Almanacco socialista per l'anno 1880

88 LA LIBERTÀ. troppo profondamente umani per riconoscere i servigi della società; c' importano poco le libertà politiche che consistono per noi a morire schiavi per le libertà degli altri; noi vog'liamo la libertà del detto popolare, cioè i mezzi ed il diritto di fare la volontà nostra. Per noi, o la libertà non ha senso , o essa è la possibilità, la facoltà di f a,re la nost1·avolontà. Per noi, tutto il problema della libertà si riduce alla realizzazione della volontà umana. La prima questione che dobbiam mettere innanzi nel corso di questo studio è dunque la seguente: Che cosa è la volontà'? La volontà sarebbé una facoltà capricciosa'? una facoltà in virtù della quale l'uomo sarebbe assolutamente libero nel suo interno di volere o di non volere, di volere una cosa, anzichè un'altra'? Bisogna in una parola dar ragione ai partigiani del libero arbitrio'? Ovvero la volontà, come d'~ltronde tutto ciò che esiste, come tutto ciò che per un titolo qualunque fa parte della natura, è sommessa a leggi che essa non saprebbe infrangere e che per noi si tratta solamente di scoprire'? In una parola, dobbiamo prender posto sotto il vessillo del determinismo'? Dal lato del libero arbitrio si schierano i filosofi che con Socrate pensano che la cicuta sia la libertà, i politicanti che, spaventati dai balzi possibili di una volontà che secondo essi può essere capricciosa, si affrettano a far leggi per assicurare ed incatenare al bisogno la libertà umana; d' accordo con la scienza , i socialisti sono oggi quasi tutti deterministi. Non possiamo, in uno studio tanto rapido, a~ profondarci nell'eterna disputa del « libero arbitrio » B b oteca Gino B1anc-o

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==