Attraversola forestanera Considerazionisulla " ruerra democratica ., Waldshut, aprile 1922. ailte vette, <love il ricovero alpino o (C. F.). - Già da anni era in me la rudimentale barocca di legno degli vivo il deskleri0 di ,con()';OCre la Fo- a~peggi sono il loro albergo ove pasresta Nera. Il caso fortu.ito vo11e ohe: sano,!a notte, ed a1 mattino di buona mi trovassi a Mannh.eim - nelila in- ora aibbandonano a}er i nuovi cimenti. òustriosai città, dove il Reno ed il Ne-· Fra la varior>inta schiera di coloro c~ar si incentrano 1per 1J)Tocedere poi che :vengono quassù, q-ue!Uadeigli « ucinsieme il loro corso fino al mare dct ,elli viaggiatori » è la più inteNord - e idi là in poche. ore, potei .ressante ed anche ,quella! che, in reportanni nel cuore della Foresta Ne:- !azione al .pe.riodo di tempo <li cui ra. Dai Fribu,rgc in Brisgovia. ,la roc- può disporre, ne ritrae i maggiori ca forte dei cattolicismo. patria del vantagS/,i .. cancelliere della Repubblica genna- Questi OJJerai •OO impiegati, gicvanica W+rth, si sale con la Hoelle11tal- nc.tti e signorine in generale, passabahn fino a Titisel, pu11to di p,u-tenza no le loro vacanze divorando chiloper diverse escu,rsicni. · · metri e chilometri, a piedi d'estate Chi ha vissuto peT. QLtalche tempo e con gli ski:s d'inverno. Le vacar1ze ne:lla Svizzera tedesca~ ha l'inipres- di Pasqua riversarono qui molti « ucsione di ritrovars.i ancO'fa netla terr..: c,elli viaggiatori» e altre schiere sadel leg,gendario Guglielmo· Teli.. Gli réocro venute se le ta:riffe ferroviaabi~ntr parlano un dialetto come 1:) rie ncn fosse;ro così elevate <la im, « schwyz:er-deutsch ». Sono cattcH- pedi·re a chi abita lontano di poter cjssimi; e questa !ero credenza la sol)l)Ortare la spesa di un lungo viagmarrifestano con segni esteriori. Non gio in fenòvia. Onde l'aria saluberfate due passi che vedete un croce- rima <iehla Foresta Nera va 'Cliventanfisso in legno, in pietra odi in fer,ro. E do se1np,re 1Più un privilegio <li pochi su ogni croce una d-edica, e sotto il fortunati abitanti del Sud, dei grassi nome <lei peccatcre ohe fece porre a bo~rhesi indigeni e sopratutto dei fosue spese queLl'<l!croce spernndo con restieri provenienti dai Paesi a valuciò di farsi J)e'Iidonare dal buon Dio ta alta. Il pesicacane che h,a, guatlatutti i fallii commessi in questa valtc gnato cori la guerra e fors·anchc condi lacrime. Nei ristora:nti, nelle cast: tinua a guadagnar-e con le « rtp,aira, private trovate le i!)areti tappezzate ':ii zion.i »; gli a:rneri,cani. i scand:i1lavi. immagini sacre, di quadri e crocefis- g;li olandesi. g,li svizzeri e gli inglesi, si. Questa gente, indubbiamente, è. cioè i « nemici » ed i « neutrali » di destinata a godersi il regno dei cieli. ieri, costoro non hanno mai vissuto Felici !ore, se credono. · così bene ed a bucn m.:!rcato come La For.esta Ne,ra è la mèta dei tu1i- vivC110 ora nella 6confitta Germania. sti e dei forestieri del gran mondo in- E vengono, qui a dicci'ne di miternazionale. Dalla sontuosa Baden- gliaia a sfruttare ancc;r ,più 'questo Baden, aLle diverse stazioni tennali stremato popcl-0. Un ameri,ca.no con ed ai luoghi di cura sanatori:ale, qne- un dollaro 1>uò acquistare circa ;300 sta selva dfre ogni sòrla di svago e marchi tedesclli, quando 1 prima della di oura climatica r,cr tutte le borse. guerra H doUaro ame,ricano valeva 4 dalla grassa e media borg;hesia. ln marchi e 20 pfe1111rg. quanto ai proiletari, essi vengono a Cosl in 1prQ))orzione le altre valute torme nella Foresta Nera come dei Paesi più sopra citatL « Wandervoegel » (uccelili viaggiato- Un giornale ha fatto un calcole, ri). Sacco da montag-n,a. il necessa- suLla caaJacità d'acquisto del franco rio per farsi la cucina, ;pochi soldi in svizzero nei diversi Paesi d'EL~ropa. tasca e molte speranze in cuore. Que- Ecco lo ~ecohietto indicante le quansti uccelli viaggiatori incontrano a tità di merci che si 1Jossono acquistasquadre lungo le strade principali per re con un franco svizzero nei Paesi i sèntieri scoscesi, e fino su SLL neihle qui indicati. t·nrina Pane Carne di Carne di Burro Zucchero l'alale manzo maiale Chilogrammi Prc,;1.i Zurigo 2.- 2.63 024 0.19 0.16 0.62 4.53 320 Berlino 3½ 4½ 1.80 120 0.60 4.10 15.- 12 Mcr.aic-0 4.- 5½ 2.- 1.50 0.90. 4..90 16.- 13 v•·e,nna"' 6.- 1.- 1.- 0.50 1.60 8.30 12 Rr~ 220 3.- 0.70 0.55 025 1.60 7.- 6 V.ctrs•a'vi,a\ 4.60 5.4.0 1.80 1.40 0.30 090 13.60 22 A-sram 3.50 3.90 1.40 1.3) 0.30 0.90 11.10 8 Bi:c:irc·st 6.- 10.SD 3,- 1.90 0.50 1.40 3).30 12 La Rumania è i1 l Paese dove il co- mente come triste retaggio idell'ltasto della vita, è il più basso di t11tti. lia. Le piantagioni di cotone dovetSubito dopo viene la Germania. Ma la tero essere ridotte dei! 50 per cento, R11menia non JYUÒ offrire al forestie- poid1è nei « docks » si erano accuro tutto quanto offre la grande e ci- mwlate tante ba.\le di cotone, par,i aid vile Germa'nia. Grandi città dove la una intera ,raccolta! - In Germania coltura ·e t:arte trovano le loro più al- la carta ha sostituito il cotone in molte manifestazioni, ed i divertimenti ti usi; in Russia si m11ore da Ha iame, per la grande società non conoscono e dal fred,do per mancanza di ,pane più limiti; dttà di acque, cure alpine, e di abiti. Il cotone rimane là a marsports inveirnali e SiPiagge marine; e.ire; in Argentina si brucia il grano tùtto insomma quanto può desi•dera- come combustioHé ! Al di là d1el Reno re il rioco o l'arricchi.t_o, chi· g.uada- vi è la Svizzera. « Paese ,ricco» mi gna sul lavorn degli a 1ltri e chi specu- 1clJ\ceun tedesco indicandomi l'alta rila negli affari od in borsa. va. « Paese come tutti gli altri », riPerciò la Germauia è, sorJtrattutto spando io. Là il lavoratore dd bracper gli stranieri, la terra ,promessa. e.io e della mente soffre quanto il teUn giornale be~linese pubblicava desco e forse ÌJiù del tedesco. L'alta che a,ll'Ufficio tedesco di Nuova York valuta sv,izzera fa sì che la sua incl11ben 300 mila americani 'hanno p,resen- stria -- che è industri.a esclusivamentato domanda per venire in Gerrna- te di mate.rie 'lavorate ed.i qualità - .nia. 'L'arrivo di qu·esto esercito in nor. poss.a più reggere la concorrensuolo tedesco avrebbe come conse- za. Le macch1ine, gli org,logi. i mcrguenza immediata di far aumentar~ letti. i ,cioccolati non trovano più la ancora U costo della vita a tutto clan- via deill'csportaz-ione e chi ne soffre, no •dei salariati, ment,re per i pensio- come se1npre. sono in ma,ggior minati. i mutilati e le vedove cli guerra sura i lavoratori. sarebbe co·me ridurli alla più squalli- Paese ricco la Sv-iu.;era per chi da m~seria. dato che già ora essi ver- possiede delle riochezze. I 1·icchi vensano in miserevoli condizioni per la gono qui nella Foresta Nera ove posir,risione delle pensioni che ricevono sono vivere da gran signori spendailJo Stato. Gli albergihi anche i piì! d':::n,do un quarto di quanto spendemodesti sono già cari, ora: doimani rebbero a casa loro. Questo è I'« ·ordi- •non saranno più accessibili _11c~1meno. 1 11 c » borghese elle i socialisti voglioalle medie bor.se: e chi avra b1s0~110 no sovvertire! di curare la propria salute. se privo di capitali, ,dov,rà cre.par,e. Tale la legge borghese. La « bella guerra », la « guerra 1demc·:::ratica » dove\·a, condurci a questi bei risultati! Con le molle I All'ombra.de2i1punti. Nor.. bastava l'omaggio che Cicerin, ministro degli esteri del governo bolscevico, rese la settimana scorsa al te!egramma di sua maestà il re d'Italia; ci voleva anche !"intervento ufficiale al pranzo di gala 51,Jla corazzata « Dante Alighieri •· Proprio il corr:missar:o del popolo Cicerin 1·appresentantc del governo dei Soviet, 1..nitmnente a Krassin ed altri in refativo frak con cilindro e guanti bianchi ha accettato l'invito del re col quale ha Non è poi• a credere che nei Paesi ad alta valuta la grande massa di popolo stia meglio dei lavora.tari tcdc- ~chi. La grande Repubblica sre.llata affoga nel suo oro. Una statistica ci dice infatti che il 45 per cento di rntto rcr0 del mondo t: PO~s:::duto or~ dagli Stati Uniti cl'Arneri:::a: 111a altre statist•iche ci dicono anche che ben 6 milioni di operai è senza lavc-ro la?;- giù: J 300 bastimenti sono fermi nei porti a111e,ric:111ipoichè 11011POSS'1no (r:1!'-J)Crtare ill Europa gli cnc:rmi cordialmente conversato. stocks cli materie prime, pcrchè l"impov~rita Eurcpa non può pagare per :::ffetto ciel rincaro delle merci americane dovuto al rialz.o del dollaro.Nel- !c r,.!gioni del crtoPe ~coppiò la pellagra. ter,ribilc malattia dov11ta éll dc11utri111e11toe co11rsci11ta fin qui sobNon !::a Cicerin che sua muestà è !'esponente massimo di questa nostrana borghesia che t:Jrmenta a morte il popolo italiano che lavora? Non sa Cicerin che sua maestà è l'emblema di quei Nazionalisti e Fascisti che hanno çer compito la distruzione del nostr:J movimento opeibliote·ca ·Gino Bianco L'AVVldUU DEL LAVORATOU raio, previa violenza ed assassinio di tutti i migliori sovversivi cOJnoresi i comunisti? , · Ah, si potrà cercare di attenuare questo fatto storico, ma non vi si riuscirà. poichè se per trattare di affari Cicerin è costretto a sedersi al medesimo tavolo con i borghesi di ogni paese, dal re d'Ita. lia non vi son affari da trattare, ma si tratta di puro e semplice omaggio di cortigianeria e null'altro. Vedrete che Lenin non si scomoderà così alla svelta a contraddire Cicerin come ha fatto con Radek perchè a Berlino ha fatto concessi◊ni ai rappresentanti della II Internazionale, e tutto ciò mentre proprio in Russia dal governo dei Soviet vengono in questi giorni arrestati e sottoposti a processo i socialisti rivoluzionari pei quali giustizia non v'è. Ma i comunisti russi che sono al potere sembra abbiano stabilito di accordarsi in qualunque modo colle borghesie ma mai con gli operai socialisti. E questa gente ,;ono quelli che hanno ordinata la divisione de\ proletariato e permesso cosi l'offensiva padronale. E dire che nei 21 punti questi fatti che ne riguardano gli estensori non vi sono compresi. Cosa ne dici, operaio lettore? JE M'EN FICHE. e Nemesi del ••poi,,! Qual folgore improvvisa solcante /'infinito; (Jual rimbomba possente nella vergin foresta nel leone m(lestoso il maestoso ruggito; Oual urlo di dolore in un e/amor di festa; Quai s'espande nell'aere il brontolar del tuono: St_1dai campi. dai porli. dalle of (icine sale F1110 al frigio berretto. fino ai gradin de( trono. I: grido di vende/la del miser manovale, fJel fabbro che martella, del legnaiuol che pial/u, Del bianco murnlore, del tipografo inlenlo. Del conladin che mangia sempre polenta gialla. Pur creando le bionde spiche del buon frumento: !Ji tulio il grande esercito dei miseri sfrt1llati. Dei paria. degli oppressi: de l'immenrn coorte Dei reielli spè1rt1ti. laceri ed afl·amali. Sul cui unilo è riflesso il ghigno della morie. E il grido sale come un'immane minaccia. Yerso i grandi e i polenli - qual lampeggiar foriero De la folgor vicina - e sf er:.a lor la faccia Gialla. con lo staffile del ribelle pensiero. .\'oi. fremendo, vediamo questo affermarsi nòvo Dello spirito ardente di rivolta; il uediamo Celer lo spazio fendere, entrar sino nel covo Dei ricchi e dei polenli tiranni: ed esultiamo. E mentre una fè nasce e un'altra mnore, noi. (.'li'abbiam l'odio nell'animo. nel cor la ribellione, .\ le inneggiamo, o d~1, o Nemesi del •poi,, A le o libernlrice, san/a rivoluzione! GABRIELE T' . \NNUNZIO. IL TRENO DELLE 00,0 ('BOEMIA l!N !PROSA) Un''bll111loos~atazion.e ì.erroviaria. 'Lo sohe'.etro .g'11gant.esco.·cmwo, metallico e nmo dcl',a Ge1~loiat.,ende la sua cpid.er.rrtide ~ra,gile idi •vetr,i amumi.cari. [)j sotl!O,, str:tsciiano r.a,sel1!te terra, i bLoo.riiche si ,irr aidiarno e si a ttorciglian,o ·ccm1e un fascio idi ner1vj iir,rigildìri. Sulle ,ba.nchi,ne ,è ,u1 11 brut.icaunc bmno; un unovumeir,to 00111nuso,in.forme, fitt!ssimo cli v•er.m•ma\o u:111.a.no. ,Un Lwng,11rssi11110 treno atten,dc. · E' i.I Pia.cere. Le ma,ccltine ,poderose somo .sotto pressio1te; sui Ham•ohiessi.~dati Luocica110 i '.oro niom!: Co.r,r,uzione, De.pra v.azione. Ltmg-0 J,e, ve,bbrune,sohloci1.a,111dLoam0il1libll'd.iine a ,prender posto, corre il ca11JO- ,treno: l'Or,gi,a. Di tanto in r.a,nto la su.a voce ,st,·iduJa <lomina il rkmcscolìo. - Per Gteina, si 1parte!. .. S,:,gnori, in vettura!. .. "flutti si a,ffol1ano ag'.i sip,oirtclli. !L'Orgia ~pezion,a e ,cc111Jtr1ot .a: 1Ar.istt,ocra0ia,NdbiHà. BI,a.sonie... be.nissimo: pr:U-naclaiStSels,~ni<>ri. - Loro? ... OJ1 ! sousin.o,.e,ooelle111z{) .., ncm le aiv,<.wo riconosciute; lo co.mpairthmemto riscrVél/to ·è ,plronito.er-:.co ,qua: Pio'.,itt'i,cea Affarisimo. - Vina pullman 1peirSua Altezza il CéJJi),ii1.tca. - ,Lei"?... ah! la GiwstizL1: secO'T!.d<cll!asse « vi,elt,a1tofu1ma,re ». - E Lei?... la Ohiesa: ,s,eoon.da cl,aisse... !,e tcn1di,111cea!a•te, sta 1bene. - Ohi è questa frotta llurtbol,e,1ita? Ah le ,a.r,ti.. : terza cl.asse, iu1 fonido... Vog::ion,o il wagon. restaurant? ... T11ttt,o 1c,ocuipato dal'.'11vdust,n;a e q:al LC1111lll1cr-ci,o, .. - L'&,erci,to? ... 1prtm,1 dais,se « .fu,ma,tor,i ». - !,a Stam1pa? vi,st.o,... is',a,ocamo/di 1dove v1uolc..... - 1Qui l'f;sbruzionc ... ; c'è ,posto ,qui ,per !'fst.nuZJi1on1..e.'?No; e qui'? ... >lo: vada con ,I'iE,serciro... Non dè 1posto; ... 0011 la St.a!mlp,a,con la Gi•us,lizia, con ,la Chic- ~.a... non ,c'è IPOSIL-O ... Si ,me<tta '.à con le Anti... al,Ia meig.lho... - La Scienza'? ... Tic1rza ,dasse .a•niat11lei ... - ·1~u?... il Cc1nto... ar,ohc nu, piaci:no'?... Non so ,do,ve mct ne,, ti; ... vaii, a,r,r,a1111Jpioa1r,Li ne'.:a ganita dii ,l!ll giuainè,..atfren.o.. - Lei? ... Il Lavoro ... Non c'è 1più ,1Jo.st-0,non c'è i)iù po~'.o... E !On) dove cc,rrono? ... \10,1 vedé.no che quc,l'la. è la vettura ,di S. A. i: C'apif,a,le?... - .Cìhi sono'J ... Sociali>.mo cd Anarch',:i ... : in1clie,1ro,i,n1dictro... va, go11e b,rlsé:aimc... - Ci .sia,mo 11utti? -- Fi-cniti i b,Iga:1r'•i 1 di ql!csti sign,ori? ... Ghampagne, cantari,de, s.aipOnè, mercurio ... bcniss',rno ... - ,fo1v~1't,11,r's.lignori! Per Cttcira· s,; 1pa,rot!c.... - E i co111duU,ori?.!.. T,utti a. pos10. i cc~n1d1uttordi el trnno·> ... V:edia,mo: Cra1J}tlia. Ubi,cli,nc, ~enilità, R.ammol!imcnto... - Lieisbo e S.amio do,vc~.0,1 0'? ... Ah!. - H<l! iPTe&o un cai'.'Cio da,1 Denaro e se n'rè ,airnd<l!to!.-.. M.i. c'è qui qtralouno ahe ·1 o 1\lll!OsI<os,t:i'uui.r.e. - B,e,n-issinn.o.. a:vanti ... Lei chi è? ... - ,L'tJ,nwotenza ! - E ,ohe vuol fare'? ..., Eh"?... Come? ... Non ,pa,r:l,isott.oivoce ... -- Dioe ohe si ,acco11tcntc.rc-bbc di g;ua,nda,re... • - ,M.a ohe succede laggiù·;,,. Non vedete tutta que 1,La ge,no!eclte tenta di aggra1pparsii? ... Chl è? ... - Sarà la '.Mi:ser.i.a.. mormora il C.Lpitale, siba1diglia,ndo e stendc1\d.osi sui cuSCDTii. - O 11.3! iP1l'eibe, os,serv,a l'Aisitooraz,ia alz.an!do le spa,Me. - :E' il Gregge, assicura la Chiesa. - E. il ,proletariato! tuona il Sf>cia- !,i,qmoa·gbtanlclo il fazzotot,to ! E' i'. !POPOio.Sovrano, urla l'Anard1ia. Sì, ma q,ui 01pn c·,è posto! ~-,qphca l'Orgia ... - Ci sono .alh•i treni pronti U)C,resso; caco là i 00111(1tt,ouri. .. Il ca90,1ricno corre verrso un :l!:icwane,tto ossubo e macileij1to. - Ohè voi, Onani.s,mo... sempre cor. le mani ,nei calzo,ni ... Poi scuore ,m, .~rosso uomo maituro che vol~,c, ie SJ)allle. - DYoo .a1ndhe a 'Voi, Pc-der.a.stia:.. E rivo'.;Zcn'Clos,,;a un terzo, ,di età indefinibile. butter.ato e rachi,tico. - E voi. lnccsw. cosa fa~,e'! Danni· te? ... Tenete !indic,t.ro tn1na qn.ell.a melma e ca,rica tela nei vos,tri con1vogU,,. Frialmentc il treno si muove fo;chiando e sforra(,!.'•llarnidoe,. follle, ebbro. ve•rti- .1ri,noso, si goto.a .attraverso !o s,pazio. U:i'.armcni,a sotii'.e e avviJ,u1ppa11te: un profomo arcan10; tMJa ~1enombra di ,miste.ro; 1111ali1ro calcio, dolcisisirno: un fasto di f'ori, di vc1 ,i, (li taippeti ... Mormorii \~C:1J11'1T1cssi. c.anti tonta,11i.<;ospiTi anclaHti... - Cilera ! O!,er.a ! Citc1ra !... -- Da qucS1ta parte i scende! ... - C'è llll v<iall;g,'a,torescnz,a biglietto. :1, ,·erte tlll conduttore. - l)o,ve? - Era 11a cc to i11 u1n gabinetto cli doccnz.a ... c/cco!o... Si av,J•nza in meno alll:ro'i~mo e al Rammol'.imcnto ... -- Trh !... la Morie! e.sd.11111la Scienza mera vig 1.ia 1(1, ri..:onO><:endo il vi.ag· g-;a tore. Ne,suno ,•i bada. Tutti si slanciano v~'r,o i ca?1cclli dietro i qua'.i trcmol,w,o ceme fiamme, k bc-cche delle dc11111e. Notari. nello . co1111p.anti111c111.to « s·ig;norc so:e »... (D'.l Poesia, la rna~nifica f~a~~egna ]11- - Sta bene: e gli .al:ri? Las;.ci,via Ero- tern•az.:onalc, g'à diretta da F. T. :'vl:tri- !:~11110l,)egc,ncraz:o.11c. be111i.ssim..o. -· ll;)hti). Sa.di mo. v•oi a,! bagagliaio; e "oi. Lcno- .,,,....,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,"""'""''~"""'"""'"""""""'"""'"""== c'.nio. a.Ila coda: ecco i f.a1nali.!.. - Sig,no,ri i parte! ... - IE I'orcl1cs1:,r.a? - Ah! uimin·-"!... lhnenticavo ... Vccham10: è in vettura 1·,orclJcstra? ... Giov;nez½a. F:Jrza, Virilità, Sr1!11t.e.. E A· mere'! ...... l)c,v·è Anrnrc? ... Sì, ti!:1a.Società che amm~tte la miser:a; sl. una società che ammette la guerra mi 1~are una società, una umanità inferiore. E' verso l'tunanità superiore ch'io ten. do: società :;enza re, umanità senza fronLiere. VICTOR HUGO. Acqueforti Pagliacciata socialistoide. Così definisce la • Perseveranza • il decreto del Governo italiano, che proclama giorno fe.stivo il Primo Maggio, E, francamente, stavolta andiamo un tantino d'accordo c◊n l'organo massimo della Conwrteria milanese. Non, già che siano identiche le ragioni, per cui ella.. e noi ridia.mo del decreto governativo, Il suo riso, infatti, nasconde la sua rabbia, la sua bi· e per la dedizione del Governo alla "Antitalia bolscevica ,, ; noi, invece, ne ridiamo, perchè non può suscitare che risa, o forse anche pietà, un Governo che ricorre a simile cura omeopatica contro il Primo Magg-io. E' interessante però ascoltare le parole della « Perseveranza • contro quel Governo che « in contrasto con la dimostrazione monarchica del popolo di Milano, ha voluto fare la sua brava oagliacciata socialistoide, cat)onizzando ·nel calendario civile dei giorni considerati festivi la data del Primo M.1ggio». " Noi sizmo troppo rispettosi di tutte le : eligioni - scrive molto allegramente per nascondere la sua rabbia la • Perseve,.anza • -- per non rispettare anche la religione dell'ozio e della sbornia, che celebra !a sua massima festa il primo giorno de! mese dei fiori, degli amori, e degli asini evoluti e coscienti. • ... Solo fra noi poteva accadere che, per non aver • grane•, si fabbricasse una legge, per rendere legale ed obbligatorio ciò che dai suoi promotori e dai su<>ie. secutori è voluto ed è fatto in odio alla legalità e in significazione rivoluzionaria. Volete scioperare il Primo Maggio, in dispetto alla legge che io, Governo d'Italia, rappresento e custodisco? Ebbene, io, Governo d'Italia, vi ordino di scioperare ... in nome della legge, che faccio per !'oc. casione. ! Sì, lo ripetiamo, un Primo Maggio per decreto del regio Governo d'Italia ci pare una pagliacciata. Vorrem,no però chiedere uno schiarimento alla tanto contristata e indignata « Perseveranza •· A chi intende alludere, quando parla di religione dell'ozio e delle sbornie? Forse a certi preti e frati e principi e marchesi e altri simili colonne della religione catto. lica? Perchè, in fatto di ozio e di sbornie, tutti quei signori pos,ono essere maestri anche al più forte bevitore operaio. · · Il re mecenate. Quell'ottimo e simpatico autore e attore àramrr.atico che è Dario Niccodemi ha, fra tante sue belle idee, anche quella, che in lui è quasi diventata un'idea fissa, di gettare le fondamenta di un vero Teatro Italiano, dove si faccia della vera arte italiana, dove si dia modo ad autori e attori italiani di mettere il proprio ingegno al servizio della grande arte -scenica. Idea bellissima, che gli auguriamo di vedere realizzata. Ma dopo siffatta bellissima idea ne ebbe un'altra che non ci pare più tale, Ha scritto una lettera a Eleonora Duse, per suggerirle di presentarsi aJ re Vittorio Emanuele III, affinchè provveda lui alla creazione di « un vero e proprio Istituto Nazionale del Teatro Italiano., vale a dire di una « casa deve possa essere finalmente ricoverato e curato ouesto eterno ,moribo:1do che è il teatro italiano; una casa che sia :;cuoia e scena •. Non sappiamo ~he cosa abbia risposto la Duse. Il Niccodemi però spera molto dal re, il quale • è stato il degno Monarca di un popolo che per una violenta circostanza della storia seppe essere ancora una volta un popolo di soldati e di eroi ». E, difatti. anche durante la sua recente visita a Milano ha dimostrato di essere non soltanto un soldato che va a vedere la guerra, ma è anche stato a una serata di gala alla Scala, ha assistito allo spettacolo, si è degnato chiamai:e nel suo palco il grande Toscanini, mostrando un vero grande interessamento per l'arte, ... Così narravano i giornali. Ma a me vennero, invece, in mente le parole di un grandissimo artista monarchicissimo, na. zionalista, proprio riguardo al re Vittorio Emanuele III e la sua gl:iriosa Cas3. « Ma che cosa ha fatto per l'arte questo re, che co!':a ba fatto la sua CaE.a? Non hanno fatto niente, non ne capiscon niente, non se ne interessan niente affatto •... Vc.dremo che esito avrà il progetto di quell'ottimo ma ingenuo Niccodemi. AnimaliÒarlanti. E giacchè parlia,mo di teatro, fermiamoci ancora un istante in questo mondo inte:·essantissimo. Ce ne fa venire il desiderio il divo D'Annunzio, il quale. alcui1.i giorni fa, mandò a una attrice un suo ·ncs,ag~io. Così, almeno, si esprimevano 9arecchi giornali. Per un semplice mortale avrebbero detto • una lettera •. Per l'imaginifico, per il comandante, si parla subito di messaggio. A<lunque, Gabrie'e D'Annunzio. in occc1:icne della rappresentazione della sua Figlia di J ori o • a Roma, ha :-critto alla ;:t:t,rice signorina Vergani una lettera, pardon, un messaggio, in cui si possono leggere le seguenti parole: Dopo quest; ultimi durissimi anni di combattimento senza tregua e di devozione senza li,1iti, eccomi restituito a onore nel mio officio primitivo di Esopo nazionale. E' w,, bel premio. Sono ricmicmnnato a far parlare di continuo ogni specie di animali parlanti. L'Italia appunto in questi giorni ha una prova certa del mio patere esòpico ». Ben detto. Espresso con la solita coloratura del D'Annunzio. E poichè non si può credere che egl~ così cortese, voglia fare offesa alla attrice drammatica a cui scrive, a chi vorrà egli alludere nel ricordare il suo potere esopico, nel rievocare il suo primitivo ufficio di Esooo nazionale, di favoleggiatore che fa parlare gli animali? Forse a tutti quei giornalisti, che, in questi ultimi giorni, gli hanno «ttribuito progetti più audaci o più strampalati di mettersi alla testa di un nuovo partito operaio, di asswnere la di. rezione di qualche movimento proletario? Coronati a spasso. L' « Osservatore Romano • ha annunciaro che il Papa si è rivolto alle Potenze dell'Intesa, perchè assicurino un adeguato appannaggio alla signora Zita e ai suoi figli. E la « Frankfurter Zeitung • scrive che anche il re di Spagna, alla sua volta, si è rivolto, allo stesso fine, al Papa e agli Alleati. Noi speriamo che il Papa e il re di Spagna e i capi degli Stati alleati metteranno anche la ,mano al loro borsellino privato, se vera.mente vogliono aiutare quella povera ~gnora. Perchè non ~.arebbe giusto che i milioni a lei occorrenti li dovessero pagare i p0pd1i. Noi però ci permettiamo anche di dare alla signora Zita e ai suoi protettori un consiglio disinteressato. La ex impera.tric.e ed ex regina Zita non è la sola che abbia perduto il posto. Questa maledetta guerra - che ella ha voluto - ha fatto perdere la corona a moltissuni altri re e imperatori e principi e regine e principesse, che pure hanno voluto la guerra. Sono anch'essi dei disoccupati. E anche essi avranno una coscienza di classe . .Perchè non si organizzano anche loro, per fare una cassa di soccorso per principi disoccupati, malati e vecchi? Dato l'immancabile futuro aumento della disoccupazione nella classe dei coronati, crediamo fenmamente che un simile istituto non dovrebbe mancare, GENOSSli':. Lacessazione dellsociopero di Thun {G.). - li l,o m,amw ,i 1 pi,ttori e ge~- sa.tarl tcEi Thum si SO'llKl :meisst jn, i.sciopero ;peir qpJ)Oln.,i a.L1a ,riduzilc,np <lei sail:ario <loeil 15 !l)e.ricemiuo,(iper i ,gessaiLoir.i lffi aninbno <li 28 oe111t. ia:ir'ùra, ,um miln.imo .d.1 25 cemlt. !}Cir ri •p~.rtc,rj e di> 21 0011t. (PC, ~ mai!1JO,v..tJi) e .ali iproJ,1.11.ngamemd,teoloI'or~- rio gjorr..atl.lietrO ,di faJVc:ro d:a ore 8 ½ a 9 ½. DCAJJO 7 settimam1e dii s,ci-Operro ,g;h imprerrchuor:i ahie.sdro Je tratllatiivte: a>er riool<vere ,il icorui1LiùtoE.ssi 1PrGiPC'1Se1rc,o me estreirna ,lovo 10once-ss.i,one •wna' ridunion,e <l.i sai!.airio ,ool JI() IJ)!Br .oemlt-0 e 1!,astiçulazioinc ,di :uin ooon.t.r.aio'.iosolol'am;to IJJctr u11 ia'llln,o.Gli <:tJ)eirajrr<rUJSabnOln,:o .a virncc re mo! te rieis(r~te,n.zepaidir-O!ltaJ!i e· oC\11 ciò ve1ru1e1.co100huso LI11COl11•Lr.a.tl:iCI, <li Clli p,u.bbJiohi.a,mo i ,prmti ,più sai::iemi: l. H oc;I1tr.aitito ta r,ma1r:,o <Clru,rorà. flu:.o a•I 28 ;iie,bibrnio 19~ con LID1 ara:n.-0 ,di ,:.avcxro ~nno) c,d :li 1D01JTie,r;ig1g'iO ,del isa;baito libero.• 2. Sra•llalrilO' mi1111:rno '))iCir ~ gess,atori nr.1111cJ1ij l .9-0 ail'l'-0ra; l])er j ,p•jr,tonitr. J.70 e i;,eir i ma,no,v,a>l:i of.r. J.40. 3. Ail Lo maig;g,ro 1922 i .saLari mi1::i>mi 1:Areide,tls\i1rui ra1rnnor;idortti ,di, 1 O .ç~,rntcs,im i. 4. A.I Lo unano 1923 a:wà '.uoio 1111'a.l1ra 1neig,o:.a.z';c1,r<.cki s.?.lari. 5. ~,iup1ù,:mc1111i: per un ,pra,n:w fT. 2; per •vitto 1 ud ,all,!01gigifo.u-01rjàel,:a lr,c3!'ità fu-. 5. 6. iJl l~wo1ro,a ccu:,:mo è vicLa:to•. 1'. suoqc.e. stS,o di ,p,ri·n;ei,p,:o,c.onsegi.ùw ao;n1s:sbCl1'Clu'c1v,~,a1irs,sic,wna.toper <l1tc.anni '1'a:·a1r'.-0 ,cn: cire 47 ½ ,per s~t!'tmana. G',i i11T11;1,remlditcini ha1111nc,o,rnbaltwto qu~- &t'orairio ,con 1ti1~.Hh:a ,tic 111:a10:a et l'enh.:rg.la. :Pc.r qr,ainLo t ·1g1uamd.!1a ,rJ.d,uzioile dC'I sal:i.rio, \\tili 1C'1i:eir,.da;,c1\·~tteiro b~LSì fare tin-a .C-C!~10,ssicc,~,m; c,ri;•,atuttav.!.a di c.s- :<ierc rileva,to cl~c1~i sc1n,:i éì'Ssi.cUJra1li per 12 mc~.i ·c0inl.irn nn·•uù'.cirio,rc ,r.;{htr,c,11e<le: sailairi,G,.oe1n1;rofanbitrio dcg:li :inpr,'1:.ditor,i. La 'iotta ,di Tht!irl1,c!i1111ost,r<a111c1v'.1•me,11t,e la nc::.e1~1<('•àdi 11,na rcib11~1',ac.d eifi. ,c'1c11foorga111,izza:l.'etnc.A T!Jun fu pc.s- ~.:b:Ic r~s•1J°n•1-rc•rfeai'.11ao.:o.re·a ziet::,a rio ·clc' Pd,èrm1i .a1PtlJtH1:,tq perchè rc-r,ga.:1,izzaziom.: 01)iflra:1acr,a il1cir1ce i[}attu·z.ik,ra. In a,:rri lucg-hi i1wc,ce fo<:a:i ,cli 111a1ndiar7c.iù dei rc,~oi ,pawccc:hé,o in:li,zcs,:,i. J}rnpr;o perch.è que:,fo,ng:l'llizz.a,zio,?1,~mJ•ica. Si Pl'.r. uacb qu:11{lic1g11101ipew:iiode.:•l::t ne•.;L._ 0,;tà cli 11nù)roi:a,11rjzz.aziù"•e forte- c·d ai11:ucrrHa cd t 1~ori aiccortame,ntc e te11.::..:~1n1etf1it}cer eorcarr,1:1c, LGv,e• ,llQ,Il esi.:de. :-.:cl/a giorn(l/ll del Primo Mcrggio i lavoratori. i compagni devono cerr<tr<' di dimnslrnre lungibilmenle la loro solir!"rielci col nostro giornale, rnccoqlienclo [ornli per la SOTTOS(.'Rf7.IO:\'E.
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