L'AVVJ!)NJ.R& D~L J..AVO~'tO.RK ==========-· ..·-·.-.----~..-~- ---:.--·...::=.::-.:.;.-:;-:..•-.:.-,-.::--..::::--=·.--=======-====================== sione fil violenta. Un amnllo 111 lanciato rad.otelegraficamente alla Russia, assicunando la neutralità tedesca 'lel conflitto russo.polacco. La risoluzione, a!:cettata con 58 voti -contro 24, è questa: « Il Congresso degli indipend-:nf, r'unlto oggi a Neustadt, hai preso vis1olle d-~! Congresso della Terzia lnternazio~ale :i Mosca. Esso acwbta senz;a.riserve tu tre J ~ decfsi0ni prese e la linea di cor1dotta, <iich:aran_ do che -l'adesione alla Terzai lnt~rnazionate dev'essere completa Co:oro che n:in riOOr1osceran110·a l:.nea cli co11jot~a della Terza Jntcrna~·o11ale, devono tram:! le con. seguenze e ritirarsi dal partito degli ir.dipender1ti, se no sarannp espulsi » Dittatura proletaria e dittatura anarchica Il compagno a11archico L. lJertoni, ad un 1•otia riportatili a ragione colle armi in pu. arucolo cm.co de,/'Avanti!, che co11cl11d1:. gno (IJscerebbero /Oro la po:5sibllità di ri, va 11fferm-a11do.:ile /'u11arc/zi;;mo 11011con. rentare fa prova? 1-: se i cùntadini della tiene ~ 1m,,a d1 storico, 11elsenso che le tea_ Camf)ania, della Bas:ticala, de/le Ca/.abril' rie v,engano desume dalle cv11d1z1011riea.: si r.fiutassero per un resto d'egoismo di dell epoca e 111ispirino a'(,a fJOss.b1/!lù di venovagliare il proletariato rivotuzioMr;e 111w sv.luppo ulteriore », ha risposto, rive- delta citt<1, lascerebbero gli unarchici affa. 1e1uLo anziwtto Il motivo f)re11:nz.oselto d1 mare fa r, voluzio11e? La risposta è facile tutti g/t anarch:ci: O gli a11archici, durru1te il periodo transi- « S1 è do,uto rico11oscere che grun I1ur - torio, instaureranno a11c1i·essf liii s:stcmo le di quc.nto d1ceva110glt anarchici era f)er- di disc:vlina ferrlJ)(I', o fa rivo:uzione andrà fellanumte vero, percllè i latti sono venuti a caf)itombolo. Dica quel che voglia Derto. a confermare le /oro opinioni e previs1011i » n! ma dal dilemma non si scappa. /11/anto E poi che: « la dittatura Proietana li1t fo lllt/e le d11fic<Jltàdella lotta gli anarr.hi. Russw) è ,.a· ditzatura dei d.rigemi del par. ci d:rigera11110le masse, ed essi a lor volta lito bolscevico, t quali un bel g.onw luumo saranno diretti dagli anarchici Pili u11elliacc.uffaI0 il potere e, be11i111esoa.es.dera110 genti, più influe11ti, che possono essere an mantenersi senza troppe no,e dz controlli Ma.'atesta, 1111 Simplicio, ed anche 1111Berto. e di oppos,ziOni »; n! i quali consii:l!eranno, dirigeranno, s'imche « ta situazione in Russ;a si tmò rias_ porranno automaticamente; ass11mera1mo sumere cosi: Piccola prorteta I1rlvata della l'importanza e il compilo che Lenin, Tros. terra, fabbriche e banche di sr,uo, regime k.v ed a[tri hanrw nella rivoluzione russa; governativo di guerra con v;eni poteri e se mai Malatesta e gli allri sono di tanta tutto questo noII è nuovo e ancora mr.ma co. levatura d'illte!letto e d'an·mo. RUllllsta •· Sarà la dittat1Tra anarchica, magari senf'are invero, ma l'«rtu:oletto di l:Jertoni za constgli overi che ss:curano il controllo è là scritto a bella posta per riconferma. e il rispetl'O della vo'.ontà de~e rnasse rlne imett'fllmente l'asse1zz,on11 ;cted'A vartt ! voluzioìl:arie. In questo èaso, noi -vrefer,'a. No, non sappiamo propr,o I.love sono mo la dittatura proletaria, come la p~ati. quesri fatti che facciallo buon ,;iso uile 11:0. eano i bOJscevichi alla dittatura anarchica. r,e anarcll.che, chè, ad esempio, ;;r.: i cD,n_ Ma 110• 11011peccheremo di tanta scioc. pagni russi - per lo scrupolo di formure chezza, coll'affermare - parafrasando Ber. una potente armata rossa - 11vesseru ,1. toni - che la dittatura anarch·ca è la dif_ douato quello che sarebbe in teoria., il me. tatura di Malatesta e dello sesso Luigi Bertodo l.bertario, a quest ora Judeuich sa. tolli, i q1talì avendo acciuffato 1111 bel g;orreppe a Pietrogrado, Denik:,i a Mosca, e i 110il potere vorranno mantenerselo Po.acc/u a K1ew! Codesto, auguriamocelo. I:."' uno sproposito che un rrnxsista non rum farebbe piacere neanche II Hi,rtoni! oronuncia. A dargUe:a rwi, la ragione agli anarchie!, Sulla, situazione della Russia, e in meriè po, escluso in modo assoluto, tanto che to alla proprieta della terra, J]ertoni di. U Congresso di Mosca ha tagliato netlo col ment:ca anzitutto che i bolscevichi hanno sindacal.smo e coi libertari. organizzato cent:naie cli villaggi comunisti, Presso i popoli civili, è l'anurchismo una che sono l'embrione del comunismo agrario aspirazione d'animi ascetici, senza avere grnera/izzato di cloma11l, quando Il lavoro come esistenza nulla di universale, ct>me di ricostruz·one {oc·aIe potrà esser compiufine nulla di realizzato, come metbcto poco lo senza altre preoccupazio11l di difesa e di o nulla, d'applicato e di vrovato; vresso i esistenza. Prima di abbandonarsi a[{a solita popoU arretrati - lo diciamo serzz'ombra critica. Ber toni, per coscienza di storico, Il. di offesa - è I.a v,ta del beduino, libero di vrebbe dovuto domandarsi: E' finita in Ruslegami d'ogni sorta. sia la fase della guerra civile, è finita la Per. questo, né nel passato nè nel vresen. guerra del cav·talismo inter11az!o,1ale con. re la critica anarch.ca è mai ,:uscita a tro la ri'Jo'uzior1e? - No, due volte no, scalfire mettomamente le btlSi del socialismo E allora, in tema « di regime governativo marxistico. di guerra ». al posto dell'armata rossa che Gli anarc'Iici che combattono la diltatu. confonde il suolo a/le bande del/a controra proletaria, ripetollo, prima di tutto, una rivo:uzione e a/le armate del c:av:talismo accusa dei giornalisti borg/zes1, ciot, che la europeo, cosa ci metterebbe Beriorù? NoJ di.ttatura proletaria, i} la dittatura di Le. 11011cred'amo dl salvare la Ru:5sia cogli ar - nin e compagni, i quali avrebbero acciuf. ticoli del nostro Avvenire, se Bertoni ere. fatu U puter.e e vogliono mantenerselo, per de di salvarla co' suoi o in altra maniera, di più, se11za controllo; quindi gli anarcfli_ ce lo dica. Tutte le cr.tiche sulla situazione ci la ,;gettano e la co11da111Ianoteorica. russa specie se mosse aa 1m sovversivo, mente perche contrari a iutta autorità. sono riclicOlisslme e lo saranno, fin q1ia11do Volendo restare semplicemente nel .,am. gli a,,archici 1io11ci potranllo d'mostrare po delle idee. ri1>µarmiamo di proposito di• ter:camente e provare coi fatti ch'è pos. rwattere l'accusa puerile, ridicoia e falsa; sibile in tre mm! procedere mszeme: co11stata11do quello- che più ci preme, che I) all'abbattimento della borghesia na. gli anarchici come il Bert<>ni dimostruno z:onate; anche tqui di essere in que!la verità filoso. 2) a tenere testa ag1I attacchi degli im. fa:e, che Iion ha n.·ente a vedere colta rea/_ oerialisti di tutta Europa; tà delle cose. La msurrezwne rivot11zio1za_ 3) a!la riorganizzazione della. vita iRdu. ria essendo 1l risultato '/lass mo delta JO/_ slr.'ale; ta fra due classi - lQtta che .:s.'sre come 4) allo stabilimento dell'anarchismo per. esistiamo Bertoni e noi; - la d.ttacura del fetta. flrO.etar.ato, in Russia quzsta votttt,- doma. Cosa che 11011crederanno neanche i /Jiù nJ altrove, no/l è e non può ess11re che {a bigotti creduloni detl'anarch:a! E se IO messa fuori legge della t.tasse; Darg/tese tredono, faranno meraviglie. deposseduta e degli elementi controrivù/11. zionar! negando loro w liberti dt stampa, libertà di ri1111io11el,ibertà di arnwrsi, libertà di transito, nel periodo della guer - ra civile e della ricostruiio:ie v0mu1usta. Questo è il fatto essenz:a!e. c.;li ,mar - cilici, che sostengono con s.cureu.a ,Ile • gran parte di rIuel che dicevano s·e mo. sirato vero » e sono contrari a la <l tfaturtJ proietaria ci dicano 1111avo:ta per scm. pre, senza formul.e ·astratte, cltiaramc11Ie, come quattro e quattro famio otto, e/te co. sa l<trcubero, in caso di rivoluzt0ue, per e. semp:o in Germama, per twr.:re 1.1 baaa e scltiacfjare la res:stenza degli undici mi. 011; d'adepti dei part.ti borghesi e 11azio11a.1s!i tcc,,cschi, che si a!leer?bbe1 a al diii voto, f)ur a, rimettere Guglielmo sul trono e :Z camta. le 11e.le fabbriche. Per ({11011/0sviscerato amore alla Iibert<i ~ assoluta » - 110! /Jer il momento voglia. mo rea:izzare li /,'bertà profetar.a - abbia Berton!. egli, se vorrei salvare la rivo111. zione nella fase ,l!e sua iniz.o dovrà fan que.lo che ha11 fatto i bolscevichi: negare og11i libertà ad una classe, a[la classe bor. gf/eS!!, ai co11tror1voi1,2.011.;ri, rx:r quesco la dittatura è pro:cta,·:a in qu.:rn•,o i: 1,111 dittatura aiatiborghese. 1111 altro esemp:o. In Italia esiste un'as. soc;az one anarchica, co11 1111suo proprio quotidia110 e un segretar:ato di corr1spo;I - dcnza. Noi 110n lo crecl.amo affatto; ma ammettiamo pure che le speranze dello 1111io11aenarch ca si rea:izzino, e/t'essi riescano - per prOf)ria virtù, co{l'influheza, rnlle masse, co' loro metodi - a condur. re il proletar:ato ad u11'i11surrczio1Ie l'ilto. riosa conro lo Stato e la borghcs.a !taluna. Gli anarchici si trovereb/Jer() perciò stesso a;la rJrezioné del mov;mento rivoluziona_ riu. Cosa farebbero ess! d tmti i !!ior11a'i {;orglu:si ifal.'anl rlei fasci rlegli arcliti, del. te asso_ciaz·o11ipolitiche de/ia borghesia. dei cit coli militari controrivo!lrziOli(lrt? E s,• le masse del varti/o catto'ico, aizzate eia/ ccvi, si armassero e s: o;mo11essero col fer - ,o e col fuoco a!/a rivolnzioue anarch ca, cosa farebbero Berrom ecl i suoi am ·c'P Per trmore de/! a Ubertri assoluta, tasrercbbcro (l. r.) La sezione socialista è rlcost.1,uita a Leysin Colla ri,;ostituzione della sezione c;ocialista italiana a Leysin, il nostro {J{lrtifo in /s·.,izzera si arricchisce di nuom forza, la quale, me1ve nume. ica, ma morale. non sarà solaintellettuale e Con questo vogliamo dire ai nuovi compagni che accorrono nelle file serrate del nostro partito, che se l'in· scrizione è il primo passo, il secondo, il più difficile ma il più importcmte ed essenziale è quello che si muove, con serietà d'intendimenti e con grande amore, verso lo studio e l'azione. No! comunisti, che vogliamo realizzare, attraverso tutti i dolori, l'ideale bello e caro del socialic:mo, noi dobbiamo elevare al disopra del livello comune, studiando ed educantlori, r;ocfalisticamente; noi dobbiamo pretcdere le masse. promuovendo e so· stencmlo personalmente l'azione so- .:ialista. Q!!csto inte,deranno, ne siamo sicuri, i compagni di Leysin. Perl'abbonamento f rr v,ario Somma precedente fr. 339 60 ZURIGO - Sezione Social:sta • 100,- Zl.JRIGO - Fcde-a;;icpc Tcss·Je, r:moorsando spese ferroviarie ~r Kraidolf , 18,- Fr. 157/J che la M:lano rivo:uz/Onuria fOSSt' invasa !_nnrrn"tn L'ftyypn·1r.n "nl lavora_tr,ra da, contadini clericali lJergamaschi,.. o uno ~t119r. r .li 11 ~ ~r; - ~ .. I 10 eca inoBianco Ilproletariato fr nsceelarivoluzione russa 1\ i reduci --· Là dove Ja reazione conservatr:oe e ca.- del socialis100 >pratico. che dà amm.o e-cor, pitalistica si fa più sentire, H proletariato po a quello che iu per lurigo tempo un:i vi. ha, l'imperioso dovere di opporre tutta la sione 1on1ana per cui tanti uomini s,offrirosua resistenza e fa sua compattezza no e soiirono tutt'ora, ora, ci:.:IJ, ques~o La Franc:a, questa antica e gloriosa na- grru1 popolo è quasi oombatluto dal resto z1one, dove lo spirito innovatore è sbto dell'umanità -openaia. la qua'.e non ha sa.- sempre una ùellc sue caratteristiche più vi- puto iinora porre un • basta » a1Ja,guerra g,orose, la Francia, in questi tempi, è di. antispcialista ventata Ja fortezza fa~ cui ie tendenze à.c • • • più conservatrici, lo spirito rapace e le E' giustappUJJto il proletariato francese, maniere politiche le più insolenti e nefast,c che seppe ai:tre volte dar prov:i di genero. sono aiume111tate. sità e di grande volontà, è forse lì soLn Qui è J'oific:.na dove si manifatturano 1 proletairiato che pii1 facilmwte pennell:! amezzi più repressivi e im1mani; qui è la po.. g'pe alle intenzioni e agli atti i più odiosi, tenza adla quale i d:.lferenti pr~ot.entuco!l che si possano commetter~ e pe~petrare veng-0110.a implora-re aiuto e soccorso; q~I contro 1a nuova forma c::oncmico.socfale, i1 g.i uomini i pili cinici e t più apos:ati, que- comun:ismo, di cui il popc,o russo ha vo:111lc un MiHerand e 1m Olemenceau, si sono to e saputo iniziare la r~aiizzazione. assunti il compito il più disgustante d, uc- Ed r: veramente i115;,1cgab'lequanto sia c:dere, strangolando ne: loro rua.sce:e, ogni divenbato apatico e noncunnte il partito del movimento ascensionale del,a umani!à sof- lavcro francese di fronte ad ua avve;ilwenierente, ogni tentativo di emancip'izion<- to di pr;m'ordine: la rivol11ziori': pmletaria proJetar»:1e. sociale. russa. Essa si 'Impone, co:ne dicev:i, più soE' inut:ie .enumerare tutte le deci~i01ù cri- pna, un imperioso dovere, e cioè s~ innanzi minali e oppressive prese qui a Pa.iigi ad ad un fatto compiuto, fatto cli n.ttur::i sociainiziativa <lel Governo francese (il qua:e si lista. si possa permet:~re ai propri gcverf.l sem,pre Ji.ù insolente e più audace ccn nanti di scmacciare qul:'l:o che il proletarial"aiuto di un giornalismo P!atto ~ asse~•1:to, lo ha voluto creaJTe; insomm,1, se è posche dopo tutto non rif!ett.e che una borghi:!-, siù',le meuore in dubbio l"op:!ra sua stessa si.t ignorante e pairrosa), tutte le iaa:1ii:ol,1.. per il solo fattp che qucM'opera si è 1nazicni oscure e vergogn:ose volute e fatte rùiest.aita in Russia piutto~to che i11Fr,incia. sotto l'egida di unai repubblica, ne'.la qua,le E qucllo che è più stra11.:, e sorpren,dente la 'libortà è una vana parola. è lo stu.ppre di cui ci dànno prova il gran E -a.l1ato a tutte queste forze oscure e numero <il aderenti al Partito e aill:a.C. d. L ma.!Pfiche, i lavoratori di Francia ci dflr,no quando v~ngouo a conoscenza .de:J'ingrru1aglo spettacolo di una acquiescenza e di una g10<Socialeinuovo che i comunisti russi hanoo passività mo:to triste. dovuto creare, di sana piama, per rimpiaz- • • , zare ~I sistema vecchio e !n.;.a;,ace esistente , sotto l'antico regime, la dis!ruz:one del Il grande avvenimento delia rivoluzio~ quale fu giustappunto l'opera del socia'.isociale russar ha detenninato un :mo;o e sm,o russo. Eppure è facile supporre che u.1 impc rtante dovere ·1elle cosdenze s.:iciali- sistema ehe debba reggere un certo corpo st~. i1zparrtico:i:ire, e ne) lavor:.tori tld mC'n- sociale non può essere di natura semplice dc, intt-ro, in genera'.e. Fin.:i a qu:mclo :a quan<lo questp corpo è abbastanza comço.itica e de coricezioni .c;ocialiste erano co- plc!.so ooùe sue man~iestazioni di ,·ita. strette. a svolgere la loro .az.:.,)nesu di i•n Se ci vog1ioaimodar Ja pena di esamin1re terreno a:eatorJo di sole lotte .e'.et!o:ali e con ocx:;hio imparzia'e I.a meccanica di qued1 propaganda, era fact!e a chicchessia dl Slà società a struttura capita1st.ica, noi sa. cre<le:cccl"aver G(lmj)iJf•) il suo dovere La remo spaventati della :nutil'ià e della fun,.. :=uerr l. questa e.norme guerra, 01r.te volte ;,;ionenelast;a cli tanti e tanti ingranaggi ira pre~a~ita. sti;diata ne'.' ,l sua genesi e nella I quali la nostra esistenza è giorna.mente sua natura soc·ete avanti stesso ch'essa los.. addolorata. E noi la sopporti-amo stupidaSt; scopp;ata, taat,o è vero che le medesime mente non trovando mezzi s:curi per com,. cause producono gli stessi eiletti, 1a ituer- balter.:a, per quel c~to spirito di inerzia al ra venne COJl tutto il suo orr,ore., e già quel- Quale ai iabbandoniamo i <:.!l'erano preposti a.d impedire l'avveni- Ebbene, la macchina sociale deve cammento dettero prova di debOlezza P.ochi biare. L'energi!a che la ia ml\were no;i è soppe10 testare ~ stessi ncl1'avvilim.mto to., ia rapporto al benessere che l'uman)tà ne tale in cui i popoli caddero. trae, 1a' sua attività n-Onsoddisfa più : biI differenti Partiti s,ocial!sti, gruppi d'uo- soini che da -essa,l'uomo atten-0.e. mini chiaramente definiti da principi e da Il proletariato russo ci dà l'esempio. Eprograrnrru, credettero non avere in sè gli ha messo fra i vecchi ferri quella che stessi la forza necessaria per imporsi alla fu fossa.tura della soc'età borghese-feudaborghesia sanguinaria. La loro debolezz.a e re; ne ha org,anizzata una nuova e m0stata abbasta'llza riconosciuta e condan:iall3. derna che,. quando potrà svilupparsi pacif:_ Ma ona. che un gran popolo è li, vibran- cameute saprà dare a tutti gioia e tranquille <li energie e di speranze, accasciato da lità, sicurezza e piacere. IJ proletJ~i,tto, Il una lunga !otta che è sempre fatale ad o- quale 11011 1!'ado'.ta, non sarà m~r'tevoic di gni cambiamento di cose scciali; che ha rispetto e d'amore. rinunz:età ai suoi prp,. saputo r.ea1iz2ia.re e materiallzzare qcello pri destini che fu sinora teoria e asp:,raziJne, cl:e fa (I<. G.) Ca necessità di oggie di domani Ma.1gl'interessi e ie divergenze soci2li so, no !.,are ~osi distinte ed acute wme oggi. La g1;err.a ha spalancato gili o.;.;hi a :;iucll! _11ePer incredulità o n buona icde crc-llev.i1.o acl una 1enta evoluzione ciede co~e de1 rr.01100. Essa eh ha provato, CÌle co!i1 cl,e 1,oss1edee -colui che non ha nulla 1.0., po~rono e iljOn devono seguire J meclesimo C3mmino. E più ancora: tutu qu;,h e :e pos- &c~r.0110 sono del.a mcaesima ,en,~r ... Mn im;:o, ta ove essi siano; e co.orn .:he nu,lu t1anno mai posseduto, spno iratc111 nella ,ouerenza e noi dolore lJ1 4ui ,., ncce~s:til 11111.one d1 5-o.,darie,.'.: Je1, : sl,n:t;.ti ua,tro gli sfruttatori del mo,,dc., nt~r.o. La quest .one si preseniai impe.lente e vi. tale in Amteto: Ess(;re o 11011essere. E vo. gUp credere che i Javora,ori una v,olta per sen1pre 53,pranno sortire da quella :etarg'.ù In cui da seco,i e secoli SII con.dannarono a vivere. Dinanzi a l'.iggress·one di tutte l-e caste pote:iti e deL,ntrici d1 ogni ben:: u. mano, è necessario che il prolctarrato mondiale so:1evi aJ:a la testa e getti :ti grida ve11<:licatore che deve liberar.o una vo.u per tutte \d,all'avvilm-cn'.a .in cui eg;;; iu gettato dail vampirismo dei suoi succh o,1i. La rivo •uz-0ne russa è ià viveute e esem. ptan;, l.:.ssac} indica una volontà ope1aia sub:Jmc cd una eh aroveggenza socia.'e n<!iia qi;a!e noi poss·.amo trovare tu.te le doli c,he m;Ilenariamentc furonio sconosciuce e nega. te a chi produce o;nti ricchezza sul .a terra No; dobbiamo estrarre da quel grande a1·cn.m:,,rn.otutte e !ezion; eh;: un popoio ardito può e deve darci. Come ,erso ,a r:vo.uzione lranc~c, n,o, h!zLone che fu cni:n~nternente politi a, gli sguardi cli tutE coloro c;i1e.avevano un cuore grande e uno spiri..o nuovo erano vo:u a<l essa per p,,here bere alla nuova !onte di g1ustiz,a che da Parigi fcconòa si versaiva come lava infiammante scll'Eur,opa :11. tera, on:1.·la rivo.uzione russ:l, eguagliatri. ce non in vaghe condiz.ionl rno1ali e POlit:che. ma bensì ai fondamenta!:, rea'i cpndlizioni di vita, deve essere la f.aiccola illurrcill:ttrice che ha da indicare: il camm·110. Non che questo debba essere tracciato ne'. e sue più p-.Ccolc par.i; no, oodesto 11011 è pericttamente ~sslbile. O,,n,un,opuò sce. gtlere Ja strada che meglio gli confà e che meno duna gJi sembrn. L'im.,onante è che si arrivi presto e ioni là doh. la lu::<.!nuova ei eh.ama e verso b qu:: e nioi dob:,w.- 1110 tendere i nostri sguard, e !e nostre tappe. Per conseguenza l'iaz:one pro'c:.tar:a non de,·e p:ù ess..:re ambigua e incerta, ma ben. sl chiara e po,ente Di tal moqo è impel en.e bandire dal pro. prio seno ogni forma <l',azione che possa d',minuire !« poter,za dello scoi,,0 che i la. vorator. tutti insieme dcvo1:o raggiungere Basta coi !compromessi, ba.sta colle -{or. mule demagoJiche inzucchero.te e lang1i',de ,o pretcnzi0ni ,;a!edraticht;; "uerr.a; a tutto quefo che non è chiaramente, prec!.Sam~nto, \:omp!etame11te riv.oduzionarjo, a tutto que.Jo che 11011miri aJ/'affrancamento wtale e oompleto delle od.assi Javor.atric'. 'Per Questo i Partiti soaiaÌisti d'Eur,o,p:i no,L d~- vono temere nessuna scissione, a1J1ziessi devono arugurarla. vo:erki, provocarla. E" necessar:o che 1'.amputazione degh org-2.ni mafati o inuti't si iacc1a e .i.1 pi1ì ,p-rcsto. Dopo, l'impeto sarà :più forte e più vigo.. roso, perchè ìl oorp,o p'.JI sano e piì1 L!Jero. In Fraineia come in Germania, b Italia come :m Austria e in Inghilterra, .clar,pertulto .dove ci sono lavoratori e socialis.t!, l'opcr.azione si la sen:!ire necessaria Il. mov1. mento politico attu.ai"e deve essere rtcondotto su di una <l,rettiva senza aml.,agl e IK"'.nzaconfusione; una rea·c e -precisa i::0litio:1. di lottai cli olasw sans merci e aud<1ce, che deve condurre le falangi dei lavoratori del mondo intero a.'.·a vittor:a f:nae che p::rmerwrà al:'uomo di vive~e in pace e in amore. CR. G.J Sul tema {)reciso della scissione de. /Jart!ti soclal:sti noi abbiamo a!tre volte soste. 11uto e sosteniamo ancora oggi che è ,o 11_ sigliabile f)roce<lere con un forte sen:50 ,[i misura. Crediamo sia 1m formirlubi:e errn. re quello de, compagni che, trovanclos: in 11110stato d'arrimo cli acuta esasperaz:,me. trovano r•Wtivi a espulsioni e a sciss:011I nelle più lievi sfuma/ure di pe11sero che 11osso110div.dere t conwag11i di fronte a <la_ ti fJrObfemi sociali. Con co oro che collaborarono e si tmiro. 110alla borg/ies.a durante la guerra, rotaro_ no I crediti al mi itarismo bar;111:se, s,, 11. sero il vroletar ato al a d.scm.i11a pmriotlica nello Stato c<lf)ital.stico, cou co,oro ~Ile. uel corso di una rivoluzione f)rO:e,,iria rre. ft>rirono allearsi ai partiti /Jorghes e vc.r~ sn:uitare, arrestare, fucilare f rompag;II sol(J perchè spartachisli. r.omun.s/1, co11 tutta codesta gente, che 11011lta ,m.1 v !e. dt ai m-incipì mù e;emmtari dli sociali. smo, e non fJt1ò v:1ì ,wb l;tarsi, NOI N-ìV /'OSSJAMO NON VOGLIAMO l·AR STR,\ • VA COMUNE. Mai e mai più. Gol socialisti, che /ottaro110 contro- il mai'edo 11ma110e, dai </lla'i ci divide la clivers tcì della tatt;ca, se. lottano senza tra11sige11ze contro !a borghesia n01 pensiamo si debba solo domantlar loro la più stretta e reale osservanza della disciplina del Partito in tutte le manifestazioni di pie. co'a o <li grande importanza, se la mag. 1;iora11za è conwnisw; se i comunisti sono in m 11ora11za essi devono tendere, con un lavoro accorto ed instancabile. con reae amore e sacrificio, alla co11qu!sta intellettuale delle masse del Partito. Ouesto, in breve, ~· nostro pensiero. (n. d. r.) Wilson ha detto una volta: « Lu' lotta è ormai aperta tra la democrazia e l'autocrazia ». Egli esprimeva allora una verità che lo sorpassava, e noi abbiamo poi visto eh'egli non sapeva che cosa fosse La democrazia nè dove si annidasse l'autocrazia. Ma la verità resta tale a malgrado lo smarrimento di c1uelli che la pronunzù.trono, ~ la sua evidenza cl appau: ora così intera nella sua nudità, chp, ;;arebbe un tradimento non vederla, Noi attraversiamo dei gioi ni di con· trorivoluzione universale. L'ideale u· mano è l'oggetto di una gran.de battaglia senza quartiere. l'imperialisma, a forze spiegate, accerchia il suo popo lo che si è liberato, e lo si accerchia solo perchè si è liberato. Sui campi di battaglia deli'oii.ente è il privilegio, il capitalismo di tutto il monllo che muove al più disperato assalto, è la guerra che si combattei per volere che la guerra non muoia. I diri· genti prendono dappertutto un cttfeggiamento ostile ai loro popoli; la guer ra civile è stata dichiarata dalla borghesù.t,la persecuzione soffoca o minaccia tutti gli uomini liberi. Nelle risoluzioni successive, noi ab· biamo deciso di dare ai nostri scopi, in farma logica, una maggiore larghezza, di armonizzare, secondo il buon senso, i piccoli interessi, quclll più vasti, di ottenere quaggiù il re· gno della pace, stabilendo il regno della giustizia socù.tle. Nai ci siamo impegnati chiara1ne11te nella lotta, dobbiamo essere all'aitezza degli avveniménti e fare per la nostra causa degli sforzi moltiplicati, avere un'ostinatezza invincibile, una chiara e pura brutalità. Noi dobbiamo spezzare tutti gli in· trighi della malafede o dell'imbecillità, che vengono orditi spesse volte molto vicino .a noi, e che tendono a perderci nelle discussioni inutili, men,. tre l'irreparabile si compie, a dividere e a distrarre la resistenza popolare, a paralizzarla infine in 11resenza del dramma russo, che è il nostro dramma, ,:avvenimento che racchiude tutti gli avvenimenti futuri. I principi della f,egge dei Soviety ed alcune testimonianze sicure, devono essere sufficienti ormai a farci comprendere il senso terribile dei fati, a provocarci che non difendere la il'oluzione russa significa colPire noi stessi. Noi dobbiamo attacca;-e vio- ~ntemente la politica «praticata» ddla rinuncia e del servaggio, la q;ialc si a-çpiatta dietro h fc,rmuh: « <moWicismo «. Noi dobl;iamo defl!mciare il malia, e di coloro che si fermano a deliberare su dei semplicl wticoli e su del!e tormule, quando la vita del socialismo è ferita a sangue eà agonizza. E dobbiamo considerarci in parte responsabili della funesta indifferenza di quelli che ci circondano. Il nostro compito è d; propagare c1cr,ppertuttoquesto sr,irito di chiaro· veggenza e di risoluzione, d'agire con pr(ssionc nelle org!lnizz< ziani operaie, di mostrare a temr,o ai lavoratori la. vergogna che riffdrà su di essi se sa, anno spazzati a lor volta d:,lla controrivoluzione per non aver compreso a tempo l' importau:tfL sacra dello sciopero generale politico. Per questa missr.'oned- i Propagarula ,empre rinasceme, l faterna· ionale <lei redzui è pro11ta al suo dovere, senza dubitare mr; flel trionfo fi:zale, senza illudersi pe;tanto sull2 difficoltà e sulle soffe.renze che ce ne Sf!Parcmo ancorn. ENl<,C'n P:\RBUSSE. Mentre i poveri moriv~no i tnnc.e..~ li 111\0voscandalo delle terre. . . « liberate~ è mo'.to istrutJvo per que:·: .c,he r on vollero cadere ne la trapp.éla, cle'.!a r;alria borsthese, del.a guerra ic<lentr'cc e per quelli, che, d:sgraz·atamen,c, ci caddc:ro. Ecco ;11 poche righe in che con~iste lo scandalo: « Da mollo tempo, durante la gucrro e dopo la guerra, le genti venete sanavano e ve11sava110che non poco !ltJWira che fiaurava dato ai vrofughi clef/uiva verso a lr/ lid. L'o11. Bergamo lancia rallarme clal'e ri. ve del Sile. Per i profughi venet: sarebbe. ro stati racco!ti a suo tempo, cioè d11ra11te l'invasione e clopo di essa, 7 J? m!!ioni. Dt questi 140 m.'liOlli furon(l dati cl<:g/i ifalian , furono cioè i! frutto di /Jt1bbFche sottoscri. ziori:. Seicelllo milioni furono dati dal:o Sta. lo. Le spese di amm'1i'strazio11e del Com;- fato furono conteggiate a parte e sostenute dal Governo o dalle. Provincie o da prov. vidi Enti com1mali. Ebbene: oggi s:· afferma che i profughi delle prori11c:e venete furono suss:diati per 300 mi!ion ; e 11011 si sa dove siano andati a. finire g'i altri 410 111,Um1i • ---~=;:;;;·;c;.":;c·•·~ Lacorrtezione stendhalian • del!'eroe: GIULIANO SOREL l:'ntusiasta dei grandi caratteri, rutto pieno dello spirito della Rinascertza italiana, cioè delr epoca in cui il valore individuale era solo importante; dispregiatore dell'uomo sottomesso alla opinione e privo di originalif à, come lo forma sovente la vita sociale quale essa fu ed è tuttora; sembra bene che Stendhal, in Giuliano Sorel, abbia voluto esprimere e materi,alizzare i principali caratteri del tipo d'uomo, al quale andavano le sue simpatie e la sua ammirazione. Agli occhi suoi, quest' urtimo era l'Eroe, cioè l'uomo che nato diff erente dalta moltifil(/ine, incarnava in lui il tipo eccezion.ate e superiore d'umanitcì, e che andava audacemente in:contro alta vita per conquistare c<m alta lotta il grande destino sognato uel segreto del suo cuore. "' * * Il gran tratto del carattere domi· nante in Giuliano Sorel è l' esaltazione della sua personalità. A vere una personalità è resistere alrimvresa e all'influenza de!/' ambiente; significa rifiutare di somigliare agli « altri »; è un modo di obbligarsi ad essere sem:- TJre l'esse.re differente. Questa sensazione di essere diff erente per poter essere se stesso, senza modellarsi sul tipo comune, questa sensazione dolorosa eppur volut· tu.osa, segue Guliano Sorel in tutte le circostanze della sua vita. Fu figlio di contadini e non volle già nella sua plù tenera fanciullezza avere niente di comune coi suoi di casa e i piccoli. amici di gi.oco. Giri sogrra. va gra ndi cose, e nella surr testolina non vedeva che i dragoni dl Na. poleone, nell'armata d'Jtalù.t andanti verso la glo, ia, e la sua imaginazione si esalta in sogni eroici. Poi fu maestro e educatore dei.tigli di M. de Rénal, ln un posto assat distinto, in un ambiente provinciale ma scelto. E già cominciava a distin: guersi vie,r;più dagli « altri». Quello die per al.tri sembrava bio.- slmevo!e, lui ammirava. Più tardi al seminario, Giuliano subi il duro supplizio dell'uomo che PoS· sedendo una potente originalità sl fa esiliare nell'ambiente medes/mo in cui le circostanze l'obbligano a vlvere. E ancora li egli non poteva compiacersi; era troppo differente. E pel f~tto spesso che differenza genera 0 _ dio; l'ambiente in cui Giuliano deve vivere rappresenta per lui il « nemico». Poi, eccolo segretario di De la Molé a Pa1igi, dove le . sontuosità fannv :anto sognare. Questa gente raffinata immersa nella fo, tuna, sedurrà altine • quest'uomo da niente?•. Giuliano meravigliato e ebro si sforzerà di cli~ ventare l'uomo perfetto di società le cui maniere eleganti si comprano al prezzo della perdita di ogni pe, sona- !ità. Niente affatto. Egli resta colui la 1.'i cui originaiità è in contrasto con tutte le altre. De la Molé se 11eaccor. ge subito e dice a se stes ·o: « Gli altri pro\'inl'i ... li, che arrivano a Parigi, ammirano tutto, lui odia, e disprezza tutto :>. Dal sentirsi differente al sentirsi si.periore uon c'è che un passo: Gil 1lfano lo fece rapidamente. In ( ù:'i-11u; Soi<,z, come d'aìtronde m tutti o quasi, gli uomini superiori, la coscienza della superiorità n~n consiste ne: fat i medesimi, non è il risu!rcto di z.na esperienza, ma una in!uiz:on,,,una maniera di essere par- , ico1c·c, cc;;Slfilfe già nell'essere stes. sv elle \'I'.. ;1 a! mowlc, e che 110,z ha cw·cra subito l'influenza del!'ambierz. !P. F, m.1'11,do(!l!IJSta « mr•niera di. es ::Ne » . e fste e contimw, svi'uppanrfrJsi e arricchendosi, essa diventa la caratteri.e-fica e lo, qzurlif<i essenzia:is- ,ima deli'ucmo su,veriore. Ancorf.! giovane, assisterulo a certr conversazioni alle quali egli era esira. neo in quanto clze i0 norante della materia tratfota, istintivamente egli sente la fatuità di queste e in se stesso dice: « Gli sciocchi! ». G. R. Vano è il cercare di estinguere coll'arte o co/fa iorza i desiderr universali dei po. po/i. GIOBERTI. ~egg&ta l' 1 ' Ahr.anaScoccnialista,,
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