L'Avvenire del Lavoratore - anno XXIII - n. 24 - 12 giugno 1920

L'AVVENIRE DEL LAV0RATORE da cui è affetto non da altre che non ha; ora i vinti che cercano altre cause della loro sconfitta per non palesare a se stc~- si e agli altri la propria dcbokzza. mi fanno l'impressione di un tubercolotico che si facesse curare i calli. A dire il vero, nel raso no~lro. la enorme maggioranza dei vinti riconoscono di aver don1to soccombere perchè le forze non bastarono a sostenere più ·1 lunr,:-o l'urto an·ersario. Ve ne sono tulla\·ia di qudli che attriLuiscono la colpa a Tizio, Caio. Tiburzio. a errori tattici. a mosse ~hag:liatc ccc. Tutta fantasia e non della più sana; la ; erità incontestabile e incontrovertibile .': che la battaglia fu condotta e combattwa henc fino all'ultimo; che tutte le po~izioni furono clifei;c strenuamente e mantcnu te finchè ressero le forze elci no~t ri combattenti. Quando le forze, os~ia 1 mezzi assolutamente indis1,cnsabili per l'esistenza. che sono poi parte integrante di ciò che noi chiamiamo forza, vennero a mancare si dovette cedere. Si c.:det' e dunque per mancann di forza. per debolezza. Debolezza, diciamo subito, di tutta la classe la\·oratrice svizzera, la quale non seppe e non potè sostenere i suoi campioni di prima linea come quella padronale. ch'è più forte e più azg-nerrita. '-Ostenne i propri. E' dunque nella debolezza che bisogn,1. cercare la cagione della sconfitta e non altrove. Accertare il male vuol dire indicare il rimedio: la classe lavoratrice svizzera, e quindi non soltanto i lavoratori cdiii ma anch'essi, ha da rafforzarsi. spiritualmente e materialmente, se vuole vincere le sue future battaglie. Zurigo Seraptaromuratsoerrirati OPERAI, COMPAGNI, INTERVENITE TUTTI ALLA GRANDE SfRAT A Pl?O MURATORI E MANOVALI, ALLA ST ADT1-IALLE, SARATO PROSSIMO, 12 CORR. CONDUCETEVI LE FAMIGLIE. r ACCIAMO UN'IMPONENTF, DIMOSTRAZIONE Al SERRATI! ABasilseicaontinuerà aI~ ,orare 48 ore per •e&tl•ana Il principio dalla solidarietà La lotta di una minoranza pngna- .:e, sorridertte aJlc minaccie cd alle soffe•·cnze, è sempre bella e mortifi- .:·111tc.Bella per chi la combatte e per chi sa comprendere la fierezza .!elle avanguardie; mortificante per le 11aggioranze snervate ed indifferenti, 11er gli ~goisti dello stomaco. Bella e ·oraggiosa è la resistenza degli ulti111inumerosi nuclei edili, minacciati Ji ostracismo e di fame da padroni ben forti d'organizzazione e di volon- ,:\ di dominio. Sono padri di famiglia e devono dar pane ai figli, sono gio- , ani sostegni di rispettose canizie. Quaicuno ù la dom,a all'ospedale. da lungo tempo. Son vissuti lavorando. producendo. am: 11do. I fanno i mu- -;coli rifatti nel quotidiano esercizio t.lci polverosi cantieri; lo spirito modesto e forte. Hanno anche i difetti, le dcbGlezze 1un,111cS. i capisce. Ma essi sono brec.:;,1 e lott:lno: pochi 'Ontro molti, po\·eri contro i 1ic::hi. ;;,cn,1i contro gli arn1ati colle leggi ,tatali, forse digitLni contro i gaudenti 5atolli. Perchè dunque lottano ancora, se ~li altri ànno dornto piegare od ànno rnluto interrompere? Il conto non ric<;cc a chi usi le ragioncelle dei mr111etidelreconomia domestica. Sono dei pazzoidi? Io li l)rcfcrisco ai fedeli che si accovacciano alla prima frustata del padrone. Eppoi, ,·ivcre nella miseria non è di per sè mia pazzia? C'hi cerca di slargare il cerchio della miseria che lo stringe, non è un uomo normale? Ai sen'>i di una certa scienza e della morale borghese è anco,ra più normale ed onesto. se riesce a spezzare il cerchio colla ben fa,ta frode commerciale. col raffinato -.fruttamento di fabbrica. col trucco e colla truffa. Sono dunque degli ostinati! E i padroni non sarebbero degli ostinati anch'essi, forse solo per il fatto di avere la forza del capitale a fianco loro? Sono degli uomini a sentimento. Il comusnoecialidsitBaerna sussidIialnoratoardi llsl errati Ec:..:otutto. Hanno il sentimento della dignità operaia, il sentimento della solidarietà, che li lega alla causa ge- ·1erale del proletariato. Se non tutti, la parte migliore, che a,·vince il rec;;to. Perciò, tanto più bella è la loro resistenza, tanto ptu mortificante è la scarsa solidarietà data dagli altri. C dciiamo pure t11,e5ta verità: non solo il proletariato svizzero, specie quello della l::lmpagna, à dato poco rispctti\'amente alla ne~essità della lotta, seppure nHilto in confronto ai precedent\; Yi sono interi gruppi di muratori e mano\'ali ,he àn dato pc<:.ima prova di solidarietà, e potevano dar molto, P::!rchO:: lavorarono sempre. Lo diremo a lotta èl!SS~, ta. Ma chi vuol intendere, intenda. li sentimento della solidarietà è la noc;tra forza morale che si tradu..:~_J;1 L,tti tangibili. La fa111i11;lia è il nu... h.:u sociale meno dic;trnttibile. pe:-chè ce111c-11tatdoal più squic:ito sentimento di solidarietà. La s0lidarierà che si ,.:)rigiona dal ctuwe che ama. Noi dician10, ..:hele nnstre iamiglie de,ono formare una f".miglia sola e cli,·idersi il pane e le soiierenze. Il precetto cfr~ti•,no è: d,1i il tuo surcrfluo .1gli altri: 1l socirilismo supera il cristianesimo mitingaio. e dice: accomuna coi tJJr i f::1telli an.:he il tuo superfluo. Noi siamo i costruttori di J1:1 a\'\'enire, d1e domanda la prova dd sangue. Ve ne sono, ..:helo dareb1'ero a parole. ma la stori1 li cancella; ,·e ne sc11.J~hc lo ,ersano realmente. Questi sono i veri comhattc,ni dell'ide:ile socia!: ,:,t. Oggi ci si d 1111::11da 111~11" ~i doman<la la genero'; là finanziari:i per sostenere le -;colte a\'anzate clelh classe muraria. - Compagno. stanco! io ho dato ,; - C'ompag•10, pc.rchè gli altri Li:-.' lottano non son stanchi ancora? ANGELO DIRlVOLTA. Resistenzaammirabile I.a lotta eontlnoa a Wlnter•hnr La . reazionae Zr igo Indispettiti per la magnifica prova di solidarietà e di resistenza dei muratori e manovali di Zurigo, la borghesia paladina dei capimastri cerca di stremenzirci colla reazione, arrestando i nostri più buoni compagni e minacciandoli di non si sa che cosa. Per il sempl;ce fatto di aver incitato gli scioperanti alla resistenza, i compagni Gasparotto ed altri, sono stati trascinati nelle galere della libera repubblica. li prolet:iri.--.to di Zurigo è completamente solid::ile coi compagni perseguitati. La borghesia vedrà che non sono le minacce e le violenze legali che potranno far p:egare i mu~atori e manovali di Zurigo. La lotta sarà continuata. I compagni di tutta la Svizzera dovrebbero aiutare gli sc:operanti di Zurigo, che sono disnosti a combattere fino all'ultimo per difendere i dir:tti dei muratori e della classe lavoratrice intera. L'esodo dei muratori de 82'n Gt-<ll..-- INDICIBILI SACRIFICI. (epe) La lotta dei muratori continua, ma diventa sempre più grave, perchè siamo abbandonati da tutti. Eravamo riusciti a combinare in qualche modo con due capimastri disorganizzati ed avevano cominciato a lavorare quasi tutti i compagni che erano restati sulla piazza; ma dopo un giorno e mezzo si videro tutti licenziati per imposizione della Sezione Capimastri. Vista la grave situazione, si deliberò di partire tutti da S. Gallo, meno due della Commissione, per occuparsi magari a far fieno, pur di non cedere senza condizioni. Sono tre mesi a S. Gallo che siamo in lotta, e benchè la fame batta alle nostre porte, il nostro spirito è quale il primo giorno. Avanti sempre, sperando. Alp,oletariato taliano ·da Hrt11,a e l\'ntheH COMPAGNI OPERAI! Dopo si.orzi e sagrifici ben granrli. fa Se. zione del P. S. S. è riuscita ad aprire, in questa valle del feudalismo pretino, la Ca. sa del Popolo, con addetta Camera del u,-. ,·oro, 011devo.ter organizza.re tulle Le: forze operaie ciel Sempione e del Loctscilberg, forze che du molt1 anni son diSperse ed ab_ ba11do11a1e1df'/11gord1gia mai sazia dei ca. f)ilalisti, Voi avl'le visto co11Q11af1s11a11cio ii pro. leta.riato di Qui corse u/l'foa.uguraziorie dL"l- /a Casa del Popolo e quanti furono già queL li che si inserissero alla foro lega di me. &fiere, ma molti di l'Oi purtrovpo sono re. stati indlfferenci col dire: -- Abbiamo scm. I muratori e manovali di Basilea possono dirsi i più fortunati della Svizzera. Infatti grazie alla famosa legge cantonale che proibisce alle parti contendenti di proclamare scioperi e serrate finchè pendono trattative davanti l'Ufficio di Conciliazione. essi sono riusciti a mantenere finora l'orario di lavoro di 47 ore per 5ettimana. L"Amministraziont comunale di Berna, :n maggioranza socialista, ha cercato altre volte di derimere il conflitto pendente nell'industria edilizia. I suoi sforzi però s'infransero sempre contro la cocciutaggine padronale. La serrata del mU'ratori e manovail con- pre mangiato senza l'orga11izzazio111- e man. geremo ancora! Le trattative dav:mti l'l,fficio di conciliazione durarono quasi 3 mesi. L'Ufficio stesso ebbe occasione più volte di fare delle proposte conciliati ve le quali però non soddisfecero mai appieno ambo le parti. Ora però le trattative hanno avuto termine. Vencrdl 5 corr. ebbe luogo l'ultima seduta davanti l'Ufficio di Conciliazione costituito in Collegio arbitrale. Dopo sentite le parti. il Collegio stesso, in considerazione che prossimamente il popolo di Basilea sarà chiamato a decidere circa l'introduzione per legge dell'orario di 8 ore in tutte le industdc. ha riconfermato le sue precedenti proposte, e cioè di mantenere l'orario di 48 ore settimanali fino a tanto che !:'li clrltori fuma. La situazione da parte deg-1! ope, ai Compagni di m~cria e di Fatica, i-01.sic. è sémrrc buona, iol'SP.mig-l!ore deU·' ~e,;.1n- te ili errore, pe11s1'ndo che /'organizza_ da settimana di sciopero. zio11e 11011porti a 1·oi ,l, i benefici! A l'ere La settimana scorsa, cioè dopo che gli operai si erano dichiarati disposti a riprendere· il lavoro con l'orario vigente la scorsa estate, l'Amministrazione fece un altro tentativo; essa invitò gl'imprenditori ad aprire i cantieri e far la,·orare gli operai. Gl'imprenditori bernesi si dissero personalmente dispostissimi a farlo, ma osservarono che non era loro permesso: il Comitato centrale della loro Federaiionc lo aveva proibito ed essi erano costretti ad eseguire gli ordini del Comitato stesso. Visto che ogni sforzo riuscirn va1;0. constatata la tristissima condiIl ripulisti di cn1miri fatto 1ue sett'manc fa, ha servito a meraviglia. O,m ..i il n-rn.ero di questi disgraziati si conta sulle dita. Nessuno, nemmeno un oi:;eralo it11iarw tra. db('C 1a causa. Degno i!i nota, l'elemento nos1~o, abihr:lto a fatti più che a, p~rol-~. si ma,:,tiene in prima linea. Forse in nessuna località della s, izz._.ra ia situaziorc è così buona come per noi. Le dolorose n-otizie di abbandono ct: lotta ·n 1ltrc !-. ·,,•·.'\ non ha1,H{l per niente arf;;Jto scosso il mora!e Jel serrati. Nell'assemblea di sabato scors,l fu deliavranno deciso. F.cco il lodo del Collegio: zionc dei srrrati i quali non percepi\·ano t:,er1to di conttnuare fa lottai. Se la Fedcrnllcun sussidio. la Giunta comunale si zione dei capimastri aspetta che la piazza ~ Il Collegio arbitrale delibera ad una- riunì d'urgenza sabato u. s. per an·isare di \Vinterthur 5i pieghi. dovrà atte-:idcre nimità che le proposte del z6 aprile e ai mezzi onde ,·enire in aiuto dei serrati dell'R maggio riguardanti l'orario di la- 5tessi. molto. · · La Camer.a. del Larnro locale 'Jrtmli ha ,·oro \·engano mantenute provv1sonamen- Com,tatato che i lavori che potei·ano ·s mc te fino alla dec1·s·1one del fotto suo 'o spirito' di battaglia per cui i te e preci a n 1·enir eseguiti direttamente e subito a- - popolo circa le condizioni di lavoro nel •:rcbbero occupato soltanto una piccola muraiori sono scesi in lotta: ed i mezzi 1:on cantone di Basilea. :\ Ila Federazione S\·iz• parte dei serrati. la Giunta stessa del i- mancheranno. zera dei capoma st ri si chiede di permet- berò di mettere a disposizione della Com- Sti(!no sicuri i comp~ni del Comit.ito tcrc alla sezione locale anche in avve- missione comunale per i sus~idi la som- Centrale e gli altri compagni serrati di tutnire un'eccezione alle norme concernenti ma di fr. 20.000 per aiutare i serrati. Que- ta la Svizzera, che Winterthur sarà un bal'orario di lavoro da essa Federazione fis- sta decisione fu presa ad unanimità. vi I S · · · · lwa,rdo il1es]}UgrrabUe. ,ate per tutta a , vizzcra e CIO 111 con- :tdcrì cioè anche la minoranza borghc5e. 'd · d Il · I · Come 110,·c settimane fa: Vive le 4'- ore! ~1 rraz1one e a prossnna rego azione Pure ad unanimità fu deciso di chiedere clcll'orario di laYoro pc•r mezzo di una al Consiglio Comunale l'autorizzazione di Viva la lotta! legge cantonale •· mettere a disposizione dei la\·oratori ser- =================-- Va osservato però che questo lodo ar- rati altri 40 _ 000 franchi nrl ca~o chC' la hitrale non è impegnativo per le parti. lolla perdura,se. Lasezionsoecialisdtia5ciaffusr Però queste ultime hanno da dichia rare entro il 12 corr. se lo accettano o meno. I nostri compagni lo accetteranno ;ndubbiamentc come a suo tempo avevano accettato consimili proposte conciliath·e. :'.\!'on si sa invece cosa faranno !(l' imprenditori. Se si considera che la decisione del popolo di Ba5ilca circa la nuo- \'a legge sull'orario di lavoro non può hrdare più di 3 o 4 :settimane. ,ccondo ogni più elementare norma di buon senLa decisione produsse un;_ fa ,·orcvolis- ~ima impressione tra i lavoratori r colpì in pieno grugno gl'imprcnditori. :\fisc gli operai in condizioni di poter attendere e assestò un terribile schiaffo /I 6 corre1111: (assemhlea straordinaria della Sezio11e Socialista discusse, co11 ca/. ma e chiarezza, clrlla ,ituazione rirllo <cio. µero dei muratori e mano1•ali, dai quali si apprese che lo staio fi11a11ziariodel Sindacato è tale da rons/g/iare pro11te misure. morale ai padroni. [mmaginat<·vi: l'am ministrar.ione comunale della capitale della Svizzera delibera ad unanimità di aiu- •arc gli operai senati dai padroni: la decisione significa condanna dei sistemi !ella PcdC'razionc wizzcra <lei capomastri. so si dovrebbe attendC'rc che lo accet- •.assero anche i capomastri. ~fa da code- _ ~, i sig-nori ,-·i:, da aspri tarsi di lutto. quinAlcuni compagni socialisti si offenr'ro vote11/ierl di anticiparr la somma di fr. 2000 a titolo di prrstilo. affinchè i muratori più bisog11osi, che da sette settima11c lotta.no per una causa più che giusta, possa,w fare u,1 nuovo slorzo e 11011 piegar già la testa da1•anti alla rotrnza degli ,fru1tatorf capitalisti. di anche la pugna contro il buon ,enso. f'uò darsi qttil'di che 10 accettino. 111a non è escluso eh,· lo respingano. In quc• st't1!timo caso tenteranno d'imporre l'orario di ore 19 Vi ,c-ttimanali a cominci:m.• da lunedì 14 corr. Se lo faranno s1 avrà la lotta immancabilmente. T nostri compagn; di R'ls;lra non sono disposti a piegarr scnz' altro a11· imposizione padronale: essi sono nronti al ci1111:"IO.<::aranno truppe frrsche che ,c1:11rlcranno nell'agone e daranno parrrchin filo da torcere ai d!'~f)ot' ,!ell'orga ni77a Agli Abbona.ti Si era pensato a dare una festa pro mu. An:isuu11n i ,wstri abbonati, che ralori e manovali serrati, ma 11011essendo nella scrondt: (f'/ÙltliCirUT di gillf!llO in- possibile orga11izzar/a in breve tempo, me.,1_ tre il bisogno è urgente, si ricorse al wectmincerem I) ari lm·iare i rimhorsi o stilo. Più tardi daremo la lesta per rimborf>itfi ~li arrf'trnti del 1920. sa.re i comvag11i che voUero ve11lrr l11 a/u. Li preghiamo , irJmenf t di riser to dei serrati i11 questn mome'llo criticis\L mo della lolla. \'arei buona a( C!J!rlicuza, e intanto f)orgimno loro i nostri rin[!razia111fllt1 / 'A \/.vf/;..;/STRAl./()N/· Se le or~a1niuazioni svizzero;: fossero sta~ te :in.imate <la 1ltretra11ta buona ,·olontà! (N. d. R.l BibliotecaGino Bianco ~<'mpre mangiato è 1·t>,·:J ma c11·, tr ~emvre sgobba10 come dei J'Jm:iri e 1•: s•111 ab/Jru. liti sul la,•oro, ed in comve11so 11011a\'ete a. 1'1110 che le b1·iciolc dei su11!11osi f}l)Sti dei 1 '>ilri pac/ro11i; (/l'<'IL' sempre 111a11giutom, a uve/e b11g11a'vcol 1·osirv sudore Le 11ic1re '.!e· .''ll':',tii!i0ll'! e d,·i Loclsc·h!Jerg, 011tle r-. ,;. dei cvmoda e 'Je/or,, la ri1111io11i1e1I! ru!I: io. nate dei pescica11i ,•ostri sfm1fotor,: 1•oi, che negli arro1'entati meriggi d'es1c1t.: e 11,lle gelide gioru.ate d"im·crno 1abbricaste son. 111osipalazzi e deliziose vilu-, 1·ivete i11 fe. ridi /liguri o barcrccacce do111i11a1deal 1·e11. lo e da./la pioggia; voi che siete i vicconie. ri sepolti, i cercatori del carbone, qua11t~ volte, 11eUelunghe giornale d'inverno, ve_ d1ste i ,·ostri bambini batrrre i de111i dal frt:ddo, pere/ii lù ,·osi ra stufa era spi 11ta, e pur osate e/ire: - Si vive Lo stesso! Ma pensate qualchevo/la, o compagni, qual differenza di 1·ita fra ,·oi. che \ie1c i prodnllori di tulle le ricchezze, e i ,·ostri padroni che 11011 1eso,w che i gaudenti. E se pensate a ques10, do1·ete pur co11vl11cer1·i che la è un'i11giusrizia. Se una cosa è in. giusta, perchè 11011/iC11sateal modo di sop. primerla e vo1er fare ww vita 1111 po· me110 da bestie ? Se ciò 1•ofece, non 11otretc 11iai riuscirl'i rt•stando d11·isi; solo la forza ope_ raici fa iu giustizia oprraia, e solo /'1111io11e /11 fa forza. No11 è colla rasseg11azio11evrcd,cu/u dai ,a/si pastori in resze nera, che otterrete dei miglioramenti, ma solo colta vostra orga. 11izzazio11cpotrete strappa.re ai vostri sfrut. tmori degli a11111e11dtii ,,aga, drì mi!lfiOra. menti di vita. Orga11izzr.11do1•i 1·01 farete parte de/fa grande famiglia {)ru.etari<z, imvurcretc u 1•ia11da 1•i affrate,ferde coi (0\"0nJori tli alIre lingue e pùmo 11iano f'0rf!t1T1izzc;zio11eo,/. tre al hrnessere mora/e. 1·i farti comprendi:. re qua1110si,, bello r essere intemaziona!i,ti, 1·1 liberali du quell'odio di razzu prcdicafo_ ,·i dui 1wzio11rJ/!s1i1,escica11i, (amori dcUe guerre, a/JfJ0rla!,ici cli ir1audite ricclu·;;ze 11e1loro, d1 miseri .. e di /ag;-·me f)er ,·ot. Ascoltale, o io111pag111,a ,·oce di coloro che 1·1 1·ogl10110 \'lllCcram, 1:1e l1c·11e; 1wn dule '>l'lllllre asco/rn e, coloro che 1·i hanno sempre /radili, a coloro che in 110111c di una relif!iom• ch1 11cv1mr essi credono, 1·i vo. gfiono sollo111essi alle loro vogfic e a qut/. le dei loro compari borghesi. l'oi bcr1 sapC/c ,ma11te lugr111w, qua•1to sw1gue, qurnta 1·crf!0gna costi ai /JOPO/i la 1e/izio'11; \aTJele come abbia essa 1•io1r,to le lcgJli piu sane dc/fa Natura e dell'Umanità. Colla vromessa che l'Oi saiircte nelle imma. ginarie bct.titudini celesti. vi fa ora scende_ r1• nelle materiali abbiczioni u111a11te. Sorgete, o comvagni operai. una buona 1•olta dal /1111gole1argo; scuotete le 1·ostre pesanti c.:te11e e promettete a 1•oi stessi di dare ai vostri figli m1·a,•w11ire mif!fi<>re. L. f-. <per 111 TUPflOdi 50,·vcr,ili). p~-~ }L,~~~!,!!.'~se!!i~,~~ organ zza f e V i vello alla più , i\'C1 solidarietà delle sezioni e dei singolr cnmpagni di sot1oscrivere largamC!llfc ol prestito cumuni.,ta. la situazione economica e politica italiana è tale che, prima o dopo, non mancl!erwmo /f> drc113fa11ze propizie a1l'f1Zsurrezionl' 1J:,[ /JI oletariato socialista ed all'ini:oi, dcU'er•t rivolu:donrtria. Se il ,,onit,J e la clrln:,l lavoratrice darallll'} alla ; ·ir Pzione larghi mezzi finanzieri, le sarà pnssitJile fare una \'l''>la pr J/.r·~andn. di preparazione e di orrwnhzazione, svecie nelle campai:ne men•J illuminate dalla fede socialista. Tu'ti c,,foro che acqui-:,tano ml'aziona dd pre• stito comunista, contribuisccmo a,/ ar,rire le ,·ie ([('I/a •, it!oria del <;ucfoll- 'ìmc•. Le nostre sezioni devo1UJ rivolgersi dùctfanumte aUa Commissi?,W Fsern!ira per il ritiro delle azioni. L'imr,c,, to sarà rimesso in bloc··1 all,i Dir( 7 ·(,ne. La sezione di Zurigo acquista cento azioni La sezione socialista di ZLlrigo <le- ..:iseall'unanimità di acquis~:ir•~ renio azioni del partito comunis~1. f soci che ,·olessero Jquist:i.,nc per conto proprio e non potcs.;;c:-opagarle in una volta sola, ne verseranno l'importo per lihere quote da ;-imettere al collettore appositamente designato. THA.LW:L La nostra sezione, nella sua ultima riunione, discusse largamente il manife<;to emanato dalla Direzione del P,nito, per il prestito comunista. Conscia della necessità dei m-:!Z1,i o.:corren ti per l'attiva propaganda, e per sussidiare ed assistere tutti quei luoghi dove la fiamma socialista ,·:i accendendosi, illuminando dt!lla no- ,ra iedc molte coscienze che finora iurono avvolte nelle tenebre, decise tli appoggiare su Jarg:i base questa nol;lile irtiziativa, acquistando subito due azioni e proponendosi di acquistarne un numero maggiore. in un tempo non lontano. Inoltre deliberò di contribuire per '.'acquisto del biglietto ferroviario al •egretario del partito; il ritardo a questa contribuzione non è dovuto ~,Uanegligenza della sezione, ma bensì al fatto che l'assemblea aveva deliberato di attenersi alla proposta della sezione di OerHkon. alla quale pro- :-,osta era dovere della Commissione rs~cutiv, di da.re corso. Visto che più nulla si motivò in merito. la sezione seguì le molte altre, e cioè contrìbllcndo secondo le proprie forze. le delizdie llbaurocrazi~ e le signore d! Verona L' l.,"nità di Sal\'l:lllini pubblica questo articoll',to e noi ci affrettiamo a rega- :arlo :!i nostri lettori. • C't·ra nna voita a Verona ti deposito dcli' 8" hcrsag-licri. 1:-'-irl'che il colonnello di questo n·ggimento iossc di famiglia fiorentina. l' pen:iò desiderasse stare a Firenze: ma im·ece di andarsene a Firenze lm. occupando un solo posto in un treno \·iagi;iatori. troYa$Se preferibile che ÌOSSl tra,fcr;:o l'i,·tcr0 rl'g-g-imcnto a Firenze-. ln <1uc-st1 I< mJH cnt1c1 di crisi dei tra- ,poni e di mancanza di carbone, dc\·c forse l"amministrazion<' drlla guerra dare a nn colonnello il di~piacere di rifiutare un piccolo desiderio come quello di trasforirc da \"i.:rona a Firenze un deposito cli 1111 rcgg-inH.:nto? :--:eanche per idea! (Il compito dei sindacati nella rivoluzione russa - Gleboff). Insieme alla lotta per la giornata delle otto ore, vi fu lotta per l'aumento dei salari, che occupò molto tempo le orga,- nizzazioni professionali. Il prezzo dei generi di prima necessità era aumentato ad :111'altczza incrcdil/!e durante la guerra, mentre l'auwcnto elci salari non si era verificato che in certe industrie, in piccolissimo numero, perchè l'arresto di <JUCstcindustrie anebbe causato la rovina del governo imperialista. Di più l'aumento di salari an·en,e in lieve misura e non migliorò la situazion,· tconomica della chssc la,·oratrice. I capitalisti sostenuti dal governo bor- !;hese di !,eone Kcrensky, si mostrarono un po' benevoli verso gli operai. ma essi ;;-li disputavano ogni soldo di aumento spingendoli molto spesso allo sciopero. \llora incominciò una lotta per stabilire i salari minimi e fu grazie ad un vivo attacco ri\·oluzionario. che gli operai riuscirono a vincere la resistenza borghese. I capitalisti cedevano mal volentieri e quando gli operai riuscivano, sia con mezzi legali, sia con l'accettazione del contratto collettivo. sia con una lotta aperta, ad ottenere l'aumento dei salari, la borghesia si lagnava presso il governo dell'impossibilità di continuare la gestione delle industrie per le esigenze incredibili degli operai, dicendo che la disorganizzazione delle industrie era appunto il risultato delle richieste di salari e fantastici •· :\Ialgrado le lamentele della borghesia sull'aumento dei salari. lo sfruttamento degli operai proseguiva su larga scala cd i prezzi dei generi di prima necessità aumentavano straordinariamente. di maniera che gli operai erano costretti di tanto in tanto a domandare nuovi aumenti per non morire di fame. Le organizzazioni sindacali e le loro rispettive federazioni dovevano non solo agitarsi per l'aumento dei salari, ma do1·evano sforzarsi di stabilire dei salari e~uali. più che fosse stato possibile, per le differenti categorie di operai dell'inciustria. I sindacati si Yidero nella necessità di elaborare nel modo pii1 minuzioso delle tariffe dil'ise per grurpi e cate~o'"Ìc, secondo le difficoltà e complessità del lavoro. Questa lotta incominciata avanti la rivoluzione cii ottobre dai sindacati dei tipog-rafi e dei menllurgici, fu fatt1. n:Ìl tardi da tutti gli aitri sindacati. Tuttavia, l'organizzazione dei sinc!aca;i e la lotta per le otto ore e l'aumento dei sabri non era t11!10. Le organi:;zaz1oni operaie prrscro una parte attiva all'applicazione del controllo operaio e fecero molti sforzi per impedire la disorganizzazione completa della produzione tentata dai capitalisti in~ordi e saccheggiatori. :-.-ei primi mesi della rivoluzione - epoca in cui nacque !"idea del controllo operaio - furono i Comitati di fabbrica che s'incaricarono di realizzare il controllo interno; i mesi seguenti esso di- ,·enne il compito delle organizzazioni professionali. Le quali credettero necessario di prendere il controllo operaio nel~ le loro mani affine di centralizzarlo e di istit nirc in ogni organizzazione delle Commissioni di controllo economico incaricate di fissarC' lr condizioni economiche di ogni azienda, ncll'intere~se di tutta l'industria e di tutta la classe lavoratrice russa. Oltn al controllo operaio. che contribui senza dubbio all'abolizione delle industrie, i sindacati cercarono di estendere la loro influenza snll'organizzazione della produzione e d'impedirne la distruzione completa. r sindacati operai inviarono i loro rappresentami in tutte le direzioni cd organi di organizzazione per contribuire a lottare contro lo sfaccio delle intraprese industriali e contro i <lisorganizzatori stessi - i capitalisti. ?Ila tutto questo la ,·oro. che esigeva della continuità e della regolarità. fu molto spesso interrotto da avvenimenti poli1ici. Durante gli ollo mesi del governo horghcse-socialpatriottico. i sindacati si ocruparono non solamente ,kllc questioni economiche. ma anche delle questioni politiche. pcrchè essi comprenrlc,·ano che queste due questioni sono inseparabili e che se la situazione politica iosse restata la "tessa. la situazionr rconomica della li :\linistro .\lbricc1. dunque. in articulo mortis ordinè, il tra,ferimenlo. E fu cb,se lavoratrice si sarebbe nrg-giorata e ,·osi chl' nel marzo scorso, mentre alla tntte le conquistr san·hhcro anelate perI . ,. cinte. Perciò i sindacati ;,hhandonarono ,taz:onl' < 1 rrona era so~peso qualsiasi carico di ml'rcc-. ,i trp, aro no i numerosi ...,royvisoriament<· la loro azion<' economica nel mese di òllohrc e ,i consacrarono interamente alla lotta politica, assumendo quella parte, durante la rivoluzione di ottobre, rispondente alla loro capacità organizzatrice. 1agoni 11tces5ari a port1rc da Verona a Fircnz1 tutti ~li impedimenti cicli' W ber- ":-~g-licri. Quand'ci:co .1rn\ a u:1 nien:e pii1 trasfenm1:nto ! \'nona ~i ~0>10 lamcn':ik contr'ordinc · Le si:;nore di della partenza di un rc•gg:·111·11to,hl' ria molti anni ri- ~iede a Vrron;:; l' il ~iini~ti-ro riconosce dH• hanno ragione. :\fa il colonne-Ilo dcli' 1{0 ucrsaglieri sai I.i a Ronn t·d ottiene la revoca del!. rl".'OCa E nH'!!tn· ~! J1l•g-;n·a110 i va~on1 pc-r 1 .-ctrico di merci. l:l stazione di V crona ,i ella f lll' di marzo era ingombrata da vagoni necessari a trasportare da Verona a Firenze. le armi e i hal{agli dcli' 8° bersaglieri. F. Pantalon,· paga. e vede ridotti treni per la ,carsezza del carhone •· teg~ete " 'AYvenlre del avoratore., Da Ginevpa <'onfcr,.1,;~m~ ·~ notizi< dt·'l·• scnrs I se:- timana sul pros~iti'r- dcUc sc.io1>CT0<-dite. L:i \Olo·•tà di rcsiqt:rc 3d oltr:1111;1n0n ò ·1r.cora ,·enu:a meno. Il susùlio ~i -.errati scar-..is,imo, m 1 è <lll'nlo ci Pl'rme:iOIIO i 111C7.7i m"SS! a 110str:i. disr,,si1ivnc da ,niziative loc:tli. I .ntt:i•,' 'o•tarc: e<:~o il rostro v:rido. P(\sta de11"'Avvenire " OLTEN - Si11dacato U. e M. No11 ahhiarno pnluto pubblic~re il vo-:•ro comunicato, rer;:ht' Muntoci un po' tardi e no' do- , emmo 1nticir1,rc la puhh'ic.~zione del numl'ro p:t~,ato.

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