una gcne1azione all'altra; pero io dico, tutto al più: 11 sodato doveva essere vittima del vo&tro uso di guerra, che colpa ne avevano i suoi figliuoli che stavano a casa? (Applausi ali' Estrema Sinistra), Siamo a.Ilcora iorse a scontar\! i peccati di Adamo ? lei creJo r:1,ece che la responsabilità, .,tia 111 ~Itri e, ct1e ad ogni modo non potete co.,- <laT<nar,' 1 511oi ..:~··1,,,I' àlla fame. Questo <: quello che vi chie<liamo. A qua,Jcuno prometteste di dare la pensloue, ma poi la burocrazia lo impedì, Perchè mentre d.i. una parte si chiedeva un rapporto all'avvo~to fiscale, questo lo chiedeva all'ufficio pensioni, e l'ufficio pcnsioru, che avrebbe dovuto avere il rapporto dell'aYvocato fiscale vedeva, che proprio da. questo gli veniva domandata la, casua del!~ fucilazione°! Quindi si sa, benissimo che voi vivete co1t una mentalità che la guerra foSse un obulii::-oanche se costa vita e fame, e ve lo dimostra questa intervista di un uomo che si dice essere un galantuomo. molto liberale e anche molto studioso, 11 quale appena assunto al sottosegretariato delle pensioni, in una intervista, mentre affcrma,va che le pratiche giacevano ancor:i per metà e altre 4000 al mese giungevano, aggiunigeva: - Jnsomma come le ho detto noi ,-iamo il paese che abbiamo fatto rroPpo, al dbopr.a ùi tutti gli altri paesi. (Cor!1me11ti I. IJuesto si scriveva il 18 gennaio. TIO'.l so da chi, perchè io non fo a'CCusc a.gli uommi, ma al si.stc-ma. Voi dite che costiamo 1roppo. Questa è la ragiore vera. Da Quesli banchi ho sentito a.ccennare la ~rande c.ifra che a!;.Sorbono le pensi()l!li; !.e,nprc a quel mc:,do concludete i vostri :.iis.;:>_:- si. L"0;i Nitti per rifiutare le poltnc u,- ccv~: Ma non sap-:fe che costereurcr~ più d1 sei miliardi? lo non lo conti lo ~o soltamo questo. che non dobl,i.imo proprie essere 1::ii a sopportare le conl!- zioni che si sono vo,1ute creando dalla guc,_ ra. Gli intervcn,isti hanno il dovere di f~r a:::p1rirc che il deficit dcila g-uerr.a· <: i~ più hassG i;oss1bile: noi invece. voirliamo msc- ~nar... quar,to è veramente alle generazi:;.ii che ·.-rrr:inno perchè sappiano prendere la loro i:,<;siztone. { Applausi a//'EsfremaJ. ('ul!sto i! quanto vogliamo. signori del Governo. Voi a1 genitori mal ci pens1ste, q~asi dVe::-scro J.vnto il torto di mettere insieme fi ~ li ,liaschi perchè fin da Qua1<:lo principiaste a dare i sussiJi alle famigù:, lo avete ctato ,li diritto alla sposa di 18 anni senz.a iigli e ancora buona per molti mestieri (si ride), cosl come di diritto le date la pensione: mentre quando si arriva al genir.ore. p-,r avere il sussidio deve avere 60 anni o essere Ì'!ll'alido. e quando si tratta della pen,;ione chiedete aPcora Qualche cosa d'aluo: l'età è portata a 49 umi, sei mesi cd un ,:iorno, e chiedete inoltr.:: che sia un miscrabitc. Se iio non date la pensione. E allora noi vi chiediamo sulla base delh proprietà pnvata: E' piìt legittima e sa. era la prowietà di un villino o la proprietà di un figliuolo? Quale di queste due è più logica e onesta propr'età ? I villini non li avete ancora espropriati, perchè volete condannare questi uomini che ebbero dei fil('liuoli per il sosre::rno della loro vita a morin: d1 fam..: nella vecchiaia, dopo che voi l('J.ieli:1\·ete tolti? (Applausi all'Estrema Si~ nistra). Il limite d"età. lo staro di miserabilità r.011 sono che espedienti per negare la· pen- ~ione.. No:ici siamomaiIllusi Voi ci risp,onderete certo: - Che cosa iareste voi al nostro posto se non ci sono i mezzi ? Ecco il problema. Noi ,diciamo soltanto che iinchè voi siete a quel posto e volete essere veramente e,nte direttivo e padrone non spetta a noi la preoccupazione di vedere qudlo che si deve iare. Com.:: non spetta al crc<litore di essere tollerante •;erso il deoitore, così non doobiamo essde noi quelli che de!)]Jano prov\·.::dere alle vo!.tre difiicoltà. Quando s• tratta di una persona che non può P~ll:are, in rel('imc civile, voi imponete il fallimento. Ebbene quel g-io•no che rni ~arete ialliti, allora noi ci assoirg'.!t~ tercmo al reparto con ~li eredi ed alle 1,.;. S!'uns~bilmì che ci incomberanno. <.;o,o.·11\,. ·a r:corosccremo cli were in <·lò un ,,r .,tr'J d..· ~re: !!'a nou prima. \ui ;;on d siamo mai illusi che has d ~~~ e;CJ.iere al ~0rriso della· dama della (. ,:.-e R,,;,,J. .:ome !10 detto prima. ;-.;on ni 1llwìe1r.1110 m:ù cl:-! hast~,;se JPlliJ:1,: re ali,; band]er;i lrico'or..: per J'oterc poi av ... r(.. ,111 ,oddisia::imento alle miserie dei 11111,ilati e dei r.:duci. A"clw J1ltirn~m1:nle10 hJn110 provato i combat:cn<i nazionalisti di Ruvo clJ Puglia. 0:iantunque avessero la i>.rndier:; tricol-0re e il ritratto rii s11a t 1a,;s,a il re. soltanto r.~rchi: mettevano un ;>ie<l.: ;:u,la c,,sidetn proprietà int.a>ngibile,i ear:ihh:eri sDaravano a"chc contro il , itr atto Jel re e.strappavano anche l,1 J--;indina •ri- --o'.ore. ( Applausi al.l'E~fremaJ. N0i non ci ilfu<lemmo mai. Potrei le!{1:er1·i a pn: "OSitO cll illusioni un arti.colo del Nur,vo Giornale di Firr.nze che non ha mai fatto e;ol'dtc private, e aprì 11nacolle·t.1 per un dis:i:raziato mutilato ohe moriva di fatnP; iel("~<:ròinoltre I~ conc11l'lio11i r!J una lett.!r, t::>;i:i.tamida 1m i.enerale pensiwato Je:i"n L!e ~uerra dopo 40 anni di servizio con 40,t !ire al me~. che scriveva dicendomi: • :-:i.hat~1 voi dalb famCl puch~ a noi ~,uuo niù pe.n~a . fComme11ti). A lui non rispon.cl-.!'ltmo: - Pn,n<letc piima JJQsto nel- :c nostr:) or!('an;zzazioni. ii allo~a \·edrete che vi s1pren•o d.ifen~.re 1 \'(JCì Un i.cuerale? Po:.sibilc? Chi è·, rçommenilJ. Non iUudetevi: :,e a11-cora vi sono delle 1'Uardie regie che sparano, il giorno finisce per tutti. Quando esse si rammenterainno deUai loro mamma che hanno lasciato a casa nella miseria e che si sono arruolati, anch'essi perchè non avevano da man.giare, o signori, oambierà anche 'J)er voi! Più sa... rete violenti, e più sare~ viole1ttati! Io noni ml illudo che il mio ordine del giorno potrà passa·re; ma soltanto vi dico giudicatelo pure: dopo, il paese giudi-cherà di voi. (Applaiisi vivissimi e ripetati all'Estrema Sillistra - Molte congratu1azio11i). Il d•sco:rso Misiano Come abbiamo pubblicato )'intero dicorso ciel compagno mutilato Pilati, speriamo di poter dare nel prossimo numero dell'Avvenire il resoconto stenografico, i{ià richiesto, <lei discorso del nostro exdirettore compagno Francesco 1Iisiano. Egli ha superhamcnte difeso il diritto alla diserzione dalla guerra borghese per i rivoluzionari socialisti. nostri lettor' !>li ·ic..1tino. L'Avvenire. J:>ocumenti BELLINL0N,\. 5. Ieri I' Associaz1on..; Militari Italiani Rcdt:- ci di Guerra di Be!Jinzona. ha rnaug11rat0 il vessillo sociale. La vatrioltica cerimonia, che ebbe a co:11ddere con rainniversario deUa n,ascita di Ca-ribaldi - l'invitto guerriero di wia grande epopea ruulse mag-5riormente del suo caloroso entusiasmo e del suo caratkre prettameme latmo. Del vessillo radioso e glorioso i.: sr«t.i madrina la, sig,nora Bufiol.i..Barberts Vi,torina e padrino un valoroso soldato ierito e decorato di guerra, il capitanr, Antonio Paggi degli arditi. Alla festa partcciparQllO le ra.pprese11ta1tze del nostro Consolato di Lugano nelle i:ersonc del vice console ca.v. Pasetti e del maggiore cav. Gulieri, la rappresentauza del Governo Ticinese, quelle numerose delle Associazioni militari italiani reduci di guerra nel Ca).1tanc Ticino, tutte le società italiane di B~llinwna e dintorni -: grande folln, La cerimc.nia inaugurale si svcls•~ nel Teatro Soc1a!c gremitissimo. Dopo ..c,;,,ncc parole del signor l\!ondini 0berdan per la ASl>ociazione reduci di Bellinzona - di cui egli è degno preside.me - e del ca,. Pasetti del Consolato italiano di Lugano per il Governo d'ltalia1, disse il discorso uificiale il 1en,1rt1ean. Aldo Ferloni di Como. reduce di guerra decorato con la crcce di l.'llerra. L'alw suo clirc è stato atten tarnen te seguì ;o ed alla fine emusiasticamentc applaudito. La Musica Citt-adina 1rnH'~uzione deg-li i!ln.i patriottici d'Italia e d'Elvezia, :rnmentò l'entusiasmo ed il calore de!-:li applausi della magnifica sala. Con nobile pensiero i reduci depo~ero un.t bellissima corona di fi.ori freschi alla lapide che a,J cimitero ricorda i fratelli caduti ed un'altra sple11diJa col!ocarono alla lapide sulla casa ove nacquero i fratelli Salvioni. entrambi morti per una Più grande Italia. Il banchetto sociali.:: egregiaunente nuscito e servito ~:lagli stessi reduci, si te1rne ali'« lmternazionale > e vi parteciparono circa duecento coperti. Alla frutta parlarono applauditissimi il rag. Terragni dei reduci di Me1:drist0, Guanziroli dei retluci cli Lu. gemo, il garibaldino Cima, che nel suo Patriottico discorso propugnò la fusic:1e delle c!ue locaili societù di mutuo soccorso, cd ìh fine parlò egreg-iamente la collega clirettrice dell'Adula, la sil('norina Ter.::sina Ilontempi. La fest.. riuscitiS$1ma si chiu~i.:: ali;, sera con un grande ballo campestre. Tutti comvrendono perchè abbiamv ripor. wto Ila un. quotidiano cI1wlunque di Milano la corrispondenza della grande pagliacciata patriottica-borghese dei reduci di Blllinzo11a, a cui parteciparono due dei cavorio1u della Federazione tosam1ese, il Terragni e il Guanziroli, a braccetto col console della monarchia cav. Pasetti. E con questi amici e sostegni della borghesia del Governo, del militarismo patriottardo si vuole che i re• duci averai faccia110strada insieme. E poi si ù l'iverbolica sfacciataggine di scrivere che gli elementi borg/iesi no11tin110 nessuna influenza sui reduci amìci del ,,at,iotta.rdo , f!Ì!i proprio cattivo patriot. ta Terragni! Rag!!iraLOri! Le delizie deH' ordine borghese italiano Togliamo da « La Parola » di S. Remo: Giorni addietro a Seborga vassando vicino alle scuole elementari, fummo svettatori d'un assai trisie ~pettacolo. Vedemmo gli a/11J,nidella scuola con un secchio in mano i,Itenti a portar via il co11tenuto del vozzo nero che traboccava Per la piena. inleff)eìu.111111ia10maestra in propo. si,o e li risr,ose cuc fu costretta ad arrivare a tal punto, r trchè da più d'un mes~·suprlica r:" µrotesta a•fir.chè t! r,ozzo nero venga sbarazzato. ma sempre mvano. Ora domandiamo: il regolamento d'igic. 1IPper il municiJJio di Seborga è d'w1 altro tipo? e speriamo che IJ'U sJo wvoro più che necessario. sarà eseguito al Più Presto e ci penser'i thi di d1,1 ere. / JI03tri signori della g•11r.,r1mwucipale devono sapere che la p~or1,gar,da eieltorale sl fa con lé buone opeu· non 1,o!amenteandando a portare la torcza il giorr.o drl Corpus Domid, facendo clei ricorsi cc-ntro Ie costltuemle cooperative, criticando ili piazza i so. ciatisti, chiamandoli canaglie, verchè cercano d1 metter !me all'insana camorra di cer. ti bottegai 1111;oscientie, lasciando che la scuola (unico ffllJitio di luce n'.!i romuni rurali) diventi un letamaio. ••• L'AVV.l:..NlR.E DEL LAVORAl'O.&E ~ ell'lnternazionale dei lavoratori edili La proposta di questi compagni, spiegata anche dal Rainoni, è fatta propria dal ::-.!arti, che la propone all'approvazione dell'Assemblea. Per • I piastrellai lt usciro il primo numero del Bollettino della rinnovata Internazionale dei lavoratori cdiii che ebbe, com'è noto, il suo ribattesimo a Amsterdam ai primi di ottobre 1919, Esso reca interessanti relazioni cli diverse federazioni edilizie di diversi paesi e un articolo programmatico del nuovo segretario internazionale compagno Kappler. Il Kapplcr è conosciuto dai compagni della Sviuera e non ha quindi bisogno di essere presentato su queste colonne. Come tutti gli organiaatori e tutli gli uomini che hanno il coraggio delle proprie opinioni il compagno Kappler, nei lunghissimi anni che fu in !svizzera come segretario della Federazione muraria. ebbe consenzienti e dissenzienti, amici cd avversari. Questi ultimi, però, pur discordando con certi criteri tattici, dovettero riconoscer~ la rettilndinc dcli' uomo e l'accorgimento dell'organizzatore che bpendeva le proprie energie in vantaggio della classe operaia dalla quale proveniva ,. dt>lla quale faceva pur sempre parte. fl Kappler fu parecchio tempo in Italia l' una decina di anni in Isviuera; in Germania è organizzatore di vecchia data; non è l'uomo che si chiude in un dogma, ha la mente aperta a tutte le correnti d'iclee e di p.:nsiero; ha lunga esperienza della vita sociale e sindacale e pertanto non si lascia abbaccinare da ap parenze ingannatiici; fila dritto per la via indicatagli dalla convinzione acquistata con lo studio e l'esperienza. L'articolo non è « scoppiettante e infiammante., chè l'autore detesta giustamente e onestamente una simile forma di propaganda. ma pur nella sua forma semplice e. piana, che a molti lettori de.li'« Avvenire» potrà sembrare piatta, esprime densità di pensiero e sani criteri sinclacalt. Da esso trapela la fede sicura. la speranza nell'avvenire della classe lavoratrice e la ferma volontà di operare quotidianamente '- instancabilmente per l'affratellamento dei lavoratori e la completa redenzion,· umana. Riteniamo che l'autore abbia interpret"'to il pensiero. se non cli tutti. certo della mag'gioranza degli aclertcnti all'J nternazionale dei la\·oratori ccliii e siamo certi di fare cosa grata ai lettori riprodncenclo integralmt>nte l'articolo ,tes~o. Eccolo· 0 IN CAMMINO. Clu vuol costruire deYe avere un pia- '10. e uoi sarettuuo :.tati dei cattivi costruttori se alla nostra Conferenza di \mstcrdam non a\·ess1mo compresi cempi nuovi e non ne avessimo tenuto conto nel tracciare il nostro piano. Din nanzi a noi st·ct l'art. J della nostra Internazionale edile come una campana appena usc,ta dal modello: tutta d'un pezzo e con buon suono. E' un programma chiaro che deve servirci cotne piano da costruzione ~ nulla \'0 è in esso che possa C>ssereconsiderato fantastico o utopistico L ·esperienza tratn dalle quotidiane lotte economiche ci preserva dai « peccati di fantasia . Xon c: s1 prospetta scopi che si sa cli non poter raggiungere. Se noi diciamo nella prima linea del nostro programma che « L'Internazionale dei lavoratori edili si propone cli affratellare le organizzazioni dei lavoratori edili cli tutti i paesi >. lo facciamo perchè sappiamo che è possibile riuscirvi. Gli spaventevoli avvenimenti degli ultimi anni hanno dimostrato al proletarato di tutto il mondo che soltanto una classe lavoratrice venmente affratellata su ba.si internazionali può combattere efficacemente il capitalismo e i fenomeni che lo accompagnano: il militarismo e la guerra. \ questo fine mira lo sforzo di tu!ti i lavoratori l)rganizzati e socialisti. ~[a la via da battere 11011e meno impor tante dello scopo che ci si prefigge: tant'è che anche prima della catastrofe immane noi eravamo d'a,ccordo circa lo sco1,o eppur non lo abbiamo raggiunto. Per questo fatto in una parte della classe la- ,·oratrice organizzata è sorto il dubbi<J circ~ la buo-na volontà degli altri. e a cagione di una erronea valutazione delle forze. fino a questi ultimi tempi sorge,·a n ,101·a sfiducia. Quando ali?. Conferenza di .\msterdam m oratore disse: « Xci seno dC>ll'Intcr w,zionale dei lavoratori cdiii de,·e albergaare un altro spirito, differente di quello che albergò finora». disse ciò che sen- ' ivano tutti coloro eh;. rite·1gono 11ecess:1rio un accorrlo in' erriaz· on aie tnt i !a grave. Koi dobbiamo anzitutto vincere e far sparire la sfiducia che esiste in seno alla nostra Internazionale e che rende vani i nostri sforzi per una fratellanza e una solidarietà sentita nel significato più pl'ofondo e più completo della parola. Anche per noi vale ciò che vale per "li uomini in generale: per, aver fiducia ., . nel prossimo, bisogna prima imparare a Così si decide all'unanimità, meno tre, cli dar tempo al sig. Sieber fino a sabato prossimo per decidersi ad accettare o le nuove tariffe o l'abolizione dello « stap » coll'aumento del 20 per cento per gli operai ili lavoro dei quali non è <l;PPlicata quella misura speciale. L'anno scorso tra la Federazione imprenditori piastrellai e la .Federa~ion~ muraria svizzera, sezione piastrella.i di_ Zurigo, venne stipulato un contratto di lavoro col quale si vietava il lavoro a cottimo. Questo contratto lo accett~ e sottoscrisse, per Zurigo ,anche la ~1tta J euch, Huber e C. cli Zurigo e Bas1~ea. Senonchè •subito doP.O firmata la tariffa la ditta medesima incominciò a violarl.i. facendo eseguire a cottimo dai piastrellai di Basilea lavori, non a Zurigo, ma nella zona assegnata a quest'ultima città. conoscerlo. E noi abbiamo bisogno di questa fiducia; poichè soltanto se ci fideremo l'un dell'altro potremo trovare in noi la forza necessaria per risolvere il problema della socializzazione. Se noi l'Ogliamo che la nostra Internazionale raduni i lavoratori edili e E guidi alla lotta per l'abolizione della 5ervitù del salariato e del dominio del padronato, bisogna che ci prepariamo alla lotta contro il capitalismo internazionale. Lavoriamo con tutte le nostre forze a costruire sulla seguente base per la nostra vittoria: affratellamento, solidarietà, fiducia. Lunedì prossimo è convocata un'altra asscmhlea plenaria straordinaria per decidere sul eia farsi, nel caso che la vecchia lupa della Ditta Sieber continuasse ad opporre il suo rifiuto. In autunno la ditta famigerata licenziò lutti i piastrellai che aveva alle proprie clipenclenzc a Zurigo e lo fece co_l_prete~ sto della mancanza cli lavoro; p1u tardt però si venne a sapere che lo fece per far eseguir<:' a cotti~o i lavori che aveva assunti. Con ciò crediamo di aver detto come noi interpretiamo il nostro compito e a quale scopo deve servire questo nostro giornalt-. I soci delle federazioni aderenti e particolarmente quelli di essi che ne btanno a capo, devono venire informati a mezzo di articoli e di relazioni circa la vita e le opere delle organizzazioni medesime. Pubblicando in 4 lingue ciò che abbiamo da comunicarci l'un l'altro, assolvere1110 più facilmente il nostro compito. Le relazioni trimestrali e annuali, le comunicazioni circa le lotte economiche .: i mezzi di lotta sindacale, le informazioni intorno alla legislazione sociale, la socializzazione. le organizzazioni di produzione, faranno sì che noi impareremo :i. conoscerci. In tal modo acquisteremo una nozione più o meno esalta della. forza e della potenzialità delle singole fede- ~azioni, e se si tratteranno questioni d'importanza eccezionale e coinvolgenti tutto il movimento sindacale, allora questa conoscenza gioverà a. far correggere molte erronee concezioni circa la forza e la potenzialità della classe lavoratrice cli un rletenninato paese. Questo compito potrà. naturalmente, venire assolto soltanto se i compagni di tutti i paesi capaci di farlo vi collaboreranno. X on v'è da sperar~ che il lavoro che ci nroponiamo di fare dia risultati immediati. Xoi questi risultati non li cerchiamo nemmeno, come non siamo neppur disposti ad attrib'uire soverchia importanza alle manifestazioni di simpatia che si ebbero finora per la fnternazionale operaia. ,oi sappiamo come si manifestano la ,·era solidarietà e la vera fratellanza l' ~appiamo anche che gran parte delle federazioni aderenti all'Internazionale dei lavoratori edili sono legate in modo ind;ssolu',ile. E sa 1Jpiamo anche che non sono risoluzioni o delilwrazioni che le tengono unile, ma bensi la solidarietà pronta e la fedeltà dimostrata nelle comuni lotte vissute e combattute. Il nostro compito è di stringere questo lega.- me di solidarietà e cli fratellanza fra tutte le organizzazioni dei lavoratori edili del braccio e ciel cervello ; noi possiamo assolverlo se ci mettiamo all'opera di buona lena. G. KAPPLER. tuttadi tessili aKradolf? ::VIartedi scorso i tessitori e le tessitrici di Kradolf si riunirono in assemblea straordinaria per discutere la risposta orale della Ditta Sieber alle richieste di aumento di salario avanzate dal Sindacato e per esso dal Comitato Federale. L'aumento domandato .è del 15 per cento. TI signor Sieber, •ma pelle di perfetto reazionario, non si è benignato di rispondere al Comitato; invece chiamata in direzione la commissipne di fabbrica ha fatto sapcré di respingere tutte le richieste, pretendendo che colle attuali condizioni gli operai possono guadagnare dai 30 ai 40 franchi al giorno. Che fantasia. quella ciel signor Sieber ! All'assemblea assistevano il compagno :'lfarti. del Comitato della Federazione, ed il compagno L. Rainoni. L'uno e l'altro denunciarono in termini chiari ed energici il contegno reazionario del signor Sieber. rilevando la necessitù dell'unione e della. solidarietà o r,c:raia per fronteggiare la. situazione. Il \!arti rile,·ò che i tessili di Kradolf avessero da decidere che o si ha d'aspettare la prossima primavera per rispon, dere alla sfida padronale oppure accettare e prepararsi per la lotta immediata. Parlarono diversi compagni, tra i quali la signorina Maria !\-!arti, deplorando il modo poco incoraggiante con cui fu trattata la questione dagli organizzatori. ~farti spiegò che prima del 31 mag• 160 non fu possibile iniziare una agitazione perchè gli operai si erano legati con un concordato colla Ditta. che non si poteva violare. Oggi gli operai sono liberi, e se così si vuote, si possono prendere anche le misure più t-nergiche per piegare il sig. Sieber. LafinedellosciopearoHerisau Dovo tredici se1tima11edi serrata, i ,,a. droni si so110accorti di avere 11nosso duro da rodere e si sono indotti a scriverf' agli operai domandando 1111 accordo. Gli o. perai ris,;osero che sa11v semvre ,:ronfi u trattare 1,11rchè i padroni riconoscano 1a locale Camera dei L~voro. In seguiro a ciò i piastrellai hanno deliberato di proclamare, per ora, la serrata contro la ditta Jcuch, Huber e C. per Zurigo e la zona annessa: ossia i cantoni Ji Turgovia, Sciaffusa, Glarona, Zugo. Svitto, Obwalden. Uri. Unterwalden e .\.rgovia. Al primo incontro i.011 fu /J0\0,-bile ~uggi:u,gue ['accordo; al secondo t paJ ·1 1;i cedettero alle Ki11stedomande d'a1u;i, ntI de, suar,, cioè pei m11ratori Jr. 1 73 1: 'ora, 1' :iet manornli fr. 1.55. ,Von i: staio pos~ib1le slravI,ur. e/i oiu, perchl: , padroni si trincera/lo ilei fallo che a Sau Gallo i salari sono inferiori ,_ cvs,1 fw.,mo cosfrelli ad accettare. rerò t reazionari 11011erano contenti. v uleva110 vendicarsi anche dopo aver firmato 1m contratto. Luneùì si rivreJide il lavoro. Due dei 110- ~tri compagni vanno a domandar lavoro al signor Miiller e questi rifiuta Per rappresaglw. Tanto vero che dopo di essi va,nno altri e Miiller accetìa. Così fnrono subito avvertili i comvagni. e 1l Neff, segretario della Camera del Lavoro. assieme col signor Ruc/zsted, misero il reC1zio11arioMiiller colle spalle al muro: O ac. cettare o domani 11011/avorerd nessuno. Il Mul/er ingoia la pillola e i compagni ritornano al lavoro. Così siamo venuìi u conosce11zache i pa,. dro1u di Herfsau due a1111fia avevarro deliberato che chi assumeva uno dei due compagni, doveva pagare fr. 200 di multa. Ecco dove arriva il reazionarismo dei 11wlrn;li. I CRUMIRI Piccinini Saverio di Prato e suo liglLO Checo - Rossi AvIdrea Ribul Giuseppe di Pado/a - Bacchi Annibale. Questi signori devono essere dipinti nel quadro dei traditori. Essi si so,w venduti al padrone come schiavi. Nessuno li saluti, nessu1I0 li guardi. Tutti li disprezzùw. Oueslo è il destino dei traditori. X ei preghiamo i piastrellai di Basilea. i quali finora eseguirono lavori a cottimo nei predetti cantieri, di prendere nota del boicottaggio. I contravventori al boicottaggio verranno considerati e trattati come crumiri e denunciati al pubblico senza alcun riguardo. Se malgrado tutto la ditta in parola ,:ontinuerà a violare i patti stabiliti, noi ci risen·iamo di prendere altri provvedimenti. SEZIONE PIASTRELLAI DI ZURIGO. Ai compagni piastrellai di Zurigo che difendono strenuamente un diritto acqui,. sito , vada tutta intera la nostra solidarietà e il nostro plauso. Auguriamoci e speriamo che nessuno li tradisca; comWlque resti stabilito fin d'ora che i violatori del boicottaggio avranno il disprezzo di tutti i lavoratori onesti e coscienti. Da HePlsau La Sezione Socialista e il Sindacato M.. e M. mamdano un sincero augurio di pron.. ta guarigione al nostro O<trocom{>agno Carbogno Giacomo, che si trovai in Questo ospedale già da dieci setfr•nane. Speriamo dì averlo prP-Stc;t>rà noi a co111battere le dure battaglie de.I socialismo. La Sezione Soci.alista e il Si,ulacat11. socialista a Grenchen La nuova sezione del Pai-tlto Mercoledì della scorsa settimana, organizzata dalla segreteria del partito e da alcuni buoni compagni italiani della lcculità, si riunì a Grenchen un gran nu- ;,1ero di operai per assistere ad una conferenza socialista e per procedere alla costituzione della Sezione socialista italiana. La violenta ed inaspettata inaffiata nor impedl che la riunione riuscisse di soddisfazione degli organizzatori e degli intervenuti. Era da ben lungo tempo che a. Grencher.. la propaganda socialista italiana taceva. per quanto non tutti i sentimenti di battaglia e di ribellione sociale si fossero spenti nel cuore dei migliori di <1uesti nostri operai. 1,f a o per !'una o ~er l'altra ragione, ogni serio lavoro di ore:anizzazione andò sempre a finir maluccio. Eppure molti operai di Grenchen sor..o insieme a noi convinti che nulla vi è di !)iù be!lo !)er i p!oletari emigrati in Isvizzera che 3eettire con attenta ::,assione P-li sforzi erculei del proletariato e del partito socialista in Italia :>er !a nostra liberazione. aiutarli in qua>1to è a noi possibile. :mire c'Jstantemente la nostra alla loro voce, prepararci anche nei :,er poter essere dom:mi èi utilità nella battaglia rivoluzionaria e alla ricostruzione della vita sociale. Illusi sono gli emigr;inti italiani, i quali credessero che l'Italia all'estero dovrà per sempre essere :-appresent::ita clagli attuali consoli bore-hesi. il di cui comoito più importmte consiste nel !'en,;re servilmente e-,i affaristi ed i oatriott:idi di tt,t te le colonie. Verrà g:iorno, e :,er noi nrm ll)ntano, in cui Questi fi01· fiore d"onc-.;tissimi galantuomini saranno scopati e gettati nella pattumiera. Allora ~li ooerai italian all'estero non <;aranno ;-ii,'1 Ja.,cia, i co!-Ì al ioro destino. vittime dei SOD~·115di autorità bor~hesi svizzere- a>.'i.,he dei nostri monarchici, o all'in;:?:otdicia dei parl1oni. Allora chi rappresenterà i'Italia all'estero sarà il 9roletariato, seppure questo proletariato avrà ancora bisogno di mandare dei suoi· figli in giro 9er il mondo ir.. cerca di un pane e di un tetto. che agli operai, banche allo Stato dei Consigli, case a tutti e distruzione dei tuguri, tutte le libertà al !)roletariato e dovere di tutti al lavoro, riscosse l'approvazione generale degli intervenuti. Dopo la conferenza fu aperta la inscrizione alla costituenda Sezione Socialista. Un gran numero dei presenti diedero la propria adesione. Fu poi deciso di convoca re la prima assemblea della Sezione molto prossimamente. coli' intervento del Fegretario del partito. * * ,, La redazione dell'Avvenire s1 permette di fare qualche rilievo sul lieto aVVénimento socialista di Grenchen. Le piccole ragioni per cui Wla salda organizzazione proletaria e socialista a Grenchen fu sempre un fatto a metà compiuto devono ricercarsi nell' incostanza dei propositi di codesti compagni. Nulla vi è di più dannoso al movimento operaio ed a (! uello socialista. Certo che la serietà, la tenacia delle idee nascono dalla salda convinzione delle medesime insieme ad un forte volere; due cose ben difficili, ma che ogni operaio moderno e libero deve possedere, affìnchè gl' interessi e l' idealità della classe lavoratrice trovino costantemente un'effi.:ace ed una pronta difesa. Solo lo studio graduale ed approfondito delle teorie socialiste può contribuire a creare o_uelle due belle e necessarie qua- !ità di ogni combattente della lotta di classe. E' onesto appunto quanto devono fare i nostri nuovi compagni di Grenchen. Un'altra ragione dell'instabilità di una organizzazione proletària a Grenchen. è la consuetudine di sovraccaricare un solo comoagno di tutti gl' incarichi e di tutto il lavoro necessario al regolare ed intenso funzionamento della Sezione. I compagni vorranno convincersi che tutti i soci de! :iartito devono contribuire con la loro intellie;enza e con le loro conoscenze, sian pure inizialmei,te limitate al:a vita dell'organizzazione. ' , oratori edili e vo~liono raggiungerlo. Xoi vogliamo agire ovunque e quindi anche in questo foglio in mndo di permeare le nostre schiere di un altro spirito. della vera solidarietà e fratellanza intt·r nazionale e fare sì ch'csso vi domini E noi crediamo di aver compreso bene h: n.-.rok ciel nostro camerata; poichè !.e uo rnini la cui missione nella v'ta e la cni professione è quella cli dare incrementn e S\ iluppo al movimento sindacale par• lano così, non pensano certo a una procluziom· 1·erbosa e rumornsa che si csau risce in altisonanti ri,oluzioni. bensì a un lavoro cosciente e sistematico. co,• programma e fine ben chiari ,, detenninati. TI compagno Rainoni, a nome degli Italiani, afferma la loro piena solidarietà per qualunque movimento che i compa- {('ni svizzeri intendessero iniziare. Alla realizzazione prossima di questo avvenire di completa rinnovazione vorranno ogni giorno contribuire gli operai emigrati italiani che non siano abbrutiti ne! brago. E sian10 persuasi vorranno contribuire attivamente e intelligentemente i nuovi. comoagni di Grenchen. La conferenza del segretario del partito mirò a spiegare ai lavoratori di Grenchen i punti fondamentali della concezione del socialismo, la tattica e il proiramma massimalista de! partito. La ripartizione del lavoro fra tutti i compagni della Sezione facilita il buono r- completo compimento dell'incarico speciale affidato ad ognuno di essi - L'assidua frequentazione delle assemblee la presenza ad ogni manifestazione iÌ lieto e spontaneo contributo ad ogn/ in'- :.dativa de! nartito la propria elevazione intellettuale per autodidattica; ecco quanto assicura infallibilmente una vita battagliera e costante agli organi del partito. PILATI - lo non rni illudo che venga. ranto facilmente <lai mio discorsi) o dalle nostre preghiere, il benessere, ma non illudctP.vi nemmetio voi, perchè Quan<lo il Proleroria to protesta e manda un ordine ciel ~forno. 11011 signiiica che l'a7,ione sia finita: il proletariato ha il suo registro e manda Qlllfil'ordtnc ~Pl gi?rno per ,dir.i che ha Preso atto delle vostre mancate promesse, e dei vostri <;oprus~ e se domani quelli a Clli , oi chi> f-Ostt::maP,Stri di violenza e di vendetta, si rammentassero di vendicare i loro cari la colpa non sarà mai nostra, se la loro 1·iolen:z,as, arà pa•ri a quella che voi :ivete iusernat'J. Oggi, in Italia, borghesia dominante, non si va più a sct•0la J er istru.irs: ma per apprendere a svuotare 1 pozzi neri .... I nostri rallegramenti! Alcuni appelli o ;trticoli scoppiettanti e infiammanti pnhblicati in questo foglio potrebbero dare ai suuérficiali l'illusione di uno spirito 11110,0. ma coloro che conoscono I;,_ radice del male non si lascia no ahbag-liare da un simile spettacolo pirotc:cnico. Q.11 s1 tratta di ~::aminan: la ~; •1nin11, , pn1 affro11ta•c l"o,tacolo pi1'i Diversi operai sono del parere, che se il padrone non intendesse acct>ttare l"aumento dei salari, bisogna domandare l'abolizione della misura « stao ( r metro <: 17) finora applicata nel calcolo della procluzione di ogni singolo operaio, men• tre la misura di vendita è il metro. L'accenno a Lenin, al genio del secolo ventesimo, suscitò ripetuti aoplausi. I! programma massimalista del partito, nei 6 ~unti principali: terra ai contadini per mezzo della socializzazione, fabbriNoi vogliamo sper:ire che i compa;:ni di Grer..chen ci daranno i fatti su cui poggia la nostra persuasione di una ri- .ia~cita socblista fra !'elemento italian~ della piccola, graziosa ed industriale città. Compagni di Grenchcn, al lavoro. .. Biblioteca Gino Bianco
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