L'Avvenire del Lavoratore - anno XXIII - n. 37 - 11 settembre 1920

.,_NNO X~lll A. l'. ZURIGO, 11 SETTEJIBll ~ ' t. S~'l''l'lMANALE DEL PARTI'l'O SOC1ALJ, 'fA f'l'AUANO NÈLLA SVIZZERA Centesimi 10 Ì;J copk Conto Ch~ques REDAZIONE: AMMINISTRAZIONE: Telefono A F Si str F E tero F , =1 I i ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA nno ,,,r. s - ._eme e r. 2,50 - s r. "'U=N=N=' U=M=E,,,:R=O=A=R==f<-==l•:=T=!(=:~'-;:::"1 IJ ( l•:=1':=i ='5 ===N= .V=II=I=-3=64=6= ~=- "=L ' !=v r=enI=r=e::;;d::-:ce=l ::,L : ::av=o=ra=to=r=e ' ' =Q =Z=n=ri::::go==*'::.::· = C=o==m=m=1ss=i=o=ne:-::::=Es=e=cn=t=iY=a=d=el=P=.=s=. =l. ·=~=,}!=,~ N• ,~=?=~,=··; IJ === =44 7 5 ==~===A bbo=nam==en=to=pos=tme=, =c ~[=·t=2C ba=p.=!l.== I metallurdg'Iitcailia sospendono il dirittodi proprietà privat Laconquista dellefabbriche e la conquista delpotere L'agitazione del metallurgici in Italia, le cul c:-onache sono lette appassionatamente dal proletariato, co:i la ribollente speranza di una immediacn. realizzazione suprema, se non .::i dà ancora il diritto, nella fase a cui è pervenuta il 7 settembre, di tra:-re conclusioni definitive, d'indole teoretica o tattica, ci pe:-mette tuttav:a di cogliere e di chiari.re fin d'ora aiL:une verità importantissime. I lavoratori i quali credono lii poter sottra:-si, nell' abbandono ad un comodo mussulmanismo sociale, alla necessità immanente della lotta Ji classe contro il padronato, possuno ancora oggi vedere in Quale situazione i m1;ta•llu:-gicis, i sarebbe~o acculati se avessero pensato di I assegna:-si alla triste sorte a cui erano invitati dagli spiegamenti statistici della borghesia metallurgica. La lotta di classe è il cozzo di due forze sociali - guidate da due interessi contr:ui, animati da due aspirazioni antogon;- stiche - imposto ai lavoratori dalla natura dell"ordine so:::iale capitalistico: lotta che diventa semp:-e più grande, profonda e piena di risult~ti sovvertitori, di mamo in mano che ali' influenza e alla determinafivìtà delle cose e delle situazioni obiettive si aggiunge l'elemento dell'intelligenza, della volontà e -cieli'esperiP.nza ope,raia. Più un solo operalo può e de· ve rimanere oggi a guarda:-e dalla finestra sul campo delle formidabili contese di classe. --0L' agitazione dei metallurgici può dividersi in due periodi distinti, ai Quali, molto probabilmente, se :ie a· p:-i.rà ancora uno. Il primo per;odo è quello dell'ostnfzionismo, il secondo della serrata padronale e della conseguente occupazione delle fabbriche; il terzo, se vi si arriva, sarà quello dello sbocco della lotta economica nel campo politico, in una grande prova di forza tra lo stato borghese e il proleta:-iato rivoluzionario italiano. L'impiego dell'ostruzionismo in vece della vecchia e alquanto spuntata arma dello sciopero economico, ci procnrò P1rofonda soddisfazione in quanto \'edevamo confermato il nostro pensie· ro già espresso sul vantaggic, delrost:-uzionismo, sciopero bianco ecc., sullo sciopero in forma di abba:-idono di lavoro e incrociar di braccia . Era prevedibile che i padroni, 11na volta disposti a provocare e a .:ohdu:-re la lotta a fondo, si sarebbero appigliati pure ai mezzi estremi, fors'anche nella speranza della benigna protezione del gover:10 giolitti:rno; e difatti, dopo appena pochi giorni di ostruzionismo, essi pensa:-0110d; reagire decidendo la serrata delle fabbriche e l'affamamento degli operai. Gli operai di Milano :-isposero occupando e trincerandosi nelle fabbriche, e fecero ottima11.ente. L'esempio è stato seguito dai metallurgici d'Italia. L'occupazione e la ~stione delle fabbriche, intanto, insegna perento· riamente, colla prova dei fatti, che: a) l'economia capit:ilistica italiana è in uno stato di vita difficilissima, per non di:-e impossibile, il che rende la situazione generale sensibilmente rivoluzionaria: prima della guerra gli operai non solo non potettero, ma non pensarono ad occupare le fabb:-iche; se oggi Io fanno, gli è perchè la situazione rivoluzionaria lo permeLte loro; b) il proletariato industriale italiano ha provato incontrovertibilmente la sua maturità alia gestione .::omunista dei mezzi di produzione, epperciò la sua maturità alla rivvluzione: se delle difficoltà s'infrappongo:10 al regolare procedimento del lavoro nelle fabb:-iche occupate, esse sono d'indole finanziaria, dipendenti dal· l'essere i borghesi italiani ancora padroni dei capitali mobili e delle banche. Queste due constatazioni importanti sono di decisiva sconfesslone di tutti i compagni i Quali si oppongono ad un movimento comunista in Italia, allegando l'immaturità della massa a vivere la suprema p;·ova della rivoh1zione e contestando che il periodo attuale non sia un periodo eminentemente rivoluzionario. Lo svolgimento ulteriore della lotta ci dirà se la rivoluzione comunist:l in Italia è un awenimento di prossima, immediata :·ealizzazione, oppure s'essa ,ritarderà ancora. Molto dipende dall'atteggiamento del governo e dalla preparazione delle forze e dall'organizzazione dei mezzi violenti, che il proleta:-iato italiano avrà saputo fare in Questi giorni di febbrile attesa. Noi crediamo che molto difficilmente il governo potrà perdurare nella sua neutralità che cosl fortemente esaspera la borghesia, i Cor· riere della Sera e simili gazzette. In tutti i casi, se l'ultima fase, la fase (lecisiva della battaglia, la lotta per il potere. dovesse imporsi immediatamente, noi non disperiamo che i fo:-ti lavoratori d'Italia sap.ranno dar prova di accorgimento. di coraggio e di eroismo. Chè l'o:::cupazione delle fabbriche non potrà essere assicurata che con la conquista del potere politico. ,Non dimentichiamolo. " Il mondo civile è dunque in un-0 stato violento che non può durare, e s'incammina a nuove rivoluzioni più vaste, pili fondamentali e torse Più te, ribili del passato. Certamente a niuno è dato di amivedere con certezza se la risoluzione sarà presto o tar - di, subita o graduata, temporaria o definitiva, perchè le ragioni probabili dai due lati si contrabilanciano. L'esperienza inuUttiva può indurci a credere che la peripezia sia ancora iontana, imperocchè le grandi com· mozioni sociali ( qual fll quella del '48) sogliono essere divise da un i~ tervallo tanto lungo c1uanto si richiede a rinnovare almeno in parte la vivente generazione. Questa legge, che nasce dalla solita .vicenda di quiete e di moto, che governa non solo i Progressi civili ma r esplicazione di tutte le forze cosmiche, vedesi verificata da un mezzo secolo nella storia generale d'Europa e da assai più àadietro in quella degli Stati e dei popoli par· ticolari. D'altra parte e indubitato che nel m.ondo sociale le ragioni del tempo non vanno sempre a sesto, essendo in arbitrio degli uomini l'accelera:-e o ritarda;:e quei movimenti che nascono dalla natura intrinseca delle cose. Nè ora mancano le cause di accelera. mento sì nella tensione e nell' urto universale delle cupidità, delle idee, degli interessi, sì nella incapacità dei rettori che, governandosi coi tòrti ap. petiti e colla pertinacia anzi che col senno, posso,w d'ora in ora far trabocca e le ire che accumulano da an triennio». (Così scriveva nel 1851 uno dei p1u g:-andi scrittori del Risorgimento: GIOBERTI). f reduci di Winterthur per U pre..tUo eurn!!uish~ L"assemblea dei reduci di domeni- .:a scorsa, :-iuscl affollata, coll'intervento d; tutti i soci. Fu approvato di acquistare due azioni del p,estilo comunista. Furono accettati cinque nuovi soci. Si prese visione della circolare del Comitato Direttivo ocr la protesta cont~o il Governo. Fu nominato un sotto segretario nella persona del compagno Sandrinelli Francesco. Il Segretario della Lega. BibliotecaGino Bianco Ol'indipendentteideschie la lii Internazionale Violento- dibattito pro e contro l'Bdesione Che noi siamo o no d'accordo con tutta la filosofia bolscevica, egli è certo che i bolscev;chi muovono al~ualmente 1 " lott:ai di tutti i lavor,H:•ri contro un vergognoso capitalismo imperialista, e cl~'essi lo combattono in condizioni più crudeli che i rivoluzionari francesi nella loro grande rivoluzione del 1792. • WALLHEAD, socialista indipendente inglese, non aderente alla .,.a Int. le decisiflni del secondo Coilgresso della lnternaziona!e com1m.sta e le condizioni tor. mula/e per t·,rmmissio11.edei P:irt.ii socialisti, haMo suscitato in seno al forte Par - lito <legli ind.pendenti tedeschi 1111 dibattito aspro, violento d'idee, 1101s1compagnatJ da acide discussioni d'indole persooole. · Affinchè i nostri lettori possano tormal'si 1m giudizio possibilme11,teesatto delta con. troversia, abb."amo voluto riportare i brani essem:au degli articoli vubblicati 'linto dai fautori della Terza Internazionale, quunto dai suoi avversari più implacabili, non ri. svarmia1ulo l'attacco violent:ssimo del Di//_ mann. I nostri compagni devona tenèr an. che vrese11,li I.e decisioni det Congresso della Terza /ntemaz:onale, esposte in linea generale ne/l'intervista di Gra?iadei. Da parte nostra, abbiamo seguilo dilige11. temente la volemica ed abbi.amo letto e ri. Letto gli artico/i degli uni e degli altri, con. sfatando che gli argomenti degli i11dipen_ denti avversari della Terza tnte:-,iazionate, pilÌ che argomenti sono frasi ad effetto. lanciate per coprire il tema essenziale del contrasto e ne!ta speranzu d'incutere una avversione al comunismo nelle masse ape. ra:e tedesche. Si afferma che i comunisti vogliaTZ<> • imporre~ Le loro condizioni; ma in questo caso wtte le dispos.zio11istauua. rie dei sindacati, dei partiti stabilite per la ammissione dei soci, costitu rebbero, a 11 - guale giudiz!o un'impas.zione, compresa quellu clic gl'iridipendpnfi eserc.tcrebbero w i soci<llisti maggioritari, che vo/es.çero eventWJlmente far parte del Partito indipen. dente. He/ferding chiama disciplill(J quel/a che egli stesso ha domandato mil.'e e mi!le vol. te ai compagni del suo Partito, mai, con un giuoco di. parole proprio di un po/itica11te, gonf.a a terrore la disciplina che l"/nterna_ ziontJ/e comunista domanda alle sue sezio. 11i per da,-e a/ movimento comunista mon_ diate la necessaria unita d'idee e di azio~ ne, nel/a quale C'è poco posto per gli ec. centrici ed equivoci atteggiame11ti personali. Dittmann chiama dittatura dei {.api del pro!etariato l'ascendenza intellettuale. ine. vitabile ed utile, che uomini di fede e d'in. gegno come Lenin e Zinovieff hanno sul protetariato russo, come se d"altra Parte i commissari del popolo non dovessero sot_ toporre i loro atti all'approvazione dei 1111. merosi Congressi di tutti i Consigli ope~ai e IIOn fassero removib.li ad ogni tempo. Crispien chiacchiera di su·cidio del Pur_ filo indipendente a cagione det cambiamen_ to. del nome in comunista, eguale per tutte Le a:tre sezioni dell'Internazionale, e per. e/tè è ind.svensabile 1Jer'l'ammissione puri. ticare il Partito da quelle correnti, che so_ 110 contrarie alla d.ttatura del vroletniato e della dittatura fanno piacevo/e esercita. zione letteraria. Quello che, in questo incrocio di rancori, di giudiz!etti, di mosse opportuniste, è pro. fondamente vergognoso, sia nella. meditata bassa speculazione delle miserie e delle sofferenze dei compagni russi, fatta dal Dittman,i, per alienare le simvatie del JJrf? _ letariato tedesco dalla rivoluzione comuni. sta, risvegliando e contando sutl'egoiSmo della parte meno ideaL"sta della massa ape. raia stessa. Codesta è un'onta inca11ccl/a_ bile di chi ha scritf o le ins,msaie parole. Per altro, noi abbiamo la conv;nzione, che una grande fa/lmge della massa de/ Parìito indipendente seguirà gl"internazi?na. listi comunisti. Il risulta10 del Congresso degli indipendenti del Palatinato è w1 indice sicuro e confortante. ( r.l ••I!' . Hilferding, indipendente di destra, è con. tro l'adesione alla Terza /nternazionale, e dice fra l'a'tro: « La condizione sulla direzione del Par - tito è enorme, perchè essa ruba ai membr· della Direzione de1 Partito la libertà di dec:sione, espenend,oli anlicipatam~nte .al!a più forte prtssione, aJa m·naccia p;u vio'..enta che possa essere fatta ad ,.,,, compagno. Chi con,osce, che cosa è il Partito per i nostri migliori e valorosi compagn:, i quali hanno sempre cooperato a!la sua granJezza, per i quall il Partito è la vita stessa, e le sue vittorie formano I.a ìoro contentezza e il loro orgoglio, chi ciò sa, m:sure:-à la Inumana (?) ferocia di taìe condizio11e e proverà amarezza ch'essa possa essere difesa da un membro della D;r"zione del Partito. L'orgoglio del Parti o e ia sua forza erano appunto finora 'a rbertà della massa dei compa!l'Tlidi darsi le proprie leg-gi, che le organizzazioni dovevano !)O, eses:tire. Oggi si sottopongonO' i compagni e i 1·oro rappresentanti a1 terrore e si r.toa a. Congresso del Partito a•P,Puntola libertà di decis'.oinel « Le condizioni ,mpouiono al Partito il dovere idi ionnare ac.::anto a1;•organizz'.lzione legale un'org.amizzazione illegale. 1 dirigenti H!egali restano :iìia massa sconosciuti; nondimenp si µo:1e la condizio1ie che la Direzione del Partito legale e co:icscia1a debba essere sottoiX),ta senza C(mdizioni al. ia Direzione sconosciu~a del Part:to illegale. Con cìò perdono i compagni .i<ache il resto della loro influenza e devono 1:bb.,dire ad una corp-orazi.one sett:uia. Le modalità dell'organizza,zìone stessa reniono in::iccettabili le condizioni de:fa<leslonc a l\lc.sca •· (Il compagno viti ingenuo si sarà arco,. lo che Hitferding fa uso abbondante delle oarofe «terrore», e minaccia~. , corpora_ zione settar:,O. •, ecc., /ler fur imoressio11e nella ma.ssa !). • •• Arturo Crispfen, della frazione centrista, e contro l'adesione; esso pure: « Durante il mio viaggio a Mosca mi sono raffermato ne!la conv:nzione che 1a Ge, - mania e la. Russia de: Soviety <..1~,-r110 .i:. solutamenre ann.odare le relazioni più amicaJi e addivenire ad un'intima cooperazione economica•· D'a:tra, parte: ~ 'oi dovremmo al!zitutt.o àdempiere le condizioni '])oste da1J'lnternaz·ona.-c comunista al nostr.o Part:to, e allora potremm,o domandare di entrare a far parte di essa La domanda dovrebb'sseere nu.>v2,r,entc esaminata, per stabilire se r.oi siamo degni e maturi di aderire all'Internazionale comunista Le condlzion.i dei comunisti 'J)erò sono di ta·l natura, che solo per ade:npierie· il nosf10 Partito dovrebbe suici:larsi (?\ Chi, per ,esemp!o, si opp.one per princi;:ii-0 al terrore, chi Ja ~ibertà di stamp3. vuol rispettare, è in contraddiz:one colle diretiive deJ_ l'lnternazion.a!e comunista e dcv'esse:e espulso dal Partito. l compagni Ledebour, Dittmann, Hemke, Breitscheid, ':oh,1, . redazioni del:..a Freiheit. della Lcipzi,r<'!' Volkzeitung iurono attaccati. Dalla 11•;s11~ frazione parlamentare d-;-.,rebbero es~ere espulsi sessanta membri. In breve, ve11nedichiarato che il nostro P.a-rtito deve rad:caL mente rompere ogni rapporto con qu.esti compagnL « I comunisti hanno chiaramente dichiarato che non è il Partilo indipendente ch'essi voglionp, nella T~rza lnternaziona.Je, ma intendono condurre I suoi so:i r.el P&rtito comun:iSta ». {Insomma, se : na~giorzw,;· tedeschi, v11. la Laso, facessdrr>doqwnda ,!1 c11t:-arene/_ la rerza Jnter11az:ona1esiamo no; si o 110 liberi di accettar/i a ;uel/e so!e ~ondizioni che crediama necessarie a salrngunrdare la omogeneità intellettuale e la forza mora/e della nostra JntemazionaJe ? O che forse dobbiamo noi mchinarci a quelli che non la vensa110come noi ? J ••• Il oiù vio:emo attacco contro /a Terza Jn. tcmazionale e la Russia bolscevica è mos. so da Guglie/mo Dittmann, il qua/e, accu_ mulando sofismi su sofismi, esagerazioni su esagerazioni, ha scritto due articoli di wia violenza estrema-. Nel JJrl-mo,esvo:ie le a. mare lagnanze di un gruppo di operai tede. schi recatisi in Russia e che desiderano ora, data la grave situazwne alimentare, ritornare in Germania. . Ditlman,1 dice: . « Sulle condizioni dc:Ia fabbrica apprendemmo da!lla d,rezione, che è compost.a da un pitwre, da un impiegato e da un faìe- &name; che il consiglio di fabbrica è un organo del sindacato met.aillurgico: che esso è composto di cinque compagni e n,on ha nulla a che vedere co,i'ammin:.strazione. Esso cura la, protezione e 1a discip:ma del lavoro,· cerca la mano d'opera nella campagna e dir:ge la prop.ftranda e ,I lavoro di agitazione nella fabbric,1. Si lavora dalle 8 ½ fino aill'l ½ e dalle 3 al:e 5,45. Gli oçerai tedeschi rlcernno una raz:one Più grossa che i russ: e cloc: 750 grammi di Pane, 250 grammi di c.arne, 31 grammi di 1,;,a certa focaccia di migl:o, al 1,1orn0· oitre a ciò, per og:1i 120 uomini, 8 ch:1i al legumi, cafiè mattL1,i e ser?., ,.ii~, zucchero, tabacco e Po'vc,·i di sap,l'I!<'.Essi poSsono cucinare da s~ stess; « 11 salario m'!'li:> è di 10 ru),! P'!r ori;. e va f'no ai 15 ruhli e 75 per 61. operai qualificati; a ciiò, dal I.o lugl:o. •: .ai;':!iunto 1;n • E' assoJutamenrte erraioo, t.rattaire la soprasso-<lo del 50 µor cento Qt1esno11..deell'a.des:one da wi ;;ur.tv di vi- <- !l capo dei v;mp.1;:n scontenti, F:1c11- sta d'orgl!mi,z;za...'o.I»-~ Si tratttJ /nvece di rich ObP..riSChoon~w.::idca,ssicura c;hc l'':·) 'llla questione di idee e d1. rJJ11. !:,(;. il nostro per cen•to deg1i oper.ii vog.f,oJ\o ri1omare in Partito si decide veramente a diventare un Germauia, 69 per c;e<ntosono 1>resenti, 11 P.airtito di massa, pur-0 marx.isti::o, rivolu. avorano uel:-a iabbr:ca. Dei' pres~~t, iJ ·o zionairio, che saippia liberare le sue file da i:er oenlo a,ppar!en:ron'.> a.1 Partito ir.òipon.- ~g;ni e'iement,o rllormistiqo ad opportunidente, 13 a.i Pactito -::,omuni5ta, IO senz;; stico, aJ:ora la questione d',organi.zzazione µanito e 8 orga11;zz:1ti.Essi :,-0110stati ~n- ctiveni.a di secon.da imp,ortanza. g,1,nnati da:gli ag~i;ti ùeli'crn1grazione. • Lai Più g,rànde tOJ)PQSizione è fatta con. ·« Le oon1dizioniùell'alimentaz,;()I1esono ta- tro la ce.ntralizza2Jione domandata d.tlia li, cll'essi non P<,S'ionovivere. Alcun; ~-ono Terza lnteMaziònaùe. A questo soggetto, già all'ospedale. · IJJSognapensare, che i nostTi compag<11riuS- « - Qui non éSist~ conmnismo, cii) che si hanno con loro una lunga esperienza ·,1 è:, l)Gn vale a null.1.. - Così si espn- rivdh1zionarfa, ,di ben tre .anni, ed essi ha11 mettere ailcuni al~ri operai Al che :I I ap_ cutti la fenr1a1can,vinMne, che le loro pili presentante russo rispose « che gli oper:ii grandi vitbor:e son.o dovute anzitutto a!la tedeschi rimangcno seduti · e )\On lavorano, esistenza di un Pa.rfito di ,massa, veramenmentre i compagni russi lavorano 12 ore te 1rJ~oluziomrio, sp:liitualmente. ,ori6atato e tai:.volotaca<lc,nJ sfìn:F sul banco •. con Wlità e rigorosamente organizzato. Ed. Nel secondo articot,J /Ji((ma,m dice che è certo che, in tutti i momenti più difficili il botsceviSmo na. 11reso a fonllamento il druìa· gru.erra civile, senzai l'organizuz:0111 :,ia,co dei co11tadi11ic,he forman.o 1/ 73 pe, LJerfetta e central.izzata del Partiro comuce11todel!o popolazione, e/te sono indiffrren. nista, la rivoluzione sarebbe già, stata via. ti per il soc;:ztis,ri!Je per il comunismo, e ta dalla contro.rivoluzione boi;:-hes.e. che prima della rivoluzione erano degli a. « E' racssolutamente falso, ..rtta:ntoCrisPier, nima/i bioedi e s0110 oggi ancora crassa. aifferuna,che secondo i deliberati della Terme11teignoranti. za Internazionale, petrebbero wl•> : B<>uzl ,,_Fu solo uei ~rimt tempi clelha.rivoluzio-· (i capi) eserdtare un A()ter~ senza limiti ne .in cui si disw.: Tutto Il pore.re ai 0011- r che !4 masse dovrebbero sarvlre ccme sigli ,degJ <)J)Cl at, soldati .: contadini. Es- ca.-ne da cannpne e nessuoa. opinioi,e sasendosi I.a. massa mostrata incau,ace al .~'.,te •permessa luor..:hè q:iella <fe;a :Cla!Pi compito rivojuzion.ario, oggi n Ruo;sia non Ciò è assotutamen!e fafso. E' ben stat,i/ito esisterebbe più Ja dittatura del prolebaoriato, che in ogni Partilù rivoluzi-Onario sono ~ ma d:•ttatura di Lenin, ,di Trotzki, di Zino- masse a dare la parata decisiVl'. Ma, ciò v;eff, di Radeck sul prpletariaro. 11 pa,rtito che vl\ole ila Terza Jnteroa.zi::>,i:Je è un comunista. è formato cli burocratici >. Partito di massa cpmpatto e capace di a. Dittmann .chiude: zione, nel qu-ale i dir:genti devono meri- « Gli operai tedeschi non vogu°"° neS- tare la piena fiducia delle masse organizz~ suna dittatura- dei capi, ma il vero diritto te ne: P.artino, poichè tanto i capi' come le di ,decisi<>nedelle masse, non la d!ttatur>a tn.aisse, devono essere animati da una idea sul !Ho!etarialP. Essi sono da generazioni e da una volontà completa.mente riv'>luzio. non gli animaJi bipedi, ma app;-ezzabili uo- nari,a, UJlica, iorte. · m:m •· Il (Come si vede più acri e violenti di cosi « ·. corrrpag!JJJd Hil.ferding- è_ abbastanza 11011si potrebb"essere. Che gli perat tede• . :3'!~~ per ~re, che . 1~ forma d'organizschi possano attua/mente star mate in Rus. • . e !eL e_~ pacif'.ca de~- Bebe1 non sia, nessu/lo Lo conlestu; lo ha dichiar{l/o co. ~ISJ>.°:11 e P'.ù a.i tempi attuau, QJ.:lnda g lo stesso Governo di Mosca La /Jontci e /a p;otta;.ilato SL trova nei bel mezzo delle· !fe11erositd dei compagni c~muntsti russi e• 8 a, 0 1 guer:a co~ borghe~la, nel tera:,o rionvertanto fuori d'ogni dubbio iJer il lat del1a ~ontrorrvoluz1one Kappista, de! ter. to stesso di aver assicuralo ·lllg{i operai ro_re bianco, ~e(le fucilaz!ioni_in massa, de.. tedeschi una razione di pane di carne di i_li arresti, dei tunker annaiti, dehla bOrirhe. zucchero ecc. molto più ab'bo,ida,ite 'Nh" sia armata, de1l'organizziazione uùlitlrista • , · "'' Orgex: e dedl ardi b. abb!,am~un compagno in Germania il quale, a gu a ianca. senza il nostro aiuto, disse, ~ sarebbe mor. « In merUo ia!l:leespulsioni, .; ac,sr.'ut,.,. to di fame>. E in Germania vi è il terra_ mente falso che si trati di una q.iesticne re del partito di Orgesc. Dersonale.. Per contro, non sarà mai ripetuDa/l'artico/o del Ditlmarm stesso non ri_ to ,a,. sufficienza e dev'essere cù~!o prima sulla che gli operai tedeschi abbiano poifl~ d'ogni altr,o ai nostri compagni, che la io contestare l'accusa fatta /oro « che in. questione dell'adesione è un problema tÌi l'Cce • di lavorare, se ne stanno seduti •. Be/ idee. l compagni russi- domandano con di. rivoluzionarismo, codesto! ritto che la sezione ~escai de!l'Internazlo. /11 quanto a[l'affermazio11e della diuatu- nale comunisfiat (che saremmo 11oi in caso ra di Lenin sul proletariato, lo han .detto d'adesione) sia un Partito di batt~lia· veanche tutti i borghesi d'Europa; ma Cachin ramente rivoluzionari.o, che in es~ non vi e Frossard, che non erano bots:evichi e sia ~iù posto per i socialisti che, r1formisti, sono stati in Russia, sono oggi di tut(a/lra respu;gono la ditta.tura del proletariat_o, op. Op!Jti<>neS. e Lenin, Trotzki e gli altri e. pure come OJ)J)Ortunisti hanno in bOcca la• mergono per /il loro straorcl:Jlaria inteUi. pa,ro]a dittatura, ma in realtà non faimo genza sulla massa operaia russa, sono per nttUa Per l'ascensiODe rivoluzionario det q~est~ dei dittatori sul proletari.alo, quan. proletariato tedesco». d essi devono far ciò che il Congresso di Diiumig esprime le iStesse tdee dellO tutti i Soviety decide? Dittmann ha per. Stoecker, ed aggiunge: · duto La bussbl~ del. .. . rag,o~(l([lent/ . « E' veramente una situazione into:ler.a. _ fil quan!o a_gli operai tedeschi, !ianno ser• . bile per H nostro Partito, che i Scheidewto an_che~si, sventurat_amente, come ani_ mallJl hanno potuto servirsi al o~,tgresso m_ali biped~ sotto la dittatura det Kaiser, della Seconda, internazionale ormai · f L cmq~e. ~ni nel sangue delle trmcee, e al limento, di un Kautsky ment~e poi i 1 !i.s~o servm di Noske) Pa rt · · · ' . r 1o mv1a dei rappresentanti a Mos::a • • • ner. tr.attare sull'iades:.one alla Terza Inter_ na~1onale. Poichè tutti i Partiti sanno C'rJTiail, che i wcialisti riformisti tedeschi nel loro memoria!e al Congresso cii Ginevra, h~~ rinunciato a prendere :iaa propria pos·~1011e in merito alla democrazia O al. la dittatura facendo loro invece i, testi del Kautsky, che a,ppart:ene al nostro Partito,._ Il compagno Stoccker, uno dei quattro delegati tedeschi a Mosca, J per l'adesione alla Terza JnternaziOna/e. • lo dichiaro espressamente, che nessuna propesizione dei criteri direttivi d'in- ~le teorica e tattica, dellai Terza, l1;ternaz1011aledeve essere respinta da un marxista rivoluz:onar:o. Anzi, il Più gran merito del secondo Congresso dell'lntern::izionale c.omunista è ch'esso respinge chiar amen le no~ solo tutte le idee riformistiche oppor~ t~n1ste e pie.co'.ebprghesi, ma si op;one de. c'.samente e rigorosamente a tutte le idee s;ndaca1:ste-anarchiche. Esso mantiene in tutte I~ Questioni la linea chiara del marxismo rivoluzionario e .in tutte le sue dL s~ussioni si è diretto secondo questo spi. nto. « Le qond:2ioni del Congresso della Terz,a lnternaz!onale va'gono, non solo per noi ma per tutti i Pa,rtiti che voglion.o aderir~ a Mosca. « Si {:apisoe che la Terza J;t;e,J•u,i<ma!e, verso un Partito che è andato ;id essa lento e. zopp;can..!o, deve u<;;:e, una certa p1 ec?uz1~ae: Se noi avessimo, al Congresso ?1 Le1pz;g, aderito alfa Terza lnter.iaziona_ ,<:, senza le restrizioni a;;;;ar ~e speci;,J.menl~ do~o il discorso di Hì icrJa:g, ia nostra SltL.izone sarebbe 06 ,:-1 i): n u, ,er<;a. ••• Il _compagno W. Koenen, è anche ver la adesw!ie e in merito al cambiamc11to del nome del Partilo scrive net Voi.hsl;latt di Ha/le: , « E'_assolutamente comprensio:le che col. I adesione_ alla Terza Internazlona1e, il ir.ostr? P~rt1to deve cambiare il nome, ciò che inf~ne è una Quest:one' d'esteriorità; ma iÌ va,ore dcll'estr:nseca difierenza tra.« socia!. ~emocrat!cismo " e « oomunismo ,, l'hanno m una smtile situazione, rileva:a Marx ed Engels, quand'essi pubblicarono il manife. sto « c~munist'co », ch'è ta loro più gr:in- ~e manifestazione intellettuale r er :.i soLia. hsmo rivoluzionario •. • •• llit~nto u~o dei Primi risultati della di. scuss1011egià averla iri seno a/le sezioni del Partilo indipendente é la votazione del Congres~o delle sezioni det Palatinato av. venuta il 22 agosto a Neustadt. La d!scus.

L'AVVJ!)NJ.R& D~L J..AVO~'tO.RK ==========-· ..·-·.-.----~..-~- ---:.--·...::=.::-.:.;.-:;-:..•-.:.-,-.::--..::::--=·.--=======-====================== sione fil violenta. Un amnllo 111 lanciato rad.otelegraficamente alla Russia, assicunando la neutralità tedesca 'lel conflitto russo.polacco. La risoluzione, a!:cettata con 58 voti -contro 24, è questa: « Il Congresso degli indipend-:nf, r'unlto oggi a Neustadt, hai preso vis1olle d-~! Congresso della Terzia lnternazio~ale :i Mosca. Esso acwbta senz;a.riserve tu tre J ~ decfsi0ni prese e la linea di cor1dotta, <iich:aran_ do che -l'adesione alla Terzai lnt~rnazionate dev'essere completa Co:oro che n:in riOOr1osceran110·a l:.nea cli co11jot~a della Terza Jntcrna~·o11ale, devono tram:! le con. seguenze e ritirarsi dal partito degli ir.dipender1ti, se no sarannp espulsi » Dittatura proletaria e dittatura anarchica Il compagno a11archico L. lJertoni, ad un 1•otia riportatili a ragione colle armi in pu. arucolo cm.co de,/'Avanti!, che co11cl11d1:. gno (IJscerebbero /Oro la po:5sibllità di ri, va 11fferm-a11do.:ile /'u11arc/zi;;mo 11011con. rentare fa prova? 1-: se i cùntadini della tiene ~ 1m,,a d1 storico, 11elsenso che le tea_ Camf)ania, della Bas:ticala, de/le Ca/.abril' rie v,engano desume dalle cv11d1z1011riea.: si r.fiutassero per un resto d'egoismo di dell epoca e 111ispirino a'(,a fJOss.b1/!lù di venovagliare il proletariato rivotuzioMr;e 111w sv.luppo ulteriore », ha risposto, rive- delta citt<1, lascerebbero gli unarchici affa. 1e1uLo anziwtto Il motivo f)re11:nz.oselto d1 mare fa r, voluzio11e? La risposta è facile tutti g/t anarch:ci: O gli a11archici, durru1te il periodo transi- « S1 è do,uto rico11oscere che grun I1ur - torio, instaureranno a11c1i·essf liii s:stcmo le di quc.nto d1ceva110glt anarchici era f)er- di disc:vlina ferrlJ)(I', o fa rivo:uzione andrà fellanumte vero, percllè i latti sono venuti a caf)itombolo. Dica quel che voglia Derto. a confermare le /oro opinioni e previs1011i » n! ma dal dilemma non si scappa. /11/anto E poi che: « la dittatura Proietana li1t fo lllt/e le d11fic<Jltàdella lotta gli anarr.hi. Russw) è ,.a· ditzatura dei d.rigemi del par. ci d:rigera11110le masse, ed essi a lor volta lito bolscevico, t quali un bel g.onw luumo saranno diretti dagli anarchici Pili u11elliacc.uffaI0 il potere e, be11i111esoa.es.dera110 genti, più influe11ti, che possono essere an mantenersi senza troppe no,e dz controlli Ma.'atesta, 1111 Simplicio, ed anche 1111Berto. e di oppos,ziOni »; n! i quali consii:l!eranno, dirigeranno, s'imche « ta situazione in Russ;a si tmò rias_ porranno automaticamente; ass11mera1mo sumere cosi: Piccola prorteta I1rlvata della l'importanza e il compilo che Lenin, Tros. terra, fabbriche e banche di sr,uo, regime k.v ed a[tri hanrw nella rivoluzione russa; governativo di guerra con v;eni poteri e se mai Malatesta e gli allri sono di tanta tutto questo noII è nuovo e ancora mr.ma co. levatura d'illte!letto e d'an·mo. RUllllsta •· Sarà la dittat1Tra anarchica, magari senf'are invero, ma l'«rtu:oletto di l:Jertoni za constgli overi che ss:curano il controllo è là scritto a bella posta per riconferma. e il rispetl'O della vo'.ontà de~e rnasse rlne imett'fllmente l'asse1zz,on11 ;cted'A vartt ! voluzioìl:arie. In questo èaso, noi -vrefer,'a. No, non sappiamo propr,o I.love sono mo la dittatura proletaria, come la p~ati. quesri fatti che facciallo buon ,;iso uile 11:0. eano i bOJscevichi alla dittatura anarchica. r,e anarcll.che, chè, ad esempio, ;;r.: i cD,n_ Ma 110• 11011peccheremo di tanta scioc. pagni russi - per lo scrupolo di formure chezza, coll'affermare - parafrasando Ber. una potente armata rossa - 11vesseru ,1. toni - che la dittatura anarch·ca è la dif_ douato quello che sarebbe in teoria., il me. tatura di Malatesta e dello sesso Luigi Bertodo l.bertario, a quest ora Judeuich sa. tolli, i q1talì avendo acciuffato 1111 bel g;orreppe a Pietrogrado, Denik:,i a Mosca, e i 110il potere vorranno mantenerselo Po.acc/u a K1ew! Codesto, auguriamocelo. I:."' uno sproposito che un rrnxsista non rum farebbe piacere neanche II Hi,rtoni! oronuncia. A dargUe:a rwi, la ragione agli anarchie!, Sulla, situazione della Russia, e in meriè po, escluso in modo assoluto, tanto che to alla proprieta della terra, J]ertoni di. U Congresso di Mosca ha tagliato netlo col ment:ca anzitutto che i bolscevichi hanno sindacal.smo e coi libertari. organizzato cent:naie cli villaggi comunisti, Presso i popoli civili, è l'anurchismo una che sono l'embrione del comunismo agrario aspirazione d'animi ascetici, senza avere grnera/izzato di cloma11l, quando Il lavoro come esistenza nulla di universale, ct>me di ricostruz·one {oc·aIe potrà esser compiufine nulla di realizzato, come metbcto poco lo senza altre preoccupazio11l di difesa e di o nulla, d'applicato e di vrovato; vresso i esistenza. Prima di abbandonarsi a[{a solita popoU arretrati - lo diciamo serzz'ombra critica. Ber toni, per coscienza di storico, Il. di offesa - è I.a v,ta del beduino, libero di vrebbe dovuto domandarsi: E' finita in Ruslegami d'ogni sorta. sia la fase della guerra civile, è finita la Per. questo, né nel passato nè nel vresen. guerra del cav·talismo inter11az!o,1ale con. re la critica anarch.ca è mai ,:uscita a tro la ri'Jo'uzior1e? - No, due volte no, scalfire mettomamente le btlSi del socialismo E allora, in tema « di regime governativo marxistico. di guerra ». al posto dell'armata rossa che Gli anarc'Iici che combattono la diltatu. confonde il suolo a/le bande del/a controra proletaria, ripetollo, prima di tutto, una rivo:uzione e a/le armate del c:av:talismo accusa dei giornalisti borg/zes1, ciot, che la europeo, cosa ci metterebbe Beriorù? NoJ di.ttatura proletaria, i} la dittatura di Le. 11011cred'amo dl salvare la Ru:5sia cogli ar - nin e compagni, i quali avrebbero acciuf. ticoli del nostro Avvenire, se Bertoni ere. fatu U puter.e e vogliono mantenerselo, per de di salvarla co' suoi o in altra maniera, di più, se11za controllo; quindi gli anarcfli_ ce lo dica. Tutte le cr.tiche sulla situazione ci la ,;gettano e la co11da111Ianoteorica. russa specie se mosse aa 1m sovversivo, mente perche contrari a iutta autorità. sono riclicOlisslme e lo saranno, fin q1ia11do Volendo restare semplicemente nel .,am. gli a,,archici 1io11ci potranllo d'mostrare po delle idee. ri1>µarmiamo di proposito di• ter:camente e provare coi fatti ch'è pos. rwattere l'accusa puerile, ridicoia e falsa; sibile in tre mm! procedere mszeme: co11stata11do quello- che più ci preme, che I) all'abbattimento della borghesia na. gli anarchici come il Bert<>ni dimostruno z:onate; anche tqui di essere in que!la verità filoso. 2) a tenere testa ag1I attacchi degli im. fa:e, che Iion ha n.·ente a vedere colta rea/_ oerialisti di tutta Europa; tà delle cose. La msurrezwne rivot11zio1za_ 3) a!la riorganizzazione della. vita iRdu. ria essendo 1l risultato '/lass mo delta JO/_ slr.'ale; ta fra due classi - lQtta che .:s.'sre come 4) allo stabilimento dell'anarchismo per. esistiamo Bertoni e noi; - la d.ttacura del fetta. flrO.etar.ato, in Russia quzsta votttt,- doma. Cosa che 11011crederanno neanche i /Jiù nJ altrove, no/l è e non può ess11re che {a bigotti creduloni detl'anarch:a! E se IO messa fuori legge della t.tasse; Darg/tese tredono, faranno meraviglie. deposseduta e degli elementi controrivù/11. zionar! negando loro w liberti dt stampa, libertà di ri1111io11el,ibertà di arnwrsi, libertà di transito, nel periodo della guer - ra civile e della ricostruiio:ie v0mu1usta. Questo è il fatto essenz:a!e. c.;li ,mar - cilici, che sostengono con s.cureu.a ,Ile • gran parte di rIuel che dicevano s·e mo. sirato vero » e sono contrari a la <l tfaturtJ proietaria ci dicano 1111avo:ta per scm. pre, senza formul.e ·astratte, cltiaramc11Ie, come quattro e quattro famio otto, e/te co. sa l<trcubero, in caso di rivoluzt0ue, per e. semp:o in Germama, per twr.:re 1.1 baaa e scltiacfjare la res:stenza degli undici mi. 011; d'adepti dei part.ti borghesi e 11azio11a.1s!i tcc,,cschi, che si a!leer?bbe1 a al diii voto, f)ur a, rimettere Guglielmo sul trono e :Z camta. le 11e.le fabbriche. Per ({11011/0sviscerato amore alla Iibert<i ~ assoluta » - 110! /Jer il momento voglia. mo rea:izzare li /,'bertà profetar.a - abbia Berton!. egli, se vorrei salvare la rivo111. zione nella fase ,l!e sua iniz.o dovrà fan que.lo che ha11 fatto i bolscevichi: negare og11i libertà ad una classe, a[la classe bor. gf/eS!!, ai co11tror1voi1,2.011.;ri, rx:r quesco la dittatura è pro:cta,·:a in qu.:rn•,o i: 1,111 dittatura aiatiborghese. 1111 altro esemp:o. In Italia esiste un'as. soc;az one anarchica, co11 1111suo proprio quotidia110 e un segretar:ato di corr1spo;I - dcnza. Noi 110n lo crecl.amo affatto; ma ammettiamo pure che le speranze dello 1111io11aenarch ca si rea:izzino, e/t'essi riescano - per prOf)ria virtù, co{l'influheza, rnlle masse, co' loro metodi - a condur. re il proletar:ato ad u11'i11surrczio1Ie l'ilto. riosa conro lo Stato e la borghcs.a !taluna. Gli anarchici si trovereb/Jer() perciò stesso a;la rJrezioné del mov;mento rivoluziona_ riu. Cosa farebbero ess! d tmti i !!ior11a'i {;orglu:si ifal.'anl rlei fasci rlegli arcliti, del. te asso_ciaz·o11ipolitiche de/ia borghesia. dei cit coli militari controrivo!lrziOli(lrt? E s,• le masse del varti/o catto'ico, aizzate eia/ ccvi, si armassero e s: o;mo11essero col fer - ,o e col fuoco a!/a rivolnzioue anarch ca, cosa farebbero Berrom ecl i suoi am ·c'P Per trmore de/! a Ubertri assoluta, tasrercbbcro (l. r.) La sezione socialista è rlcost.1,uita a Leysin Colla ri,;ostituzione della sezione c;ocialista italiana a Leysin, il nostro {J{lrtifo in /s·.,izzera si arricchisce di nuom forza, la quale, me1ve nume. ica, ma morale. non sarà solaintellettuale e Con questo vogliamo dire ai nuovi compagni che accorrono nelle file serrate del nostro partito, che se l'in· scrizione è il primo passo, il secondo, il più difficile ma il più importcmte ed essenziale è quello che si muove, con serietà d'intendimenti e con grande amore, verso lo studio e l'azione. No! comunisti, che vogliamo realizzare, attraverso tutti i dolori, l'ideale bello e caro del socialic:mo, noi dobbiamo elevare al disopra del livello comune, studiando ed educantlori, r;ocfalisticamente; noi dobbiamo pretcdere le masse. promuovendo e so· stencmlo personalmente l'azione so- .:ialista. Q!!csto inte,deranno, ne siamo sicuri, i compagni di Leysin. Perl'abbonamento f rr v,ario Somma precedente fr. 339 60 ZURIGO - Sezione Social:sta • 100,- Zl.JRIGO - Fcde-a;;icpc Tcss·Je, r:moorsando spese ferroviarie ~r Kraidolf , 18,- Fr. 157/J che la M:lano rivo:uz/Onuria fOSSt' invasa !_nnrrn"tn L'ftyypn·1r.n "nl lavora_tr,ra da, contadini clericali lJergamaschi,.. o uno ~t119r. r .li 11 ~ ~r; - ~ .. I 10 eca inoBianco Ilproletariato fr nsceelarivoluzione russa 1\ i reduci --· Là dove Ja reazione conservatr:oe e ca.- del socialis100 >pratico. che dà amm.o e-cor, pitalistica si fa più sentire, H proletariato po a quello che iu per lurigo tempo un:i vi. ha, l'imperioso dovere di opporre tutta la sione 1on1ana per cui tanti uomini s,offrirosua resistenza e fa sua compattezza no e soiirono tutt'ora, ora, ci:.:IJ, ques~o La Franc:a, questa antica e gloriosa na- grru1 popolo è quasi oombatluto dal resto z1one, dove lo spirito innovatore è sbto dell'umanità -openaia. la qua'.e non ha sa.- sempre una ùellc sue caratteristiche più vi- puto iinora porre un • basta » a1Ja,guerra g,orose, la Francia, in questi tempi, è di. antispcialista ventata Ja fortezza fa~ cui ie tendenze à.c • • • più conservatrici, lo spirito rapace e le E' giustappUJJto il proletariato francese, maniere politiche le più insolenti e nefast,c che seppe ai:tre volte dar prov:i di genero. sono aiume111tate. sità e di grande volontà, è forse lì soLn Qui è J'oific:.na dove si manifatturano 1 proletairiato che pii1 facilmwte pennell:! amezzi più repressivi e im1mani; qui è la po.. g'pe alle intenzioni e agli atti i più odiosi, tenza adla quale i d:.lferenti pr~ot.entuco!l che si possano commetter~ e pe~petrare veng-0110.a implora-re aiuto e soccorso; q~I contro 1a nuova forma c::oncmico.socfale, i1 g.i uomini i pili cinici e t più apos:ati, que- comun:ismo, di cui il popc,o russo ha vo:111lc un MiHerand e 1m Olemenceau, si sono to e saputo iniziare la r~aiizzazione. assunti il compito il più disgustante d, uc- Ed r: veramente i115;,1cgab'lequanto sia c:dere, strangolando ne: loro rua.sce:e, ogni divenbato apatico e noncunnte il partito del movimento ascensionale del,a umani!à sof- lavcro francese di fronte ad ua avve;ilwenierente, ogni tentativo di emancip'izion<- to di pr;m'ordine: la rivol11ziori': pmletaria proJetar»:1e. sociale. russa. Essa si 'Impone, co:ne dicev:i, più soE' inut:ie .enumerare tutte le deci~i01ù cri- pna, un imperioso dovere, e cioè s~ innanzi minali e oppressive prese qui a Pa.iigi ad ad un fatto compiuto, fatto cli n.ttur::i sociainiziativa <lel Governo francese (il qua:e si lista. si possa permet:~re ai propri gcverf.l sem,pre Ji.ù insolente e più audace ccn nanti di scmacciare qul:'l:o che il proletarial"aiuto di un giornalismo P!atto ~ asse~•1:to, lo ha voluto creaJTe; insomm,1, se è posche dopo tutto non rif!ett.e che una borghi:!-, siù',le meuore in dubbio l"op:!ra sua stessa si.t ignorante e pairrosa), tutte le iaa:1ii:ol,1.. per il solo fattp che qucM'opera si è 1nazicni oscure e vergogn:ose volute e fatte rùiest.aita in Russia piutto~to che i11Fr,incia. sotto l'egida di unai repubblica, ne'.la qua,le E qucllo che è più stra11.:, e sorpren,dente la 'libortà è una vana parola. è lo stu.ppre di cui ci dànno prova il gran E -a.l1ato a tutte queste forze oscure e numero <il aderenti al Partito e aill:a.C. d. L ma.!Pfiche, i lavoratori di Francia ci dflr,no quando v~ngouo a conoscenza .de:J'ingrru1aglo spettacolo di una acquiescenza e di una g10<Socialeinuovo che i comunisti russi hanoo passività mo:to triste. dovuto creare, di sana piama, per rimpiaz- • • , zare ~I sistema vecchio e !n.;.a;,ace esistente , sotto l'antico regime, la dis!ruz:one del Il grande avvenimento delia rivoluzio~ quale fu giustappunto l'opera del socia'.isociale russar ha detenninato un :mo;o e sm,o russo. Eppure è facile supporre che u.1 impc rtante dovere ·1elle cosdenze s.:iciali- sistema ehe debba reggere un certo corpo st~. i1zparrtico:i:ire, e ne) lavor:.tori tld mC'n- sociale non può essere di natura semplice dc, intt-ro, in genera'.e. Fin.:i a qu:mclo :a quan<lo questp corpo è abbastanza comço.itica e de coricezioni .c;ocialiste erano co- plc!.so ooùe sue man~iestazioni di ,·ita. strette. a svolgere la loro .az.:.,)nesu di i•n Se ci vog1ioaimodar Ja pena di esamin1re terreno a:eatorJo di sole lotte .e'.et!o:ali e con ocx:;hio imparzia'e I.a meccanica di qued1 propaganda, era fact!e a chicchessia dl Slà società a struttura capita1st.ica, noi sa. cre<le:cccl"aver G(lmj)iJf•) il suo dovere La remo spaventati della :nutil'ià e della fun,.. :=uerr l. questa e.norme guerra, 01r.te volte ;,;ionenelast;a cli tanti e tanti ingranaggi ira pre~a~ita. sti;diata ne'.' ,l sua genesi e nella I quali la nostra esistenza è giorna.mente sua natura soc·ete avanti stesso ch'essa los.. addolorata. E noi la sopporti-amo stupidaSt; scopp;ata, taat,o è vero che le medesime mente non trovando mezzi s:curi per com,. cause producono gli stessi eiletti, 1a ituer- balter.:a, per quel c~to spirito di inerzia al ra venne COJl tutto il suo orr,ore., e già quel- Quale ai iabbandoniamo i <:.!l'erano preposti a.d impedire l'avveni- Ebbene, la macchina sociale deve cammento dettero prova di debOlezza P.ochi biare. L'energi!a che la ia ml\were no;i è soppe10 testare ~ stessi ncl1'avvilim.mto to., ia rapporto al benessere che l'uman)tà ne tale in cui i popoli caddero. trae, 1a' sua attività n-Onsoddisfa più : biI differenti Partiti s,ocial!sti, gruppi d'uo- soini che da -essa,l'uomo atten-0.e. mini chiaramente definiti da principi e da Il proletariato russo ci dà l'esempio. Eprograrnrru, credettero non avere in sè gli ha messo fra i vecchi ferri quella che stessi la forza necessaria per imporsi alla fu fossa.tura della soc'età borghese-feudaborghesia sanguinaria. La loro debolezz.a e re; ne ha org,anizzata una nuova e m0stata abbasta'llza riconosciuta e condan:iall3. derna che,. quando potrà svilupparsi pacif:_ Ma ona. che un gran popolo è li, vibran- cameute saprà dare a tutti gioia e tranquille <li energie e di speranze, accasciato da lità, sicurezza e piacere. IJ proletJ~i,tto, Il una lunga !otta che è sempre fatale ad o- quale 11011 1!'ado'.ta, non sarà m~r'tevoic di gni cambiamento di cose scciali; che ha rispetto e d'amore. rinunz:età ai suoi prp,. saputo r.ea1iz2ia.re e materiallzzare qcello pri destini che fu sinora teoria e asp:,raziJne, cl:e fa (I<. G.) Ca necessità di oggie di domani Ma.1gl'interessi e ie divergenze soci2li so, no !.,are ~osi distinte ed acute wme oggi. La g1;err.a ha spalancato gili o.;.;hi a :;iucll! _11ePer incredulità o n buona icde crc-llev.i1.o acl una 1enta evoluzione ciede co~e de1 rr.01100. Essa eh ha provato, CÌle co!i1 cl,e 1,oss1edee -colui che non ha nulla 1.0., po~rono e iljOn devono seguire J meclesimo C3mmino. E più ancora: tutu qu;,h e :e pos- &c~r.0110 sono del.a mcaesima ,en,~r ... Mn im;:o, ta ove essi siano; e co.orn .:he nu,lu t1anno mai posseduto, spno iratc111 nella ,ouerenza e noi dolore lJ1 4ui ,., ncce~s:til 11111.one d1 5-o.,darie,.'.: Je1, : sl,n:t;.ti ua,tro gli sfruttatori del mo,,dc., nt~r.o. La quest .one si preseniai impe.lente e vi. tale in Amteto: Ess(;re o 11011essere. E vo. gUp credere che i Javora,ori una v,olta per sen1pre 53,pranno sortire da quella :etarg'.ù In cui da seco,i e secoli SII con.dannarono a vivere. Dinanzi a l'.iggress·one di tutte l-e caste pote:iti e deL,ntrici d1 ogni ben:: u. mano, è necessario che il prolctarrato mondiale so:1evi aJ:a la testa e getti :ti grida ve11<:licatore che deve liberar.o una vo.u per tutte \d,all'avvilm-cn'.a .in cui eg;;; iu gettato dail vampirismo dei suoi succh o,1i. La rivo •uz-0ne russa è ià viveute e esem. ptan;, l.:.ssac} indica una volontà ope1aia sub:Jmc cd una eh aroveggenza socia.'e n<!iia qi;a!e noi poss·.amo trovare tu.te le doli c,he m;Ilenariamentc furonio sconosciuce e nega. te a chi produce o;nti ricchezza sul .a terra No; dobbiamo estrarre da quel grande a1·cn.m:,,rn.otutte e !ezion; eh;: un popoio ardito può e deve darci. Come ,erso ,a r:vo.uzione lranc~c, n,o, h!zLone che fu cni:n~nternente politi a, gli sguardi cli tutE coloro c;i1e.avevano un cuore grande e uno spiri..o nuovo erano vo:u a<l essa per p,,here bere alla nuova !onte di g1ustiz,a che da Parigi fcconòa si versaiva come lava infiammante scll'Eur,opa :11. tera, on:1.·la rivo.uzione russ:l, eguagliatri. ce non in vaghe condiz.ionl rno1ali e POlit:che. ma bensì ai fondamenta!:, rea'i cpndlizioni di vita, deve essere la f.aiccola illurrcill:ttrice che ha da indicare: il camm·110. Non che questo debba essere tracciato ne'. e sue più p-.Ccolc par.i; no, oodesto 11011 è pericttamente ~sslbile. O,,n,un,opuò sce. gtlere Ja strada che meglio gli confà e che meno duna gJi sembrn. L'im.,onante è che si arrivi presto e ioni là doh. la lu::<.!nuova ei eh.ama e verso b qu:: e nioi dob:,w.- 1110 tendere i nostri sguard, e !e nostre tappe. Per conseguenza l'iaz:one pro'c:.tar:a non de,·e p:ù ess..:re ambigua e incerta, ma ben. sl chiara e po,ente Di tal moqo è impel en.e bandire dal pro. prio seno ogni forma <l',azione che possa d',minuire !« poter,za dello scoi,,0 che i la. vorator. tutti insieme dcvo1:o raggiungere Basta coi !compromessi, ba.sta colle -{or. mule demagoJiche inzucchero.te e lang1i',de ,o pretcnzi0ni ,;a!edraticht;; "uerr.a; a tutto quefo che non è chiaramente, prec!.Sam~nto, \:omp!etame11te riv.oduzionarjo, a tutto que.Jo che 11011miri aJ/'affrancamento wtale e oompleto delle od.assi Javor.atric'. 'Per Questo i Partiti soaiaÌisti d'Eur,o,p:i no,L d~- vono temere nessuna scissione, a1J1ziessi devono arugurarla. vo:erki, provocarla. E" necessar:o che 1'.amputazione degh org-2.ni mafati o inuti't si iacc1a e .i.1 pi1ì ,p-rcsto. Dopo, l'impeto sarà :più forte e più vigo.. roso, perchè ìl oorp,o p'.JI sano e piì1 L!Jero. In Fraineia come in Germania, b Italia come :m Austria e in Inghilterra, .clar,pertulto .dove ci sono lavoratori e socialis.t!, l'opcr.azione si la sen:!ire necessaria Il. mov1. mento politico attu.ai"e deve essere rtcondotto su di una <l,rettiva senza aml.,agl e IK"'.nzaconfusione; una rea·c e -precisa i::0litio:1. di lottai cli olasw sans merci e aud<1ce, che deve condurre le falangi dei lavoratori del mondo intero a.'.·a vittor:a f:nae che p::rmerwrà al:'uomo di vive~e in pace e in amore. CR. G.J Sul tema {)reciso della scissione de. /Jart!ti soclal:sti noi abbiamo a!tre volte soste. 11uto e sosteniamo ancora oggi che è ,o 11_ sigliabile f)roce<lere con un forte sen:50 ,[i misura. Crediamo sia 1m formirlubi:e errn. re quello de, compagni che, trovanclos: in 11110stato d'arrimo cli acuta esasperaz:,me. trovano r•Wtivi a espulsioni e a sciss:011I nelle più lievi sfuma/ure di pe11sero che 11osso110div.dere t conwag11i di fronte a <la_ ti fJrObfemi sociali. Con co oro che collaborarono e si tmiro. 110alla borg/ies.a durante la guerra, rotaro_ no I crediti al mi itarismo bar;111:se, s,, 11. sero il vroletar ato al a d.scm.i11a pmriotlica nello Stato c<lf)ital.stico, cou co,oro ~Ile. uel corso di una rivoluzione f)rO:e,,iria rre. ft>rirono allearsi ai partiti /Jorghes e vc.r~ sn:uitare, arrestare, fucilare f rompag;II sol(J perchè spartachisli. r.omun.s/1, co11 tutta codesta gente, che 11011lta ,m.1 v !e. dt ai m-incipì mù e;emmtari dli sociali. smo, e non fJt1ò v:1ì ,wb l;tarsi, NOI N-ìV /'OSSJAMO NON VOGLIAMO l·AR STR,\ • VA COMUNE. Mai e mai più. Gol socialisti, che /ottaro110 contro- il mai'edo 11ma110e, dai </lla'i ci divide la clivers tcì della tatt;ca, se. lottano senza tra11sige11ze contro !a borghesia n01 pensiamo si debba solo domantlar loro la più stretta e reale osservanza della disciplina del Partito in tutte le manifestazioni di pie. co'a o <li grande importanza, se la mag. 1;iora11za è conwnisw; se i comunisti sono in m 11ora11za essi devono tendere, con un lavoro accorto ed instancabile. con reae amore e sacrificio, alla co11qu!sta intellettuale delle masse del Partito. Ouesto, in breve, ~· nostro pensiero. (n. d. r.) Wilson ha detto una volta: « Lu' lotta è ormai aperta tra la democrazia e l'autocrazia ». Egli esprimeva allora una verità che lo sorpassava, e noi abbiamo poi visto eh'egli non sapeva che cosa fosse La democrazia nè dove si annidasse l'autocrazia. Ma la verità resta tale a malgrado lo smarrimento di c1uelli che la pronunzù.trono, ~ la sua evidenza cl appau: ora così intera nella sua nudità, chp, ;;arebbe un tradimento non vederla, Noi attraversiamo dei gioi ni di con· trorivoluzione universale. L'ideale u· mano è l'oggetto di una gran.de battaglia senza quartiere. l'imperialisma, a forze spiegate, accerchia il suo popo lo che si è liberato, e lo si accerchia solo perchè si è liberato. Sui campi di battaglia deli'oii.ente è il privilegio, il capitalismo di tutto il monllo che muove al più disperato assalto, è la guerra che si combattei per volere che la guerra non muoia. I diri· genti prendono dappertutto un cttfeggiamento ostile ai loro popoli; la guer ra civile è stata dichiarata dalla borghesù.t,la persecuzione soffoca o minaccia tutti gli uomini liberi. Nelle risoluzioni successive, noi ab· biamo deciso di dare ai nostri scopi, in farma logica, una maggiore larghezza, di armonizzare, secondo il buon senso, i piccoli interessi, quclll più vasti, di ottenere quaggiù il re· gno della pace, stabilendo il regno della giustizia socù.tle. Nai ci siamo impegnati chiara1ne11te nella lotta, dobbiamo essere all'aitezza degli avveniménti e fare per la nostra causa degli sforzi moltiplicati, avere un'ostinatezza invincibile, una chiara e pura brutalità. Noi dobbiamo spezzare tutti gli in· trighi della malafede o dell'imbecillità, che vengono orditi spesse volte molto vicino .a noi, e che tendono a perderci nelle discussioni inutili, men,. tre l'irreparabile si compie, a dividere e a distrarre la resistenza popolare, a paralizzarla infine in 11resenza del dramma russo, che è il nostro dramma, ,:avvenimento che racchiude tutti gli avvenimenti futuri. I principi della f,egge dei Soviety ed alcune testimonianze sicure, devono essere sufficienti ormai a farci comprendere il senso terribile dei fati, a provocarci che non difendere la il'oluzione russa significa colPire noi stessi. Noi dobbiamo attacca;-e vio- ~ntemente la politica «praticata» ddla rinuncia e del servaggio, la q;ialc si a-çpiatta dietro h fc,rmuh: « <moWicismo «. Noi dobl;iamo defl!mciare il malia, e di coloro che si fermano a deliberare su dei semplicl wticoli e su del!e tormule, quando la vita del socialismo è ferita a sangue eà agonizza. E dobbiamo considerarci in parte responsabili della funesta indifferenza di quelli che ci circondano. Il nostro compito è d; propagare c1cr,ppertuttoquesto sr,irito di chiaro· veggenza e di risoluzione, d'agire con pr(ssionc nelle org!lnizz< ziani operaie, di mostrare a temr,o ai lavoratori la. vergogna che riffdrà su di essi se sa, anno spazzati a lor volta d:,lla controrivoluzione per non aver compreso a tempo l' importau:tfL sacra dello sciopero generale politico. Per questa missr.'oned- i Propagarula ,empre rinasceme, l faterna· ionale <lei redzui è pro11ta al suo dovere, senza dubitare mr; flel trionfo fi:zale, senza illudersi pe;tanto sull2 difficoltà e sulle soffe.renze che ce ne Sf!Parcmo ancorn. ENl<,C'n P:\RBUSSE. Mentre i poveri moriv~no i tnnc.e..~ li 111\0voscandalo delle terre. . . « liberate~ è mo'.to istrutJvo per que:·: .c,he r on vollero cadere ne la trapp.éla, cle'.!a r;alria borsthese, del.a guerra ic<lentr'cc e per quelli, che, d:sgraz·atamen,c, ci caddc:ro. Ecco ;11 poche righe in che con~iste lo scandalo: « Da mollo tempo, durante la gucrro e dopo la guerra, le genti venete sanavano e ve11sava110che non poco !ltJWira che fiaurava dato ai vrofughi clef/uiva verso a lr/ lid. L'o11. Bergamo lancia rallarme clal'e ri. ve del Sile. Per i profughi venet: sarebbe. ro stati racco!ti a suo tempo, cioè d11ra11te l'invasione e clopo di essa, 7 J? m!!ioni. Dt questi 140 m.'liOlli furon(l dati cl<:g/i ifalian , furono cioè i! frutto di /Jt1bbFche sottoscri. ziori:. Seicelllo milioni furono dati dal:o Sta. lo. Le spese di amm'1i'strazio11e del Com;- fato furono conteggiate a parte e sostenute dal Governo o dalle. Provincie o da prov. vidi Enti com1mali. Ebbene: oggi s:· afferma che i profughi delle prori11c:e venete furono suss:diati per 300 mi!ion ; e 11011 si sa dove siano andati a. finire g'i altri 410 111,Um1i • ---~=;:;;;·;c;.":;c·•·~ Lacorrtezione stendhalian • del!'eroe: GIULIANO SOREL l:'ntusiasta dei grandi caratteri, rutto pieno dello spirito della Rinascertza italiana, cioè delr epoca in cui il valore individuale era solo importante; dispregiatore dell'uomo sottomesso alla opinione e privo di originalif à, come lo forma sovente la vita sociale quale essa fu ed è tuttora; sembra bene che Stendhal, in Giuliano Sorel, abbia voluto esprimere e materi,alizzare i principali caratteri del tipo d'uomo, al quale andavano le sue simpatie e la sua ammirazione. Agli occhi suoi, quest' urtimo era l'Eroe, cioè l'uomo che nato diff erente dalta moltifil(/ine, incarnava in lui il tipo eccezion.ate e superiore d'umanitcì, e che andava audacemente in:contro alta vita per conquistare c<m alta lotta il grande destino sognato uel segreto del suo cuore. "' * * Il gran tratto del carattere domi· nante in Giuliano Sorel è l' esaltazione della sua personalità. A vere una personalità è resistere alrimvresa e all'influenza de!/' ambiente; significa rifiutare di somigliare agli « altri »; è un modo di obbligarsi ad essere sem:- TJre l'esse.re differente. Questa sensazione di essere diff erente per poter essere se stesso, senza modellarsi sul tipo comune, questa sensazione dolorosa eppur volut· tu.osa, segue Guliano Sorel in tutte le circostanze della sua vita. Fu figlio di contadini e non volle già nella sua plù tenera fanciullezza avere niente di comune coi suoi di casa e i piccoli. amici di gi.oco. Giri sogrra. va gra ndi cose, e nella surr testolina non vedeva che i dragoni dl Na. poleone, nell'armata d'Jtalù.t andanti verso la glo, ia, e la sua imaginazione si esalta in sogni eroici. Poi fu maestro e educatore dei.tigli di M. de Rénal, ln un posto assat distinto, in un ambiente provinciale ma scelto. E già cominciava a distin: guersi vie,r;più dagli « altri». Quello die per al.tri sembrava bio.- slmevo!e, lui ammirava. Più tardi al seminario, Giuliano subi il duro supplizio dell'uomo che PoS· sedendo una potente originalità sl fa esiliare nell'ambiente medes/mo in cui le circostanze l'obbligano a vlvere. E ancora li egli non poteva compiacersi; era troppo differente. E pel f~tto spesso che differenza genera 0 _ dio; l'ambiente in cui Giuliano deve vivere rappresenta per lui il « nemico». Poi, eccolo segretario di De la Molé a Pa1igi, dove le . sontuosità fannv :anto sognare. Questa gente raffinata immersa nella fo, tuna, sedurrà altine • quest'uomo da niente?•. Giuliano meravigliato e ebro si sforzerà di cli~ ventare l'uomo perfetto di società le cui maniere eleganti si comprano al prezzo della perdita di ogni pe, sona- !ità. Niente affatto. Egli resta colui la 1.'i cui originaiità è in contrasto con tutte le altre. De la Molé se 11eaccor. ge subito e dice a se stes ·o: « Gli altri pro\'inl'i ... li, che arrivano a Parigi, ammirano tutto, lui odia, e disprezza tutto :>. Dal sentirsi differente al sentirsi si.periore uon c'è che un passo: Gil 1lfano lo fece rapidamente. In ( ù:'i-11u; Soi<,z, come d'aìtronde m tutti o quasi, gli uomini superiori, la coscienza della superiorità n~n consiste ne: fat i medesimi, non è il risu!rcto di z.na esperienza, ma una in!uiz:on,,,una maniera di essere par- , ico1c·c, cc;;Slfilfe già nell'essere stes. sv elle \'I'.. ;1 a! mowlc, e che 110,z ha cw·cra subito l'influenza del!'ambierz. !P. F, m.1'11,do(!l!IJSta « mr•niera di. es ::Ne » . e fste e contimw, svi'uppanrfrJsi e arricchendosi, essa diventa la caratteri.e-fica e lo, qzurlif<i essenzia:is- ,ima deli'ucmo su,veriore. Ancorf.! giovane, assisterulo a certr conversazioni alle quali egli era esira. neo in quanto clze i0 norante della materia tratfota, istintivamente egli sente la fatuità di queste e in se stesso dice: « Gli sciocchi! ». G. R. Vano è il cercare di estinguere coll'arte o co/fa iorza i desiderr universali dei po. po/i. GIOBERTI. ~egg&ta l' 1 ' Ahr.anaScoccnialista,,

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