'a. non significa che la mag 6·ioranza dei soci appro,·i la tattica dei puri. Al contrario. qualche federazione ha già incominciato a ~barazzarsi anche del Comitato e da dominio comunista. La. Federawone de.lil'ar.te tessiJ<1 p_ es., al fine di conservare Zurigo come sede e sbarazzarsi dal cllominio comunista, nel suo recente Congresso, d-eiliberò che il Comitato ccntral'e non venga più nominalo soltanto dal"a sezione della località in, cui ha sede, ma anche dalle sezioni dei paesi limitrofi. Con ciò si è assicurato un Comitato di tendc,nza s.ociaJista. Da quanto abbiamo esposto sopra. che nessuno oserà contestare. emerge chiaro e lampante che (.anto l'Internazionale politica. quanto quella sindacale d·i Mosca perdono terreno continuamente. Non cerchiamone i motivi; non guardiamo se sia bene o male. constatiamo semplicemente il fatt1o. Pcrchè i puri nostrani non cercano di liberwrsi dalla trave che hanno n'e'.l'occhio? Perchè non si occupano un pochino delle faccende di casa loro. assai più tristi ddle nostre? Perchè il parlare di cose tristi è doloroso: perchè si illudono di coprire le loro magagne citando episodi di al!fri partiti: perchè ,sperano di cauterizzaire le loro ferite acoen.n-ando a lesioni, di altri. Diciamo subito che non siamo entusiasti di quanto avviene nel Partito in Italia; non possiamo compiacerci degli atteggiamlenti assunti dalle ali estr-e\me del Partito. atteggiamenti che possono condurre ad una nuo,·a scissione. :Joi che abbiaimo posto sempre gl'interessi generali della classe op-e1rai·a,e dlel Partito al di sopra de'lc nostre particoh1ri vedute tendenziali. riteniamo che una nuova scissione, per il frazionamento delle forze che produrr-ebbe. per gli straisoichi di polemiche che lascicr1ebbe. ecc. sarebbe oltremodo dannosa al movimento socialista e alla causa proletaria in genere. Quindi la d-epr-e,chiamo e aYremmo voluto e vorremmo che le te'!ldenze opposte avessero ce-reato e cercassero di evitare tutto quanto può prO<\·ocarla. Non sappiamo di grandi e profondi cliss-idi nel P. C. T.: ci rì ulta invecCi che in altri partiti comunisti ci si bisticciano.,. cordialmente. Lasciamo a parte il Pairtito comunista tedesco, non ancora riavutosi dalla profonda crisi pro,·ocata dal notis- ~imo e disgraziatissimo «putsch». che costò la Yita a migliaia di operai e la libertà ad un numero ancor maggiore. In Austria il P. C. è intisichito; in Francia vi è da tempo una <.'risi latente, male r~pressa con espulsi•c11i e male airginata con concessioni e strappi al dogma. Ln !svizzera (ha,i !) le faccende Yanno piuttlosto maluccio. Il Partito Comunista perde soci continuamente; all'atto del distacco da quello socialista aveva - s.e non erriamo - 6iOO soci: alta fine del r921 ,ne aveva 5400. Ed anche questi sono divisi in tendenze. V'è la tendenza cosidetta d,i Zurigo e que!ta di Basilea. La prova piì1 clamorosa de' dissensQ interno la diedero, come è n,Jto. al recente Congresso sindacale straordinario. dove gli uni parlairono e votarono contro la tesi degli al'tri. Vana speranza! dei comunisti raccolse soltanto 250.000 • Maclla•1sputa chelacoartazloat. 1fa per quanto gli attuati dibattiti. sempre se,reni de' resto. ci riescano in parte rincresciosi. li preferiamo mille \"Olte al silenzio claustrale. alla costrizione mentale impost.-,, dal partlito del dogma. Un -partito ,di avvenire non può e non deve essere un insieme di fossili; non devlessere una congrega. I puni posasono compincersi dei nostri dissensi. possono anche vantar.si di non aveme. del' genere, nel loro partito: è faccenda loro; noi non Ti invidiamo. Per noi l'unità di pensiero coatta non è nè merito nè vanto; è u,n av;i,nzo di mecLio evo. di oscuranrt:ismo; è una castrazione umiliante. Noi esigiamo disciplin-a nell'aziooe. ma accordiamo libertà a tutti di diffondere e cercar ,dli far prevalere qu-ei concetti e quei criteri tattici che ritengono mig"iori - sempre restando. naturalmente. sul terreno della lotta (diciamo lotta e non guerra) di classe. N' el nostro Partito furono e sono to!l-eirate diverse correnti e m'ainif~stazioni Ji pensierOI; i comunias~i non possono dire altrcttainto. Essi sono fen·idi ammiratori e 1 audatori di Lazza ri. i\faffi. Ribol'di della nuova maniera; riproducono i le>ro scritti. ripetono i loro detti, li citano. li esaltano. li additano come compagni esemplari. Ciò l)Crchè i nostri compagni. i:ncuran-ti delle decisioni d-e.gli (!!timi congressi de!! Partito e contro la Yolontà della maggi·oranza di esso. sostengono a sp-acla tratta 1'adesione all'Internazionale comunista. ~la se dei comunisti propugnassero l'adesione ali' Internazionale socialista o. -pula cairn. a quella a,narchlca, sarebbero scomu11icati immediatamente come eretici e bruciati almeno· in effige. senza proces- :;.o. Questo confronto dice la grande diff-erenza che passa tra !"un partito e l'altro e mette in e,·idenza la ... coerenza dei puri. 11 nostro partito ammette che si propn- ~ni (non che si pratichi) una tattica diVe!r!'-ad.i quella decisa dai congressi. queJlo -dei puri caccia come eretici coloro che si permettono di pensare e parlare non eSl'ttamlente secondo il dogma (Schiavello. Della Seta e tanti altri lo sanno). I puri cacciano quel11i dei loro che dissentor>o dalle decisioni dei loro congressi. ma esaltano i membri de· Partito socic1li$la che fanno altrettanto. E' la ripetizione della morale patriottarda: un suddito austriaco si mctt~· ai servizi dt·ffTtalia: è un eroe dcg•10 di 1110m1mento: un cittadino italiano passa .a! sen·izio delL-\ ttstria: è un ,;ile tradito~c cla fucilare alla schiena. L"etichetta è cambia,t 4 . ma la mora'e è Timasta. Conclusione? Tpuri po<;sono consolar5i: non l'invidiamo: po"sono rip,etere fino alla disperazione il « vieni meco. operaio soci'a,lista "· ma !"operaio socialista risponded con un so,rriso di compatimento. Esaguardassero unp chino Incaslaoro ? :-fa pcrchè i comunisti si occupano tanto d'elle cose nostre e trascurano Le l'Oro? Non. è precisamente esatto: essi si occupano delle faccende nostre per fare gli affari propri. Mors tua, vita mea, è il loro motto. Dir ma'e del p·artito socialista, cerca,re di demolirlo per assicurare la vita a! proprio. Ecco il p,erchè. Sperano e cercano di sah·ars-i dal naufragio attaccando e a In Inghilterra si è giunti a questo: che i1 P. C.. sono. come. in tutti i paesi. i'l Opj)osi21ione ·agli altri partiti socialisti o di tendenza socialista. per sconvolgeJre il mondo in breve ora. chiede. mendica l'insnizionc. come sezione. a} Lahour Party e ne è respinto. Lasciamo stare· i partiti comunisti degli a·rri paesi. che si.inno peggio d1 quelli sopra -;,cccnnati. In panna. Rileviamo anche questo fatto<: In Germania. in seguito all'assassinio de! ministro Rathenau. da parte dei nazionalisti. fu costit,tito il fronte unico proletario. \'i ·adierir-0110 anche i comunisti. 1n SE'- guito. gli altri partiti e le orgainì,zzazioni cindacali. dov-ettero constatare che i puri abusaYano della sitnazione creata dal fronte unico per ·far propaganda. per il proprio partito, in danno degli a,Jtri che formava.no il fronte predetto. Poichè il richiamo a'la lealtà non giovò. i comunisti furono esclusi dal fronte unico mec1'esimc. Per quanto riguarda la stampa comunista v'è da dire che la stessa ,·a gradatamente diminuendo di proporzioni. Un telegramma dalla Russia a,nnunciò. tempo fa. che colà era !'tato deciso di lirruitare le spese per la stampa. Riduzione dei giornali comunisti in Russia e fuori de!JliaRus1:ia. Conseguenze tristi: • L' Avangarde » rii Ginevra. da organo quotidiano è diveuuto settimanale di dimensioni assai mo• deste: altri giornali in altri p-aes.i oessnrono di e.$istere. Il e Vorwaerts • di Basì'-f-a ridusse i! numero dei suoi redattori. T comunisti tedeschi però tengono duro e nel loro Congresso ultimo deliberarono di -non rinunciare alla sovvenzione moscovita.. Sta bene che i proletari europei sottoscrivano pro affa,mati di Russia. ma sta molto m(1glìo che i russi sottoscrivano pro ,ta.mpa comunista tedesca ... cd internazionale. voti. In Francia. la maggioranza dei s.ocl dcl!a Confédérntion General du T,ravaiil si pronunciarono contro :tvf.o-sca.Si ebbe la scisSìione: ora la Con fed,crazione dissidlente. detta per ironia unitaria. ha deliber;ito a lieYe maggioranza di aderire a Mosca. ma soltanto a determin•ate condizioni. Un·a forte minoranza composta di anarchici e di sindacalisti ,era conbraria. L'Unione Sindacale ita'iana, che ave_va aderito a :-fosca. non ne Yuole più S'apere e cerca. d"accordo con altri. di costituire una Quarta Internazion:a<le (Proletari di tu,tti i pae-i .... dividetevi in• quante più internazionali è possibi 1le !). In un recente convegno internazionale tè-nuto a Berlino dalie o,rganiz.zazioni sindacali dì estrema sinistra dei divers.i paesi. a\ rappresentante dell'Internazionale sindacaJc di Mosca furono poste al'cune domande piuttosto imbarazzanti. al'.,e quali il rappresenta.nte stesso ;ion sep•ple dare 1·isposta sod'disfacente. In segunto sorsero delle complicazioni, per le quali il rappresentante medesimo ,ed il suo oo,mpagno cli fede della Germania. abbandonacrono sdegnati il conveg-no. piantando ~ sinda/- ca!listn.e gli anarchici convenuti. Poca fortuna quindi. anche fra questi. Del"'adesione a Mosca della Con:6ederazione de,l laYoro italiana, che sembrava la più prossima, non se ne parla più ... sul serio. L'Unione sindacale czecosloYacca. che era pronosticata oome ader1ente a Mosca. respinse a .,forte maggioranza una a1raloga proposta. Della Germania. del!' InghiJterra ecc., dove sono i sindacati più vecchi, pi11 numerosi e più potenti, non par\iamone neanche. pcrchè colà quasi non si parla cli :-r osca. . L' InternazioJ1ale dei lavoratori del ! 1egno. nel ,suo recente congresso cÌ.iVienna, prese una decisione. da, noi . pubblicata. con la quale si respinge ogni contatto OO!ll. i\fosca. finchè questa persist-erà nei suoi ~corretti m•ezzi e mellodi polemici. Altre internazionali professional~ fecero a·trettanlo. mentre poche altr-e ammisero i sindacati aderenti a, Mosca, perchè convinte di indurli ... a ragionare. l'attanlamanto degll svizzeri. Per quanto concerne i sindacati svizzeri hasterehhe ril-eYarc la enorme magc:-ior:!f!Za che nel recente Congresso sinrlacalc straordinario si affermò per una lt~; eri una tattica diametralmente opposta a quella dei puri tra i puri. Ma poichè si tratta di casa nostra alcuni altri ragguagli non de,·ono sembrar inopportuni. Detro que!'to • et oour cause• constatiamo che eccettuate la Russia. la Francia (qui sì che sono buoni e puri!) e qualche altro paes-e balcanico. i11tutti i paesi rlel mondo i comunisti sono i11 minora 11za. spesso infima. di fronte ai socialisti. E ciò per un partito che proclamò lo sci- ,ma. chè sperava di acquistane in breve tE-mpo i' predominio e la direzione riel 1110Yi111f.11otpoeraio del mondo. è veramente sconfortante e un rochino anche Le federazioni ·nag-giori: metallurgici e ferro,·ieri cd alcune minori: tipografi. ito~rafi. ecc. furono ,empre a\·verse alla Il purismo I 1, masse. tattica propug-nata da.i puri. Altre im·ece· -imparizzarono per e5sa e la propugnaumiliante. I com.unisti lo 5anno. anche se non lo rono per 1111c<-rlo tempo: ma poi. in dicono: ma cerca,no di coprire il proprio ;r·tn pnrte l"ahhandonarono. f.asco e l'esiguità del loro numero affcr- l ,a Fed<.'razione dei l?soratori del cuoio mando che .... le masse sono con loro. ;,. e.. arri,·ò fino a dt'liherane. ncJ suo Può essere un·autosuggestionc. ma !1oi ron!!r(•'iso ordinario. la adesione a :-fo- 'lbhiamo ragione di ritenerlo un b'uff i::o- 'C'I: il rek•rcnclum indetto tra i soci inlossal1c: comunque è un·affermazione as- ,·ree annullò .il dclibenito dtfi Congresso. solutamemc contraria al ,·ero. T comuni- ( \ proposito: attendiamo che i puri so- ~ti riescono tah·olta ad .an:re la maggio- ,te11go110 che que~ta decisione iu presa ranza nei comizi. per ragioni notissime a :lai bonzi!). chi conosce ben-e i' mo,·imento operaio: L~ Fedrrazionc dei la,·oralori dei Coma quando gli operai posso110 manife<;ta- numi e dello Stato: quel'a dei la,·oratore il loro pensi,ero libcramonlc e dopo ri del commercio. trasporti e alimenscrcna. riflc•sione si pronuikiano. sempre tazione: qucl:a dei tessili. ccc. che 111.oo quasi. in numero maggiore per i soci..1- scl,eg~inYano. rettificano il tiro. lisci. In Francia. do,·e i comunisti sono .\1 recente cong-rcsso sindaca1le YOlaroas,ai più forti di numero che i socialisti. alle ultime elezioni dei consigli g-enerali. i !a,·oratori diedero maggior numero di ,·oli ai socialisti che aì comunisti. Xel1e elezioni comunali che ebbero 'uogo or non è mollo nel cantone di Ginevra. i comunisti subirono una batosta inaudita: non riuscirono a far eleggere nemmeno un consigliere dei loro in nessun comune: mentre i i;ocialisti ·conseguirono dc•lle \'itloriie Yeramente briill<anti. A Zurigo, culla e centro del comunismo svizzero. do,·e ai superficiali pare sia comunistico tutto ciò che v'è di 1>roletano compall<· contro l'c te i dei puri. pro- ,·ocanclo g-li sdegni dell"amico Bobsl. rcrlattorv del comuni~ta «Basler Vorwarts . .\nchr i comunisti de'•egati della FederazionL dei falegnami Y0ta1·ono nel senso pr.c-cktto. \'a rilevalo che alcune federazioni nazionali hanno dei comitati direttivi o centrali comuni•ti. soltanto per il fatto cl•c questi vengono nominati dalla sezione della località in cui ha sede la Federazione - che può essere anche Zuri • go - dove attualmente prevalgono (non ricerchia.rnonc la ragione) i comunisti in o CO _11!!1!!!1!_11!!1!1! _____ ""'""""""""""""""""""""""' Fascismo e Congressosocialista Quasi verrebbe voglia di dire lhe, alla vigilia del Congresso socialista. i fascisti vogliano fare 111;aggiore sfoggio della loro forza . della ltJr,:i brutalità. La loro furia imperversà più 9pietata che m,ai. Le fiamme dei l()tO ince,uli salgono pii.i spaventose che mai al cielo, anche in regione che finora ne erano state sempre immuni. in regioni che finora si ritenevano sicure. Orbene, come ern faci!,e aspeitarsi, tutto ciò h.a. anche influeuza sugli s,pirifi e sui cuori soci.alisti nei rispetti del prossimo Congresso. Ognuna delle parti, cioè, trae dai recenti eventi fascisti nuovo argomento per appoggiare la propria tesi. Collaborazionisti e intransigenti vedono nei nuovi incendi e nu:~sacri una novella prova che la loro tesi è la giusta, la benefica. E codeste voci sentiremo, più insistenti, più for - ti nelle giornate di Roma. Ma noi non vorremmo che si cadesse in im errore. Il Congresso socialista non deve essere ridotto a, discutere misure di pubblica sicurezza contro i fascisti. Ai comf]agni perseguitati va certamente tutta la fraterna solidarietà dell'intero proletariato italiano. Non c'è of}eraio in Italia-, non c'è socialista, il cui cuore non sanguini al le~gere ogni giorno la cronaca di martirio dei fratelli lavoratori di questa o di quella provincia. Ma il Congresso non deve lasciarsi guidare da sentimenti e tanto meno da sentimentalismi. E' alt' ordine del giorno un vrolJ!ema tattico che preoccupa il Partito, si può dire, fin dai primi giorni della sua esistenza. E poichè la tattica di un partito si può o deve modificare a secouda delle condizioni politiche de! momento, è più che nahirale che la reazione fascista abbia ad influire sugli spiriti, su!fe decisioni. Ma, per carità, 11011concentriamo nella difesa contro il fascismo tutta quanta la tattica socialista. Non facciamo, come fu gi<I detto, clel nostro Congresso un'assemblea con.vocata per discutere misure di vublJlica si- .carezza. Non trascuriamo le realtà m·esenti, ma non perdiamo di vista le idea!ifà, le finalità future. a. r. Bonomelloidi Ab/Jiamo letto nell'ultimo numero della Patria u11arisposta sesquivedale e piuttosto veienosetta alla critica fatta dal Corriere Italiano alla lesi sul, trattamento degli emigranti c[e,f. l' 011. }acini, tesi che anche lìoi esaminammo e chiosammo nell'ultimo numero. Come socialisti avremlllo potuto wm/Jiace1 ci delle intestine contese e delle acredini dei due giornali patriottici, ma lo sfacciataggine del wetonzolo che diriie l'organo bonomellumo ci mosse disgusto. Rileviamo il fatto per incidenza, ma non entriamo nella po/emica dei due giorn,di: ;1011 ci riguarda. Vec!remo cosa l' organo dei vreti ris1Jo1uleràa noi; lo assicw•iamo che ;di uomilli del "pus» 11011faranno attendere la repfim ... coi p11nri11i. L'umanità dell'avvenire non può avere che una atria senza frontiere disputate, senza ani,mosità nazionali, senza eser. citi che si sgozzano; l'uomo sarà cittadino del mondo ed il suo patriottismo sarà la fratellanza universale. CARLO CATTANEO. ACQUEFO·RTI La ·medagliadi guerra alla Madonna A quanto annunciano i giornali cattolici e patriottici, al 4 del prossimo agosto avrà luogo sulla cima del Monte Grappa una so.Jenne cerimonia per la consegna della medaglia di guerra alla Madonna ..• Francamente dalla bocca nostra non è rnai uscita peggioiie eresia, dalla bocca di eretici non abbiamo mai sentito peggiore bestemmia di codesta « medaglia di guerra» alla Madonna. Noi, miscredenti, abbiamo sempre creduto che per i credenti ella fosse simbolo di pace e di amore. « Ave, Maria, gratia plena » cantano nelle chiese. « O pia, o clemente, ,o dolce Maria » dice un altro inno della chiesa. • Salve regina. madre di misericordia, nostra vita, nostra gioia! ~- Ed ora le voglion dare la medaglia di guerra? La medaglia per tanti ~orti, a lei che è • nostra vita »? La medaglia per tanti dolori, a lei che • è madre di misericordia »? La medaglia per tante miserie, a lei che è « nostra gioia »? A lei, clemente, pia, dolce? E che ne diranno i cattolici dei paesi vinti? Che ne diranno le madri, le moglie, le figlie di rutti coloro che furono uccisi o storpiati dai nostri soldati vincìtori? Non è ella, la Madonna, l'avvocata di tutti i figli di Eva che piangono in questa valle di lacrime? .. Sì, sì, inni magnifici, figura sublime di donna. Ma il patriottismo è que1 che è, e la Chiesa è quel che è, e la bottega è bottega. Republicani d'Italia Si legge nella « Voce Repubblicana » : « Il momento è certamente grave, al di fuori e al di sopra di tutte le esagerazioni r. di tutti i pervertimenti. Forse - diciamo « forse » perchè la pazienza del Popolo italiano ci ha abituati a ben altro - noi sia.mo vicini a una formidabile esplosione de! risentimento pop0lare_ Ai repubblicani non occorre dire molte parlOlle: essi conoscono già il loro dovere. Al momento opp0rtuno, senza precipitazioni, senza impulsività e sopratutto senza serri re ai fini meschini di altri partiti ;essi assumeranno l'atteggiamento e le responsabilità suggerite dalla loro educazione e dalla loro fede repubblicana. L'insegna del movimento futuro deve essere REPUBBLICA : i signori collaborazionisti sono pregati sin da ora di non tirar fuori c<>n la loro virtù congenita la trappola riformistica. In questo modo essi si rispar. mieranno per Io meno la mortificazione di dover confessare un'altra volta soprao-- &'iung.endo la disillusione e il 'senno di po_i, di essersi sbagliati ». . Parole fiere, codeste, che si leggono nell'organo dei repubblicani. Parole identiche sentimmo anche recentemente in Ron:agna e in recenti comizi. Ma, di grazie, a quali e di quali repubblicani parla la« Voce Repubblicana» di Roma? Chiesa,, Barzilai, Comandini, Cappa? E se non a questi, dove e chi sono gli altri? Perchè, francamente, quando noi accendiamo il lanternino e andiamo alla ricerca di repubblicani quali li vuole la « Voce » di Roma. troviamo bensì molte « cicche • per terra, ma di repubbllcani veri e buoni, p0chini, p0chini. Il suo alto esempio Giornate di crisi, giornate di molto lavoro, di grandi fatiche, di abbondanti sudori per Vittorio Emanuele III. Ma, bisogna convenirne; come in tempo di guerra era sempre al fronte, dove ha fatto migliaia di fotografie, così anche in tempo di crisi ministeriali il re d'Italia non isfugge fatiche, anche le più pesanti. E - come annunciava ieri il « Corriere d:lla Sera ., - appena di.messosi Facta, « 11Re ha voluto cominciare subito le sue consultazioni, dimostrando così, col suo aito esempio-, come tutti debbono ;:on. correre alla pronta risoluzione della crisi ministeriale », Ed è vero. Il re ha subito piantato lì la m;icchina fotografica, ha chiuso s·Jtto chiave la collezione numismatica, ed è ir.ir:-?antinente corso al Quirinale. Alle S,30 ha ricevuto Tittoni, alle 9 De Nicola, alle 9.30 un vice-presidente del Sen:no, a!le ro un vice-presidente della Camer:i ' . . . , c e osi via via, ogni mezz'ora un alt,·o pezzo grosso. per tutta quanta la giornata, non concedendosi che quattro ore per il desinare e per il sonnellino. Ora, è vero che sciropparsi sette o otto di quei discorsi in una giornata, non è poca fatica, sicchè crediamo benissimo che dopo un giorno di tali consultazioni il re - che non è abituato a grandi lavori -- sbufferà e suderà come un facchino del porto. Ma, santo cielo, vale proprio la pena, per tale lavoro che capita in media una volta all'anno, di far tanto clamore e di additare subito « l'alto esempio»? Co,me dice l'aria verdiana? « Cortigiani, vii razza ... •· Il novissimobluff del duce Venerdì scorso, nel pomeriggio, sì spar_ se improvvisamente per Milano una terribile notizia. Trentamila camicie nere e. rano pronte per dare l'assalto alla Capitale morale, per conquistarla, per oc- ., I cuparla, per epurarla dai socialisti, per aggiogarla al patriottico fascismo. E tutto ciò nel caso che i socialisti non avessero finito j_J loro sciopero « idiota ~, « fallito, fallitissimo ». Ora, innanzi tutto, verrebbe voglia 4i domandare al duce - autore di tutte quelle minacce - perchè se la prendeva tanto contro uno sciopero, che era già • fallito, fallitissimo •· Ma c'è di meglio. Qu~llo stesso « Pop0lo d'Italia. » che nel pomeriggio lanciava la minaccia delle 30 mila camice nere pel caso che non si fosse posto fine allo sciopero, annunc~va già nella mattina - come l'annunciavano gli altri giornali - che lo sciopero sarebbe cessato in giornata. E allora, perchè quella minaccia? Perchè quella smargiassata? Scrive la cattolica « Italia »: « Abbiamo detto che il buo!1 pubblico ambrosiano ha sorriso alla lettura di tutta questa prosa - che poteva considerar. si anche una vera e propria provocazione -, sopratutto quella parte di pubb!ico che suole leggere per curiosità il foglio fascista (anche ~r vedere se si deve esporre il tricolore in omaggio agli ordìni di Mussolini e per far dispetto ai « nemici ») e che stamane dallo stesso « Popolo d'Italia » aveva appreso che lo sciopero a Milano sarebbe cessato oggi. .. « Se le informazioni del giornale fascista erano esatte, come mai Mussolini a~ veva sentito il bisogno di lanciare ai socialisti quella intimazione? • Il pubblico, anche quello che ha delle simpatie per i fascisti, ha giudicato il gesto del Duce co,me un grosso « bluff ». .•• « Si può esser certi però che stamane il « Popolo d'Italia » farà la cronaca esatta dello sciopero, assicurando la cittadinanza milanese e tutte le sue camicie nere che la sua venuta a Milano, il suo « ultimatum », la rassegna delle forze « pronte a tutto » avevano ed hanno operato il miracolo di far cessare d'incanto lo « sci0pero idiota » E difatti alla dimane Mussolini scriveva che la sua intimazione « ha raggiunto il suo obiettivo ». Così si fa la storia. GE>NOSSE. Avviso di concorso E' aperto il concorso al posto di direttore d,el giornale L'Avvenire del Laivoratore e di segretario provagandista. Per ulteriori schiarimenti rivolgersi alla Com,ni$s$one Esecutiva,-Mi-. li(iirstrasse 36, ZURIGO. La Commbsione Esecutiva. """""""'""""'"""""""""""'""_...., ....... .......... _,_ PRO ".AVYICXIa■ • SQrnmaJ JJtece.GMe ifu-. 4571,.1.? Gossau - Fr.onelbt~ G., pa- ®altlldQ J' albblc1nlalnieinoo e salfutlaltm lii IOO!I$a®lli0. DaJI' Ostia <li .Mfqldernn a!. 1A. » o.so Rikou - [ '40 sOOi tdiel Si:1- ~ca,bo ®to,n:ctmlO, l~- IGO oh:e i P1tri! Idi W,iinlUeritthur IVia!CfalllO iaiL!Irictvie a jiau- .~a, l,Qro prqpajg',aj~c.fla: ig i 'al ,e 1C ih ,è 1nell Tossthlalr isi!aimo mn <buqnia éll-r mlQTlia Arbon - iLa ifannì&1Li.a PiéllSmi ~!1al2lra :twHtli oolotP,clte ldionqsl!rarriC>nlQ iatieill!lo ,cQfil' ,$000 e 10Qhl' ialcoQJ'rwa(g!Ualre ~r..•u~tii1ma 1dimor1a< 1il ~ paJdri~ •e ~paso Schlieren - D'1Alndnea Bii.-ai G la'rus - t13irut!a,w'e;i Giaicoma,wi, iP., paigial111ld' o iaibban:annantlo Zurigo - l..Joml>atndio e :Pio!li, e,n. lijusli01sHi 1deHI' 1opena:>QQmDiut!a ic:J:ai ioO.mtlnn9fli al)]' ,&dhieirWdss ,. » li ,. » ' Zurigo - Arnmuz~ tl)Qrri<:t11,co li - 1Ca.tiim, I..;aimper,ij, Reroo1 e Deiwa!, ,f,a,oen 1 cfo ,oolaizione .al'. 1J11ttridatio " oerlikon - iRolli e iBair~i, ia1tt1giU1naJn/dcots1i1e l&iht,cxr,g;aJ11izza1bi ~dil,i ir~tmo albb<tl!a1lri. 1Nnsdn:al\m:an1te ali •giùO:ffi'Jla1fo Chaux:-de.ifonds N!avlalZlilo )) · twuigi, ,IJ'a!gialr~do I" .~QcirJaimem:tio · » Wetzikon - Sar,tone Vlit!o,rte, ~dam El?rna - Aimlonino Domemdoo, ~dem Wlnterthur - Ona,ziam,i, La1rniPdtibi e MattnOilr, iSiall,uta<nclio i oamml{g,ni deiil,aC. E. Berna - Minimii10, 10otnte1n:o <dh e i « IOqrJ,~glli » ,di lBeir1111a :hau1 :osat·) 'a ohi'O'lna. ..t1l leOlne .n1 onahè ')o,btsrrli'sta dii V1edam10' M!alSsim.ino - Aig~o, intvf:itain,d,<gol'i OOWJai:-1.izzaitl 1ah'e rr1i-cevou1 1 0 ,I'«AJV,ve111ilre » :Per oonlto ctd.i1at :Pe:clerawii001e, '.cl! 111i1Sp.a1rmiia15r1c0'!- 1d i 1d'i,diuie lù'1rini ,d\ ViiinlO ba· ,s tainict:o1Peir1a1lJbcmamsib pers,onlil!Uman1te llijf1 •annio ial gJilCJ!r-n~e dhe li :ciifeinide )) )) 6,- 1,- 1,- 1,-· 5,-· 2.- 2,70 0,50 L3,- 1,50 1,50 TOTALE Fr. 4600,02

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==