L'AVVENIRE DEL LAVORATORE e h. a SCLbilc umano, per ispicgare davanti :..: Da~te infuse_11 su~ pote~te soffi~ d'arte~! I c,·nqmuienuctriitici fra marieto morlie Dante A llg Ieri noi, con versi che non morranno, tut~o :1 e la _dorve gli alt~1 avevan~ solt~n~o ~a I _ .. . dramma dell"uomo con le sue pass1or.1, ! neg~1ato e farnet1c~to, egli porto il_ s_:.ioI )J°on so se la discussione, a cui assistevo della moglie. Ma rn c10 sta appunto il . . - • · , pensiero profondo m una veste art:J.st1ca · d · · 1 d Il I · data da quell'in- . . , _ . , con 1 suoi v1z1. le s~e ~1rtu. . _ I _ . _ '. alcune sere fa, fosse soltanto acca em1~a, p.:-nco.o e a so uz10ne, . . . Non solo\ l'Italia, non solo il paese vore d1 un pr~v~ed1mcntc conti o_ quei i Certo, a chi giud1ch1 superf1c1almente i {nerav1gho~a. . . . I O se veramente quel melanconiOQ manto glesina al problema dei cinque mm~tt c:1che gli diede i natali, ma tutto il mondo ci. grandi che ingmnasse_ro. 1 PO_Polani. E, può sembrare ben singolare che Dante, I Dant~ 1"\10le_co nd urre gli _uom 1:11 , dall~ 1 avesse ragicne di lagnarsi del broncio tici. Non c'è pericolo che quel b1cch1eviJe si appresta a commemorare martedì nella seduta del .Cons1gl10__dei Cento al· che un uomo come lui, simile a un se~- I stato di ~11sena allo st ato _di.~ehcita. At I che, più O meno palesemente, gli teneva rino di cognac e tutte le aJtre moine finiprossimo il sesto centenario della morte 6 luglio 1295 egli aveva gia votato per- plicc monaco. simile ad un ignorante v1· 1 traverso II gran mare dell esiS t cn~a vuol i !a dolce metà. Ma, accademica O no, queL scano per viziare troppo il marito, il ~~ di Dante Alighieri; e anche noi socialisti, chè nessun Grande fosse ammesso ali~ 1 sionario, abbia voluto immaginare un; mostra_re a1 Jenere ~m~n<: Ja via dell~ I la discussione non era priva d'importan- le, sempre più convinto che la ~oghe e noi militi di un ideale di pace e fr.itel- carica di. Pri~re se non faceva pa,rte di, 1-iaggio all'Inferno, at Purgatorio. al ~~-.; rcden~·one. I a~sa _qtund1 _m. r~~se~na ~ za. La moglie aveva accolto con meno un essere fatto uni,camente per dilettarlo, lanza universale, noi che vogliamo schiu- una delle Arti. rad:so. Ma, per comprendere tutto c10, ~r~ndi p~cca_ton e_ 1 ~ra nd1 giu~ti di tut 'espansione del so'lito il mairito - un a poco a poco si riduce a diventare un derc a tutta l'umanità le fonti del bello e Ma non potè partecipa.re ò. lt,ngo alla bisogna pensare alle condizioni religiose ti 1 tempi. ~ 1 ~a giudice d~l gen~re ui;ia1 piazzista _ che, dopo a.yer girato tutta burbero, un padr.one, e a mancare appundel sapere, anche noi ci raccogliamo de- vita pubblicò. d1 Firenze. Dal 25 g1ugn_o d'allora. no. Ed ~ g1ud1_cesevero. 1m~a.'.z1_alc,dhe una giornata per Milano, se ne ritornava to di quél certo dovuto riguardo e tatto votamcntc intorno allo spirito immortale al 15 agosto 1300 aveva_ coperta ~a ca~i.- Si può dire che ne::l Medioevo tutta non la n~parmia a nessun~. r!st_iano. e: v. casa stanco morto e col muso lungo, verso· la moglie? del poeta, che fu vindicc _de~ di'.i~ti del ~a di Priore della Cit\a: la canea piu quan~\l- '.'Uma_nità fosse malata: r~1alata voto, ei;li s~ la_~rende coi _lu~i tapa~ ~ 1 perchè non aveva concluso un affare. ~hi Evidentemente, anche questo lato del popolo, che fu apostolo d1 gmstlZla, che importante. E. quella gh fu anche fatale. 1 di spmto e d1 corpo. Era ancora viva la ~orna, ~a gi_uSt 1Z1adella chiesa p~tta e:- era colpevole della lieve nube? II manto. problema merita. d'essere -studiato. Ma fu, a1 ,:uo1 ternp1, a vera voce e urna- d t b • t ·vo paura. ansia. a ere enza e ann • -, • . . . . che non aveva avuto l'abilita h ,npren er poi Ce ra ques I ne . . . . I d 11' I l' . 1 d d Il' o IOOO o-•ante mYe1sce contro la c0rruz10ne d.1 .. , d" . d . ,, l'alt t·o cap1·tale Non è nità. Conannoa esseruc,oa YI quando si riteneva imminente la fine del c:ero, c_ontro I ~api, di CUI uno solo tro- !"aria sorridente prima di sonare il cam- soltanto l'uomo ad avere i cinque minuti P h , l f t D t M d y· t t t t "bT pi- v1amo ,n paradiso, mentre ne mette pa, . t . . . 0 . 1 Javoro anche le ere e ta e u veramen e an e. a A r,· ·e ze s· stavano allora di frnnte mon o. 1 erano s a e re ern 11 e . _ . f d" 1 panello O la moglie che non aveva avu o cntic1. gg 1 vanno a , anche lui, come tutti gli eroi dell'urna- 1 d 'llf 11 -011/ dei Bianchi e dei N'c:,ri: i demie, che ovevano fatto stragi orrende, :ecchi a_ll' 111fcrn? .. ~nma on_te , 1 mat l'accort'ezza _ l'amore c'è senza dubbio I do,nne. C'è un numero infinito di donne, nità, dovette soffrire le persecuzioni dei e ue razi e - secondi amici riel J>apa. riducendo intere città a cimiteri. I con· e pe_r lui la cupidigi~; ma_poiche d~ ta e _ di deporre un bacio consolato,re sul che sono scese accanto a!Vuomo nel cam- . • . . . . d Dnm1 nemici, 1 · . . . • - · passione sono affetti specialmente 1 mo- l ·t L t s go suoi avYersar!; po,ht1c1, la con anna a Q f dò a Firenze il cardinale di tadm1 v1vernno 1n una contmua immane _ _ . _ ., d naso lungo dello stanco consorte? pd della lotta per a v1 a. o s es o - morte, l'esilio, la miseria, la fame. A.ues 1 ma~ in apparenza per mettere miseria. Orbene, tutto questo cumulo di narchi, egh r:t!enc che q~anto piu g:an e Il p,roblema è vecchio ma sempre d'at- \·erno della casa e la cura dei figli può . - d 1- cquaspar,a, ' · d" d I · s sulla terra il numero dei monarchi tan- ' . 1 - • · ·• mi Oli, noi non siamo, scnve11 o ta 1 pa- f 1 d e parti in realtà p~r aiu- sofferenze. tutta questa vita 1 o on, _ , _ .. , . .,,. . tualità Alcuni anni or sono un medico piombare la mog 1e m cmque e pm - d - D t pace ra e u ' , ' . • · n to maga10re e la poss1b1lita d1 conu1ttì. · · . , . . - . E d , sser J... a ro1,:,. tra coloro che ve ono 111 an e t· . ,., - a opprimere i Bianchi. D;,.n- sopportata 1.1 una rassegn!iz~one e m u a ..'. :-. _ .• d" danese volle addirittura diremo cosi, nuti cnt1c1. ovra semp.re e -... . , . , R • · are .,en ' ' . . b •a1 f · h 1· Perc:ò sostiene la necessita 1 una mo- . ' . • 1 b" h" · d" ac 1 ·n ch1ss:i. quale spinto moderno. espmgia- te che era dei· Bianchi cd era pnore, vi ianoranza. est1 e. aceva s1 e e g 1 uo- teoretizzar la questione: e se ne discusse presenta,rs 1 co 1cc 1e_nno_ _1.co~ . • di h , " , f d Il d" · o narchia universale. bb t SI mù ·.; tesi di quegli uomini · c iesa eh~ . s ".1\a i Neri vinsero. I Bianchi min' dall 111 erno e a terra mgcvan in tutto il mondo. Era que11a l'epoca in mano? O sapre ero 111 s1m11 casi 1 - , 1 · d" si oppo e. • , d -1 d. I I · J L~ Pensiero ardito per quei tPmpi. Pen- f • • f eJ h 1•· I s· a con lo Yo_g_!_.on. tuttol per _se, come a tesi _1 furono c,~rc·i,ati da Firenze. E Dante fn ,o sguar o verso 1 para 1<0 e e c1e o. " cui uscì, destando tanto clamore. il a- ~_no_rimanti are ,qu e e mg e m - f " · t · lta siero a_uasi moderno, che indusse qual- d qu<'g11 altn che vogliono arne un anti• d 1 0 Non solo. Ma i suoi avver· mente loro era contmuamcn e nvo moso libro sull'età pericolosa della don- sigha alle onne. I . . I f t t" .. d" e numer . verso il mondo d'oltretomba, dove so- cuno a ravvisarvi qualcosa di simile alla U T t" bi . u· abbiamo accen- c encalc, come_ e an ~ _1caggtm i co- sar· si accanirono contro <li lui, lo a~- idea della Società d<'llc Nazioni. Ma, na. L'autrice era una donna. n_ s_uo ut ,1 pro emi, a c 1 . . lc,ro. che voglton? add1:tttura farni: un cusarono di gravi reati; e il 27 gennaio e:navano goder finalmente la pace etern~- quei che più importa, pensiero rJvestito .:ompa~riot~ v~~n_e fuori allora coi cm- na_to l albra sera con quel piazz1s~a, cheo, comm,·sta o un smdacahsta. 1 O?. 1.1 band"itore del Comune caracol- Allora. quindi, erano frequenti le vi- que mmuti critici. evidentemente. non _era stato. r:ic_evu. t 3 - b I l'E in uua forma d'arte sovrana. s~ la COM. l b h Ma, indubbiamente quest'uomo <lel, '1a,,a a ca,•allo per le strade di Firenze, sioni d'oltretom a. n tutta • uropa oc- Durante un determinato piccolissimo dalla moglie col bac_10 e co _ice i~nno d d ·d 1 · d · · · ll'In MEDIA e un poema etico-religioso, il E bi bb 0 mf'dioe, e, è già. con un pie e, nel mon o h. do .1 POJ)Olo con la sua tromba c1 cnta e s1 escnvevano nae,-gh ne · spazio di tempo _ diceva egli _ durante di cognac. questi pro em.i, a 1am • I t ·1 ·d e iaman 1 forno. nel Purgatorio. nel Paradiso. E cui contenuto può essere discusso, se in .. 1 .. . t rte moderne,; s1 sente ne su~ c~n o_ 1._ g,1 ~ d'argerito e leggendo ad alta voc1.;la sen- . . qelle pagine vi è aspresso un ideale poli- forse cinque minuti vanno a male _pm >Uttato ~pu_qm, s~ qu_es : -~ . . . t'dl',:orrio che ha_ sete d1 g1_ust_" I·. _v_1 I lenza. cl1e condannava Daxc a una mul- Dante, che ne!le sue opere smtehzza. d matrimoni che non nene altre vent1tre Forse I cmquc mmt_1h cntic1 s_1posso.no 1 t · · d" t tt ·1 tutta la tico. che può non soddisfare, v' è al i1 'lOIHt l ella sua vita mome_nti ~ i atuvi a I ta d"1~ooo fiorini e. guaio non pagasse per cosi Jrc u o i sapere e ore e cinquantaci!lquc minuti del giorno superare, quando manto e _mo_gie sappia- I d ., d 1· I f q ella f"1n sopra di tutto un'arte sublime, un succc1 he pol tic:.. che dan~o magg10re c;pen_ o~a entro ·tre giorn;, alla confisca e devasta- ere enza mec 1oeva c. a sua u · e della notte. no non esser _s? tanto con~ugi m~ anc alla su~ aureola d1 poeta e che mass:m:i- . d - s o-· bcm zione politica. che era, per così dire, mo- rlersì ininterrotto di pitture meravigliose, Cinque minuti soli E quali sono code- due buoni am1c1, con eguali dorven e con · · J · r.ioue et u 1 · ncta corrente in tutto il mondo cristia- di melodie <lirvine, di figure scolpite con · · mente lo avvicmano a noi avoraton. 1 · Dante non pagò. I suoi beni furono de. E sti m_i_nuti c_os1_criti_ci? S_ono i cinque mL eguali diritti. g. ~ no, descrive lui pure una cli quelle visio- una potenza plastica inesauribile. in 1 111 s I f di f' I dloevo. v_astati. e al 10 marzo dello. ste~so anno ni. che erano come un prodotto sponta- ciò sta speci,Llmente la grandezza di Dan- nul1, m cw ti manto ntorn~ a casa\ CO OY e y Il irenzneme I veniva pronunciata contro d1 lui una se- - "f" d' ] · muso lungo dopo una mattmata O una e I e mo 11 e io,·era. per meg 10 compren ere, per molte persone. dirò di più. che erano co- vogliamo che anc e a e masse avoratnneo e naturale dello stato d'animo di te, la magm 1cenza I que poema, a CUI ! on G • 1· d conda sentenza, che lo conda1_1nava al h li 1 · giornata di lavo,ro. 1 • meglio sentire Dante. ricordare qui bre- rogo. « Quando cada nelle mani del Co- me un bisogno per gli spiriti tormcnt:tti ci venga data la possibilita di avvicinarsi, I PRIMI DISSAPORI DOPO LA d di d • mal h vemente le condizioni politiche di Fj,ren- mune, sia arso al fuoco finchè ne muoia». d" . 1· d. t· d" e comprenderle e sentirle e l!"odcrle, così, LUNA DI MIELE ' La _pre~ o _peso a un gi.o e c ~~ Allora Comincia per Dante la via a· 1 quei scco 1 1 asce ic;mo e 1 paure. ~ • non e dei nostn e neanche sospe_tto w Zf' ai tempi del nost-ro poeta. A · · · rr che <'gli trovò già come vogliamo che anch'esse possan go- , f t mal D h F" I 6~ mara dell'esilio; · nzi, si puo e 1 e · cl I b 11 d 11 E' doloroso, ma e certament_e requen e Riformismo. La prendo da un gi.o e ante, e e nacque a irenze ne 12 :,. pronta Ja materia greggia per il suo poc- ere t11tte e e ezze e a natura. questo caso. Lo sanno specialmente le diretto da un uomo che non scappa; e ii trovò a vivere in un'epoca di cruenti L f' d11.'. le 'f Il t . - d li Itri GENOSSE r - a lerezzea e~U rna. -1 a ne a ma ena greggia eg a . 'i sposine fresche. Quante di esse _anno ta che ha pagato abbastanza il suo tributo guerre civili. non solo entro i confini dl 1 --==================================== I scoperta che, per quanto gentile, per di sofferenze per l'Idea. Italia fra l'una e l'altra città. ma anche E 1· I d li' Il' ltr c-·ttà d'Ita- cc fra , g-1 esu a a una a a a 1 I quanto buono, per quanto innamorato, La prendo da Umanità Nova e sta entro i confini di una, stessa città . V V V . a Padova --.::=a--==-oNTA ~Is--.::=aoSTA li3i. a a erona, a ene~i~. _ : .a;-- ~ ' ~ .a:-- molto spesso, il marito, ,rincasando dal- attento lettore operaio. cittadini: neJ Cosentino, nella Lumg1ana, poi di dli.re anche uno "'";O•"er,o generale 1·naD-' l'ufficio, da1 negozio, dalla fabbri_ca_, è di • Che roba è? E dove si va a finire? ... e l'un l'altro si rode nuovo a Verona. imparando a conoscere Jnv!itarmi a du,cutere ùe!Ia mia atti- '°''"""' , t t t 1 • vità polihca e sindacale è come invitar- J)O~g,io de/i muratori e manovali. cattivo umore, e estremamen e irn a ~ · S1 l(;gge che l'onorevole Repossi per nDi quei che un muro ed una fos,a serra. come sa di sa.le mi a nozze. Non ho <iò>SC.lutamentemltl- In un col-loquio ~vuto con u.n ra])pre- Ora, che cosa deve fare la moglie in torsione contro il governo tedesco che Son troppo note anche ai nostri lavo- Lo oane altrui e com'è duro calle la ùa r~mpr.overarmi, nulla da oorreg- sentant,e di detta Fede.razione appresi ~imili casi? 'avrebbe negato il visto ai passaporti dei ratori. le storie dei Guelfi e dei Ghibel- Lo ;cendere e il salir per l'altrui scale. gere, nulla dra rAi:ra.re, nulla da rin ne- che quest'ultima aveva .riliutato l'aD- Povera moglie! Specialmente qmLndo comunisti italiani, ... lo abbia con parole lini, le lotte fra i Bianchi e i )J°eri. per- Pot•l'ebbe bensi ritornare. Ma. per per- gare. Non oonos,co vùl.tà, non conosoo pcg,gi_o finanma:r1io perchè non credeva è da po,co maritata, ella non comprende stamoate avvertito che ... è inutile manchè occorra qui narrarle. E non occorre mettergli il ritorno, Firer1ze vuole che e. vergcgne, non ocmpsco -- accidenti al- che la nostra lo~ta si potesse vinc-,erie sempre la situazione. Giovane, amorosa, dare ·ancora i suoi emissari fra noi per nemmeno dire come. attraverso il medio- i;li si sottometta alle condizioni umilian- la onode.sii:a - e.rµùri rima.rchev,oli. L'o.. col denaro. li rappresentante stesso a- dalla testa piena ancora di sogni, col cuo- avere il nostro appoggio in ItaJia. evo. infuriasse il regime feudale. I signo- ti. a cui si soglion sottomettere gli esuli pera inia fu sc.mpr,e ispirata dai senti- veva sogglil111t,o:noi abbiamo ·bensì deJ re riboccante anco,ra delle dolcezze delle Fra noi, fra i comunisti. ri feudali dominavano sulle cose e sulle graziati. Ed egli, forte della sua coscien- menti .Più nobilli, illuminata dalla robu- dena.ro, ma ~l~a fine_ di ago.s-no_scadrà prime settimane di matrimonio, si irrita, E se i passaporti fossero stati vistati, P ersone nel contado_. e rendevan ma1si- za, respinl!"e l'offerta con quella epistola, sta ùottritlà mairxista, sorretta da .una la lfl~Slt.ra tariit~ nazwnale, ed li <lena- si sente offesa vede in que11a irritabilità 1 - · · t t' il loro ~ fede w· cr,oll"hile nel tniOl!l:fofinale del ro CJ oocorrera per sosflen.ere la no• . ' . g 1 enussan po evano con muare cttre nelle città. con le loru sconrerie, la chc- è bell:i come- uno dei suoi più bei " =• del ma,nto una trascu1·anza. quasi una dar en·re' vita ~ il lavoro della popolazione. c:mh. scienza fiern e serena. che accetto di ohe il dena.r-0 vale per le proprie batta- mancanza di ngi:ardo_ pe: (e1.. Av:'ez~a E a far cosa? Si credono già governo lavoro. E" quindi oon animo lieto e co- stria Pro:ba•bile lotta. Dai ahe ,si derluce . . _ ' . an e e v 1 • Si ribellò Firenze. Si costituì in Co- E' questo - scnvt egli - il ri- disoutere della mia atlilVHà. .NO'll sca])- glie, ma no.n iper quelle dei compagni ancora alle c~rezze dei pnm, ~orm, ~ a del proletariato i comunisti per intavomune. formò cioè un Governo proprio, i- chiamo glorioso, col quale Dante po io·, non sono Rainonii, non ho uuLla di altre categorie. A mia dOmitnda il aspetta che. ritornando a casa, 11ma.rito, lare discussioni con governi che di socia! niziando così una grande epoca nella sto- Alighieri si richiama in patria d'lpo d.a naooo.ndere, nuJ.Ja di che ver,gognar- ra!J)pre.sentante stesso dichiarò che non ora com~ prima, manifesti con espres- democratico ... non hanno neppure la diria d'Italia, •rivendicò la sua autonomia aver sofferto per quindici ann: l'e- mi. Ua oosa sola ,mi rincresce e mi nat, oreideva alla DOssibilità di inscenare u, sione qt1a,si fragorosa la gioia di esser visa della guardia prussiana? contro l'imperatore e contro i signori sii io? E' questo il premio della su.: trista ed è ,quella di dove.i- incroc:.a.re la nu sciopero generai.e a breNe .scadenza, di nuovo vicino a lei. Invece, il marito Siamo già._. all'alta politica internafeuda1i. emancipò i vassalli del contado ,nr ocenza a tutti manifesta? Dd diSl)utia con ,U!Jl ,essere s,pregeivo,te, baca- ~rchè ~!11Carva ,l,a « Stimm~ng ,, ara entra in ca~a,' saluta ap~en~. butta là il zionale per favorire le campagne naziovietando loro d: vendere a qualsiasi tito- s11dorc e della tatica continuata ne~li t,o e depravato qual'è il di.rettore del- g-lt oper~1. M~, ..av,eva soggiunto "st cappello e il cappotto, s1 t1ede a tavola, naliste con atteggiamenti equivoci e con lo la propria libertà, proclamò già aliMa , ludi?.... Lungi da uomo, il <J·,~le !' « A0ione ». (A l)rOJ)O.siLO va rileva,to no1; lo s1_p0tra m~cenare presto,. lo .s! arcigno e immusonito, mangia e tace. confessioni da citrulli? il diritto dell'uomo ad essere libero, prese :•!·rdica la giustizia. che egli, -'.-ipo che Luigi Rainoni si rifiuta wegn-osa, fara _tandi; la. « Stirmn11~g », OSS1a gli E' brrutto. comeniamo. Ma è scusabile. , E con questa faccia si rimprovera agli misure severe per gùantì,re il popolo ·ver sofferto ingiurie, paghi ;\ s•1c- mente di .l)Olemùzzare, s.e la poi_emica umori della massa. camb1e,ra•nno. Al cli.e Qualche mc,gUe invece perde la padro- .. , 11 b . . . t · · · Ll · n.r-.- t io obb1·etta; che 1· cannmastri· non ,·•- . , ' ' e:,,. compag-n1 1. co a oraz1omsmo 1n er- contro le prepotenze dc-i nobili. Firenze denaro a coloro che lo hanno ingiu- SI rn:ens-ce a· a su.a. persona, Sl 4!U.le- bb 'tt h ,-,v _ . ' nanza d1 se stessa, non ha tatto. e paga no. quando s• intavolano discorsi per un era divisa in corpora?.ioni d'arti e me- ria10 , ta invece a lanciaire delle tre-cciate po- vrc· ' ero a, cso o e gli umori della - 1 •t 1 t t Anch'ella • 1 • l-em1·c'--econtro di ,me quando- s·pera di · · amb" 0 • ttru. · .1 1 man ° con a s essa mone a. collaborazionismo internazionale che non stieri. o, come i;i diceva allora, in Arti: ., c.n è questa, Padre mi'). b ·:ia 11 ~.. ~as~a. e . ias_sero rp~,r a a,re 1 aoro fa il viso dell'armi; èlla pure fa il muso .. dl Potiermi ~••n.ire. Strana oonoe_ziooe!). pc.am reaz10nara. . . , . e certo il più simpatico?». sette arti magg-iori e <:inque arti mino- di ritornare in patria; ma se altra vw,~ I ngo po pensa che suo marito non la Ma io ho il dovere di ri=ondere, non E si venne a!La seduta del ConsicrlJo u _;_ 1 . · i E basta. Fin qui la Umanità Nova. ri. Nel 1282 fu creata l'istituzfone dei poi ne troviate voi od altri. la quale ~., ., I cenate con Iacnme al me.sse:re oh'è ScaiJ)pato - ohe non ci nazionale di cui sopra. Io sostenni Ja ma pn'.;. ven~ono e_s. . , l Ora chiediamo a te operaio lettore: Priori delle Arti, i qual• esercitavano, in- non derogh' alla fama e all'onore di m nmpro eri dall una h.a anoo.ra <letto quanto ha pi~Iiaito per PN~posta dPI pr,e.sLito. I falegnami quel-, e .sos~m; poi a ari v . . 1 Cosa ne dici? sicme col Capitano del Popolo, il potere Dante. quella via io prenderò a passi co~laborare nel giornale del 1noto spio• lrJ J(iell' azi(),Jle generale. e_ dall altra parte. J! . a~la _fine _11m~rito l Sono forse polemiche personali anche esecutivo. E nel r292 furono promulgati non lenti. Chè, se per una cotale via ne iimernazionale _ ma ,ai tentori operai La gr-a.nrle mag,g!ioTanza <Simanifestò nco-rre a quello che e 11_nmed10 umver- queste? <la Giano della Bella quei famosi Ordir in Firenze nc:1 si entra, mai non en- de'i giornale ch'egli dirige. 1 1.;v:i.traria aWuna e,d aJIJ'albra. Riferendo- sale: ;il caffè. o all'ostena, o al club. ! No. Sono fatti oscun· che devon e~~ ........ uamcnti di Giustizia. in virtù dei quali trerò in Firenze. E che? Forse non S d l' A · de.I 3 · · li ,..;n d · fa] d 1 ..,..,•., ~on ° « 7.i~one » c~rr. 10 n:1 1 a a prnl}o.,,Ld I ei eg_nami o is- LA PROVA DEL FUOCO. I chiariti da chi ne dovrebbe avere il dopotevano prender parte al governo della guarderò in ogni luogo lo spettacolo sarei colpevole nientemeno che ili. a,ver ,1 nch 10 s no per Io sciopero g,en,e, 1 _ • _ • ere • cosa pubbliéa soltanto coloro che erano del sote e degli astri? Forse non po- sostenuto il 10 febbraio 11. 1s. in una riu, raie; sono ce.rt:ssimo che i mllratori e Scriveva qwnd1 queJ medico danese 1 1 v · , . . ~~critti a una delle Arti, a una delle trò dappertutto sotto il cielo inve- nione del Consiglio ).l"azii.ona,Iedell'Uni0- manovali scenderanno 111 piazza tutU che quei cinque minuti critici sono la I Non_ e per~esso _che.questi P~, od alCorno-razionl di arti e mestieri. Anzi, i stigare le dolcissime rverità, se prima ne sindacale la necessità che l'Unione se \<errà proclamato, devo dire J}erò prova del fuoco: chi· riesce a superarla,! me_no 1 pezzi ~rossi, g~~ onorevo~ con re: non· ascritti alle Arf ,·enivano designati non m: restituirò privo di gloria. an. '\tessa desse la garanzia per un pres,tito che non crndo alla possibiMtà di attua.re può esser sicu,ro che avrà una vita coniu. i lative. medaglie, che si_ scan~lizzan? di col nome di SCIOPERANTI. zi carico di ignomi.nie. al popolo e aL che J"Jntcrnazionale dei lavoratori edì- uno ',ciopc,ro generale i,n questo mome:1- g 9 le molto armonica; chi si dà per rvinto I Tuz:a~i, possan~ essere m r~Iarone di fa_ Il nostro pensiero vola ad una istitu- la città di Firenze? Nè il p:>ne mi li avevà scritto di essere disposta a lo. Non erodo a tale poss:.bilità niente in quei cinque minuti, soccomberà per I vontis~o con il governo d1 Noske. zio•1e moderna. alla Repubblica dei So- mancherà. :;cr:trarre per finanzia.re l'eventual~ tot• di più di quanto vi cr~ono i falegn. 1• Lutta la vita. Fuon, onorevole Reposs~ la verità: victv di Russia. Sono profonde le diver· Il pane qualche volta gli mancò . .Ma a t:i ?er le 48 ?re de.i m~ator; e. ~n~ mi_che lo propongono. E niferjj il collo- ".\fa qui sta appunto il p,roblema.. Come ~uali rapporti corrotto fra t_eo fra voi ed sità- dovute alie diversità dei tempi e del- Firenze Dante non rientrò più. Ebbe ul- vali <lolla Sv1z~era e d1 aver~ _mvrt<l!tJ ~u:o a:1J1lt0 col _rappresen_~te dei fa. superar quella prova del fuoco? I ti g~v_erno tedesco? Fuon, luce! l'ambiente. innegabile è però l'identità timo onorevole asilo presso ;_Polenta. si. I ra_ppmsentant1_ del_ legmo a nitrare la ~J1,:na!11e1 c~e_ rnassum:i ])m S-OIJ),raA. g. Una signora inglese, che, prima di ma- Che il popolo lavoratore che voi gondl . sp·1r1_·to e d'"1nten"' ·, •1·cche' s·1 sarebbe d" R R , ·1 lor.o ;proposta d1 a•zione generale. llUII.St che I 1.ailegnarru volevano fare ·t . t t . . t . . I fìate e si . fa ammazzare per le strade " , gnc,ri 1 avenna, e a avenna mon 1 - , d . t h di < lt , _ ,b I est . J r: arsi, era s a a 1mp1ega a m un negozio, • . . . tentati a soffermarc;si alquanto sopra. b arei r~o unque n.en :e_meno e e O .:tn,LOun e g O, 'Pro.Ponevano .o d t f t· · · I mentre VI state rrnboscati nelle retroguar14 settcm re r321. aver combattuta l'idea di uno sciopero \Ciopcro generate, aU'a ttuaziouc del ove avcv~ un pos o a icos1s~1mo, rac. I die ha diritto alfine di sapere cosa fate. Ma Dante ci aspetta. Dante. che gta L'onorarono subito i princ1p1 e il po- o-ener.a,]e ;n favore dei muratori e ma- Ol'alc l!lOn credevano peroJiè sa=v no co11tava ,1aver superata magnificamente •, . . . • . t bb . I · t · d" part "' · · . - . . · . . . · " . ' 1-,v a. u E d. , , . E questo 11 vostro spinto nvolUZtona- roppo a iamo ascia o m is e. / polo. nova[;. Roba da nrwmis11, trad1ton, che la na1;g10ranza !o avrebbe i:espin. que a p,r,ova. , ice va pressa poco cosi. rio~ Caconi' , f Intorno a lui si creò subito la leggenda.. ccc. Senonchè le cose stanno alquanto io. Es.si ·.n tal modo avrebbero salvata Una sera, quando era da poco passata · ··· · Il poetfanscntnfounacorporaquesto ingenuo omaggio che la folla suo- diversamente <li come vuol far crede. ;:i;>ra e cavoli. o.ssia il denaro che vo, la luna di miele, aprii io stessa la porta -0-- zfonde'arteemest,·erl le tr'b_ut~~e a chi fra ~ssa si disting'.1e. E re l'« Az'One ,,. - (~~no r:sp.araniare per la ,propria lot- a mio marito che ritornava dal lavoro. A Torino, città papale e sede spirituale • per lui s1 idearono subito monumcnt1. Ma .Riassumi.amo i fa ~ti. Ln pre-vi_si,?11,de.i l:1 e 1a f_ama -~i rilvo)uz~on~n. _ ~fi ero tanto_ rallegrata al pensiero di I ~~Ila s~nta inquisizione dei puri, le ~- Dante era dì famiglia nobile. ),,fa, co- il più bel monumento, il monumento ve· una nuova serrata di ca,pomastn tl Un1::i- .I ,e mie am:ermazi10m n~er-enJes1 .al nvederlo ! Egh, al contrario, si comportò. 01e regie - quelle famose che vestirono me prova un discorso da lui tenuto al 13 ramente imperituro se lo eresse egli stes- ne .sin<la<;-a-lc~v~va chiesto alle <liver- 1:olloqU.:o ncn fu'.ono ~m_enti-te; ~ i.n- come se la porta fosse stata aperta dalla! 1delia loro m~n_tura il cittadin~ noncbè settembre 1301 in favore degli Ordina- so col suo poema, con la sua Divina I se orga:i: 1zzaz1oru ad e~e _fLderen~:, se v-:-ce_qualche _aTil!co dei 1a)eg-na1111che nostra brrutta cuoca. Un saluto fiacco, o~orevole M1S1ano con relativa medamcu'; ,,; r.iustizia e del Potere dcJ P0- Commf'dia. in cu' il dramma suo. il dram- <;:ano CJ-1.spostea cont,rg~uir-e al fm_an• mi rlf!!Pr?_vero ~1 ~ ve_r._..parlato ~ro.D• i11<lifferente: uno sguardo fugace; e· nel I ghetta - per salvarlo dai fascisti pei uolo. <'ra favorevole al regime popolare, ma della sua anim~. diventa il dramma, ziamento della lotta ?G m quale misu- P!J e lancio a:l °:io rnd1ruzzo una ,Tm~c: mio cuc,rc si sollevò una tempesta. Stavo quali molti puri hanno simpatia forte - ai l '2!!!!imcnto delle Arti. E per poter par- dell\1rnanità. r_a. L_a ~ra nd e magg-i_oranza de}le _Fe- c•a -~(:;- provoco ~d un tel11J)o 1 iJ.anta già per voltargli le spalle. M11.vidi il suo I perquisirono la redazione dell'Ordine coi aeraucm avevano n.spos-to negativa.- <--<l 1 d1!0g-ust0 nel! asse,mblca, volt , ll"d · t M" . 1 . d 11 , _I sidetto Nuovo. ed arrestarono una uin- tec·;,are lu· pure al governo delle cose I mente O non avevano risposto affatto l , ;t' h d . . o I a 1 o, s anco. 1 ncorc a1 e e j . . . . • . q nuhhliche. <i in!<crisse nella quinta delle. r a Divina Commedia C li -1. , . · ""i • , e_ \-er. a c. e avevo erto avevano poca, in cui andarvo anch'io al lavoro e dicma d1 poveracci proletari unputati di , ~ 1 , ra que e v11e avevano nspos.,o ne- oruoiato. . . . a • Art' ~h~giori. in que!Ja degli Speziali e Che cos'è. dunqu<',. codesto poema. che I :sat:vèmenre era anche quella dei falc. Dalla discussione emerse eh· o .n1.. r:tornavo a ~as:i io pur~ spossata. Questo vDer_aermlai. . d · 'f d" · Il d" · f ·sta 1 . . . . . "n" · . . . . iar '-'lie ricordo basto per farmi comprendere lo ice cronaca. dei redattori, dei di- ci ·' '! •c1. ivmo armaci · oggi. dopo seicento anni, mccoglie mtor-j ~ «ml. . . . . d C-0ns.ig1l·o.nazwnale av,rebbc reSlJ)in- tat l' · · - · t · · d · "d · Perchè abbia scelto proprio quell'Arte no al nome del po-eta in devozione e in Dal!<; org<1_nizzaz:om_c;v1zzere _dunq~_e La •la prop-o.sta dei falegnami a enorme s_ o < animo, in cui s1 . rovav~ mio ma- retton, e1 'cosi etti pezzi grossi, e neanon !<isa. P-iacchè non era nè medico nè . . . ' . . , 110n vera d attende,rSJ al-cun aiuto n- "'. U . . . . - nto. Dopo un lavoro faticoso, e naturale suno fu toccato». amm1raz10ne. tutto il mondo c1v1lc. . . d" tf N 1 • tt l'I m:ig-~!oranza. na .snrule decis1011c, se h • •t . . B" f I Che meraviglia, caro lettore?, La rivo- farma<:'ista. Il fatto però è fuor di dub- Dante, .,.iovanctto. aveva amato una n:inz!a}·;o tre ?· , e Ira _emp_o_ nrer- ccros,ciu,::.a d:igli avver<,ari avreibbe re- c e s1 n ?rn1 a ca•a nerv_os1. 1sogna ar • . ,. . . •. bio A Firenze si conserva ancora la li- f . 11 B.., . <l B . tcrnaz1ona• 1 e dei lav,oraton cd,h aveva so un cattivi:ss'mo serv·z·o ali ca q forza a se stesso per apnrc Ja bocca. In 1 1uz1one ce chi la predica e chi la fa. E sta dei nom: de~li ascritti a quell'Arte. e anciu a, eatrli~~-h Q ua1,n °_ ea_~_nceven. sc'.itto_ all'Unione si11,dacale svizzera dei lavorato~ edi:ll· meglf 0 1 deci.ader nuu~l'-simile ca..c:.ogiova soltanto l'amabilità. Io, Pantalone c'entra anche in questa quenc a morte. eg i. e e aveva g1a cantata "h edendole se era di"PO t:i P o a , . . 1 . . . I st·o e· o , h T . • d" • del tra essi e;: le~ge: « Dante d' Aldighieri de. . . · . . . d" ~ · - · ~· s a r cur - la lasciar la n.artita aperta Per que- es1ta1 so o un mmuto secondo· po 1 amtai. 1 n , e s1 e e a onno 1 1retton m molti sonetti e canzoni. s1 propose 1 re O cerc:ire · me ; pe f . · e 1 ' ,., · - - . - ' . ' · · · al · • gli Aldi~hieri. poeta fiorentino~- .. . . , · 1 zz, r ma:nzru ,a ~t'.l rao-ione consigliai i falegnami di ri- mio manto a levarsi il cappotto, attacca.i, punss1mo giorn e per difenderla chia- :vla non si limitò ad inscrivers·. )J' non parlare pm d1 le!, finch-.: non potesse eventuale letta <lei mur<1Lor~e manova- t· "'t I t ·o ·1 ap 11{)) r .. l' . d li t 'rnarono gli operai . e scrivere quel che non fu mai detto di li mezzi che Poi l'Internazionale stes- ,rare '<l oro pre>poo a i id e, pc ' g i afn'. uscio e a san. i Questi cosc·enti d . . certo vi si inserisse soltanto per potere alcun'alti,a donna. Scrisse àlJora 8a s~ avrebbe rimborsati, presto o tardi. Re~t~ dunque s~b-ihlto -che .io mi pro- za a pranz~. non eCJ._nessu_na ~o1:1and~ ! . i . e m~~nu1 veng?11o - tuì nobile - partecipare alla vita pub- COl\DIEDIA 1 . t . l'h , a oP , - d" . · 1 Co nunci·11 -per lo sCJo-pero generale ma superflua. gli presentai un b1cchienno di arrestati mentre il ternbile GramBCt e bi . 1 di . . -· so o 1 pos cn anno poi 1., pr os:.a tu i..'-Cussa Fil seno a - . 1 , , r 1 b 1 . I compagni d" d • . d i<:a. Dante. nel suo a to senso gm- chiamata divina - nella quale egli, per mitato esecutivo dell'Unfonc sindacale, PC!ClC non so~o u.n d-_emarogo_ e nem- c~gnac: :g i. o evve al a mia salute. 1 _re azione non 8! sa ove st;zia si sentiva veramente attratto verso rappresent~re tutto :1 grande dra:nma u- ma non fu accettata. meno un caoctaitore di fama n~oluzi_o- Cmque m1~uti ~opo ,sedevamo a11a nostra~ foss~r?. ~~ab. . , il popolo. Odiava i prepotenti, odiava i mano, immagina nn viaggio net mondo Dato il rifiuto delle organizz,azionj rari.a a buon mer~to. ag~~~S_t s~b1to tavola, ch1acch1erando aJlegramente, co- . 1 G1a dira 11 e Ma chi e?>: Fossero anat- « pesci cani> d'allorn. Dei che fanno fede d'oltretomba, all'Inferno. al Purgatorio, wizzere. data l'im])ossibilità di ottene- cthac_ 0 nonNcredevdo alla poss1b11lta ':lib.l~ttà-mc sempre. I t1 .ME sta_ bdene. diam. anche i suoi famosi versi: 1 re un a:u-to dirett:Q -_ a cagione delle u_,n__. _on ere e~o a questa.poss1 1 t I a noi oman o ancora quanti di La gente nova e i· sub1·n· guadagru" a Paradiso, dove incontra personaggi condizioni della valuta - dall'Interna- ne PIU ne meno di coloro che lo PToPO- I CINQUE MINUTI DELLA DONNA' questi terribili intellettuali e onorevoli ~torici delllantichità e dei suoi ~empi. E ev s d f r d' Orgoglio e dismisura han generata, dai colloqui con siffatti personaggi, 0 zion.ale dei lavopatoni edili, io V-P-devo n ~no_. . _ . _ e co es~o _og 10 . 1_carta ca~it:'" anche, con rel~tiva ~edaglietta e quindicimila, Fiorenza, in te, sì che tu già ten piagni. 1 1 d . . d 1 1 f nella J}rO'J)osta I un:co mezzo di soste- Mi dispiace di aver dOvu,to tirare tn tra le mani di uomm1 ammogliati e non I del partrto dei puri hanno una volta sola 'a la escr1Z1one e le oro pene in er- nere i muratori e manovalli nella loro ballo i compagni falegnami. ma fui oo- soltanto di donne maritate, c'è da scom-' dimostrato di saper lottare e morire c:c,.. Egli voleva difendere il popolo contro nali o delle loro beatitud:ni paradisiache, eventuale lotta. E però 1~ so.stenni in stretto a farlo per mettere le cose a mettere che più d'un ma,rito prenderà il me il proletario da loro educato? i nobili. Una consulta del 5 giugno r296 egli prende le mosse per descrivere a fon_ t .._t I · •~. posto Del J)OCOb · · · d J · l u·ue e circ~=nze. _ . _. •. uon s-erv1~10 r_mgra- numero e giorna e,_lo custodirà gelosa. Già, già: e la fine del mese?! registra il nome di Dante fra coloro che, do tutto l'Universo, pe~ presentarci in La Federa~ 1o~e <lei falel("namt ave-va zmo Il loro tau.datore deU « Aztone "· mente nel portafoglio, è di quando in Ah, quella cuticagna! I ... nel ConsigFo dei Cento. parla,rono in fa_ magnifica veste poetica tutto quanto la proposta un az10ne l?ienerale, vale a A. Vuattolo. quando lo sciorinerà davanti agli occhi JE M'EN FICHB . .Biblioteca Gino Bianco
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