' l . ,. i • ~ 822 occupando solo il ,centro delle larghlsslme strade e incas .. sati fra due pçtrap~tti: un po' come il Naviglio milanese verso Porta- Ticinese. D'altra parte l'aspetto di città lagu- . nare s,compare definitivamente .quando la neve copre tutto. Allora non a.vete che un interminabile compatto tappeto di bianco che confonrl.e ogni cosa: acqua, strade, p1a_zza, canali, fiumi. e,cie.. * t ' Ec-co iJ cuore dell'Impero. Di qui - da questi cinque o sei edifici racchiusi in questo breve .spazio tra l.a sinistra del bacino grande della Neva e l'imboc,co della .tre principali arterie della Capitale ~he .si stendono a: v,entaglio di fronte all 'Ammi~:agliato - di qui si tirano i fili che governano Je sorti di 130 .milioni di uomini. Qui è la sede politica, religiosa, amministrativa, militare della pi,ocola cricca che tiene la grande Russia sotto il suo tallone·;· qui dalla piazza del Palazzo d'Inverno alla piazza del Senato, ,c'è lo Czar, c'è il Santo 'Sinodo, c'è l'Amministrazione Centrale, c'è - in un fasto di imponenza e di lusso s.facciato - tutto l'ostacolo . al libero sviluppo della civiltà russa. . Lusso fastoso e massic.cia imponenza. Lo Stato czarista ha bisogno di questo aspetto grandioso per nas,condere le sue· debolezze. E l'ambiente è quale doveva essere .per il centro di., questo Stato. \ . · Enorme-, il Palazzo d'Inverno affoga nella monotonia della sua tinta rosso-scura le miriadi _di colonne, di statue, di ornamenti, ·che non ries,cono à togliervi di dosso ~na i•mpressione di freddezza e di pesantezza. La sua facciata principale è. sul fiùme, ma l'entrata più frequentata è l'opposta, quella che dà sulla piazza, 13: piazza che fu. arrossata dal sangue delle vittime del 21 gennaio 1905. Vennero, in questo enorme spazio a mezzaluna, migliaia e migliaia di operai, di donne, di ragazzi, vennero nel freddo pom•eriggio clomenicale dai lontani quartieri di Viborg e· di Vassili Ost-r:ow ad implorare. -.il piccolo· padre .che,.-era bene al caldo lì dentro, .. . •· .. .. in quei :maravigliosi saloni tutto oro e marmo; vennero e furono f1al,c.i.ati a C•entìnaia dalle fucilate dei cosaochi appostati presso il Palazzo, e caddero implorando sulla neve. . \ Biblioteca Gino .Bianco
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