L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXV - n. 27 - 1 luglio 1922

ECHIDI CONGRESSI NeU' ultimo numero dicemm.o di una dichiarazione di un gruppo di congressisti edili, che dovevamo rimandare, unitamente ad alcuni articoli di nost.ri collaboratori ed alla relazione del Congresso dei tessili, per mancanza di spazio. L' avremmo vubblicata in quesco numero, per quel senso di rispetto e di riguardo che usiamo semvre verso le più disparate manifestaziOni di pensiero o intendimento sovversivo. L' avremmo pubblicata... e disapprovata esplicitamente, perchè infondata. Si trattava della clichiarazio11e dei delegati che abbando1w.ro110 il Congresso dei lavoratori edili e del legno il~ segno di Protesta e di alcuni altri loro affini. Dal resoconto del Congresso che pubblicammo la settimana scorsa ernergeva l' infond{1tezza detla dichiarazione protesta ed il nostro giudizio in merito era chiaro ed inequivocabiJ le. Disapprovandola dwu,µ,ie, saremmo stati al nostro posto. Nel frattempo l(JJ dichiarazioneprotesta è stata pubblicata nell'Azione; ora ci ri.Sulta che il C. C. della Federazione svizzera dei la,·oratori edili huJ, d1 edso cli esigere dal predetto giornale la pubblicazione di una controdichiarazione. Se pil.bblica.ssimo quella dei protestatari, dovremmo pubblicare pure noi la replica del Comitato predetto e facendolo non gioveremmo certame11tealt' auspicata intesa dei compagni, delle diverse tendenze. Rinunciamo quindi a pubbiicare l' una dichiarazione e l'altra. Constatiamo con piacere che anche i quotidiani sovversivi, socialisti e comunisti, ai quali la dichiarazione dei protestatari era stata trasmessa, dopo aver assunte informazioni sullo svo!gimen· to del Congresso, si rifiutarono di pubbUcarla. Mlserluole Pare che il direttore del giornaletto dei puri italiani nella Svizzera si fosse proposto d'i dare un diffuso resoconto del Congresso degli edi!i. Anzi, se non siamo male informati, deve aver chiesto il permesso di assister e al Congresso, appunto col pretesto di voter fare una relazione estesa. Probabilmente l' amico ciliegia sperava che il Co.ngresso recasse molta acqua al suo molino. Si dev'essere disilluso, perchè la « re1,azione estesa» è stata limitata ad una colonruna del giornaletto. Pochino davvero, per chi promette una « relazione diffusa». . Però, se « Renzo dal Ferro» (non ridete voi che lo conoscete!) ha sa!- tato /ome un capriolo anche le parti viù salienti della discussione, se non ha pubblicato nemme,w le risoluzioni votate, ha trovato sr;azio e modo di fare due rilievi ed un' osservazione, che se da per toro non hanno grande importanza, rivelano la ... spassionalità e l' accortezza del cronista. Il primo rilievo concerne la domanda di un delegato di Ginevra, il quale desiderava di conoscere i motivi per i quali la località che rapvre;entava, l'anno scorso non è stata compresa nel concordato naziona!,e stipulato tra la Federazione dei lavoratori edili e quella dei capomastri, fissante l' orario di lavoro. Il cronista, imparzialissimo, finse di ignorare la riSposta data da un segretario di lingua tedesca e riferì «parzialmente» la aggiunta del compagno Vualtolo. Così, saltando la risposta dell'uno e mutUando l' aggiunta deil' altro, trovò modo di fare la 'sua brava osservazione: « E' da osservare che n1tlla impediva che col concordato di Lucerna si domandasse l' inclusione di Ginevra, essen· do la ·seziune omonima nella Federazione al tempo ciel concordalo di Lucerna». Che aquila quel Renzo dal Ferro! Che ingegno! Il vero, l'unico uomo della situazione! Lui sì che la sa lunga; !ai le ha pronte sulla pu11la del naso te vedute chktTe! Che asini gli altri, che non pensarono di chiedere una cosa tanto semplice che il gran Renzo avrebbe chiesto in un l.ampo! Senonchè l' osserrnzione Rai11011i~11za non !w alcunissima ragione di esistere per il semvlice ,nativo cl1e lu. richiesta è stata falla a suo tem· po, replicatamente, insistentemente. L' owtore di lingua tedesca che p, ecederle Vuattolo nel rispondere al delegato di Ginevra, che è poi quello stesso che l'anno scorso trattò a Lucerna, disse che non fu possibile indurre gf imprenditori ad accettare alcun' altra co,ufizione di queUe stabilite. Il compagno Vtuittolo, da pc:rte sua, non si limitò a dichiarare, com.e Renzo di Stoppa vorrebbe far credere, che il concordato di Lucerna ebbe come base quello stipulato nel 1919, quando la sezione di Ginevra non face,•a ancora parte della Federazione, ma avverlì cfre nel 1920, avendo perduta la battcwf:a campale in!;c:gE;iata su tutta la linea, si dovette ve, forza contentarsi di conserrn· re le /JOsizioni conquistate nell' anno precedente e che nel 1921 si fu costretti dalle circostanze a fare altrettanto. Non quindi per mancanza di volontà o di accorgimento di dirigenti, Ginevra non fu compresa nel concordato nctzionale, ma ver il rifiuto a~tegorico e ostinato degl' imprenditori e la inipossibilità d' imporlo in cui si trovò la Federazione. Questo lo sapeva e lo sa, evidentenien te, anche Renzo, il qu.ale però sa anche per qual secondo fine ha fatto il rilievo e l' ossenazicne. L' altro fatto degnissimo di nota pa,rttcolare fu, per l' amico Renzo Rainoni, il numero dei voti ottenutt dal compagno Vuattolo. Se volessimo seguirlo su questa via, potremmo osservare che il direttore dell'Azione fu nominato segretario ( a prova, per Oinque mesi) della sezione di Zurigo della Federazione edile, da una sessantina di soci, mentre la sezione ne ha 1300, in una assemblea semi-clandestina, convocata per tutt'altro scopo che quello di nominare il segretario. Ma a che vro? Constatiomo invece che anche riferendo il fatto prdetto, l'eroe senza macchia e senza paurn, ha contorta la verità. Non ci preme di rettificare i particolitri, osserviamo invece elle il purissimo ed i suoi accoliti di Zurigo e di qualche altra località, hanno poco da rallegrarsi dei 14 voti messi assieme contro il comv'agno Vuattolo. Il lavorio da essi fatto, prima e durante il Congresso, ,neritava una afl'ermazione più forte contro il nostro compagno. Basti dire che volevano nientemeno elle modificare lo statuto della Federazione, 11el!asperanza di poter poi fa;e licenziare il Vuattolo, contro la voloiltù manifestata dal Congresso. Magra consolazione dunque, per Renzo dal ferro ed i suoi amici e, ciò che è pef!gio, nessuna speranza di miglior sorte per r arvenire. AJ)pendice dell' e Avvenire del Lavoratore~ IL TREBBIATORE Commedia di NATALE VILLANI (1). ATTO PRIMO u:n ,g1cmna,!e ,foa le mami). - SemUn cortile cli casa colonioa. Di fronte allo spettatore un gran portone un po' sgangherato, di legno. a;>erto, ]ascia ,scorgere i campi vicini ricchi di messi arrossate da: sole eh.e, prossimo al tramonto. infuoca il cielo. A destra della scena un pergolato sotto il quale sono tavor/i e panche: è luogo di osteria. A sinistra un deschetto da calzolaio: una trave distesa per terra e adclossa,ta al muro della casa serve da sedile. Intorno, sparsi. alcuni attrezzi agricoli. SCENA PRIMA Marco, Don Alfonso, ,poi Francesca. MA~CO (ca1n~aat'.fe:.gno rrnartel'iaindo un pe2;zo idi i0uoio; è seduto v,icino al <lesichenuo). DON .AlufO_\l'S.O {en.tr,a •daiil'oste,ria con (1) - Per co1·tese concessione dell'autore e degli editori. siamo lieti poter pubblicare qui questa interessante con:imedia, che forma il primo fascicolo del a collana teatrale della Società Editrice «Avanti"· Milano. Bellissimo ,·olume per sole lire 2. /pre ,Hair~ e g;iocondo il inostro calzoltaEo ntloo<Xfo. ]3i~Qglllla prQPrio dire ci,c il tuo .:~v,oro ti tdia ,d~Xle ~rand.i s~d1disbzùo11.i.. MARCO Gahe,,w1rà !Slffiesso ,d5. ba.ttere). - Siign.o.r Cuna1to, •lei .predica sempre ;ohe fetfoi sono i morti che go.don.o '1a ,pace dal raie!o: 1\0 ,jm,vece cerco, se POSISO, tdt lél!OCJlPcl!nrammi ltln .po' dii fe].icità ~u ctwesta ttemra. E mi .auguro sia ben l!a!ltanw li ,gionno ,in cui dovrò •ca.mbiaro questo po' ·di fe(idrà ·certa 1◊an i'.'ia:ltna<1h,e(Preidiica Ilei; che sa:rà ·gmamde,ma 1ohe è linccmtla (u11a risa·ta .s;dl1lebta). DO)I AlùRONSO. - Tomi .la morte, dUtnq ue. Haii pa:m,a 1deW1inferino. MAiRGO. - Una 'V!OHasì avevo ,paura, ma ora mo. 1)0. 1A!LFO.\l"SO fjsorwreso). - Perchè? MARCO (ipranbo). - Ho una nuova. cosci enm. oria ! DO,N Atl...tFONSO Grid!c.nd:o). Un.a rnuov.a 1 cosciflnza? Mai quaile? Era mi- •g;lrclfe ta veoohtia, (J)eirohè adesso ohe hai 1)a coscienza nuova, ,guarrda (a'ìza -~I1pi:·edc)ohe ~tpo rdi 1cunio mi hai BibliotecaGino Bianco L'AVVENIRE DEL LAVORATORE Parole e fatti La settimana scorsa ebbe luogo 1'assemblea della organizzazione dei -salariati di \Vinterthur, ove si doveva prendere posizione circa il nuovo organico peggiorato che la giunta, grazie ai voti dei consen·atori, dei comunisti e dei contadini, ha presentato alla classe. V'erano un centinaio di presenti a,ssistiti dal comp. Master, segretario della federazione. La discus,ionc fu animata, ma alla fine con 90 voti co11tro 15 astenuti si decise questa volta di non accettarlo. X on sappiamo ancora quale posizione prenderanno i vari partiti politici, ma riteniamo che ·a lotta sarà dura, inquantochè siamo certi che i democratici questa volta ci saranno contro. formando •m blocco coi conradini e coi conservatori. Dc-\ resto poi c'è i\ pericolo, se anche fosse rigettata per \a seconda volta, di vedere l'intervento ciel governo cantonitlc. che poi è pcg~iore. Come si vede la situazione non è buona. ,\ ti:olo di cronaca: i pochi comunisti mi\itar~i che lavorano per il comune e rhe erano in eietta assemblea. nonosta.:ite le acerbe critiche della massa, non o~arono par are nè zostenere il punto di vi- ~ta. eh<: li ~ctt,', rol ,·oto in braccio alla reazione. O che si1no pentiti . .o che siano :\ corto cli ar~omenti. ~\cl ogni modo iì fa'.to è intt'ressantc e vale più cli tutte 1e chia::::chicre elci nuovi vderinari. E' eia nota re ancora che il segretario ~,•nc-r:tlc della federazione degli operai dei comuni appartenente al partito comunista. biasimò acerb;imente il contegno del i;uo partito cìrca le votazioni. Come si ,·ede i riformisti a:~chc nel partito comunista crescono come i funghi. Quale ca- ,ti!?o poi per i' comp. F. di marca pura, che fo un di quc•'li che nell'assemblea del partito comuni•.ta sostenne di votare conw i contadini cd i conservatori: non fu accettato come rappresentanza di categoria nel comitato con ()O voti contrari e 12 favorevo'.-i. che poi all'assemblea non aprì mai bocca. Come si vede fatti e dati che portiamo senza paura di smentila. Un operaio del Comune l'\i Winterthur. xn - 11 rirn\11zio11ario ( ?) Grun.,,nfe\- dcr sull'x .\zione • Q l'« Azione• per lui, la· mena ancora schivando di smentire dati, fatti e nome d1 persone_ Comodo per i \.ettori novellini. Riconfermiamo: Il Gruppo consigliare comunista era d'accorcio coi socia'isti di accettare. Quindi e.5.sO è Riformista. I capi intellettuali del comunismo di \\'interthur erano <l'accorcio come i socia'.isti di accettare; quindi anche loro riformisti. Il segretario comunista degli operai ciel oc•mt111ec:·a d'accordo di accettare come i socialisti. Quindi anche lui riformistaL'assemblea dei comunisti cli \Vinterthur solo per 4 voti fu contraria a!J'accettazione. quindi chi voleva acceMare sono riformisti. Se Grunenfolder non avrà il coraggio di chiamare rifonnisti questa gente de· s·uo pa~tito rivoluzionario, allora ha delle chiacchiere. ' In quanto poi a mettere in dubbio In mia qualità di operaio, Gruncnfelder e chi l'aiuta venga alla prossima assemblea clegili oper:ii elci comune e mi conoscerà bene. come constaterà anche i calli delle mie m:rni; ma non manchi però! Sul resto di chiamare riformisti I sociahsti ,italiani de'\'« Avvenire», Grunenfcldcr non de,·e dimenticare che un socialista italiano è più rivoluzionario di un comunista svizzero, e per provarlo. vadi un po' in Italia a fare quello che predica contro i fascisti. Spero che poi ,non vorrà far cl'Cdcrc a noi italiani che i comunisti svizzeri all'infuori del'c teorie siano dei rivoluzionari. Sarebbe grossa: chè gli italiani non possono bere. Dc resto roi è inutile che cerchi di persu1clere il Gruncnfcldcr. Gìi operai cornohiodaito sotto •le soairpe; questo è 1oatPban.peuro .san,gue! MAJ~CO. - 1E 1 ftn ,tnQWO ,per bi, reveireindo. Oristo aindawa ia 1p:edi s-oal'.zi ìha ira le maJni) 01.0 trow110 certa ro- ~ride e loma a batlicire .il ouoio•). DON ALFONSO. - Se masco un'artra volta, mi faioo;o ·cal;,;oha~o. MARCO. - E lo r,,retc! DO. ,AILFDNSO (serio). - Quetfo del prote, oau,o Mar.ao, divernita un min,i- .stcrro difliio1he. MARCO ~dqpo un 1po' •di pa,usa). - Eb- •barte, ohe c'è di ruuovo, Don Allfonso? DO;,,.f ALFONSO. - Tonno ,ora dad vesoovaido. C'è isbalta una <rillrtrone di p.a:nrooi ,del oa]eigio, nel!a qua-le ci si è !l'.aiocomaindato dà iocou;par•oi d'ora in waw,bi rnon 1più ,so)o ,de!l!e voske anime ima a1r~ohedei vo uni bi.sog,r.,i matro-,iali. Nqìl'usokc id~lla miun~one, ho cornper.alto tair.bi 1g,io11na,idli i ogmi ,parl:1ibo,,per ~ere ,al! -conrentc di que.!,:O che fanno ,ghi ailfini; e in questo fo1&1llaiocio(aocernna aid un gio11nal-eche ba ·co<n.bro1h iahiesa,... oontro di me, ain.ahe! Mia 1 pre.stio faramo vede.re che ::vn,ahe 1noi tS~®iiannOfare e meg1]io de- ;gtHa1!1Jr,ioi,he sdfl<O,doi malfattori, dei misarodionti, Se'llr7Ja palmia, senza .rei'.igicYne, .semza fode ... (bira il f~ato). J,n questa imp11esa, M-amco, oonto su cl'~ te, ain.ahe. Co.'ìibitu:ireimo .la .lega di mit&'iioramen!bo, 1 1aSC1oietàdi Mutuo Socmunisti che hanno occasi,one di confrontare I-~ nostre corrispondenze potranno ~ind:care dove c'c più serietà politica a \\'intt'rthur; già dalla massa certa gente è già giudicata. Coerencozamunista La df.tre2J}One <lcùia ìa!bbrioa e:.; rn.a> chine &oh:~ir Wys:, -è Co., ,d,o;,o aiv.:ir l:wiaiuo, arl l.:,Juoi10,pe.rai;, J .sqpras.s:::!do carov,:,ve.r.i, aiVIv,qr:iìla Gcmrrli:ssi0tne .:i.1ter.1111 ,cm' ema ,cJbtbi.i.Jg,aita id u:n Ui!t--ri,o.r.:! r[ba;sso •ch:Jllemeircocà <l'J, 17 pe,r oer.rto e<l airìreJJtairuL-o:1ui,:lavori a cot.tim..J; sc0lt.ai.1!tloper 1110n•21&&Jraw.;ire l:rCii~PO i suc,i èuP.eii:idun,~iai ivrclJibe dll r:,r:ano '.•ug,'..:.roi- bais.sal:.O &ClJuaJClbO :li lr{) per C,1ll.tO, gi.11 -:l'l- ~ !'<i 7 1Per ceintio quaibtiro o oinqu.e mesi d,cipo. b.a.s~.o; ,i ,comun:,_t.i, \ ,OOLr.di i fonsa, i, .s1 - r.ai:Jr..o semp:r e ,pronlri a LalllJ)airele a: i :.J <i~;r:,; vc11:c[1tà <:J rroo;atenza e b;:.ri<:r prori c:.,t voo.,:;i ,pi:tdJi tun eseiro:uo rwi p:- corc: ,be1tamtì. UNMETALLURGICO. Zu,rig-u, gi:uginio 1922. • d. R. - 01uairiUO è rc1JVvcumtoir,,1.le grar,:'.li ofilictne &.oher Wyss è stcm:.iohovlOl!e. I anetai.ùu,rg:oi oomunisti - s'.ia!ociait: ,d,ata Fe,d~!!'w',on:~ .per ~ id!:1.rictà ,ocm g1;i e-."U)UJ~di2Jl Goingre.sso f,,..;,:- ralle - ha11trnosaibataiw vcir_gogrtCsamonte Jl 1laJ,a,ntOn ipeir c:n~te e ,fr;>~ttatb,L. 1proo.x:.t.:.r,,azùor-1i <fil,p_.n1.:1re la l)a:;- t2ii1.:ta, rri.a pe.r meisc:.ì)n.~ prcci::.::.up_zioni be,:,tJ.lgYclLe. ~,i ~-Cl:-!.O cc1p-ertJdi i.zr.Cm:r..::1 e... pCIS!bi :;n Kqu~ciJaizi.,o,ne. Gri Qr:eir:ai,llìlUJnJ.~in rais.s~mli:!-a<, led- Lega proletaria sero 4i ,Q/PIJ)Ctr!Sli 10an og,ni mezzo a i:al<: r:,ine,;,sa, e la Oc.1rrwrussùC1r.e unte,rr..a itndì COMITATO DIRETTIVO m1 ircie.rondurrn ,P,C(mmoo ùl <S2,giw011qituee- Src:imo v,enu.i a oon-0soe;l'I.ZJad.i 11ma s.J:o: « 9:.ii bu ,O:JS.~1to .a isci.cu>e:rareo, tetlrtlOna im-i:ata da Ztwr;,go ail M:n.i.sitero c.,veu:.:u:.!Jm,;n1.':!, a .sub;irD l~ ccutseguv•n- <lugli 6s'.eni, cattliùneM.e ,a_,cclllS~ a Cc,nz~ èb. uma .se<.nr12lba IP~IIC' fAPOifUI ai1.a d.'\11\- scfolli •1tta1J,:.n1f: f.J1 ltSIVliizzerà.e sot;:ioiscr/- rn1u!ctne c.tda p.a,ga ? Sì <> ,;:,o ,. (Le 1,:1: LR-zia PlrKJi'.e'am:;1. &ah-el{l!J èevonio e~re funmaite). H C. C. d}chi:aira formét:i,'11ente che o- -lii 1r.;1:.1re1.ICJum -élbbe t:1n -~J;o <lavv-e.ro gr( corr;.5,p,ornd,~a, ,sùa. sezicmai:e o <lel iJ;•é.C:f:igi~l,'.lli;/Je: 981 t>Ì, 49 ir.-o, 65 sc:1ed:: Oom:1'21!0 Di,re::;t·1v,o viene f1nma:a daJ Ò\!aJ::,oh e. ~u: tr~i:x1:-.iS<8b1ù. Fiu 1J~1rn.uoa t~ri· ,w,tirrJJ. ,a5\S'.!!lntt:,.:ape,r Qw:r.di rr.ic,:1,:n,r.a nel nos.~r!Cp\.r0igramr.iconie.i1mume ocm 11m tvOl'.i~ :.1 d~io,::c ml s:ste,mi <l'egi1;,: ò: ~:--1'.·:!IPU~ftllami:unc di scùC)i)è1rairc, p.:tr momir.:;,ur.} !.:i. Com- che :rJ:,n ha ill oori:t.s1 ZUJ ·deille r,a-c.pr.ie mi.::J~,:;cin~. cQc. ,Mia qu ,wn, ,g:ai,;;iJ>.,, di az.ic.r.n. sc::ir.1.91ztu2-1v~qirnnz,ro a .g.e(Jame :o ~oom- IJ Comitato Direttivo. 1J:,,dio0 l:i ,c1)JLJC.Le,nza e oo oo::iraig- 6:aJmemto ama g1:.i Qpetraii. QUJ:i1i1i~o .cli :i;(ù aisiswndo, di p;ù ..:ib:eitto, d ,i:i'.ù ,:itr,.heéHJe p,Ossai immagi:1ar.:! u:'1am~nte ammalai.a, fu 1dcl~tio co.. tro t: Cc1ml I:!- ..o oon-tr hù~ cic1)ìa. F c.deu-,a--1,ivnc 0p-ir .. 1: me•¼J,t.uirgt,oti.Lio 1$1Cl.operonon ern chic -~u:ia rrnau:i~v,ra, u111a ~ un. tradm~ru.o dell Cc1m1auo -coo,iria.2e p~r 1raSC.:.r.,ace g,,i OiP'~r'flli iaU' e.,;ttrema rOv!nJ; il C. C. aveva J)\..-1rmessolo CtOJ}eros~mr.i1J c-~me.:-J!1e ,p ir 1p()(k1r 11)d!iSalboUJlltJ0, -poichè fur,o 01d qna il C. C. nu.,~a 21Veva flM1to, ùtL pno ,deig;u qper1a~, or:1 ~;:tg.;ooeh~ ta!Je ag~,ia,zii•o.n:e rJ~CUnla•~oc,;',d.~va l'hC un i:ngaw~, ecc., oo~. Ti •IDl!ITlagi:nfr, oC!mJ)aignoJeb,c,re, qu.:.- lc _e,f(e; .:,o aibiti1:i1m,Zjvrn.o s.irri,li sp,rc,::;- q11ì is.ul.l' a,nùm.o ,èeQ;l•i op,eirraù .m.mo cosa(tmli, e 1.1:nunbrre1i;ip.o s,eiw ,::a m:J®g~Cli~nz.::i, maGgu-~o [le ir,,:ia11e~t~ e g;.i sc.l1:air:- meinti idei lTll{}!S,~rm'i;Clh:i aJbb,ai11id"'11J:m-<i,:i,::, l' ia.sse,tT'JOleia ,e ,la, v;q,1azi:Cine bbe ~l scgueti!ile nl.siuJ:\.ato:Sì ~cùoèa fa1vo,re ri:-:illo ~::i'01r)en10~). rLO 181, b;ai.x:.h.: 52. L. eisi:o •èl~ u:C·~ Y.craz~ar:e r.cm ·c,s.s~.1:- c10 1$u.f 1;lJ::it1r.rt:IeP~r 1 dl1oltiainaircnè J}l!J' resp;r~6c.re J.o "a:Qpe.ro, tu 1:ini:Jielto wn nue;vo ,rer~~nemdiuimccll1 quc.sitn <lCttTk1ndia: « Si!!i 1cL:isa>ooto r~e,r;:,u.n eùì 26 g it1..:,<>11J.ì a iso:q;ci;-<11re ? Sì o 11,a ». (Le .schc<!e lil::irJohe v•erna:nr,10,aai:.oc!,at.;r!r;e,r no). La ,r,'~csta qu~1~1 vclJta eibbc: l' c.s.i:Jo v,cOtJ1fOo,e,roaJ,ordall @rtl!PIP:> di,s1sii-dein.te: 515 .sì, 4S'O r:.o, bù3Jl'!!Ohe 162, aintnul!·ai!e 17. Ta[e .~~w'.1taitoa, 1ru11udand1o1 ,1xopcst:1 del'ro ~ajqpero, a1w.1T1121llteva ~mç;licit.amerJle Ji ,rUbaJss(o 1cil:-1J:a p.aigia. Ona tu iflatllaisiV~c.h.m,aù,oorrJpaigno 1te.tmare, ai'1·~ ·,;r, gir,w~po ,u)ss:1:iem1tdeovesse ,1 qg-j,oamer.1teCISISic.o',reeimpQSto -èii cl c.r,:;c.ailii, di .g,iatj~ rdli 1cmmmi, .& t:inalJ)·ecru, com ll'rJQJu~1ct 111 4Qn -c1ngam1:rzz:i1tl; riais.s~ornnai'.i od ai Dr hr bem-e g:,,i ooch i ; q u e, :i mem tc1 della ,re1Sis.tei111Za e deì!a lolla. qlll~U. isCAS(ein(1tc1ri -dl:ii 1paid,rcmI1Si IOno dei comunis,ti. Sì ,oei;,tio, ,;l g;m~po c~1lll!Iis.:1 is' è <!ia1ti'.iO ~m C!!UaJbtrIoJ):!lr s•ailJC1t:!1r0 il no1s~irom;ov~memJJO,dli re.sttS.tc1nzia,ed è ~Qglico; com'è possrbil,c ,che s·c tcirr:JJdi 11~v/Cil,uzJcIr.lalri p tS.s6tr~o c:.JooOldaira.:1:,di U1r. a ct_2;ila,2f1C1:1•e ùrù~:M.1: d•a ni.Cti v;,'.i r•f.Onni- ~(Jl ? Ciren:òrno.p,wn~ gi.i Ql>Draii, purchè l' qppa;sùz:rar:r~ sùa ~fis~eimartlica, 10a.:,t;r.ua, i m:;ùaicaib03c. - Ed or1, ~l~riori ò111dusltr.:i3li~ IJ)Olbr,1::! OCJ:'.J'.[t:"1U•:!IT ~ ÌJJ:!dl~~un1ball( a, <OCl!".$.1: r.i'. riicorso, ,iia CCICipOra:tiva... La B1l!nca di S. FecJleiJe -ai forniirà i me•zz,;, CamJYre11emo 1ta nnerrcc ,ai:ni~grosso e la vcnctcrcimo ,ai\ ,nùruùv - ,!'whJ~.:.trdr:'! :i benei~io •dei b'isog:nosi... :½ARiCO Gpran~o). - ..... Morti? DON AllJFON ()_ - No. Q,ueLli,non han1no p:ù ·bisogmo (conr~endosi). Cioè IJ)Ctnserrmioanche p. r quc1::li: coi profì'.Jt.i aostnùemo una c:i,p])e,·,i,aV-Otiva al Gimitwo. MARCO. - Raba -vecJ~ia -s.:~ni:..r ,cu- ,raldo.Tr,appo tardi! C'è ,à'of·nuovo p~r a11ic"t, ora. Cè qu.g!-che ,cosa in ,caimm:no ·che !Presto iamr:vorà. D~veva ,pensirur,ci,prima. DON AiLFCX\190- . Ma •a:llora è vero qu:ef:1,o,dh~ è stamp.ai~o su questo ,g1ionna.Ie.E io ohe erodevo •di iaITTi<vare •in tcimpo ... ,Ma :imma1g,i11d1t,io può esis0re fautar:ie ,di questa rob.acc!a staimpa<ta - e 1 àavrà fare i -oan.:L... MARCO. - ... Con foste? DO>f AùFO:'lSO. - Ai~ohe oo;n bui! (Fa. per iandaire. Bntna .Rràn,ces-ca,da dc- ,si(ra). FR.ANOE-.,GA. - Cosa c'è, ~'c~n( r cu- •rato? Non l'1ho mai V1isto. tainto infuirialtlo. DON Al,FON O. - CoJl,un'l'J,ieo,a.\tm11ie! MA1'.\1GESCA. - Comtiro di ,lei? Ma .se non via rrnai Vlicino c:jLI~dqn.ne! DON AILFOYSO. - Eh, ma ce n'è andhe perr viQl, ,perr ìl -vostro negozio. Bagolamento-F otoscultura Il giornale dei puri italiani di lingua svizzera nel raccontare ai suoi buoni lettori, il continuo sviluppo del partito comunista in Italia se ne è dimenticato una che mi prendo la premura di raccontare io sottoscritto, inquantochè i continui progressi del partit-0 di Bombacci devono esstre noti in tutto il mondo. Dal!' « Ordine Nuovo , del 13 Giugno: Comunicato del Comitato Esecutivo: « La cns1 generale si ripercuote in e misura sempre più vasta > sulla vita interna del partito nostro, il quale attinge i mezzi del suo fUI12ionamento dalle contribuzioni dei compagni e delle offerte del proletariato. Per queste ragioni il C. E. ha, con deliberazione odierna, deciso la soppressione dei posti di ispettori propagandisti, arrestando così quella attività di coordinamento e di riorganizzazione che con l'ausilio appunto di tali ispettori si andava svolgendo nelle regioni più bisognose di aiuto e di assistenza>. Ecco un bel gruppo di mandarini che vengono mandati a spasso e che dovranno lavorare un po' di più. Per qua'.e ragione giacchè questo è un Comunicato del C. E. che deve essere portato a conoscenza dei gregari: l' « Azione • non lo pubblica? Ma, deve essere in omaggio alla verità ed allo spi.rito di educazione nuova. E pensare che se mancassero gli aiuti dalla Russia, quanti ve ne sarebbero di rr.eno di questi politicanti arrivisti che si sono attaccati al nuovo partito dei puri per amore ... di greppia. Ecco i frutti della scissione, galantuomini intellettuali del purismo. Stiamo male noi, voi ; e la borghesia ride, e se le contribuzioni dei vostri compagni e del proletariato son:, diminuite, vuol dire che il popolo ha imparato già a conoscervi. Ed infatti, con bagole non si fa la rivoluzione, e poi non è lecito mandare semprl! il proletariato sotto le rivoltelle dei fascisti, sotto i moschetti delle guardie regie od all'ergastolo, ed i deputati, i direttori di giornali. i profes,ori. !?'li avvocati e gli i~pettori, starsene pacificamente a casa a fa1 e i bonzi e predicare la ribellion ~ agli umili. FRUSTA. Le.11,1gete, le,_~ge,t!e B:&061m,a sentire come ·ci ,~pingono qwe,stii madcnni ,1)::tg;a,ni. Ma Dio non aibb,atn.donerà ,i sur,i m~nistni: e v:errà ii'. g:,woo dz,I « reode ntionC'lrn » (,fa. un gesto ,qOme <li mìna-ocia ie · i <1Horit21r.baorbotta.n-do. Ù:llihram:o 1in.tamto da'Ha porta Lu;gi, Carl'O e Piao:o). SCENA SECONDA Marco, Francesca, Luigi, Carlo, Pao!-0; poi Bortolo e infill'e Giovanni. PAOLO. - Bolla F·rainceschina -ch:c.- mami 13ont·o'.o, tuo JJ,111,à, e <hrii eh<: P,aiolo.. i.I mediatore, \'ttC'Cc una botti- :gli:a di rnosca,::o ·do! mig"l'ore. La vogtiamo ,da 'lui ohe !Sa dovz sono quCllc ,per g,li arr.ici. (Frnnccsoa osogn'.- soc). e ARLO. - ,Mc ·l:a J)QS'è.roi V•Olem:fori. ,cesca). - Ohe ,bcd !14po! (a Lu!r'.~i") ,Mi pia.ce. LUIGI. - Ma non c'è nien,be cla iairc. B~'l0.1'.'na SPO an'.a. CARLO. - Mc ,la spo~creii voiontiori. PAOLO. - Ho caipito, 1 la:s,cia ifoaire. Qg- :g-i è una buona ·griornata; ieanaludcre- .mo anche ,un maltnimonio. LUrlOI ( anrudemcio). - Ma niente mcidiiazione. BORTOLO (antria oon la lbobtiglia e i b~oohieri e IV'ersa da tbare). - Dunque, <S\glnorLuigil, ha vtmdtJto Le'Va,cohe? Il Congredsesitoessili Nei giorni 17 e 18 corr. ebbe. luogo a Basilea iJ Congresso della Fccreraii.vne sviztera degli operai tessili. Oltre ,aii delegati della Federazione v' ini:eyveIU1ero anche. i corri,pagn.1 Greulicll, del Segretariato operaio svizzero; Olirr, del!' U. S. svizzera; F. Schneider, in rappresentanza del Governo di Basilea, e Schaub, in rappresentanza c!:el Ca1tello sindacale della stessa città. Diverse c,rganizzazioni consorelle straniere cd il Seg,retariato proiessionale internazionale avevano man· data la loro adesi::>ne. I dibattiti furono sereni ed obiettivi. Soltanto un articclo del Basler Vonvtirts, e precisamente del suo redatte.re Bobst, tl.l!rbò per un momento la serenità del Congresso, per l' ,attacco virulento che .::onteneva contro i didgenti della Federazione. La enorme maggioranza dei congr:essisti dlsap,1:1rovarono aspramente r attaicoo e mancò poco che non costringessero l'autore, che si trovava nella sala, ad al!lontanarsi. La relazione del C. C. fu approvata a grande magg<ioranza. Sull<1 que:,tione della tattica si di- , scusse a lungo. In propo~ito. una Commissicne '.)aritetica aveva ebbo- :rate e presentate appo,;ice proposte. Oueste conda,nnavano la formazione di cellule e di frazioni nel seno della Federazicne. proclamarnrio l' indipendenza di quest'ultima da ogni part:to politico e confermavano Ja adesione aLI' Internazionale di Amsterdam. Respingevano danque. rocisamente e chiaramente. la tattica e la linea di condotta sostenuta e prc.pugnata dai ,ocmw1isti. Dopo a:nf)ia discussi::ine, queste pr0poste vennero accettate con 96 voti .:ontro l S. Per quanto coocerne iì Comitat::, centrale, il Congresso .. 2ccttò una proposta cfel Comitato centrale allargate, seccndo la quale il primo \·errà composto idsa 4 funziona.ri federali cd un membro per ciascun1 delle seguenti sette sez:oni: Zurigo, Thalwil, B~ar, Dietikon, Egg. Winterthur e Wettingen. La Federazione continuerà ad avere 1:1 sede a Zu- .r;go dunque, ma Ja sua direzione verrà sottrntta ali' influenza delb sezione zurighese. Con qi..e:,,a decisione il C' ongrcss::i ha volut) .::onfermare la su:1 a vversione ai ~isterni e metodi cbi ccmun~sti. A presidente della Federazione fu confermato il ccrn,pagno Mani ed. a cassiere il compagno Mose.r. Al compagno segretario Maag, che si è ritirato, li Congresso c19p1e~se la sua gratitudine .per il lavoro prestat::l. Gli altri ft:inzionari <lella Federazione furono pu,re riconfermati. La proposta della Commissione paritetica ohe voleva espulsi dalla Federazione quei soci che creassero o facessero parte di celJ'llie o fr:-tzioni nella Fcd'=1raz.ione, do:PO breve esame, su prc;;osta Greul'r::h, fu ritirata. Il Congresso non la ritenne necessaria, dc.po di aver stab;l!ro così chbr::unonle la line .• di cooùotta ,;Ile la F~è,'.)raz.ionc ha 1dtasegui,re. Nel co;r'l)iC.SS.() fu UJì c~ngrc-sso che gi".v•) alla chiarifi~azioie ciel 1,rogr::i.mm::i. e produsse la,cro u.:le e bucno. Gioino verra 111 cui parrà un soKno che abbia esistilo un ordi11ame11to sociale nel (Juale un uomo abhia poss[:d;,to del milioni mentre un altro non supeva come pagare il pro7;rio desinare. PAOLO. - ~.ì (a:zando :il htcohierc). - E questo serve mcr,;li:.o .a ~-u,~·~elb.J'.: i cnn.traitLe,• ,ohe ·'I noro s,ui b ·a neo (bcv,01;0 ,u. ·: Lu'~i. Piac,:,,·C, ar-li). LurC1I. - Le ho ven.diute, ma ,non so se ho gua.dcll:;:ii;ato. PAOLO. - L.i', s:gir;crr Luigi, ba giuaè,::t:Qll'.Lto e tamto. e non ,mì àeve solo !a m, ci;aZJion.c, ma pure un regaJio,- peroh.Z! le ho fatto ·conoscere un 01tmo ci'oa e, ;: m·,o am'·co Carfo Gmette !a mamo ,•mtla spatìl.a di Carlo). CARLO. - Ha T,a:,;ione lui. So ·:o quanlO Yai'~ono :e bestJ:e ogigi. Le ·cOilTll])e- ,r.o ,p_rohè d-E1btbo ,com1ù,t:,rc una dieo:ra di v~ani per ·una c<:Insogna. E in Qt;cisti ~lonr~i ai rrmc.:ite<rò,non meno cti •cinq1ia.1,taim: 11a ll:.re. BORTOLO. - Ma 'lei 111cgoziaa ,mi~io1ni? Deii tr~Tii 1cr bov:,ni? PAOLO. - Bh, -c.21roBortolo, qui (indicando Oarlo) •ci ,sono dei mi:,ioni. E li ha iuadaign.ai(ti tutti 1iaivorando, neigoziairxdo rdi qua e ,di ·là. Quesi'LLOIDO t!.a.- v,ora ,di •più ,di QuCtl oail;,;o!aio (indica Marco, aha in~l fraibteonpo qa sogt1,ìtabo a ~aiv,orarre). ~·LAR.CO. - Orqdo di no. PAOLO. - ,Pcrrohè? MAi~CO. - Se lh;a. <lei .mìlioni! P\OLO. - Gortaimenrte ohe ntogoz,iare è una ,profess.ior.e di.versa. Negoziamti si ,na~ce, oQme sii 1MS1cetenOTC,poeita..... {Clo1~t6nu1).

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