L'Avvenire del Lavoratore - anno XXIII - n. 30 - 24 luglio 1920

Il giu~izio d "!svasteia"P,,ravda,, sul socialismo it~liano li qi11dizio dell' « lsvestia,. ()11esto messaggio fu JJ11bblicatol11 tutta la Russia. • Il giudizio di Stieklov sugli italiani » dice nel s110 testo integrale: ~ Oggi, la ca1Ji1a/e della R11ssia dei Soviets cd i comunisti moscoviti andranno inco11tro alla Deleguz1one italiana. Noi JJOssiamo tare questa volta ai compa. gni i11 arrivo la più calorosa, la fraterna accoglienza stnza riserve nè esitazioni. La Delegazione italia11a non è composta, come era composta quella i11g/ese, semplicemente di rap;1rese11ta11tdi i organizzazioni operaie, ma di comunisti, di compagni coi quali andiamo i."accordo su t11tte le questoni fondamentali ,eoriche e vraticlw, e che sono pronti a lot. tare co11noi per l'ideale comu11edella rivoluzione sociale. Sono i ra1>Presenta11tidel Partito Socialista Italiano, che noi ci rechiamo a ricevere. Questo Parl1to ha sempre av11to, ta11to nel. la storia d'Italia come ne/la storia dell'Inter. nazionale, una delle più onorevoli parti. E' stato uno dei primi ad abbattere la frazione degli opportunisti, ed 11110dei Primi che ha saputo co/l~gare gli interessi del prolelariato cogli interessi della classe rivoluzio- ~ar/a dei contadini. Dal principio de/la guerra essa ha preso una JJ0sizione nettamente rivoluzionaria. E' l'11nico fra i grandi JJartili socialisti, ,wn contando I bolscevichi che gettato alle grida di protesta contro le de11at11razio11edel socialismo, contro la sua deformazione in una servile appe1ulice dell'imperialismo trio11/ante. Esso è stato infine uno dei primi nell'aderire alla lii Internazionale e se finora 11011h,a mutato <li nome, raf}fn-esenta in sostanza il Partito Comunista. no. Una POtente corrente di simpatiai ondeggiava per tutta l'Italia, quando dopo la Rivoluzione <lei 1905 i rivoluzionari russi si erano sparsi per il mondo. dovendo sfuggire alle grinfie rea,zionarie della dinastia zarista. Allora il popolo lavoratore itaforno, condivideva i mezzi delle sue organizza1.ÌOni coi rivoluzionari russi esiliati ed accolti fraternamente in Italia. • Quando nel mese di ottobre la rivoluzione del 1917 era 0nti·.a.ta in un nuovo periodo srorico e molti dei nostri la avevamo iraintesa, quando una parte di compagni di ieri si erano uniti alla controrivoluziO'ne im. perialista mondiale, coprendo unitamente di infamie e cli calunnie la Russia dei SOi iet allora fu proprio il Partito socialista italiano, la classe lavoratrice italiana, che ha iegato strettamente la propria ca.u.,a alla causa del proletariato comunista russo. La solidarietà collai Russia sovietlista colla Terzra Internazionale fu completa ed iniluì enonnemente sui Partiti socialisti degli altri paesi. I,n nessun paese come in lta~ia ebbe un cairattere sì energico e risoluto la protesta contro l'intervento armalo deUa Intesa in Russia. Tre milioni di elettori italiani avevano depositato nell'urna Ja scHeda, .portJaate il simbolo dei Soviet russi. I ferrovieri. i marinai, i postelegraionici, gli operai di tutte le vie di comunicazioni italiane hanno guadagnato dei meriti speciali negli occhi del proletariato russo p.;r la meravigliosa prova di forza data coll'impeLire i trasPOrti di .a.rmi in Polonia e in 1't1!- manla, destinati nella lottra contro la Ru!:- sia ». Infine la compagna Balaba11ofi s1 occu1a /Je11evolme1rledell'articolo di Serrati del 21 111agglo: MiSslone di 1ratel1a.nza, che conclude cosi: i " l socialisri ilaliain.i non mandano a Mosca ima missione per scoprirvi il verbo d'oro. La nostra è missione di iratella!lza n,m di speculazione. Non itndiamo verso il giardino della, Esperia; m:.i verso il campo della l{ivoluzione proletaria ove sono le lacrime e<l il san~ue cli ieri e le speranze del domani•· Ecco co11 quu/i i11te11zionì finisci la Pravda - ve11go110nel/a Russia vroletaria ~li osviti alleati ica/ia11i. La redazio11e dei/a Pravda. wl11ta pure 11fficialme11te 1 nostri lOmf)agni con queste parole: « !Ja. capita'e della !{cpubblica proletaria. vedrà oggi fra le sue mura i rappresentanti della classe lavora,trice rivoluzionaria dell'Italia. rappresentJanti del Partito socialista italiano appartenenti a,lla Terza Internazionale. Traverso le frontiere degli Statl borghesi giunsero fra noi i capi del Comunismo italiano, diretti eia Serra.ti, esperto compagno di lotta, partecipe degli avvenimenti proletari. Sempre più forti cliventamo i legarrù, che u,niscono il movimento del proletariato russo colla lottai crescente del proletariato dell'Occidente per la sua completa liberazione. Ma specia<lmente stretti sono i vincoli dell'unità spirituale fra i lavoratori progrediti dell'Italia e della RuSsia. 1n entrambi i paesi si adattò rapidamente la scianza rivoluzionaria del Comunismo con le masse attivamente impegnaae nella lotta proletaria. « Non come ospiti noi ~lutiamo i dele-. gati itaJiani, ma come cairi compagni di idee 'COJnt~ni,oomei legittimi compagni di lotta, che I nel trascorso dei difficili anni della guerra lmperialis1.<1,non retrocederono dall'instancabile lotta rivoluzionaria. « E di tutto cuore :noi diciamo: benvenuti siano i nostri coninatelli italiani dell'Internazionale comunista ». La Redazione. della • Pravda •. dati uomini liberali, e I membri della lJuma si voglion radunare a Mosca, ella e50rta il marito ad essere energico. « Bisogna esser severi. Oh! se si potesse impiccare questo Gutckoff I Che cosa orribile che Gutckoff, Rjobuscinok \\'einstein · (certamente un ebreo!) siano stati mandati da questi imbecilli nel Con- ,ig-lio dcli' Impero . Bastonare I ministri e Impiccare i diplomatici E siccome non può impiccare Gutckoff, questo moderatissimo capo degli ottobristi, la zarina gli augura molto cristianamente che possa restar ucciso in un di- ,astro ferroviario. che non faccia però ·dtre vittime. \[a più di tutto ce l'ha coi ministri, ·oi diplomatici. >!on può soffrire il famoso Saszonoff, che ella chiama « il naso P111go : e ai 29 agosto scrive allo zar: « Quasi quasi vorrei bastonare wtti i ministri». Quando la Bulgaria si unisce agli imperi centrali contro l'Intesa, ella scrive: e ù1ia opinione personale è che i nostri diplomatici dovrebbero esser tutti impiccati~. Ma più dei diplomatici ha paura del granduca Nicola, che vorrebbe far allontanare dal Comando supremo. Ella scriYe quindi al marito, facendogli osservare che molte persone già chiamano il granduca « Nicola III », e gli narra anche che, durante una funzione alla cattedrale di Kasan, vennero distribuiti migliaia di ritratti del granduca. « Cl-ie cosa significa tutto ciò? Il nostro amico (Rasputin) ha letto in tempo le loro carte e si è affrettato a salvarti, consiglian- <loti ad allontanare Nicola e ad assumere te stesso. il Comando supremo ». Le gonnelle dei ministri la fine dì una I muratori di Zurigo Xell'assemblea riunita al Volkshaus il 15 luglio corr. il sindac.i.to muratori e mano1·ali. d'accordo colla massa degli scioperanti, e dopo a1·er ascoltata la relazione dei suoi rappre"entanti alle trattati 1·e coi padroni, decise di riprend:>re il la1oro il 19 luglio. Dopo che !"assemblea degli scioperanti del 9 luglio respinse unanimamente l'ar• bitrato del goYerno di Z11rigo, incominciarono a richitsta dei capimastri le trattative dirette il 10 luglio. che furono continuate fino a martedì. Finalmente gioi edì scor~o si raggiunse un'accordo provvisorio per il 1920 sulla base s,~gue1•tc: L'orario di lavoro venne così fisrato: a) nei mesi di hlglio, ago;to e settembre 50 ore settimanali: b) nei mesi di ottobre e nov,)mhre 47 ore settimanali; e) nel mese di dicembe 44 ore settimanali. Il s'!bato inglese è garantito. In merito ai salari venne staòilito·: a) per i muratori salario medio fr. 1,85; b) per gli sterratori id. id. fr. r.57; c) per i manovali id. id. fr. 1,54; d) per i portacalcc id. id. fr. 1.09 all'ora. Di più fu convenuto che a tutte le calegorie sarà accordato un aumento di 13 centesimi sui salari pagati all'ultimo giorno di paga precedente alla serrata. buona battagli ritornano al lavoro forza e il governo usasse le più vl~ienti 1 :tjJprcsaglie •contro gli scioperanti, e il tribunale mantcnc3se diecine di m!.lratc.,ri e manovali lungamente in arresto pr<>ventivo condannandoli poi gravemente. L'ideale delle 48 ore è cosi radicato nel!' animo dri muratori e manovali d1 Zurigo, eh ·ogni sacrificio essi affrontaro no con gioia. Se la lotta nella questione dell'orario finisce senza risultati favorevoli, gli operai ne escono tuttavia moralrnente vittoriosi. L'organizzazione è sempre là, unita e decisa, per riprendere la lotta delle 48 ore quando che sia. I capimastri è da sperarsi vorranno evitare per la seconda volta una catastrofe simile. I muratori hanno imparato in queste 15 settimane d. ardente batt; ~:a che solo una forte e salda organizz-azione di classe può loro assicurare di tener testa alla brutalità padronale. Anche il proletariato cli Zurigo ha molto contribuito a questa battaglia, cosicchè fu possibile prolungare la resistenza degli scioperanti e se anche qui e là si sarebbe forse potuto fare ancor più, certo è che la parola Solidarietà non è una parola vuota di significato per la classe lavoratrice di Zurigo. Se culto il proletariato svizzero avesse dato prova d'uguale abnegazione, la lotta per le quarantott'ore sarebbe finita favorevolmente per gli operai edili. Ha perduto forse qualche cosa il Partilo socialista italiano prendendo 1111 carattere i,retlame11te rivolllzionario ? Ciò gli ha conferito a/. contrario un JJOtere straordinario, 11 si può coraggiosamenie affermare che, i11 questo momento, esso è la massima forza sociale del Paese. Il suo aumento numerico, lo sviluppo della sua stampa, gli stretti legami fra le org(ITlizza. zioni sindaca/i e politiche del proletariato italiano, la vittoria otte,wta dal Partito nelle ultime elezioni parlamentari, stann-0 a di- ,nostrare la sua importanza. ee lettere dell'ultima • zarina e I calzoni della zarina Ma, con tutto ciò, le cose non vanno I.lene. Al governo dcli' impero, alla direzione della guerra non ci son degli uomini, ma degli esseri senza forza, senza energia. Nessuna delle du~ parti dovrà procedere a delle misure repressive. I capimastri si dichiararono disposti :td 1"1fluire sul Consiglio di Stato, perchè non abbia luogo nessuna espulsione. Durante I' inverno saranno avviate delle nuo1·e tratta. tive per fissare le condizioni di lavoro per l'anno 192t. Così finì una battaglia condotta 15 settimane colla più grande resistenza NI asprezza. Da queste colonne siano espressi i più vivi ringraziamenti dei muratori alla classe operaia di Zurigo. Ai compagni muratori diciamo: Preparatevi fin d'ora alla nuo1·a battaglia, rinforzate l'organizzazìone, affinchè essa sia capace d'agire al momento opportuno. Colla lotta avremo la vittoria . La Sezione M. e M. di Zurigo. ao condotto l'Intesa a modificare la propria approfondire ed allargare la sua campagna • favore della Russia dei Soviets. A que. sJo riguardo il proletariato italiano può ser. vire per esemvio ai lavoratori degli a//ri paesi. Le pressioni del Partito sul governo il Nit/i sono stati i primi immùsi che han. nocondotto l'Intesa a modificare la propria politica nel riguardi della Russia dei Soviets. Si aggiunga che i compagni italiani, dlffiden. ti a ragione della propria borghesia, ,wn hanno esialo a prendere le loro misure • dl •zione diri:tta » per impedire che i nemici del proletariato russo sumo riforniti di nwteriale bellico. Ora i compagni italiani si recano fra noi per rin/orzare ed estendere con contaito diretto personale i legami morali e ootitici fra rodierna Russia dei Soviets e l'Italia dei Soviets di domani. Non a caso uno dei mem. bri de/la delegazione ha dichiarato a Pie. trograd<> che egli riguarda la Russia come • l' ltalu1 del Nord» e l'Italia, come la RusSia del Mezzogiorno», tanto è intimo nella mente dei socialisti italiani il legame orga. mco tra noi e loro. Quei rivoluzionari russi che hanno vissuto a lungo in Italia, come Herzen e Bakounine, hanno notato l'affinità dei temperamenti nazionali russo e Ualia110. Questa parentela spirituale si spiega, nell'analogia delle re/azioni sociali ed economiche dei due vaesi e la loro situazione di fronte alfli altri di maggiore sviluppo cavi- /Olistico, che tendono allo swuttamento dei vicini pili arretra1i. Ma in uno od altro mo. do noi se11tiamo e riconosctamo di avere coi nostri compagni italiani una lingua co. m11ne,nn comune nemico, una simpatia co. mune. Il proletariato italiano, Quasi pronto ad assumere il potere nel pr,:,prio oaese, servird di guida a/le idee comunistiche in Occidente. Noi abbiamo la speranz,a che la viSit-0 dei compagni itali.ani ili Russia e la cono. scenza di que//o che il proletariato russo ho tatto i11 questo breve tempo e in condizioni cosi difficili, rafforzerà la loro risoluJezza e affretter<i l'ora in cui la bandiera rossa s\•e,lfolerci sotto ìl glorioso cielo d! /. talla. A van/i dw1Que, con forze comuni i11 file comuni, nel TUJmedella Terza Internazionale, uniti In lotta per la liberazione di ltllta J'umar,ifci lavoratrice oppressa! G. SUekJ,ov. La < Pravda,. Contemporaneamente all'artico/o comvar- ;,o su//'lvestia di Slleklov, anche la Pravda é comparsa ingalanata con un veemente ar. licolo di fondo intitolato: Cli ospiti rossr italiani. mediante il quale la compagna An. ge/ica Balabanofl passa in rivista gli av. venimenti JJÙÌ importanti dell' /talla, i pro. gressi gi!fameschi del MStro Partito, e salutando i delegati, essa dice in sostallza: Il potere di Vostra Maestà finisce ~ulla soglia di questa camera» si afferma abbia detto. una volta, il principe di Bismarck ali' imperatore Guglielmo, per iargli capire che cli quanto avveniva tra le sue pareti domestiche egli non dovca render conto a nessuno, nemmeno ;il Kaiser, E, realmente, non solo il potere di un sovrano, ma il potere indagatore della stampa dovrebbe at1:resì fermarsi sulla sog-lia della casa privata degli nomini politici, dovrebbe, sovra.tutto, arrestarsi sulla soglia delle camere riservate alle donne. .\fa ogni regola ha le sue eccezioni. :'\ell'alcova si fa talora più politica che non nei gabinetti dei ministri; nella sala delle regine si ordiscono talora piani politici assai pit'.1 che nella saia del trono. E allora, evidentemente, deYe cessare o- :;:-niriguardo. :\llora non solo si ha il diritto, ma il dovere di varcare certe soglie, di scrutare in certi scrigni, di dare in pascolo al pubblico anche documenti riservati alla intimità. Non solo; ma se la donna ebbe parte nei delitti sociali commessi dall'uomo. è giusto ehe anch'ella ne porti la sua parte di responsabilità materiale e morale. ,~ F questo fu il caso dell'ultima zarina. Già da gran tempo si sapeva quale azione nefasta abbia esercitato alla Corte di Russia questa presuntuosa principessa tedesca. Numerosi documenti son già lì ad attestare come ella sia stata la vera autrice di certi atti inumani del suo imbecille marito. Ora vengono alla luce alcune lettere, le quali contribuiscono meglio a completare il quadro di questa sovrana vanagloriosa, superstiziosa e crudele. Il redattore del « Manchester Guardian * ha potuto, durante il suo soggiorno in Russia, avere tra le mani, per la durata di 24 ore, un plico di lettere, scritte dalla zarina allo zar tra il 21 gennaio e la fine del dicembre 1915. Era quella l'epoca, in cui l'esercito russo passava - date poche eccezioni - di sconfitta in confitta. I disastri militari deprimevano dolorosamente lo spirito pubblico in Russia: alla Corte di Pietroburgo si cominciava a disperare; e a quei giorni risalgono le lettere della zarina che vedono ora la luce: lettere, spiranti una tragica :-abbia, lettere mostranti che alla Corte russa dominaYa la volontà di una donna, ma dimostranti altresì che questa stessa volontà femmine:i era influenzata. era determinata da influenze straniere. la zarina e il frate la aonosfora. Essa era bigotta; e nella Chiesa vedeva un mezzo datole in mano da Dio per appoggiare l'autocrazia. Cosa non rara, codesta. Anche Napoleone avea dichiaralo che della Chiesa c'è bisogno. per tener su i Governi. Le lettere della zarina però ci mostrano una donna non soltanto bigotta, ma anche e principalmente superstiziosa. ~cll'agosto 1915 ella scrivcYa allo zar: « ~on dimenticarti, prima di ogni importante colloquio e decisione, di pettinarti con quel piccolo pettine che ti porterà fortuna ». Il monaco lliodoro « il nostro primo amico», come Io chiama la zarina, le avea regalato un quadro magico con un piccolo campanello, il cui suono la dovea preservare da ogni male e aiutarla a distinguere il nemico dall'amico. :\gli ufficiali, che andavano al fronte, ella regala1·a « cinti di preghiera~. perchè le avean raccontato che nel1' ultima guerra tutti i soldati, che portavan tali cinti. erano scampati alla morte. Ella scrive allo zar che il Yescovo Varnava a1·eva telegrafato di avere scorto in ciclo una croce, segnacolo dell'amore di Dio; e soggiunse: « Voglia Iddio che questo sia un buon segno"· Lo spirito reazionario della zarina Ma seguiamo l'ultima zarina sulla via politica. In questo campo, infatti, ella esercitava la pit'.1g-rande influenza sul debole spirito di Xicola II. Quando lo zar si rifiutò di ricevere una deputazione delle Zemstvo, ella gli scrisse: « Io son lieta che tu non abbia voluto ricevere questi individui. Essi non osano pronunciare la parola «Costituzione», ma le girano attorno. « La sarebbe, in realtà, la rovina della Russia e sarebbe anche - credo io - una violazione del giuramento da te pronunciato ali' incoronazione, giacchè tu, grazie a Dio, sei pur sempre un Samodierscetz (autocrate)>. • Ricordati, gli scriveva un'altra volta, che sei il signore e il padrone in Russia». E un'altra volta: « Ricordati di quel che Egli (Rasputin) ti disse, che la gloria del mo regno s'avvicina e che per essa dobbiamo com battere insieme, poichè è la glori:t della Russia. Tu e la Russia siete una sola cosa. Sii fermo. energico. destali. scuotili. e se è necessario batti sodo. Xon ti debbon soltanto amare, ma anche temere•· Oh se si poteso;eimpiccare Gutckoff l Gli e che questa j,rincipcssa tedesc:t, andata a cingere la corona di Russia. ha un'alta idea dei diritti delle dinastie. Perciò, quando la Serbia è invasa e sta per essere distrutta, ella scrive • essere probabilmente un castigo. perchè in Serbia erano stati assassinati il re e la regina». e Tutti gli uom1m scrive la zarina - sembrano ora portar la gonnella; io vedo che al Quartier generale sono indispensabili i miei calzoni neri•· E un'altra volta ancora: • Ti assicuro che a questi vigliacchi cli ministri vorrei mostrare i miei calzoni ». Uno zar scimunito e sanguinario, una zarina sanguinaria e altezzosa. Ecco la coppia, c!1c re~nava in Russia, che d\- Sponeva della vita di milioni cI1 citi;.- <lini e che Sll milioni e milioni di cìttadini fece agitar la frusta. che strappava le car~i vive. Quando la zarina venne uccisa, fu nella stampa borghese un grido di indignazione, perchè non si risparmiò quella donna. Dov'era quella stampa borghese, quando la zarina eccitava ii marito e i suoi preti e i suoi cosacchi a fustigare. a torturare, a massacrare le donne russe, le madri e le figlie dei lavoratori russi? GENOSSE. E' chiaro che nella questione dell'ora rio i muratori e manuali non hanno ottenuto un risultato favorevole. Ai capimastri è ancora riuscito d'imporre la set ti mana di 50 ore; ma se essi credono perciò che gli operai abbiano definitivamen• te rinunciato alle 48 ore, fanno il conto senza l'oste. I muratori resistettero quindici lunghe settimane, malgrado che i capimastri possedessero maggio1·i mezzi d-, .AL Fra muratoeri manovali BERNA BOICOTTATA. Avendo i c'apìm'astri d.i Bér'na lt\espinto le proposte fatte dall'Ufficio di conciliazione, i nostri compagni hanno deciso cli boicottare la piazza. X essun muratore e nessun manovale si rechi a lavorare a Berna. Chi lo farà verrà considerato come krumiro e trattato in conseguenza. NON RECATEVI A ST. MORITZ. Ia sezione della Federazione Svizzera dei lavoratori edili costiti1itasi un paio di Speriamo che Luciano Magrini ed al- me~i or Sono a St. Motii:z (Enga<lina), tri simili imparzialissimi investigatori del- ai primi di luglio presentò agl'imprenla Russia Comunista facciano un altro di tori un memoriale ·col quale chiedeva viaggio in Polonia, in Germania ed in Au- un aumento di paga. Gl'imprenditori pestria, dove al posto del comunismo domi- rò, abituati a fare il bel tempo e la piogna an~or oggi il capitalismo borghese, e gia, fiuo a lunQdÌ u. s. non si degnarono ci descrivano con altrettanti particolari e nemmeno di rispon<lere, ragione per cui con eguale .... imparzialità, la situazione i compagni chiesero !"intervento del Coche vi troveranno; e poi. constatati che mitato centrale della Federazione. Lunedì avranno più grandi miserie, più terribile sc?rs~ fu qui ~n ~eg1•etario t~derale e s\ fame, e più tragiche morti; ci vorranno n~ise 1~ comumcaz1one telefort1ta ~on lo!' dire col lume della loro scienza, se tutta- signori. I_n ~ull~ prim_e questi ultimi cerla miseria che domina oggi per metà l'Eu- car~n~ di_ g1ust1ficars1 con cavilli puerili ropa sia l'effetto del comunismo oppure e d1 d1_laz1011are; ma poi messi alle stretdi cinque anni di guerra infamisshna vo- le e vis~o che la faccenda poteva divenluta e diretta dalla borghesia. ' tare. sena pr?misero di riunirsi all'indoAndate in Polonia in Germania ed in mam per dcctdere sul da farsi. Austria, signori del ~ Secolo •. del'" Cor- . Co_s'abbiano d_eciso non lo sappiamo: rierc » e raccontate; 0 voi siete idioti pro- ntemamo tuttavia che l?r. si~nori difficilfessori di falsa scienza. mente prenderanno dects1on1 che soddisfino j nostri compagni. Occorre pertanto che nessuno si rechi La Terza Internazionale a lavorare a St. :.\foritz; recandovisi ostacolerà razione dei compagni nostri e presterà man forte agfimprcnditori. Compirà quindi opera di crumiraggio. .'I. essuno si renda crumiro. FRA I FORNACIAI. fornaciai di Allschwill, presso Basilea, sono in sciopero da una decina d, r,i?rni. _Es i lottano per difendere la propria esistenza messa a serio repentaglio dall'insufficienza del nutrimento che la paga loro pennette di procurarsi. Lottano auchc in difesa del diritto di coalizione che i nababbi dell'industria dei laterizi vogliono loro negare. In questi giorni hanno luogo delle Lrattativt per tentare di risolvere la vertenza; non si può prevedere cosa ne salterà fuori: intanto nessuno si rechi a tradirli. La fine dello sciopero dei muratori di Zu. rigo non va commentata separatamente, non Insieme a tutta questa bella battaglia della classe muraria, il che noi faremo, come g/d dicemmo, in uno dei prossimi numeri del. l'Avvenire, trattando anche del problema complesso dei nuovi metodl sindacali. Ci basta 1oggi rilevare la prova ammirevole di resistenza data dai compagnl dl Zurigo, che dev'essere mònito a tutti gU ani. mi viU e d'incitamento al buoni, ai valorosi.. a.i coscienti. { N. d. R.) ::;a.; Prepotenpzaedronadti&rbon LA PIAGA DEL CRUMIRAGGIO. Da un po' di tempo i capimastri m•• ratori di Arbon h;nno rialzato la crèsta. Mai come ora lo sfruttamento della ma, no d'opera si YLLolrender intensa e brutale, con tutte le pressinoi e !~ minaccie possibili. I padroni, dove e quando possono, tentano di adoperare il martell• della reazione. · Si capisce che gli operai, specialmente quclti più responsabili, reagiscono co11 tuttt: le loro forze. Ma i capimastri 9:i 1·endicano eolla minaccia o addirittura coll'ordine del licenziamento. In q'Uesto loro atteggiamento sono aiutati dai numerosi crumiri che piovono qui ·dal!' Aus:ria_. E' u~ vero pericolo. I,e or8°4nlu_a-. z10111operaie e gli organismi centrai[ della nostra federazione dovrebbero studiare i mezzi per porvi riparo. Sappiamo che la questione è serissima; ma il J}lal; andrà aggravandosi se ce ne stiamo colle inani nelle tasche dei pantaloni ad aspet-. tare il bello e il cattivo tempo. · - · Intanto preghiamo i muraiorl e mànov~li di evitare scrupolosamente l'emigraz1011eattuale. Vogliamo sperare su!lo ipiz_lone _atta~1le._Y~gli~mo sperare sullo spinto d1 soltdaneta d1 tutti i compagni. IL DISCORSO MISIANO .All'ora che andiamo in macchina noa ci è ancora giunto, . ~ Certo l'opera pratica è necessarlament~ Pili lenta _e Più difficile di quella teorica. ()ue~ta PUO essere svolta anche nelle condiZlOlll anorma/l in cui vive il oaese: a quella necessita assolutamente, che sia ristabilita la vace e che sia sicuro il fronte 1tsterno. Molte fabbriche sono chiuse o lavorano c~n efftc~11w millima. Pietroburgo e Mosc•, Plll l~ Prima che la seronda, vivono una vii~ d~ attesa febbrile e auindi di Quasi inat. tivlia. Ma sono fantastiche esagerazioni ~ m~l~ttie ~pidemiclle, la spaventosa mortalitd d':' oambmi. la fame nera, ecc., invenzioni " g! 0 ~11 allSf. malevoli. La PODolazione dell, c1tta ha wi 11utrime11tosufficiente e, relativa. mente alle condizioni storiche ed economi.. eh~, abbo11aante, composto di vane integrale m gran parte_ ~I segale, pesce wllato, thè, qualche poco di burro O di grasso, casci.a. rarameme carne. Ai sou bimbi è riserbato il latte. E per i bimbi sono le r:ure più affet. t11ose. e Il popolo lavora.tore italiano si è reso, di fatto. alleato del popolo !avora:ore russo zià molw tempo prima ancora che esso riuscisse ad abbattere la suai tirannide. Già prima della rivoluzione russa larghi ceti sociali del J>Opolo italiano si erano infiammaiti di ardente passioria l(iustiziera contro il barbaro regime zarista, che imperava col terrore e si bagnava nel sangue dei migliori figli del suo l)Opolo. Furono gli -OPCTa1italiani, il Partito italiano, la in.. dimenticabile iniziativa di Oddioo Morgari sccondata da tutto un popolo. che impeci! allo Zar sanguinairio a toccare suolo Italico e quando si decise a toccarlo, dovette fari~ alla chetichella. circondato da un esercito di spie e ben distante da112iCapitale d'Italia. Ciò avveniva qua,ndo la parola dello Zar faceva tremare le più grandi potenze ,ell'Europa e tutt.e le teste coronate 4 inchinavano paurose davanti il suo tro. In prima linea troviamo subito il famigerato Rasputin. Questo avventuriero siberiano. questo ecclesiastico ca vali ere d'industria, si diceva monaco, ma non era mai stato nemmeno in un convento, questo semi- analfabeta che mandava ai ministri dello zar lettere riboccanti di errori d"orto!;rafia. questo uomo che trattava a tu per tu le principesse e la zarina godendone anche - a quanto si dice - i sommi favori, quest'uomo appare attra1·erso quelli' lettere in tutta la sua potenza .. Egli fa aggiornare e convocare la Duma, fa nominare e licenziare i ministri. decide chi debba essere il comandante supremo dell'esercito, egli dice allo zar quando debha ritornare a Pietrogrndo. qua :ido debba andare al fronte; e quando la z:>rlna, per cui ogni parola di Rasputin è come una rivelazione, parla di lui, lo chiama e il nostro amico •. oppure • l'uomo di Dio ~ e scrive con lettera P.laiuscola Egli e Suo. Si parla <li un ministero responsabile davanti alla Duma; ed ella scrive allo z:ir. Xoi non siamo ancora maturi a c1c.,,e sarebbe la rovina della Russia. ~ 01 non siamo e 11011dobbiamo essere un paese costituzionale. Il nostro popolo non è a ciò allevato, e grazie a Dio il nostro imperatore è un autocrate e cosi deve restare, propri0 come fai tu. Solo che tu ckvi mostrare più forza ed energ-ia... TI i,residcnte dei ministri Goremy• kiu sper,1 che tu non riceverai il presidente della Duma. Rodzianko. Se al posto di costui potessimo avere un buon uomo t ncrg-ico, allora ~i pfltrebhe tenere -i freno la Duma . Il Congre~so s1 riunisce non soltanto 111 una situazione di acutissima rivoluzio- n:. ~oci~lista, quando non c'è più possib1ltta d1 arrestare lo sviluppo della lotta rivoluzionaria sul piano internazionale• si riuni~ce come rappresentanza del pro~ lctariato internazionale cosciente come organizzazione immensa che ha 'già as- ~nuto la direzione spirituale della rivoluzione mondiale e che domani condurrà ~ul terreno positivo dell'attuazione. Per ']U(;Sto moti,o il secondo Congresso Inlcrnazionalc Comunista non può più limit:1.rsi a di cussioni di linea generale e di massima (' segnare una strada astratta per le lolle proletarie; ha invece il compit? di mostrare concretamente al proletariato come deve fare per assicurarsi il potere negli Stati dove ancora non è riuscito a conquistarlo RADECK. Agll abbonati tbebanmnopinto il mandpaoto1tda'lienrni!O Con nostra meraviglia ci siamo visti ritornare non pochi rimborsi d'abbonamento, senza motivo alcuno. AYVERTIAMO: chi ha lasciato venire di ritorno il mandato riceverà una cartolina per spiegazioni. Speriamo che 0 . gnuno sarà sollecito a rispondere, se no, saremo obbligati (contro tutta la nostra buona volontà) a sospendere il giornale. Pei- l'"Avvenire,, Siamo lieti di comunicare ai nostri Iett~ri, ch_e insieme alla collaborazione pre21osa d1 Genosse, l'. \ vvcnire si è assicur~to un servizio di corr,spondenza speciale dalla Germania che ci metterà a giorno delle lotte, delle tendenze delle aspirazioni vere del proletariato' e dei partiti socialisti tedeschi. .. Nutriamo fiducia, che lo sforzo della redazione e della Commissione Esecutiva sarà caldeggiato, aiutata efficacemente da tutte le sezioni del partito e dalla massa operaia che, non vorrà mai dimenticare q~esto fo~lio d'id':!e e di battaglie, che ~1ve con mtensa passione la vita di tutti t produttori oppressi. ~ Il lcl\'Oro ricostruttivo, per quanto si ri. ~er,sce aU-educazione pubblica, è veramente 1111orc3slo11antes,oprattutto se si tiene cont• ,- co!ne fa la popolazione operaia - del. I ~so,uto abbandono in cui erano lasciate lt sc11ol~ ~i ~empi di dispotismo. Asili d'irrlan. zia, nuh di ba"!bini, dopo ,;c:,o/a, scuole pro. lesso1_1a/1c,orsi accelerati Per " ufficiali dt fabbnca » e Poi largo incremento delle arti t: delle scienze, in !utti i camp~ '. questo C'd a(tro ancorn quanto si è vrogP 1to ed inl. zra~o su questo camno, mentre la guerra in• fur~a. e. per le strade pas<;ano, purtroppo, p;,ì ufftrzali che educatori». Ma precisamente la stessa personalità rlella 7.a~;na p0t<'v:i render po<sihile quelun'altra volta ella ,crin- al manto: • Chiudi presto la Duma, prima che ven- :!ano a :_:-alh questi problemi . E poichè nella Duma sono stati manQ Bianco L'AMMINISTRATORE. (Oa2!a lettera di Serrali, eia hlos..:a) --- '2omqagni, lavoratni·I, J~qqete L'almanscco socialista

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