• - 97 - passava alla controffensiva. Il III Congresso fece la revisione della strategia e della tattica dell'Interna-. zionale, adattandole alla situazione nuova. « Alle masse! »: l'epoca dell'assalto diretto al potere era passata; una nuova fase si iniziava, della quale i I proletariato doveva approfittare per organizzarsi e per conquistare delle posizioni che gli permettessero di entrare in campo come fattore decisivo nella p~ossima sitt1azione rivolt1zionaria. "' Il I V Congresso (1922) concretizza queste direttive nelle parole d'ordine del « fronte unico » e del « governo operaio e contadino ». Già al IV Congresso si facevano sentire i dissidi che maturavano in seno all'Ufficio Politico del Partito russo. La formulazione della nuova tattica fu difettosa, e la sua applicazione in seguito fu ancora più difettosa della formulazione. La nuova tattica avrebbe dovuto fissare come obbiettivi al movimento operaio per quel periodo l'unità proletaria, l'organizzazione delle masse attraver:;o alle lotte per le rivendicazioni parziali e le conquiste democratiche. Essa si mantenne lontana da questi obbiettivi, e non fu impiegata che come una manovra per << smascherare la socialdemocrazia ». Le masse, che non avevano bisogno di queste << manovre » ma di conquiste effettive, << non compresero » la nuova tattica, la quale impiegata con tale spirito e con tali scopi era inevitabilmente destinata al fallimento. La sconfitta dell'ottobre 1923 in Germania rappresenta il primo fallimento rumoroso della nuova tattica. Il V Congresso dell'Internazionale (1924) fu interamente dominato dalle lotte di frazione ed inizia il periodo della rapida decadenza dell'Internazionale, · che dovrà assumere ritmo catastrofico dopo il VI Congresso. Il V Congresso ha segnato un colpo di sbarra << a sinistra ». Di fronte alla stabilizzazione del capitalismo, bisognava preservare il movimento comu4
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