L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXV - n. 25 - 17 giugno 1922

N'ote istruttive Lemalefattedellascienza Un articolo del compagno Azimonti, direttore di Battaglie Sindacali contro la scienza che si mette al servizio del padronato e della reacione per la lolla contro l'orario di 8 ore, ha provocato la sequente lettera del compaqno Prof. Pnrro, che riproduciamo volentieri e raccomandiamo all'attenta lettura dPi rompagni: · Caro Azimonti, ho letto con interesse le tue puntate contro la Sc:cnza ufficiale e speéialmente contro coloro i quali. agli occhi <lei pubblico. se ne dichiarano i sac<'rdoti autorizzati. Hai ragione. essi cercano di ritogliere al Proletariato la conquista delle otto ore e ricorrono a tutti i mezzi da quelli prettamente... reazionarii a q~elli che vorrebbero essere persuasiYi. E fra i mezzi persuasivi, quelli più... persuasivi ùovrebbero essere appunto e precisamente quelli circo.nfusi dell'aureola e del prestigio della Scienza. di quella Scienza che ci ha dato tan,te meraviglie, in tutti I campi e che appunto per questo dovrel,bero far ricredere financo quelli che nelle otto ore di lavoro trovano la causa prima del loro elevamento morale e materiale. Hai periettamente ragione. :.~a hai torto quando. la,sci.a che te lo dica, tu crei una ce1ta confusione: tu non di~tingui. tu non sepa.ri nettamente la responsabilità della Scienza, da qt;clla degli scienziati o dei così detti scienziati. 'l'u. è vero, parli nel tuo 'articolo con una· c.:crta punt;1. di ironia che do~ 1 rebbe rimettere le co,se a posto. Ma questa tua ironia è-troppo sottile e non è abbastanza trasparen,te per le nostre masse. Sicchè io. che sono un modesto cultore dell'a /'ì::ienza e che ho in me la fede assolutame11te incrollabile che sarà appunto essa il mezzo più potente oer :i.rrh·are alla rer!f1nzionc completa del Proletariato. t1 sctivo per rimettere le cose a posto. X on è possibile neg-arc che la. Scienza alJbia compiuto fin oggi parecchie malefatte. Basterebbero per tutte quelle perpetrate durante la g-uerra: gas asfissianti. sott~marini, esplosivi. bombe speciali ... Ma 11maale non deve imputarsi alla Scienza. deve imputarsi a coloro che ne fanno un'arma di classe. Sono gli uomini che se ne servono i quali la volgono al male che la ,·o!g-ono al danno cli colCJlro eh~ t!~~,ivogliono mantenere oppressi, di coloro che vog-liono sfruttare. Sicuro. la macchina è il più potente mezzo di sfruttamento dell'operaio: ma perchè è nelle m~.ni della borghesia. La. Scienza è privilegio di classe e sene a dimostrare ciò che non è. ma perchè è nelle mani anch'essa della borghesia. perchè è ancora pridleg-io di classe. Dà dom'ani nelle marti della collettività la macchi 0 na fa in modo, che do-mani. la Scienza sia' alla portata delle grandi masse. sia a servizio completamente della collettività e tanto la macchina che la Scienza saranno le fonti principali .del benessere co,mune. E. nota bene, che qnando si parla di scienziati. occorre ancora distino-uere Galileo Galilei. N'ewto:1. Alessandr~~ Voi~ ta, Galileo Ferraris e tanti a!bri che hanno contribuito al progresso dell'umanità, sono stati i più grandi rivo]uziona.ri. poichè ogni progresso scientifico è rivoruzionario per se stesso. nelb sua essenza. E' quando l'opera di questi grandi dal campo dello studio è stata portata in quello della p1·a,t1ica,che è stata travisata, almeno apparentemente. ma rimane rivoluzionaria anche quando i tecnici al scr- ,·izio della borghesia cercano di farne un puntello sempre più saldo per il capitale sfruttatnre. Segui, te ne prego. il mio ragionamento. '\el « :\1anifcsto dei Comuni•ti. la previsione della caduta della bo-rghesia e del trionfo definitivo del proletariato è così enunciata: « Condizione essenziale clell'esistenz-a, e del dominio della cla•se borghese è l'accumularsi delle ricchezze in mano ai pri,·ati. la formazione e l'accrescimento del Capitale; e condizione del Capitale è il lavoro salariato che importa, come ultimo effetto, la concorrenza degli operai fra di loro. JI progresso deJl"industria. elci quale la borghesia è la involontaria e fatale apportatrice. in- ,·ece cli isolare i la,·oratori con la concorrenza, dà lorn una coesione rivoluzion;i ria mediante l'associazione. Con lo sviluppo della granc;le industria sfugge così sorto i piedi 5,tessi della borghesia il terreno sul quale essa produce e si aJ)p,.opr::> i nrodott1. La borghesia pro~ c!nce sopratutto il proorio becchino. Il •uo tramonto e il trionfo l:Jel proletariato sono ugualmente inevitabili ». Tutti gli sforzi della borghesia. tutti gli artificii che es5a potrà, me~le•·e in opera. anche se potrà per qualche momento illudersi che nuo,·c. circo,tanze non prevedute eia )Iarx cd En::-els. i fondatori della rlot:rina socialista. possano renderne fa.lse le previsioni. sono de,t!- nati a cadere nel vuoto. Un nuovo. formid~bile coefficiente 5i è anelalo schierando se1?1prc più nettamente daila parte d<'I Proletariato. quantunque abbia ootutò sempre sembrare. in un priino 1110mcato. che ('<,o fa,•ori<sc solt;;nto il Caf,it01c hor-:d1cse. .\nzi ciò co11fen11a in modo !'On cluhbio che la ho-!!"hcsia produce so'lra tutto il nroprio becchino•· Il mezzo più efficace di s,·iluppo e di dominio la borghesia, formatasi sttlle ro. vine dell'aristocrazia dopo la Rivoluzione francese, lo trovò nella macchina. Fu questa il perno fondamentale di tutbo il nuovo orientamento della vita collettiva· ~;sa condusse alla forma;done del prole~ tariato e creò il contrasto fra questo e la borghesia, acuì la lotta di classe c conferì ad essa le speciali caratteristiche che ha nei tempi moderni. Fu la macchi1n che mi3e in ,·alore ed •.ccentuò le con5,eguenzc sociali della dis11guale clistribuzio,ne della ricchezza del suolo nelle ,·arie regioni della terra; fu la macchina che costituì i! nucleo essenziale del Capitale; fu la macchina, in una p::trola, il punto di partenza primo di tutte le svariate forme di at!ività della borghesia. E i:-iccome 1-a macchina è suscettibile cli de,- pcrimento e ,di perfczio11amento nel medesimo tempo, conferisce :il Capitale ul'a tale natura, che esso non può vivere se non a patto cli accrescersi e di espandersi continuamente. La Scienza, dunque. e non è questo, certamente, l'ultimo dri suoi meriti. ha contribuito cfficac~mente alla ootenza cd 11110 sviluppo della borghesia, l~ quale ha utilizzato mirabilmente tutto ai fini ds:lla Drof}ria e,istcnza cd a,t,tività. La fisica, !a chimica, la meccanica le porsero sempre nuovi mezzi di dominio e di sfruttamen~ to. le permisero una produzione sempre r,iù intensa. sempre più estesa. sempre più a buon mercato. ).fa la concorrenza r\ètcrminò l'o~•essione cli trol'are forme di cn.!r.CQa sempre più potelti. se~1pre Diù ,0J)'0~e. sempre meno costose. deter• ininò ·0~5,c~sione cli studiare e .cJi a-· c1operare macchine sempre più rapide. ~empre più redditizie. Ed è s.tato così r.hc la borghesia ha messo direttamente ,1 contatto il proletariato con le forze della n?.tura. ha fatto comprendere a que- -;;to che la potenza della macchina non dcri,·a da una virtù speciale del Capitale; !na che il Capitale borghese. per sfruttare il proletariato. usa tesori cli energia che sono alla portata cli tutti. che a,ppartengono a tutti. mettendo in evidenza così più che mai la sua funzione parassitaria e dando al proletariato la dimostrazione pitt evidente dei suoi diritti alla coll!!ttivizzazionc dei mezzi di prothtzicme. * * * Cinquant'anni or sono, il mo;vimento alle macchine delle officine veniva impresso a mezzo della forza di tensione del vapore d"•acqua, il quale richiedeva il calore della combustione del carb.onc; la luce veniva ricavata dai grassi. dal petrolio. dall'alcool. dalla distillazione del legno e ciel carhone: il calore si ricavava esclusivamente dalla combustione. In seguito, attuata a "mezzo della macchina a vapore che imprime il movimento alla dinamo. la produzione della energi·a elettrica. fu quest'ultima che fornì a sua 1·olta ener!?'ia meccanica. luce e calore. Poi si potè trasformare in energia elettrica l'energia meccanica delle acque correnti e allora si ebbe su più ,·asta scala l'utilizzazione delle varie fonne di energia che si possono derivare clall'energ-ia elettrica: ,·enne a diminuire in qual;he modo l'imporla nza del carbone. Tn questo modo il Capitale industriale l'Cniva sì. ad allargare la sua base impossessandosi di nuove riserve per l'alilTlentazione delle macch1ine. vecleva cre- ~c~rc la sua potenza e la sua potenzialitù, ma ,·eniva a subìre una specie di decentramento. dovuto alla clivers·a na.turn di qu<'ste nuove riscn·e. Infatti. se il carbone. ner natura sua immobile nella pr.c,fonrlit:ì della terra. può facilmente essere incluso nella proprietà privata; se g-li alcools. i grassi, cleri,·ano da manloolazioni diverse su prodotti intimamente lcg-1ti :illa proprietà nri,·ata. le acque c0rrenti c:h<' percorrono a. volte grandi est ensio11i di territorio contenenti varie e diverse prnprietà pr;vate e (Jnalche volta estensioni di territorio che dovreT>- hcro es•cre <li t ulti. pcrchè figurano ap- ,,artenenti allo Stato; le acque correnti ;:he si rinnovano continuamente dalle 1rasse di acqua della superficie della terra. le. quali sono di dominio pubblico, attral'errn il giuoco delle correnti dell'atmosfera pro1·ocate dal calore irradiato da! sole su cui nessun capitali<;t-a, borgh~-. s~ può accampare qualsiasi diritto di proprietà. cla11110al proletarialo tin'idea abbastanza tangibile di ciò che ,ono i suoi diritti e la Scienza così lo avl'icina alla colletti,·izzazione dei mezzi di produzione più cli auanto esrn potrebbe sperare met- : endo in opera tutta 1:1 forza della. sua organizzazione. * * * Quest"or,cra ri1·oluzionaria della. Scienza è sfuggita finora alla borghesia. occu- ;:,ata soltanto a trarne tutto il vantaggio no~sibilc ed i111mag-i11abile.E del resto, an::he se eé•:a l'a,·esse notala, non potrebhc· i•:1peclirla: essa è costretta ·anzi a svii'lpparh. perchè è costretta a servirsene: « le. borghesia :,roduce sopr::t tutto il proprio becchino,. Ed è importar.le constatare che non si ferma so:tanto alla utilizzazione dell'e1:ergia mt:canica fornita dalle acque correnti l'app,~ggio valido che la Scienza fo;·;1iscc a'le ri,·eridicazioni del proletariato. poichè essa prng-redisce sempre cd il ~:no progresso an·icina sempre più il p;·nktarì·t'.O alla ~calizzazionc clelle sue 1.spiraz:oni. I•: c;Ò in doppio 111odo: di81 10 eca Gino Bianco L'AVVENIRE DEL LAVORATORE struggcnclc. diremo così. le caratteristiche ~ella proprieta privata, dando al proletariato una coscienza sempre più netta di ciò cui den:: tendere. di ciò che deve raggi un gore. E' perciò più che mai necessario che ii Partito socialista tenga presente il mo_ vimento scientifico e si renda conto di tutta la sua forza rivoluzionaria. Anche perchè dal progresso che la Scienza va compiendo fin da questo momento risulta che essa soltanto potrà eliminare quelle difficoltà non prevedute che si presenteranno al momento del trapasso d:i! !C~Ìml: borghcEc al regime socialista. La prescn,1. uclle nostre file deo-li sl udenti è un buon segno; non ta1;.,to per l"accrcscimento del numero dei grega.ri Povero E" l'c1ltima operaio lettore che ti :·acconto: la più grossa. Ti ricorderai di quanto si scrisse su queslo foglio sulle debolez::e ,li Cicerin: corr~missario del popolo in Huss1c.:.e ; orse li sarui unche inlerPssa/0 di controllare le nostre cril[c!1c. _ ·i no~lri a!·gomenti con quelli ae1 g10rnah cos1detti comunisti. Lo speriamo e lo desideriamo inqu~n!ochè :1oi ~ocialisli a differenza de1 aomenicani non intendiamo di im_porre il nostro dogma con i sistemi del Sanl'Uifìzio, proibendo la letlur~ dei giornuli avversari, ma ci augunamo che l'operaio sano di mente e cl_ifequto sappia lui con giudizio rn::wn~le scegliere il posto di lotta che g/1 confa nella vita. Eb_b"!,e dl!nque: Hai vis/o: quando s1 rimproverava che Cicerin alla conferenza di Genova auesse brindalo nl re. i domenicani risp0ndevano: - C ~e sl_upi_di, Cice_rin fa degii affaril C1cer111 in seg:.illo andò sulla coraz~ata a bere lo champagne con Viitono E_mrrmzele II l; e noi giù wl' altro strillo, osservando eh-~ con il· re non si fanno che afTari monarchici @_ della cortigianeria. I domenicani ntornw·?no _sul mi>desimo argomento: - C1cerm fa afTari! Cicerin visitò il vescovo cli Genova, fece_ 200 chilometri per avere un colloqu10 segreto con D'Annun::io, mentr_e non si scomodò mai per un ooerwo. ·.«L'Ordine nuovl? • per leccare il pwlto dove mangza, allora, eccoti che_ ti spi~era un ~rlicolo pieno di l0d1 per D Annun::10, sforzandosi di alzarlo od un livello morale eguale n Cicerin in un modo che dovrebbe far schifo. Tu ?peraio_ che hai fatto la guerra, voi reduci operai che oggi_avete C?mp_resotutto l'inganno della poesia d1 questo poeta patriottico; voi non avrete dimenticato quanto D' Annun::io imprecò contro il bolscevismo per essersi ritirato ciana querra facendo la pace separata con la Germania?! Ebbene eccovi a tutti l'ultima: Giorgio Cicerin, commissario della R_epubblica dei Soviet, prnna di part11:eda Genova ha fatto i seguenti regalz ai poliziotti di Sua M aesta, a quei medesimi che difesero lo Zar del nostro partito. quanto perchè cominceremo au a.vere dei tecnici coscienti, i quali trarran.Tio dallo studio stesso la persuasione che essi, astenendosi dal fare di ogni applicazione pratica, in qualsiasi modo, un nuovo puntello del Capitalismo e dallo ostacolare il movi111JCntoche ,ogni progresso crea verso l'attuazione dei nostri ideali, non solo 11011si danneggiano m'?. hnno il l0ro bene e nl bene cli tutti. Del rest.o il movimento scientifico è la concretizzazione df'! materialismo stiorico e perciò sboccherà. deve sboccare nella collettivizzazione dei mcz'l.i di produzion<'. E... mi pare di a1·er già occupato troppo spazio e finisco. per ora. salvo se mai, a riparlarne un'altra volta. Ti stringo cordialmente la mano. RAFFAELE PORRO. Popolo Per noi fu creala la barriera dei =?1 punii; r,ontrn cli noi fu aizzatn il popolo incosc:ienlC', o noi nessun sgt1ardo di rico/l0scenza, anzi insulti, cattiverie; ol re, a D'Annun::io, oali scherani della borqhesia italia11a onori, oro e brillanti. Così è la vita, povero popolo! STAFFILE. N. cl. R. Degli alleggiamcnli del compagno Cicerin si è scrillo a sufficienza; i nostri collaboratori ne devono conYenire e... tralasciare. . Federazione svizzera dei lavoratoPi edili COMUNICATO DEL CASSIERE CENTRALE Seiocm!r'.•.ouna decisil();nede,i due Comì- :ta,ti Gem.,t,rallJi , 1reooioonti ·d-e!.le Fede,r.azioni dcii li:wo,nrut.o:ri edili e del %gno, di2vdno vemi!r ,ah:,usi a,l 1.o l,ugL:o 1922. I ioaiss.:.e,ri ,reg-Olar.P' quindi i oomri e .poi .lie:e.aisse vemig•OJno 'lini.te. Peir renldere ,poss,ubile ,U'TI, reindio()IJlf,o r,,ron,to ,e lbiuono è a1S1Sobubairnente ecessar.io •ohe ;i .soci 1paig,lùooJ,e1l01roqu-0te t-otbai'.une1111~e fim,o .al!IJ)rim,o idi luigl,io. Anohe ~e quote ld1e:l!l1a, C ssa ,di d:ooaoupatioine ,e <l' i1n&oo- t,UJn'i-o ,derviomo v,e,rÌ,lr 1 pa- ,gaitie,iiilll,l(J a .tia,Je1diarfla. :! .sioci ,ch,e w;nna1rir.a1111ano airretmaibO 1diovma1111r,o IJ).algair,aenohe 1pen- :r' iarrisei'1r.aleitorqudte:nuove. 11rntti,i ,!-illxr,eitmi social\1i 1 ideivon.o v:enir Tiirneiss.i1ai caiss'.eri sezian.a:l1i ,non ll)iù tar-· di 1dlell JO -:,u1gfoo, /Petr,ohJvèeingon,o nunn-:- ra,bi idi m,u,o,v,o. I ,caissìiCIJ'i sez,iiomia1!,i 1tr.ait- ,ten,g;,airno provvòsic:ri.'.!Jme nte i .!Lbire.tt i ipre~o ,cli :Jo.ro. v,eu,ra•nm,o :daite jQro, .ulte- .r:i•ari istf'lwz:on,i ia 1111,czdz.io ,cincahar-e. J·r 2fJ 1g:iITT(g,11io .s' i:rlloom~ncteirà <1 1pre1-Pa 1rair;e ili <ma1temilaile J)Br :ii tr<Cn,dilconiioD.a qrnel ,g,ioimo,~n poi .'.1,oln si mr.tndl'tr} più ,ahc,unaunardhe.tta 1V,eoahhai a;bìe5eziorui. P.eiri0iò i oa~~:~11 faran:1r, be1.11~ .:i. ordi- ~•ia.•ne il m:11rci1ette <.:h-c:, :,rcved.H.>1:n1e;:,ie,, •Jo!!",oOooonrGJm111111-o. * * * SCIOPERI: BASILEA: Pittori. WINTERTH1JR: Gessatori. BOICOTTI dai fìschi di M orgari: Al q_uestore S_ ilveslri un magnifi1co AARW ANGEN: Wynauwerke P~ tutti i mestierL portasigarette m argento massiccio con decora::ioni in oro e rubini e con BASiiLEA: Hohli e Rensc1i,cosi'ruzione una dedica a/]"etluosa; al vice que- della E~lisestrasse. slore. ur~ portasigarette in argento lNTERLAKEN e dintorni: Rob. BiihJer, mass1ccw; al capo gabinetto del que- pittori e gessatori. store ed al commissario della pubblica sicurezza di Bordighera idem; all'attuale questore di Roma commendatore Secchi un portasigarette d'oro; un altro porlasigarelte d'argenln con decora:.ioni in oro al viKru:UZLINGEN - EMMISHOFEN: Boicottati i padroni pittori Jogensen, Niit, Ro!!isberge-r, Schroff, Sauter e Bu. chele, VEVEY: Boicottato per murato.I e ruace questore di Napoli; quattro por- novali. lasir,aretle in oro massiccio teri1pestrifi di brillrmti e rubini sono stati regalali ad alti personaggi italiani. fra i quali uno è il marchese de Nobili. l noltre: a tutti questi poli=iotti di carriern, a quesii schercmi della borr;hi>'-iaitaliana, la sua fotogra(ìa con dedica. Semùra un sogno. operaio lei/ore: non li sembra? .lla è Perità. che gli operai con il cranio imboltiln non comprenderanno mai. Pensa, operaio le.liore, quante ca- :ni>redel lavoro, quante umili leghe au~ebbero con orgoglio ricevuto. non lmllanti e oro, ma la sola fotografia con firma cwtenlicC! di Cic<>rin. E non /'eìJ/Jern. ZURIGO: Boicottati i padroni pittori Giauotti, Burmeister WilheJm, •Gaiscr, Hlildeliweg 18; Ande.-e~g. Winkelrìedstrasse. Ai soci della F,ederazioi1e è perm~sso di assistere al congresso 1eder2le in qualità di ascoltatori, fin che vi è posto nella sala. Gli stessi però non possono occupare il posto dei delegati. PC'r entrare nel!a sala, bisogna presentare il libretto sociale. Il pittore Bernhard Fritz, libretto N. 11608, è pregato di pagare le quot.::: arretrate alla Sezione di Sciatfusa. * * * Vedrai che l• Ordine Suovo per star fedele alla greppia. coi quesl11- La relazione sul!' attività fedetalc rini farà come [ece col re <> D' An- svolta ner.li anni 1920 e 1921 è stata rmn:.io. cercherà cli portar/ i al pari spedita a tutte le Sezioni. 1 sod la pcosdi Cicerin. sono ri.tirare dai cassieri sezio1rnli.Le Pnrtroppo la uila politica di que- Sezioni che abbisognano di maggior sto partilo di criticoni, in prnlica è numero di copie, le chiedano alla Cencosi vergognosa. trn!e. Va via tu che vengo io, è il loro mollo, ed appena che vi sono fanno peggio. E dire che noi lauoralori abbiamo riccunmlalo centesimo su centesimo per mandare qualche franco in Russia, e dire che noi socialisti italiani siamo stati i primi a levare la voce contro le poten:.e capilalisliche che '-lringevrmo in un cerchio di ferro e fuoco la Russia dei Soviet. IL COMIT :A TO CENTRALE. O!tre cinquantamila metallurgici della Lombardia hanno /Jroclamalo l'intamrilJilità del salario attuando lo sciopero contro le imposte riduzioni 1/tuft:i, iii Cr~nH1 ~:;10 Fede,, alle p:! r 1717 nacemente lottare e vincere contro gli alleali dei padroni. Vi\•o i metal/urgici di Lombardia! L'abiezione dei controrivolu e l'assassino della Luxembu:i-g Sono trascorsi due anni e mezzo ci.ali' assassinio cU Rosa Luxemburg e 1di Carlo Liebknecht; e g:li autori di quell'infame delitto sono ancor.1 impuniti. Ma ogni giorno più si mosbr-<1 in tu,tta la sua sinistra luce I' abiez<ionedi quei controrivoluzionari. che <lei <lelitto fiurono gli autori di~ retti, come pure di coloro che ne furono gli ispnratori. - ASSASSINO E LADRO Anche il processo, svoltosi in questi giorni dava-nti al Tribunale d; DerHno, ci h,a dato un nuovo quadrn dell' albiczione di quella gente, ci ha rivelato un nuovo capitolo della fosca controrivoluzione germanica. Sedeva sul banco degli accusati il ~ottotenente Ennst Knrll, accusato di fmto a danno dellai Luxemburg, e con lllii doveva ,rispon.d~re di complicità l' ex tenente Bracht. E precis;:imente, il Krull era aoousato di es- ~ersi, in occasione dell' assassini0 de:Ua LuxemJjurg, apprapriato• del suo oro1ogio d' oro e di iaiverie,in occas;one idi perquisiizioni domidiari della Luxemburg, portato vJa con sè e Per sè certificati e fotografie del- [' assassinata. U Braoht, a sua volta, era aiccus:ito di essere al oo,rrente di questi fatti e di aver portato l' orole,gio della Luxemburg alb reda:zione della Rote Fahne, dove sperav;i di cederlo a caro pr-ezzo. Dopo le solite fo,nn:i.lità. il sottotenente Krull ,raccontò al processo che al 15 gennaio 1919, giorno dell' assassinio di Uebknecht e del'la Luxembu,rg, egli era <l!i, servizio all'Albergo Eden, dove era stata appun-to uccisa la Luxemburg, e riferì che L' OROLOGIO DELLA LUXEMBURG PASSAVA DI MANO TN MANO COME TROFEO. Allora il Krull, stando al suo stesso ,racconto, intascò sileniziosamenie l'orologio, affinchè non andasse perduto, e con la ferma intenzione di consegna111opoi ai parenti della Luxemburg. Ved~te un po· che nobiltà d'anjmo! Ma lai nobiltà d'animo non soccorre sempre alh memoria. Fatto sta che dimenticò subito i suoi buo· ni propositi; e 'invece che ai parenti deUa Luxembu.rg, egli mandò l'orologio d'oro. ad Amb1wgo ai propri pareinti, che non ne onoscevano la provenien_za.Alia domanda del Pr;couratore cl.i Stato pe.rchè non abbia mandato l' oro]ogjo ai parenti della Luxe1111burg,il Kru.Il · risponde dii non averlo fatto, perchè temeva, i·n questo modo, di destare sospetti dj partecip:i.zlone ali' assassinio della Luxemburg. Egli avrebbe voluto aspettaire a farsi vivo, finchè tutto quei] u-iste aff.a,refosse stato dimenticato. Solo nel gennaio 1921, vale a dire due anni dopo l'assassinio, valendo , ecarsi all'estero, per il che era provvisto di molti quattrini, ccnsegnò l'orologio al suo oamer.::i.ta Biracht, con l' incarico citi farlo ,pervenire - con la maggiiore discrezione poss"bLle- aii pareinti <Lellamo.rta. Ali' altr;a accusa, di aver rubato documenti e fotografie neHa casa della LuxembtLrg, il Krull ,risponde r,he egli si ora recato nella sua abitazione 1con l' ordine di :i.rrestarla. Ncn ayeTidola trovata in casa,-sequestrò i mai~oscritti e tenne per sè ce,rtifiiicati e 1e fotografie COME TlèOFEI DI VITTORIA Questi trofei però egli ,·ol-eva: te· nere soltanto com~ r,icond:o ! L'altro aocusato. il i e II ente Bracht, sostiene che scio nel marzo 1919 vide l'orologio e le carte della Lu'<cmburg. Altro non p'Llòdi.re. Più tardi, quando il Krulll rnleva andare ali' estero, consegnò -a. lu.i r ornkgio co:i r incari120 di brio a'1erc ai p::- 1 enti. 11~· Braehl andò allora alìa FN:Jlwit ,per p:ul:J.r.; con HiHer,d111g. Siccome questi n,Jn c· er:.11s,i recò alla Rote Fahne, dove 10 ricevette il •r<:- dnttore Fuchs. che g-li r,rese l' crolog:.J. L. accusato soggiunge :rnd1e (:he per lt1i n0n e:ra molto «simpatico» andare eia quei gir.rnali; ma ciò non toglie che Vi m1dò e c.!te !domandò quattrini. l due accusati sono s1:1ti riconosoluti cohJernH del!' imputaz.ionc loro fatta, e il Krnll fu cond~nnato · a tre mesi di can:..:eree il Bracht a 500 marchi di multa. K[~ULL, L'ASSASSlNO DELLA LUXEMBURG? Ma cr~ pare che il Krull venga final,mente chiamato a render conto di un ideliitto ben più grave che non quel'lù del sen,/plice fu,rto d. orologio alla Lu'<embu,rg. Come abbi,amo visto sopra, eglì stesso Ila dichiarato di non ~ver subito consegna.to r orologio ai parenti della Luxemburg, perohè temeva dii destare sospetti intorno alla sua comparteciJ)azione all'assassinio della nostra .g,rande m.airtire. Oria, il fatto sta ohe il Ka.ull fu già altra volta sottoposto a un'ri.struttoria per rispondere di quel delitto: istruttoria, però, ,che fu S'llbito sospesa, peychè non si erano trovate contro di lui valiclli elementi d'aoousa. Ma ecco che adesso si eleva contro il Knùl un formidabile accusatore. Fi1 n dall'anno scorso noi abbiamo pubblicato su queste colonne i brani più saJi,entL <li una Lettera, scritta appena usaito dal ca,rcere da quel so1~to Otto Runge, che fu processato e oorndannato per avere ferito aJ1a nuca col calcio del fucile tanto Rosa Luxemburg quanto Carlo Liebknecht. In quella lettera Otto Runge ammetteva che, quando Rosa Luxemburg e Cairlo Liebknecht furono portati aLl'albergo Eden, dove aveva sede il Comando <!ella divisione della Cavalleria del1a Guardia, fu proprio lui ad assestar.e il primo colpo. Ma soggiunge,V'alanche che ciò egli av-eva faMo per ordine dei suoi superiori, il ca.pitano Pa,pst, i,l capitano di marina Pfiluck-Hartung, il tenente Schulz, il tenente Liepmann e il tenente Voge!. Contro tutti qu;sti ufficiiatl..i,infatti, fu anche intentato il proc:esso. Ma erano lo,ro giudici gli stessi uff.ici.1li del'la loro divisione, i loro swperior!, i doro amici, che avevano tutto l':iJnteresse a salvare l'onore de.I Corpo. E 11 :Pr<x:·essofinì con un·,assoluzione ouas.i iaompleta. Condamnati fwrono soltanto il soldato Runge, che se la c:ivò con tm.1 lieve pena carceraria, e hl tenente Vcçe], il quale però fu subito fatto ruggire. Adesso 11 Runge s,i è present:i.to spontaneamente alla reda.zione del giornale socialdemocratico Vorwiirts di Berlimo, ha 1cxmferrnato per filo e per segno le dichiara.z.ioni già fatte ir. que!Ja sua lettema~ha tdiiichwato che durante il loro carcere preventivo q,ueg~i uffii,cialli, t')~Qevano andare e veniire nelle foro ce1le, ricever visite di signore ,0011 le quali banchettavano, e - quel che più in1iporta - egJi ripetè che l'assa;ssi'l1iOdelL'l Luxembrn,g e di Ue.bknecht fu veramente organizzato da quegli Ltfficiali i qualJ avevano dato a la.Lil'ordine di assesta.re il primo colpo. Un punto •era s.ovratwtto oscttro. Fin dal primo istante dopo il delitto, si ,raccontò subito ohe, quando la Luxemburg già quasi esa.mine veniva trasportata in oa,rcere, imp1rovvisame11teun indiviiid!uo sailtò sul rpredel1lino del'l'automobHe e a bruciapelo le sparò un colpo di pistola alla testa. Dopo di che come è noto, l'automobiJe continuò liJ. -oammLno; ma invece di essere tras,_portata a;l ca,r,cere, il corpo della ùuxembu.rg fu gettaito nelle .acque !diel canale, dove fu poi r,ihrov0to cinaue mesi dopo. Orbene, i'ino-ra non si è mai saputo chi fosse q1Ue1l'indiv:ilduoche saltò srul predeihl,i•niodelfautomooi.le. Adesso il Runge 1drrohùaireaspbcitamente che qt1elll'indJividuo era p,recis'.1mente il sottotenente K1rull. Come è facile immaginarsi, i controrivoluzionairi. i rnrlitaristi, gli antiichi uffiiciali metteranno ora in opera ogini loro mezzo per isventa,re la ::1_,_:,~aV. edremo se ci riusciranno ::incora ll'na v,o!ta. Intanto si annuncia cl;e i! q11estcrc di Berlino ha subito Nùinato u111 Inchiesta. ~.u tutte le ne;-son:: 8<.:c1•ste:: da! Rt•nge ed in ispecie s.ul scttotenent~ Krnll. tavori edili orevisti ZURrlGO- Città: OaJSa cc11111una1clce- olo-si,:ist.-lù::t1;. ~f 1d.i ii1nai11t0h- i; Sente :L bi.1!1a:71.10,n i idica)P1.:(!K 01111~0,,aiw,&t,r::is -·e) - - Tu1e lllibitazncmli 1diC\PJPÙC (Dorfsta-as.-,:::) 'fir. 4..-'5.000- A1~llarrw;:i1mernho de!i,a Siohaiil.aius::,n:/,ra,<1<;;. fr. 492.000. wi;,:TERTHUR: Q.u~lf~no ah:rt,az,:on,i do,n;J\e- C.C1i;rev:101•;c d ,i~a HaCdc1nstn-.a1,1,c~,·1r. 17-5.000 - lr.11g1rwr1d:·m,1111to ·d ~;na ,C!'c,l<):] Scn:i:i, ,tf:o:i cJ i VCllt,h ~ i 111, Tr3illC'hi• 3"-5.COO- Al:il-an:~a011c111to c e,'.•!,a re~~ lc~r.n1\"f:ad1a. ,fu-.457.700 - J111i,l'('randiimc11to ,dc),'· r,.:>"Aicm1,;clfas.tirc1Juual:i, fr. 151.000. TH/\LWlL: Coobnuzùo1n.i t,rald:tùi, ka1nohi 134.000. W!ESENDANGEN: Coslrn.zi,c111s1bi radr.ir.f., fu·. 96.000. SOLETI"A- Olten: P.11\~a1r,Q."amcn1bo à'd IPOl;-lre ,dle11!'.1a. l" .!a1Z1i•0111,c, Jir.. 30.000. SOLETTA-Città: Nnov-o J)Olllle sull'Aar, fu-. 3?.5Al00. TURGOVIA-Amriswil: 1d 1 e1!!ln chiesa, iìr. 90.,000. R,i1n,novazione GLARONA: fn·st,~fliazi',01n1ei•d1rain!i a Maltit. tr. 1-Q2,000. SClAFFUSA: Cor i,c d' os,pcid.ale: irr. 37.000.

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