Almanacco socialista per l'anno 1896

-- 19 - foggiando i nuovi Borboni coi nomi dei condannati di Sicilia che rifulsero alto in solenne apoteosi. E a questo momento apparve, nella sua schifosa nudità, tutta l'ipocrisia della classe dominante. Nel discorso di apertura della Camera, steso dal governo e letto dal re, fn fatta vibrare la nota idillica e so'a·rn della « pace sociale ,>; si parlò di « clemenza e di persuasione » ; si inneggiò all' « umana fratellanza » ; si espresse il proposito di « togliere ogni argomentò di violenze e di odio » e di provvedere al « bene degli umili ». Chi àvea scritto quel disi;orso era 11 governo_, a capo del quale sedeva Francesco d~·ispi-,' conh·o cui , precisamente in quei giorni, Ca,allotti recava le schiaccianti prove dei delitti da lui consumati come uomo , come deputato , come ministro ; il governo degli stati d'assedio e delle fucilazioni dei contadini; il governo che avea spremuto o si apprestava a spremere sin l' ultima goccia di sangue dalle vene degli umili; il governo che usava del diritto di amnistia come di un'arma da ricatto contro il Partito socialista; il governo che faceva denunciare pel domicilio coatto Gioachino e Mariano Barbato , rei di portare un nome di cui l'entusiasmo del popolo sofferente ba fatto un segnacolo di gi_ustizia ! Ma un atteggiamento così ipocrita e rnemr.ognero non poteva essere mantenuto. E poco andò che, per soffocare gli scandali delle rivelazioni Cavallotti , il Parla.mento fu nuovamente chiuso. Ben era questo un altro sfregio alla Costituzione: ma ormai la classe dominante avea definitivamente adottato i metodi del « sovvertimento per vie di fatto » degli ordinamenti politici,. Essa giunse al punto di dover rompere i congegni parlamentari, scpprimere 1 airitti costituzionali ,

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