L'Avvenire del Lavoratore - anno XXIII - n. 26 - 26 giugno 1920

Il ritorno del mutilato Io odio le liti. Se essa ti vuol sposare, io non dirò di no, ma se essa non vuole tu la lascierai in pace. Se sento ancora una volta che tu le hai messo le mani addosso, ti manderò al diavolo. Hai capito, vero? •. Giova.ilni Bojd3u, soldato ungherese, era un gran bel r2gazzo una volta, ma era àiventato l::err brutto da quando le ,;,;heggie di un ooice ricevute in pieno viso lo avev2no completrur.ente sfigurato. Che avrebbe detto Marcsa nel riceverlo? , Marcsa? Vi riceverà a braccia arerte gli dicevano nell'accarezzarlo le belle C:e:me dell'ospedale. . . . . . . . . . .. Eroe, patria : ancora egli udiva risuonare nelle sue ore.:chie queste parole, ma in fondo non si sposa la patria, si ~f,C!::a un uomo di ossa e di carne e la carne r.ua non era più gran che attraente. La gente al vederlo si voltava dall'altra parte. E Marcsa che cosa poteva essere diventata in tutto il tempo che era trascorso? Il socialista del paese, il p:cco!o gobbo, aveva fatto un'allusione molto cattiva sul conto di lei; il signore presso il quale la ragazza era a servire la colmava di favori, e il signor barone era un gran beli'uomo, non era sfigurato dalla guern come il povero Bojdau. Gli uni vanno a farsi rompere la testa, gli altri restano tranquilli a casa loro a guadag:,.are i milioni fabbricando projettili: così aveva netto il gobbetto socialista. Ula lui, Bojdau, servo fedele del suo castellano, avrebbe dato ascolto a quello che diceva uno di questi « compagni »? Marcsa però, Marcsa, che cosa era diventata lei? Questa domanda lo assillava mentr'egli si dirigeva pieno di entusiasmo verso la casa della fidanzata. Da lontano ·la vide che attraversava il cortile e chiamò: , Ma resa! Marcsa ! , . Marcsa si voltò. Lo :;guardo curioso, le palpebre abbassate, lo lasciò avvicinare. A tre passi di distanza Bojdau si fermò: Ma.resa I •, ripetè con la voce bassa e scrutando, ansioso, il suo viso. E vide quel viso cambiar colore. la vide diventar p211ida come un cencio, vide lo sguardo della sua Marcsa fissarsi sul povero volto rappezzato, percorrerlo da sinistra a destra e arrestarsi su quel buco di carne cincischiata che gli teneva luogo dì guancia sinistra. Poi si disegnò negli occhi di Marcsa una espressione di orrore: si nascose il viso tra le mani e fuggi come una pazza. Bojdau la guardò allontanarsi, con l'animo pieno di tristezza. Lo sapeva che era brutto e che al vederlo tutti fremevano di orrore, ma che Marcsa fosse fuggita, di ciò egli non poteva darsi pace. Eppure lui, Giovanni Bojdau, non era di quegli scapestrati che fanno violenza alle donne: se com'egli era adesso non piaceva più a lei, essa era libera di trovarsi un altro innamorato e lui, Bojdau, avrebbe ben trovato un'altra ragazza che lo amasse. Di ciò era sicuro, e non avrebbe mancato di dirglielo. In tre salti la raggiunse, la prese per le braccia • Perchè scappi? - chiese con voce sorda e affannata - se non mi vuoi più non hai che da dirlo. Non aver paura, no, non ti voglio mica mangiare! ». La ragazza lo guardò fisso, non sapendo eh~ fare. Bojdau, vedendola tremare in tutta la carne, non era lontano dal provare per lei qualche sentimento di pietà. e Cosa ti è capitato? ,, chiese guardandolo. Bojdau diventò rosso di collera: « Te l'ho ben fatto scrivere che uno scoppio di obice mi aveva colf>ito in pieno. Non avrai certo pensato che ciò potesse farmi diventare più bello. Se non mi vuoi più, non hai che da dirlo. Voglio che le cose siano mes$e bene in chiaro : sì o no. Non ti voglio obbligare a sposarmi per forza. Dillo subito cosa vuoi, e sarà sì oppure sarà no ». Marcsa tacque ancora, vi era nell'aspetto di Bojdau qualcosa di impressionante: a vedere l'unico occhio che gli restava, ci si sentiva prendere da un brivido che scendeva fino alle viscere. Marcsa abb;;,.ssò gli occhi e balbettando disse : . . . . . u Ma tu non hai ancora una posizione. Come potremo metter su casa? Dovrai prima rivolgerti al signore per sapere se... ». Giovanni Bojdau credette vedere delle fiamme rosse balenargli davanti agli occhi. Il signore? Essa parlava del signore ... La prese per i polsi e affondò in essi così profondamente le dita che Marcsa nrlò di dolore. • Il signore, gridò Bojdau, che cosa ha da vedere il signore negli affari che riguardano me e te? Io voglio una risposta: sì o no. Quando si tratta di noi due il signore non centra •· Ma, improvvisamente Marcsa si era raddrizzata, aveva ripreso il suo contegno fermo, le guancie le si erano colorite, le scintillavano gli occhi di fierezza: aveva preso quell'espressione altezzosa ch'egli ben le conosceva, col capo un po' chinato ali' indietro e lo sguardo provocante. Bojdau si accorse del cambiamento e vide ch'essa guardava qualcuno che passava dietro di lui. Le lasciò liberi i polsi e si voltò in modo brusco. Era ciò ch'egli aveva pensato : il castellano, uscito dalla fabbrica si avvicinava. seguito dal Tosh, la guardia forestale. Strisciante come una gatta, Marcsa si era avvicinata a lui e gli baciava le manL Sojdau li vide venire a sè tutti e tre e abbassò il capo come un torello che si prepara all'attacco. Sentì crescere ~~ntro a sè un sentimento di fredda dec1S1one, una calma truce, simile a quella ch'egli già aveva provato nelle trincee nel momento che la tromba suonava la carica. La rnano del castellano si posò sulla sua spalla ed egli indietreggiò di un passo. Ma di cosa parla il castellano? ». Parla di eroismo, della patria... e di simili altre sciocchezze che con Marcsa non hanno niente a che vedere. E Giovanni Bojdau non si muoveva. Le parole cadono su di h1l, come goccie di pioggia, ed egli lascia fare senza curarsi di quel che gli si dice. Il suo sguardo erra inquieto, dal castellano a Marcsa e di qui alla guardia forestale, fino a che si ferma su qualcosa di luccicante che attira la sua curiosità. E' l'impugnatura nichelata del coltello da caccia della guardia. Un raggio di sole brilla in esso. e E' come una baionetta pensò Bojdau, e gli venne l' idea di trarre la lama dal fodero per affondarla fino al manico nella cune di quella sgualdrina di Marc- !'a. l',fa le anche rotonde di lei, le sue sottane gonfie e scarlatte lo facevano esit<'re. Non alle donne aveva egli fatto la guerra; non poteva nemmeno Immaginarsi come sarebbe stato l'affondare una baionetta in un corpo di donna. Volse gli occhi al castellano e si accorse di avérlo irritalo col suo silenzio ostinato e provocante, ma nel vederlo gli tornò a mente r immagine di un grosso russo che aveva ucciso in un attacco. Stringe i denti come lui, pensò. E si rappresentò il modo come i suoi lineamenti a poco a :,1oco si sarebbero rilassati e come i suoi occhi avrebbero preso una espressione di stupore e di interrogazione muta, precisamente come quelli del russo ch'egli aveva assassinato. Non parla dunque continuamente di Marcsa, il castellano? Che cosa importa a lui di Marcsa? E improvvisart)ente si raddrizzò. « I miei affari con Marcsa li aggiusterò ben io da solo, signor barone. Ciò non riguarda che essa e me •• disse con voce roca, fissandolo. Lui, il barone, aveva ancora i suoi baffi piegati e arricciati sulla punta. Cosa aveva detto il gobbo?« Gli uni vanno a farsi scannare, e gli altri ... ». Dopo tutto, il socialista non aveva poi detto una sciocchezza tanto grossa. Il barone montò sulle fgrie; Bojdau non badò alle sue grida; guardz.va ostinatamente, come ipnotizzato, il manico lucente del coltello da caccia. Soltanto quando udi più volte il nome di Marcsa fece attenzione a q•ello che il barone diceva. « Marcsa ora è al mio servizio ... •. ecco ciò che diceva il barone e tu sai. Bojdau. che ouoi contare su di me. Se ti piace ti darò- un'occupazione presso i cavalli; ma non bisogna che tu dia noia a Ma.resa. '' La n1ad re patria ., Ecco uno degli articoli votati dalla Federazione Retluci al Congresso di Lucerna, di cui la Vice-Presidenza per il Cantone Ticino, lamenta oggi l'ommissione. « La Federazione non potrà far sua la politica particolaristica di nessun partito; ma si riserva di assumere atteggiamento secondo i suoi interessi e secondo i suoi sentimenti in ogni questione che concerna sia la classe dei reduci sia la prosperità materiale e morale della Madre Patria». Senza commenti, in merito all'ava· criottismo della Federazione asservi· ra disi1Noltamente dall'emerito sra· gionatore di Lugano. Pallido di furori!, Bojdau esclamò: « Mandarmi al diavolo! Il signor barone vi.:o\e dunque mandarmi al diavolo! Ci vada lei piuttosto. Io lo so cosa vuol dire stare a casa del diavolo; ho dormito sei mesi nell'inferno, io. Non ha che da euard:1rmi in faccia, il signor barone, ~er convincersi che io esco dall'inferno. Fare i generosi qui, riempirsi le tasch-.: fè mandare gli altri a farsi scannare, ecco una cosa comoda. Chi si è imboscato a casa sua non dovrebbe mandare al diavolo quelli che per lui hanno sofferto le pene del!' inferno . La sua collera era salita a un grado tale ch'egli si esprimeva come il piccolo gobbo socialista e non si peritava più di dire il suo pensiero. Era lì, diritto, pronto all'assalto, i muscoli tesi come una belva feroce. E vide il barone scagliarsi su di lui, col volto scomposto dalla collera; vide lo scudiscio del barone fender l'aria, lo vide avvicinarsi al suo corpo, ma il colpo che gli sferzò il dorso, quello non lo ,;entì più. D'un balzo, aveva strappato il coltello da caccia e l'aveva affondato nei fianchi del barone. Ma non aveva levato il braccio, non aveva fatto un grande gesto, per non permettere ai presenti di trattenerlo; no, aveva agito calmo, tranquillo, con un piccolo movimento brusco dal basso in alto, come gli avevano insegnato al fronte. Il coltello da caccia non era peggiore- della sua baionetta, anch'esso affondava dolcemente nelle carni. E avvenne quel che sempre era avvenuto. Giovanni Bojdau, il mento chino in avanti, vide il viso del barone, congestionato dalla collera, farsi liscio come se un ferro da stirare lo avesse appiattito, Vide gli occhi dilatarsi, vide in essi quell'espressione di stupore che così spesso aveva osservata nei soldati russi da lui uccisi, ritrovò in essi quel mi:~o interrogativo degli occhi che sembravano dire: e Che hai fatto? •··· Ma ciò che più non vide, fu il corpo del barone cadere in avanti, perchè un colpo fulmineo si era abbattuto anche su di lui, di dietro, sul capo, come se da urra altezza immensa gli fosse caduta addosso una cascata d'acqua, con un rombo assordante. Per un secondo vide ancora il viso di Marcsa circondato di un cerchio di fuoco, poi cadde, il cranio spezzato, sul corpo del suo · signore che steso per terra si torceva nelle ultime convulsioni. ANDREAS LATZKO. Noi e voi Vi fu « un refrattario ... agli specchietti per le allodole~ nelle Pagine Italiane della settimana scorsa, il quale sprovvisto di ogni senso di critica positiva si mise ad urlare al ,·ento: ~ Avete costituito la Lega Proletaria e che cosa à fatto, che cosa à ottenuto la Lega? Kulla, proprio nulla, un bel nulla,. Piano piano, caro refrattario ad ogni lume di ragione. Se tu e tutti i tuoi amiconi non vi,·este nel mondo della luna e non possedeste un cervello rimpinzito di mdcnsaggini. avreste intuito, pensato ed ammesso che a questo mondo non è possibile fare due cose insieme. e cioè: allorchè partito socialista, organizzazioni operaie e Lega proletaria sono stati :mpegnati a fondo, con tutte le loro ris0rse e il loro sacrificio, nella lott:1. durata PER BEN TRE MESI dei muratori e manovali nella Sdu-.:ra, è stalo materialmente impossibile di sviluppare l'agitazione reduci così come si voleva con tutta la nostra maturata rifle~3io1H~eù il Sei tu organizzato ? - Orga11izzato! Già . .. coi rifonnistacci svizzeri ? (:osit fnre nostro proponimento. I nos:ri reduci, Jal \'llOi 1 Sampieri di Zurigo, 'li ~.raulini di Lo- - E tu cosa sei ? sanna. ai compagni di S. C~allo, di Gos- - lo sono rivoluzionllrio, vogUo gere questo mondo vigliacco • • sau. di Lucerna e cosi di S.!gu\tc. son? diStrw!- nella stragran .le mairg1oranza mJratori e - Come intendi tu distruggere il mondo vigliacco ? -·- CoUa, dinamite. . . ecco il rimedio. - Cosa farai colla dinamite ? - Farò saltare i palazzi drl re, i 11al.azzi del ministri, i pa/qzzi dei borghesi . .. - E fl11 quando troverai tanta dinamite per far saltare tanti palazzi, cosa farai ? - Farò, farò . . '. e ltt cosa farai ? - lo ? Lavorerò ogni giorno, ogni oro ver orgamzzare mi operaio e per comlurlo manovali. impegnati, gi:Jrno . per gioq10, ora per ora, nell'agitazione lun!:"a e di[- ficile dell'arte edilizia, ed i sacrifici so&tenuti, di denaro di tempo e ,Ji e!1erg-ie, dae;li operai, compresi i reduci organizzati. sono stati grandi e nobili. In questo frattempo. che cosa avete fatto voi. caro signor refrattario. cari galantuomini della Federazione. voi che non avevate nessun impegno? Voi. gli impresari e i cavalieri che sono nella vostra federazione, avete continuato a fare le vostre buone digestioni, a vivere collo Ml mezzo della lotta dl classe. • - Glà, per pagare le marchette pendio ai segretarl traditori . .. <' lo sfi. sfruttamento consumato sulle fatiche degli operai. e all'appello lanciato ùalle vostre ~pagine., in prò degli scioperanti avete risposto con i dicci franchi del vostro direttore. - Cosa vuoi dire con segretari traditori? - Che se la fa11110coi vadroni! E s:0110 contro la rivoluzione! - Ma chi è che deve fare la rivoluzione, i segretari o i lavoratori ? - I lavoratori. . . ma i segretari. i capi i11gan11ar.oi lavoratori. Sono dei /JOmpieri... - Uri operaio che ha- convinzioni rivouz. zionarie v1on si lascia fJOmpare dai. . . - Già, già . .. mq i lavoratori souo de.. gli ingenui. - Hai ragione·, ma i lavoratori i11genui s0110 o i disorganizzali o I semplici tesserali. L'operaio orgaruzzato sa che l'orga. njzzaziolle è uii semvlice mezzo per la rivoluzione. Allora c;t diventa seriamente or. ganizzato, quando i è seriamente rivclu. zionario. No11 r:"è ri1•0/uzi/J11esenza organizwzione! J\,·etc inoltre inaugurato la bandiera del fascio reduci di Locarno colla sant:'! benedizione dei prete, aYC'le festeggiato a Zurigo la ricorrenza monarchica dello Statuto coli' intcn·ento in veste ufficiale del console cli sua maestà il re d'Italia. Avete poi promesso 13 costituzione in {svizzera di tre uffici di assistenza per i reduci ed altre simili spacconate come quella dei quattro mila reduci aderenti :i.Ila vostra federazione! Blu[fisti '. Da parte nostra, riconoscendo ragionevolmente che le sole forze operaie e socialiste italiane esistenti nella Svizzera, non ànno la possibilità e l'cfficenza di affrontare direttamente la lotta contro il Biblioteca Gino Bianco go\'C:rno, abbiamo incaricato il Comitato centrale della Lega in Italia di includere nel programma generale dei rtduci proletari quello speciale ai reduci emigranti, e la Lega lo ha fatto suo, e per le rivendicazioni si è battuta valorosamente, decidendo il governo a dare la polizza a lutti i reduci e ad aumentare il sussidio alle vedove. Signor refrattario, 11: guardie regie ed i carabinieri del vostro Stato e del vostro ordine palriottico borghes~ ànno massacrato sulle piazze di Milano e sulle piazze d'Italia reduci e feriti di guerra operai, che avevano dato il loro ~angue per la guerra di cui voi vi vantale, in nome ... degli slavi annessi per forza alla grande Italia. in nome della libertà dei mari e dell'indipendenza dei popolo 1 ' ! Quali e quanti sacrifici avete fatto voi e la vostra :'.'\azionale, il di cui avvocato venne a promettervi i tre uffici di assistenza? Se voi possedeste un cervello pensante , i si potrebbe convincere; ma, se i muli servono ancora a qualche cose di utile, voi non potete far altro, che tenere i ceri intorno alle carogne che possiedono una laurea d'avvocato. Lega proletaria Comitato di:retti vo Ct->munlcadonl Alle Sezioni.· 11 Comitato Centrale di Milano c·informa che sono ancora pendenti le trattative col ministero per le speciali rivencLicazioni presen· tate nel nostro memoriale. Per questa ragione il C. C. è del parere che non si debba a11coraincominciare l'agitazione decisa dal nostro congresso. In ogni modo le sezioni si atter· ranno scrupolosamente alle istruzio· ni che riccveram10 con apposita circolare odierna. Espulsioni. --· La Sezione di Ginevra ha proceduto a:l'espulsione di due soci per atto cLicrumiraggio. Richiamiamo tutta l'attenzione del. le singole sezioni su questo grave inconveniente derivante dalla buona educazione ... civile che i reduci hanno avuto nei fasci federalisti. Tutte le sezioni. in caso di crumirnggio da parte di un socio, devor.o -decidere <;cn,z:attrola sua espulsione. Il -Segretario: PEDRONI SOTTO COMITATO TECNICO. Atti. Si rende noto ai compagni delle Sezioni a noi dipendenti, e che ci hanno inviato pratiche da espletare, di attenersi ai casi di massima serietà, onde il nostro lavoro non debba risultare nullo, o contradditorio. Per il padre del caduto in guerra Pampalughi, di Meilen, ed altri casi simili al suo, abbiamo inoltrato reclamo alla Delegazione del Tesoro in Como, ed appena in possesso di informazioni glie le spediremo. IL COMITATO. Arrfrl,(lmo ail'ullimo p0r/o di guardv1 della rronliera estone. Al di là della zona neu. tra vtdiamo in 1onta11a11z1a111/aJU11d1e,-r3os, sa. F' il primo posto di 2uardia rit>ii'rs,.~1•.:i10 ,omunista. Il corriere bohccvico che viaggia co11 1101 attr,Nersa solo la frontiera ver Jo:nc111dari: per n.oi /'autorizzazione di entrare in ll11ssia. Dopo una mezz'ora u11a bandierri bumca ~i ci:...<, ·,cino alla /Ja11,dierarossa. E' il se. gnu1e chl Possiamo proseg1Jirc. I ret;lolall mob1.'i, che sbarrano la strada, sono tolti dalle sentl11elle estoni e le slitte riprendono le11tame11te il cam111i1wP. assata la zona 11w. tra ,·icino allo sbarramento è un ·grupI;0 di sol</ati dell'esercito rosso. Quattro se11tir., l. le sono immobili ai lati della strada; gli al. 1ri soldati var[a110, ridono. Un ufficiale ci viene incontro. Il corriere bolscevico mi di. ce che è cm ex operaio. Ha l'aspetto forte. intelligente, simpatico. Domanda i 11ostri nomi e ci dà il benvenuto sulla terra d.l[a Russia comunista. Le slilf e rivre1ulono il cammirw rapidamente. - Tovarish, dasvidani;.ll! (compag11i, arr,.._ vederci!) - ci gridano i soldati. Da questo momento siamo tulfi tv,arish. La Russia i11tera è fatta di 100 milioni dl tovarish. Sallo dalla slitta a terra e seguo U corteo a viedl, rorre1ulo. Voglio toccare forte coi miei piedi la terra di Russia. Sono il primo italiano che viene dall'Italia ,ze/la R1tssia dei Soviet. E' un mondo nuovo, u11a mw,·a socieui, 1111anuora umnnit<i clw ve11. go 11 scoprire, <t conoscere. Arriviamo di notte a Yambourg. "fam. bourg è semidistnilta da/la guerra. L'esercito di Yudenich sco11Jitto ha incendiato vili di mefci del pase. Qualche casa è illumina. ra: automobili militari passano per le sira. de. Ci si conduce 1iella casa del commissa,.. rio civile della zona dove ci si offre 1111'af. fettuosa ospitalità. La tradizione della vec. chia ospitalità russa contirUJO nella Russia conumista. lntomo a una grande faro/a, sii cui è il tipico sam1vvar. prendiamo il the co11 vane, burro e uova. Provo una 1'rade~ vole Sll!nsazione di inllmirà come se mi fro. vassl in /talla. Una bimba mi corre tra le ginocchia e mi abbraccia gridando: Tù\·a. rish italianski! (cOnl/Jagno Ua/ia,w). Passiamo la notte /Jr w1 vagoIie a//a staziOnC', i11 attesa che giunga da Pietrograflo, do,·r è stato te!egraf<ito il nostro arrivo, 111w, vet - tura salone e una l"ettura letto per proseI:wirc. ARTURO CAPPA ldaUa Stampa di Tonn"'· AIJ' Avvocato di ., V. I. •• Noi abu1amo !>Cmprc saputo che iU av. vocati - sah·o rare eccezioni - sono nati a9posta per diiendere cùn buone r a~inni o con arzigogoli curialeschi, ogni causa, tutte le cause che sono loro aiiidate, giuste. non ~iustc, nobili od ;gnobili. 0•1eil,> è 11 loro m:stierc, finchè di!rà l'ordiname•1to t-r,r:;he. S(;. Ma un po' di , i~petto alh :.,:::~~ più pi.i. na td ai fatti bvn con.rollabili non i.;rcbbe rn~!c, sJ;l!c1. quando .. nel campo ro,ihco ne va di mezw non solamente fir1u:rcs. '>;! prc,prio e del proprio cliente; ma que'. ,o de,la chiarcaa d~llc idee e deih prt:ei- '>Wne delle iccli. Fin dal sorgere della W,(a proli:taria, ,1'.\j abbiamo avuto una polemica colle « Pal('inc ita!ia,1e » e col suo attuale <liret,ore. Qu~ii sono stati i i'a·,ti e le idv:! diSCUSSl: e quanta è staia la sincerità e ia log:ca messa dal nostro contradditore ·; No: aifcnnammo. anzitutto, che: 1 l esci deìla l eclerazion.: furono costituiti v,.: in. tc.res&..mc::to dei ~rurpi bor;;hesi ,mi,os..:a tisi in lsvizzera e colle prt;ssioni ,b con. ~ùh d<!ila monarchi? orovando la n0st~ asserz10ne coi ra1ti citati nelle corr:s;,ù"ltiente dei nostri reduci. col ~ 1attfJ.. r,!;c i rcdud della Federazio::e 11011 ànnù m:u vcr. <·ato un soldino di quo:1 e i fondi dei 1 '1!.d furono versati per iniziativa d::i grupr,i µa. lriottici allo scovo di servirsi dei rPd11<:ia loro r,iedesrallo nella ,•ita cotoniate. com~ è stato il caso o. Zurigo. a Ginevra. a Lo. sauna. a B1e11::e;col fatto che le ;111torltà consolari sono sempre intervenute ufficiai. menle nelle maniiestazioni dei reduci fa. scisti, cooservandù t3le influenza chè una disputa sorta a Mani~rny tra reduci, colonia e e ltalia Nuova » fu so10 risol•a coll'intervento del console di Briga. L'avvr.r.:atù d1 « Pagine ltaliiaii1c » se la. sbrigò dicendo: q Tutto questo è falso b. Noi affermammo e dimostrammo che gH clementi politicamente bOrghesi della Fede. t1;l.,zionc di Ginevra avevano c.ompiu!o un grave abuso della buona fede dei reduci, ln<liri.zxando al ministrQ - senza i! preav. viso dei reduci - la vergognosa pro-testa c.ontro l'am;iistia ai wserto-ri, e poic.hè l'avvocato di « Pagine » si -dichiarò d'accordo colle opinloni dei reduci di Coira e, vera. mente del compagno Mognato, ,101 gli d0man{lammo di prendere una posizione net.. ua e di dirci se i dirigenti della Fed'.!ra-zione avevano sl o no abusato deUa buona fe.. de dei reduci. L'avvoc3to non rispese. Noi aifermammo che i Fasci reduci sono sempre resta-ti sotto la direzione di elementi bOrg-hcsi - per interessi o per principio - e abbiamo provato l'asserzione citando il cav. Landi presidente del fascio di Zurigo; Rossi, del Fascio di Montre!lx; i padroni Giamotti e Noseda, pùnteiici del. la colonia e del Fascio di Vevey; l'i'lltraprenditore Perino, capo dei redud di Mar. tigny_ contoma10 dai padroni Pùrcel!ana, Gualino Giurctti, tutti sotto l'alta protezi0ne del ricco cav. Barber.ai Saverio: il te. nemte Ducoli ai Zl.14r. il quale, quando par. la ai reduci, non à eHro da ricordare q che ogni reduce à il dovere di tenere alto il nome d'Italia-•; il Varlecch!; il Bellarlù ed il Guerra di Lucerna, i quali non sono stia,ti mai un'ora solei in trincea - e la lista potrebbe c011tinuare. L'avvooaio di « Pagine Jfla!iane,. se Ja spiccia col dire che « l'influenza del cavalieri e dei borghesi è nulla nella Federazione». E inta<11toa Ginevra i nipprc-sentantl della Federazione, riuniti a Congresso, s'inchinar.o al tricolore. i reduci fanno ber.icclire il tr:colùre dal prete. nelle feste llei federa1isti s'inneggia, G!I «tricolore». al « 1101ned'Italia». si banchetta come ai Lo. carno i1isieme al fior fiore dei borghe i COllservatori: a Zurigo si fes!ezgia lù Statuto e c;i fa cordone -al con~ole. e l'avvocato tuo. nn da Lu1?nt10: « Chi l:wora man~a. chi non lavora 11ùn m;ingia ». Noi afferm1mmo e i reduci di Coira e di Basilea iurono d'accordo con noi - che la Federazione ì: un'associazione pl)li. rie.a b~ unione all'Associazione Naz:0?12:e, e lo provilmmo col fart0 della. . . Sù'.lù~crizionr. pro Fiume, col programma stesso del. l'an·ocato, colla c.onferma della ~•residen... ·,11 che « i •ectuci d~vono fare la I )i o Pv'itica di classe•. coll'unione alk Nvio,~le ( omoa·tien!:. L'avvùca1o d1 e Pagine» se ne usci dal ,otto della cuffia spi-,gandù c;,.: I' /I s50ciazi011c ;-.Jazioualc ~ apolitica nel :r.tdeslmn senso e nel1'1~tc:;somodo :n cui è aJ>0. litica fa Slia Federazione e che qursi:i 11m1 è leirnm c1>11 vincolo di sorta al'a Nazio. nale •· E i11t:1ntù o! Coni...,·esso di Ginevra inter~ ,.,,.,,einv;lato - il rapprese11:a11te della Na1.io11alc;questi r,romett~ tre uffici medico-legali all:i• Federazio11e. la quale lt,vit:G lo stesso rappresentarnt~ - avv. Danzi - ,. fare un g-jro di conferenze in !svizzera. Domandiamo cos1 !significassero qaestl rapporti tra h Naizionale e la Federazioae. l.':ivvocato non tisPOsc .. U Fascio reduci di Lucerma è. dal suo vicepresidente regolarmente oonvocat.o: vi intcrvenitono r sOci. che eKl'll'◊ sempre inter - venuti., i più attivi; delib:irano di st::1ccarsi dalla Federazione e i so!di e regalati,. <lai patriotti « borghesi » decidono di passarli ui propri soci muratori ed ai serrati, nù11 trascurando, del resto, altri reduci !1on mu. ratori e nO'!l organ:iZ?'..itl Li:bvvocato <li i;Pagme •.; crnancan-do di rnrrispùn<lenti, grida lui stesso al e colpo di mano». alla <sottrazione». alla « gran via ,,, alla mancanza cli 011està. E dopo POciti gioml chiama i suoi lettori a testimo. ata,·e di aver scrtttù del iatto di Lucerna ~cn~'.! avergli dato importanza. Allegra. me11te. ,i ..,çP-ra:ie e del Parlitv soclaiata !icir.ese, ,,~ 1:'istesso tempo che, se avesse po,•,t<;, a- • •·e,,;•; creato un 11u J ,o par lito .;nnt e il Pari,!·'>,. l,'wvocato risponde: e Alle r:sorse ,~- raie c• tt:r.go all'istesso modo che a1 movimento operaio dò il meglio di me ste<;-;o•· Uò non smentisce aifatto che l'avvocato. 11,0;,trc a11cora faceva parte della Sezione Socialista di Lugano, e attingeva -alle ri. -;orse operaie si proponeva di costituire un < nuo,·o partito•· La settimania scorsa, l'avvocato tentardo di coprirs~ ripùrtù la deliberazione del Con. grcsso della frazione socialista astensioni. sta italiana, La quale proporrebbe di costi. tuire un partito comunista italiano, e ci gridò: Siete traditori anche voi ? Dopo le precedenti prove di miserevo}Plcg1e,a ron ci si'lmo affatto stupiti -:..n:: l"a\. vocato tentasse di i;tirare dismvoltamente la questio:ie. Noi non parlammo aifatto di e tradimento• quando accenn'lmmo a) ten. tativo dell'avvocato di costitwre un nuov" Partito c.ontro il Panitù. Traditore del socialismo, l'avvocato di « Pagine Italiane• lo è per a•ver aiutato i partiti nazioma,Jisti, le cri<:cbe militari, ,t Governo, « borghese » del ricco Salalldra a gettare sui campi delle, guerra l'lt~iia µer tre quarti proletaria; per avere condiviso la resr,onsabilità della morte e del mutilamento di miliotù di operai, di contadini in una guerr,a• voluta e diretta dallo Sta tù bor. ghese, discussa e merca'llleggiata con e ;ic. cordi segreti • dall,i, diplomazia segreta, mentre la maggioranza del Partito a e1-i e--,çli apparteneva affrontava le re,;trizlom, le repressioni, le violenze, i processi, Ja galera del Gùverno borghese per l'affermazione dell'idoo·le socialista. Se w1 operaio avesse posto all'avvocato questa dorri' 11da: - Voi, che vi dite socialista e che siete per la guerra, quale seria garanzia, potete vvi oifrire che i Governi borghesi dirigano la guerrai a scopi di glustizfa e di libertà ·1 Nessuna garanzia, meno che la rropria ipotes~ la quale si realizzava nell'apcstasi.a del principi soclalist che a'VVeniva nell'avvocatù. E cosl tutti abbiamo visto, ce,me Gi sono realizzati l principi democrallci e;c!. la pace di Versailles, e col patto di Lo1L d-ra e colla spartizione delle colonJe e deL la Turchia! Ora, che cùs,a à a fare con questo tradimenlo il compagno Bordiga ed i suoi armci antielettoralisti ? Il Bordiga, il quale crede che il nostro Partito non s!a, nella ~ua costituzione e tatticai attuale, efficiente azra. zione rivoluzionaria. sarà sempre cornpas:no che noi ameremo fraternamente. farli non si è e mai • coniuso allellc filt dei nazionalfst~ dei democratici, ,deti intlitaris,ti borghesi, dei ~~)italistL E quando Bordiga cùstituisse cogli antieleziorustl ·m nuovo partito, egli uscirebbe dal nostro. L'avvocato di « Pagine Italiane > mentre «restava» nel Partito socialista ticinese, e e ettingeva aUe risorso » cleUe organizza. zioni create da codes10 Partito, si proponeva ed annunci.ava. di voler costituire un nuovo partito. Questo è quanto non indica proprio aU'avvoc.ato d'alzarsi a fare la !)re. dica dell'onestà ai reduci di Lucerna. E quando l'avvocato dice, che e se '11011 è inscritto al Partito non è per sua volon.. là, ma per selt8rietà altrui », questa voltia vede chiarn, che 11oi preferiamo essere set. tari e mon traditori della nostra fede, per ripescare l'idea di patria, nel sangue proletaTio ver&ato per la guerra del ge'lle. raie Cadorna, di Sa.land/'3! e dcl cotoni.eri di Milano. (l r.) N. B. - Quanto al nostro pensiero s111 metodi del compagnoBord.iga, i nostri let. lori erano già fissaJi per l'articolo pabblicato nel numero del I.o Maggio, e che (avvocato Iwn era affatto tenuto a f,eggere. I reduci di Ginevra contl"o l crumiri La Sezione reduci /Jroletari di r.inerva /11J esplllso dalle sue file due muratori crnmiri. L'energico e coerente conteg110 dei nostri reduci di Ginevra dimostra con 011anta se. rietà e disciplna intendano i n.ostri reduci l'azione della nostra l er:n. Non per scherzare e I1er ciarlare sono organizzati i no.sin reducl, ma per agire rd. agire co11 serietà di prof)osifi. Ciii è con noi dew atteirei·si strettameute alla 11ostra disciplirra. che è liberameme scelta ed <u:cettatu. Non è di. scipUna militare, la 11nsIra, rsercitata indi. pe111/e11terne11dtealla volontà liberamente espressa del soldati, lld essi imposta contro le loro stesse ider ed interessi. L'azione tlei 1ed11ci,e JJ,'!r i loro 111lgliorame11liimmediati del programma idealistico da essi t,·acciato nei vari Congressi nazionali ed iruernazio. 1wli, essendo inti1111mumte coflnessa con quella di lutto il f)ro/etarialo orga11izza10 e socia/Lçta, noi 11011 vogliamo 1110-ra/menteed i11!ellftlualmen/e suicidarci lasciarulo nel no. stri ranghi uomini, che I/On sanno tener /C'. de a, vrincipi <'d a/l'azione volontarirunenfe accettari. LA LEGA PROLETARIA. Da Coira Domenica 20 corrent~. si tenne l'alllluncla. ta festa promossa dalle organizzazioni pr0letarie locali. a tobai!e beneficio delle orga. nizz.a-zioni stesse. Riuscl una solcmne mani. festazlone <ii solidarietà di classe. In questa occasione, lasciando ai compag1li di Lucerna la cura di mettere i punti ~u ,rii « i », dicemmo che « per conto nostro dell'onestà del redattore di « Pagine Italiane». appresa nei codici dello Stato ! ,rghese, ce ne strafregi1iamo sa;JeJ>dc Le. ae che la sua onestà consist:\ nel vivere cr Ile risorse delle org-a1;J,.,z,a,zio1d1eille clas. Ri.ngra-.,,iamosentitamente tutti coloro che vollero concorrere al!laibuona riuscita della festa inviando rega•li per la nostra pesca, ed in particolar mo<lo l'Unnione Musica,Je lo. cale per il suo intervento g,ratulto. L'incasso fu 11otcvole e nel prossimo 11111mero @remo Il resoc.:mto esatto delle spese e del ricavato netto. La Lega proletaria reduci di guerru.

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