Pro Pace : almanacco illustrato - 1916

12 PRO PACE componimento, e non v'è dubbio che in qttegli approcci vi erano segni di resipiscenza e di rinuncia. Ma dopo tanto sconvolgimento di fatti e di criteri morali nessu-no osa piÙ, pascersi di illusioni, o aver fede nell'altrui lealtà. Questo sarà anzi lo strascico più doloroso, la consegnenza più, sictwa e tenace della gtterra attuale: l'odio e il sospetto fra le nazio11i. Qùesto sarà lo scoglio maggiore, che iitcontrerà d'ora in poi la propaganda per ta· pace e l'arbitrato. I\ Alta qitale propaganda noi non intendiamo rinm1ciare. Dopo diciotto mesi di conf)agrazione ancora non ci siamo disillusi sulla bontàfdndamentale della teoria politico-filosofica predicata da tanto tempo, e su questa ejft!meride natalizia precismnente da ventotto anni. Noi siamo convinti che la giierra spaventosa a etti assi-· stiamo sarà la più formidabile prova della inutilità della guerra e cioè della nessuna convenienza di risolvere con mezzi di violenza ima qualsiasi qttestione internazionale. Già l'anno scorso, quando la stella, che aveva da principio brillato a gloria dei tedeschi, s'era all'improvviso eclissata, il principe prussiano, che si vttole tra i maggiori responsabili dell'odier11a carneficina, aveva detto che nessuna guerra era stata piÌt stupida e più inutile di q11esta. Anche oggi, vedendo che la vittoria decisiva è inajjèrrabile, i tedeschi si affannano a dire che questa guerra essi non l'hanno voluta, ch'essi l'JÌanno subiJa, che è per loro una pura lotta di difesa. Una più, sp11doratamenzogna non potrebbe immaginarsi. Essa però denota mta cosa assai importante ed è che gli stessi tedeschi comprendono già sin d'ora che il terribile gioco non valeva la candela, e che, ove anche le loro indiscutibili virtù militari potessero salvq,-,:lida una catastrofe, essi non possono sperare piÌt di riacquistare nel mondo quella posizione morale, che prima della g11e;ra si erano lentamente formata e consolidata. BibliotecaG,noBanco

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