I -======================================·,"=-===..;=~L~'~A~V~V~E~N~I;R~E~D~E:L~~L:A~V~O~RA~T~O~R~E~======================================================- l Il Dottrine marxiste salareiolosfrumttaendtoell'operaio Nei precede11ti ,nume1·i .abb:iamo più volbe afformato che ,i,I.salarrio è il prezro com icui v1em 1paigia!oJ'u ,o della forza di '.iavor.o ,dcLl',<l!Peuia,Cioi.. si'cllmO ,ainzi 11ermaJti oom qua::ohe insistcmza su ,tale coin:cc:ito a1fii:iniohèi ,lettori n.on aves- ~o ,a 001n.fo11de.Tlea forza di lavoro ,col lavoro ,pri()IJ)liiarrneintedetto, in quanto : q11e.s.~'uHimo,non po:1rebl>e e.sser tiratta- , to ai!<lastregua d'u<na merce qua,l:siia~i e qui-ndi come essa comil)riato o 'VC.ndu,to. Affinchè i1l Livaoro 1PC1lle.ssieis:sere itnattato C()IITleme,nce s'lll aneroato .dovrelbbc esistere OOIJTiequ,a:l::.osa di in,dijpendcntc dru'. 1ia 1pers,o,nia del ,laiVOtra:tore. Il \avoro J}Clrò,ni0in,può ,pren•de,r forza maJt;e ri.'.11,see nO'n è i,noo.rpon.:o ~n un,a merce quai\,siasì, e ~n tal caiso è tla imeTce che vjc,11,vetl1idut,ao compnrut:a, 11101i1l la1 voro. Veinden- questo. ,o oomp,narllo, è u1 na OOJ1traJddizione :111 t~rnni111M1ia. .ainchc prec--cindendo da .ciò, uino sicambio diire<- to tra tlein:lTO {ohe è laivoro rcat:izzato. .tsos;ta:nz.!iaiho1, n quamrt:o il ,den,air.o è una meiroe) e 1aivoro vlvo sowrimcrebbe la prod.uzio11e ca1plta1lj_,i-ca ,basata su'. alari,aJto. Una giorna,ta di la'V'OrOdi otoo ore, per eseanJ)i;0, si reall:izza irn 1J)'rodo!to del valore mooetanio di 40 fae. Se lo scambio a'V'V'Cu1isseira equiva, le111ti, ossi.a oon al'.tm ;merce, incita quale fo~.se i,r.cor,ponaito un Ja voro -eisso ,pure di C1'io or;:, ~! -:iav.oratorc o!ter.rebbe un pnezzo uguale al :prodotto, cioè 40 lire, inè !Più 11,è imeno. IJl tal! caso nom vi sarebbe .produzione <lii ir,lwsv1!'..o:re e di conseg;ue;nz,a •ré1n-derebbesl impossibh!e \'aocumu!azio:ie d . :il ca.p'ita".C\. questo suo ~avoro riescirà ad aumenta- ,,e \,a p.roduzione ,gio,rina.Iicra, sia IJ)tir6 a prezzo di uoo sfoirzo, e ciò i\nirà per COJ1/vj,nceire itl 1pad,ro,ne, ,a rtitenerre normafo ,tal!e maig,gio,re OJr-Od,uMJvitàde-term!nain,dolo ad .albbaissarei ~! ;pt·ezzo di oottimo. Se iituì: 1nie .an1.diauno ia oon,si,derare i tristi ,effetti, ahre dli 11alv,~.o1POrtato .a ,un gr.aid.o estremo <l' i1ru:,einsi'à,p,rodL1ce,ne.ll'·orgiam1imo del l·avcoratoré ri;:l'ercuo:cn~ c1osi i1J10/,re.si111qtSttnannema1,t1e1chesu,'. suo car,a:t.tere mon1a;!e,idobliarmo con.eludere che in ,ier.eira!le i Y,atl1taggi den 1\.:1Voro a cottimo so,110 illusori IJ)Cf gl!i operai, r,aJP:p,reseinta.ndo e.s:s.a um,afoirma •di sirutt1:imc1n:o ~sai più ranfinato e s.pessc vci\,~e ,più iinuman,a di quanto 1non sl,a il lav,o,ro a ,gi0inn.a1t,a. La religione Il figliolo. - Pierchè b 1no.s,brabamioin:a~a si ,è 0tggi v,est,ita così bene e a me 1~ mC'SS'Ola b:usa ,11uovia? La mad•re. - Pcrchè 0ig,gi è fe.sta e an11d;ìam-i0n chi e a. Figfio. - the .festa ? Madre. - iL' Ais,cemsiionc. Figlio. - Ohe s,:ginihaa ,ascensione? Madre. - Si,gn~fica. ohe iì'. nostro Si- •gno10eGesù in questo ,gior.n,oè asceso Jin cie,lo. · Figlio. - Ohe s',g-ni,ii,oa « è ,a,soeso in CivlO»? Madre. - Sign!Jfuca ohe.... è rnLa1o in cieilo. Figlio. - Come, vc11a:o? Su ,al,i? Madrq. - Non suHe ali. .. se.mp.lice- -mente ve.lato, perohè eg1,i è mo, cd essoe:n<lomo, ,può ,t,uttp. figlio. - Dove è wolratio? IJ babbo mi Jua J)Ur ,detto dte •il .cielo è soltamro qualco~ idi .aJPll)aini.sceru~e. ona ,che ,non vi è 111.cllia,s,,0:IrtantosteN,e, e dietiro le stelle ancora s,te1\.le;e che iJ'. ,cielo non ha fine. Dove t v,o,la,to? Madre (sorr,idendo). - Ci sono co,se, che n.on s,i 1poss.ono .compren,de;re, m't\ a <-'Lti si d-eve credere. Figlio. - Perchè'? Madre. - Peirohè lo dtco-no ,persone ,più vecchie di •r,o.i. Figlio. - M:1 tu stessa mi haii deitto - ti ,r.i-condi, 1a·:10'ra, qu,airJdO -io, dissi dhe ,se si è versa1to •del s:t!,e q.uailcuno deve mori:re - tu .s1cssa 1111hi ,a,i detto ohe non b:so.g,na credere a rbubte l1e soiocchezzc. · Madre. - ~o. .aiHc s,ci:0oohezz,e non si deve crederne. Figlio. - E ,d,a oh~ si nl,coruo.s,ccse sono o no, soicoohezZ'e? Madre. - Da ,che?... Bi ogna credere ,a;1~,avcora re<ligi;on,e e non alle .s,cioochezve. Figlio. - E quia.!,c- è, dunque, la ;ne\igione vera? Mact•r,1. - La 111osiJ;a:re-li,giione. (Fra sè). A dcs~.o ;iare ,cihe dioa .sciooohezze io stessa. {Forte). Co.rri e <lì a•! baibbo che ,a,rncbaimosub-i,to. E ifaitti mettere la sci.a.r.pa. Figlio. - E c'è J,a ciocw'.ata do,po la messa? Tolstoi. «L'ASINO » ed il « CUORJE », iUustrati a colori. si vendono a Zurigo presso il Ristorante Ooop~ralivo (Militàrstr. 36). A Oerlikon 1>resso il compagno Poli. In ,r,e:3,Ytsàul m1.,rcat0. di fronte ,ai,cap:,~s1:a no,n si brov,a dùrettame,nte i,l lavoro, m:1 il J,avornatorc. Q.uesfu~1imo non ve111:deil suo Ia.vor<1 ma .!,a, ~,u.afo,rza d;i !avc1ro, ovveiro i.naltre ,più ,es:pr,_1ssi 1 ve J)'ar-01!e.vonde se stesso. Il programma dell'opraresente Il la:voro compa.r-e ipiù tan-di, rc.n ,a,:ipe-na ;1 oan>H1a!iistcaomincia. a m'è"tte.rc in azicmie fa foo-z,a di !wor,o compera:ta. Da taìe irn~rnen:o il Jaiv,o,rorimizia !,a 15ua esistenza incor,p,ca-.aindo:siimei IJ)ITOOObti, ma ccssa,rdo di a(l}va:r,tem:ir•e,aù Lavo.r.atore che ,n.aturalmenr.e ,nc;n .\o IPUÒ vc111;d,eire. D'afJ!ira IJ)arte il! ca1Pi•,atliista,che vende 1 prodotti <lel !,al\'Oro, vende merci e non ~voro. Si-ocome J)ejr octem.-eine ,dieJ l.aivoro occonre um suf:fio:ente SjJ)esla. l!>C!r mantenere in v;ta ~Il l,aivoratore, ossia p.er re- ,1,nt.e,girctrlo qu,c,~i<lialìlame.nte deL!a s,ua l forna di la'V10,roc0sì il 0011,oetto di v,a :ore de1 .laivoro è necessa,rj.o ,yen,ga sostituito nel l]lrOC:e\Sso di p,roduzion:! c1- i J)lllallisLiioo•.oon quel•bo di ,r>a1lore ~tLa forza <li lavoro. AJ1o s:tes.so modo che la maex,hina si disti111,gue data iswa fonz,~om,e, così fa persona <leJ ~aivor.atoa-e e La sua caipaoità di La,voro si 1disiti11.guon.odaill' .azione lon-o. Afierrmamdo idi '],)ag,aife il lavoro il ca.pjta:Lis+a 11100 fa. a,:tro che confondere i' 'Prezzo oon cui Jpa,ga la forza di l.a'Voro <Xx'. vai!oa--eidei ,lav.oro comi;l:uto, i,1co;rJ)Or.a.to111el:p.rodotto, ~entando rosi giustificare i mwcyti fra il catDitale e i.a IITiainio <l' opera. La relrtbuzione so!-to forma di salario ruisoonck! aJl profano Jo struttamento che oorr:ip[e rl ca,_pit,aliista, in quanto il sa,~ a-;J1paris,ce come I' equival!'ent-c de'. valore deJ Laivor-0 eseguitQ, mentre ciò oon è in ireaJìtà. Albbiarno ivediuto infatti come a J)rO.- durre u,1 via}Ore IJ)ari .al suo sa:IarJo un operaio 11a vara u:na pairte <le-!la giornata mc-nbre l' rutrra parte •v:ene impiegata a produrre plttSVailore, ri..sultando da ciò a.issai cruaro quan:to sia menzognera la afferanazi<mc deL!a società caip,italistioa che, cioè, il lavoro deJr operaio iJ)ern sia iintea-amente oorm>ensato. Se si passa a COtJJSi<lerare1a retribuzione del Lav.oro a colltimo lo sfruttameTlltonon cfaninui.soe !])eT quanto de~t:a [orma di: IJ)<'l!gamemo ma;s,cheri anco1 l)iù de'l:I'aJtrra i r,,aE ralJ>J)Oni fra capi- . ta!i&t.a e Lavoratore. 11 1.SalaTio•a cottimo vicne determinato r,001 i1J1 base ,al V'allore <le:! prodotto ma. ~n base .ai: n.umsar.o <lell~ g;or.na~e che s,: presumono ,necessarie per Port:a,re a oompirneru~o un <lato liavoro. U datore di Javo.ro a cotLimo sa per eSiJ)C'rienzaclle per fabbrican~ 11n <lato oggetto, :wn OJ)l:lraio che ~avori con urn grado medio ct· iinitensdà, deve im;p;egare. 1>e.resempio, una giormuLa di lavoro. E~i off:rc quin.di al 1' o;ieraio, per la fabòric.azione deill' o~eao [q1 parola, un (}rezzo equivale.nt,e a~ ~alario che gli avrebbe i))lllZato ,per ,una g,;o,mata <li lavoro. . E a,nche dato che vi si,a un picr,_,o,o d'.vario favorevole :aC lavoratore a cottimo, bi,sogna ,p,e-rò anche tene,r calcolo di :tutti gii inconrveniooti ai quali egti nece.ssmiamente va iJllcowtro, fr.a cu•i una quanitità di 'Pretesti da parte del padrone, ~l qu-a;le ir.aramente troverà il prodotto perfetto, itane cioè da non prei.tarsi a-d ,civooloo1i sva}u:azioni ,e conseguenti tratten.u,te dt paiga. •li sa::.,a.i-ioa cottimo fornisce poi al caviit.ail.ista la nozione esatta di quanto 11Javoro .p,o.s~ ~.sere in;ensiiicato, po;- ohè li!Ilavo•r.ait,oirestesso nel suo interes- ~e ~egu~rà il hvoro con tutta la pcst;ibi'.e alacrità. Forz<Hi:do r intcmsità di Qualohe retmJ)o fa, rifer,end.oci alle indubitatamente mutar.e con,dizioni della politica naizionale ed irternaz,~oTliale. noi rorive-vamo un ar-1::-aoLino Olti afiermav.amo che i,! P~r;ito socialista - nelhe pairtico,'.>a.ricontinge.nz,e de'.ila vila politica eur(lpea - deve oe.rca:r di ~ezzare ·le cater.:e ,di re.azione vail01rizzando La proJ)'ria azione con un iprog.ramma di .realizzazioni immrcfa,tc, tal,; che v~at.'10 a far Tip.rendere al i])irOiletariato ~,a via :i.scendente del::! IJ)ro.prie wnqu~t:!. In trn altro artL::,o:o preoode,n~e. a1vevamo già detto che nella •lotta riv-0h,- z~onar'1a ·de1:ia cìasse o;e.raia cootro i f.ff,{Wri dOlm~:iatori le frasi « anda.rc a d~tra », « a:n.da1rea sinistra », no.n hanno ,a!\cun s~ginifioato pooitivo e pratico; s,pe..~o ne han•no u,no deJ tu:to contrario a quel!o d1e v,oLgarmer.te .:mo -~ii presta. Qualche vo!,a si or,roe di andare a .sinisstr:a e invece si va a <lestria, a tutto val!)Ore. T,a1Lvo1ta,itnvece, ,pare si vad.a. a ,destra ed invece si -0;3era iP~J" l' am.data ,a sinistra. Solo qll'elli ohe credono che l' aziCi11e giorn.afrera sia tu, to; s,0Jo quc~li che pe111sa'Tlcohe ~!.moto sia l' essenzia:1-e ,e 01.ul:La ,sia imvece ila mèi:.a, presi d.a1la m:ra per La irealizz,azione immeidiaJta., ,possono IJ)reocotJ[l)ar.si della « sinisl:.na » o ,del:Ja «de.stra». ~a chi mira. .a",La mèl!a, chì ha lo gua1Tdo ri<volto lmtano, !PUÒ e <leve COlTIJ)rendere eh.e, !a saili!ta ver.so la \netta a.gogn:ata n-c,n può QSSere iSempre fat~a in lònea retta peir •tm oarrmni.no eterr,namel'\le .uguale, seinz;a rau)ide svoll!e, ise:117.,a sv-0Jte aridite 1fial!volta.e senza IJ)riudenti n-itorni a salufar,i e .r~Posattti &os.te t:a~ ,altra. Neceis,sì'ta: ,però ,s;Qmpre mir,aire ail.:ia mè<!a, minairv,i quainl'.IO1Più ->.'>Sa aJ)?.are lontana e ctnficite, quanto magigiormente •\a vetta èesi:a.'ta '])air.e- 11e.rdersi fra ,!e nuvole iJJg:am:naltrid e M1ll',ainimo oon:urhato sembra ,;,aci.:1a.re la sp~rnnza del!' altezw. In un arti:CCl\o - ,ricorda,r<lo quanto haomo frutto g:!i stessi comunis'.fi deil'a Svez;,a e qua,nto IJ}a,revada suggerrencb C;air!,oRadek ai comunisti odi Germania, dietro ~utorizzrae;iome d'.:t:o ste-s.so Comi!ta~o Ese,::;111bivode!La Terza Jnt.e.rn.a, zior..ai!e - J"<OiCOTJcludevamo che ;1 J;\rogramma id' -az:.c,ne -immediata dei pr.ofctairiia\'.i$ocia.li$1tid,: tutti i .p.aes.i o~ gi ,wtt,o ·,a ~pi.J11:adel:e ,necessità cont~:1g:c-.n,tè~ .ncoessa,ri,anm,,te mutato, 011é~. IJ)ttre eiss.ei:i,do eimpre ug,uale .!,a mir,a, c;-e.m,preu:gua.~e ~I f.ne, i mezzi deYOn-0 fata~c01:te mutairsi. Q,ue~•e ,no•tr.~ oc.nstatazioni di fatto sor.-0 rioo:,.-;,sc'ute ,da quegli stessi che pretendono {li s~are ,più ,a ,si,nis,•.ra ci: coi; i quali hanmo ,T1ettificai:,ose:nsiliiìme.nte il 1Loro tiro, tanto che gi'onni so- -rt0, a Torino, p.arl·a:ndo a qu:et'u Camera ,de.! L<}-V,Clr•O, i: « le.aJd_ir,, <lei ccmu·· 11.isti,Bordlg;a, affenma-Vla che in ques.ti mamem1li .ai!l:che 1a più modesta rivend:- ...Y11zion.veien:e a•d as.S!.PJTlC'Tuen carattere rivo'.uzionar~o, onde o,ggi è o;1p0rturua e 1~,cessaria la difesa d~[l,e plcr..,c• le iriveoo:cazion.i ed wn w,og,ram.ma minimo 1puòl :a,ve,re si@n'iJ:::.ato maL<l'>imali:St.ico, :J)urchè sv,emto!ia.to e di,feso con qwesto iintemto; ed ,a. questo SC®O :a di-resa .de]e ictto ore d(J ilav,oro oggi è ~ss:ai: più lJ11l!)Or tam te, dal punto di vista iriv0i'.uzionario, <le.M.a stessa conquista .a1!iai baiQJ1ieittaohe è s!!ata fatta subiito dopo l' rurrm,'.stizio. Lo sUesso Zi.n.Ov}eff,·:in un suo receir, te .arti-com tn,torro ai ,nuovi còmp.iti della fnt,m!azior·a!e ccmunista. r~!evava il mura.mento det!Wnitl!ato ,dal mutru-,5,i ,àeble co:ndi'v.0011istorioh:e, ,t,a,ntoohe i co. munisti kn Germamia son.o Qggi ,ndotti ad ai1:ea111ze(;ain,oh;cco.n coloro che prima o0il11ba~ter,ono ,a .sn:>,aidtaratta e d.enunciairono al'.le masse •come ~nad.iton-J). « Le a-ttLtaili ir~y,end1:-eaz.fo.n-i oss~ Zinoviefi - sono .stait!e foirmlll1abe in modo moùto sobrio e mode.sto, ,non già oon l~n:guaigg,ioda iagi1baitorLSi f!>UÒ diJ"e che e,lì!Se J))()rtal5'Sei.n◊ scn'tte 1n froosvssurr-na qualouT110- o un riohi.amo a tale che nessuno p0!rà dire che siaJ!lO un grido di battaglia di agitatori». Q,ue.ste p,a_ro!,eidi Grcgorjo Z~novi·eff moi 1 i;.otr.rmmo cS1Cr.iiVw!1rne frontie a,l ,prognannma, che, ,di l})IÌe.no,a,ccor,do con la D:rcz~C!lle del P,airtito e t! Diire.!torio del GTUjj;tl>O,pa:r11atmeuttare,è s'.aJ:10for, mu,'.ato pe-r l' .a-bti.vità IJ)O'litioa<le! Bar, ttto, e se,gn,atame1ntle. ,d:el suo Giru_ppo i::,a'n1amer.~are.mll' attuaile mome111;ro1po- '.i:iico. oome remora ,a,:Jo tnca.Jzare det!a i:spinta :reaziOll1alfi'9, come IJ)reiparazbona aii1a ,ripr~ deJf aittiv.iltà .del mov.~mento 1 pa\itico e s:.ndia,cafe del 1pw1k~tair~ato soola,Hsta, indipe,r.Jdeùllteonm,e •da oginì -00mpromesso e dia o,gni IJ)iocoi!as'p-eculaz~cme di corridoio. Q,ue.sto programma è -d' u::,a chi.arezz;a ev:-dem.tc ,neta siJ~uazionc ,attua!.e. La u11.a21imlltàcon o.ui lo .si aioooi!se, dimo. stra ohe esso 1110n è un J"i:prego- OO'l11.e 6UJSSu,raqu.a:loUJ10- o un rjchi.almo ,a una ~sser1et~l:a - ,come ·a:lt1ri.potr.ebberO malig,n.aire - ma è I' espre.sisione dei!i!a necessità ~\lente de\'.' or.a ohe vo.\ge. Tamta gemj•!e,d' o~ni pa,nte <l' Ita- ',ia-- dii :re,gol-airi ie degli ir.r~oLari. - di rque>!lio'lte Qlljr,an.o serrl;lfre ,con ooi - e la oui voce noi iabb.1aimoH <love,re di sie:1tir e JJrCifo:i.cta1me,:1-.te b ,di !que.?i che a noi vem.11eu-o ,u ,da 1111oi ~<l .a.aon!.a, r,arQTJ.Oa seconda del mo.meni!o - e ìia cui reda.mazi,o,n.e ,potnemmo ,am.che !1Tascurare - ci ha i&JT",~dabi!,oogini senso questa nec~ssltà. Noi il' abbiamo inbes,a, la ,abbi.amo .aJ11Zsientiva 1Prima iancoira che cSiSa .si fosse eoSPjr,~f:Saneh'.e note form::, irge.n.ue ,e :m.,l<l''..'i:,:.ch•e perciò i-naocettabi,li, con oui ve:me iat~ IJ)resen'.e <la qualche or,ga1nism-0 econQmico am,che dcli !l)iù a ISi11iSJtra.Ma ()uGi voti pre...~i ,111cl.loro unsieme, SD-<>~Vi.ati da tut•:.o ~1 ··oro m~raico',ismo - su cui mecula,no t•utti gli ,airrivist.i td:eh!a l])O)it;,ca - e.sprimevairo un b:sogoo vivo, real'.::. se,nfJ'.,o. E odi ques,:o blsQgno è og<;:"i e.s,;;.ressiorne ,'.:I1~1neigrammaohe a,bb'.~m.o comp:i~a,~oe c'h.~ deve essere 1V1eJSsmo .de,:!'attività ,po\'..ill'iro ide! nostH• P21rtito per I' ora che voJ,ge. Q.tLesto pr.oJ;iramma contenma ohe :vi è un fronte unioo - ecoo ~! vero, ,l'utile !iront6 u1nco! - dc·! PmV·!o .sodailista e de:li'e or~anizzazlori .economiche per .a,gi,~airc ~,zi '111111.a-ntz1ir:to e ~cipr.atlutto queste rr,•endica.zioni: I) \',e·::· ord;,ne •si111Ja,ca~-ee coo,Jerativo: Le otto ore, ,~ ·!obla. t0C·n!!iroLa diSOCOLF])azion.ela, d,:irern .della v'i:.a cornunai'.e; 2) Nej!' ordir._ ,portico: La Jibcwtà IPCr tutti i Parrni ooncU!JCa1iidal:e iorze v.io- ;e,nte delta reazione; 3) Xe,tla 1)0!L:,;.oa i.ntern:izi0t!talc: La dife,,:1 contro ,~emene de,\\' i.mpcri.a.:i.s,1110 e dc,! 11.a.zio111ai:1~,soultla base della sorct.aJrietà di tutte 1le .nazioni, s,enza ostraci~mi e swz:1 umrnazi.oni. Questa, la ,oostr.a hamcLlera.. Noi nori ab-b:taimo osbrad.smi contro ne..,;suno che si voglia metl·ere ,a comb.atter,c a!'la sua c111.brae serviirla con fehJit e con onore. L'Ufficio Stampa della Dir. d. Part. BibliotecaGino Bianco PelraRussaifafamata La pave « Amilcare Cipriani» della Acqueforti Cooperativa marinara ((Garibaldi>>, ha Le disertricidel focolare salpato in questi giorni dalla liguria Una signora, che si occupa di problemi per portare1 agli affamati iruss-~un cari- sociali ed economici, ha fatto venire la co di vivande e di indumenti del valore . pelle d'oca alla « Perseveranza», il giordi oitre tre milioni cli lire. nale dei parrucconi conservatori lombar- {I Partito socialista, i sindacati ade- di. Quella scrittrice ha, cioè, osato afferrenti alla Confederazione del Lavoro, li mare che « la guerra, aprendo alla donna hanno raccolti a centesimi dalle tasche, !a oorta delle officine, che le erano chiuse, del generoso nostro proletariato e dal- le -ha finalmente permesso di diventare le istituzioni amministrate dai nostri anch'essa una produttrice cli ricchezza ». compa~ni, che con. slancio ~a~lo rac- A dir vero, quella signora non afferma colto I appello deglt affamati di un P0 : cosa completamente esatta. Non sa ella polo che ha dato tutto per la causa dei, dei milioni di donne, che in Europa e In lavoratori. America, anche prima èella guerra, lavoSarà ancO'ra poca cosa in confronto ravano nelle fabbriche di ogni genere? alla spaventevolf/ carestia che infieri- Non sa dei milioni di donne, che, anche sce sul Volga, ma è sempre un simbolo p~ima della guerra, erano occupate nella di quella solidarietà che non deve mai industria casalinga, peggiore, molto pegvenire meno fra la classe lavoratrice. giore di quella delle fabbriche? E non sa J borghesi d'Amfirica dànno di più, òei milioni di donne che, anche prima delma vale più un soldo di un altro mise- la guerra, lavoravano nei campi? Ebbene, •ro che se lo toglie dalla bocca, che il anche allora, nè più nè meno che ora, le franco del pescecane a cui rimangono rionne erano già produttrici di ricchezancora m;lioni per guazzare ne!l' alJbOn- za. Vale a dire, produttrici della ricchezza danza, e che poi il franco Io dà non altrui. Per sè dovevano, e ora debbono per gen•)·osa mantropia, ma allo scoPo di nuovo, accontentarsi di salari affamalontano di compiere un interesse. tori. A molti operai nosM lettori sembre. Ma ecco la pantofolona « Perseveranrà strano che noi che ormai dai nostri za » inalberari;i, rattristax-si, grondare laex cugini siamo chiamati nemici del crime dai pii e devoti occhi, al pensiero POPolo russo, si sia fatto un tale sforzo. che mentre anche le donne « producono Ma crfl1aito, è co~i. ricchezze », va in rovina quella che è la maggiore ricchezza d'un popolo : la faVi sono diversi modi di sentire la solidarietà. C'è chi la sente dando e miglia. chi la sente prendendo. :Noi la sentiamo • Troppo spesso e troppo facilmente nella p•rima maniera; gli altri, i capo- - scrive il grande giornjle conservatore rioni, intendiamoci, hanno il metodo di milanese - si disconosce il carattere pros~tntirla nella seconda. duttivo cli quella vera associazione ecoE' questione di .gusti. Del resto non e' è che da aspettare che parta ~tche un bastimento dei « puri » per gli affamati russi, per persuaderci. Ma qualche µnaJigno rjnsinua che p-rlma che dall'Italia parta una nave carica di merce « pura » c' ·è da attendere. nomica, che è la famiglia. Si crede forse che cucinare, organizzare l'appart~ento e tenerlo in ordine, fare i vestiti, rassettarli, fare i conti giornalieri, assistere i malati di casa, e sopratutto mettere al mondo dei figlioli, dar loro una educazione, una tradizione, una sensibilità e una coscienza, allevarli sani e robusti, maritarli ecc. ecc., non sia « produrre »? Bastano le bagole. Purtroppo! Benissimo. Una volta tanto andiamo GAVROCHE. d'accordo con la « Persevranza ». Ma, di Foraggia~e Ecco un interessantissimo ele1(co sul ... foraggiamento deUa stampa borghese, quella stampa che ha sl).fsso il « ioupé » cli fare della morale a noi socialisti. I compagni tengano conto cho la parola « spese di pubblicità » non è che una maschera per salvare la ... suscettibilità moralei di certa gente. Nel 1919 le spese di pubblicità della li va fu:.·ono dì L 7'2:1276 e nel 1920 d1 L. 2.505.667. II « Nuovo Giornale » e il « Telegrafo » ebbero, essi soli, 1.875.000 lire. All'Uva furono poi raccolte 1.000.000 d' azioni del « &1~10 » (cedute da Ma~ Boncli) e 3.000.000 di azioni del « Mattino» (cedute da Arturo Luzzatto). Nel mes~ di dicembre 1920 l' llva elargi per pubblicità lei seguenti somme: a1 « Cattaro » lire 10.000; al « Cittadino » lrre 3000; ali'« Italia » lirej 12,500; al « Giornale del Popolo » Hre 25.000; alla « Gazzetta Ufficiale » (poverella!) lire 31.10; al signor Alfredo Proia lire 15.000; al signor Franco 1çudarelli lire 15.000, al signor ing. Lanino lire 2000; a Volten-a L S. lire 54.867. Quest'altro elqnco è misto: vi sono comJ)'rese persone, giornali, riviste & società. Non sfugge a nessuno chEi esso è quanto mai interessante. Vediamolo: Franco Gudarelli lire 30.000; « Gazzetta Livornese» lire 17.500; «Rassegna Italiana » lire 15.000; Rivista I'« Ingqgneria ltaHana » liro 2000; Rlvista « R<!~ina » lire 1516,50; Rivista « Trasp-0rti Aerei» liTe 2000; Rivista « Industria del ferro» lire 660; Società Anonima Pubblicità lire 5000, Società A11otùma Pubblicità lire 2500, Società Tipografica Editrice Toscana I;re 'l:7.500; Società Tipografica Editrice Toscana lire 30.000. Sar•jbbe sonunamente utile sapere la destinazione di alcune di queste somme. La Società siderurgica Ilva che invece di pensare al ferro ... pensa ali' arte tipografica è per lo 111{~10un bel fenomeno .... Che cosa del:>bono pensare gli azionisti dell' Ilva se non si dànno !O'ro spiegazioni delle lire 45.000 che figurano versate al signor Franco Gudarelli? Una indagine di notevole importanza è (!LL~flasulla tiratura dei giornali. L' « Jtalia », ad esempio, la quale nel solo mese di die0mbre ha incassato la bella somma di lire 12.5000, quante copie stampa al giorno ? Quante ne stampa il « Catta·ro » ? Quante ne stampava il cessato «Gior- :ial-0 del Popolo » ? Quando si sapesse che si tratta di cifre «irrisorie», si avrebbero elementi per giudizì eloquenti su l'Uva e su i giornali. Ma non occorrono qllf/ste indagini, per capir tulto! grazie, la società moderna, retta e amministrata dai governi tanto cari al cuore della « Perseveranza ., che cosa ha fatto per dare alla donna la possibilità, i mezzi di compiere la sua missione? Che cos'è che tiene lontano la donna dal focolare? E anche quando non va alla fabbrica, e anche quando non va a lavorare nei campi, dà la società moderna a lei e a suo marito i mezzi e la possibilità di curare « la famiglia », di salvaguardare se stessi dalla ~ demoralizzazione ., di salvaguardare la casa dal ~ dissolvimento •? O non è forse vero che l'ordina,mento capitaljstico della nostra società comincia la sua opera deleteria precisamente dalla famiglia? Lo domandi, la « Perseveranza », ai grandi capitalisti, ai generali, ai preti del suo cuore; lo domandi agli operai, alle operaie. E vedrà su chi cada la responsabilità delle « disertrici del focolare •· L'artedi esser poveri Un nuova arte. E l'ha scoperta un gran giornale parigino, uno dei più grandi giornali del mondo : il « Temps •· La crisi della società contemporanea - çcrive il grande giornale repubblicano, che amava niangiare alla greppia dello zar - è una crisi di adattamento spirituale al nuovo stato economico; se i nuovi ricchl hanno 1raputo subito avvezzarsi ad apprezzare e ad amare la nuova ricchezza, i nuovi poveri odiano ancora con troppa violenza la povertà ». Ah, perdinci, questa poi non ce l'aspet, tavamo dai poveri! Odiare con troppa violenza la povertà! Ma chi mai avrebbe creduto possibile una tale enormità? Vedete i nuo'lli ricchi. Come hanno saputo subito ;,.vezzarsi ad apprezzare e ad amare la nuova ricchezza » ! Quelli sono uomini civili, quelli sono patrioti, quelli sono i veri sostegni, le vere colonne della società. E con tutti i sacrifici che hanno fatto! Per la patria in guerra non hanno esitato ad i,mboscarsi, non hanno esitato a defraudare lo Stato, a vendere per 1000 quel che valeva 50 o magari meno. Non hanno esitato a vendere cereali e munizioni da guerra al neJTiico. E con questi sacrifici così duri hanno poi imparato a conoscere • quale è cosa dura » la ricchezza, si sono sobbarcata la noia di tenere molti milioni. alla banca, di andare in automobile, di possedere ville al mare e al monte, di tenere anche una o più amantL Ma, oh! come « hanno saputo subito avvezzarsi ad apprezzare e ad amare la nuova ricchezza». I poveri, invece, no. Questi altezzosi • nuovi poveri odiano ancora con troppa violenza la nuova povertà». Oh! gl'incontentabili, gli indesiderabili, i traditori dell'umanità! Odiare la povertà! Quella che li manderebbe diritti in paradiso. Evidentemente, essi non conoscono le parole del filosofo francese: « J'aime la pauvreté parce que Jésus Christ l'a aimée ». Amo la povertà, perchè Gesù Cristo l'ha a,tnata. Ed essi odiano invece la povertà, invece di prender l'esempio da certi ministri di Dio e da certi re e principi e marchesi e industriali e banchieri, tanto fedeli alle massime di Cristo. Ma che diciamo? Basterebbe che prendessero l' esempio dal giornale « Temps ». Esso ama tanto la povertà, che, quando i bolscevichi aprirono i registri del ministero degli esteri, videro le note delle centinaia di migliaia di lire ... pagate a quel giornale dal governo dello zar! Unarepubblicaalle~ra Questa notizia la leggiamo nel repubblicano ( ?) « Secolo » di Milano : « Da quando si è instaurata la repubblica, e cioè dal 1910, il Portogallo ha avuto 400 ministri; il 1920 ha visto nove gabinetti; il 1921 ne ha visti cinque soli, ma vi sono stati tre « pronunciamientos •· Uno dei presidenti del Consiglio dell'anno scorso, è in prigione; il presidente della Repubblica è stato minacciato_ nell'esercizio delle sue prerogative costituzionali; le leggi fondamentali della repubblica sc1~0 state violate più volte. La situazione finanziaria non è meno grave; la riserva aurea è ora del due per cento ; la guerra ha portato grandi ricchezze al Portogallo, ma i profitti eccezionali non furono colpiti dal fisco e la plutocrazia tiene nelle sue mani il paese, fa e disfa i governi, ba una stampa potente ai suoi ordini, intriga per assicurarsi combinazioni e forniture ... "· Eccetera, eccetera; tantochè la stampa mo1~archica coglie subito la palla al balzo, per far vedere come sia dannoso il regime repubblicano. E si capisce che quella stampa cosi ragioni. Senonchè essa dimentica una ba,. gatella. Dimentica che « el difeto el zè· nel manego » : vale a dire nel Portogallo stesso. Non vorrebbero i giornali monarchici darsi la pena di ricercare in quali condizioni il Portogallo era stato ridotto dal suo ultimo re, o meglio dal suo penultimo? Ctè se poi si viene a parlare della stampa potente e della plutocrazia, del capitale onnipotente, e della disastrosa s.tuazione finanziaria, e dei profitti ecce. zi::nali non colpiti dal fisco, o che bisogno hanno i giornali monarchici italiani di prendersela con la repubblica portoghese? Basterebbe che si guardassero attorno, nella ,monarchia italiana. Il fascismo io Dante Questa è l'ultima trovata della danfologia moderna. Sui muri di Padova bo visto ieri l'altro affisso un manifesto, che invitava ad una conferenza sul « fascismo in Dante». Come mi dolse non potere ascoltare il discorso sulla scoperta di quella nuova virtù di Dante I E per compensarmi, in quella stessa sera mi misi in treno col mio piccolo Dante in tasca, e cominciai a leggere, a leggere. I violenti che versano il sangue altrui, « la gente nova e i subiti guadagni » •.• E' vero, è vero: in Dante si parla già del fascismo e di coloro che somministrano i fondi. GENOSSE. PRO "AVVENIRE,, Somma wecedeITT1he fr. 2&56,40 Lavorgo - .Fonnais1er Carnldido » 0.50 l\fonthey - f,e,g\ia, ra.coolti fra ICOJITliJ)a{g'n i Oerlikon - IPiairis, invitaindo il oom,paigJoo Armuzzi Ja ,se;ra ool 25 oorir. a ,rem.erci una oo,rufer~ fu-. 1,50 - P.arTaJVtl.cillii.. ~ìaindooi aI OO!'r$a.&100 Plaris, l - IM0Jn- ·llqv.arn.i 0.50 - Po:i 0,50 - CaisteJi!iami 1 - Poli G. 0,50 - Nbia 1 - ,P,eisemti0,50 Zurigo - Armuzu., accetmand,o <li'm,viito dei oo.rnpaigru ,di Oe,1- !ti!kio.n, a. swa 'Voltai i,TlivLtail SC4;retair'.ti0straordin,amio .a.gghun:ro.G,awJiglio <li Gm-ew.ra a s:a1Ldare H :debLtio 1ahe ha vie,nso ,iJ oo'Stro giioJ111~e - Ria,ccolti nel\' .assemlbfe.a ,del- » 3,60 6.50 )} 2,- la Sezione Soci:adis!)a , I O,- - Vu.a.tto.lo, 1111elloiienioo:isi:i1 re- .go~ aill,a S. S. Zug - Doa>o,cQnferen.w Anmuzzi : Lain:iiramcOll11li - Aironas,s 1 - .Ma!nChetti I - A!ldtroVla•ndi 1 - Oaaieisi 1 - Vilt'ia 1 - Miwel~li 0,50 - ,MIO!rl<l!ridi 0,50 - Zamtn'i 0,50 - CiafI)ti.- oc,Hi I - ,Ma.rohetti P. 0.50 - 1Maissoo}]!i 0,50 - IAfd:r,0.- rvamodiV. 0,50 - Diai.'nele 0,30 - F.rrun.ces,co. 1,50 - RicilPU•ti 0,50 Afi<>Itern a. A. - iRiaioooth itr,ai COma>aig,n i: 0alr11JP()lr.iin1i C., Oo.nllai~i iM., ,Mio.sm,a1giru c.. Oairbonio, in .a'sseimbleia., fr. 3 - CrumJD,0111:1ni 1,20 - Miaisr.ia- » gfo e', tpeir a,v,eu- (l)e,rso un fe.nma.1P01Tl11!>a •di De ,BiaiSi 0,50 » Oerlikon - P.a.rz,ainJ, t00111.tento .di sentii.re m,e,l!~1aP. rossòma <:Cin1e,reme.a i! oOimtJ),ajgoinArmuzz i, 1 - Ri.ni&1I>aaJ:'a!TI1do Piro'.imi •di fìnau.i;einfel,d1peirohè ha ,deibto a Oa1Pe.Het:i oehe wn.o s.u 'lDn:a cart.tilV,astr.a(da, l - Castei'.ilalllJi,1pe1riw,er s,a,I,u,hatQ Pa,rzam.i col ,da•r~li del Sigl!10irie o.so Mosca - Jc m'en fiahc, mul,tia IJ)C.r.a1vi0rOtSali-0d.i.scu te re sui cal':Ji:de.l'.,a Sa111tissima T•rln:iilà 3,60 12.30 4,70 2,50 s,v,izze1ia )) 5,- TOTALE Fr. 2907,10
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==