L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXV - n. 13 - 25 marzo 1922

__ ._,. ______ ---""-'-------=:..:.c:..-==L='A=V=V==EN=IR=E DEL AVORA~T~O~R~E=====================-=====:============ Lettere dall'Italia IlParlamento difr natelmartirio dei contadini Dopo la lunga crisi - che clovlva dare un governo cli si11istra e che in,·ece ha chto 1111mi,nistei-o pateracchio combinato , a qualunque co5.to" per non sboccare nc<l!a Diltalura come consig~iava "'.l.[usso-- lini o ne1Wcclez;o.ni come suggeriva Giolitti - ahl,iamo an1Lo la ripresa parlamC'nlarc. :\la questa ripresa è stata un po' divcrra clal'le aJtre. ormai consuete in tanta <le":t •~uerra. :\folti tacciono. affilando nel ,ilenzio le armi della vendetta. Ha la coscienza la borghesia italiana cli quanto po sa essere terribille la riscos.. sa eiettata dalla cl~$perazione dopo tante torture le cui res,ponsabilità saranno egualmente di,·ise c\;i. quelli che lrnnno n((ito. cla quelli che hanno pagato. da quelli che hanno favorito. e da quel.li che hanno taciuto? frac:-ilii.tàcli go,ncrni. La maggioranza parlamcnlare1 per la Per il modo stesso come ha crisi si è prima ,·olta è stata sfiorala da questo risolta. e come !"i è arrirnli ail ministero Facta. sor,to non da una designazione dei gr11ppi ma dalfa necessità cli venir fuor, con un govcrrno quaOsiasi. per la riconosciuta mec\F.,oerità degli 11omini che lo -compongono. per l'eviden!Je :ransitorietà cli 011cslo min'.i&tero, fa ·funzione di prammatica del.le « comunicazioni clc'l Go,·crno" è stata ridotta aUle piit modeste proporzioni . .'\l vuoto del programma. ha fatto rro un r.:oro cli bcn1e1·0·0 compatimen~ to. E un plebi,cito di voti ha suggel~ato le ce•1cordi dichiarazioni di ... amore senza stima. * * * ).fa durante tutto questo preludio oratorio alla effimera esistenza de1 nuovo governo. ,la Oa,mera è stata insolitamente clominata dalba trag-ica realtà in cui sta lan~uenclo i! paese. Le grandi assemb,lee parlaim1entari hanno naramentc dei fremiti di ,sincera passione. Questa ,·oLta. messe da parte le sci2lhe !ig-11reelci nuo,·i mini!',tri e le stereotipate <lichia•razioni sui problemi sempre presenti e sempre ,insoluti. abbi"amo sentito soge-iog-ata l'anima del parlamento - di solito scettica e i11differente - da.Lla ,·isioP,C toccante\ dc1J martirio elci pro1e.tariato a- ,zri~olo. ' Forse siamo giunti al momento in cui la borghesia incomincia ad a\·er la coscienza -?dei gravi pei-icoli della sua politic?. delittuosa. Poichè è da. due anni che 11,e,llàC' amera italiana si espongono. in episodi-i sin,zoli e in macabre visioni d'assieme. le torture de.J proletaria,to. e si denunciano le colrevol.' co1111p'licitdàella forza rubhlica. dei ·prefetti. della magistratura. dei governi. Ma sempre 10 scherno o la cinlica negazione accompagnava ogni denuncia. Oggi invece. di fronte aJle accorate parole d1 Fagi;i e di Mazzoni. la Camera è rimasta pensosa. quasi consenz~ente. Ci sono ddle situazior.: ,irtà.ficiose che 11011 si possono prolungare all"infinito. La stampa anche la riti sfrontata non può sempre tacere e falsificare. E quando la reazione ha esaurito tutto il ~tt.o programma. e i SO\-YCrsivi sono tutti in carcere o in esi'io - come accade in tante plaghe de1la Toscana - e tutta,·ia. si continua a ba.stonare. a ferire, a incendiare. bisogna pur riconoscere che c'è. per lo ..meno. dell'esubdranza e dd1?esaQ"erazionc. rant'è. che uno elci fogl,i più reazionari e oiù filofascisti. il « Corriere ,d'Italia ». ri~hiamava qualche giorno fa i capi del mo,·imento fascista· ad una migl,ior valutaziom:: de!Ja propria responsab1lità ammonendoVi che l"opinione pubblica sta allontanando le proprie simpatie da questo movimento. Così i spiega che alla Camera per la prima volta molti defla maggioranza abbiano séguito. con dolorante simpatia. la descrizione di tutto il cah-ario del proLetariato della terra. La guura aveya sorpreso questo proletariato neffopcra assidua dell:a propria ~levazione. Il socialismo. strappandolo a·l!a b:-u:a 1lità dello sirutt2mento dei ,·cechi feudatari del suolo. g·i aveva dato la coS<Cienzadella propria forza e del'a pro. pria capacità. La guerra l"ha gettato ne! martirio più (!Henuante cd. a sopportarlo, gli son ,·enute dà parLe della borghesia le più aU:ettatrici promesse. QuaJte meradglia se. nel dopo ,guenra, i l2voraton dèi campi abbiano ripreso con più fervore l'opera ùi elt'Vazione e di conquista che :11·eyano iniziato? · Ora il fascismo. per _punire il proleta. riato della fiducia riposta nelle prome<se <ii :rnerra dcl"a borghesia. ha tutto dif.trutto con cieco furore. Ifa distn.tlto non soitanto ciò che era caro ai l:i,·oralori perchè frutto delle pr"- prie conqui--te e dei proprii sacrifizi. ma anche ciò che dovrebbe essere caro alle ;tesse classi dirigenti perchè intimamente lcga:o a,',!e ragioni della civiltà ed agli interessi de!reconomia nazionale. Xon so-:tanto i lavoratori della terra hanno perduto la libertà di organizzazio. ne e la libertà cli pensiero, .rntto i colpi cli ri,·dltella e la minaccia de!He mazze! ferrate. m.a in quasi tutte le provincie deJ!a valle del Po hanno perduto quei patti colletti,·i di lavoro, quegli uffici pa. ri.tetici di collocamento. che la borghesia più inte1Jigente aveva sempre riconosciu, to come conquiste efficaci nc,\lo stesso intcrcs 0 e del,a produzione_ Ora nessuno può illudersi che un proletariato che ha una coscienza politi.ca po,<a indcfinitivamente adattarsi a lavorare senza una garanzia. in regime di schia\·irù. vigilato, come nei tempi _bar. bari. dal bastone. :\,Iolti emi:grano, maledicendo la patria che hanno servito • con fedeltà e onore» nei campi deJia produzione e nE1 campi pensiero. E ,opratullo ne sono stati colpiti i popolari. Certo da cs,i non si poteva pretendere un at lo cli coraggio. fl loro ,lesti no è: quello di essere continuamente llibattuti cb nppo,t.i ',t:::ti d'animo. cli,·isi con1e sono th i:1tcrc,si divrrgenti e antitdici. La pane proletaria. quella che ndl Cremonese e 11rlJ'aToscana. sopporta essa pure le ,·iol~nze dPl !·egime fascista,_ si sentirn attratta a far c:wsa comune coi sociali0ti. L'a.l~ra parte. quellla boPghese e tr::i. dizionalista, Cr:.\porta•.a. a clis11etto di tutti i srntimenti cristiani. a solicl:arJzzare co1'la causa della reazione. E<l ha trionfato l"cqui1librismo. [r' abilità parlamentar,- dei Cav:iaoni e dei Mr:,cla. ,on una dichiainazionc di astensi0ne che allontanerà dai diri;:;-"nti sempre più le masse rural,i popolari le qua,'i in,·ocano come i socialisti la fine delle violcnz} fa~ciste .. poichè di a!•tre ,·iolenze non c'e ragione r\i parlai·e in Italia sah·o della reazione legittima di cht si difende daill'altrtt1 violenza. .\ p::irte i risultali e gli atteggi1a.menti opportu11istici Lle;;-!iuomini politici. questo nuovo sentimento del Parllaimento italiano clonebhe .1,·cre il suo peso ,uMa politica dul nuovo governo. :\[a Facta. po,·ero uomo,"si la.scia tirare ; fili da Ciciitti. E Cio'1itti si è alle,·ato c-.:in troppo amore la sua creatura per gettare oggi il Fa. scisma in pasto ai cani ... TEX:\X. Prima che si scoprissero le leggi che vi sono nel mondo fisico, gli esseri umani vi•:evano ,~etlle !t.eu,ebne, nella superstizione. Non com.prendendo li pe,rchè delle cose, credevano c. (fl!esta o a [fuell' altra cosa. Il credere però il contrario del sapere. Le ·superstizioni provengono dal credere e Possano essere conll;attulé soltanto cot sape,re, col cercare il perché dei fenomeni. E come !cvfede nel sopranaturale cede di fronte ai di/fendersi delle nozioni che spiegano la vera caasa dei fenomeni, così pure l'interpretazione errata de!/' ordinamento sociale cede di frcnte al!a svief!;azione scientifica delle origini della società e del suo sviluf)-!JO. Il grande impareggiabile merito del marxismo sta appunto neli' aver atJfJlicato il metodo scientifico alla storia umana, di aver dimosrrato cioè che la causa /Jtima, il i attore detenninante della l'ifa sociale, e quindi anche de:la 1•ita intellettuale e morale, è l'assetto economico della società, cioè il grado di S\·iluppo dei mezzi dì oroduzione. L'uomo per 1·ivere deve mangiare: il ,nodo in cui gli è dato di appagare (luesto bisogno imperioso, crea l' amNente sociale, inteli et tuale, morale dell'uomo e della società. Quando, Per esempio, i popcli l'ivono di pastorizia o di agricoltura, c;uesto stato di cose determina i raJJJJorti reciproci dei membri com/Jonenti un dato gruppo e il loro modo di pensare, di sentire. Nella stessu misura in cui si svi/U/ì/Jano i mezzi di produzione, cioè quando r uomo nella sua iotta con la natura comincia ad avere r,er colfaboratcre {fuesto o c1uell'altro attrezzo e coll'andare dJJ! tempo questa o {fuell' altra macc/z11w cam/Jia !a c11wiìtàde!fo sua lattea: cosi si cambia non solo l' ambiente sociale in cui egli i'ive, ma anche il suo mcdo di sentire e di TJensc,re. Camhiano i r:tfJJìOtIi fra lui e zii a1tri com11onentidel consorzio sociale, a cui e~li appartiene. Ora ouesta interfJretazione dei Pro- ! :emi J'ondamentaii dei!e società umane che oi:;gi giorno è JJenetrata talmente nel!(t ca cienza del pu/J/Jlic(, che senihra perfino 1.11 luogo camune, enunziata da Carlo Marx, fu una vera riroluzione. A. BALAf3ANOFF. PRO "AVVENIRE,. Somma prece:clC'nte fr. Cr.aux de forcds - No;vaztcLuizi, p,aganc!.o 1: abbonamen~o Vevt;y - Hamhamcnto, ,rjm10-· va,1~,dol'abbon.a1me11to e !,.alt1- ~a,n1doil comp. Fc•~'.1a Zurigo - 13'01o~nesi, pa~.ando :· abbonamento )) )) ,, 31(}2,'33 0,50 2,-- J,~ TOTALE fr. 3106,35 Sof glìanIdgoiornali Le persecuzioni antlsocialiste In Russia Ma11da110 da Berline, 13: I giornali ocialisti e redeschi pubblicano i dettagli del « rJiro-..esso » organizzato dulia polizia bolscevic.1 ccncro i socialisti rivoluzicnarii, in gran numero detonuli eia molto tempo nelle carceri di Mosca. li processo viene interpretalo come avente per iscopo di gettare !o scredito sui sociaHsti russi e giustifiicare con un pretesi) complotto il te1TO(C an ti,sovver,;i ve, ~peci~l.1mente data la prossima partecipazione dei bolscevichi al Ccngre so delle tre Internazionali. L. accusa ~i regge su « rivelazio11i » contenute in un opuscol0 di tal Wasiliev, agente provocatore della Ce-Ka. il quale fra 1· altro organizzò 1·attentato contro Volodia1rski. 1:he in base alle sue 1cJlenunzie viene ora imputato ai s,cicialisti rivoluz.ionarii. Cose deliziose della polizia dei ditta.tori russi contro quei socia1 listi che JJ@ranni ed anni JJOfJolaronole steppe della Siberia, rei cli avere creduto, prevarato l'avvento della Uepubblica socialista. Ma chi sa di cusa non sarebbero capaci gfi eventuali sgherri di Bordiga, Ordine Nuovo e simili Crazia ...dei, se mai riuscissr:>ro ad accalappiare lo scaranino del potere ditwtoriale in Itali:!! Nessuna meraviglia se i Primi alti novatori di ww. Repubblica dei Soviety itcùiana, ver uso e consumo di certi aspiranti inquic;itori, fossero quelli della moltiplicazione delk gucprdie carcerarie e relativo duplicare delle JJaferne galere ver la cura antisocialista e antianarchica. Una SJ)eciecli Istituto Pasteur JJ-er tarJJare le lt!i allP libere manifestazioni del JJensiern. Scissione fraslndacalistl ecomunisti In Danimarca Mandano da Copenaghen, 11: Come sai~r:e/te, in Damimarca i « gruppi d. 0/P,POSizione » a tinta sind~calista ed i comuJ1isti si erano uniti in una Federazione comunista che pu,bblicava anche un quotucliiano Giornale dei Lavoratori. Ma i risultati di questa intesa non corrisposero alle S<peranze r:poste. Le due concezioni diffe,renti. irreducibili, s'urtavano nella Federazione comunista non pennettendo di prendere decisioni comuni. Varii mitlitanti sindacalisti s,i rifiutarono ostinatamente di sottostare a qualsiasi iniziati,va « politica». Propagarono I' idea dell3. neutralità asscluta nelle lc,ro sezioni e si opposero ,con tutti i mezzi aM12 creazione idi un Partito comunist<i !1nitario. Questa oppcs1z1one sind::.calista provocò finaim~nte alla fine di febbraio una scissione nella Federazione. l sindacalisti infatti presero pcssesso àell" organo comune, ne de tituirono « pe,r incapacità » i red:i.ttori e convocarono un Congresso costituente di un nuovo partito che s.ì cihiamò Parcito ccmu11ista di Dani111.arca. L"Artisdet Madet fu ridotto ad un settimanale. I comunisti ·tenner<> contemporaneamente a Ode.rise un L-ongresso straor.cLlnario sotto la presidenza del- !' antico Esecutivo, a cui int~rvennero i delegati dì Svezia e di Norvegia. Il Congresso di Oùen::,è si è dichiarato unica azione legittima della ter~ za Internazio11ale ~ cteci:,.e di pubblicare un settimand.k. Lolla di Classe. Questa voltu è veramente il caso di dire che «esiste.del marcio in Danimarca,,. Cllrino neh, Zinowief. quel "Partito comunista di Danimarca»? Sonu certo che non deve andarvi troppo a fugiuolo; ma ccsa volete: Una ,,olla corre la leJJre, una volta il mne. Qualche vo!ta siete stato voi eh.e al'ete cacciato e fatto cacciare gli altri; ora sono ~li altri che licenziano ,·oi. !: quel che è JJiù sincrolare si è che roi, o i vostri, siano stati "desfitui(i r,e,- incapacità ». Sentite: Noi siamo uomini dalle idee strambe, bizzarrame11te paradossali per chi ci giudi'ca... in b!occo. Pe- , ò nqi, che siamo gente che conosciamo bene i nostri /Jolli e molto meglio quelli degli al.tri, vorremmo sentire da \'Oi, Proprio in confidenza: Se ma! vi dovesse saltare il g/zirihzzo di solfoporre alla analisi tutti i « /Jlll i » cui voi avete rifa ciata la patente con tanto di « marca def}oSi- [ala », (fUale sarebbe la percentuale deRli... impuri, def{li scartabili fJer manccmza di co11wrendo11io,Per delicenza di coraggio, per diretto lii sincerità? C una cui iositò al(fuanfo strana, non è l'ero? Siccome dalle sef{na!azioni infalliliili del nostro - fJiù che 1,erfetto - BibliotecaGino Bianco bagolometro intravvediamo molte chù-:cchiere, vochi fa.tfi, tanto fumo e niente arrosto, saremnw curiosi di sentire cosa ne pensate voi. NEL CAMPO NEMICO PUNGOLO. '' lacarnade,eimorti" (Libera ispirazione dal quadro omonimo di G. Costantini). Biennale Romana 1922. I. Orribil sta:ua e acuto odor di morti, Venni a te, spirto anelo alia riscossa Fra il turbin? Qui i la·;orato6 forti frrigiuscon qui i giganti l'oss?.: A morte or s1; ! Un cocciut'J co' suoi torti Poltai la tele•. del sudario à scossa: Picchiano all'uscio altre spente coorti: Molt:piicar può il nemico sua posi.a: Io l'estremo pensier vostrn nel s0\P. Proiettare vorrei: vederne l'ombra Sulla terra ogni dì: gelar la mole Di leggi e sensi adulterati e sgombra Vedrei la lunga via che tanto duole Di vittime a cu: il ver sempre si adomhra: Va anche tu prete. e non perseguitare Questi che per milknni 1111 braru::olato E apron gli occhi al lor dì crepuscolare. Ma poi, signori, un morto, ohimè!, fasciato Ci gua!·da e ride (orror!) ci sta a btffare; Giù ;; sipa;-io ! L'autor sia a!lontaq.:;i.to... Crepi di rabbia! Minos generale! Libero e immune è il fante, or ch'è pPig'ione Di ~,rette bende e del freddo che sale: Li;)e!·c !!Omo in un libero agone. II. Ma che potere strano ànno sul cuore Le scarpone dei morti allineati? Forse pensiam: Son l'ultimo valor,e Degli uo,mini e ne andran quP.sti spogliati? So che guardando quasi da torpore Si desta ognun, come ad occhi assonnati Chi è disceso alla spiaggia al primo albore Mira stupito sulle arene l'orme Di un notturno convoglio e pensa e sogna Dietro al cammino delle ignote torme: O chi sciame di barche vede e agogna Pescar nell'infinita alma che dorme: Vede posato stormo, cui qisogna Spaziar fra poco in suo volo uniforme: Ed ecco da lontane infanzie un riso Trilla nel cuore, e un bimbo appar che addita Sue scarpine in ~oir pazzo, improvviso: Tutto dilegua, e tra i morti stupita Entro all'inconscia gioia guardo fiso Di che ogn'uom freme in sua tenera vita, Al piè calzato c.he gl'irradia il volto, Quando schiavo di membra, e tra-ballant,e Ancora sulle dande. già è rivolto A1 suo triste fer.t'ero e ap,ar festante. III. Camminare è la vita: e di chi muore Pur si dice che parte. Un'immortale Oscura m:lrcia è il palpito del cuore_ "Ern sassi, era spine, acqua let3le, F2np-o, rocce ed ortiche era, ed ardore Di sabbie e gelo deserto invernale Il cammino deli'uoino ed anche il fiore Del suo sangue arrossava: furon l'ale Sue orime le scarpone, e della terra Fecero scher(lTio al oiè. In versi oscuri Vidi il lavorator scalzo che afferra Gli a:·nesi, e ombr2 sui cieli futuri: Ma sulle vie qua::idc andarnn'J in guerra Suonaron passi cadenzati e duri: Entra funereo il 1:01 nella stanzetta Ed un:1 croce in mezzo alla parete Segn3 il telaio della finestretta: E' de! novello Spartaco: s:::rgete ! Chè la marcia continua., e i morti àn fretta: Picchiano all'uscio: udite { e troverete A un punto della via quelli, che il lupo Stronca, martìra, fra i bimbi e in agguato: ... Oh nostra passione, o suono cupo Del!a marcia di Spartaco e del fato! CRISTINA BACCI nata Fontecasso. Semparlelegri, i repubblicani! Leggiamo nel Gazzettino di Padova che il r&JJUb/JlicanoSagr.amora Ila vorfato piena ed incondizionata adesione al comizio indetto dai fascisti, Per l'annessione di Fiume. Più fascista di Mussolini, i! signor Sagra mora! Già. Ma sapete che è un be! carnev~tle (in barba al ca!endario) con (luesti revubbliccmi. Lu Voce Repubblicana di Roma, !01 o organo nazionale, scomunica a destra e a nwnc(t e loro, a ogni JJiccolo cavannello, alzano la cresta ed emettono il toro bravo chicchirichì. Benedetta gente, ma qua:ncloaspettate a mettervi et acccrdo con la serietà ? Dio mio come si, fa a Prendere sul serio della gente che se c' è la .!::uerrasono per I.a guerra, se c' è uno sciopero sono JJer lo sciopero, se c· è una annessione - sia JJure cli marca fascista - sono Per l'annessione ... sono per ... tutto e Per qualunque cosa purchè ci sia da far baccano e ci sia modo cli far sentire la PrOJJria voce. Ma! Natta 1mò essere incomP{l'tibi- !e JJer chi pure, essendo revubblica110, J;L,òessere ministro della monc1... rcliia, contemporaneamente! E 1;ci dite che non è alleva la vita! ... Così cotesto repubblicano celebra1·a l' annil'ersario della morte de? Crcinde dormiente cli Staglieno. I capomastri incercdaioperai Sono ,di ieri - e :ìrnr e anche di oggi - Je espu'lsioni di ,:avo,ratori ediìi snra.:i~eri .daJLa Svizzer,1, SJJiega te con « •ban-eoc iità idi .sfoUaw ,il mencaLo del !avo,ro ». S,pjeigazioa1e bucma per ,i gonzi. ima ridicola i[Jer ohi cono.s,ce- <.la vicino capomastri e ;autorità e sa quaU re1,aziorri !11itertconono tra e si. Noi dicemmo ai:r.re volte iche con fa!li c~puls:oni si mir,awa a ~i,l:>e-r,aiirIdi k1- 'V-Oratori o,nesti, ma norJ idei l·utto PHJ1rti ?.l'Latdi ,:iotica \"Ol•ontà ,dcJ pa<lronato; i mira-va a « ,oannbiarre » •la rma1110d' 0ipel"at, a so,sti,t,1Lircig.Ii eileme.n.ti stranieri IJ)iù o me,no ,aioa!,imatizzari, ambient.alti e qu~nd.i ,pilù cora:gg-'osi, ,più rie:r.i, più ,dis,pooti a 1 k',a so1'i,à.arietà 1e .ail!.a .resistenza, oon o:pe.rai wveLLi, più timndi, ,di più faòle ooooo,bcnbamE1rJ~o. CJ1e allora .fossimo ,nel vero ce lo dimostra ,il f.aitt-0che da 1p.a1reool1101t'empo n'UJmerosi ·ca:i:;•o.mastri .s,; ,alÌ!fa,r 1ma11101r,e,r i.impo;rtaire operai eJd1Ji1dabl' -e tetro. Semb,r.a però che non ~i.a.no riui.sdtj ar>picmo, e ciò for.sc anolte pelr I' op11,oiizLcme ida'le stesse ,a,utOirità Cdm1pc1tenti. Faitto s,ta ohe della facce:,, <la 1ha idov,uto 10,ocupair i l.a D",raione de,;i!,a~eiàeir.azionc svizzeTa <le.i ica,pomaslUri.Nel;'« Hiooh- 1.11niTd,ietbau ", orgair.o della Feide1r,azior.idstessa, idei' 18 co.rr., si /1e,gigei'l segiuente comu,nicato: « Attua.'.!mem,ne,tnia l1eAutorità ,e la DirezYOlrne !dc.Lia FeJdC,r.aéon.c ,pEmdan-o ,del- ·le ;tr.a,òtahve ,per l' ,impo.r~azione ,c1i,0ipe,- nai s!,r.amierii. u\/ 1el iirattiempo (J).r.eghiamo quei :soci !Oh~ J1a.rnT110 intcmzi1ctìl1eidi ohiede.re idi 1poter ,impa.rbare mura,t,ori o ,mina!1ari ,itari'<l!nio auiSIUrfaoi,idi hwi.are he 1iitihict.Sitie ,ail Stl'.?:rdtar,ia,tio aank,aJ.e, il qU1a!1c,d, qpo aive-r!,e •csann.imat,e;:•e1rimet~erà .al Dilr,.élfrtimem1t,o•cantonale oo.ITij)e- ,t<etrif.e.Ccm 1q.uasto 1pnoocide,r,e 1uditwdd, ~,per,ìmno 1di e,liminiar,e cor,te diiiiooltà ». La Direzione federale. E ,noto a l,LLLt.iahe la disocoupazione è buht' altro ·o11escomf,jarsai ain.che Ima i mUJr.atort e m\na1tori, ima ciò ,non impedisce ai ·sigrnar.i paidnoni di cerca-re ,opera.i .a,W' estel'o. 1EtPO~ohè non tutti i capomastri sa,11111m0 ano\1t1airc con le Autorirà, la D!<rezic,1~e ,de''.h loro Feckrazione s' incaJ1'ica di ,provvedere alla biso~na. Lo scopo di questa impmtazionc di maro 1d'1Qpara ·si".r,a,n.ite!!1nao.n è c:eirto quello idi ,sc,1:ipe,rine ad eventuali reali bisogr.i, ;pdichè se ,pur j!l qua1Johe loca1irà igh ,qpòr.ai scarse-,gigiats,ero, net Tiçino e.cl Dn nnolte a;'b. re -loca;l:;'tà <lei &a S v·izze<ra a blbo111d2;no10 sono ,d:spo ti a reoamsi ,dove la -mano 1d'qperra ~car.seg- .gia. . 11 paidr,onaito svizzero vuolt fare .Ja ~pe.culazio.ne ohe ,dicemmo più so,pra e crearsi ur,a risierva Idi 'C'!JJ~.ra,pi-er servirsone carne minaccia contro coloro che i.nte,rid 1essero opi::orsi a:Ee .r;idni0tni del safa,rio. P.er questo ~ ,nan 1:::•e·,ra.Jin·o, att'U.a•lme.me si ceroi1r,o qp.e.rai ad' eshero. Lo sa~p·.ano i ocm,ça,giri id' P.:a!ia e d'Austr:a ,e s,i r-:::igcl'ino Jr:. ,c.o.nforomità. I nuovsialardiegelidili Dal Bol'icttino delLa Fìe,derazione de.i ca.pamaistri idi siaibato 11. s., ci ap,pTetùde che i'. 9 cc-rr. si rltmi LIComdato Centrale deLla fìe,derazic111.eistessa, 1presem ti 6l ,d'eltqgati tc1i 3? siez:,cmi. lìna ,'.' al,1ro }! C. C. ,a1rnmovò a,W 1rnn'airnimi1L•àle ,prOIP'O· ste 1del!a IDireziorn,e ,dellru F1edeù·.az:or.,e di « rr1e{gGt:1a»rrie s~Lairi 1diei1mu1rall0ir,i e ma111ovali 111 tutba ,La v,iz,zera. La « re:g,olialrizzazio,ne" dovrebbe vanir fatta jJn base a.:Je Lr,e,categ,0tr:ie im cui nel 1919 turono 1di1vise le ,d.iN•e,re l,ocalità ,delia Smze,na. 1peir l' mairio ,dL la,voro. Le ,tocalità run u•n onanio-se,:tima,11,aileidi 4950 ore tflélr,no1pa,rfc deJl.a ,p,r1ma ,cate.gor.Ja; quel,'.c •ccm un o.r.ari,o dii ,c1re 52½ fawm10pa!l"te 1de),1,as,e,cor.ida, e q1Lel!e con u,n oir,air,~oIJ)iù 1,UJ11i,gd,eoil•late.rza. Ecc-o come l' a'.1to conses o vor,rebbe « TC1g,o :.a-ti » i SlaJ!.ar i : Prima categoria 1Murn,tcq·i: 1,50 liino 1,60 ·M'ai:·10viali: 1,20 fi.no 1,30. Seconda categoria Mura tC!r:i: 1,40 ff~rro 1.50 M.anovia,'.i: 1,10 fono l 20. Terza categoria 1~foratori: 1,20 fino l,40 :vT1ar.lC{vaJ0.,i8: 0 fi,n,o l ,10. Os erviamo - .apre.nido ll'lla pa,remites,i -- che con quZtSt.a diNisione ·:n oategorie, g!' imq:,Jcn:lditar'i :elclili 'Vengono a conic1rrm:ne in mn:i:o inrc-iut.a,Mle quainto i .soc· s '·is,ri aff.e.rm:!,n:o dia l,ur.ig-h i ammt e cio•è che « dove ,!' ora,rfo è br,ove, il salar"o è re!,al~vam::!,rl'.le.aito e -dov,e' I' oir.ario è Lu11Jgo, k'. s.ala,rio è ,basso». Vi T,iJleHa1no su. git OJPeir.ai ohe traSCL!,namoIla e a,mp,éllgln.a1, 00nbno J' ◊-r.aT io :,u.n-g-oeh l,avoiro. La clc·ci-sionc ,do! C. C. è1e:1laFe,der.azicui,c 1d.ei caipomas,t:ri 1è gra(Ve e 1pwv,oca,~cria. ProYoca~,oria percllè non giustificata da ,nes:-:un o.nicto e ,p~aus.tbiJe mo1,iivo. La .sem,pl::-c" e . Ol',tia a.fionm:i 1zi•0ine che il cosi:o della vita è dimin.uito, non ba.s,,a .a iriu hf~cairc l'.l r;1duz.ione ,d:?d ts:1la1ri-o. Pr0~ohè, a.nzit,rnito, qumnd' an,o]le co.rr..spo1111de .,,_ea\ vero, gli Cq)er,ai non av1rCfbbcro n.u>la di troppo dei siai~a,ri staibi!iti r,cg,:i n!ti.mi •due .a11ù1i;in secondo 1uoio, 's.: éi c~arnir;,a a fooclo ia. qucstione ,de! cawo-v.i.fa, ,sei, i Uem oanto dei! rin1carn ldegJi aiffiltt~ ,deLI'.a.urne,n,node~lle im11msbe, ideii'Pa tdi,socc,u,PaZlicme ,ahe f.alciidia i maigri bu'.·air1r1,d.;-ieJ,lefanHgl,ie dei la:vcxr.aidqri, si ,de1Veco111NJe1T1Lchre, ma,1grnòo ,r ,effe6two rioosso 1Veri1Hca1tosìilleii prezzi idi .alctmi ,g,enari di comsu.mo, g,Li qper,ai attttalmein,te n,QTI stallillO a;Haitt•o m~lio Idi .un .ammo fa. 1Ma gl' 1imp11Emd\u0;rìd,i ciò non si ,cu11,11110; essi .a,1wnofifihanJOidei morn:emo che è a loro f.a1vorevolie, per ·g;rav.arre iaincona ,ra .lor.o mamo ,_ui ,'.·ar,o d~,pelljde,nti. Ohe ,i soci de.Ha !Rede,r.azione ,dei capomaistr.i .arbbi,ano vogilia di app!,b1ire ],e àeoisidn,i deJI •l0110 C. C. 111:esisun1dubtbio; nesta a v,ede.re invc,ce se vi •riescir.a,nmo. Nor, è detto ,dhe la situaZJione ,debba esser,e sempr;d iav,orev,ole ,a,i oaipomastri; ,essa ,può ainoltc inv,er,ti,rsi, ,prima eh' essi lo crt:1dano. 1nta,nto i compagni cli ,11utlt,a ,I.a Svizne na si s tr ir-,gaino .i:rncmno ai ~,o,ro s~111ctaicati pe--r oppwue I.a ,marssiu11a resis.bemza pos ib ~le. Nota Minima I due sistemi Da molti giorni si discute a Torino il processo contro gli uccisori ( o i vresunti uccisori) di Scimula e Sonzini. Moltt ricordano in qual.e occasione i due disgraziati trovarono la morte. Fu durante r occupazione delle fabbriche. . . Il fatto, indubbiamente, non è mica di qu.elli che si possano inalberare come Lllll~ decorazione ben meritata o un'azione egregia. Staremmo per dire, anzi, il contrario. Certo esso è uno dei tanti epi.Sodii di inutile e verciò colJJevo!e violenza che hanno s@mJJreformato. in ogni er,oca e in ogni paese, l' inevitabile corollario dei sommovimenti di masse. Dà. la sintesi di certi improvvisi stati cl'animo collettivi che traggono la loro naturale, se pur dolorosa, ragione d'essere dal grado di esasJJerazione della lotta che giustamente o ingiustamente si combatte. Ma non è di questo che intendiamo parlare. Non di accusa, nè di dlfesa. · Faranno i giurati torinesi quanto la loro coscie,ga - se, come sJJeriamo, hanno una coscienza -- dirà loro dl fare. Vogliamo invece notare l'atteggiamento della stamva d'ordine di fron. te aU'argoniento. E' il solito. Valga, al vosto del commenti che sono un'ira di dio, il titolo più. comune dei resoconti del /Jtocesso: « I carnefici di Scinwfa e Sonzini alla sba!rra ». ' Non saJJJJiamose si possa, in verfetta cosci.enza, parlare dt « carnefici », nr se i carnefici siano veramente quelli oggi rinchiusi nella gabbia. Qualche osservazione si Potrebbe fare' e qualche dubbio Potrebbe anche lssere aff acciot.o. Quello che ci pr,enie cli rilevare è d1e non JJrecisam.ente [,o stesso linguaggio e il medesimo sdegno quotidiano la stampa cl' ordine ebbe ,qiianclo i due tivografi triestini furono - mass(fcrati durante l' ultimo scioJJero dei met<i!lurgici. Ehi, dico, fu un fattaccio anche quello! l I na banda armata catturò i due disgraziati come due iara/Ji detr'oas{. Li caricò in un camion: Li JJortò fuori della città e: « Pensate JJer l'ultima volta ai vostri famigliari», si disse toro. · Ehi, galantuomini, questa è ferocia da ccmniba.li! Furono messi colle spalle addossate ad un casotto e crivellati di rivoltellate cnmf cani arr,!l;bia'i. Al mura, senza un brivido di ribrezzo /Jer r enormità del delitto. Fe. rocemente, vigliaccamente. Quel delitto non è nostro. Parlò di «carnefici», allora, la stampa cl'ordine ? Ma neanche Per sogno! Ci sembm che favoleggiasse di « de11lorevoli eccessi». 1 Qualcuno, viù indulgente, scrisse di « ragazzacci indisciplinati ». Neanche l'ombra degli attuati titoli à sensation. E' ver questo che la stampa d'ordine è idiotamente ridicola come una scimmia in frak. GILLIAT. Scioperie boicotti SCIOPERI THUN: Scioperano i pittori ed i gessatorì. LUTRY: Scioperano i muratori ed l manovali. BOICOTTI ZURIGO: Boicottata per i lavoratori della pietra. Boicottati i padroni pittori Gianotti, Moser Rudolf, Bur _ meiste.- WilheJm, Gaiser, Hii!deliweg 18. •

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