Abbasso il fascismo - n. unico - 30 ottobre 1927

ZURIGO, 30 Ottobre 1927 ________________________ _.:., _ ________ I I J(umeurnoiceoditaocura delltaegaddla [ibertà diZurigo ___ _,!!_ ___ _!. ______________________________ _ ~edazioengt erenzdae"t'M~tnirdeelta~oratore ,, '~ Il fascismo per impadronirsidel potere, per distruggerel'Italia, per saziare la sua sete di ricchezze1dovette passare sopra un cimitero; ba raggiunto la vetta, scaglionando il propriosentiero sopra una piramidedi cadaveri. Esso ha fatto strame della dignità di tutti gli Italiani. Esso ha confutato i suoi avversari mercè il bastone, elevato agli onori della santità - il "santo manganello,,- mercè il saccheggio e la bomba. Ha elevato il crimine ad istituzione, a strumentodi regno. Ha insozzato tutto ciò che ba toccato. Ha distrutto tutto ciò che vi era di bello e di grande nel suo propriopaese.,, FILIPPO TURATI. Uniti nella· lotta I(, immiuenle perchè gli usurpalor:i dt:.l putere, spinto il paese in uni abisso dal qua1e esso non può più n:al• zarsi se rion liberandosi del fasc~smo, L« Leya delìa Libertà fondala a n~ra, cont;nuerà con lena sempre sono cnpaci di qualsiasi nuova a vZur go nel Dicembre 192.5 rap·pre- rnnova(c! fìn,o_a~la COffp!lclc, scon- venlura anche !:>equesta dove1;se i;nsenla tutta !a mw=sadegli opera; i- fiflu cleçi:1scw_av1::.::~lcd,re,l prole/a. sangu.illaie l' umanilà Lulta quanta to:/.:cmoi rgani::.::uli n questa città nei nato, che cttptla11al1 datla baS,<'(Ie I come ha insanguinala e dis3ancrua· PartiL d'avunguardia. turpe persona de[ più venduto degli , t~ l'It:::.lia. 0 l\'el,a ncslru Lena non sono am- uomini, da Benito i\,Jusso/ini. ma- I Fascismo - ceco i'- 11E::mioodelmi.~.~ibi1icun·eren:~ tait r.he o pro- schera:10 la _l~ro lib"d;f!e cl; r cche:~ l'umanilil. che ~o!u il prolela.rialo rigrammatiche ;:,ac_d1~lom1n,o sotto 1I ma11/o dei v</uzionaLo ptl◊ vincere. Vincere Socialisti e proìelari reduci di patnottismo. esl rpandonc le radici - il capilalìgucrra. rcpubbl1con1, com~m:sli ecl La Lega della Libertà proscg11e 'a ~mo. .\~.:GELIC.\ B.\L\B.\~-OFF. anarchici. sen:a p egare un lembo sua lolla indefe.·,sa. coniinua, imp·a· de~la i oro bandiera ,"enlendusi soli- cabile contro zl fr,scismo. i sc>gu •e· clali neìla maggior~ ind)1e11den:a e ciel quG./eri"nlanali qn: e: Zw·igo cocontinuanào perciò nella propagan- me ie talpe, rwi :;Pgreii ccnclliabo ·; do. de/le loro idee, s; i rovo.no per{et. e nelle privale> e narcoMe adunan.::c. la.mente, uniti nelìa lotta contro il non osano ne oseranno mai mo· r ascismo. straFSi una volta in un pubb~ico ccli fat1clsmo, ecco n nemico. m :::/o riser11anclo iutla ed iniera /a loro ~llivilà nei sen,·.=·o di spionag· E coniru q11~sto nemico. lull · gli uomini eh~ anel1..1.naod un reg:me di gita Lega delìa Ubertà continuerà pace, di uguaglian;:,ae di giusli;:,ia, o tener vivo la (ìaccola de(/"anl f r,- /ull: g i ucm'ni che inorricliscono scismo interc>ssanclo in 1ropo. 0 ilo la alle a::.;oni neJanclP,ai dei;Ui. alie opinione pubblica indigena, coì':aboatrocilà del fascismo nvn pos:,ono 1 ,J I p · ·t · d' · · - 1 - 1 r tta rc:nc c. Pe l:c coso co· ctri · a• a menc_,di lr~var.• 1 urn ' nel n ° vanguordiu indige1ii: preirdendo /JO· contro Il nem,c~ ~o~wne. sizione di fronte a quanti nego::.:anli. - · • . •• I commercianti ['pecu/alcri. of]'arisli. La Ltga aella Liberlu non tnt.:i·a apoar scono :~1brnltat' cl; fascismo. con questo. numero ,.1in,co la uc~_o· Jndicenrlo comi::i &: propagunda pera; dal g:orno ciel a ,sua fo nd:a-~o- antif ascisla. chiamando ii' prolelane non ha ~rascu;c,tawc:1-na-~c.camo- riato a raccolta in ogni occa.c-ione,in ne per esplic_are ~a sua a,,,wm d pro- nome dcl:a libertà al grido d: Ab· paga.ndaantif as~ist ~- . basso il foscismo ' E questa atlwtla sanla. intesa a · , , . smascherare ìc turpi e delittuose a- Per la Lega della L henà. z:on' dei cleli11quc-nli m ca1111d~a D.\NTE LO~lB.\RDO. FASCISMO: ·ecco il • nemico dell' umanità Fina.;menle, nel seslo anno del ler- lullo qt~ello che da sci anni a que::la rore fascista, la p~ccola e grand!c parle succede in Italia, sarà proYo· borghesia anche non italiana, n:n- cata dagli irresp-onsabìli avventuric• dendosi .confo della calaslrofe scate- ri ab tuali a credere che ad essi lul• nala da fa~c.smo in Ita·• a, de:ia ro Lo sia lec·lo, da irrcsponsab·ili av,;en· vina economica di queslo paese eh~ turierj che hanno bisogno urgenle fino a ieri ,·eniYa inv, diato dia,. cc!i ::,: far deYia1e i'.a!le1!zi_one ~e! monparassilari degli a.llri yaesi, fin.11 • do dal, e ~ornhZ10111 n1. Clll hanno mente l'opinion.e pubblica anche JWI\ mes;So l llaha. . . . , sovversh·a, non proletari~, com_ m: 1a B1~,og_nache 1 s1gn~m. ~ell es~e:o e a denunciare il perico'.o mn~zt elle I pe1,· ~c:,s, t~tta 1~ s1gno1a opm1one minacci J'umanilà col con5ol1d:J,,1en- punb,ica s. ab,tu. a lener co~lo che t del fawismo in lLalia col SUJ .-or• 111 Ila' .a oramai lutlo è poss1]j( e.. g~re altrove. ' ~on &i_climcnlichi che l'Jta'ia già Ed è bene che g· spavcn,ino qucg 11 s. lrova .n uno slalo di,(]u_err~ p~r· stessi slrati sociali che ti.:~ fo~c smo me:n?nle. che menti-e lutl1 gli ahr sono slall faulori, soslen,to11, adu- l:'ae::-1 g a bc_ll.f;eranl1 sl~.n1'.o ripre?,· latori· è bene che sappian•) ~rua'0 :ler-do ;7cmb1anz~ e funz10111norma.;1, avvei{ire è 1-:servato all'11n18t\ÌUt <;e in Ila'ia l~llo c_ò che la guerra _ha alla classe lavoralr ce non !.ar;\ drit0 generalo d_ 1 anormale è slato comoestirpare ]a ma'a pianla de· terrore l date, anzi allargato. . fascista, il regime del bicc0 _a,·yen• Le ca ralter;sLi<:,he d~ì_l' epoca ~i turismo del bluff eretto a s,~lr·ma, guerra: n::~o,ula impunita. comp •c1- 'ii rcgirr{c deJia guera r~rrn.:-nente, /;\ omertà ~i ar.!!hif~irni slrali socia'. preoccupante. c.omunqu" mieretrnt alla guerra, fcQue ,0 ch.f' preocc1:1p~ 01:1 .- nel rocia, ~er_,·ili~mo, lradimento, de!11aseslo anno del domm10 f-1 c,sla. - gog n, 11 ,a.-;,_ ì!'mo, nato e cre~c; ulo una grandis~ima parte dc\"'_opin.ione su que~lo lerreno, le ha portate a'· pubblica, che prim~ al f~sc1sm_oera J'enr.e~ ma potenza. . . fa,·orcyo'P per ron--crvaz_101:ed1 eia--- Ila conscrrnlo la p-;1cc og1a guer· s.e, per odio verso "l soci~l1sm,?, ;>c_r rcs(:.3. pegg:orandola. ~JacldoYe la ignoranza - e l'eYenlual1là, I 1mm1 - guerra presume coraggio, lah·olla nenza dclJa guerra. anche croi~·mo, il faso ~mo ha inlro· Non !'alla finanza. non la grossa dotlo ... dlà. Ii fascismo è /'assalto borghes· a, non i pe~cecani - ma al debole. alt'[!1erme, il facile _trionfo quegli altri per i quali pur apparlc· dei numero. 1, cullo elci tradimento. nendo al1a borghesia, la _guer- Il r Cl~Ctsmo è guerre; pcrchè ha ar· ra non presenterebbe un cespi le. cli malo una parle del popolo contro entrala un lucroso affare, nonche 1 l'altra - armalo mercè armi, armapiccoli 'borghesi malconlenli . della lo mcrcè corruz:onc, armalo. mcrcè guerra e del dopo guerra - essi, gui- il s:!>tcrn_fll;~o~izz~re delle p ù bie• dati magari da qua 1che grupi;>o onc· che pa,,s10111. 1'asc1smo e guerra per· sto - seppure ingenuo - di rnlellet. chè ha soprresco le :,olc due forze tuali pacifisti - essi tulli domanda- che a·,rebhero potulo orporsi a una no con terrore se il fascismo italiano guerra in lral:a - i parl ili e k orgalragga s.cco il pericolo di una con· n_zzazion di a rnnguardia prolelar1a, fiagraz•one cli popo 1i. nonchè l\>pinionf.. pubblica, la slamSi&signori, e<) una conflagraz:· one pa. tanto più sanguinosa. che non si lral· Il fasi:;1smo e guerra i1t polc>nza la di conflilti economici fra due bor- perd1è una parte clc1 a popola2ione ghc-.· di diiYcr~; paf'!,;_ che possono 1Lali::tna è satura d mililar.~mo in1 eveni ualmenle essere appianali pri• pc; alislr• o hìufT1sla che sia - menma <'he vadan a ~boccare in una car- l1e l'allra, la p:ù numero:,a, com'idenefìcina sebbene si lralla di un pc- ra 'Ilalia altualc per un erga,:lo!o r:colo ]~lente che non c~clude che la Ycrgogno o ed è cnpacc <l qua ~ias· guerra po,~ scoppiare 1addove me· allo di d:speraz·o1,e pur di uscirne. no la si aspella, perchè essa come Il fasci.~mo italwno è guerra laten. BibliotecaGino Bianco Il bilancio :\Iussolini !>p'nge il propr:o cinismo ~ disprezzo per ;l disgraziato popolo che calpesta, oltre i limili ,d'el vcro1/m le. Alla Yig"lia del'J'rurniversario della Marcia su Roma ha pubblicalo il bi ancio del quinto anno òella sua clcminaz· one, l'cspos 1 zione cioè clJ lulti gli alti e proYVedimenti che in questi ultimi dodici· mesi hanno f orU.(ìcalo :l reg·me e l'Jlalia dentro e f11ori dei confmi. Al poslo d'onore ,dlel'la briiiante esposizione Musrnlini pone la legge per la sicurezza dello Stalo. Un altro, al posto suo, s.e ne sarebbe vergognalo: aYrebbc scivo'alo sull'argomenlo e prcs-cnlala l'infamia con 1 caralleri del pro\"Ved menlo di ne· cessìlà. La sua oltracolanza invece gìi ra C<;>nsideral"'etale legge come tmo de1 p,ù bei gesli del regime! Ricordiamola anche noi questa legge. La condanna a morlc di lult1 :oloro che cosp"rano contro lo Slalo fa~.c·sta. l' erga::.Lolo o il domicilio coallo per tulli i sospetti di antlfa- :-cismo. Cenlinaia di uomin•. che co~ &tiLuis,cono l'onore d' Ilalia, re/egal1 J mare' re ne; peggiori ree] usori o in. ·.so'e sperdule del Medilcrraneo, migliaia d'allri coslrclli a ,·arear 'a i1·ont·era rollo il liro dei mo&chclli della milizia. La legge s1uPe corporaz:'on,i &indacali! Dopo aver soppressa la libe1tà poiilica con l'annuPamen.lo del suf· fragio universale, la liberlà municipale con l'istituz:one dei p.odeslà, 'a 1;berlà di slampa con il giomalir,mo fasc:sla obbligatorio, non rÌma~ neva. in Italia, teoricamente, che 'a lib~_rlà sirudtacale. L'anno quinlo ha ucciso anche quesla. In ,1·rlù della {e_ggefa~.ci'.'Hssirna de1le cotpora.zioni, gli operai sono irreggimentati in agg1uppatnenti profess·onali - ob· bligatoi-i dinanzi al fisco - sollralli ~d ogn; loro 'nflucnza e d.irezio11e e le .c:ui funzion · cssenzia 1 i sono quellP. rk a C?mrre~:ionc, son~cglian.za e r epress1one. L si':ldacalo operaio, strume1tto d1 :-nane pazione, lra;.ormato n1 orcran.-smo di poliz.ia! rG-1: op,-.rai ahb:rndonali '.lff1 rnaraP2!!;.!i dello Stato fasc·sta ~tnza' dif~a e prol?zione. Lo sciopero proi• b1to e consideralo un <l!clitto. I confHli ~:ndacali affidali q]la palerna aulorilà di Mussolini, che ognj tre mesi ordina e fa app 1icare dalle 1·orpora7.ion· una nuoya diminuzio• ne di :alar: ! L'c:poc;:zione fa0 c· !>la del V.o an· no di Yilloria e di dominio ,·anla la reslaurazione finanziaria e monetaria del paese. :\'on ·nsi"liamo sui ,.istcmi aodioperati: il popolo ilaliano ne subirà le conseguenze per lunga sc1•i<'. di anni. anche dopo la cadula del fascismo. Oggi 5conla le immed·alc riprrc:1ssioni che rc~laurazione e riYalorizzazione hanno ai-recalo al pae!'c. Cn milione di dirnccupali. lre quar· li del!>induslria in crisi, l'agr·collura in pieno marasm:-i. I 'e!:>p0si7jonc non parla dei 6me di emp1,·ci applkaLi sulla piaga: di frC'ntc ai la-:ncnli dei grand'i indu- ~lriali, ·1 fa;-;ci~mo - per 1a. sua :.Ics· sa nalura - non ha polulo che escof/larc diminuz oni suoce~~ive cli sa1~1·. E mcnlrc i salari diminu·scono, i prezzi non abbassano: il iasci:.mo può ben , antarsi cl: a vcr ridolto nlla fame i quallro quinli degli ilahani I Ma cosa imporla al due.e che il proletarialo solTra? Il rialzo delfa lira au men la il suo presr gio interno ed eslero I E queslo è ciò che conta. Menlre che all'interno i~ l'ascismo erigeya il proprio assoluLismo politico ed economico, fuori de·1 confini preparava la guerra. n trallalo di Tirana, che Mu$Soli· ni cons:diera come il suo più• grande succes~~ d:plomalico e che g1i h;, assicurala ia protcz· one sull'Albania, può proYocare don~ani o dop·odomani il conflilto balcanico e, JT1 ('.on.segucnza, 1 a riapcrlura cle!Ja guerra europea. Questo lrallalo .rappresenla :n t;,- le momento, la minaccia più assillante per la pace europea. ·11. fas.cismo può ben yanlarsi di essersi as-- f.icuralo =1 merilo di F>abotr.tore della relativa tranquillità ohe i trallali del '19 avevano concesso al mondo! Ma Mussolini non poleva conlenlarsi di chiudere il propr:o bila11cio senza qualche co~a di sensàziona !e, di storico, di épatant per il pubblico e rnprallullo per il suo pubblico. 'A.Ua: -vigil 1 ia dell'anniversario ugl l si è gellato nella confezione clella bomba colo~,sale: i1 conco1·dalo con il Vaticano. Come Napoleone ,coronò la pru, pr·a potenza allra,·erso l'accordo con la somma autorilà spirituale del mondo occidentale, cosi Mussolini, che è iJ Napoleone da operetta del• l'epoca moderna, ha -ricafoatè !e orme del grande Còrso. La bomba quesla ,-olta ha espfosù dalìa culatta... Il Valicano preh,d~, ma non dà. E con Musso 1ini ha p,re· so parecchio!... In compenso ha rifiutato qualsiasi accordo. La secolare esperienza polilica vaticana si è ben guardata dal legare le proprie sorti con quelle deiJ'aY- ,·cnlur:ero cli Predappio. Mentre il regime scricchiola e inoslra i segni della prossJma, rovina, il Papato con fonna poco riconoscen· te ha decl'inato le gentili offerte di Palazzo Chig;, In San Pietro si pren• dono in con.sideraiJon.i le proposle dle~forti, dei dominalori, non quelle dei deboli, dei moribondi ... La Chiesa non s'associa al fasci- ~mo. Lo sfn1lla, come è nelle sue abitudini, ma resla ne,lJa propria inr dipendenza, pronta a vibl a.re i,l calcio quando la carogna ammorbi lo am}y:enle. E' con queslo insucc~so che jJ fa. .;;ci~mo si appresta a celebrare l'anniversario del1a propria vittoria. KelJe c·ltà e nei borghi d'Ilalia monla l'esasperazione e l'indignazione. Le aulobLindate che s.oorazzano per le vie, illudono i dlominatori dell'onnipotenza e della continuità det regime. Ma Yoci profeliche ammoni'scono. Lo stesso Popolo d' ltalfia che in prima pagina offre l'orgogfio del V.o bilancio fascista, in seconda affer- ~1a che • l'ora è critica ecl i fascisti debbono vigilare ... >. V:gilare? Ci sono delle ore dm-ante le quali_l_a vigilanza è assurda ed impossibile. Sono le ore delle graI1Jdli collere. In Italia si a.piprossimano. Ecco l'uomo! In occasione del!' inaugurazione '1 lalc recitala dalla Francia e dal Beldei monumenlo di :\Ialteotli a Bn1.- gio stesso: i èlue ~ompa.ri si sfoÌ·zano '.'ell_es,.!o_sparulo gruppo cli fasci$l"l i di sfruttare l'ingenuità univer'pale. .ta:iam di quel'a cillà (impiegati del• . 1 Per noi il Belgio non è che una deJl'e l'ambasciala e del consolalo e qual- potenze belligeranti e non possiamo che agcn~e proYocalore in mi.s91· one) adoperare due pesi e due misure nel )1a..pubbl!calo sui giornali reaz .onari nostro giudiz;o. Tutti sono colpeYoli ne gi la mfame menzogna che Mat- a1lo stesso modo; contro tutti ugua]• ~cotti _c.-tl i socialisti italiani durante mente noi abbiamo il diritto e I'ob11 per.odo dcll_a neutraiità e ~ella bligo cli sollevare la classe operaia,>. gucn-a 1 \Jatr~e1nayano _l'annessione Questo sicriveva Mu,ssoLlni il 9 setdel Be gio a.la Germama. lemhre 1914. Agl1i ultimi di settemhr I gi_ornali socia];sti belgi hanno diveniva interventista e belgofùo. I~ ben r1~posto disperdendo la stupi.da quei venti giorni avvennero i co1Ioca'un111a. Il Peuple tra l'altro ha 1-1:. qui con Pippo Na.ldi e la venuta in portalo un arlicolo di F. Ciccolti, Italia di Marce] Cachlin con i mi1ioni pubblicalo sull'Avanti! del 9 settem- ~el governo frarwese che compirono bre_ 1914, di I?rot_esta conlro l'occu- 11 miracolo. I p_rimi ~ ?tlobre, _già pazrone. del Belg10 da parte deh'a espuJso da1 partito soc1ahsta, scrive-- G:ernrnma_ s~guìto, da ~ comm~nlo rn una letlera ·.aU' f.ivanli! prç>testa.nrd1 l\fos,3olm1, allora d1reltore del rlo contro la d1ce1~ia oolunniosa che g_orna'e. [1 commen.lo di Mussolini egli volesse fondare un ~ornai1e ind•1oe: terventista conlro il partito. Il 6 no- « Ci si domanda di piangere sulla vembre usciva il Popolo d'ltaUa. ?orle del Belgio martire ... Noi siamo Questo è il dittatore d'Ita~ia. 1n pre!':enza doi una farsa sentimen- -o- ··-====================== 1'!0s~OZ,l1\'I. - E sopratnUo, Vltto«·Jo, bntlu di essere sempre docile ed obbediente.

Quelloche Il _fa.!>cismo sla conducendo 1'Ilalia alla fame; qua e là rispunta la ~l.1agra. si par. a di carestia. oome a1 ten:ipi del dominio spagnuolo. Vale a dire che non si è tornati indietro di ~n sec?lo, ma di parecclf ser.-oLi. L Austria ....• . 1:,asc:~1;10_andare. Forse esagerano 1 c1ttad1m d1 Trento e clli Trieste - t1;1tti - u rimpiangere propr o cosi l>.lnceramenlc Cecco Beppe. Ma bisogna anche c:Ere che quanào a della gente si promcllcva la libertà ~ invece le si è portato la miseria ; il fascismo., questa gente ha ben d' -ritto cli rimpian~re ~e«"<> Bepiw. Vedete: la. miseria, la fame., la disoccupazione sono mali terribili. Eppure, ci sòn:o dei ca&: in cui 'SiÌ. possono sop,portare non dirò con l•oruimo Ueto ;-- _l'animo lieto presu~- pone che 01 sia qualcosa in pancia - ma con rassegnazione. Ma il fascismo, nel" mentre ei aff~ma, ti insulta, ti provoca, ti deride. Non li colpisce so'o nello 5"-oma• co. ma mira diritto al cuore e al ce1vello. Si può guardare il fascf smo sollo vari aspetti. .Ma io credo che que.llo dell'oppre~ione moTale che eserC/1· ta sia ancora il più odioso. . Cominciale a pensare che ~!l1i ltaL~a nou si può pjù leggere un, gior· nale che osi fare una critica la più ~rena al1'o~e~a del regime ~ 'rJe. nre UiI1anotiz1a che a1 regime - ., ai ~s.ia~i uomo del regime - ,pos• ~ ~1sp1 :~ce_re. P~rfi~o alcuni gior:n:a, 11.st,fasc·l>ll com1nc1ano ad accorger• !-11 che la loro funzione è eccessiva· mente vergog!1osa. Pazienza, direte. No. Perché non solo voi_ ~iete obbl:~to a non Jeggere le critiche, ma siete obbLigato ~ leggere gli elogi più grotteschi 11iù pazzi, più iperboE'ci di tutte ,; .cogl'ionerie cfie il fascismo e i suoi Ù<>- minj compiono. Ebbene, direte: si fa a mene, ,t1 leggere i giornali. Ingenui! Voi non sapete allora come si viva in Italia. ~1 giornale ve lo mandano a casa, e se non vi affrettate a paga1·e l'abbonamento, vengono a trovarvi <J!uc o tre g° 1 ovano_lti in camicia nera che vi presentano con modi riwluti la ricevuta, già compilata e intestata al vostro nome; e fanno capire ,che non aqimctlono ritaT'di. Per di più, vi offrono p<;r lrenlà 1ire un calendarÌ'o, con il ritratto del djlce, che n:e vale (il calendario, non il duce, che vale meno ancora) due. Se rifiutate di fare la spesa, al momento magari se ne va-nno. .Ma il giorno dopo ~iete chiamato in Questura e J'à vi dicono che pare sfate accusato di essere poco atmfoo del regime... Vi fanno vedere, cosl alla lontarut, l'isola di Ustica oppul'C 1' Tribunale Speciale d:1 Roma ... Breve: ci vuol dell'eroismo a ri· fiutare abbonamento e cai1en.dario. E simili mangianze si ripetono almeno una volta al mese. * * * Direte: e 9.ia ! S·i mette il giornale 6Ul tavolo, si bulla i! ritratto sul fuoco e si rinuncia, con una imprecazione ... mentale, a comprar le sigarette o ad andare al dinemalografo, Ah'. no I Il fascismo vi afferra e vii. tiene con milre hTaccia. Qua.~unque mestiere o profeSSllone esercitiate, non potete sfuggire al Sindacato. E' vero che vi lascia~i la facoltà di... l'imt:larvi a pagar le quote senza aderire al Sindacato (per legge, in lla!l-ia i padron;i e le aziencfu devono trattenere sui saJari la quota del Sindacato fascista); ma se non date l'adesion'e ufficiale. :;i:ete ritenuto nemico del regime: con le con.seguenze che ne derivano. Per esempio'? Per esempio di vedervi perquisire la .persona e -la casa, quando ciò piac• cia1 a un fascista qua1'siasi; di vedervi mettere in prigione, a capriccio della pnima camticia nera ai cui siate antipatico; e se per caso il vostro posto s:'a desiderato da un altro, state sicuri: ve lo porteranno via, per quanti contratti e garanzie possiate presentare. * * * - E allora, dir,ele, portiamo po. zienza e iscriviamoci an('!he at S'tndacalo e - perchè no? - anche al Fascio. Voi potete essere isodtto al Smdacato e al Fascio, ed essere egualtnPnte so&pel.lato di scarso amore al regime. Oue Yolte la settimana, :n media., c'è festa o corteo o con.;ione cli quailche capoccia, a et.ti si deve intervenire in camicia ne,'a, e battere le maili, e gridare alalà con quanlo fiale> si ha in gola. Se no, un ,·ostro dipendente a cui irri a,·cyalc fallo un meritato r:mprovero, oppure un gioYanollo invidioso pechè avete una bella monon • SI può glie o una bella ftid'an;r,ata v~ denuncia. E può cap1·tarvi il domicf.Lio coatto. Se per caso poi avete dei hambi1-J che vanno a sct10, 1a, essi vi lornano a casa ogn1i giorno con qual-0he modulo da firmare Bisogna iscriverli ai Bal1il1a alle P:cco'e Italiane, alle Avangua;die. Bisogna offrire qualche cosa per compra1,e il gag1iardetlo del fascio r.l:i_ X, o_ 1~ medagJ:a al sign,or Y, fascista rmomato. L'offerta non è mica obbligatoria. Ma ::e i? bambino torna a sc:u.o1a senza la firma o senza l'ofierla, la maestra ha l'obbligo di farne r::ipporto al direttore. che lo trasmette aJije superiori gèrarchie peT .; provved'imenli del caso. E rischiate dìi passare un brutto quarto d'.ora, Direte: pazienza ! Si paga e Si tace. ABBASSÒ IL FASCIS1MO sopportare _Ma il Yecchio funT.ion.ario u1 pe11s1one aveva un figlio emigralo all'estero per non s-ub1re il regime vergognoso. . Un bel giorno il vecchio tunzionano si vede venire la poLiz.'0. in, casa per una perquisizione; la sua corriSJ?Ondenza in arrivo o m partenza viene aperta e qualche voìta Lrat,enuta. _Lui e la sua famigi"a sri vedono, U Ull lrallo, trattali quas1 come de1inquen'Li vigilali. Il vecchio, che ingenuamente credeva ancora nella legaJità e nelia giustiz· a, va a chieder rag1011e ctelia cosa ai supremi gerarchi della città. E gli r:spondono: . - _Una grav~ accusa pf'-.sa sopi:,. d1 ]~1, ~ se pe~CTJ.orgi uai non le sono capitati, Io si deve solo ar suo pa:.- salo di fedele funzionario e alla sua età. - Quale accttsa? - c11,iede, impressionalo, il vecchio padre -. Io n~m mi occupo ,dii polil!ca, mio fìg) o vive lontano, purtroppo, dalla famiglia. - Ella scrive e riceve lettere <la suo figlio. Ma, nove volle su-dieci, il capn dei Balilla a cui dovreste affidare vostro figli.o, è stato con.dannalo per lru.fTa tre volte (prima de'il'avvento del fascismo). La genlildonna ohe presiede alle Piccole Italiane, e che dovrà gttidare la vostra bambina. è una depravata che è l'amante ,d!el Podestà e dei principa~: gerarchi citladi'.ni. - E voi le avete lette I Non c1 parliamo che degli interessi di casa e de!i'a nos.lra saltUe;. Capirannv anche loTo, io posso non condividere !e idee di mio figlio, ma a mio fìgliio - che è un galantuomo - io voglio bene. Il popolo a Luogo Tevere Arnaldo da Bre■ela doYe .llatteottl fa rapito L'indWduo a cui d'ovi-esle ofkire la medaglia da eroe è un imboscalo che ha corrotto i medici per evitare il servizio m.iJrrtare, ha. ttcdiso un pa;io di operai inermi, ha fatto i de·· nari vendendo la merce rubata sàccheggiando le cooperative. - Quello che lei cl'ce è gr:::.vc.. E' vietalo voler bene a un figlio anCfasC'isJa. ~icchiare nel mucchio E aHora, Viedete, la nausea, la ripugnanza, 'il dispetto -sono così forti, che sentile il bisogno irresistibile di fugg:re lontano, lontano, lontano. * * * Ma si potrà confortar }'an;imo nostro ne'la dolcezza degli affetti rlomestici. .... Piano. Io conosco il caso di un vecchio, alto funzionario dello Stato in pen,- sione, sempre v~ssuto lontano dalla politica, amalo e rispettalo per ·l'onestà e la bonarietà. - Ma..... - ELla ci ha intesi. Si regoli come meglio creò e. Ho detto che la fame, la miseria, le bastonate si possono anche sopportare. Le abb:.amo sopportate più o meno Lutti per cinque ann,L _ Ma lutto questo non si può sopportare. Ed è per questo appunto che dal- !'Ilalia si fugge. S'intende, per prepararsi al nlorno, Vi è ancora un~ sollospecie antifascista che fa dei e distinguo, quando si tratta di scegliere il bersacriio conl!·o il quale debbono puntar; le arm,, le forze ,·eramente anlifasc·- sle e ri,·o'uziona.rie, irreducibilmente av\"erse ai reg:mc cli vio!enza, di assassinio e d; frode instaurato in Italia dalla ferocia s-adica :del capitalismo rcaz1ona1·io. Sono costoro, gli avanzi de;! li'be• rar smo imbelle e del popo'ar·smo cama!eontico; g1i uni e gt altri corresponsabib1i del fascismo -- nei suo: primi lemr,· di :calata al potere - per a,·ernC' perme~so la pre.<-,'.J GIUSEPPE ANDRICH. ~-1 P?S~esso e per aYcr clalo dei suoi -----========================---- uomini più rappre~entalivi al 'a formazione del goYcrno brigantesco, subilo dopo la rnarc·a su Roma. • Il Gli uni - :ncor:cepi'bi'menle am, malati di lealismo monarchico cu· sl:luz:ona'c, Ycgljono risp~ttata la mo in Halia ùa J10Stra azione: riv:)1)- monarch:a perchè , il re regna e granno rper ,J'i'rlre.nno 1 11ostr,i sforzi non goYerna , ed è qttin:dl; :rre!-ipon· momaili e -finanztia'lli. ~;abi~e delle makfattc e dei clc'.liUi pensieroe. l'azione Io credo ohe orma-i .dii pens1el"I se ne si'ano CS!Jlre!$SIiJ)a:rOOOhtir,ol)Di anzi, m :YlfitipenlS'ieri e, lp'er i pa-ss,arernpi di questi ci sa dinnenffica ,la seconda pMte d'C'I motto, 1Ma,zZJinia·no. Sairà che ainoara molto gio:vane, ahre lhq cirmind'ato la) 1perusare agendo senz'..l'ltro, ma non riesro a ooocepire icome ancora si oorra idlietro a, sfumalhlne, tal ooncez.icmi e djs-sertazii10nj poJibÌ'OO'-'fi'losofj:oIoJ)er la mter.))'rellazioaie i«aid ,usum ,de),Hnli»idi qu~at o .quetl- ~ conoezione ide-j1J1ost.J"i g-ra111.dLd llutte le :idee, e ci si, ·aocaip_ig,lci on quella .voce aidatta per vwntare .una mer,oe che la m:!a idea è l])iùìbuona del'la tfua e ohe .... <S>:Y,dl-a0 Zingone sii vestono bene •i·barnbi11•i.Que!>to siistema Poi sj a<ldi:>tta.per o<m'Vince•requegli ,ucm,i•ni non ,gfià a 1SCegli·er~ la loro vtia - pai.chè •spec'ie 111eil1J'a1tn'biecnhtce si opera og,ni uom:> ohe s,i ri,s.petti ha la sua via tracciata - ma, evi1dentemente a 00111fortdere·le ìdee l(fel v,icirno. Oiò mentre ; falsc.i,5li col Joro ~~sterna. e ù 'loro met(jdi ttelligono soggetto tutto un pQJ>dlo. Ohe MllllSsoHn:i::;ia un main.drunte di a:ssa!9S-iniè I1i1sialptou, ohe j,h fascilstno, su;a creatura, s'ia ,un lur.i<la aocozza. glia dli g,ente isenza i1 d'ee e senza scrup'.)1i è ain!dh'esso cooOtSciuto, che quel• la .stupii(J,a e iSCÙ])'itafigiura del re sia or.mari ogigetto dii unanime <l,j:spr€-2zo tè .am'ch'esso IJ)I ovarto. Q.uel-lo a ou•: oooorire ,pensare è che i miJie e mili~ mau-ttiri nositri, da 1Matte::itili e COiia· santi, da Don Minzoni e Strugnetti, da Di V~o a IP.i.ccininil :e tanti.' e tanti rurtoora, a!Henldono da noii 110'11Paro·- le ma ,vooettlai concepita come liiberaZli:me idei pdpo.101 iitaliano <la quebla oppre,ssione ,per opena id~la Quailc essi lfur,ooo itiocilsi. Nell'ilmmensità idei loro sacrificio essii ci i1J1...~g11al1c-o0me certi shstern'i usati t)d 1aibusati ,posso.n::, essere ,uJn lusso if)er periodi di ,bona,c,ci,aed ·anche rutilH nei momentii di calma, ma che rdiiVengono da.rn10si e pericoloSii nei imomenti i'l1 cuii ::,g:ni tensiooe di spiritOI idav:re'bbe es.sere rivolta ad operare ser:aimenfte e oon .pQlohc parole. Pci-chè a me .semibra che la Siituazione d{'lgli a.ntifaiscis1i a,hl'est0ro. i~1 genere, somi 1glia a queilla sitniazionc caotk:1, senza ,base ri1volluz<ionaria. semplti•:.omei1re-rùvQlltosa ma sO'J}ratutto verbosa ohe si eria croata in Italia neN' immediato dop::> guerra. Pa-role più palJ'ole, ,ug,ualc a pa:role. Conclusione: 1pc i'b:1b1'it,àdelf•a~vento <lei faso: mo al'lara, 1pcnmaflenz,a del ra1scismo ara. :=,=---:sfiia,mroepice,ntro: tra portia- 1 E a~~ahe qui è quesNone .di j1nten- del • goYernu del re•. deroi. Non 1basta un igiornaletb ohe . E_' _questa una categoria per ,co.-ociroola, una oincolaTe cl.a,ndestina oJ1e · s1J_ss1mndi antifascisti di cu: bi•o~m.1 girn1 ,di mano qn mamo. Questo è mo!- diffidare, anche ~e è Yenula pe1: loro to, ma .non è e 110J1,può essere 1.utto. la Yo'la dell' esi:,'o e del domici•!io L~ sr.ato <l'i abbattimento idei ,p()l)olo co~lto;. ve n~ sono a Parigi, a Bruè ta1le che non 'ba.sta a ri.solleva,rne lo rn !es, !n Is,· zzera e un po' dappe1 - &pi1rito e <StJ)i 1 ngerl!o aHa ri•bellione un l~tlo; non sono mo'ti ma ron,o· al0iorna·Je o:taindest-i.no o ,una okcola•re tivi e la 101·0 entrala nelle ftle del. ;i.nda1CaJle. Il 1papob, ifiia1coato •dalle, ba- l'antifasci~mo ha segnalo una re- -stonatiure, iirutimorito d'al rerrore, qo- cru1escenza di discuss·oni e di popre so dail!ia fanne, cllis.pernto per ,la cirnchr. noce,·?'" quanto ma ì. a in,supienZJa del II)assato, iconiuso ,pe:r quella 1~on~or~' a ed a quella fu~·on:::•n arver rrovato capi quando forse 11 ~ dcg. 1 ~p nl1 ? delle forze ant1faera .di•sposto a rirbe~larsi - come 1 ca- s~iste ~he soi~o il rngno e 1a Yolonta pi non hanno ,poi ,più trovat::> it po.po- cl, tutb quanti_ co!or_o ~he mai y•c lo qua·ll'd-Oforse ernno disposti a d'i- garo~o, fin dai p_r1n1'ss1mi le1~1p:. r'.'getrlo - può ·aive:r;pi•aiceree r~nirain- No! non_ ~o~b1amo curarci ~.~ lo cansi un 1 pooo quando legge ,1e bel'IC' llSSe:ito ?-iss1:ct10fra M_ussolin_· e _lo parrole ISCnitte rrei fogli ol.andes,~ini ma : Sp!_omb'. • s:a _reale o 1m 1:1ag:n~rio: rrcade neHa ,oatale.ssi quaTI'do si a.V1Ve- ..a. pp1~mo che LI terzo de, Mariana de ohe i rogtli volam,tti.•pra'Ì'iicaimentc perm·se e plau~ì a•'!e s_chi_ere delle nan rilsohv:J1no nuil'la. rrias1:ade nr.re via~tant: 111 lrcno . . "'r>eciale alla conqu1!-'.ta di Roma; che Que-Ho iohe scu_ote 1,lP_~~lo, d1e lo dre6 Mussolini caYaJiere dell'Ancommuove sono J ig~sti, l iaw~:me.M()J- nunziata con un provvedimento speto lq ha _cdmm?SISOJllcora•rg1oso 0:).11- cia,"e e conferisce a quesL il titolo di teg!10 dii Pa:r:n_ e R~sselli, ·i:t101lto 'I:> cugino del re; sapp;amo che in cento ~c1rere~be 1Ja7!1Qlne <l 11~tta ~\ un ma· manifcstnz'oni ·1 re fu solidale col mpolo_ dL Jlfod_J che <;li sacn1i1caissero regime che assicurava la corona pep~r hJiJ. J.Jo ecc11terebbe e, iatr.se, lo de- ricalante sulla tesla di V:ttorldlo C'ddereibbe a,d agire. Lrc: che monarchia e fasc's.mo SIOno SéllJJpj·am:>ver esperjenz,a oomc le iegati <la tutta una serie ;di responsasiiruavioni whltiche ,pliù.g.ra'Visono sta- bilità e di delitti, che l'un.a re,g,ae te 'Sempre risol•te da una aniil10tranz,a l'altro e s'aiutano a Yicenda tanfo\'.ìa çhe lh,a .aigiLtorivoluzi1onaTìame.nte. Ec- confondersi e formare una so'a ab· oo perdhè sono ronvi~1to ohe ·,a !Sii tuia- bom'"nernle associazione a delinqueziO'lle lita1Iiana n1011 1p-uò,essere r.ilsoltia re. · oon le [Parotle ma che invece occorre . Così è deUa ch.iesa. del papato: alcony,inoore, IJ)Jlmla <li tutti noi stessi, Li prel_al_ie_lo ste_sso papa acco'sero ohe 1può:riis-:)Jl,versioilo con atbi i•nsu:r- ~on giota 11 fascismo e bcneclirono re21rona1li. 1n nome di dio le s,chiere dea1j• in- .Preparaire isJjiirituahnente, ed esse- cenJà!ari e degli as~assini che i:, ~enire qJresenti al momento dell'azione vano a porgere la loro a. 1leanza ed il Ouesta è ~11 mio pensiero. · loro appoggio p::::r r:stabrnire con la 1E'Clapo, s•i doma•nderà? Quando ia for~a e c?n il .9elillo la moren.Le at~- fa'Ooenda è riso! ta cosa verrà fuJiri t?nlà de cos1ddcll o. • govrmo spise noin si ,stabiliscono le ba:si? n_tuale •. e ancor. oggi_ non. vi è m~- Lotta aJ11bimona:rchica come a,11r•i:1- nJfej"t~z one_ fasc?s.ta in ctu non sra scista .ohe è come di1re a,ntubo,rghe e quda.e e pezzo gro~o del_ cler-o a beL t "" ~ 1,. . . · ne ire nel nome d1 w1, dio di amore o oo 1..,Qlntr:')1' mpena,Ji:s1110I,-a bor e di carità · cffì l'I I .· · , · gihesia, la chiiesa. . . 1 e I pa 1 )? ai 1 HL r.am1- . . ca nei a e con h mani anco1· lorde _Abbattere q~esto trn1011110a•utorc d' f.angue. d1 tuvte le sofiierenze dcli popola e E Yi sono a'I .. h · ·ch,iaima:r~ al~i,~e questo ,po~Jlo mo'.to gue:,lo momei~t~ 1 \~~~ 1 ::ie cai~cl~ 1 spesso d1menb1cato a scegliere, attra· sfruttare il ,·enlicel!o idli f d h verso ima ~ssomble_a_ costitu_ente, 11 sp·ra in certi strali della r~~r; 1:si~ si~~ }c-rmaz1011c pol1t1i:a e s1nda..:ale capitalistica, toccala parl·,colarmenp,11 11 pon~ent~ a~ suo c1ratterc e a1I- le dal'a graYe crisi econo:nica che I:? ,,:;... a5p1raz1orn. minaccia alla base il rec:1ime Opc-rarc c1_l popo!o, peti popolo e Dicono, costoro: - Perci1è no1 1 r,cr dar_e _a, I_ui._un:co e vero sovr:i.110, irregimentare queste forze ne•·e nola P8 s1b:lih.! d1 aut0(:'.0Ycrnarsi. sli-e file se es~e serviranno al noslru M. d. S. scopo. che è qur'lo d.' abbattere il fascismo? Basta, per costoro la gai-anz,ia che la loro adesione ·alla lolla contro il reg· me avTà valore cli a ,o uz:onc de!le corresr>orn.abililà deJ passatu. · :"\o, as&o'.utiss:mamente ! Qucs11 ma!conlenl' d· rec.:ml ssima data sono g 1i ag,·ari ~elrogradi e sangu.:nan del '21"e del '22; sono g.i inàustriali fornitori di cannoni e di; mczz: alle squadre d'az·one: sonn i ceti che diedero il maggiore c.ontingente alle ::;quadre degli inc~nd'a:ri e de· randellalori; sono in una parola il fa- ~-cismo stesso in quCi,lo che vi è di più spietato, più sangu ·nru·:o e p"i1 moralmente e materialmente atlrezzalo ai delitto; assolvere coslor·o è assolvere il fasci:;-:r.o stesso, ohe vi- \Tebbe in loro sollo a:'tre s-po.g'1C'; ,;'gnifìcherebbe mula.re la forma per lasc· are intatta la wst.anza. Non Yi sono possibilità di distiu- ;,;ione: monarchia. chiesa, e ere.ilo, 111.cf:uslria,agrar:a sono il fascismo, -,0110 la burghes.ia capila1islica cin'.~ ca e feroce, ,-i'e e r.anguinaria, cupi• da, c:orrulrice e ladra. Oramai l'abisso che separa le forze rcaziona· rie e conservatr·1ci da quelle di libertà e di progrc. -:;-oè inco'.mabilc anche per i più disposti a illmcnli~a · re e a perdonare. La 'olla contro il fascismo è in- :aggiala ser·amenle dalle sole forze rivoluzionarie tradizionaii dal pro1ct:ir·atu - e la M>'tUione non può es.sere che una: la repubblica 'Ocialista. Tt:lli coloro che in Ilahl soffrono !a più in fame e crude' e delle schia- ,·itù; lulli co'oro che in e5'Ìlio, per !e ,··e d1 C'l mondo, portano i segni del 1e ferite non ancora r·marginate l I ' (\te 1anno dontlo tullo abbandonare, tu tlo perdere, lu llo sacrifica.re, non ~imenlicheranno nè gli atttorl materia 1i nè i corresponsabili morali dei numerosj del Hi. I .a lotta i!Pon si chiuderà con la so- &litttzione di Musso·ini con Gìolilti, Salandra o Nitti'. Essa ci è costala - t' :" ~osle'rù ancora - L1oppo di sacr1fi.~1e di sangue per accontentarci di ritornare al:'o sfato pre-fasdsla, c-he cfel fa&c:smo nutriva i germi e con~en·erc-bbc nelle sue vene perchè la Y .olenza reazionaria è lai seconda natura del'a borghcs'a capitalistica. l;-e forze r_ivoluzionarie, jJ prolelar1a_lo, bai.tuta nella terribile guerra d! classe noi:i ha trovalo pietà. La reazione sangu 111.osadei11a borghesia n.on si è arrestala davanti a nessun ostacolo. Essa ha lutto lravollo, lttllo incenerito. L'arma omicida dei suoi sicaPi ha ucciso le mamme le mogli e f)€li dei proletari dei ~ililanti riYo'uzionar.i. ' ~o, perdio! Nes~un d;sLinguo. Pic- ~h•are ~ci mucclno, s.ordi ad ogn.i 1nvocaz1one come lo furono loro. ~fonar~J1ia, chiesa, esercito, agraria, m:cDusl!~Ja dovrann.~ pagare in comune_ il con:i-une clel1Ltoperchè la ri- ,·oluz1onc liberatrice non sarà ta·c se essi permarranno. Il proletar·ato (solo esso potrà fa. r~ la rivoluzione e solo esso polr:) ,·.nc~re) sa questo e condurrà !' ingaggiata ballaglia contro il blocco delle forze fas'Cisle unile per liberare, l?e'~ sempre. il proprio a\'vcnirt, d_as1m·li e po~ib)i ritorni della reazione. Picchiare nr,1 mucchio e mettere nel mucchio questi lroppo zelanti difensori di isliluti che confortarono iJ_ fascismo de) loro appoggio materiale e morale. S..\NLE:MO. Dovregnl'aord.i.n. e lil con:m. Gial"'l:>:1:)li è iFI ex..fattor~no telegraifrco ccmda1111ato i;1 gioventù IPCr iturto; rag;i::;ne per cui è stato eleVlélro dal fasctsrno alla carica 1 <H segreta,rio federale del•'.-a p1ovi,n,:,ia-di Mihilc. 11 comm. Clerici 2 ~111 ex-ferrovier"" sindarnbsta che· divenuto interventista :non foterv~·rne ;na fe:e mi, 'Jn: oon ,le hrniuure d,i guerra: u01io ~:ailtro !dunque, ta·nto da meritare dal du:c r,:,n:a,-;co di suo f,iduciario persona·le e se~reto per Milano e i>rovrncia. Tr,a i due comn;cndatori un bel g-iorn:) s ::oppia ila ·li te. 11 pr' mo di::c:Jc di ri1 soih·erla fa-soisti :am~nt-'.! facendo a•:cc,ppa•re dzi: suoi squadristi "av· ,·orsa•ri·o. Ci Tle50e a metà, perchè .il Cleri~j ricoveraito i.11 f.bn di vita all'O'- spe,d21le, ne è ns:ito 111 que~ti gru, n; con un C<•)crri::, di mc 1.0. E n:>il a·ppt>- na ig,uarHo ha sporto denuncia al pro0Urat0Te <lei ire di M:lw10 contr◊ i suoi ia.'g,gressori. Egli ha oreduw che la sua •qualità e ,le ~!JC relaz,ir::•ni cot dJ:J;::e gli conceJess!;:ro q,i.:esto IL!Sso. U •procura tcn-0 idei r-:!. tra ttam<losi debla id-enuncia ·presenc,a,ta da un ben noto amico di M~Hni, s,pi'.iOCa 411fatti mandiato di CO!Tij)airizkme contro il Giampaoli, il qua'le :J)"'...rò comvare a·I oo ç~tt::, 1dei'.rac:usia.t:>rc'flubb-lico, accompagnato da idue::ento squa<ln;sb1. •I,) PCrvero ,pr:)curatQ,J"Cdel 're non saip::,1~d0a<.UorG1clhe IJ)esci ,p~g11iare,::c•n5ulta il governo ce11 1tral-e. a Roma dal quale riceve istruzioni di non dai~ conso alla cosa. M uss:Jliq1i è se.rnpre col più iorte ed in qu'jJ momento de, due s.uai gregari il ;più fort:! era 0:-am- .paoli. Mia. 1Ja so~uz.ione non garba a1 S:)Stenitori <lei Cleri-ci dhe telegrariii~ ca.mente e sui •giomalii es,primono a questi fa 1propria 'SC1!1klariietàdiiohiaraindosi ip-r,onti a tut?te le ra1p.presat,1tlie ccintro Oaimpaol'i ed i •SUOii •Squa>dristi. D~11que: i'l1ltat'.ia reg-J1arJ:nctinc; la ma!guistratu-ra vi è .i:n1chpendonte: i t.asoisti ii-la,no ~I IJ)iù ,penieth aocordo: Mussolini è Llil1 ,genti1ucnno· ed j òcUti si rposs0110 anche ,pr~rnmnciarre per teilegriarfo. Moralità fascista Ecco un sag~i-o v.lelila «ve:rai, e «pura'> moralità e mentalità fascista. Sono delle massime educati,ve impartite dalla rivista «L' l,taJiano» dl' .Bdl.ogna, ,ai giovani fascisti: « NeWa v,.,fa anche se si commette qualche Jallo, b.iso,,ena soster.Jer'Jo e condurlo in 1fond-0,costi quello che cosf'i. La 1,ç 0 • {a cosa che iJmpo-rl,i è di sostenerlo bene,., "< N<tlfo u,ila e so.praluf,t,o nelle trivofo. ~!.2..ni, bisogna considware ii ,pro.pr; nem·~ come degli uomini ,di ima razza m. f=ore. Per esemp:,o io credo che Benedett_o .Croce è un uomo di genio e di gran genw, rma quan:do io ,pw,/o di .lui, dico: questo trombone di merda te.desco-napolitano. ." Ed a proposito del deliitto Matfeolfi? B·sognaua res.lsfere fermamente e decisan:enfe e dire ,agli amicJ de/l'assassinato: « voi ,siete delle car~ne che speculule isui cadave · e t . . . . n ». ero essi ne aueuano il ~•zrifto. Ma -era necessario che i fa-sci&IJ cgrsser,o come ha,n.no ag-.itoperchè se non avessero fatto così, il fascismo non sarebbe oggi che un semplice 'ricordo ». In queste f.raisi è tu!La la mc<I"ali-tà e la ment:tlilà del fa~ci.smo e ·del suo duce .. -oBibliotecaGino Bianco

________________________________ A_B_B_A_S_SO_I_L_F_,\_S_C_IS_M_O _ _ ;___________________ _ TRAGICO BILANCIO Facciamo eco anche noi (una vo!- ta tanto!...) al coro di elogi d1e l:1 stampa lricolorala eleva _f.'iornal· rr,enle (guai~ se non fosse cos;; chi paga vuol essere ben servilo) ai lumi napo'eon;'ci del grrrrande Mussolin:. E, per una volta tanto, ricordiamo anche noi (non bisogna poi e~~ere del tullo ingrati!) i meravigiiosi effetti della politica goYern:it.vJ fasdsta. Dando agli scherzi e ven1,,11•t• at sodo. Per noi proletari il fascism11 tr>l le altre cose, ci ha portalo: 1) la riduzione del salari (pe1 alcune categorie la. riduz·.one arriv:1 persino 3:150%); 2) l'aumento (per legge) delle 0re di lavoro da S a 9; 3) la scomparsa dei m:gLiorantenti di carattere economico-mora, 1c che le organizzazioni rosse avevano saputo strappare agli industriali; 4) l'abolizione ~lle Commis:,ioni Interne; -5) centinaia di m=gliala di disoc1.·upatì; 6) aumento fantastico de\ c0~·to della vita; 7) la più ampia libertà ai pad:-01•.1 <li casa di aumentare ili =anitalamen te gli affitti; 8) scioglimento de.'le organ 1zt,..,- lioni econonùche di classe; 9) scioglimento dei. partili d'avanguardia proletari; 10) aboliz:one rdleiconsigli proviTlciali e comunali e istLtuzione di picCQ~i dittatori locali e provinc,al i (podestà e commissari slraordinar: provinciali); 11) peggioramento del sistema d1 rappresentanza nazionale a danno della classe lavoratrice; 12) destitu21ione deì rappresentant: dei partiti antifascisti; 13) enorme aumentò del}e lasse a danno rd!ella classe lavoratrice e del medio ceto; 14) pane nero; 15) Tribunale. Speciale: 16) centinaia e centinaia di assa!l'- sinati; 17) mig'iaia e m;.gliaia di conda.i1nati; 18) clistrihurione di secoli di gu !era; 19) domicilio coatlo; 20) ammoniz:one; 21) 22) ghi; pena di morte; centinaia di migliaia di 11rr9fu23) band:tismo ·du Stato (a~a,ssin'-,o Malleotti, Salvadori, Di Vagno, Spartaco, ecc.); 24) organizzaz.ione coatta (iscrizione coatta nelle Corpurazioni e nel partito s.e111Zcaontare l'obbligo fatto a lulli gl!i alunni di portare la cam1C'-,anera); 25) licenziamento in massa dei funzionari ed impiegali statati per poco entusiasmo fascista; 26) incendi, di"slruzione, occupazione delle sedi degli organismi pro- ' ctari; 27) controllo religioso nelle ~uole; ~~ dominio finanziario slran·ero; pericolo di guerra. Ecco brevemente per noi prolelari i1 bilancio dell'éra fascista. E nessuno lo può smentire. La trag;ra realtà è troppo ,•\ 1a nel popolo· il~- liano perchè sii osi negarne la ver:- dlicilà. Fascismo, per noi lavoratori significa miseria, oppressione, defnquenza ],egale ed illegale, degradaz.ione sooiale. Tullo un popolo oppresso, lorlu rato, è testimonio imp 1acabi'Je di questa verità. Il fasci.simo oggi ha paura delle sue stesse v·,olenze. Se non, fosse così perchè i.• fascism~ pcrfezion:a ed aumenta i ~,uot mezzi di oppress:one se non fosse per fr~- nare l'onda di indignazione e di r:- volla che cova sei popo 1o tormentato? Rpeto, la borghesia ha paura. Oggi essa, organizzatr•ce e finanziatr!ce del fasc:smo, teme Je conseguenze ,d,el,'e s.ue azioni sangt~inarie. Ed ha ragione. . Il proletariato nell'ora della nsco~sa non farà alcuna disl"!n.r.·one tra fascis.mo, borghes,ia e mona1·- ch\l. Per 1Lti non es.isle a1cuna diITercn~'l tra queste tre forme eslerio~-i di dominazione capita! :s,ta: Il nem - co è uno solo: il capitalismo, ra.p,'.l· ce, brutale, egoista, assassino e violento. Lo scopo deVa ballagl:ra è pltre uno solo: l'emancipazione del pro!elar· ato da!Ja sch~avilù borghese e la instaurazione di una sooietà in cui sarà abo'ito lo sfruttameuto dell'uomo sull'uomo. EUGENIO FRANCIA. La • • cr1s1 del fascismo Non solamente la stampa prol.ela.- i-ia e una parte della stampa bor'- ghese internazionale, ma persino daPe righe della stampa fascisLizVlta si rilevano i segni del'.l'acula crisi econom=ca in cuj si dibatte l'Italia fascista. Centinaia e eenlinaia <li migl;ai~ di disocc1~pati; mancanza di denaro liquido; esportazione ridotta; tmpos-- !'.ibi1ità di sostenere la concoi-rc117.a colle ind11strie straniere; perdita di vecahi mercati; valuta deprezzala; impossibilità di acquisto id'ella popolazione indigena; impossibiJlità d'inviare i diooccupati ai'l'ei.tero; coutro'lo finanziario straniero su quc1s• tutte le attività del paese; dimimtzione della forza morale del pae,;e nei consessi internaziona~i: ec,:o. succintamente, le d"f-fìcoltà nelle quali si trova il fascismo oggigiorno, senza conta.re il grande malcontm1to che regna in quasi tutte le c!as~i 5ociali contro ~l part"fo dominante Il fascismo, che non ha aie.una teoria fil<Y-S'oftca; il fascismo che basa la sua forza sull'oppressione dPl proletariato: il fascismo eh.e non è-'. che un'e:,pre~sionc politica-reaz:onaria della e.lasse ca.pita.'istica; il f:1scismo non sa e non può risolveìP la crisi che lo attanaglia. Es:oo !;j di-• mena nel g=nepraio senza trovai e J:i. Yia d'uscita. Sì, ne ha trovalo una: ha aurncnlato il contingente de 1 poliziotti, dei carabinieri e della milizia. Quale esempio d' impoten.za ! Esasperalo per i suoi insu?Cessi in tutti _i _c~~p:, viste fallite, pnma ancora di m1ziarle tulle le sue annuncia.te imer~se n~poleoniche, diviene furibondçi. Il fascismo ::,.;trova in uni l2hir111lo dal quale non: sa come uSdirne. _ Impaurito vi corre in, lungo e !11 largo ballendo la tesla a deg.lra eci a sinistra. Egli, che ha nelle mani tu1 to il meccanismo statale, percepì,;cc che qualche cos'a di. nuovo si _agita nel silenzioso inferno qrella peniso.a. Eali ,·ede eh.e il terribile dormiente - 0 il proletarialo italiano - a poco a poco si wcglia e si sla prepa~anùu silenzfosamente e con entusra.smo la propria liberazione. Il fascismo è spaventalo, ma che può fare? Mussolini stesso in un discorso tenuto al Senato, confessava che la perifer:a non era stat3: co_nqu·stala. Ma come, questa penfcr:a, vale a dire il proletarfalo, malgrado tutte 1e minaccie jmmaginabili e ùopo cinque ìu.nghi anni di lormené,.; fascista, non è stato ancora conquistato? E' questa periferfa, sig. Mu.ssolini, che, silenziosamenle, come un vulcano, senza manifestare i srgrii deU.t si.oura e.Tllll~one si sta pre: parando per pu1··:ficare l'Italia da.Ila peste che da cinque anni la tcrmenta. Persino il medio celo, che, iu un primo tempo, a.vern simpatizzato col movimento fasc:sta, a poco a poco se ne allontana. Non solu la pici::.-oh borghes;a oppressa Ida infinite iasse, ma pers.ino il olero proletario (il clero di campagna) manifesta il suo anlifa5icismo. Come salvarsii? Ecco il lerrihile dilemma. IL domicwio Goalto non basta. Le prigioni sono piene. Il manganei11o è insufficiente e la mil;zia non arriva a lutto: che fare? Le dere dirigenti pensano che una. v;:.1 d'uscita potrebbe essere la guerra; ma contro chi? Contro la Francia'! E' poco igienico. Contro la Turchia, la Jugoslavia? Impossibile. I musi allampanati deJ mondo finanziario londinese non ne vogliono sa.pere. Grattacapi nei Balcan~ l'Inghilterra non ne ,·uol avere. Non si sa mai l Sono così vicin;i a1la Russiia!... Ma l'Italia fu l'unica potenza che ha a:utato l'Inghilterra neUa mo lolla contro i,1 movimento d' indipendenza cinese ! Londra se ne frega. L'Italia, la grrrrande Italia. fa3c1sta, ,cl!eveaccontenla.rsi dell'amiciz1:, platonica de11a. grande 'Albione . .Ma e poi, se si fa la guerra, i 300.L)fJ:1 uomini della milizia non bastano, (chissà se in questo caso sareblwro tanto coraggiosi come lo sono ~!ali contro il pro 1eta.rialo italiar10 jn 1() contro 1). Bisognerà armare anche gli altrf. Chi gli altri? Ma, perbacco, quelli che non sono fa.scisti! Ah, no! quelli no!!! C'è troppo pei-icolo, Non ~i sa ma· l Chissà quale uso farebbero del f1;1cile e degli altri arnesi guer resch1 che verrebbero loro COJL'>egnati. Ma allora come si riso 1ve1·;\ la crisi? Ecco la risposta: La crisi, penserà il prnlela.r:ato ilaliano a risoh·erla. E 1a 1·1soh·erà tenendo conto del proprio interesse. La 1·i$olverà radicaJmenle dislrug~ gendo la soc:età_ che l'ha provocala. VIOLA VIRGILIO. U.STICA L'opi.m-one pubblica internazionale che si è commossa ed agitala per ,a sorte dei prigionieri politici nei campi cLiconcentramento ungher~i, che ha protestalo con energia - e qualch2 v0lta con successo - contro gli orron: delle galere bulgare e rumene, non cono~ce ancora a sufficienza le infamie del confino po/itico italiano. Altrimenti non si spiiegherebbero J'indi::rferenza\ e il siJenzio che tult' ora circondano la sorte cl.i oltre \ITlille ci-tla,dini i.talia,ni a,l::bandonati su un patio di scogli del Mediterraneo alle torture ed allo sp'rito di rappresaglia Scogli pr.i.vi d'acqua e di vegetazione, bruciati dal sole d'Africa e percossi dai venti del Mediterraneo, 11ivestiti di poveri ab"turi di pescatori e di coalli, accolgono oggi i! fior fiore dell'rintelligenza, della cultura, del disinteresse, della devozione al l'Idea. 'Sono uomini di studi"o, professionisti, organizzatori rimasti fedeli alla propria missi.one, deputati spogliali: dal mandalo conferilo da~li elettori, giovani operai audaci ed ardenti di fede, oondannat: a condurre laggiù una vita orriibile sia dal punto di Yista fisico che morale. Libe•tà alle vltti.me del :f'asclsmo Un gruppo di confinati polftlcl lo un'Jsoht : Altro gruppo di confi.uatl polltlcl I .. Un gruppo di a'eportu/i. Da s;nistra a desira: Urbir.ati (massimalista); corr.-n. Bacchetti, segretario generale della Massoneria; Giuseppe Massarenli; Avv. Bruno (repubblicano); on. Sbarag/ini (soc. unitario). dei peg~iori aguzzini del regime fasci- , _ L~ ~ele, _le_malatt!e i~fe~tive, i morsi sta. ctegh insetti, 1 dormrtori ripugnanti ed Il fascismo profitta di tale silenzio e antigienici minano la res:slcnza fisica se ne sente incoraruf ato per rincrudire <lei noslr.i compagni. La promiscuità con la persecuzione e sfogare la propria li- i delinquenti comuni, I ozio forzalo, lo bidine di violenza sui co~pi macerali e isolamento del mondo, la mancanza di sulle fedi indom·le dei compagni mera- notizie delle fam:.glie. le umil"azioni, le vigliosi ohe nelle Isole del!a relegazio- provocazioni co,1linue, le punizioni inne s:.mboleggiano lu:to i! martirio del giuste, ei:asperano · loro animi. nostro popolo. I Una cer.sura po!;[ab amplacabile che Agitare il probiema, ·mporlo a!l'at- fru~~ anc_he tr~ l_ep:e~he dei più i~timi tenzione ed alla cosc;e_nza delle orga-1 sen,nnenlt fam1gl1~11.t'ie:ne segreg~t'. ~al nizzazioni operaie e dz~l,i s.piriti lilnr' r~sto d:l rn.sond~,_an_halia ~• ?assi_ :stindi lutto il mondo, è compilo nostro - il ti _d~gu a.,.uz~m1, 1 nostri mfalic, ed p11mo ed il più urgente - di noi em1- ero.ci ~ompagn1._ _ grati politic•. A distanza ck tem~o. per le vie più Ustica e Lipari: correre ,il mondo rivoli.a morale! imprevedute, con i più ·ngegnosi e pericolo!;i sistemi, giunge di laggiù talvoldu?. nomi che debbono ta un grido di clo'c-rc, t1!1a lugubre noe suscitarvi sdegno e I tizia. , Ic1i e1a A:;,toi,io Povero, collo da febs·bliotecaGino Bianco E LIPARI bri infettive per l'acqua malsana e morto !Per mancanze di cure, i;ul duro giaciglio <li terra. zogna infame: chiedo protezione pere~ i politici mi perseguitano. Intanto i militi fascisti, i carabinieri, le guar,die, ordònaivano ai nostri compagni di rientrare nei caimeron.i, mentre lenla, lugubre la tromba squillava per Poi l'annuncio dell'assassinio di' Spartaco Stagnetb:I, il giovane idealista anarchico che lascia insieme a,I ricordo d'una vita esemplaire per altruismo e generosità, la moglie e selle bambini ... due volte le note dell'allanne faseisla seguito dalla ritirata. Oggi è l'iinvocazione cLi un gruqpo di confinati giunta alla «Libertà» di Parigi: Il fatto per Sè stesso à un valore relativ,o. Un volgare fatto di cronaca. Ne furono uccisi) lanti in questa male.letta isoletta sperduta ,in mezzo al mare, antico covo di pirati e di corsari, ohe l'assassinio non è che una pallottola nera nel gran rosario dei morti. Ieru la co-- sidetta anticamera dell'infermeria fu trasformala in cappella ardente, ove furono raooolti tutti: i pochi fiori di que- .sta isola brulla e ove tutti i confmati rivolsero ad WlO ad uno il ,loro mesto saluto. « Siamo tin una situai!ione tragica, siamo trattali peggio delle bestie- peggio dei delinquenti criminali, peggio, assai peggio dei prigionieri di guerra. Chriediamo che il mondo civile elevi la sua altissima protesta contro il trattamento indegno che ci viene riservalo. Chiediamo l'intervento della Società delle Na. zioni e della Croce Rossa internazionale, almeno di qualche società inglese di protezione degli animali!». Aippello disper,alo ma ingenuo! P,rigionieri di guerra, 6nfatti, essi sono, ma di una guerra che non ha fronte, che non ha regole, che nOill ha Croce Rossa, che non ha codici internaziona•Li: la guerra spietata dei potenti e dei privdlegiati contro i vinti della dominazione e del privilegio! E' d,i ienÌ! W1a circolare uffici3ile del Ministero degli Interni nelle quale sii richiama l'attenzione dei Prefetti sulla faciUtà con la quale i medik:i rilasciano al confinati ,dei cer#ficati di malattia! «I Prefetti debbano esigere - dice la circolare - che tali cer~licati non siano rilasciali che in casi gravissimi•. Ai moribondi, -dunque! Dal tetro 'Carcere ~ P~ermo, anime indurite di carcerieri, im,pietosite dallo strazio, han fatto giungere noti1>ie raccapriclanti: i confiinati malati, tr:i.nsita.nti in quella prigione, in luogo di essere . ricoverati all'infernneria, dietro ri-gorooi ordini superiori, vengono gettati, incatenati, nelle più sozze insalubri e tetre celle del reclusorio. Ad Ustica un subdolo ma coslante lavorio di ~gazione sui duecento coatti per rea.ti comuni - operato da.Ile autorità fasciste dell'fo;ola - ha raggiunto lo scopo di scatenare i ciechi e bassi islinlii antisociaJi dii questi poveri rifiuti umani contro i confinati politici. Si è giunti aid. armar,lii ed a garantire dell'impunità degLi atti crimina•li commessi in danno dei nostri compagni.! Ustica e Llparil Musei del nuovo riccatto •per l'Italia di ci.omani. Luoghi di wartirio, di eroismo e di gloaria per J'Ita•lia d'oggi che anela alla liberazione ed al rinnovamento! • • • Il mondo crvile non conosce :ippieno le infamie del fascismo: questa è l'amara verità che noi a.nHascishii italiani all"estero dobbiamo prospetta.rt_ dinanzi aJle nostre coscienze com.e il tiimprovero di una grave colpa. Noi non abbiamo compiuto tutto >il nostro dovere ~e 11 mondo - quello de.i lavoratori, quello degli spiriti md.ipendenti di fronte ai ricchi ed aijJ potenti - non freme ancor:\ del marlir.:oo dei figli migliori del nostro paese. Giorr,i or sono un fremito d'ind>i.gnaz:one e di passione scuoteva l'umaniià per la sorte di due oscuri martiri della battagl,·,a antioa.p:italistica. Le loro sofiei·cn7e desc1 itte, agitate hanno fatto p~r più (.iorni v'brare gli uomini degni di r-uesto no:ne da Parigi a Tokio, da Stoccolma a Belgrado. L'es,:to sfortunato della prole.sta non ne diminuisce il valc,re: l't:.manità, si è per un attimo sentita migliore ed i l'°ermi dell"indignazione non sono andati perduti se nella stessa America fruttifcano sintomi di r,,sveglio e di ripresa proletaria. Il martirio dei compagni confinati italiani deve suscitare nel mondo uno identico slancio collettivo d:i protesta e d I protez;:one. Il giorno in cui avremo saputo esserne caipaci, - noi profughi politici - potremo dire di avere assolto il nostro dovere e di essere sfati degni di chi con orgoglio e fermezza soffre per noi, per il comune riscatto. UGO COCCIA. -oUstica, settembre 1927. Ecco come andò che Spartaco ,Stagnetti, ex segretario della Fed. Ferr. Secondari, destinato al confino per 5 anni, alle -ore 20 di ieri l'altro, dopo avere capeggiato centinaia di dimostrazioni, affrontato serenamente chissà quante volte i pericoli dei tumulti p:-oletari, fu soppresso. Un coatto comune, certo Carpanelli Carlo di Alessandro, già reduce dalle galere per un aJtro omicid:io, sorpreso dallo Stagnetti mentre sottraeva il portafogli.o ·ad un confinato ipolitico, gli piantò diritto a polso fermo, un colpo di tn:ncetlo, che gli spaccò il cuore; Stagnelli cadde tra le braccia di alcuni confinati politici gemendo «Muoio, Muoio raccoma-ndo la mia famiglia, i m1e1 bambini, e nulla più, chè quando l<' porlarono nella lercia infermeria della colonia, nido d,i tutti i microbi, negazione di ogni elementare norma di igiene, en1 già morto. L"assassino dopo avere rincorso un altro confinato politico, che aveva tentalo di opporsi al misfatto, si gettò di corsa giù per la scogliera, urlando parole di vendetta e di minaccia: poi s,\ coslitui alle camice nere con una menAlla s'era -dovevano aver luogo i funeraibr. Poveri funerali di gente sperduta, povera bara. ,portata, a Dllano col so• lo seguito della grande fede di questi uomini tenaci. Inveoe la direzione, oon gli• uifi.aia1i .fiascist.i, cl&mò Romita, Schilivello, Bordiga, Piermattei, Angeloni e Sorgoni e comunicò loro che i funera.Lj erano proibiti e ohe tutti i confinati dovevano ritirarsi immediatamente nei cameroni. L'uni.ca!· piazzetta d~l paese fu cosi sgombrata, ed i carahinienì e 1 militi d~vennero i !Padroni della piazza morta. La camera ardente venne anch'essa ahbandonalaJ dai c.ompagu1 che assistevano la salma e Spartaco Stagrretti rima,se oos~ solo, con la sola. compagma dei poveri fiori rossi di scog.ldo, nella sporca infermeria del confino poli-tb dell'ltalt&. risorta. Pw per tutlii la notte grandi ,pattuglie cli militi armati di moschetto, sciabola, baionetta e ~ stolai perlustravano le buie strade e vi• sitavano ad Wla ad una le abitazioni dei confinati: più sospettj. A mezzanotte ll!- pnlròno due o tre cameroni d1 coatti, fecero alzare e vestire otto di essi e li portarono uniti versi l'infermeria dove senza più la carezza degli ocdhi dei com• pagni, nel gran buii.o deJ.la notte gLtteva !Spartaco Stagnetti. Entrarono niella camera mortuaria, che si riempi del luccicore di tutt-e le baionette, poi lo rin• chiusero nella cassa. I coatti, casacca color mattone a ist.risoie vi~la, la presero in mezzo ed il corteo si mosse nel silenzio della notte, fra i vico1i neri e sudio.r del paese, fin giù verso la maooa. verso ~li scogli, nella notte immagini grottesche di -diivinità fantastiche - nel p,'ocolo cimitero, dove l'aspettava la fossa nel recinto dei coatti vicino a quella degli arabi: creature wnane morte lootane senza il sorriso di un bimbo, senza la carezza di una donna, viandanti della tempesta, n'aJUfraghi_di tutte le lotte, eroi di tutbi fu .sacrifici, anime che sentirc,no tutti gli sconforti. lii corteo dei monatti color ma~tone, er,a preceduto da trenta m,liti rumat,i, seguito dal d~~ttore della colonia, degli ufficiali deJla milizia e da altti cento rni.li:ti: di fianco uomliini con le lantem'e come una grande processione di fanlasmi Ogri tanto vicino alle caise, ai cameroni piantonati nel buio deL!a notte, uno• se.atto, quattro talloni che si irr.igiidiscono, due moschetti che scattano. Poi più nulla. Ma mentre vi .scrivo un silenzio più silenzi,oso d1 queLio ord1inato dalla tromba ricombe sul paese. I confinati politici commemorano a modo loro, nei grandi e piooli ca.meroni della colonia il loro morto. Come rispondendo ad una parola d'ordine nessuno esce di casa per ventiquattro ore. I cara.binieri, le guardr.e, i militi si guardano m giro impotenti stringendo il c.111.ciodella. rivoltella. Ma tutto tace. Questi fatti non sono però che atntomi chiari di una siituazi.one preveduta da lutti i confinati, segnalata in lunghi me• moriali al ministero dell'Jntemo, ai funzionari cli] P. S. venuti da Rom:a, al prefetto di Palermo nonchè alla Direzione deUa colonia di Usbi<:a. Malgrado le asskurazi.oni del Duoe-, malgrado una certa circolare a firma Sua.rdo, qui non si è trattati materialmente e moralmente in modo d~verso dei coatti comuni. Se qualche volta vi sono differenze di forma qu1::sta è dovuta natura,lmente al contegno e alla figura dei .confinati che si distinguono in tutto e per tutto da quella dei coatti. Anzi iper molte ragioni il coatto ha agevolazione negate al politiC•): la corrispondenza tanto in partenza ohe ùn arrivo per i comuni, è libera), mentre per noi è sottoposta ad una duplice censura, quella della Direzione dell,a colon:a nel modo ~ nella forma la p\ù odJi.os3 1 e quella delle questure focali, che co~ trollano tutta la corrispondenza colpendo chiunque ha ra,pport& con noi: il coatto comune usufrui~ della c.osiddetta sconsegna, che gli permette oltre il lavoro la più ampia libertà di orario e di li.mite, mentre al confinato è impedito allontanarsi dal ristretto cerchio segnate, dallt: poche case del paese e di farsi trovare fuori dal camerone poch,;_minuti dopo le 21, che saramno le 20 fra pochi giorni e le 19 fin dal Lo ottohn:. Al coatto comune nessuna ingiuria venne ma,j rivolta mentre ai politici si fanno sovente udire canzoni e stornelli ingiuriosi alle loro com.pagne ed alle f;. gure ed alla memoria dei loro Martiri. Di più è un ver,o e proprio piane !'ab-

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