L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXV - n. 30 - 22 luglio 1922

ANNOXlX'VI. A. P. WRIGO, 22 LUGLIO 192Z. ' SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA ' Telefono 4475 ~=-==a.==========.=========================,============~=:~~=======Ì!=== _______ ---. --- ,.._~, - -- . ------_:.:.__-;_:-_:_:..;..;:.::...--::: I Z ONE AMMINISTRAZIONE: I ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA PER ~'AfNNO 1922: Centesimi 1 s la cor:ia Conto-Chèques REDA I : f O ~ d} p S } ZURIGO 111 1 anr,o, fr. 6,-; 6 mesi, fr. 3,-; 3 mesi, r. 1,5° ÙN NUMERO SEPARATO Cent. 20 N. VIII-3646 !!,l~"=L='l=n=. e nlr=e=d=el=L=a=Y=Or=a=tor=e=';'= 0 =Z=n t~tgo~· = ·===O=om=rru::::::s=!I=o=ne=c=See==!h=l1Y=a=. = ·=· =·=· "'=fU ffl=rs=tr• •U=·=·=·~=:=P=E=R=L=":::-:E=ST=E::::R::::0==:==1=an=no, fr.:,_~~esi fr. s; 3 mesi, fr. z,so ---- .. - [' assodazl onrboaomcllf aaa p•opugna il ePum.iraggio Gli " eleme.nti ,, del conte on. laclni Credcyamo che la questione del trattamento degli emigranti nei pac- :,i d'immigr::izionc - .1. lmcno dal_ lato teorico e per quelle istiluziom e persone che dicono di Yoler proteggere gli emigranti stessi - fosse sla- !a risolta definitivamente. Se n'er:i parlato e scrillo in tutti i paesi interessali fin dagli scorsi del secolo passalo; lulte le organizzazioni veramente operaie, di lulte le tendenze e di lutti i paesi, si erano affermate pe1· l'equiparazione degli emi: granli ai lavoratori indigeni, rispelf,o alla legislazione sociale ed alle condizioni di salario ,e di lavoro dei paese di immigrazionr. I conyegni e congressi internazionali, sindacali e politici che si erano qccupati del problema, si erano pronunciali nello stesso senso. ~ .e organizzazioni sindacali, i scgrei::iriali l;:iici cli emigrazione, gli stessi comuni e lo Stato italiano, pur sotto l'assillante biscgno di procurare larnro ngli operai ed il desiderio - per quest'ultimi - di li◄ berarsi dei clisoccupati, da parecchi nnni a questa parte. ispiravano la loro politica dell'emigrazione ai criteri sopra accennati. Persin6 i maggiorenti della stc<;sa :\ssociazione bonornelliana. avey::ino sostenuta in più occasioni ecl a più ripre-se la medesima tesL Pni'eYa dlmque che oi·mai la J,arità di trattamento degli emigranti tH'i confrnnli dei laYoratori dei paesi di immigrazione, fosse diYenutà un assiomn teorico per lutti, ecccltuati, nalm a1mente, i filibustieri dell'r.mì- ~r:1zione. gli speculatori ignobili ~11lle m:~cric deUa poYera genlc. !!li i-nduslriali senza scrupoli, 2Yidi cli carn~ tim~nn d2 sfruttare esosamNtte. Era ·.:n'illusinnP: trn i sedicc;nli amici e· prol~ttori deg1i Pmigr:11t1 .i ,·i srmn f Pi... signori allegri che su.,lcng0no ~ ì)ropugnano la tesi d~lla <.~iversit:\ rH !ratt:imento. Vogliono c-he gli tmigranti itnfo·,ni. subiscano fr 1- !'sizzera !'umilinione e la YcrgoS{n:i di un trattamento inferiore. peggiore di quello degli operai indigeni. Incitano sfacciatamente al crumirag.gio aperto. teorizazto. magari :.otto h protezione e cnn l':msilio dello Stato. Il signor conte on. S. Jacini. un pezzo grosso della bonomellian1, in una risposta polemica al • Corriere Ila- . liana , sostiene nel H La Patria > del 9 corr. che la politica <lcll'emij!razione italiana deYe tener conto dei seseguenti • elementi >; 1. L'esodo della nostra mano d'opera influisce , sempre nutomaticamenle • sul liYello delle mercedi dei paesi di immigrazione: e nessun atto politico nazi on ale od internazionale può alterare qu0 sia necessità economka. • 2. Il lavoratore indigeno consuma il proprio risp::irmio nel!? moneta dei paes<'. il nostro laY0ratore lo consuma in monetn italiana: il criterio reJaliYo del guadagno è quindi , irrimediabilmenle diverso,. 3. Il criterio circa la convenienza di accettare o rr.cno determinale condizioni di laYoro è dato in. un determinalo momento per il laYoratore indigeno unicamente dalle considerazioni sulla <'Conomia e sul merralo di mano d'opera locale; per il lavoratore italiano d~l confronto fra queste e le condizioni economiche e di laYoro d':'l pac~e d'origine; e però le conclusioni n cui l'uno e l'altro possono legitlimamenle arriYare rnno diYerse. Coartare tali elementi di fallo e fare « sempre , artificiosamente coincidere le ragioni di vita i diritti ed i doveri del la\oratore italiano con quello dei laYoralori dei paesi che lo ospitar.o, significherebbe obbedire a un criterio <li statolatria che abbiamo sempre combattuto come il più pernicios9 al normale SYolgimento, di quel fenomeno eminente spontaneo e naturale che è la emigrazione italiana •. Tradotti in lingua poYera gli « elementi di fatto , del signor conle, o più csattamenle la sua argomenladone suona così: Poichè la valuta italiana è bassa, è giusto e logico che gli emigranti italiani in Jsyizzera lavorino per salari inferiori a quelli degli operai incngeni. L'emigrante italiano non ha da tener conto dl:'lle esigenze della Yita nel paei;e di immigrazione, ma unicamente di quelle del paese di origine •· Uniformandosi a questi concetti, gli emigranti italiani dovrebbero venire in !svizzera a frustrare tutte le conquiste dei lavoratori i_ndigeni._Po!- chè essi « consumano 11propno risparmio in moneta it~liana • . do~ vrebbero aiutare gli 11nprencl1lon della SYizzera a ribassare i salari a tutti i loro dipendenti, senza ·preoccuparsi delle sorti degli operai indigeni e di quelli stranieri re~i~enti in lsYizzera con le loro famiglie. Do- ,Tebbero venire in !svizzera a fare ribassare i salari, a compie're opera infamante di crumiraggio. E' semplicemente inaudito che u, na lesi simile venga sostenuta da un uomo che dice di voler proteggeFe gli emigranti. Noi però non ci_mera~ Yigliamo affatto. La bonomell1ana c1 l1a abituati ~d ogni sorta di canagliate. Non abbiamo dimenticalo . e non dimentichiamo il crumiraggio fayorito direttamente o indirettamente da codesta associazione. Sappiamo che è la beniamina degli .lndustrial i s\·izzeri, specialmente dell'arte tessile. perchè fornisce loro mano d'opera a buon mercato. E' una nostra Yecchia quanto triste conoscenza. Dm-ante la guerra fu messa nella impossibilità di nuocere; i r.onfini. erano sbarrali, non poteva favorire gli industriali; ora Yorrebbe riprenclere la triste -opera del preguerra. :\"on ci sorprende; constatiamo tuttaYia che ner passato l'associazione slessa ha sempre negato di voler foyorire il crumiraggio e quando fu colla in flagrante, disse ch'er_a c!-1duta in inganno, eh:- aYeY~ ag!to ~ buona fede. Ora s1 spogha di ogm scrupolo, g~tta i _veli dell'ipocri~ia e. sostiene temeranamente la tesi del crumi1·ag_gio. Meglio così; viva la s:ncerità. I diversi C~gianut dell'industria edilizia sYizzera, i diYersi proprietari • Miidchenhcim ,, la parte più biecamente rPazionaria del padronato s,·izzero esultino: l'associazione bonorneìliana. per l'opera del suo Jac:ni e dell'organo suo ufficiale_ •L~ P~•1,ri~• si apprestano ad a1~~~u-l~ nel peggioramento delle condmom di ,.:,,\nì'·-o e di lavoro, fornendo loro 1;~,,n0 d'opern a sotlomercat,o. DoFcmmo attardarci a confutare l;:i !csi dell'onoreYole cattolico? A che pro? Per conYincere lui ed il aiornalc che ospita la sua prosa che ;ono in errore? Bisognerebbe rit~- nèrli ignoranti come talpe: tanto 1gnoranli <la non conoscere e comprendere le verità più . ele1:1entari7 ben note ai più modesti dei nostri emigranti. Noi non crediamo che il conte, onoreYole Jacini ignori che l'emigranlc italiano, anche percependo un salario uguale a quello dell'operaio s-..·izzero,malgrado il dislivel!o de~a Yal\.1ta,per il fatto di doYer uvere 1? IsYizzera. cioè lontano dalla fa.1111glia. per le spese di ,iaggio che incontra, per il tempo che perde, _per la maggiore disoccupazione a cu~ v~ soggetto, ecc. è costr_etto ~ magg10n privazioni dell'ope1:a~o sv1zz~:o.. q n10le il signor J acmi che _gl1ta~ian! siano consider::ili sempre 1 • cmes1 d'Europa? ~- E l'orgoglio nazionale, cìoYe lo mette il patriota conte? Noi non ammettiamo che il pezzo rJross0 della honomclliana non sia ~1 grado di y2gliare le terribili conseguenze a]Je quali andremm? i~- conlro se accettassimo e prabcass1mo il principio della concorrenza sleale, del crumiraggio più sfacciato e p!ù losco. eh ·egli sostiene. L1:i sa benissimo che spezzando i Yincoli della solidarietà internazionale, ponendosi al scn·izio del padronato e contro i laYoratori dei paesi d'immigrazione, gli cmigranLi italiani si allircrebbero il meritalo di~prczzo e odio dei laYoralori orga- ,1izzal i del mondo intero. ~on ignora che in alcuni paesi gli operai organizzali. se lo vogliono, sono in grr,do di far sbarrare le porle airemigrazione italiana. Il sianor J acini conosce. infine, le rc.gion\' economiche, etiche e moraii che si oppongono alla tesi ch'egli BibliotecaGino Bianco '>O'>tiene,sa che applicando il suo principio si D1ùreb1?e col compromettere e danneggiare grayemenle quegli stessi emigranti ch'egli afferma cli Yoler difendere e proteggere. Sa lullo questo, il signor conte, e non ha bisogno dei nostri lumi. E se s::ipendolo sostiene la tesi del crumiraggio deYato a principio economico, yuol cUre che lo fa non per giovare agli cn!igranti: ma _bensì alla borghesir1 più reaz10nana ~ forcafola. Può darsi che lo faccia anche per qualche bassa speculazione politica di partilo; non bisogna dimenticare che il signor J acini è deputato... ministeriabile. Egli appartiene ad un part. invadente, che mira a stender le sue propaggini su tutti i rami dell'attiYità dello Stato. Non è escluso che miri ad impadronirsi del Commissariato dell'emigrazione. Ogni sospetto è giustificalo, rispetLo al partilo dei preli. _. Comunque sia, resta slab1hlo fin d'ora, che i p1·imi ad insorgere contro la pòlitica dell'emigrazione solìtcnu la d::i] conte, onorevole J acini e dall'organo bonomelliano, saranno gli emigranli italiani, i quali non vogliono essere éonsider::iii dei sottouomini, non Yogliono fare i crumiri, ma Yogliono essere considerali e trattati pari agli operai dei paesi più progrediti, yogliono solidarizzare coi lavoratori cli tutli i paesi, fraternizzare con essi e con essi lottare contro tutte le ingiustizie, in difesa deòli interessi comuni e per la t:> , comune redenzione. Sic vos non vobis Commemorando PercSyhelley r motto Yirgiliano: Sic vos nos vob:s, rispecchiante. nell2 sua laconica breYità, le condizioni deitli operai, ci ritorna alla 111cn1ein ']UCSti giorni .. in cui l'intero 111011r!o ci,·ile commemora il centenario della morte dei g-r;rnde poeta ing-lesc SheLey. Il Sic vos non vobis ( così YOi non pe:· ,.-oi) di \'irgilio·ha una toria molto interess2nte Narrano le cronache antiche che Virgilio ·scrisse, una Yolta, sulla porta del palazzo d'Augusto, due ,·ersi molto lusinghieri per l'imperatore romano. Vi1·gilio però non firmò quel suo distico., E al'iora Batillo. un cattivo poetastro, si spacciò per l'autore dei due yersi e ne ebbe dall"imperatore :\ug-nslo doni cd onori. Virgilio allora. per ismascherare que'. suo spudorato fratello in Apollo. scrisse sulta porta del palazzo imperia:e le parole Sic vos non vobis; e le scrisse quattro ,·olte. una sotto l'a1tr-a. Nessuno capi- ,·a che cosa ,·olessero significare qu•elle parole . .'\ ugusto invitò : poeti delfa sua corte a completare quei quattro vensi. I\ essu,no seppe. In ultimo ,·enne VirgiJ!o, il qua- :e cominciò col porre sotto il primo distico, che aveYa daito origine alla vertenza, le parole: « I-Ios ego versiculos feci. tu lit alter honore9 ». Vale a <lire: « Io scrissi questi versi, ed altri ne porta gli onori ». Poi completò l'inizio degli altri quattro yersi nel modo seguente: Sic ,·os non ,·obis nidificatis aves. Sic ,·os non ,·obis \·ellera iertis oves. Sic YOS non Yobis mellificatis apes, , Sic ,·os non vobis fertis a ratra boves; \"aie a dire: ·così voj costruite i nidi. o u_ccelli, ma non per voi. Così voi, o pecore, portate la lana, m,, non per Y0I, Così Yoi. o api. fabbricate ii miele, ma >10•:1 per ,·oi. Così ,·oi, o buoi. trascinate gli aratri, ma non per ,·oi. Il senso di q11esti versi. scritti 2000 anni fa, dal poeta latino. è chiaro ad ognuno. E' la yerità d'ogg~ come d'allora. E oggi. mentre !'i1,tero r,1ondo civi!e commemora il grande poeta inglese Shelley. il poeta della ribellione, il cat:- tore de! « Prometeo liberato., il poeta - come lo chiamò -il Carducci - del mondo liberato, noi yogliamo rievocare q11i .afcuni suoi nrsi. a lui suggeriti cste. riormente dal • Sic \'-OS non vobis » di Virgilio. ma inspirati intimam<!nte d:ille condizioni degli operai inglesi a.I principio de! secolo XIX. Erano allora gli anni, in cui infu;·ia·,a il movimento dei cosiddetti Ludditi: I compagni di Luct. i distrutto'rri di macchine. coloro che. al sopravvenire delle nuo,·e macchine. nella 'oro ignorat1za e nella loro disperazione. temendo che le macchine Yenissero ad accrescere :, loro miseria. non sapevano trovare altro rimedio che distrugg-ere le macchine stesse_ Infierì allora il• governo inglese. che p~opose persino la condanna di mori.e per i distrullori di macchine; e una l'!gg-,:: così barbara fu approvata. malg:.do c,,c nlla Camera dei lorùs insorgesse tr1:- tro di essa un altro grandissimo poeta. Byron. il quale tentò invano di mostrare ai lords suoi colleghi che non gli operai dovevano esserei puniti, ma coloro che li piombaYano nella miseria. che li tene- \·ano nel!2 miseria materiale ,e morale. Le dimostrazioni dei Ludditi continuarnno. In molte città i,ng·esi vi furono operai ed operaie uccise. E alla notizia di Lali massacri di operai insorse anche J'ialtro massimo poeta inglese del secolo scorso. Percy She·ley. il quale sciolse un inno, di cui noi vogliamo dar qui la traduzione in versi fattane da Antonio Calitri. Agliuominid'lnl!hilterra l,;omini cL\ng.-ia. percht: la, terra pl'r gli opp1·e,sori lordi fende.te? Perchè pe' vostri tiranni. ]'auree con ste'nto e pena ,·csti tessete? Da la lor nascita fino a la morte perchè nutrire, ,·estir, sah·are cotesti fuchi che il sudor vowo, anzi le, vene. ,·oglion succhiare? :-\pi cle'.l'..\.nglia. pcrchè fondete tanti flagelli. spiade. éatcne che qucst'innocui fuchi Yi tolgano ~tentato i' frutto di YOStre pene? Riposo. comodi. calma, ricovero. cibo. delizi;i cl';imor go<lete? r.ppnr con pena e con paura caro comprate quello che avete? Voi seminate. altri raccogli.e: !'or che troy·ate ritieno un altro; stoffe tessete ch'alit-ri si veste, ;i.rmi fonde{c che porta un altro. Spai g.ete i semi, ma alcun tiranno non permettete che I.i raccolga; l'rovate l'oro, ma non lasciate che l'impostore per sè lo tolga; F.,~c le vesti, ma che l'indossi alcun poltrone non permettete; per la di'fesa vostra soltanto l'armi fond'ete. Tornate in buchi, cantine e celle: entro le sale che voi coprite dimora un :altro. Perchè squassate quelle catene che voi saldaste? Su YOi. guardate. l'armi scirntillano che voi tempraste. Con vanga, aratro, zappa e telaio così la fossa, YOi vi tracciate, così Ja tom,ba vi fabbricate, tessete il vostro y,e] funerario, finchè la bella Anglia sarà il vostro ossario. VersiloCongresso. Everslaoscissione? Fervono i prcparath·i. Propagandisti dell'una e Jdl'allra frazione sono in giro a fare gli ultimi sforzi di persuasione. Le Sezioni, le Fede-- razioni provinciali tengono le loro assemblee, i loro congressini, per discutere, per deliberare. E le previsioni? Risparmiatevi di farle. Pare molto probabile, se non sicuro, che la ,·ittoria arriderà ai massimalisti. Non si crede tuttavia che essi riusciranno ad aYere una maggioranza assolula. A,-ranno il maggior numero di mli fra Lulle le frazioni contendenti. Ma, per avere la maggioranza assoluta, dovranno, molto probabilmente, unirsi ai lcrz' internazionalisti, mentre è mollo probal)ile che i cenlrisli finiranno per unire i loro Yoli ai collaborazionisti. Ma allora si presenta subito un'altra questione. I terz'inlernazionalisti non uniranno i loro voti a quelli dei massimalisLi. se questi non s'impegneranno ad espellere i collaborazionisti. E allora? Scissione sicura? Pare cli sì. Ma ho dello che non voglio fare previsioni. Ho voluto soltanto schizzare qui gli umori che dominano e le voci che corrono. a. r. Germania e Italia Apropodsitco llaborazio Per b prima rnlla forse da quando infuria nel paese la slrage fratricida, si è avuta in Parla.111ento una ripercussione effìcace degli avYenimenti eccezionaii che si susseguono con un crescendo pauroso nelle città e nelle campagne d'Italia. La gravissima situazione interna, per la prima Yolta forse ha avuto nell'aula di JVIontecitorio una eco adeguata •- . Queste parole si possono leggere nella callolica Italia di Milano circa l'impressione prodotta a Montecitorio d::ille notizie di Cremona, circa lo scoppio d'indignazione provocato sui banchi dell'Esti-erna Sinistra e dei Popolari dalla notizia che i fascisti aYeY::inoincendiata la casa del1'01).Miglioli, il nolo deputato popolare. il noto « bolscevico n~ro ~ come lo chiamano molti, anche fra i suoi amici. E tali parole dell'orga~ no ufficiale dei popolari milanesi sono la giusta caratterizzazione cli un fatto. che non deve sfuggire a nessuno, sono anche la proYa di quanto noi andiamo modestamente ma sinceramente affermando ,da molto lempo nei comizi e nei giornali del partito socialista italiano. Lo andiamo ripetendo specialmente a quei compagni collaborazionisti, che. o~i istante, adducono lo Psempio della Germania a sostegno della loro tesi collaborazionistica. nio di Rathenau anche i socialisti indipendenti, finora avversi a _og~ c-ollaborazionis1110 coi borghesi, s1 sono convertili alla tattiva adòttata aià dai social-democratici. Le cose però stanno colà in modo assolulamente diverso che da noi. Tn Germania è in pericolo la Repubblica, alla cui esiste~a hann<? interesse tanto i borghesi quanto 1 socialisti. Si: anche i social.isti, perchè, sebbene si tratti di una Repubblica bo1·ghese, il suo abbattimento sianificherebbe ritorno della 1p.onarc1r1a, della reazione, del militarismo, della rivincita. Da noi, invece, e m pericolo la vita delle organizzazioni socialiste, è in pericolo la ,ita dello stesso partilo socialista. Ora tutto ciò è per noi molto più della stessa Repubblica, che i so~ialisti tedeschi vogliono dif<'n<lere. ;\,fa tutto ciò interessa sollanto noi, e non i borghesi, i quali, anzi. hnnno tutto l'interesse a vederlo dislrutlo. E Yalga il Yero. Se i socialisti tedeschi sono disposti a collaborare con i borghesi nella -difesa di un_a istituzione di interesse comune,' In-• soana anche dire che alla dimane dell'assassinio di Rathenau, quando In Repubblica a.pparYe in pericoio, non furono" soltanto i socialisti a insorgere contro la reazione minacciante. Con essi in.sorsero anche i popolari, anche i democratici. E si , Vedete, Yedete - dicono costo- comprende allora come in difesa ro - vedete che cosa si fa in Ger- della Repubblica - si siano uniti tuai mani[l_,Non solo là vi è, fin dai pri- i suoi fautori. mi mesi de1Ja Repubblica, collabo- Ma, di ~razie, quando i fascisti dirazione fra social-democratici e bor- struggeYano le nostre cooperative e ghesi: colJaborazione che ha l'ap- le nostre Camere del Lavoro, quando poggio di milioni di operai organiz- saccheggiaYano i nostri circoli so- :,;ati nei sindacati di mestiere. Ma, cialisti, quando assassinavano i nodopo lo assassirùo di Rathenau, dopo stri ~ompagni, quando volevano coche si vide tanto chiaramente che la stringere· le amministrazioni comuRepubblica è in pericolo, anche ·gli nali e provinciali socialiste ad anIndipendenli si sono mostrati dispo- darsene, _ e tutto ciò dura già da sti a entrare in uno stesso Governo due anni _ dove mai c'è stata procoi borghE!si. Anzi, gli stessi Comu~ testa borghese? Quali partiti borgbenisti si unirono agli altri nelle prime si si sono sollevati a Montecitorio o opere di difesa della Repubb1ica, ne]- fuori di esso a chiedere la difesa dello sciopero generale •· / la vita dei cittadini e delle libertà Lasciamo stare la collaborazione pubbliche? tra i social-democratici e i borghesi. I democratici forse? O i popolaSe chiedessimo ai nostri compagni ri? 1 collal;>orazionisti italiani di dirci Il giornale popolare L'Italia, lo quali vantaggi abbia recati queUa dice chiaramente: collaborazione al socialismo germa- « Per la prima volta forse da quannico e internazionale o anche al so- do jnfurìa nel paese la strage fratrilo proletariato germanico, crediamo cida:, si è avuta in Parlamento una che si lroYerehbero in un grande im- ripercussione efficace degli avvenibar::izzo. Mentre noi, se non temes- menti eccezionali che si susseguono simo di ripeterci fino alla noia, po- ·çon un crescendo pauroso nelle città lremmo riportare qui ancora una e nelle campagne d'Italia ~. volt2 le parole d'un socialista mag- E si è avula perchè fu incendiata :,1ioritario tedesco, lo Stroebel, mini- la, casa di un deputalo cattolico. Ma ~tro degli Interni di Prussia all'ini- mille case di socialisti furono incenzio della Repubblica, il quale:, in un diate, migliaia di socialisti sono sta.- ranitolo del suo recente libro su ti assassinati, senza che i popolari ~ La RiYoluzione Germanica •· spie- insorgessero. . f-!::t appunto quali delusioni e quali Potremmo noi credere dunque aJ- <lanni abbiano cagionati al proleta- la efficacia della loro collahoraziorialo germanico i , due anni di com- ne? promessi>. Del resto, lo disse lo stesso D'AE lasciamo stare anche la prova ragona al Consiglio Nazionale di della bontà della loro tesi, che i col- Rom~: Il m~iore pericolo per noi laborazionisti Yogliono trovare nel t~on 1stà nel fascismo, bensì nel parfatto che tutti - comunisti, indipen:... llto popolare. E come potrebbe qtledenti e social-democratici - si so- sto collabora.re a1la nostra difesa? no uniti ai democratici nel procla- GENOSSE. mare, alla dimane dell'assassinio di Rathenau, lo sciopero gener::ile. .A.: I a.le proposito ci basti una osservazione: i noslri collaborazionisti - almeno quelli che proYengono dalle fìle di destra - sono avversi allo sciopero generale. Ancora ieri al Congresso Provinciale di Milano, il compagno Gonzales, con una dura, brutale sincerità, la quale fa a pugni con le ripetute dichiarazioni e i1wocazioni e protestazìoni di disciplina, lanciaYa all'assemblea queste parole: , Il giorno in cui voi proclamaste lo sciopero generale, noi non saremmo con voi, ma contro di voi •. E la gravità di tali parole non ha bisogno di essere fatta rilevare! Ma lasciamo, come ho detto tali particolari. Veniamo alla questi,one generale. I collaborazionisti italiani ci invitano sempre a rispecchiarci nella Germania alla dimane dell'assassinio di ·Ralhenau. Ma essi, evidentemente, non hanno bene riflettuto sulle condizioni nostre e della Germania. Altrimenti non sarebbero Yenuti a quella conclusione. E' Yero. Alla dimane dell'assassiDaMo·sacBaerlino Scrivono da Berlino all'Avanti!: La Freiheit reca che al Ooi1greisso d:el Partito comunista a J ena, i seguaci di Paolo Levy ave,·ano ava.nzato la propO:. sta seguente: « Considerato }a tcrrib.ile carestia :n Russia. S'i rinuncia ad ogni ulteriore sussidio dalla Russia e si ipregano i dolmp·agni ru.ssi di impiegare im·ece lè relative somme a vantaggio degli affamati>, In una seduta riservata, -la propo.sta fu resp1,nta, <l'opò le spiegaz.ioni <late da11a Centrale de] Partito Comunista genn~ nico: « perchè se cessassero i sussidi dal. la Russia, tutto cli-Ovrebbe andare in rovina•· Il Worwarts osserrn che ,men'tre g:i operai germanici vanno assiduamente rac. cogliendo denaro per gli affam-a.ti russi b~nchè essi stessi debbano giorno pe; giorno lottaire oon la miseria, i comunisti g_erm. ,ricevono sussidi russi per poter contmuarc la loro lotta di demolizione cont:o le ?rganizzir.zioni socialiste germam,che. G1aechè « senza i sussidi russi i comunisti ar.<lrebbe~o in malora, ..

, I ,, L'AVVE~IRE DEL LAVORATORE L!:~.~. YJt9E~~~ 1!kfi, ~ !La il.iqga P,roleiba!r~a ,M. J. R. O. V. di m~at~. ~ ~gli.ex co~att~ it~ ~~o ©uemr,<>ri<ri..:'"'m"'~A~· 1 . ohe 1 iraspeitil!ivtt IO<)rnsi!g'll <lii ~mstra- ,.., U.Utal wlJl\.l,V.:,') .a: p.nopno iJ)ll"O- , "qn .,.~ . ..;,n-, . gn1aln\'IT\a ~dl'itìoo-eoonQmioo iarnf : z1 e, 'VVlu.,1,11111k11ute:nile a ,quia!ntio !dispone nairoJi •tu....,.,la '"'""'es·s·n""' ,;,!.;.,•,,. }"~a i~- l' 0U16~ct0lo 1dernta1 •L~ ìN. 48.1 -òell 25 t• lUV ·•,'-IV , l'<l "1Ulj,CJ.'l>aZ10llla:ié) , 10.1- l' • '• del iciiooinmo iper ,Tl•cf0!liea :ùubti i J>.Cjpd!j mamzo_ • ' ie , ia11ti~olo 4 ,deJD. iL. 16 lia. p<Y.~ih1t~~.,, ,r1f' oniu' nA,im1 t ·1 gieTUJ:aJI!O l~W7IN.55, .vttmjg,an'O' franm:ait:i ,ool ~ •-""- • - .,,.. •uv. P e O SV·ftUij}JlO • b (leflta &lJ1 di ·buJUtfe J lor-o ie,neing;i!iePnddiurtltro.ve :nel- !:11=~ ,d :..,· . ~ ,e<~~... ~1e·~· iotne deti :C<Y.m: la .assciwtia si-0ure2'Zal ol t , .., ~,,qt . ai ,.,ll!rue tu'elb •b a;n :e:ressa.ti ,de,1 v,"'"'"""no 01 ,,..i: ,pili'"'.· cr·., '.,~ qu~! e oon <iualhi: ID& :ta!nrtosi 1diQv1rà, Il)er og;n,i,Oo- "'''6-"" ' L'dU' •u I lSunwne,q m"-'i1i0Unate ' ,,. . da lllUJQ\>:i if tai,,en· 1 1 A,- .,, , • . • ,.. ., mt11nel,l~iQOeuere ,ai! 100111si.nnen,t,o. .,. 1.111 ,..,,u,enm .e •V,IIIJ.CO.,a ua IO! 'e ,n1 .,__..,,. 1 A·. • ..1, boirig!h,$ia i'nai~··, . t . 1 . ll'Jer 'vau,uO !al IIJll'llU01il '\.l'.e!~lqaua.li- • • . uan!.a,,:r:~pl)'t',eselll ~ila dall iii,aa, dli ,ex IC~heinti ITT1lllfilhaìtlo 10 inQqy,erno. aiirnmalre Viqgi:iia ,e .sapp1 a ia-s~e- r 00 • • •' · • cctnk:t:an(ePrqpo.sitw·e iaiute;g,giaimeiTmbnti ita- ~~zli~: ;cm ta!T;bo.• ~~ne;s,te ~e01al,1 ,clOn~ te :s~o ida: IQllltahila:sr 1J)a111f 'I 11 1 1 ei ~&li Mta 1e10hemenlbne per • , • · · . 1 e _1Im>iveit1Jg.amo; I' Open1a !NaJZiO,Tllafre 1dii assistenza ag.l•i F~ I( ·&► XH. Ohe '.i mui'ira.ti, i·•wa:lidi, le vecìovz. i genitori, .ghi 'O.JWaJn•i •de -cad1,ti ,in gu~rr:a tCleilie i!Jenrenel~ente a1bbi<mo un tra:ttameill!to :in i11uilòo identie,o ·a quei~'> dc!ile ~bre cr~iqni d' 1])t1al~a. :xmm. ,otre ili 1dirJdfio afJ~aipo.ooza ,dii ,assioull"~ìon:e ,dì 101ti ®QdQno igjli ·ex -co1nba>trten,Oi sia aindh;eooteso .a!glfii ,ex coimba:t1tei1,ti deUe 1flemre ~oobe. li Comitato Cqttrnle della Lega Prot~iaria M. I. R. O. V. cli guerra. • * • Ques~o memoriale ci fu r,imesso dal C:nm;tato Centrle della nostra Lega; m~- mor::i. e che donebbe esere ,discusso dalle sini;ole sezioni per l'appr-0,vazione. · Avvertiamo però le nostre sezioni che fu già prese111tato a.i competenti Ministeri fino dal mese scorso quind'i il nostro giudizio diventa postumo. InoJ.tre per i bisogni inerenti ai reduci !:aJn!n-o ISP$J>eSa.. Si ,è rvohtto. m,v,e,ce ~ie d'i '11i:SìOJ ver,e, 5e tè J>Ossibi~e, •la q.uestftQnte IS'.aJ:amialle. Una O~ cr~stmebta. <l!iicompa~ ~nli, .è ~ !il'ljQilir!ioait,!aC,teàlos,t4l;Jioe dejfila 1tainffita1. ~ba! 1Gornmi~qrre :si mnoQn!br,erà la.lJl!dqr',ai 1V1etner,<olìo:n 1U01a :sOOtiocQmmissi:qne paid!rqnall~, ,peir <:OlllHmaire •le 1diVleiri$C l)lI]OJ)~te. IP,qi si ,arvu-à run' iallrra 1niiu110ic:11i.e tra i1e dLte 10ctrnrm~oni. IMlat se r11Pald11oni 'illSistiern1nno'Sllll' <Yna11\0·.sa.tibimainallte ,di 64 arie? !Non .si ~rà 11w-irtarre .al'.Lonala rotbu• ira ~c1nertil1a!Htlaltive, ,oon ,tllitite :le Jogiclie CQl1S'Q&;U:Einze. T ufflri i pr1eit\esti •dei p.aldmnii per oer~ oa11e idi dcin:v1iillj0er1eJ.a10ommissrro.n 1 e o· iPetralia1i.011.e ~I prictlll!nig;a111111,eto debr OraJr<io è 111:e!U' ,int.eÌl]a&.~ sitesso ,clleLl,cat:!aisse ,O:J)enaiila, :sono ~ti idiimosbnalfli ?rntond<aJtii ed a<:rtir,o on lhiamlruo dimcishnartio s,e IJ1001 ohe i iJ)ajdrpni ,funmo •ooi.J' OJ1au•i-tOLHcl>qUiestiO· itJe idi ~,a e ,nqn idi ta1ifica. ~n ttale si'!!Ula~ ne ri!tla!tftalili'Ydeiv.e1tatoo. SIC!!TiPre Più 'd:m1.c.ìli, llll Td.crn:d ,dev;d•esiserrie .scb iv,abo ,da tu:- ifli li lfclf\l'Qra,b()1lrdi ell1Epaie,bna. N~mo ve11Jga qui ,a; 1tiraldill'e gbi .scal• 1~e1llini ,001 ·Iotit-a. Cthi IV'€(rlra ®i a. ~1wo• ra,re, Sll't-à 11Jr',atlt'.a!bo cQJne kmurmiro -o:- Tn1bfigi )i 1scalp1~!in1,tagi\i,ìpletra e m:i.- l'l'OV'000 d'i Bdclli:o,Giorn·,co e Pers011i00, SQ:to 10Q11:v1Qoailii m. ass•em'lilea sf.ra,or<li· ,ha.'lii.:t. ii:Jef ,domeirf:.oa3, 0 11w;lio, .alle o,rc 9,30 ailit., in ~ooale ooe saTa fasa,1,0 ,più tair.d'~ ia 111,.emo <li -:irco:élJre lf)er.so1nak 1IllmOimaTlùo, iCLi uma g,raviti t;ecezi,o_ i:i~re, à1111!)one ,a ilrurt,tiI' :ohblt:gio cli pair,tcciP<11re ial~e ais.sem!lbee, pcir di:m0'$ibmre ai ,Palòr'oini,.',.a sn11si.b"ù:l1tà degJi 0per,a,ie fa rnemma ,d:ecisoonie ,du aii:rerrm'cllrC 1; !OITO ,d!kàiildi JcLi lcil,atssé. . imc~di~o . J>.01 dQm~,is1,a:_ essa (Pl~e inwialldi 1e amutiila!ti, .~1 nuolo 1cl!e;gJ.i .eletlnoirl SQrta per 11,q, ~n.~a, ·~.,, a1$1s-tenza hn!· ed ellegig;ìlY~1lid€1bb.~rsseu,eiscfltaJrnto,copeilleruteldcl!e r-:11ifltl~me ,d;1 Jg'U'~r,na, .ne.Ll!}re- stiìt!uito ,da: 1 queà~iohe g,O!àtO,n,go:ià ,di J)em• siup~~o, icl.al9s.sliadJhe taJ11 pair.ticol:a:r-i sK'l111pemv~~~e>gialOa ,~d ru ql.l!~ki .ailbriol1e filmlf:libà lcieQ)b.anw ~~e 1 .rugjjdialmie!nitte n- purie ia;V'eulido ,~pe.mte le IPìlìailli!dhe 'Cl\P~ guaid~~ ·~ell igemaraleon~,iìm<:!Tllt.Q,d'e,J pgr,bwnle. lfiale 1Pen,s]qne 1altiren!dQrm1a1ocopr~etla!l111aro; ra. iP.er l'Opera N.aizilcmatie di aissi,st•emu,.a riespatriati in Isviz,zera abbiamo ,iTIJte,res- • • sato il Co1~itato ~en't_rale il. ~uale ci ha_,.ll con:fl1ttonell'industria metallurgica .Oonst!ata I oqme., llliQru()lsfialnUe •ima iii-a.-e®li e~ tOQml:m,ttenlli .i rnuciJo degli ertetitoJI1aig!glil1!$a, e ~~o 1oo:riibnaidcffio11r.a Ue,g,i-rti 1e!ct 1e1te1gigilii1llSia ()()jS1lìfluito '<La t.u!>ti ~~dnly ~s$tem.zii<l1I·em, cm !Sia aincQra QQ~ono ti 1QL~alali, ,teinm-vn'e <I.elle ,yige;rrti st.alto ~rontialtio .!il IJ)fqblema •di ,u'lla .g;e_ di$osi12Jtoni legiis~ativ,e, siimo t00:r1isideoo.r.alle, efiiie.l!btvla1!S, fQUlrta\, ,diig,lliitO'S,as:iste- rati ,0OJr!'e iex co.moalfitenti. D.a, en,triam.b:I i:nlaaiDOJlle 1d~ ieoc 1oomba!bntmtlmn,wtivta:ci,; 11uoli:Sdno e,s(;lusi :1iwnb·!~?Jeli x ,oom-ba1i!wiadidi, trtecfud ,e ,onfamlti ;e vetdwe d:i ii!emti .:be ·ioocrii.:10 p~ne ne~ha11.cl!"o qwag;uenr.are ~tanto, ia: rrne-u40 1de1ma;p,p.re-lrtà: idi mili ftanii 1eifilieflbì,viduei!' e,se;nc\bo promesso il proprio rncond1zsonato appoggio. Sal!J.~~ 0 • 15 ioO!rtr,, clfu~~o 1Luog;o ideJl.e &eute ciroa ~litni pr,ov,vooimem,ti <1,a, _preinIl Comitato Direttivo delle Leghe br~ùtatwe ,br,a Ifa IFeicDeira:mone~izzer.a <lere IPeir .sussccliaa'ie gfli :soilop:€ll'aJ1,Ui !POiin !svizzera. KfeJldaifroni 1c\i l,aJV101ilil0iel!1'.ill/dugtria idcUe <C'h.èsH aalJodJla 1ch'e}o isoioperrioIP. ~ 00 . on:ar-idhliirne <l'ell malfiaJlo .dla wna rrure ,c!a, 4 ,a 5 setQfiimaioo. D.aq' ,dli iiu'O.ri è IJ}.air~ elci ~ ir.aippr,e..semitaintli '<leiHa Feld~· peimtiamtfo lii pnirr~'O aiuto: ra Sez.:Arte rnaz10/111SCVJZ.Zei~ 1 qp-en-.aii meital!lu11gi:ci -e mebal~LLvr~ dì K1reii. 1 .zJilJ'lfglem ha i.ruv,i!ar.J<J .o.r,~i.ali 1cfa1l'iallìtir,a. Si 1 tma1tmaiva ,d,i ,e/Sa- fr.aindho1i 00. selnba/ntr p.al11Jialm:enhatri 1da!11.m:a pair:te ,e P'~1·ma,1... ;,fie. diaf\l' ~tir-a ;a: anez,ro; !di: •llllìal fodte e :deici- ~ IPl'~si.~e ,d,e:IJ e analSse &neè!nei,ssa,te iÒhe sair.a!lit110: in tlanltto db~te swble ,p.i;aiz,z,e a trlidh'.i:ede.rn idineitiflapnente il T,ioo.n~imeinto idei ;pr.opri idirnifit cbi~de: ' ,I. Clte sia ordinata una (fflettiva •~ generale revJsione di tutti i processi di gue.r,ra é a causa della guerra a ·carico dei mili.tari mQbilitati •è dhe iìn 1cOln6e- ~ idi 1tiall:àe-e~icm,e ,sia;n;o. mQr.a,1menlte_ ,e )1Tla!tm-ia!mtmte-., , ql\ll~ti ali mQPfìi Jin (gJUemna .tlittfli quiei amJiiJlalrii 'che 111iisuIDlias·seu10. di~laiti :iqgjius'llann'antei. Q,uak\na 1Ja r~v.BS>idne oom~ sqpi1a., tf,o,ssema-- t.e.r•.ia!lrrn:tmfle' ldliiiificìlle,tVJeUig.a ,oo:n.oess,o agil'i iawtemlf!i 1dù1i1!tlilo.lTbalS$el&10I0J)fer.s~e e~ll!l e ia.1U~aal1!SÌIO,ne idhle isaire!blbe IDOll'.O ®etit!ai1ja,oo lì! ::,ono. onigiunbO rosse a~- tmm:Elmi ,caiduto tin. ,gioonra. IEI. V. ,Che·agli orfani di guetra ohe 111P11 aibbi.alno •1.N1 1reddìbo ieinadiitcl!r.io suver,io.r.e a !~re 1000, 1e J)eo- ,u.n. petnoi do d'i amu !1l0ll1 illftmi:ane ·ai ,tr~rita, .sia ,ct:a :aiòe.sso oonc~a !ller 1h~&1ge !la esenz1ane .ai ~u!tli i rlnlbwtii :ohe 1d,.Qv,neJ,bb:er-0 IP~e. •a•Lllo S,ta- :vo, kllte iBiictvùinorei. lafr 1().Qnmni: ,p,elr ~ l O- ~o altltìvlltà oociali. V:I. Che ogni pensione indir{ìtta sia ragguagliata nena ,liquidazione, ,a!J'a massima' 1P$isiqne idir-e1ijba,, is aoon,do, ,ha! lt'-irormalta;•tlaibe:l1IaO'.Qma'el lll1.l!m-er2.o idei~ IJ)Reselnte m~qr,ìa(lei. Vtl!I. 10n"' 1dai ,einbr~be IL~speace idi w,ein)Sli;o· ne ili.lQui"alte ,oome tSOp.nai •sia! ,mootemuito 'l'~ginc; ie:rur10-;vtitai ,e dhl~ itiali pa'.glamefi- :bi ~t.lTl!oeseinm '<la ,qlJa!Jsi:as,tia,s.sa. V1RH. Che sia.disposta la r,ifOr,ma dell'attua- .Che ~I cairi0... vu!oa isia •b~sfriailmem1te le leg?s1azi<>m per le pensioni di guer- ,IU'\/lf\dl.llijo ,0d .alglgli:$flruto ·quWd1i .al\J'ame• ra, basandola sul seguenti concetti: idia idelle ,OS1dì!lwJu$i ,del ~enca.to ,d1 ocn1. il)Mdleiie !a ana:s:sa ,degli ex .com- &umo 1d!a. iappo>stHCeQmJlliÌSSioni J>r-ov~11balti1\aritìi d,ntd!u,e :gi11atnx.ln !(:!a.te<g•ou-ie: .a) ex ciall'i Ufiamfl.11ra.'!le ia1l1' Ili~ idialJ Consii@l~o <li oombaittellliti ,di oamr;iem; h) ex oO!Jn\ba:t-Al~tna~eine d1elhl' O,peir.a N,1:Zi.Cmfa.le :Lein;tii ~biliUaiti. di aissi&t~ ,pe.r, i&Olr ~iaJ:iilcii, irtfdrnna2. tPie,r Ila oaite-gm,iiaa) ipr'Oo'e\deu-e a.)la to. oome ia: iN. 4 tdell IJ)I1es-em 1 t memomiiate. H,qu~damo111e ,deHaipen.sio!ne ,ten;em'do QOa1- JlX. ;to id.ed ,gr,aidioe ~ 1aìmi.rtu,Wa-c,alJ)laoi 1bù Oh.le ;vieilllgiaioo es,1/esi i beiieifii-c,i .di IOU i mi,l.i:l!air\o. Rer Ila .caltie.g,Qnro. ib) pro•oeide.re ai! quinbo, ieqrn!mai ideYIa' rntliodlio_IO Kl.e1la ana liqmdiar.iione •deù'.a ;p.emisii91nVieJ, a!lu-lieglg1e hl 1aig,o.slfio ,.Ni 1080 (,I',eisabwsa:dnJe ~dd succasisiv.aimentie: L il..Ja. iinvaiJi!d:i~ clo;è icfall ,;IÌIQe~eil'llbO ,d~\ fa!V:Viel)ll:izi) tà ò mU1tti:!.a0iQr.c. ,;ome ifa1te; a La ,!>'.un(- ali igieimtoi.ni~ a:Me -Salr,e\11:e anai&1&1iorermi ,11:u- .nui!la :aatPatCità 1:avaraU:va gerieralc; 3. bili, agili l{)jrtllaini ,e .a,l!le 1 ctnfain:e ,cJ:ei ieaJdiui!li La 1dmrill!tr:tba OOi!)ac:t:i 1aNIOrati Via, S;:>t:.;::ii-ilr! i&JUeirra. fica. (Per Qtrest' LL!tima .categorj,a -di ,·,a. X. 1utiaizoooo :sa!rà :.e~essari-0 ,di.videa-e Ja mMSa int!leresS<li::a in grandi ca.te~-Orie di @.rodut.,10lefJ C:a?!;co'.)la.r~ J.a, CéJlp;:tciJà ·ia~ vorobw.a ,speci.llìca attuale ir. ra,pporto o a,J ,I:av.or.o C'Seir.zit.ar;,0 ,a:11be g,u,cmra,e a queUo. cl1:e .aiv.r~bbe e.sew.:-,i.ta\110, ,c es1.: 1 n,l,o quesito 1dia1H'avivh1imcr, t~ =DI'•).j'pssio11a.Je). . llJ._ Che venga riformata I' organtzzazione dei Collegi medici tanto di 11rimo grado eh(! di appello, n•a1senso che alla iormazione dei giudlcì medi~i siu1 quaJI Si lbialsa r ia,SIS'.e!&Jn.'atZiom,e ,d,e:~la ,p ,nsior~e ,c()jllcqnr.a:no ,d.ilretìtarrn e·r/~ .gil~ oi,rtneOh.leiajd ,ogin11eiX cqrn~te111le ,clisooou- !Dalto silaJ:g;rù!1lliailm'elnrt1e ,d;a,JBSutaito ,pa,- g;ruto Uill StUISSli!diO <li, :Mbr'e 10. IJe .~me peir tt:a:H susstd'ì 1dovira1rtn.o e&seire rio-a~ vialtle motà, tglr>alVa.:\do. 1I bil<1mcfo ·de; .Mil11lilsilfemo ,deiltaGuemr.a,, e l' .à 1tr.1 metà giraVlalflido oan ,una 10011,gù·,ua per:::;eii1tuatle i µnqprieltairi ,te.rmiienii ed iiidu,s.triali C.)(n, 'llJli .r~dBto ia1nnu:o.s11u1erkawe:,~ne 21).f:,{)0 ,e irasu:Jtain,ti :ùalJi .aiì ,mo.bi :l;e.:~e·a,gien1Zie delle ~po.ste. .1.Ja tQ1uiai,.iiic.da,i dis0':>.:up,1n0 de;vie essere :alib€1Stait,adal S.i!ndaco del C,omun.(; di :nes~cteiniza detl' ex cornba..ten«e ed i: SLbSSlìdroome sopra de:vie esse.I-e ,g.ilotr- ,nal!men.te canr~,spos.fo. par onnno ,delìo Stjalbo, da ,a,Wiqsilbui ifro? •oomnn~;i. Dal-TICINO Scioperodi pittori II.Jull'e(dif,ii~mte, ,ciopo •tm ,hl'l1igo Pfll'iO!d!o rd1 renltaltfuw pcir uin .acoondlo -suJlla m.r.qvia.con,v.enwiQne id i ll,aivto,ro,i p'i.ttoni, 1d'eioc.r,a,to(T'ii, ve11111\iciartio.r.i., mbiainch~· ni. ,tJaippemier>i e 'Vle,tmlli 1dti l.Ju,gano, hainoo 1dlr,ciriair-atolto so~ero, a,ivetni<io fa maJ&lg11)oir 'J)'ante idiei U:)clichr()lll!i ,rif.iitb'ta!tio <li ISlwpu!lalne Kt itlta icarw emrz.iilo,ne. iUo (SQ;iOper'tOSi 1SMO.])gJe oCm'Jpaltrt.o. $0l.-O quai1Jdh:e onumm11ih0a. 100(!ln/tuiiart.o il \l.0:vo00. /Mai ,scmo idi quieti tahl. la -ouft ,epider1ru,de è .come <P.telta idegii ip()Oll)otami. IPetr iOUl 1Qg111'i iatPPelilto iallfta 'Sdf>'.rla.11fetà .n,()lll ila 1P.11ès:a ~ 1loino 1gireltltlo' .eg,d,ismo. T1~ mcEusfuiilallli Melbnaà, suòtto il proihno· gi~Qlin.o, lham!ll!()I ifilrm'alt'ia ,La OODIV'eillcion:e, cos,~odb!ç ,i lQ!iO ope:naiiihaamoz,i'à ,rfitpreso ti! ll'at'V,oro. . Scillo fa (di1lltaIBas:ebbi e .Mlafiniv,e.nru, :iiasciistìi,iha niifiiutait-0 ,elfi mhnmaire.ul caninnaitto, 1peir.ahè 001111vie111e , t'll ,nic,oriiOSo~'merutO del~l' .angiao1E,zza0i-O!n:e ,o'l ful igaifioria p-:?,r g:'.i operoi. Cosi an:ohe im q,u.esita 0(''"'°'11Si0111ii: fo spmilto fus.ci<Sta, corubrar,lio 01~1' orgiam,izz,az:IOU1-e ,cJ,i dass:e, si 1111a111i.iieslt-a ~n iUUJtta .Ja élll!a ,nuJdlLtà, 1cDiierllr,o a I IIJ!ieltesflo 1d:e!%a ~i-b!e,rilà i<lft ll!aivieu-o .(Weigigii kinurrninuz,glo, ) ,dii cui i ;fuuscis!ti v,ogJ'Jioin.irioia1nsi 1Pailarui1.i. iBoopamo 011cmVli SÌ,a!ltO quii' ,gth S1Ql\1a1Clns tfi Ki)eol a ,rr~nte ! 1 T!ntauDtQ0ap'"llarUT;a ,di ,l.JU,giaioo ,ros;tia. irig,oriosamen!t{elboioolfflaroa iper wtlte le ,sulclldleitiJte)J1oifes1sù()ll1~. iNieissll.l!no' /V1el1llg0,)a fir.aid:llr:et lkl, <eall'Sa <lei pi/tttJC!r,tia, ;ppevz:i/~rnei ,v.e1tuia!i <citi LUJgJa•uo. Obli <ver.r-à ia laNtcxramc ,a Lu,ga.nJOS. 'M'à iriittleiruu.rronna.mlllTliinoe tralhta!Hocome tal-e. L'agitazione degslicalpelllnl il...• ~fia.iiiai~e 1deigl i s<::a l,p'elblfunrj, ,si è i- ,r,,,alsn)ròta 'e ISi' (PUÒ 1ctnJe ohe è lQirmaà -giu:nta, kllDla S!Ulal fase aJ0.UJIbLa' i. OOS'ctmiblliet.a ,dei J)'a!dir!Olnl\ a11ai wietaipmlaitro ig1:ii :a'VIV'CjTJiÌimemit,i, opp~e/llido un a1eciso .rifa1.to a1hle ,do. main~e ,deiztli l()fplemalllii!g,u:a-r,diairtbi ili salia- !l'ro e [' 10111air&o. ,a.i ,qpe1mli 1d!Ol!TI!a11~daJV!at11.o illlrt 1$a!l,alrtiigoitoomaQ:,e,mgaoiraJ11:bisltilao,,par pemme!tltremldo il lruviC!r,O .a1ooltiuiimo ,e ll' ornrii.o s~~i!ITllalnlalle 1d!i 48 ,O!J1e. I paidlri01n' iViOgli,oi~o lilruve.oe che 11: ,guadaglruo igii011111a1~~ ,1,·,is,uli!li sOlk> d'allrl,a wpp'Pk:aiziOinle 1cJir una •tialrti!f,a. ,da s.iluidi0rsi e dhl:,e/dlo11110 ,aiss~u;flamel11Jt,e ,iJI1}r,ol 1N1,ga1metrl · 'iJotctie11' ,Oinalmo. Le Seali,Cln~ funrcirpelll~be, hatlllTlO •Iispo- . ressaiti, ia mez~o idi 1Lt:npei!liJ~orne.ct\oo,dli pnoprìia ifEcl!u:oi!ea ,che .g11· i .iJ111bei.r"zssati ,potrarmo =presQe!te,~1i1e ~r,a qu.eii toc!'I fç i a tall;e !funz.Joneiimldi•oa,ti dalle idiver,se tìirgiaµtiiz;zamoin i ,dli imuti.aiti, inv ahldi. ,recLu.oi, eoc. E ,dble per ·1na1nr,tnloei ,coi'1 1 egi meididi ~ì 1liQI11Tia!tli ,dfr 1tleonàct ,fiscalli'i mo:n vi saa: ·c'hle i:I -sofci 1D1n~si!dleir1fie. Xl. tS!t1o da1111cl;o ,arldlih1.e 1lassalbùv,o a!'.1.a C011TI- ,IV. Che venga compl~tamente riformata I' amnùnistr.azione & tutti gli 1anti ,pa- ,Ghie ~a 1pcllizza ,di ,assi.ou:-·a.7,ion.eye;n. miiis,s::011O1{~l)ei.r.a<i.0, perdh:è si , ma011he-i1iga g;ai e,stlesa ia tu,tib1 g1Li ex ,co.moa:tifle.nctin- ferma ,stnW ·or,c1Jnlo 1c1i 48 1 Qre. me lllaJfi e idhie veinig,a :.,tegralm.e:i,bc ec! Si,qcj(),rn.e tlia: 1dfils-m1JSs<i~e su·ll' 01ria1rio. furrnneidiiaibaimeinte .p1 ag,ata a !lutlfi ,001oro , neiklais:eldlt11ta dhe 1ha ia.'Viwto t1uo:g,o mautcclie ,dii!mosbrmo Jegalme;i::; di far 1p;r.::~te <lì a Biaisoai, ,ev.-,,'1 ,giwrn!la. ,a um aOllgo!o di uruaQ.U!3!!1Sia:si Co0Qòré, 1a cti laNoro, m:01r;to- !Pi~l'G!hu!ètQ.9su11,d1-aehl'cpa>1iti v-0i:.11ddtt½ione, cJOJ'l.S!.rmo0 ;::rcd•rv. il~ .q~dere - ,cosi 1rimas,e- ,p,er 11114 ' · Appendice del~' « A. vvenlre del Lav~ratore » e 1 glii Ust!ttuti :d:i Gred~r,o ileJr le Coo;Ji· ri<llhnV'e,, -creiaiti a1w-os!-a, ci iTOJJ1,ir.am1i1•0 i'. -dclll>i~.ar.•e, che sarà se:mip'!"evincoila1to idaitlano,s-Lr,iae:iek, dalHa 1101s1trà C.O$t.a•i:- za, d.a1:loosttt110 Uia1V101ro, e tC!la.Inr I0,sllro o- ,rlO\resop,ra ,ftu,tto. IL 'rBr~BBI~TOltE Commedia di NATALE VILLANI MAìRifA.- Amiqlr'reun;o ia veldlerr,e lii nnaire. iNqn !I' iho ma!il rvùSto. !MiA/RlOO- . fo d'1h1r0v,1i.sibQ :ili unairie. q.u1wn1dQ1a.lnida!ì i liserviimo imi!l@HaNJlQ'e.J.~ ,c'è ITTnein1t!d~iIStl11aJctndin:au1i-0•. tMietbteite 1dli' ;vc- ·ldene n.m 1g1_rain ffi\'uima mna>ile:na. ~A. - !Cl 1è1U1nlai J:,ehlia 1dilli'-ewen0ai tir J' lcl!O(JWI 1dd) rrnair.e' e ,Qtu:~nai 1Ck 1 1 fuwme• .M.A!RlOO-. iOh-ei .1c1memerwai ,c' ,è'? MlA!RlllA- . 1Queili¾! ,è ;sallla.lta.... 1(111ild'un.o 1111otbi). OEÙ\iiAlNN-J. fit11S'Om!ma .am1dìnerr1110 a Ve1de111e ,aiò 1dhte !di u1iiù ibel91o 1oiiitt1cmo l,a ,r.latfiuriai ,e ~• !al!1~e. MAi@I\A. - .Oi .vonreMJ!e raJnJdhe LI ite.a• lflrJno.... Sffi0. - IMlaJ :iITTl'fizm, !i. !de>Mni' ,per :iJn.oo- ,minlaLarre 1ti.mo. ,qu~t:o ? [ ldictnia.ri ? M!AJRJOO- . MlaJcJdb/è ide!rnan:,i, nDctn &i main~ walr\O i demairu! QU)V.AiNNI 1(\i!nltem~m'P,emio).- !No, .Miaindo, iil ,d~no 1qgig1,ci i IVll.UOle ;forse .ai ,v-0r,rà ia.111dhe tdopo; .ma inon ,per ,g,odietrtlio 1ai tl)iialcjmenbo. sijb:b:em,e,oom:e mqzz,o di &aa1m1bio. i01ue<h;,o !dhe •Qgjg\Ì ,si ohiarrna. :de11Jaro, ,siia eisso me,ba1!1io 0 ar. tla. <m1Qncita.1ta ,Q tb.~bOiL0 iQU:aa,s,~aJSi. !dii Qall11bi-0. è tma)i'e,<li1slbr,fuuilto : .a odh:i ,tirow.o, a dili tpoco, ia •dhu 1nie1n1be. io ouna1111i ul .1diertairo, dh.e :faireino: •noi. ,sairà !la•Oitrlha"deJI Jla!VIOino, .ah:e si Wal&oiecsràO!l,oa 1dh!i pro- ,d/uinrà,e li!nanùuma igiiuslJaa. s,e1oou1ida ,cl!eh~is:ogni. ,Mia ,Q.'?,ig,i flòn ,ci òolbbi!amo ,pr0aooU1P,air-e ,dli q,ue~ro; ,il ,d'ena1t·0 ::he -0i ,qqqQnr,e,rà ,p·e1r •I' iaJfilii,tlto ,d1C'1La .Ca· scivnia'O, na;n1de ,ce ilo tornMairuno k :oornchie. iVMlR\00. - Oi fama11lil1'0 ar.eidi,t,o '? MARJA. - A Miair;()() oll ciabatt1110•no di .certo (tSi iJitd'.e). t'GJOVANNJ. - A nes&ttno id~ noi, peu-- son:aiSm:en1te, 1Penclhlè ,s,i,arrno poveiri rt lJ!téi; se (J)etrò ,ai •Ltnm-etr.10 facenJo q,ua!l- .o!re sac:rìftcio ,e ti,rai!ldiJ foc.ri ioia.scu• rro tnoo piccdl-a somma, q,u,e!lll'O cl1e si d)Ltò, a,oquli&bereunoun va~ore m·ona1Je BibliotecaGinoBianc·o· f-lELJI 1CE. - A111, ,si. ,q,u;a,nic,tc·o'è femore ... Sl'IlRiO- . E 1\1a lbiu01llia ;fe(c.l.e. MAIRiCO. --:- E ila ,v,cJl\onltà di Ia,v,o,r.an·c $Qpr.a hl ~t:to ! Fi.B.lLOE.- tM.1,adlui ,cLiu-.iig~.rà '1a stana e li ~iaiv10i,rcitieioampi ? Gf,OiV:All'\IIN- !L Vie J<i SC':lgiJ:tere,be v.Oi :i MOSrolii 1donRgieollNflCi. \i 'VIÌ manderemo 1ded coonooi d11e Vii ,00111tsiig,lienan11no u siishe.ma {})it~H,os<to .:Ile un :l!tiro Pl'Tchr !!la temna: .r,etlllcl1a li !Su Qi. fo1ultltti mi.gtli0i.r.i. ,(is i ,Ojd/Oln!O lfo 1catrnu>.aine). 1MIÌ J)aineiah.e tSli<ahl isejg,J~toc:I:elll1a1>iene1dli~i'OJ1e. A1ndarte. 1Ci ltl.tiC(v!emèim:o ,preisi~o ie me tpa11le· IJ"'ieimo iwù 1 arlb11g10. çMJanii".lu tRe·I·~oe, Siiri0 1e igi\i1albri si a~licli'ì01,c.r ai:i•dar vii:a} MIA!RlCO.- iMla! 1él(S,JYetitiat,e, è i'l !Primo is:egm<a1~e. IPiai 11lfùnsl\eitestiufi d'efl1\,a soOOt.l.a.. GIO:V.Ai.'ì\l!N- u. !No,, 1Mlamao; qwamldo .si Ola ualJal ~dìe 1ejd .è $.!njd<trialmienp'!nleoliiels..<ialba 1111011o1i tSi ideV(ennari: 1Sfiamicaire A GE~UA!RINGEN E K!LUS mirr.aim~a questronie ie :di c;eii,aair,e J:a so- ~uzl:ione idi 1tiu,bt!i oqrurbùbili ia1titua 1 lonemite iaperiii e 1cLi qllleLki P.TASSimi a ..soCJ,A'J)iare m J.t le CQ!lr eb'b'eir-0Juogo 1dé-tetutltntufit'ia Ila Siv.izzema!.L. ':aiqaqr,cfo ITl'ùll .fJu tiv<e ve.r oor.oaire ~ 1S01't.rmo11Je .a!tla <verralgJgfi,itu1116o. [)op laIV•eir <llilscuis.siiJo)erdel- tenz,a penden:be. Soin I.Si ~J.tScì. iLe m~ucl'c cme, !e ,pamtu irttemmr.o <li' id:ov1e.1r esa- stralTl'l.JC, peirò. m !Vasta<le,lll'e tr,a1ita.tiv._; minai11e J.a ,q,u;estti!ons;e iparr-a,Laimen-:0te-, c<mttJ1al!i, ibr'a tla FooeraiziQne 1Padron.ale g,mwia; wu-p,nop.lj:io IOQn/tio e di riJJ),rietnid'ene e <1u:e.H•a~, ,definbewaro.rn> <li ia11Jtem, le •tiratfmaltl~v,gejiqv1edì, .ao oorr., .Q.ue.s-te de-re ,'.a oonclUJSi:qtl!e ,dìi,e-SSie 1PT.ma di •ul!'ime per U' ,uJite<rii~e sv!i1UWo dei!' .a. r.c>mpene .in sciopen,o. ig,i'ta:zi;ot1.e. A !J)r•OPOsito .de.rie ,tra1ltat~ve<le! 12. iFìuIClOflliVietniurtio clie, 111r.aitflain:ao, gili •sioio- pai'Chè i <Cft,J.egati del1 fa1 flederazione nte- .pe.rli in oons.o PoiS~Qi1'0 ,cqntinUlalr-eana tallttrgi.e,a .si mimru-tmo.no di amrnetfeire c:he si eef,11ti.no all.ltnii alb'.IJ:aJnJclonà <lei n'a:vo- ailte lfi11aJt!1lattliv•e coi POOJrOOtrie segirenair.i, ,r.o., ipnìm~ 1cfel;J.e. ltlf'.altiliaifilv~-e- <li >0r,gaimi.z7.laizt0alrmft stl.aine e .graJ~t, L'ACCOm>O RAGGIUNTO Q<U:e,sutlntiirn i guiidam:o ,aJ bra!dim:enlroid:ei « '110SSi ». A NEUHAUSEN · J •gfi,Oir.ll0J11 ;b0r1g1hesi :aooo!,g-onovO!JeniIJo sci:qp:~r,o ideJ.&J)i OJ)'e.rafi 1dC1!1a ScJrnt,eiilienisohe Ilndius-11rie G:eseMoohlamt di iNeiroous:en iè s taito oOIITl posto. Jin ise'g,u,iboa bnabba!d~ve, .La Tunooione lt.a! 1111datitIe e ·sue IJ)feteye <li 1diimmuir,e il saiiaruo dai! 7 al 5 per ce11ttoper i:l 1laVi0!1d ia ,ora. tr¾r ~l dav,ur,o a oatbimo veirrà or1do.t,to ,òal 5 ,al lO 1per -0c:m60. La. d1tta .si •è :itnJ'jegiooibainoobr.e ia Jlion id!~rrcirw'ire più ,li isaJ~.io 1Prima •df\l'la fune del 1'932. Dc ,maiesibr.ain'ZJe Utamno.a-cce'tba!ho iii ntUQVI0 pa:t~ooon 'Vqti ·500 •0Oll~l10160. WGEUA DI LOTTA A LUCERNA ~SeoidO 1 lial1Me per ,ia .s~r~cJoa ;volta \e 1tr!a(tta!tiive ,CQ!l !lai .Direzione id.e.Ila falb· b.n.ioa ~ ,mi.surtait«ni di ig;a!S idi .Lt.rcei111w·, saibiaftios,oC\rso,~emaies:iJnaJn.i;l1,;,eainno ,dla1a kr. ,distd ~U~a !Cdl1 t:1tbiva. · ·sITUA.lìIONEINCERTAA BADEN , ,lnterfl)eillaUe,air:aaifta pr.eisein,llaizinon•Qe mem,o :cl~l1~1acir~cteifita coUe:btwia, le ma:esb.Nurwesi iSQn'o ))lr1011tUI111d,"uartie ilr1 rrnqd!o .Jliutiqo.svo incento. Su 1858 -Oiperaii :n~- n'lssal.i, .SO!.◊ 92-6 si 00110 !IJlrlOITbUBliC!aJLi p-eir ~a ,dis!deit.ta.. LO SCIOOERO CONTINiUA AD ARBON IL.o ·oci:{W-e1m p,r,~so 1a ,cJiiibliaSa,U:rer COiflltiiruuia ilmmu1balbo. ,L',al9semb1~,,r de.g,l-i <Sciopeyanfii 10he ell}b,e. !1U1◊go ~u,nedì, J.7 conr., isentì li'a.:relaziorue swl.le tr.aibt:,yfli:vc oo;nidoitte iC~n 11.:1. Re.derazi,onc (Paidr,oirm•le ·C id!ehlbeiròiOhe l$'e ffia Dntlt:a no.n vi1eai,c magigiolrmen,k ~noon.br,o,la Ca,mm,is,<;ione rirncM,icail:a !Chi mrali't'ame ,!l0111 ideive co11olu,dieire .m.1li!.a. A!Y:IOs,tia<tro d:elJ:e oose, 01.0,11 ,v'è ,d,a arede111e id1e 1i!J. Ja;vor,o :J)O.SSva:enr.1r:i:,ipre~o iLuoodì,24 -00:r,r. Gli SCi01pe1namlt\ì 1d i.1$rutlonioÌil1ltoiron ia.i Jne-<bz'ei <l .aii mt01d:i ,ehùnif\~ificare ll'a iofit.a ·a -0ominoiia.r,cda Iumed:ì. Gli'i ,openaE foll<)tl10 ,cosnrcrtìil: ,d-allla .Dina ,a sce,nctcire rim ~~fitai teid ona ci1,e ci S{)BO l10'd1! !J)ClllSaino ,dii •ripre:n!dere ii,! iJruv-0a·o [l)r l:ma dh1e I a :s tcs.sa .a1bQ)i a ¾lltte 1111t criJ.O.r .i carncessiioni. Ltl'Tl;edì ISQOlrso <CQllliTl)Oiò a farnziarna;re ha owci111ai oer 1g,Di .soiofr;ar.am1fii. Ora si cliit~er,i la, w.os:a: dei Iìott'i0 ;fildi, ne1~a s.peirrunz,a òl sc:~niìruallz"eirzz,anfo, TI oom,pa.gino/Hg p1.l!b]j]F.icò una u,i:sJ).osl'..!a 11):epa]tla ohe ,iio,tog,rafu, i Lne b"cl,go~o.r.5. Un Sll[[HSO del pittod diSClaffllsa tl.Jo, soomso m!a!r~o. li l])'adroll'i 1i,l!:ueir i -di S.élrufmuisla :rìiit1iS!<firi0irno .aid ta·ro>li-aaireu,1:.a mdiueilarue idli isatario tè'rl 15 cmt. ai:ror.a. Viol1eiv.am:o priQì'u!11garne 'ail\clLe U' or21J'i,o ,di .liaVQno \Cl!a or'ie 47 ½ ,a, 50 ,per elbtim:ana, ITl!él. ~ecemoie'i!ecoa. Jtn (l)l:1op0:,ti~o si iseT11bro,~,àoJire d.tl!lrUifil~o rd'i Cqn:ciliia.zioniei,ohe (llJ1 cO{ll:trafutò iiimmart:o d.On è 1Wna carrntoia 'Vle,x-.h;,a d1 e ila !Si 1Pt1 ò anutiafTie olgln,i aobo ,giìùJ1l'n. Senorrohè ialikai ,ine di gliiuigno i,J COl11tirc2Jtit1o scalcildee +m .si,gllùoro,iof.iseiroi'oc- ~n,e per minno,vare ili 1len-tati,r.o. Dapooma ,cijahl'!arrarrooo <l'i 11()111 V-Olcr ri'!lli(lvar.e il ,oon,1Jr!.altitpi0o;.i ~ i .cfuìSie1uro,J.SJ.;Osti 1a .r,m,110:v.a.rlo ia .patto c-lJ'1e ,invece -di are 47 1; peir se.btlimana d: !c:lJVùr<>, •:,o ;,,e diissa1S'Stei!'i0 5 . I icJ◊mr>illl;1~i 1r~OSlbni i·e.sipi,nscro oue,s!a cmdnta ~cl :in,sis-belitieirpoer 1-a Tin,~1,ova- ?iic~ne pur,a ,e SeIT\lllioe: ,I pa,dmn,i pr~nsero ,qiu'ITTùi ù.i ri,nmoviamlo pea- O' iainn.o corne111jtteaid i IJ)rimi due meìs.1 ,.dii ,que1no I)n()l,ssiimo; ma gLi op.f1roJi re;~p;1n.ser,,roliiscikuta 1 m:em:ne .aincihe Quooha pnQJ):qsta,e ife,ceu-o,capir•eai si,· gamni ~mpr::in.cUtor,i ohe .se 111'0in sa ·ci~- de(Vla!n:o ai rMnn;qvrairie sdJle,clt!amenibe li oon1urait1U1Sol~tc.CU1td:o J.e il:Ono nicltieis,te, sarebbe sùalUo,albibaU11dom11!,o .il I-aiv101ro. Gf.i i1111prein1cLi t:ani ,ca piro,rnCJ•.ch'e m1°'!1v · eu-a da @h:emzaire ,e /P1e\giéllro.no Rùt11no:vanct1iil1l 0 011!11naiuto peri wa 1ditmata •di <Cliu1·ea1ni!l(t; fil~isalialrio •a,ttbu,aile ,però. di in. J ,55 alldI'Olrai, dn.l!l1e.rà scll:taintosfm,o ai~:ia fa1ei 1Gifelbrnia!i.'LOWJ; idop·o ita~e data iSatràmiiveidulllo. J iJ)ittltori <li Sciaif:fn.i.s,a oons<.::,!"1.ar.10 Q.Ltiiu1idi I' <XrlaniiiO <fi. !Qr,c 4fi ½ per setili· mairna,; per fil on:oimen;fo 11.qn subisc:ouo alcuna IT1!ldlu,z,i!c:Ul1e dli sala.rilo. No:1 !fia1 11 nio cc.nQuP.s•te, ma impedi,cti:-1,0 ;pe.g,gi•L\ram:e11JtI1ni. Qt!Osli teml)( è um $11,CvC'sso. e IJjCr [ei Si 1cte1bbCITTJQ ,cOJ11Jp\:.e.ore dei MNRiCO. - T1a1111to PC!r .non fammi Q\d'ia1Sajar.iiflci .trtlannian10 :a l.9l..tana:r11ce oa1111- ,re. 1p~1è .i!l ownamo iè mio ollémif1~, '<l!ll1Paln~). A1111dallie. Oi mriq\7'elriemo. 1iwes•lo . 1cilrò,a1r~ah' ii<o.Gaio. (Vii,a). id,'cima1:1s1eiria. -◊JOiV ANNI (solo). - !:· i.;wQssiib;d ~ DON ,AJ..iF,ONS(Odad ifiol1~d/od'e.llla sceinra, ,pnetein.deire 1clli O}iù ,d!actue.s1ngaenie. A rr.antle)-. i01uinq1ue la pai110,l~ d'ell oiair- poco ia 1P.<'-OO .... ,Gui 1ctssienv,a .mQntre -5i 1:atba111,o è cO! ì .secliuoe111te ,ohe IVii· stOir- alMonlQainla1~nLitohtli. E' isera e •sal,o i:I .c;rc- ,diiisce,ailpumo idi ni:om faJr,v:i 1u1cLii11e !Diù IPUSCQ!lo ilJ t.m1lunIale. ooS'e). :La va.ce 1dii Oniisto ch:e vi 1ohiaima iJ1 SOENA QUIFNT 1 A cl~iDS<'t ? (Pren1dendali U)eir lllo IS(pa1\le Giovanni, BC'rtolo, 1p0iiFrano~sca. ~11110 pe<r 1..1111:0). Su, muweme.vj ohe è BORTOlLO Onnl!iraiiln i.scena,n: 0t:•1.Lto. ·00/i1 1tlalnditìa Sino). A,nohe ·tu, prwbO.... Ql'll 1)if.lc1,n,1ile fra 1Jemani. -- Dica, ~iSlrRO. -- ,Mia· ~igrl'o.r oun·a,to,.lais,oiS1raJre; 1gi111ar Oi/QV,a1nl1nSti,0.u1e\J!be 11· -i Il' .aiutorc .di 111\Qsnarto IuI11 'bann1011n(1m0e:niure tutti q1.tefS;tla ,a nnh®qn:denza? Namw). 010VIAN.ì\\l ,tica1imO)-. P,oltrei 11ifu1t1ma:r:mi DOiN ,AJLJRON.SO- . ,M1aig1airi lo fioste an- idi ,ris.p,on1dieme 1d!i, fu;ont,e.a IS!Ùm~mleo:do icona! AiV1e.va.te ,più ~ul.lldbzi:o. (Wa,). 1cti ,ctomairJda1r1e. Si,grnO!r BoirbO!lin: ma SJIRO ,(aiwia,n!dos,i). - Gtll<1/rdi, signlJOtr J1ùÌ-oh'è moin tieimo ~'e .pa1no1ie igrr;O!Sseese ,curna:tio. 10\-ie ,sto fraic:enctomi un aab1io ,è (Petr tf,ainlo sc11pe,rs1ie, , sono i'◊. 1gliudizl'i0. BOIR,TOlùO-. E !ha Jl 1do11aJg1gii10 ,d dJiirMARJliA (iaÌ!lidt,ull!dosene-). Alh ! se 01.011 ~o ain,ahe ? idQVeS\Si ~o.sammi.' ~Viia). GtIOMAINNL - ?.erchè ,avr,ei dO<V,ulo FiEUtOE.- Si/g(l~QJ· GtiJQviai11m1i, lllOtn iSi ,ot- me111~ir?e ,fieir~cDnad,;i ;2,m{dlialmo i!n ,ch,i,eisa, una mdn BORTOLO. - E' ,così ahc iei rtp.a·g-aJ 13 ,per iill ,ow1iaito. 11.Je,i &llre>lYlje 11Jtn l)u,on ospiilal!ilitià ? lì! tma 1 tt.amenùo riigU1auKfo1so omatio. (Viiiai). UJSaltJqg,1/i 1dla onle. ,e .sipeoiailme.r(,e 1da:mi,a GffiOVlAlNlN~-. Vd rrtif1wna0io. Amrive!der- ffi!giiiia:? 101. {IA! Mlé'llnoo.) 1E ltu ? GllOV ANiNI. - Se debbo togli'e>re il d;- ~BI Pl.fflD·O fB§Sile I )jr, co~@,\ indu.;triali ~no senza. 1luj1bio CJUf:i f;f!jbricanti di nastri di seta q~{l~ regiorfe 1Yasilese i quali vpllero tra41;1r!ie'in atto •rn proposito d) rL'd1.121ion· e dei •~:ilari del 1p per cento. ~pn pensa.- •,~nò che, ;-i 'sai:èpbe stata ri~1stc11za, a- ~t ' venqo essi terrl~o, fa fondato una 0-rgar I rz~ ~ one cosiddetta "libera• o gialla rome la denominiamo noi. l nostri bravi organizzati tessila però (eccro si che la riduzione non venne ac- ~etta~;, cd i bravi industria,li dovettero corn.parire davanti al"'ufficio sta<tale di conciliazione il quale dette ragione agli oper~i. I messeiri anda1·ono sulle furie e dichiararono di non accettare nessuna imposizione che ,·cnisse dal cli fuori del loro ambiente. J nastra-i non cedono a nessun costo e ~ono ormai decisi a rompere la cocciut;i,;rgine dei loro padroni. Auguriamo loro la vittoria, assicurandoli de'.la nosw·a 'simpatia per il loro atto di onest,t, rihc"lione. :.....o-- una degna consorteria del Basilese sono pure g-!i industriaii chimici i qua.H d1111<?-J•·~ "1':o loro fasti durante la g·:• 1·- ra. gli ing-enti g-ua<la.gni fatti nel passato, i,, dividendi distribuiti che superarono talvolt,, il 3(, e il 40 per cento, v.oglion,o aggravare ancora di più la miseria deg-li operai. imponendo loro un ribasso di salario de} 10 per cénto. Questo pnoposi.to reazionario ha. suscitato un vivo fermento tra ;;:-'i operai ed è in corso una agitazione. Il tribunale di conciliazione di Ba.silea r:cc,nobbe giuste le pretese degli opera: cli revocare la riduzione del salario. ma i baroni de1!'industri?. chimica. se ne fregano, e mantengono la ,riduzione. Fino a quando ancora la massa operaia tollererà ancora un sir,nile .s-frutfa11nento vergognoso? ---ONella tessitura di lana di \Veinfe"den fCa;,tÒn '!'urgovia) vi è fo sciooero •,··à . ,., da. alcuni giorni. Anche qui si .tratta del l'aumCJ1t-d delle ore di lavoro, cioè della introduzione deila settimana <l'i 52 ore. Tre Yolte il padrone 'tentò di fa.Ire la votazione trn gli operai. per sanzionare il suo att.o. ma tre vdte la maestranza re~pinsc tale proposta. Visllo' .che non (>otè ottenère i'. consenso degli operai, impose senz'altro il prolungamento voluto. ed a tale atto di arroganza gli opera.i risposero collo sciopero. Bravi, perdi.o! Domanda E' a conoscenza del direttor-0 del gior. naia l' « Azione » chi~ i metallurgici co_ murust.i della fabhrica <li macchine Escher -W yss e C. sabottarono nel modo più sconcio l'agitazione contro la riduzione di salari? Si sente in grado di pubblicare S{j ap. pro,va o disapprova il toro O'l)arato? Se lo approva saç~bb'il dircene le ragioni.? E se lo disapprova percbè non sento il dovere morale di meftqre alla g0gna questi sostenitori del capitali~O? Un operaio m;itall~rgioo. Losciopero dei piastrellai Ai piastrellai di Zurigo, Winterthur e San Gallo si sOno uniti anche quelli di Basilea. L'adesione di questi ultimi alla . lotta era necessar·ia e sarebbe stato assai meglio che fosse venuta prima. Finchè i compagni di Basilea •lavoravano vi era sempre pericolo che qualche ditta e specialmente quella che ha sede a Basilea ed a Zurigo facesse eseguire dei lavori di spettanza degli scioperanti. Ora quésto pericolo non esiste più. La lotta ferve su tutta la linea. .. Le nostre schiere sono unite e compatte. Gli imprenditori dovranno cedere. I piastrellai vogliono un contratto unico, regolante le condizioni di lavoro e di salario eon criteri unitari. E lo otterranno. Perchè sono risoluti a battersi fino a vittoria. completa. Tutti i cc,mpagni nostri hanno il do. vere di a'iuta~e i piastrellai scioper.:mti, rifiutandosi di eseguire lavori di loro spettanza ed :mpedendo che qualche sconsigliato li tradisca. si1rnr:bo, imi onain1di ri10I 011:to ·z me ne ai11- ,cJlrò sulb-iito 1dla 1 sta1S1S-eira, 111inJg;r<1ziélJnrlv1Jo ctei rig•t~amd.: •usatimi Mi ma;n:di 1I co:1t-e. BOIRTO:LO-. E' 1mQJi!lO meglio. C()(sì 1 Ja cos,1 iia rà 41 s,1~0delniso llegiaJ[,eq,).etroh è i,o 11Odt J)()js,S•O più -ODtne lflO!ìl!kn,a·i,rce:h e ,d1 ei: 1dihf:i!a1111al(iCllri aNog,gl.i:rnonlc,J~a mia •CéllSa.. G!O:VAL"l\'N I ,(1ll'.ieu-,-o). S:ign,or :Bo11bO.l.o. · BOJHOLO 1(1ina1:10. ,un!diaÌndov,i'a•). A!h ! se ,aJVess.i turna. dieie:iJ11.ad' ,airun i nnelno! GlIOVAINNil. {Mio). - La faioceinda •u0· >1'111iln 1 cia a 10~m1P1liitcJan"!Si. 1Mìa s1Jeir,iamo d1e quéstli 1S1,gn.oni •d!~r.ainln!O c1Ja:1 •1lnqcel$am1111i • .se non ViQgiliolnp (foairsi 0/~chqsso11,a Malùainl[.ai. 1Pemohè •\10 >raa11te IPl'OJV1e dh1~ iP,Oiniei~.Otfifooa,rli. ,(iBnrbra Fn1al11j0ersoa ,aJ~ec,()(TJJs<e©n.a dii ico•rnt.oì)-. Glria\Zlile ! ,Olio ','.leigig-e iaJ1,l'cl! ilit~oe ilrno"etr:ta 1aheetSCe ldaiHamhne.sbna ,dedil'o.slUerilael ,1J0ii. 'J)a•gia ol icJOlnltio ia.1 iFlnam 1 oosoa~. Baco. FRAINDESOA tic0imm01SS0-.). iMli \J)ell"- 1m!Eltifla: 1dii oh!i!~dler1Jle; !$dllJSa <l'Cill.e,g<ri<l\Vi IJ)alr'i<>l·er 1d! t1Ue1le 1d!amuo l!)a!dre; :tianto i1>Lù \Peti onitjdo cC\.n •culi iiuir'()ln10 .P,tOOllU,11'<:ttaite. (Co,nlffinua).

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