i ·I _::::_··-··-·-·----=.:.:.._···~ ·-- ...... ···- .. L'AVVENIRE DEL LAVORATORE ·---- ---···---·-----•-.:..:_· ·----- . • -::...:..:_:.:_:__:__:: ·-· ··=:.:.::.:.. ::: :-.::::-.- =-___,,,,,,,,____~::::z:=:==~~~~:::::::s.::=:::s.:=:=========-===:.:.:....:....::=:...:.·. --: :-. --- a lungo presso la loro famiglia, dedicarsi un po' più ai loro bambini. L'art. 4 della costituzione federale dice: « Tutti gli svizzeri sono uguali di fronte alla legge. X ella Svizzera non v'ha alcuaa condizione di sudditanza. akuna differ~nza per nascita ». Questo arricolo 11011si è a v,·erat@ nei fatti. X oi abbiamo condizioni economiche di sudditanza. "\'eppure i privi, egi sono st::ni eliminati. I' Con~iglio federale ha lii\ orecchio sano ;>er i signori 11111ir.:nditori cd uno sordo per gli operai; se oo5t non fosse non si sarebbe lasciato intimorire dai signori Abt e C. :-;e i:· cc.:onomia <l'emina la borsa, allora in po• 1itica la parola cklla costituzione t: in1·na. S.: non ,·olcte tc11en.: la costituzione in una considerazi-0ne più alna, al\.. lora, ali' introduzione ta\'Orite sostitunc le p:1nok: « ln nome di Dio on11ip-0tc11tc » COI' k cC,:'11c11li; ,, !•1 !!Ome d ·Ila P,orsa 1:P11q,01c·ll<; .... -oLette.e dall'Italia Le varie frazioni di :r•onte al Cong•esso Soeialista Fervei 0/illS 11el campo soci::tlista. La. com·ocazione str~ordinaria del Cong,resso per il prO$Si1110mese ,dii «gc.sto ha segnato l' intlzi,j di un iel·- l-rile lavoro di prc.parazio111.: in seno alle Sezio.ni e in tutta Li stamp:.1 del !10Stru Partite. Le frazio11: si s0no co-st-itrnite, elaiboran_o i ris1•ct\.i\'t Programmi, si scambia.no le ncim-:: scherm,aglk: pole111iclie e sta1i1!·0 gi:\ scontt'andOSii neile assemblee Jelk Sezioni e ne,i Ccng,cssi prov·incjali. Poichè scn noti i principii s,;-stena.bi dai vari gruppi, p1)<:;s1:rn1f:i)n da ora i;rospettare le nnee ~cr.eral: Jd· I" i11:111incntedibattito. Intanto avveniamo che il Panic·J s: !).:esenterà nel Congresso str:10rciina.1fo di quesf anno con un :1umer·) ccm;lJessivo di iscritri di circa % mil.t. Se si tieri conto dell' estellsione d:!,l fascismo in nuove provin..:ie, e ùella forti1S.si1111e<mèigra~ione ,·eri fi- ::,;ta:;i J1elle provincie de.li'A:lta !~J!ia, si deduce che i nosiri qu:-tdr; n•Jll son i.:olto diminuiti ·in cca1fronb :11 Congress.o di Mifano e che i1 Partib, comi rutto il proletariats, s.a resistere ~tr~nuamente aUb bufer,l reazionaria che 1· tn\'este da o.g.ni pan'.!. . Cornc :-1 Milano, qt•e:,ta --:ompagine di i~ct itti si pre~ente;·~, ,11 C0n~r,ess0 di\ 5·, in quattro fraziO!Ji: la frazi,Jn1:: ai c:on~entrazione, che più -~sattame:itt si 'deve dire collabor<lz:ur.bt,1, l:1 1.:en-:rista, la massimaht:1 e l<l fra· zicne deUa Terza lnteii·:inic11alc. La frazione collaborazionista - che cl!ov,rebbe essere « la grall'de imputata » del prossimo Cang,resso - ostenta g1iàuna t~ quad sicurezza cli vittoria. Gd in verità ad essa fanno capo oltre i vecchi .r1f0irmisti più autorevoli, anche una q1Uantità di conversioni di questo quarte d'ora ,politico. Dove s· è ~nsecLia,toil fascismo, dove esso ha terrorizzato le masse, prilvand01le di ogni libertà e d'i ogni mezzo di difesa. è facile insinuare I.a feàe netla vùrrtù mLracolosa del co1l«òorazjoni,smo. Pochi sono quelli che ~::umo resiistere ailla sed11zione illu· sor,i.a di u111 ritorno alla situazion~ pol1t1ca del 1920, qu:i.ndo ìa potenza delle nostre 011g,anfizzazioni era ,nella sua pj:ema effi-cienz:.t: pochi SHiltio co11trapporvi quella stess.;;1 sde~n◊sa :11trnnsige, z:.i \)er Clii ..turante la , . l' {:ìa:rra, re~is!endo a:d 0~111 a 1~,l;:;·, mento, il F:1rtito socia1lisra !id 5apu - to rimanere sè stesso, conse,rvando le pro1)rie energie --· nelb nien:1 fiducia <leHe masse - µer 11 su1pe-, ba riscossa del dopog11crra. Siarn'l di fronte ad tlJJ'lproblema di psicol,,gia più che cLi tattica. Sotco I" infuriarre della to,rmenta reazicn:ir:a a rr.olt1 sfugge la e..."-:lttavaluta0ione storica deHa situazione e, poidlè il collaborazicnismo è presentato come 1· unica à•ncorJ di salvezza. :id essa si agg,rappano col1la conVlinzione di poterla presto. abbandon~re per trarsi a salvamento col le prQprie forze. C' i.; dunque, nella grande schiera dei collnboraz,iornislt1i, una sottospecie che è quella del collal!Jorazionismo occasicnade, transi tonio. collaborazionismo lradizio11ale. di rn,~codo, che si sempre aiiermato nei n:)Stri Ccngressi sotto il nome di riformjsmo, di transigenza, di graduaHsmc.. che ha avuco in FiHppo Tu.rati da un trentennio il suo tenace e c011vinto assertore, e che soltanto nella breve PJ rentesi dei Congressi di 13clog11ae d·i Livorno ha aittemwto la sua vera essenza facendo molte conccsS'ioni non convinte e nan s::ntite, alle correnti di sinistra. Qu,~sto collaborazionismo ohe conside,ra il so· cialismo cc.me un nuovo s.istem:i che si vien.e graid!ualmente fo1mando nel1' airnbito stesso del sistema borghise, è logico quando rinn,2ga la presa vfolenba del potere, la d'iltatura, ~'l pentraZJione nel potere della borghesia. 1:· logico sebbene si:i contro la storia. La frazion.e centri:-.,ta •.:: un se1:1p1ice espeàien-t-e da Cot! 6rc,;so. Vuole il collaboraz.icnisi: 1.0 col freno 'vVesthi;:'.~ause. Dice; i! Cruppo parlarne;,tare socialista de,·e arri,·are fin:') :11!' appoggio· al Go\-crno. Poi deve iunzionare il freuo. (J11a~;:.:hè u:111 ricordassimo che al Congresso di Milano si diceva: Tua· ai p1ìi si può arrivare fino ali' ast0ns.i0nc dal vot:-, per tavorLre un Gov~rn0 miglio:-c: pi;1 in iù 1~0.Oggi si f:1 :;i:1 un:1 con.::e-;- s:one di secorucLo ~r:tù,>, pur di..:liiarando cli voler sa1v:.1r-~il r~sto di verginità. Domani s: a:1:.:rebbe inJubbiarrnente fi·no in fonuo. la frazione de!la Terza lntemazionale - che si fa forte rldla àebole2,za deJla Direzi 1J1!~ e d-ell' indisciplina della maggioranza ·del Crup - po - si rivt-ia i11 tutta LI sua azione e nel suo atteggiamento per il Congresso come la Jy.nga mano del Pa:rtito comunista. Si potrebbe dire che essa è l'occhio di Mosra nel n0stro Partito. Nel campo sind:icale Lia quailche tempo questa frazione fa co· stantemente blocco coi comunisti contr,o i socia~~sti anche quando questi sono avversi ,alla tatti-ca dei dirigenti conf.e:d~r,ali. Per il Congresso di Roma la frazione della Terza lnternaziìona1e riassu111ecosì, i suoi proposi ci: sepa.r:izione dai rifonniisti - contro i massi,nalisti - adesiione alla Terza lnte,rnazionale. Ora non è chi non veda come arttraver.so questa tattica il P:irtito sccialista in un pi-imo tcmr,0 si ridurrebtre ad una piccola setta, dalla quale verrebbero autornaNc2,mente eliminati i massimall.sti che sono già d:efi.niti quali traditori, e poi Ln un secomdlo tempo si sopprimerebbe per la magg,ior gloria del Partito comiLlnisfa. Poichè reclamare l'adesione al1a Terza lnternaziona·l,; - dato che l'Internazionale di Mosca riconosce come sua unica se2,ione in Italia rii] Partito comu,nista - significa ,realamare il nostro ingresso nelle f.ile comuniste. Chi vuole il suicidio del Partito socialista - e ce ne sono di quelli che. per errore, sono r,imasti con noi dopo Li\·orno, e fanno ora i maddale11i pentiti - voterà per le tesi di questa! frazione. La irazione massimalista è a1h.:ora quelJa che era al l·ongresso di Milano e si richiama alla tattica tr.Jdi. zicnale ·del Partito socialista. Non si chiama più unitaria, perchè dopo tutto quello che è accaduto, dopo la ri-· Deilione della rnag~ioranza del G1 Ui.1po, l'affermazione dell'« unità ad ogni costo » ·arebbe un an1c!'Onis•no. Ma ess:1 non può neppure decretare l'espulsione in blocco Ji tutta una ìrazil ne alla quale. come abbiamo 'ci.etto, molti hanno aderito scnz<:1-.:on- ,·inzic11e, sotto la violenza reaz1onal'ia, cotr illusione di rentare un -esperimemo. , Se il Ccngresso di Roma Cle\e sosliruirsi alla Direzione del Partito ed al Co1ÌSiglio Nazion.'.l.leche 110nhanno saputo o non hanno potuto applicare le ~anzicni contro 1· i11disciplina della maggioranza del i ,ntppo par· lamentare, lo farà sapendo sceverare le responsablrlità di qudli che con costanza e tenocia perseguono l' intento di cal6estare deliberatamente le decisic11i dei Congressi dalla responsabilità. ben più lieve. eh: cc-lc-n che per ·olc ragioni sentimenrali si sono indotri a votare.: I" ordine del giorno Zirn,rd~ni. Ma, oltre al giu<11z.iosul cc-ntegno della maggioranza. dd Gruppo. si dovrà troncarla per sempre colle ma· novre cvilla.corazioniste. Se c'è u,11 gruppo che ritiene utile l' appoggio e la pa,rreoip:izione ai Go,verni bor· ghesi, vada per La sua stralla. colle sue masse, se ne ha. Ma il r:1rtito rde,·c riaffermare r incom1ntib-ilttà della tendenza collaboraz,ioni<:;t:l e radiare coloro che persistessero ae!- la p,rc.p;1ganda e nell'azione 1 favo• re del collabora2>ionis,mo. Chi n!Ol restare nel Partito deve accettare la concezione e l'applicazione t:tt!ica del.la lotta di cbsse. La frazi 1 ->r.e mass:mali ta. OO!)O· nendc.si così al miro.::011smoLii ùe tra e :il mirocoolismo di si11i.,;tra, a q:.ielli oioè che vogrlfono debelbre :1 ia~c:- smn cnt~a11do nelle co,11binazio11i rn:- nistcr:ai1 - mentre il fas,c',;n1:1(' prevalent~mente un fenomeno extralegale - e a quelli che si illuu.nno di risclvere la situ.a.z.ìonericorrendo allo sciopero gener:ile o ad un'azione violenb per cui non c· è ne&mna p,reparazione. dice l'unica parola ragio, nevole che si può dire in quest'ora: Affrontare ques,ta bufera come ;;bbiamo affronta.to quelb delb guerr:i, di.fendendoci come si può, resi sten· do quanto più si può. senz.a fare nessuna r.inunoia a1i 1ncstri principii. li tempo. che è galantuomo, ci darà ragione. TENAX. GliaffamadtiiRussia aunaconferenza l ternazlonala a Berlino Per inizi,ni,-a del Comitato Panrusso di soccorso agli .affamati; avrà luogo a Berlino, a partire dal 9 lugiio, una Conferenza internazionale di rutti i Comitati e di tutte le organizz:i.zioni, che prendon parte a'.J'azionc cli soccorso. L'ordine del giorno ACQUEFORTI Mazzini, i Savoia, lo zar. da una delle più vergognose, delle più d~- littuose istituzioni del mondo. Quei milioni, che egli profondeva per iscruta~e le profondità del \ffiare, erano il frutto di Giuseppe Mazzini è stato com,,r.en:ora. tante lagrime, di tanta disperazione, di to a Londra, da ingle;i, da italiani, da tanti delitti anche. Erano il prodotto di cosiddetti mazziniani, da repubbrcani i:o- .un vizio, d'un malanno inguaribile, che sì cosi, da monarchici. Parlò quel fiero egli però fomentava, nutriva, favoriva. repubblicano che è l'on. Col'T'.and ini, poi Nelle sale del suo Casino veni van distrutLloyd George, po1· J'on. Schanzer. I te e. te esistenze; il lucido pavimento dei suoi grJmmi da Londra ai giornali italian: di- saloni fu più d'una volta macchiato aeJ cono che fu una vera grandiosa apoteosi, 1 • sangue deg i sciagurati, che si uccidevzno degna del Grande che si commemorava, sul luogo, e che i suoi servitori si affretdegcn dell'Inghilterra. de:I'Italia ... E c JSÌ tavano ad allontanare, affinchè gli altri fosse, ce ne com.oiaceremmo a.iche noi, gi ·ocatori non li vedessero e no:i n~ veni5. che vorremmo veder meglio conosciuto sero sgomentati ... da tutti il pensiero mazziniano. Ma in E' uso che, quando muore un sovra:io, quella commemorazione ci fu specialmen- tutte le Corti mettono il lutto, Lo mett·- te un momento, che ci interessò in m:ido ranno ""nche per la morte dei si-g:ior di particolare. Lloyd George parlò del sog- Montecarlo? giorno di Mazzini in Inghilterra; disse che il grande Apostolo tr:ivò su] suolo ing!es? rifugio, protezione, appoggi; amici; dis,e che il grande ligure trovò i.1 Inghilterra la sua seconda patria. ProteziOr,e contro chi? Erano presenti l'ambazciatore e un imnistro del re d'Italia. Che cosa ne avranno essi pen<,ato? E che cosa riferiranno al Governo del re? Perchè, evidente,. mente. se Mazzini cercò e trovò in InghiJ_ terra un rifuJ;io, vuol dire che avrà dovu. to fuggire da- qualche luogo. s; avrà chia_ mata l'Inghilterra sua seconda patria, vuol dire che \a sua prima patria lo avrà trattato tanto male da obbligarlo a svignarsela. E se non sarà stata proprio la patria a costringerlo a fuggire, sarà s ato qualcun altro. I Savoia. ad esempio; o i giudici della monarchia sabauda che l'avevano condannato a morte ... Che brutta commemorazione pei Savoia questa apoteosi di Mazzini per bocca di L!oyd George ! Ma così è. Qualche volta i monarchici debbono proprio pregare Dio che li mlvi dagli amici. giacchè sono precisamente essi che giocan loro i tiri più birboni. Eccovi qua. fresco fresco, un altro simile infortunio. Colui, al quale è capitato. non è più un presidente di ministri. E' un semplice giornalista. Ma il giornalista scompare. Dietro a lui sta il giornale, E stavolta si tratta nientemeno che del • Corriere della Sera •. Un suo redattore, adunque, rievoca un ,:erto suo incontro con Gorki, il quale una sera gli chiese notizie precise sull'assassinio di re Umberto. Glie le diede. Il morto sul letto. il sangue che non si st"?- gnava, il figlio lontano. Gorki ascoltava immobile. la testa in avanti. D'un tratto due lacrime gli tremaron nelle palpebre rosse. Si ·alzò, si riprese, esclamò: • Non avrei mai creduto di commuovermi così per un re•· Laonde il redattcre del « Corriere della Sera • si do,r-ianda se non avranno mai narrato a Gorki un altro regicidio, altret. tanto infame, più vicino a lui ... Evidentemente, l'uccisione dello zar Niccolò IL Ma, francamente, nemmeno noi, che non siamo monarchici, avremmo mai fatta alla memoria di Umberto I l':ngiuria di paragonarlo a Niccolò Il. di metterlo allo stesso livello con quell'imbecille sanguinario. Vi è tanta differenza nell'uccisione dell'uno e dell'altro quanta ve r.e era tra le person.e e la politica dei. due uccisi. E solo un imonarchico settario Patriotismo a1irrario. Dalla Germania viene una nuo n. magnilìca prova del patriottismo di c::rti ... patrioti. I nostri lettori sanno che, du~ante la guerra, venendo a mancar l'imoortazione di cereali e altri prodotti delh terra dall'estero, il Governo germanic:> aveva emanato numerose disposizioni per indurre la popolazione a intensificare la coltivazione della terra. Noi, che scriviamo, ci trovavamo allora a Berlino, e be."! ci ricordiamo che, di fronte a! perìC'.)?o del!a fame - e poi si vide che quel pericolo non era immaginario - ogni pezzo di terr2 veniva coltivato, sur ogni pezzettino di terra lasciato incolto o coltivato a fior~ veni van seminati o pia:1tati pomid-ro o cavoli o patate o grano ecc. ecc. E il Governo e i patrioti eccitavano, spronavano la popolazione a perseverare su quella via, e facevano propagand,. e promettevano premi ... Ed ecco ora come un grande patriota metteva in opera i! monito de! Governo e dei tempi. Il deputato S-Ocialdemccratlco Stampfer, direttore del • Vorwarts, di Eerlino, ha letto al Reichstag la seguente lettera: Cariss:ma Eccellenza Fritz, In procinto di ritorm.re al mio posto in Po!on.ia, ringrazio Dio che sia fi:iito : utto questo tormentO' coi poderi e con l'amministrazione civile. Con tu:te queste disposizioni, che sempre cambiano, le cose in campagna sono diventate insopportabili. Oramai io lascio incoltivate 500 g=ornate di terren:>; e come me fanno molti altri, perchè l'incertezza del raccolto e delle disposizioni è troppo gra.1de ... ». Chi era la carissima Eccellenza, a cui era diretta la lettera? Era il ministro degii interni signor von Loebell. E chi era l'autore di quelra lettera? Era il signor von Oldenburg, uno dei pezzi più grossi ciel nazionalismo agrario tedesco, uno di coloro che oggi ancora portano l'uniforme militare con la croce di ferro di prima classe: quello stesso che, una volta, dJ Reichstag pronunciò le memorabili parole; " Dieci uomini mandati dal Kaiser dovrebbero bastare per r!T'..andaral diavolo il Reichstag ,. è: r seguente: poteva farsi quella domanda riguardo a r. Relazione sulla ~itu.azion.: gent!rale Gorki. Proprio vero che ... dagli al'T'ici mi Ma questo grande patriota, che. anc:>ra onalche giorno fa, si faceva fotografare ;o! maresciallo Hindenburg. che oggi ancc::a va gridando che la sconfitta delh Germania è dovuta al disfattismo socialista, questo grande patriota, quando già su'.la G~rmania incombe\'a il terribile pericolo della fame, piuttosto che s:,ttomet. tersi alle disposizioni governative c'rca la distribuzione dei prodotti della terra, lasciava incolte 500 giornate di terreno ... dei paesi della iame. 2. Relazione delle differenti organizza• ziorti sulla loro attivilà. 3. I comp;ti pratici imminenti dell'azione di ;.occorso agli affamati. 4. Proposte clel'1e ,organizzazioni. fnt:lllio. ceco. secondo un comunicato uifici:..:c ciel a Rus ia. gli ultimi dati sul numero cleg-li affamati. Sur una Pstcnsionc abbracciante 21 pro,·i,:cic con una. popolazione urban.a e rurale di 23.866.000 pcrrnne. il numero degli 'lfia.nati raggiunge 14.920.000 persone (8.202.100 adulti e 6.726.900 fanciulli). il che ia in media il 62,6 per cento. ìl piì1 g-ran numero cli affamali si trova ncìla provincia di Samara: 2-430.100 per- ~onc .. '\e!la Repubblica Tartara soffrono a fame :::.15r.900 ::,crsonc; nc'.Ja provincia cli s~ratoi 1.383.700: in quella di Ufa 1.292.6co; in quella cli Sinbirsk 1.679.430. ccc. ecc. salvi Iddio ! Il princioedi Monaco. E' morto un altro sovrano, non diremo grande, ma indubbiamente celebre; si potrebbe anche dire famigerato: Sua Altezza Serenissima Alberto I Onorato Carlo, duca cli Valentinois, principe sovrano di Monaco, forte marinaro. grande scienziato, benemerito della scienza oceanografica, valente investi~alore delle profondità dei mari, illustre creatore dell'unico Museo Oceanografico finora esis:ente, sicchè l,a sua morte Ì! u.1 vero lutto per 1:1 scienza ... Quante altre persone però hanno preso il lutto per causa sua! Perchè, se è vero che Sua Altezza Serenissima è stato t1nto benel"'lerib deila scienza oceanografica, non è men vero che i dan:iri per I~ sue spedizioni, per il suo Museo gli ve.1ivano Sublime patriottismo di nobile agrar:o. La riabilitazione del fascismo. Certi giornail nazionalisti e filofasci.sti del bel paese d'Ita!ia non possono più capire in sè della fierezza nazionale per quanto sta avvenendo ali' estero. In Inghilterra ammazzano il ma1·escia!lo Wil- :or> ; in Germania ammazzano il ministro R2:hc,...:1u. I loro buoni cuori s Jffrono uno strazio indicibile all"apprender la notiz;a di tanto efferrati delittL Ma subito si sprigiona da quei cuoricini un fiero sfogo di orgoglio nazionale. Ecco, ecco - dicono alcuni con la parola o con la vit;netta - ecco le barbarie. E poi dicon ·------------- dell'I tal.ia ! Si, è vero, da noi cade qual• che socialista. Ma dove mai, quando mai si ebbero a deplorare assassinii come quellu di Londra e di Berlino? Da noi, in fin dei conti, si tratta di risse, nelle quali purtroppo c'è sempre !a vittirr.a, ma è una consiiguenza del temperamento. Che barbaria invece negli altri paesi! •. E di fronte alla barbarie degli inglesi e dei tedeschi, l'Italia civile ouò vantarsi ;;ì:e no.i è r.1ai stato ucciso,·un ministro ma che sono stati assassi:1ati s::iltanto a{ cuni deputati socialisti e parecchie migiiaia èi O,!)Crai e contadini, uomini e don- .ie e fanciulli. Latin sangue gentile! GENOSSE. Mancano i diri1tent Cos'è che a noi manca ? Manca la coltura fra i ccnwnisli dirigenti. Consideriamo Mosca con i suoi ./700 com//rdsri r~ponsabili delta sua macchina burocr(i[ica. Chi suno irz realtà i dirigemi? lo dubito assai che essi siano i comunisti. Effeftivame,r te essi sono diretti dagli altri. A 1•1·ienequi qualche cosa di simile a ciò che ci si raccontara nella infanzia a scuola, nei corsi di storia. Alle volte a1·viene, ci si dicei-a, che un_ popolo conquista/ore l'enga conquIsfato da quello che esso crede di dominare. Se il P0fJ0lo co11quis1atore è r,iù colto de/ popolo conquistato, esso gli impone la sua coltura. Se è meno cc!ro, sono i vinti che gli im• pongorw la loro coltura. Qualche cosa di simile è avvenuto nella cavila!e della nostra Repubblica. I nostri ./700 l'Omllfl.isti non sono forse sottoposti ad un cottura estra· nea? Non si pensi ver questo· che i vinti abbiano una cottura elerata. Nulla di ciò. Essa è meschi!ut, misere1•ole, ma essi ne hanno viù che 11011 i nostri militanti responsabili verchè essi sanno amministrare. I comunisti 11osìi a capo delle imprese - ed alle volte degn abiti sabotatori li pongono a quel Posto a1,vositamente per crearsi un f}(tr(i\'ento - sono soI'ente Kiocati. Questa confessione è spiace1•o!e, ma noi dobbirnno farla. Ouesfa è la lezione '/P 1 !" a11110 scorso e noi dob· biamo prendere nota per l'anno I·e11turo.... 01•um1ue i hcrghesi hanno Plll conoscenze oratiche dei mi~liori conm. nisri che d::-:i:011 !!01?0 del· poff?l'e, che /1:1,mo tutte !{> !Gcilitazioni e pur con tu!fi : lorc dilitti ed il toro volere non sanno fare r:n solo passo lffanti ... Vo:cr ccstruire !a società comunista con !e sole forze comuniste è un infanfi!ismo. I comuniSti non sono che uIIa goccia d' acqua nel mare. Essi JJotranrzo ccndur!:e il popolo soltanto se sapranno trovare la buona 1·ict... .Voi sav, emo gestire r economi.a, se sc11;remo ricostruirla utiliz· zcmdo le terze al/mi e se noi stessi andremo a scuola dalla borghesia 1mr or ierztando[a 1;er (fuella via che voz!iamo farle sev1ire ... Noi dolr/1iamo ora gettar.: le basi del!' economia socialista. E' sfato fa:zo ouis:v ? No. L'economista che pen a il contrario commette un errore m[:dcrnare. Oggi è necessario distinguere chiaramente. nettamente ciò che costili:fsce i/ merito storico mondiale de!1a 1frolnzio11e da ciò che noi facciamo alla mena peggio, da ciò che non~ ancùra iatzo, da ciò che don·emo ricominciare ancora per /Jare,rhil· ,·oile. LENlN (1). ;{1) 0/é': <H~-cc.r.:,aobl',u.Hiim•Coomgre.sso 1diei! P.ani: ito ocrn1UJniis ta 1r,u& o. Bastonare e, peggio ancora, far bastor,are invece di discutere e persuadere è ignominiosa brutalità di cri~inali · ma' rinunciare alle proprie idee e al 'proprio diritto per 13 paura d'essere bastonati, è viità da schiavi. Ma campegg,ia in p11i1malinea il 11:zm!SHl!ll!!!l!l!ilii!lll!!!Btl!i!"'!!*!!·eli!!:Yt!3f!!Yl:...,,,,,,,!!=!!::S•!!•!!!!:!!!!!!!!!:!-!!!:!~~!!·~-~~·~~,sw;:!W:!!=:==~~c::ee:~-~rn:!!w~~•='~i!!!!~•~~!!~~~-~•~-~-~-~?Ei'!~-!!'!!~'l!l!l!.'5:!!!l~!!!!•~~!!!!!!!:•·~~!!! -~~~~ W!!,~~~~~~~~~a.dì •Pww:ew J»• Appendice dell' < Avvenire del Lavoratore,. IL TREBBIATORE ·commedia ài NATALE VILLANI MA1~CO. - ... imcdiaLore. oome· lei, ,per ,e,semplO. PAOLO. - Sicuno e •ai vuole più i11ge- ,gmo,ce:rùo a fare ii'. aneòiaibcxreohe a ,cùaire 1deUe,cbalb,attc. .M1\ROO. - Sairà 1ve1r<r>n,etndioo di no. 1Ma,!e ,ciaJbalbbe ISQlllO ,rnfiHim, entre l'olPOriaisua, am,chese .inl(ge-,gmosa, è irl:U'rile. .An1ahe a fu:r..::dl 1!1a;cl:1rod.cllre.suo oi •VJuo:,1eder1"~1lg;egu~o. PAOLO (ioon ca:jore). - Mia come si ,può .amdarre lé!VaJl'lUi s,e,nz;aml commer- .cio ..... LULQI. - Ma la;so(aiLi 111airla:re. So.no le 1idee modenrue ,ohe ipenetramo ·,mcl1e ,ne!le ,aallrwagne. VOigilranod1..::I,a .sodetà rdi\·emti oome 11.macooper:1tiva cok'~s:r!e. . CA!!~. - Ho caiplto: dove but.ti do- ,,nanno fare 'Il caf'.zC!!aiifo ctono rtutti). :BORTOLO. - E oa.:itorQ v-cgi.iono ·an- -0hc ,abojire fC's~rcente. Carne se noi n ie fal?S~ ·ohe iea\thiaimo non co:c.- 1tri'bu~ssnmoaibbaistamza rulla società. MARCO. - Diioo una 1oosa.sC'lla: Gli uomÌlni ·li rv,ogli.aimo1tutuiJ)lrocLutlor,i. LUIGI. - Ciame Ile iv.aioohc(rldon-0 tutt~ men.orel...n.tigi si .amo111t:an.a). CAm,O (a Maroo). - Vioi .av,ete dclla 'Vlifia un ,cance\tto s,bag,Kiaito(.France- :sca 1en,tra in oemia ']){'1rtQgLieire i bicd1~eri e •~a 1botthgllia). - Questa .è la vLtia (inldirc.alib giovaine). PAOLO. - BontcY!o,"·olete maTi1rare rvostr.a figl:ia? BORTOLO. - \fiafonbemi,ima a ,ahi? CAIRLO. - A me, se,riannente {g1.1ar1dal]dOai:Ja1donna). PAOLO. - if•ra:nces~, ihaii sQntito? FRAJ.CESCA (rf.ing;emtdidoi 111,011 a.vur ,ca1pito, isohernaindo): - U:n'aLbra,borrti- •.irlùa? • BORTOLO. - 1M:1m.o, t,on ,tscJte<.rzail, ignoo-Cairlo; ,e !lì roi sono i m~tironi. LUfOl (niton11ai11do)-. U cavallo è wranto; se ,· ~ete imani.aire... CO PAOLJO. - Alllora arrtdiaimo(vi.a). CAim....O-. Sì, lllJl1d~aimmo,a r~ncmnere1mo,presto. (A Flramoe.soa).Ci pe,n i. (Vii-a). BORTOLO. - ,E ila ibabtig,lia è ,Pa1gata? LUIGI. - P.atgherò i·o. (VJa). MARCO la Fra-ruc:ie.soa, dopo un p-o' d,i 1.:.aiusa)-. e lho ca•p:to,bene, tli voglio1w dare ma:rito, e wn 1mihomario. BORTOLO (a iF1~cesca). - Ti ,piacc- •nebbe? E' un OOél!I1e d'oro, ,11011 ,la- ,sctaliti -se21ppairiean,ohequesta ,combin,azione. Va a wepamare 1a m;nesora Gcon,Dron:,a):1A momenti ia.nriverà N Messia. (A ,Jvfurnoo) A 1proposibo,-debbo r,airlaini. (A f,rainc~sc:i) 1E tu '\'.l. e 1 peinsa a'l tuo 1111atriimonio. •HRA. !OE::,OA.- Ci pelllSarò J}f1r ta1nio ,tQinpo. (Vna). 1MiARCOG~111tuend-o). Mi 1pasrlercbed01p.o;hscnartiemi,prepananerda mangia- •r re( fa [])er anidar.sene). BORTOLO. - .Asipebta un momento! Sai mìl'.:a. tdi q,uainfio è stam1lato sul giionnailccorurro il mi.o 1nego~10? MARCO (come ,se 'fosse e.sbnaine·oall'a'rgomm~to). - Sì, ho letto .am,ch'io. i sa. i giorma•~idebbono ,pure dire male rdi Qtta:l:cuno.Quo)lo è un •gio.rnalc sooialii.sta; ,è ,na1tura%ohe 1dic-11111atle cli \·Oia:ltri borghesi (per .andarrscine), BORTOLO (:1raiilJ~1~eirndo:o e ,:,v.:~so ,'.,1 vcmo, t1:1r-a ft:01,i 1ill gieirndlle). - Eh! <,i 19L,rivi0n1,d0i QllD~tc COSL: (per Jc.~-~erl! cer,caodo il segno). « l'.I prete ... « :..:: o~sc bmn~.:. il i!11! t:.l!bìle si-rutr:;mun..:.. coc. . « Ou-e!'l~O:o prC1\'ai110 colv,ro OÌ!C .rra•nJ: 1'.:i.1 or.o ,c.)11.a ,cailne di \'.:t~.:.i « mort:1 . da l!tl'i "imruoellata ,,. c.he fc- ·o::: \"<1!"J1,r~e'. m.;i!e idi \1cmtre a wc,:. Ott.:Hfio bC'\ttl~gJ,{Ì.0 Qgoista ·ohe era iino a ,rQ,:fr1iZJnnli fa 11h11 seinY~tare,., Jir.a s: è ~nrioohiW, spe-culamdosu,~i<bauona ,fode ,cii QuM~i 1PQ\~er' ed ig,nic.ranrli ,cQnhalà:r•i paic·!-.,b..l.l! » (:vie.nrre rkige >arnQna O:qvai1mi, ohe ,àqpu•n.~ :a b;ci- •oLc:Uta ·contro ,il 1m~ro ,deiHa ,ca a, icr - 1111'.llrndasii ,rud •aiS'Colta'lle).- Olle t:t è rdiliftarrna~icme. ,di Qt1inon si "-l031PP.l: ma v:Q.?,1ìpìorocessare, e ,~v.rò ,u,nasodc.ii- .sbiz.ione da qu~•:i 10ci!nnnàa1co.rj, (Funfbanido,1alilo.nit~nar~duasima vista di Glava1mi). Scop11irc1mo il' a.urorc ,de.Ma cor11~pandenza e lo man~dcrcmo in •l!;aJ!e1'a. in ~allera ! (Y1<1). SCENA TERZA Marco. Giova1:ni, Francesca; poi Siro, Felice, Maria. r1lARCO (a O'.o,,:mni). - F im1ibondo, ,~eimo,ohe oi <1blf.a~capt:.rri. GlG\'i-\..:\/NI lvonDl'c.!o <irm:rnzi).- H,lKne '? (c?J'.mio): Abb',amo -deù~O Lt ve• rità e •non dabbiamo ,s,p,wcmarci ù-.:.1H \1;,.'.:') è i1 ,nt'r, 1r(l~jic1rc ·:umi.:oe mi pi'.!:L~ la sn:.1 ccrmpai~ni:1. '.'!on •è ycro, F·-~•P.·:i~'1.:::u. \,.:le ,1 ·1ne p~n1~.; ,u Yillo? i,l~\\C;_··C\•. -- E QL1j:Jo ,b,w;·.> 2,:1d1.: (:,:;•D..trcooh•:aJa• ~aYula so~to il i•~:·. ;c.'.•a·oe 1~\·,J,g'-w1do_i a OiQ,·anini): 1~ ,1 ,rm.~, ·,f L m rt!, ira è ,r,rn•·,c;1. ClO\' \NNI. - Cr::.z:c'. V!Mr aindui~: -:- : ,e). ( .. è -L'.t· ir1a,cq n:i di so.pr .a "? !e oor.segiuunzc. MARCO. - c:,i•~Pisce: ,lui •:ion crcd~ :1 1ARC'O. Ce 1·,è ,a,-:vJ1c .__,;;· .,qu:l {via). uh0 at:IJ·•:~1rit'l':> 1:io,ma imm:i.gin.ao:1c noi ,de'l 1pa 1 ~e aitJbilmo inronn:1.0 i' rgionna'.le. GIOVA1\\'J (oomc per assLc11ra1rso-i). ;\,t.a è ,•0ro ·o rn,o morta? Il' aicli:lu 1c della ,na.cc:1 ~.lARCO. - Alnro. ise è rnro! L,c, haanJ 1dda~o t,dtitù... Siro, Folice, Marta, e ... GIOVANNI. - Al1\ahcrnu il·o hai d;},t,o! :\1ARC:O. - ~airà, nna s'Cfoamc io 11' li nna;ngliomaii ,oarrnc ,-: .sai!;aun,;, lJ co-:1 111011 mi 1111.teo,e~\'><l. C' 1è,deffl,":iiltro! 8i- ·~oigin:a•Loaaam:os1S,l,iino. .Lì ."Ì ohe è 13jCl.l:ro Il' ,in1;arm10. CIO\~.\\'.\I. - Ouaniro ·,ul ,·,1110. -..i l}UÒ fa1nr l! J ni1 eno. \LAT~(~O.- lo no. tEnira Frian.:e-.ca). Fh'.A>.:.'.CSC:,\ (:i. G~cn-.a;:'.,tti). (C;~~)v:1_r1pt ,r. 1 .~). - Crd,). SIRO tcinLra,ch!I' osteria 1s01;uitod..t Fc- •ri-c-~. •C ,i",cd~ orè.inain!do).- Un. b'> rchierc, Fran.Jc-.sca, ci:i queHo chiaro. FAUC:E. E' ,imq -an,oh{a! m~. ·di quclito più ohia1ro. (Si od(}). l~l~-\;,..'-ìr2iCA. - A1•1dirò:i:d atti,1•g,eirlo ai'i:-a h~'Lan:ia que,lo ohtairo. (Po.i): A- ~·-1>,ll~~·c ii! lir_:,bJIJ'.:atQrc ? E' .andaJno a /:a1\'.Lr-1i 1e ,1 c.amibiarc I' ..albilto., Vha). MAl~!A (dal 1turJdo ideJHaponta s~g;uìta ,d1 ,contaidini -. ,ounaaldinc).- C'è? (C Olllb!·I, ua).
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