Almanacco socialista per l'anno 1880

108 1 LA. I'ROSTlTUZIONE DELLA VERITÀ. Ambìdue sono un traffico, un commercio. Se la prostituta vende il suo corpo, l'avvocato vende la propria coscienza. L'una accetta senza scegliere gli amanti, come l'altro i clienti: se talora sopravviene qualche diffìcolt1, è solo per il prezzo, cosa che ha luogo unicamente in caso di grande lavoro. Notevoli discrepanze vi hanno tuttavia fra le due professioni e sarebbe per certo ingiustizia il troppo spingere la rassomiglianza. La prostituzione viene qualificata cosa ignobile, infame : essa fa scendere la donna che vi si abbandona agli infami gradini della scala sociale, la imbratta e la copre· d'obbobrio : tutti la sprezzano la ingiuriano, la fuggono, e persino allorchè stremata, affranta, invecchiata dalle privazioni e dalle miserie si getta gemebonda su d'un giaciglio in un oscuro bugigattolo, in prigio!le o all' ospedn.le, coloro cui ne spetta la cura, s'avvicinano con ribrezzo a colei che ha fatto_un traffico_ dell'amore. La professione dell'avvocato è stimata nobile e dignitosa: per essa l'uomo che l'ha abbracciata viene innalzato alle più alte cim,e del sociale edi:- ficio, e ne ricava onore e gloria. Il monào lo pregia, lo ricerca, lo attornia e quando annoiato, stanco, incanutito per i disordini , sospira sulle morbide piume in una va.sta stanza della sua villeggiatura o del suo palazzo, si è con tutti i riguardi che chi ne ha cura s'avvicina a colui che speculò sulla Verità. Arrogi che il più gran numero delle volte non è che per avere un tozzo di pane, per acquietare la fame che infelici creature , prive di ·qualsiasi mezzo di sussistenza, si danno alla prostituzione mentre per mero capriccio, senza alcun· bisog·no, Biblioteca Gino Bianco

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