L'Avvenire del Lavoratore - anno XXIII - n. 3 - 27 gennaio 1920

L'AVVENlRE DEL LAVORATOltE - ---~-~·-=..:=====--============================ LaDirezionde lPartito ID diresa deirenitentei diserf,o • La Direzionedel Partito per i Reniten1i e Disertori i. D!rezloaedel Partito, nella sua ttl- .... riunione a Firenze. ha deciso di noalaare una Commissione dJ deputati per le studio spec'.ale detta questiOne dei reliteatl e disertori all' eti.1ero. La risposta di un reduce ai .. paginettisti ., -:~~:-:~=:=- ----------- no~d=~~!te!l;::~:: ~La nuos..f i0.1""'18 SC.O· l.!;is•1·ca ~n Russ:1~ ::/'t~~at~~~u:~ 0 ;:1 1 ~::t:,~::o ~ e ;~~: Collaborazione proletaria so.. 'C-lie conver.tiste in oro 1! ;anto san- ',t iIJ I ~· Li I . P ,. /i,?, rare l'uma11tà dagli inciampi di frong1ue 1J}r0t.etalri,o, ah·eb. r,ndart.estas_sera, asu- 'icrc mr.tcria/i e nror.lf e dai t,adizionaU 'l'er,•oil'ismo e <HriU@. gx.irandovj ncll' ammo ilJ rumovams,id.e.lJa Parolé di Lenin t:rd'iudizi Chl' la irv:a1enano. strage ne: nom,e ~1,a mooa,rch:,acarrnu:f- A qunro fino i lavoratori stendono ,ia fato ia-i quello, deili!a, ;paitria; quando vi Compagni! lo sono felicissimo di· \i formalizzerete, ·e io vi faccio d1 un capo a//'r.:.:tro del mondo La immensa re- ()~i(.;riorno l'accusa dì moda, in bocca ai bo;s:rhcsi, è: voi siete dri zcrroristi. .. plil lt segretario det Grupp0 Par - tamentare, compagno C. Lazzari, ci soriYe di comun":carea tutte le SeziOni che • Partito "sta lavorando attivrunente lltorno alle toro richieste e non si per. mo di coraggio anche se non Jispon_ ftlmo ad ognuno part:oo:3l"ruente,, · cogltorà la g;ius,ta sorte d~ suo deyno. ~;~e il . benvenuto aJ Congresw dei- queste tristi constatazio11i. :e tielle wro org~nlzzazioni, dl'i potenti a,vo 7 A F,-Ji®i ci il!rove.i-ienio, !O in.sazia.- 1 1struz10ne postscolastlca. Facendo Quando noi deliberammo sulla 3irulacati, defli: società cooperative, sforbil.i sa,nsuisug.he! , i primi passi sulla via della diffusio- mobilitazione dei cittadini alfabeti, za nd0si di otrenere col miglioramento K-'· I ucrale del!e comrmi!à, un mass:mo di pro. AS?"li ncreduli diciamo: wendete a casac-- do un qua.'11nqugeiornale borghese, sfoglia... telo, e poi ne -converrete. Da che !i popolo russo si è dato il presente regime; d.a che le masse ungheresi, seg11C11do l'esempio del primo, instaurarQl!I\O lo stesso regime, cbe disgraziatamente (e que_ s:o fa parte all'attivo della civiltà lntesista) ca<ldestrangolato per colpa dJ chi stambur~ sempre c1i iare la, guerra iper Il di.ritto e l'aa. todec.isionedei popoli stessi, appunto d'a !ora si cominc'ò a mdare contro n e terra E s,:a lod!e .,! Fasci,o dei Reduci ohe', 11e di questa istruzione, dell' istru- quello che prima d1· '"VYnicosa saltò "' ~,, dazione I di bmessi:r, per romanità infieram1ente si rifot.ava d,; mam<lare u.na i zione che non è imprigionata nei ai nostri occhi, è che la rivoluzione tera. Disertori e renitenti, serratevi lntomo al Partito Socialista I . su.a ra'l)J),re&enta,11~; e, que:sio! élil.to sa' Yecchi quadri e nelle vecchie con- aYeva uttenuto dei brillanti successi Diamo u que~,o mondo di IavoraIori /J pmllesta e ra1Tld)(),gnoao:nbiola dre,test.a.ta: \'enzioni, che la popolazione adulta i senza sorti.re dai quadri della 1-ivo- amI,iczza del respiro alliversaIe, il solo sa_ ~na~ saba~da, ~ <:-°lbtro_~• ~,ta, cerca di raggiungere, noi abbiamo i :ttzione borghese. no e monle, e runico che gli verm_tte à °:•~a ~ conLra:oba~ri, :ven arustria-1 anzitutto, mi sembra, a vincere due I Ella aveva dato la libcrtù di svi- di compiere I suoi n(Jturali dest ini. Non si O! d Lt:aha""'•·tec"""ll!llt .,, 1-.___ ,. _...~ • tratta gi<I di sradicare l'individuo dalla ter- ' i,,...., "' ' l -.i im-an v,a.rn,.11eu"'-, specie di ostacoli. Questi due osta-, '.h!Jr,o aUe forze esistenti, e que ·re IL COMITATO ,, ra, che gti diede la vita. Sarebbe come p e- rismo ». • 1 coli noi li abbiamo ereditati dalla I forze erano piccole borghesi, guidatendere da uno scrit1ore o da un artista di Già, è mo·w doloroso per voi, 0 actlr,os lf Gr-ul>])O :repubb1ioa.no ci oomU11i,ca: ll.. GRAN BANCHETTO Abb an110 1)ubb1i.cato Sle0t7.' alMo questa ,;ocietà capitalistica, la quale fino ad I te dalla maJedetta ma !-ima <;api tali- sopprimere /a su'l memoria, di staccarlo sfruttatori a.ltnrl, che J moderni legislatori, 'eLte.ra dej r.epubbU.can.i, av,vertendo pc- oggi ci tiene ancora prigionieri 1/: u-, st:,: riascuno pn sè, e dio per tutti; dnl periodo e dtJ/ vt1ese nel quale vive: an. in nome di eh.i lavora, vadano dcmoiendo r?, ~ne noi. - se siamo contro la n.aziOJ~ na rete fittissima di pregiudizi. l eh~ non può condurre dte a Kol- che lo scienziato e il Pensarore contribui- tutti i vostri vecchi privilegi. Questasera, aM' Hote1 5t. Gottlair<i di llutllO,, 1au.u:mie.rosa Caloo:i.a borghese coi •oi trn!_,.os~ti. mab:t;,~ Cfe:tltSO, pait:r oil d' occaiS~e. m-emo.r.~ e ,grata, dlalrà iun i.c.,·,mo e son.ruosohanchetrto d' ad-diQ Il -.io ben a.nia.to Cons.ale che IJ)0!ITl:e. d1 <le.stra, SJ,a,1110 ea1c.heoontro qucJla d1 . . . . scono alla somma del comune lavoro cn11 Ma che volete? E' li produttore stesso che si_n'stra, e cioè de reduci ... reii>Ubb1ica,.. 11 _1mmo ostacol_o, è _il _gran n_ume- c1ack o alla .restauraz10ne borgll~c. i ouei me/odi e <mella forza di pensiero che h d vuole cosi! Non è l'arbitrio di 1111 singolo ru, e e ,_P'ltr no:i .a._dere~do al b<:11cltei!to ro d1 persone uscite, C1a1ranghi e- Quando si ..:onsidera quello che noi I de\•ono a1:a risoettiva loro c/.ass11.L'albern O di u,n autor tario. No! è ta volontà stesà t>~ai'!Sta, ~ s1_ p~mt3:ono di !?rote- gli intellettuali borghesi, i Quali han- facciamo per !' istruzione degli anal- le cui radici Si sprofandouo nella terra di mi'.ionie milioni, di uria.moltitudine iJnsta,, e ocmtro I oammst1aai d sClrtoT'l. , . t 1 1 d d"'· la .- all t •t n. d r rl'J sempre considera a a scuo a e- i iabeti, bisogna riconm,-:ere, a mio non ~ve•. . sua 111a a err~ so. anto. ma mensa, che reclama un Più giusto ordina- . · gli operai e contadini, creata su una I a-,--;iso che è stato fatt-0 molto poco ranlcbhea/1,,c;rll'we a~/~ ludce. Cosi le. cime del- mento, che vuole essa stessa esser padrona l' . , , • ' a rro 11e umanua avrebbero immerger- di c;ò che crea coll'opera sua. ================= nuova base, ~ome _ ar_ena ~m corno- j ~ che il nostro compit0 COITIUlJ(; è di si nell'aria e nella luce senza confini. cini Per i pag-.lnetdstl e pe_l.9 SJli altri ..1.l alle loro rantas1e ftlosoftche o al- rnmprendere, che gli elementi vro- in <IUél/a grande cor;ente di oensiero che Già, QU21ndo Lenin ha abolito i latlfondt : co, quando sovente il primo tipo ve- 1 le!Mi clel'ono essere organizzati. <1/Jbracciatutta /a terra. per consegnare hl terra al contadino, quando i consigli dj fabbrica si sono irnposses.- nuto, pretendeva di appo.tare una! Non si tratta di scrivere delle frasi l Uniamoci dunque tutti, lavoratori e oen- sa.ti delle stesse ed hanno inco~o a L ~ p s 1 111 CO I o g le, a de I re du ,. C;:, ; ..::reazi◊ile novella. e che sotto J}re-i aHisonanti, che restano lettera mor- ~~tO'.'i; '.utti llOi che c~edi_amo 11e~a DOSSL U 11..., I testo di él!rte puramente proletaria e, ta, ma di prendere delle misLLre im- u~l~ta <U u~ mo'.1do piu Ubero. TJltJ degno. " ! . l • . • /7U! felice, 111 cw. le forze della produzione ., ,,assaigio a Zurigo leggo per comblnaz1c,11e l Pagine Italiane e vedo che un ce~t• signor A. M., che poi non è che il sl- ~R•r Auge/o Monti, sc<IJena un vio!entis:;imtJ attacco contro i renJle11ii ed i ai.,;erN.'i Chi sulve queste righe citerà sempllceme•tc delle dlte e dei nomi dl paesi; per - cl,è li signor A. M. 110n possa cambi.Gre le 11arte in mano. La sera del ZS ottobre 1917 si /rovav1 ,uicoro ad OpfJ<lchlasella, e per essere Più ,rllclSo, suUa Dolina El.na. Dopo la riti at., Sl fer,ncwa a l,losiles di fro11te a S. Dond • Piave dove restava fi110 al M-rzo 1913 ,oae 6oldato. Dico In qualitd di soldatc., ,,uchA 1,1 psicologia del soldato è molto Il/ferente da quella degU alti e baSsi paf)(J- ~ri del mllltarismo ltallano. KDetto que~to veniamo ai sodo. a signor Monli dice che per U renllrnte • •• ci vuole nè pietà nè riguardi•· Per- -"'• dlce a Monti, il renliente è « essenzi<Jla,ente un debole, 11negoi 0ta, un non lnteL ll1t11t1e •· A.hl sl? l!bbene, è ora dJ flnirla, signor 11• "'·• di fare de/1.R asserzioni senza dimotitronolll. Il 90 per cento dei renitenti era etl " è • tormato di uominl forti, ragionatori, coscienti. I qaaU facevatw questo rag:onamenkl: Siccome io sono un nullatenente, siccome la patria apparlicne so:o a (or signori, •"""'4o a dlle11derla io, la patria, non farei w "1rt1 ta ,nia vita per salvaguardare I• , roba degli altri, ed ili questo caso dimostrerei di essere un « debole •, di essere un IIDD e inteJUgente • 111quanto tradirei l m:el ioterttssl di classe. Resto Invece a • dilenlere • fa mia e/asse, a difendere i miei intareul, a dllendere le idee umane, che sono ,aperlorl a quelle della gaerra, e a tutte le ,,atrte, tlei dlversi Monti. Ila continua il signor llo,itl: « Essendo /UI non intelligente, ha creduto di potersi lrnvrmemente (Capite? J dissocdarsl· deUJ Hmr,aglne politica aJla qua:c appartine •· Lo compagine poUtlca, signor Mon:i, la 11_ sci ,,are e discuteremo di questo più tard.! lii dlco un r,oco, se lei ha fatto ree/mente I ,nJUtare: Quanti cittad1-nidella • Grande ltal:a • (le piace cosl? J hanno sentlto Il doYere di non dlssooclarsi da:~ compagine JtOlitica della nazione? QcianJl?! Glielo dico . N l'ha tìt . · d1 una coltura pro teana s1 appor-; P~7::itivc, ...:hc i! popol-0 reclama im- e della creazione si fondano armonicamen 10. on nno sen o, tutta la « banda di . al h d. ·n =osim'le e' d' t bbl. d t · 1· - criuinali • che voleva la g e s rt ta\a QU c e cosa 1 I v.., I 11nc Jatamen e, o igan o utt1 g I re im-,ece di distruggersi ira di loro come , u rra per po , 1 • • t M l . . . d . tutti quelli che volevano la guerra oer « dl- Ci mcoeren e. a a prmcip10, CO e- Jfa:beti a consideraer come p,roprio si fa o,:gi Per assurde e criminali diververtimenfo », Irriti quelli che hanuo ricmpUJ sto poteva esser è naturale e SC11Sa- dm·ere di istruire qualche illetterato. qenze. gU Uffici di tutti i comandi, di tutte le ta/J. bile, e il gran movimento, che s'è' Oopo che io ebbi l'occasi<>ne al :1 progresso del mo!ldo dipende da nai. briche d'armi, tutti . q~e~li che . vedev:.n? prodotto, non può essere incrimina- rnnsigiio dei commissari del popolo Non pardiamo fede nella speranza e nelnella g~~rra la P 1 otss1blUta di fars, dei so.di, t'); e spero del resto che noi rilrsci- d'esaminare l'altra ouestione della l'azione. La nostra parte, ve, noi inteU,t_ e avrevvero vo u o, e vorrebbero ancora . . ~·, - . • tua/I, è di comprendere e di far comprenal giorno d'oggi, che tosse sempre il « po~ remo finalmente a Liberarcene. biblioteca, io dico che le lamentele, dere agU altri, d'illumin:rre insomma il senvero • a farsi ubbidientemente scan, 1!lre. L.l. seconda lacuna, egualmente e- che si sentono continuamente. la col- tiero. Per li monao dei lavoratori, il do. Ma, continua Il slgn:Jr Monti: • Nvn st redi tata dal capitalismo, è costituita pa, è dell'industria n')Stra arretrata; vere è di costruire U sMliero. Ma qualur,_ offende impunemente una legge mor~!e >! dalle masse degli operai piccoli bor- noi abbiamo pochi libri, e non ne ab- que sia il compito lo scopo è uno: la noQuazed/egge mora_le? Fare la guerra! E mo: ghesi, che si sono precipitati verso biamo in quantità sufficiente sono st ra vita, noi st essi. raie unque, uccrdere degli uornJr,i, e/i, si • . . ' ROMA!N ROLLANO. trovano per /11 strada? E' mor11/e u,xl,h ·e la scienza, spezzando tutto quello ~';!!ì7,a d.11ob10vere. della gente che 110nsi è mai r.onou:1111n? E' ch'era vecchio, non p0tettcro por- Certo noi manch·1an10 ct·1combusti·- ( I) - Bisogna,sempre distinguere tra la morale far mass:icrare '"' m,:zzo mtlion,! tare nulla di ,ryrganizzato ·e di orga- bile la fabbriche lavorano PO~O e violenza reazionaria dei poteri costituitJ, di giovani senza doman~ar loro se s;no di- nizzativo. Io ho avuto l'occasione di noi 'non P'.>SSiamo avere dei libri. 'Ma rappresentanti le classi dominanti, e la viospostl a farlo? Questa e la vostra morale?! • . 1 h · d ·1 le · I · · Q · . · 1 ra,1 e qua c e osservazione, quan o 1 è anche vero che noi non sappiamo.. nza nvo uz1orrana.. uesta non VJ si Prof1ri<> voi, signor Monti, verute a soste- C . r d . C . . d I ! • ammam.ta mai di i.dealis ma è - nere di queste cose dallà Svizzera, mentre o~g IO eu o~1:11ssa:1 e J>OP?-, servi.rei di quei pochi che abbiamo., cd encrgi.a•stessa delle id;o;ivofuzio,:: non avete sentilo la ~dignità• di farvt am_ ! lo ~cusse -~ mobtltzzazio~e del cit- Lenin termina il suo discorso di-, che tendono a realizzarsi demolendo anch~ mazzare per la patna? I tad1m lstrwti e la questwne della ..:W1do: Poi~ noi ci chiamiamo par- col'a violenza, tutte le oppressionl e tutti Lasci.ate stare la ~ vredicazions massima.. bibli-'Jteca. · tìto di comunisti e propri-o adesso gli ostacoli. 1. r. Usta •· La predicazione massimalista la D t · h · · · ' fanno quell! che «sono» ritornati dall I a questa consta azione o tratta opo che 1101abbiamo vinto gli ostaUnnobilreifiuto fronte e se foste sincero confesserete che i !a conclusione che tutto il sistema coli, che venivano dal di fuoi-i, . che I 156 deputati socia;'.JsUsono staiti eletti da s~lastico è attualmente difettosa- 11oi dobbiamo spezzare le vecchie inoi reduci, e non dai disertori e renJtenti, mente organizzato. Certo non si usa stituzioni, che il primo compit'J d'unl che non hanno votato. generalmente nei discorsi inaugura- vera rivoluzione p,roletaria è dinanzi deiS1'ndacato uuratodr1,·' Arbon E sentite lo sfrontate/lo: « No11 bastava t·1Y1d·1· parla.re di Quanto v1· è ct1· ca.t a 10· t· tto- . t d" nJ m oià difendersi; bisognava cucasare. E, so- - 1 1 u . m ero: t _or~a ~zare praltutto, bisognava agire in modo che i tivo. Io spero, che voi sarete al di deUe decme e delle centinaia di mitatti dimostrassero la verità delle premes- sopra di queste convenzioni, e non Uoni di uomini. Essendo venuti a conoscenza che la Filodrammatica del « Cuor Operaio» di San Gallo, aveva elargito la somr:ia di L. 10 p.ro bambini degli scio1.H:rantid'Arbon, il sindacato muratori e manovali di Qui, ha deliberato di se dell'alibi. Bisognava che lo guerra pu_ li.!se l suot flnJ •· Slcaro. PercM la guerra è fal:ita nei suol fini, noi che rabblamo • voluta fare• ne siamo pentlllssiml. La guerra non ci lia dato la • Ubertà•, non cl ha dato il « D.ritto », no11 ci ha dato la • Giustizia • e • soprattutto • w guerra non ha distratto nè il mllitarlsmo prussiano nè quello italiano, nè que:lo di nessun altro paese. la gu_erra cl ha resi schiavi. Ecco tutto. E per essere schiavi, no11 occorrevano altri a farsi minchionars! Slamo sta:l già i11 gran numero. SI renitenti, slamo sùiti nA gll stupidi. • Vot gli intelligenti•· Ed alfa prossima guerra mi auguro che tBfti liÙUUI renitenti e cUsertorl! G. MARITANO.ex soldato del Z7 Reggimento Fanteria. e,perai ed Tr.: i •ao::; ais:;sfrosl eff lti di questa guerra, uno dei più pericolosi per i'avvcnire è lu sevara;;ione che sl è determinata , e '11' ~, i:a (•gni giorno più accentuando fra Kli lntel{c!111Ja/ie i lavoratori. Molto è stato e/erro in c;mi P,oesc i11tomo alfUnlo11 sacrée: mc questa anione sostenuta dai Gov,:rni DCr I ioro propri scopi é sorta a d,e_ tri111l'11tudella gra11([e Uni-ORe/nternazio11a/e e di , o/oro che, /11 ogni Paese, creclcftero di poterle; realizzare. intellettuali ltc:ia e /'esf('11s!one C:~i ~ila!c si '.1.iò calco- I ~10n accettare ques-ta offerta, perchè lare dalle manif~staziom che di IanI0 i11 l!I essa cooperano p.rima la veste netauto qua e Id si veri/ìca110. E l' « Abbasso · - C · grlntellett11all! • sembra esser divenuto un rn, e POJ ti onsole d1 San Gallo. grido di rtc/uJmo tra gli operai delle città Noi, come uomini coscienti, e con umareg~ati dai te1m11i tradimenti. 1111 J>-'J' di principi, 11011 ci abbassiamo EpfJUre, nalla sarebbe Più Cf!/amlroso per ,td accettare quest'obolo da mani ani~. mondo come questo divorzio fra il Psn- :_ora lo.rde di sangue proletario. Noi ~ero ed il lavoro. Il prlmo, perdendo ogni - • . . . conf<rtto co11 le sorge/Ili della nuova vita, <1111•, :sono. già ~ove settimane che Cl Si inaridirebbe e finirebbe Per diventare una trov, 3mo lll sc1opero, e oon l'aiut~ ereliquia polverosa pe; le llbrerie ed i mu. -.:ono111ico e con la solidarietà dei 110sei. L'a;~ro, Privato di una. cJ:iar~vegg~nte I sf ri òompagni abbiamo lottato fino guida, _ st lancerebbe avant, 111 d1sordma!l I ad oggi, e lotteremo fino aHa vittocom1ttt1 che ammucchierebblro rovine su • , rovine e impedirebbero una stcura evolu-' r:a, sen~a queS t obolo nero; e uniti FOGLIE AL ·vENTO Ora, ness11110ha farto dt peggio iR ogni p(11r1,eper 3offocare tale aspirazlo,w e up. porsi a/l'unione dcl1'111nanitàq1111nlola massa degl"intellettua.li. E' lnurile ricordare i Manifesti di odio e di sf)llva1do chauvinisme emanati incessantemente dalle Accademie, d<ii:c Università e dalle Socie/a di lettera.i; sf,i Il faflo che vari Nazional:smi non ebz~0"1f!ed una costruzione duratura. Noi dob-1 :u. no~tn compagni p,roletari e cobwmo preoccuparci vlvame11te di questo. sc1e11ti,otterremo la completa e finamulinteso _e segna/.frrlo insistentemente sen-j le vittoria, senza l'appoggio finanzia. zo ambag, tanto ai popolo quan;o agl'in- rio di parassiti che S-0tto la veste ct· tellettuali. E rie abbiamo anche l1 diritta, r..:.am-a·t . . ' . . 1 po,'chè rappresentiamo tn ogni paese que.l ' • 11 ani Cl sfruttano contmuaDao: Aurora, setflmrmate sodaUsta dt 1uhla, to:Uamo questa corrispondenza da M,,_r•: NELLE S<:UOLE v'b quest'anima socialista dre non sente l!1 bero e non hanno plà v/ru.J11micampioni /le_ necessità di leggere il proprio giornale g,'l11tellett!1a1t. pochi pensatori che si sono ma11tenutl fe- mente. Tant') per vostra norma. deli a; /oro ideali di fratellanza i/Ile na~lo- Viva la solidarietà nale anc~ durante questi an11i dJ odiosa ti-, S. M. M. _ Arbon. gestire direttamente la produzione, togliendo via tutto ciò che v't: di superfluo e parassitario: qu-an<lo è stata to·w dalle grinfiecli pochi tutta la ricchezza cirC-Olante, e PQI nazionalizzata, per il bene comu.ne. vol avete i:rlda.to al e terrorismo :o. Vi avevano toccato sul vivo. Era la v~ stra stessa vita, tutto ciò. Ed ora, inveoe. s:ete costretti, voi pure, a sudare, perchè il principio: 4 ChJ non lavora non mangia., non transige. E quan-dovoi avete renta.to di a.zare la testa per riconquistare tutto ciò che avet,e, perduto, il popolo lavoratore, guardingo , pronto a sventare le vostre manovre, vf bi inilitto la sua "Piùche santa giustizia. E allora voi avere gettato il vostro grido di r.ibbia, contro la barbarie bolscevica, cieli c fu!mln/ e saette contro ìa ditt.a.tura proletaria. Ma se facciamo un conironto, ct:ttatura Plll "'lltoc.atlca de'.la vosrra, dove è mai esistita? Voi che avete avuto la spudora·- tezza di parlare in nome dei vostri sudditi. e cioè in nome de.i milioni d'individui che iormano la nazione in cui ,ivete, e vt sleteMrogato il diritto, senza li loro consenso. di farli massacrare sui campi del1a g11erra. 110!!1 avete mantenuta una feroce ditta~ sul mondo? La logica non si può ialsa-re! E pa-r'.iamopure del vostro, come voi i. chirunaite.diritto. Diritto vostro? Ebbene. PCr noi non esiste altro diritto che quello cli lavorare. Quello che a noi operai neanch~ concedete, perchè in fondo noi abblaJn solo diritto a morir Kl.i fame! Fino a questo punto non ci arriviamo. V0gliamo essere più urna.TJiL. avorate e maJlireretc. Non lo meritereste, però. Perciiè Q118111do noi riilettiamo che per il vostre diritto, la nome di questo di.ritto avete ucclso una nazione, affamato un POPOio(parlo detJ'Ungher)a e della Russia), che cosa 1)0tet.e pretendere, una volta noi a:I potere? Voi che a rni2'1iaia avete arrestato gU ungheresi, n avete 1-asciaiti imputridire, a morire d'inedia. cd a centinai.a li a.vete impiccati, voi che fate mortre cli fame migllaìa di bambllnJ au,. striaci e di bambini russi? Qua.I.e diritto 1»- tete voi reclamare? Nessuno. Tuttavta, noi ve ne dlamo uno: il <Dritto al lavoro, e +a.vorando, il diritto ia tnaDlrfa.re. Se voi non volete accontentarvi con que-. sto diritto, per continua.re a godere il frutto delle vostre mariuole-ric, noi saremo <lOlt "ol spietati. So Bela Ku1i fu c'emente al vostro turno. noi non saremo! E tasccremo che la borghe. si.a gridi contro li terrorismo, e fa.octa le la-crlmuccesul suo ctir1ttoconculc:tto. UN DISERTORE. « /n IP'tesa di provvedere con mezzi più M,erglcl, dom<Nzdiamo pul>IJ!icamen/e, senza ,t1t1ranza però di aveme risposta, per qua_ le owtivo e con quale autorizzazione le no- ,tre care monache che funzionano da maJstre ,re.1e scuole, ilivece di Umitarsl aU'lnsegnamlJlllo si permettono di chiedere se il babbo, è sociDUsta e per chl ha votato neUe Mzlonl- « Se lo sconcio non finisce penseremo a:d inieressarc della fa.ooondaqualche nostro deputato•· magari leggemlo anche gli altri per rUe- Anche nei {'(U!s/ che in questi uitimi temvarne la perfida missione denigratrice? Noi fJl hanno compiuio una rivoillzione - come invece assistiamo quotldianamenie allo la Germanii!, per esempio - le gw1rdie sconcio di quella classe lavoratrice la qua- bianche sono state frequentemente formate le lutto spera e ottiene dalla lotta di classe da corporazioni dl studenti a servigio della e dai soc/aUsmo legge iJ Secolo e Il Cor- lliù nera reazione per schi1cctare U nuovo ri.e.dc della Sera organi della borghesia i oenslero. Ah, quanto mi sembra lontano il quali sos/e11go110interessi contrari e pre_ tempo In cui gli allievi dc! Po:itecnlco e parano gli ambienti alle leggi di coerdzio- delle Srnole superiori di Parigi facevano le ne e allo sfruttanumto; per convincersi di barrlcate e org:inizzava110 lo rivolta f)()PO· ciiJ 'f>asfa assistere a/I.a uscUa degli operai lare del 1830! Oggi grinte:Zettuali non semdaae officine (principalmente quelle Ferro- brano desiderasi che d'ideruificarsi con le viarie) e si potrà constatare che tutta que- classi medie. Ne hanno adottato I più gre:tì sta geflte ha in mano il Seco-lo, ll Corriere pregiudizi e rintercssato conserw1tor:smo, e delta Sera, la Gazzetta, dello Sport, ma ben st Ketl<mo nelle braccia della reazione per pochi /'Avanti! tanto vero che U giorno_ timore di cambiamenti sociali che ootreblaio che si reca alla porta di dette officine bNo pregiudica, e i loro orivilegi. Ferroviarie tiene (Avanti! nascosto nella Tutto ciò ha prodotto n1turafmente nelle rannìa. E non soltanto p'er segn-lare U pe_ t ricolo, ma per unirci lii 110111d-et questa ve. 1 1 rifà, per difenderla e dlffonderta. Cosi po. tremo contribuire efllcacemenre al grande Da Bodio. sforzo del progresso cornro tutte le oppress.oni del passato. I NELSlNDACATOMETAU..URGICO L'erwrme bas1ione di, forze refrattarie e Dichiarazlone. di poteri conservatori che paralizzano il u_ I Jo sottwscrùt!!t>, Gaimetroni An"tqn',,o, ribera sviJ.ul)vo dell'umanità è composto dJ / conoSQ>leailanenteche certe mie [)Qrq'e it~teele,f i11t_er~ssi.G',n.eressi non s~no un dette ~ aìltn tempi cqnitro 1' org-a,n'~- 1 o o u,. cm s, JJOSsamenar troppo vanto; zion:e e i s.uo.· dilr" - 1 • - • ma le idee si f)OSSO/lO facilmente lmbandie- meot e . U igenti, ~~ ~ 1 mglusta - rare e le idee sono sovente molto plu dc- ~ . m m.Qmento d eociltaiz~ei, par letcric degli i11teressl. La cupidigia e la vlo- qu,es<tio~ J>eù'~Otla!li. L'ex imperatore d'Austria Carta Hasbargo, mentre ln una lcdcra Indirizzata a Polltcaré prometteva l'Alsazia e la Lorena a.la ! Francia, la domfnazione dei mari Oll'lngldlterra ecc., scopertogli le curte da/ slg. Clernanceau e messo in cattiva postura dJ f. onre a/fa.lenta tedesca, dichiarò: 4 /l pr~- dentc del Consiglio francese, ,nesso alle streffe, cerca _di sfuggire alla rete di bag.'i nella q,'.ale è presa e non teme d'afle; m:,re,. "?ntra;1ame11re a tutta la veritc/, ch'io avrei nco11osciuto i pretesi dJrltti del/a Francia sull'Als_az~-Lorena. Jo smentisco queste -,_ fermaziom, indignato •. busta e lo dà soltanto dJ.etro richiesta•· masse dei popolo un gra11de diSi11ganno ri- ~sempio lum:no;issimo dl lealtà DtOll1'- ch.tca/ E i PoPoil cl hanno creduto/ Ma è proprio 11ecessario di minacciare lo intervento di llll « 11ostro deputato•, come il l>aba11da far paura a tutti, per mettere , oosto quattro monachelle indiscrete? Eh vt11, che concezione è questa dei nostro Movl,nento? Cosl scrive un operaio nella socia:ist1 guardo a coloro i quali, venuti •ssi stessi Verona del popolo. Ed ha colpiti/ giusto. daJ popolo, al'rebbero dovuto esserne ; na. Vi so11a tanti operai_ e socialisti, che dopo j turah conslgl:eri e le guitk. E questo disi11di aver i·~tafo per li deputato del partii~,, gamw si è tramufato rapidame11tt! in rlse,1_ credono di aver fatto tutto ;,er il sociali- tìmento. Co>i abbiamo avuto p::r un certo MIO. Eh si, ci mo! ben altro. E bisog11a in- 1 tempo in Russia appassionati procedimenfi cominciare ad Imparare che la stampa so- '. confro gl'il!trl/ettual:; e se, come si àice, è eia /sta va seriamente sostenuta e letta, so_ ' ora interl'e11uto ur, cer, o accordo, /urtavi 1 pratutto. I vi permane un senso di diffidenza. Lo ~·teslenza si ammantano d" tdea.ismo (!). La 110_ l.Ja m?a domanda, cli amm:issìone nella stra parte nella lotta è appUJtto di combat- orgamzzazione, è a'PJ)uJ.I!f)o ~I franco r:icotere uniti queste mlstifìcazlo11i. Il nostro !lO'SOmento deT er.rore ,ai'Jora commtesso compito è di disperdere sopratutto IJ. mi- C - • · ~-- -··------- raggio di questi sanguinari nazionalismi, di ameronI Antoruo. A I , Faéendo seguito all'articolo del N. 11 i• vor;ci ver esemvio sapere se al numero ,i coloro elle In Verowi votarono pe: il ;,,arlit• sociallsta IIc corrisponde uguale ~..wiiativo di camvratori del giom-le Avad!. lii ;i_ç,,.st<, i semplice, 110! E fil/ora d•- , Biblioteca Gin , so accade in C.ermarria, in Francia ed in Bianco queste religioni di liii geloso patriottismo N. ~ - li Ccimit'atodell-a Sezione Me- ' e Sezioni dd Pi-;s·titO che possono essere state spiegabili, e forse ta.L'.ur,gicadi Bo<lio, ha J}res,o atto de:L P_regh_lamo t segretari del Sindaca" utili al loro tempo, m(1 che oggi sono so!- h di::! :araz~one de!J"op•eu·aio Camcrou· ed mm atort, falegnami tessill ecc h ri.. tanto caoact di provoc ..re vani sacrifici, inu_ ha deciso 1' ,a,eç.etita~iome della s.ua 1 do- · cevo~o II nostro· giornal~, ad·• ~v~ard li/i immolazioni, devuS(Oziunì, ecatombi - ~~a. h r• --- ~----~--·---·--·-- sot1ec 1tamente I' etenco dei soci do 11011solo non seminando, ma rovinando u do orocedere al controllo del,' v:- suolo stesso elle dovreobe dart le auspica. leggete Cl ( r. vveuirn rtel Lavoratore " ~ne den• « A nenlt-t! ». a sr,e - L'AMMINISTRATORE.

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