L'Avvenire del Lavoratore - Annno XXV - n. 19 - 6 maggio 1922

L'AVVENlltE f)Jil. LAV01'ATOU --·-·-·-·-•-··-·--··--·· -====~- .::_::_:_:::_;;=:~==-:..:.:-•.::.:·• -:.. ..;;.:;.;_· •· ..:.:·-=-- :.:.:.· ==.-·:...::.-·::.:··-:-__• -- ==-::=::::·==··-==--·=:··~::..:_·~- -.;.::.··-=--=:::..::::...-=========-=-============================= Il valo i-e della vita _Qua.Ilo chesiosserva inunluogo dicura S. Blasien (Foresta Nera). Aprile 1922. (G. F.). - Si dice, generalmente, che noi a,pprezziamo il valore di una wsa quando questa l'abbiamo perduta. Quest:i profonda vc.rità è sopratutto indiscussa se noi l'applichiamo alla vita, la nostra vi.ta individuale. In questa Foresta Nera,· che i romani chiamarono Selva ed i tedeschi la denominano « il giardino d'Italia in suolo germanico » · è tutto un in- -vito alla vita. La Foresta Nera trae il suo nome da1l fatto che tutta la regione è coperta da una Sèlva di alberi i quali, ad occhio nudo, formano tante macchie nere. In alto gli abeti; pi\'! in alto ancora i pini silvestri; ai -piedi i faggi e le quercic. AIJa sommità del Fct<llberg 1500 m.) nelle feste di Pasqua. si svolsero le gare di Skis. La neve, in linguaggio alpinistico, non era troppo buona, ma oiò 11011 impedl che un esercito di skiatQri, proyetti e dilettanti, arrivasse fino lassù prendendo d'assalto prima i tre alberghi e poi la cima del Feldberg. Fra la variopinta folla si notavano molti « Schwyzer ». « Questi svizz-cri con un paio di Rappen possono godersi i m!~liori spettacoli venendo in Germania », osserva un tedesco, m~ntre paga il suo caffè, che trova maledettamente salato (25 marchi comr,rese due minuscole Kuchen). E bevono anche parecchie bottiglie di vino del migliore, gli svizzeri. Da 100 a, 150 mairchi costa una buona bottiglia dl vino del Reno, della Mosella o d-e'l Palatinato. Dividete la cifr:i per 50 e trovate che uno svizzero può prendersi una buona ubbriacatura con pochi franchi. In Isvizzera non votrebbe bere una uguale quantità cli sidro -con quei soldi! ... Il bianco Feldberg è un vero formicaio. In attesa delle gare ufficiali di corsa e di salto i dii,lettanti danno prova della loro capacità scendendo ,·eloci dalla vetta, o facendo dei zigzag. Alcuni finiscono la discesa eon un elegante, « Telemark », O))pure si arrestano di colPO con un ben riuscito « Cristiania». Ma molti cadono, e qualcuno in modo così buffo da sollevare filar-ità generale. Capita quasi a tutti del resto. mili, Massimo Gorki, fu qui per circa tre mesi a migliorare un llO' la suz. malferma salme. Aug,uri-amoci dw la cura gli sia giovata ed egli possa continuare a dare all'umanità sofierente i frutti del suo ingegno. DoP.,_ola guerra S. Blasien ha preso un maggior sviluppo e pit't ne p.renderà i'll S'eguito. E' in costruzione una ferrovia che si riallaccerà alla Hoellentalbahn. a Titisee, che dista 25 chilometri da S. Blasien. 1 grandi Sanatorii di Oavos, Arosa e Leysin in !svizzera non possono più ospitare 1 tedes·chi, nè in generale gli ammalati dei Paesi a bassa valuta. Qui invece la cura costa molto meno. Anche Me11to11.Ospedaletti e Nervi, col tempo, ne risenti:ranno della concorrenza di S. Blasien. Curiosa situaziono Quelb di questo Paese vinto che fa la ~oncorrenza ai suoi vincitori! Al Kt~rhaus, durante la stagione, il gran mondo si diverte in tùtti i modi; è l'inno alla vita. Nel Sanatorio e nelle Case di cura si lott-l di·Siperatamente con la Morte. Gli ammalati gravi sono là stllle ohaise-longues, avvolti in car>erte di lana a far la cur,:-i ckl sole. Quelli che 11011 sono gravi, o credono di non esserlo perchè pos- -son,J muoversi, li incontrate sui tanti viali e sentieri della foresta, elegantemente vestiti, gli occhi fehbricitanti. Portano in petto il terribile male che non perdona! Alcuni lo sanno che 11011 guarira11110 più: e fra questi sole una pi-cc,Jla parte è rassegnata al destino. La maggioranza spera, s;pera sempre. benchè la scienza abbia pronunciata la sua parola, che è la condanna a morte. La grande schiera degli ammalati è fiduciosa in una guarigione più o meno completa. Vi sono taluni che, temendo <li non poter vivere a ltmgo, si accorciano ancor più l'esistenza· con ~regolatezze di ognj genere. Vc-gliono viycre oggi: i'I ùomani è troppo incerto. Nei C..'lffè-<.;onc:::rtC'. nei trattenimenti serali voi Potete osservare alcuni di questi ammalati darsi alla p-az.za gioia. Si scavano la loro fossa innanzitempo. Ma si può cr.ndannarli? Con che ricercatezza poi cur:1110 la loro toilette questi amma1;1ti è cosa quasi incredibile. Ved1,;ndo che la vi: ta sta allontanandosi <la l•)ro. essi cerc:inc di attaccarsi ad essa ancora maggiormente. Le donne ricorrono ~,pesso alla icoiffeu.se, pcrchè una artistica pettinatura rende la donna piì1 attrae1ite. Cli uomini si tengono sempre rasati, ben pettinati (leccati, io direi), ed i due sessi rivaleggiano nei prr.fnmi. Questo fenomeno lo si osserva in tutti i luoghi di cura specialmente per ammalati di petto. Nello stesso Sanatorio Popolare di Prasomaso in Ya.ltellina, frequentato qua~i esclusivamente da operai e piccoli impiegati, in proporzione ridotta. dovuta alla minore cap11:.:ità finanziaria delle singole borse, io potei osservare lo stesso fenomeno che si verifica nei grandi sanatorii. Una legge comune li untsce. da estendersi a tutta l'Italia. Auguriamogli buon successo. L'ltaiia in questo campo è nno dei Paesi più arretrati. Non sono molti anni che esiste il primo Sanatorio Popolare, quello di Pra:sornaso. Una goccia d'aJCQua su di una pietra infuocata. Uno 4~i più ferventi_ propugnatori dei sanatori popolari in Italia fu il compagno avv. Marioni di Bergamo. E la caimpagna l'aveva iniziata nei migliori anni delJ.a sua vita. nel oieno vi-gore delle sue forze. Molti anni dopo il Mariani era .colpito da tubercolosi, e da quel male morì! « mutUati del rpolmone » come li ha gicstamente definiti il compagno dottor Veratti assessore dell'Igiene di AQUEFORTI Milano. Amor filiale e prJncipi · ereditari. Nel fatale 4 agosto 1914, Henri Barbusse, che si trovava allora in uu Sanatorio ai piedi del Monte Bianco, c.redette anohe l,ui, come altrj, -- volle sperare almeno, - che la guerra sa• rebbe stata di breve durata. Poco dopo il « poilu » Henri Barbusse era in trincea e vi ste.tte per molto tempo ove gli si offrì la materia per il suo grande Hbro, profondamente 1unano, L'amore filiale dei principi ereditari per i genitori ancora regnanti non è sempre stato esemplare. chi? Ma i giornali sono pieni- di inser• zioni di cartomanti e -chiromanti e simili, le quali annunciano che « fanno le carte "• che • predicono l'avvenire ., che « leggono nel cuore degli uomini .,. che « sanno rimedi efficaci contro ogni malattia del cor- · po e dell'anima », che. assicurano, natùralmente, la « massima segretezza •· Chi Demetrio Alati, altro nostro compag110, scrisse un dramma a soggetto sul prc-blcma della tubercolosi, insistendo sulla nocessità dei sanatori popolari. « Per la Vita » fu premiato al concor~-o di Roma della Società degli autori. L'Ala1ti però vide il Problema fondamentale; ,la trasformazione della Società. Il professore Roberto, a 1500 lire all'anno di stipe.ndio. fa dèi sacrifici envrmi ,per sostenere le s,pese sanatoriali della sua Alda. Quando questa - finalmente! - torna dalla Germania guarita, egli. Roberto, è condannato a morire! Il sopralavoro e le privazioni hanno sviluppafo in lui il morbo fatale. La guc.rra, oltre ai lO milioni di morti. quasi tutti giovani, ha lasciato ùietro di sè un eserdto di milioni di mutilati. e fra questi molti sono i « Il fuoco». · La storia abbonda di esempii di figli principi che, più o meno palesemente, facevano la guerra al padre re. • La meretrice che mai dall'ospizio - di Cesare non torse gli occhi putti •• per dirla con Dante, l'invidi.a che fu sempre • delle corti vizio •, non sobillò soltanto i cortigiani, ma anche i principi, anche il fratello contro il fratello, anche i figli contro il padre e contro la madre. Ah! se si sapessero tutti gli i;ltrighi delle Corti I Quali « specchi di virtù • ! Ah! le convenzioni di Ginevra e dell'Aia inf.ese a umanizzare la guerra come furono .calpestate da tutti I bellieranti ! Andate, se avete occasione. a visitare ui Museo della Guerra e delk1 Pace a Lucerna e là constarete tutta la impotenza del pacifismo ,borghese inteso ad evitare, Uno di questi specchi era, ad e~empio, o per lo meno a rendere meno atroci la corte degli Hohenzollern. Lì poi, forse )e guerre. A parte il fatto ohe mol- più che in oualsiasi Corte moderm, la gelosia fra padre e figlio era tradizionale. Ussimi pacifisti bo.rghesi sono diven- E Guglielmo II, il pio, il cavalleresco, il lélti guerraioli al P_rimo ~quilJo di cristianissimo Guglielmo, s.:mbra proprio tromlba, la guerra Cl _ha _d)most~at_c essere stato un modello di figlio. il padre, eh~ s~l~ a·bolendo tutti . gh 1'!1penah- Federico III, ,godeva fama d'uomo libe. sm1, c1oe trasformando 11regime eco- raie; la madre era una principessa inglenomico borghese in una Fede.razione se; e Guglielmo II. invece era culo e di Stati a C0QPerazione socialista sa- camicia - come si suol di;e - con gli rà poss1ibhle il mantenimento della Pa- elementi più reazionari dell'esercito, della ce. Solo allora verrà apprezzato da nobiltà, del clero. I suoi dissensi con i tutti il valore della vita umana, e la genitori scoppiavano, quindi, spesse volte salute dei cittadini sarà suprema cu- vivacissimi; e il padre era ancora vivo - ra della Comunità. di ciò fa fede Bismark - che Gµglielmo già preparava i proclami da 'indirizzare GENOVA ai popoli e agli altri principi quando sarebbe salito lui al trono... Amore filiale! Adesso, uno che visse nell'intimità della Corte degli Hohenzollern, racconta con qµale mancanza di rispetto il morente Tre settimane sono trascorse Ol'lt· « Perchè - rispose l'altro - - se a- Federico .~ fosse trattato dalla cricca che mai dacchè, con una solennità iera- yessimo cessato un ist'ante di tenerci circondava il figlio Guglielmo, e dal figlio tica, iu inau.guraia la più grande, la a braccetto come due fratelli, ci sa- stesso. E fra altro racconta anche ques.ta: Picì promettente Conferenza dei po- remmo saUàti addosso come due bel- • Il principe ereditario Guglielmo d·sse poli, che la storia registri .. Tre setti- ve feroci. un giorno a sua madre: - Ah! se il bahmane di discorsi, di scaranuiccie, tli · li Cosmopolita. bo fosse caduto a Worth (la ram.osa batbattaglie. Ma le cose sono al /Jllllto dì ....,!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!l!!!!!!!!'!!!!!!!!!!!!!,.,,.,"!!!!!!!!!!!!P!!!!!!'!!!!!!!!!'!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!,,,._ taglia di Worth. vinta d':li prussiani conJJrima, la Confere.nza non ha fatto, si I I tro i francesi nella guerra del '70). Sarebpuò dire, u menomo passo verso le: L lnternazlona 8 della miseria be stata una fortuna, - Ma Guglielmo mèta. Un solo !!f'(lllde fatto s· ebbe e . - rispose la madre - calcoli tu così po- ~ A enmv, si discute anche, nelle sinora: il trattato russo-!!ermanico,• co la felicità, che egli godette in questi ~ Sottocommissio11i, del!a disoccupa- · ma questo accordo avvenne al di fuo- 19 anni.· e la mia e la felicità di noi tutti? zio11e che travaglia tutti i Paesi, si N 1· ·• 1· fi 1· ri della Conferenza, '"nzi, si· p110·[·~e, 1 - 0 rep ico amoroso g 10 - sa- " ' parla anche della, diminuzione della bb 1 1· 1 dire, suscitando le ostilil<i 11ostu111e re e st ato mo to meg 10 • •· 1Jroduzione e i/Jel consumo. Ciimgo,zo Quant iet· t · t dei 11rinci11a11·attori· dr' q1resto Co11c1·- a P a, quan ° amore m quu 0 nuindi a /1rO/'JOSitO,prOPr'i·o i11 questi· ficrliol lio diplomatico.... '' .. · giorni, alcuni dati statistici, risultanti L~. stessa pietà, lo ste,so amor:e, con Cioè, no: ci Siamo sbagliati. I vrin- da una inchiesta, fdtta dal prof es- c.ui guidava poi gli eserciti al macello e cipali al.fori han110 fatto anche essi sor Edgar Wilhmrd dell' rmiversitci di il popolo alla rovinai il gmnde gesto, ha11110preparato es- r.inevra. si f}llre il gra,ule evento, ha111w essi Nella Svezia quasi tutte le ìndu- PoveroCristoforo pure aperta wt' ampia porta Per la strie hanno ridotto della metà l'orasospirnta Pace universale. Hanno i- rio <f<i lavoro; e ciononostante ci sono Colombo r deato il Patio di « non aggressione», ancora 60,000 disoccupati, vale a di- Soffermiamoci ancora qualche istante il vatto di garanzia, l'accordo che re il 23 per cento degli operai. in Germania. Guglielmo non c'è più. Ma è maggiore truffatrice? Quella che scappa con le gemm~ delle signore nobili e pesJecagne o quella che ruba soltanto le due o le tre o le cinque lirette alla p<>vera donna del popolo? Eppure, la questura vede gli annunci èi quelle itnbroglione, che speculano sull'ignoranza, e lascia che continuino la truffa. Noi sappiamo persino di casi ancora oiù dolorosi. Sappiamo che qualcuna di queste indovine è assistita da un medico patentato e laureato, il quale sta nasco• sto dietro una cortina o dietro una porta, ascolta la relazione dei malati, che vanqo a. farsi curare dalla pitonessa, le passa secretamente un bigliettino su cui è scrit• to il rimedio ... e qualche volte anche l'imbrocca, aumentando così la riputazione ~el!'indovina. E quel medico si presta a tali atti, per campare la vita, perchè non trova clientela, perchè così ha sicura la çaga di 20 lire al giorno ! Così, dall'una parte la truffa fondata sull'ignoranza, dall'altra parte la miseria che spinge a farsi complice dell'indovina un uomo che pure ha trascorsa tanta parte della sua vita sui libri e nelle cliniche I Quale miseria materiale e morale in questa nostra società I Educazione r Questa la leggo nella « Arbeiter Zei• tung • di Vienna: Sono entrato a far visita, mentre padre e madre ·schiaffeggiavano 1J loro figlioletto. , Non fa che dir bugie! Bisogna fargli perdere questo vizio ! • mi disse il padre, rcr iscusare il suo m'ldo d'agire. Poi m~ndò via il figliolo. La madre sospirava. « Cosa dobbiamo fare, perchè questo ragazzo perda la brut. ta abitudine? •. - Ma voi dite sempre la verità? - Cosa? Che? - Domando, se voi non dite mai bugie. - Noi? ! Ma che cosa ci ha a fare tutto ciò? ....;...Oh, ci ha 'm9lto a che farei - Ma cosa vuol diri::? H oi siamo come molti altri. · · · ~ - - Vale a dire che... -·•-..,;.,,i.,._ ~·-.• - Ebbene... . . -. ~ Sì, ma il ragazzo se n'accorge, sente che ... deve JJreludere al/' evoca in cui il tu- In h,ghWerra i <lisoccuvati che, nel ci sono ancora i suoi amici, dep0sitari del JJOandrà al pasco/o con l' ag11ello. /9/3, erano solta,do il 2 ½ J)er cento suo p~nsiero. E costoro, questi ariani pu- - Ma da lui dobbiamo pretendere che dica sempre la verità. -<• Oh! santa ingenuità! O, forse dia- degli operai, fermano era il 23 per ri, hanno finito, hanno demolito ora debolica furberia ? cento. finitivamente anche quell'avido vanesio di Voi già sapete che cosa sia l/Uel Nell'Olanda il lB,S JJer ce,zto nel Cristoforo Colombo. Bisogna, infatti sa. vallo di non-aggressione. Ogni Na- /J z • 'l 21 . N ' pere che già da m,olto tempo le rela;,oni zione si im11eg11a. non àggredi're la e gro r . ' m orve[!ia il 28 ver cen- di Colombo con I' b , 1 to ... E la triste categoria potrebbe spette Sembra g h,e rhe, sono m!:to ~ soNazione vicina... f' M . · anc e e e sua mo6 ue IOS O che lei scherza? -- verrebbe ~on uumrr, .7' /J~r raccog!iere tutte se un'ebrea: motivo per cui la ébie~ voglia di domandare. Ma il mo- li! una ~o a ci ra: l/ numero comvles- non ha mai voluto canonizzare ·1 gftnde mento è troppo grave, è tropJJo tra- ~n;o dei comvfet~menle disoCCfl[X'ti ~i scopritore dell'America. Adesso :X, 1, stan. gico, sono in giuoco interessi tro/J/JO ca.col? a.mm_onfta _IO o 12 m1/wni, rl do ~ quanto narrano alcuni giornali ingrandi e beni trO/JJJOalti, per poter nume, o de!.!l~o~ercu che lavora110 sol- gl~si, pare addirittura che Colombo fosse tanto a meta si calcola ammonii a 15 lui stesso un ebreo. Suo padre si chiamasoltanto JJe!lsare a uno scherzo. Ma, miUoni al di ltì dPlla cifra normale.Ml va Giacobbe, sua madre Susanna. Per 1 ·1 allora, francamente, bisogna ammef- · I · 1 I 11eri0Go Prebellic.o! suo viaggio, gli furono prestati 17 • 000 duere c ie quei bravi sif(nori, i quali E in questa statistica sono comvre- cati da tre ebrei. Fra i suoi co,npagni di hanno ora nelle mani i destini del!' Eu- Si solia1Uo gli averai, che ricevono il viaggio vi erano 6 ebrei. Il primo che rova, si illudono o vogliono illudersi · · d sussidio di disoccupazione. Ma chi può pose pie e sui suolo americano fu un o vogliono il[uderl' i popoli. calcolare la cifra completa, esatta? ebreo ... - Ehm! - Un ragazzo deve essere allevato nidi 'amore della verità - Allevato con s~hiaffi? - Conosci tu forse un mezzo migliore? Non mi venir fuori coi cosiddetti metodi moderni di educazione. ...:..Ma niente affatto. Però, non volete voi dare un buon esempio a vostro fi1lio? - Cosa? ... - Dicendo voi stessi la verità. - Incredibile I - Sarebbe i'I metodo migliore. GENOSSE. Controle espulsioni Lo spettatore che ora ha riso per la caduta di uno sklatore, è poco- dopo attore e fa ridere altri per una sua caduta. Nel salto è ancora ben più difficile. Su dioci dilettanti. nove cadono, roteantdb fin giù in fondo. E si ride. Poi vengono i maestri. Questi diffilmente cadono. Rompono la pun~ ta o spaccano addirittura in mezzo lo ski. ma sono sempre in l)iedi. I norvegesi sono i migliori skiatori del mondo. Hanno poco sole e molta neve laggiù. L'inverno dura molti mesi e l'uso degli skis non è più uno spo.rt ma una nocessità. Nella gara di salto un norvegese toccò i 42 metri. Sulla terrazza del Fel.dlberger'hof e nelle sale interne la folla pigiata d.isc."llte, rid~, canta, mentre sul Feldberg altri si attardano a fare ancora esercizii, ed uno sciama di piccoli ragazzi vuole imitare i campioni del salto cadendo tutti regolarmente a pochi metri ... Mancava solo un bel tramonto che indorasse le -circostanti cime per rendere perfetto l'i-nno alla vita. A pochi chilometri più in giù circondato d.1' una• selva di abeti, ecco S. Blasien. luogo idi cura per i sofferenti di malattie polmonari. deg;li organi re-spiratori e del cuore. Fra i giovani che seno qui in cura a S. Blasien ne conot}bi une, il quale dcv.e a,·2re dai 25 ai 28 anni. Costui conosce la sua sorte. Ha insistito presso il medico perchè gli dicessi:: la cruda verità. che fu brutale: ancora sei mesi di vita al massimo! Da quel gir,rno il giovane si è chiesto: « Perchè debbo morire? » E la domanda se la r_ipete ogni giorno. Cuarclar.dolo negli occhi voi ,·edetc una ef;pressiÒne interrr.gatin,. « Perchè detlio mc.rire?·» Fra breve partirù 1nr il suo .p.aese. Vuol ùare 1'11ltim:, triste nmsolazione a sua madre: morire fra le sue brac:cia ! Non O;!gressioni! Ma come tutte le E intanto gli Stati europei svendo- A~cidtnti a questi ebreH 1'utto loro Nazioni sono in armi; i trattati di pa- no miliardi e miliardi per tenere in vogliono fare! Laonde un grande giorce hanno creato condizioni tali, che 0 ,-,71; quattro milioni e if1ezzo di so!- nate ~ntisemita tedesco, la • Deutsche Talut!i i paesi si guardano in cagnesca; da/i! g~szeitung •• incaricò un professore, uno R':1-c~omtJmjiamo vivamente alle Sezioni SociaUste, ai Sindacati ai c?m/ìagni tutti, di mandarci ;,,;mediatamente le informazioni chieste dtie settimane or son·o Per documentar~ d<1.!latribuna del Parlamento ita.Jwno, gli arbitrii compiuti e che Si c_omviono in danno dei)avoratori ifalumi con sfratti, esvulsioni, ecc. Nel IX Secolc ,dei frati' dell'ordine benedettino emigrarono a S. Blasien. ionJandovi un chiostro, che fu luogo di insegna:mento scientiiico ed artistico,· ciò v~he ccntribuì a iar conoscere la •località. Nel 1806, con la fondazione del nuovo Gran::l1ucato del Baden, il chiostro ,·enne cl1iuso ed i {;appuccini 111rono mandati altrcve in più spir~tbil aere a(l imaJartirc il loro insegnamento. Allora lo spirito degli enciclopedisti francesi c.ra di moda. Voltaire, il negatore di Dio, era ospite benvoluto di Federico il Crande, re di Prussia. nel cui castello di Sans Scuci. a P0tsdam. :wev:i dservata una carnera per « l'amico Voltaire». Alcuni guari~ono. se il male 11011 è giù in uno stadio ava11zafo. Altri rnig-licr.1no, e Cùn rin11ovate cure. conclti:.:endo una vita metodica e vivendo in luoghi alpini o marittimi poc:son!, fino atd 1111certe grado, difendersi dal male impeidendo un peggioramentc. Anche qui, come quasi sempre, il prcblerna è tutto finanziario. C,>m:.: può un operaio colpito da tuhcr..:olr·si seguire p~r lunghi anni un rcg:me speciale. vivendo in localitù adaitc? [n Cermania, i11Austria, in lsviz.zera ed in alcuni Stari del Nord l'c,rganizzazione de!le Casse di ma1.:W~ permette a queste cli pro, yeclcre ai propri associ.ati anche la cura sanatoriale. Ma anche questa ha un limite di tempo. Poi il lavoro nella fabbrica, la •defice11te 11utrizic11c e la mar.~ canza di sane abitazioni tolgono prc• sto i benefici del Sanatorie. S. Bbsien, grazie alla sua posiz:one, acquistò sempre più fa.ma di luogo pi cura. Alla purezza dell'aria si aggiungono le parti sr>leggiate e 111 protezione dai venti così che non sono a hmentarsi gli sbalzi di temperatura. Oggi S. B!asien si può considerare come un luogo di cura di primo ordine. Il grande Kurhaus è frequentato dalla cosidetta società elegante; poi vengono alberghi di secondo e rerz'ordine e diverse pensioni private. Per gli ammalati di petto vi è il Sanatorio. oltre ad altre case. Case di salute per malattie nervose. della respirazicme. del cuore e per cure dietetiche completano il quadro degli stabilimenti cli cur:.i. ln Italia le Casse malattie obbligatorie non esistono che nelle « terre redente». perchè nella sme111brat;i Austria la legislazione so~iale era migliore che in Italia. a Versailles a SI. Cermain, a Sevre, ?' 9u~ll_icon la perrucca, di fare lui delle li Cannes si sono imposte ai vinti con1ndag1n,, di vedere come stessero le cose. dizioni tafi, che i \'Ùlcilori possono a PRO ".AVVENIRE•• ~ quoJ_professore riferì come qualmente ogni stormir di lo!!lia, marciare anco- Somma. prrceclentc Fr. 3705.1.< 11 nominato Cristoforo Colombo avesse ra contro i vinti; si sono imvoste con- \\·.\Li): :'lfarino11i pagando ;eadlmd;n~etutte le brutte qualità, che condiz'iotii lati, che i vinti debbono, ve1 J'ahhonamento • ra 1stmguono gli ebrei: lo slc-sso hisogno di vivere, di reSfJi- Jf.\L'J'\\.ll.: Dc Lorenzo -,:,o' ,•Noi ci sentiamo st0 macati dalla sua rare, muoversi, farsi un po· largo, se .\. spia..:ente cli non aver po- cieca f~de nell'autorità, dalla sicurezza I/On \'0:.t.fiono soffOC(tre. S1· ;, co1·1ClliStt con cùi enuncia le sue dottrine, -dalla ol- " t,ul o t ron re G. B. Dc :'lfartin tracotanza O · I ll!lll pace che acuisce invece di altuli- :i Dischofzcl . . c n cu, eg i so st iene d'essere re gfi lltllngonismi f}0lilici ed econo- -.50 un mv1ato di Dio. dalla sua doppiezza BER\:.\: Cocchi .\. pagan- da1la sua crudeltà avida di danaro ' miei. Si sono ct,ncfusi lratl<rfi, i qua- dr> J'?bhnnamc-1110 * 2 __ E il grande professorone, dopo •~vere li m 1 irano 50ltanto ad assicurare il 7, t· 1<1 r.o: Frosi. id. icl. -._:;o scoperto tutte quelle caratteristiche di' ,·a1 agiio Polilic<, ed economico dei • e 1 b ( \\.l:'\TJ-:RTI-ICR: .\I I i\!a"- oom O come è noto, egli mori pove1'illCitcri, 11011scio a danno dei vinti, • "' ro), esclama.· ~10 do;lO allcf!ra bicchierata nw a danno al/resi dei neutrali, di tut- • 1. r· • Tutto ciò e,· da' da pensare. co,1 con:j),1g111 <1 · raurnfeld e lo i! 111011c/o.Si è Cf'l'ala una situaz!o- \\'l·infcidt-n 6 __ . Sì, ci dà :nolto da pensare. Si ·può perii<! /JC!ilica ed cco11u111icatale che ,. smo r,ensare che Cristoforo Colombo s,·a ,. , - , ;11 <'norc-·;i' celebre h,11 t:111ova è cnstrelftl, 0J!gi, o tenere ;11 • \ stato. mandato dasrli ebre 1· a scopn·re l'Ar •tono 1h('rtini tcl al pollin·n- ~- Mllli pili so!dr,fi di <tue[ lhf" te /Il! {CS- clolo lk Prt-to m~nca, affinchè gli americani venissero sero ptima delta !.[1te1ra. I: in (flter;to Stdanini • 2.- g?'; fa: guerra ed a vincere la Germania ~fato di cose, in l/11('te condizioni di - Humann il Cn;l,so : -.50 , ughelmo e dei pangermanisti. aslir, e di odio f: di tivafità JJolfliche - :'llattio'i prendendo le di- r.- cd eronomiche, in questo stato 1/'ani- k<r d, l.1.111pr11i,confi~~c \!amo, si mole strin!!ere 1111:atto di 11011 ,po-li aggres io11e? ! 'l'L: IH'. I: Ca\·,dlari ,\ rei. /11 ,·eriflÌ, <' difficile 11011 i cri,•ere 7.L-1{ICO: \,anzo J,icchic11/W 5afira; è diffici!e Ùlll/1(1.!!inare r:i_t:i cr,I caro c, 1mpagno .\Jatl/Ualcosa di più grottesco; è difficile t<'Ott1 11e11.w11eche gli autori di u11 simi!c --· :.11,ltii s:-tlut,•ndo i huo11i progetto non vogliano addirittura Kef- e , c<:chi compagni cli Arhon. lare /J0/vere negli occhi ai foro « go- !'rid;,11,lo loro: c0 rag-~io e vernati~, ncn V0Kfiano in!{amtare i a·,::111i: fJO/Joli. I:" al fe.!!,~t:re r.1uel t>atto rt,: 11011 1 1 1 ,, -- ,()111 >:tn o l)a111c ri,111111- (/ggressirmc, rii ornò alla nosti-a- mente ,iando alk spc~c incontrate ania no1·ella di' l/llei duf, nemici acca11i- <la,•clo a Haden ti, c!Ie se Il<' (//1(/avuno a ca a, a hrac- Il\ l)J-::-,..-:Tolot contento di ce/lo l'1111r, de!ta!lro. a,·t•, cono,ciuto ·1 ,.- 2.- . '2.- IO.- Chiromanzia. . ~I mondo dell'aristocrazia superstiziosa e m rnbbuglio. Madame Miche! la c - lebre indo~ina, l'infallibile chirom~nte c~e nel!~ ma111sapeva leggere il destino di tutti_. ha pensato specialmente al proprio ?e~ti~o ;_e un bel dì se ne fuggì. con tutti I g101elh, con tutti i monili, e le perle, e le collane e le gemme e ie elr . . b. r . d . p )CCI e e I ig iett, a mille, che le nobili signore ::on~esse e marchese e baronesse avevano lasciato !>resso di lei in deposito affi h' 1 • f , ne e .e m ormasse esattamente sulla fedelt' d · l . a e1 oro manti o dei loro amanti E 1 • . ... a ques~ura e in moto, e la fede nella chir0\mcinz1a e nella cartomanzia ha avuto un~ . Il grande vaigabondo, colui che illustrò la vita e le sofferenze degli uIl compagno F'assigli, redattorecapo del nostro « A\'anti ! », che fu direttore del «Lavoratore» cli Tr;este. eombatte la buona battaglia peT l,1 obbligatorietà delle Casse malattia « Percliè fu cltieslo a llllO di es- r.0111hard0 I compa~no si malgrado il 1•ostrn odio stava- _•__ 2 _·-_ le a hrarcetto? I • • • ~ VlO- .enta scossa, e I morahst1 invocano misure severe contro simili truffatrici Totale Santo cielo! Misure severe! C~ntro o eca n CO La Com.missione Esecutiva. lonsipossono toccara 11 frutta !'f 3rnma - Che fai, 'bir.ba!ccione? 110n sat ~he non .possono tocca.rie' ,Le fmtl!e? iB,mbo - Pe,!iohè mamma? ,M_amma - Per.oh.è SOJJo de.gli ,a.[t.ri. Bunbo - E quen nmgazZJiin.olà oosl bem v,osti11o, le ha anche tPor,lia,tc ~i.a, Mamma -1M.a.non :e ha rubate; ,~·hà Pre.se con i demar:i. Bimbo - E dove si ,wc1\'ion:o jer.a.i? Mamma - La.V!Qra~i,do. Bimbo - A!tfO'l'aamche tu cl1,e, laivori t_utto. il g1or.no a vra.i i ,ldena-ri iper prenoer.m1 le Er.utt.a·:' Mamma - lo no-1111,cho ,più J>c.rohè ho -comperato il ,pane. Bimbo - A,!LO!r.ai ,l mamma idi quel ralgazzi,no i.nv,cce di cJ.amgJli •I pano gU lia 1dato le f.mu.a. Mamma - No. glii ha ·ida,to le kutita c.d iii pane-. Bimbo - ,Allor,a l.awora Più ,di te La mrndre di quc.: r.ag,wzz,i,no? Mamma - No, es.sa -è: una sig,no.r,a e non fa ma-: ak,1m lavoro: ma,n:gia beve e sL dive11te. · " ' · Bimbo - E allora chi g:i (là il denaro p::r •prcrndcre 1.a.ntc oosc1 ,se 11011 laivona ariifatt,o? Mamma - Clic lo diamo noi coh nostro lavoro. Bimbo - Come siamo stupidi, mam• ma!

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